“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male” (Rm 12

PER NUOVI PERCORSI DI PACE
(di Francesco Campagna, Istituto internazionale per la pace G. Toniolo)
Con l’esortazione che caratterizza il Messaggio per la giornata mondiale della Pace 2005, il Santo Padre
rinnova ancora una volta l’invito che in numerose occasioni ha rivolto agli uomini e alle donne di buona
volontà, con un’attenzione particolare ai giovani. “Voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione;
difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario …” ripeteva Giovanni Paolo II ai giovani convenuti a Tor
Vergata per il Giubileo del 2000, “…Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame,
restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni
vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti ” continuava, rivolgendosi alle “sentinelle del
mattino”.
Il tema del messaggio di questa 38esima Giornata mondiale della Pace suggerisce alcune semplici
considerazioni.
Innanzitutto ci viene ricordato che è necessario prendere consapevolezza della contrapposizione tra il bene
e il male: occorre acquisire la capacità di individuare il male, imparare ad orientarsi nella complessità del
tempo presente per indicare ciò che è contrario al bene, le situazioni e le strutture di peccato che ci
impediscono di avere una vita piena, abbondante, per noi e per ogni uomo sulla terra. E’ necessario levare la
voce contro il male, imparare a riconoscerlo e avere il coraggio di chiamarlo per nome.
“Non lasciarti vincere dal male” ci esorta il Santo Padre, è un incoraggiamento affinché impariamo a prenderci
cura della nostra vita spirituale e non cadiamo nella tentazione di convincerci di non poter fare alcunché per
contrastare il male, nelle sue molteplici forme. E’ forte la tentazione di credere di essere incapaci di portare
la nostra vita lontano dal pantano che a volte ci impedisce di prendere il largo. La debolezza, il cuore
piccolo, che non riesce a spingerci oltre la mediocrità di una vita grigia, è un corrosivo potente per la nostra
fede, che lentamente ma inesorabilmente viene appesantita e intiepidita. Talvolta, arrabbiati, ci domandiamo
perché Dio Padre consenta al male di essere così drammaticamente presente nelle nostre vite; a questi
interrogativi non abbiamo risposte, ci ricordiamo però di non essere soli, perché Gesù Cristo ha scelto di
condividere con noi la natura umana e ne ha voluto conoscere gli angosciosi abissi del dolore, illuminandoli
con lo sfolgorio della Sua resurrezione. Da allora la speranza ha profumato di novità il nostro tempo.
La ricerca del bene coinvolge la nostra vita spirituale, le nostre scelte personali, ma allo stesso modo deve
orientare il nostro impegno a servizio del bene comune: noi non ci rassegneremo alle ingiustizie sociali,
all’illegalità diffusa, agli squilibri nella distribuzione delle risorse nel mondo, noi non ci rassegneremo a un
mondo in cui milioni di bambini muoiono di fame, uomini e donne sono costretti a lasciare le loro case a
causa della guerra, un mondo nel quale i diritti fondamentali che spettano a ciascun essere umano sono
quotidianamente calpestati nei modi più atroci.
Tutto questo è male: è il frutto di scelte che non sono state ispirate e orientate al bene. Si tratta di processi
complessi che interessano anche il nostro stile di vita, il modo di gestire le risorse, la capacità di accoglienza
e di riconoscimento dell’altro; per costruire la pace è necessario cambiare sapientemente e con responsabilità
il nostro modo di stare al mondo, e l’idea stessa che abbiamo dell’ordine del mondo.
E’ necessario essere pronti a rinunziare a qualcosa in vista di un interesse superiore: “Vinci con il bene il
male”, inventa nuovi percorsi di pace, adotta uno stile di vita sobrio, ricerca le ragioni profonde dei conflitti
e intervieni, sostieni l’impegno di chi si dedica ai più poveri, impara a perdonare … è un elenco
interminabile quello che ciascuno di noi può far seguire all’invito del Santo Padre, è il cammino che segna i
giorni di chi desidera una “misura alta” per la propria vita, è la via percorsa dai Santi.