2 | 13 Day DIN by Periodico di informazione di ABB SACE Division Apparecchi Modulari News e curiosità per professionisti informati L'elettrizzante fenomeno naturale dei fulmini L'analisi dei fulmini aiuta a capire meglio la potenza della natura Case History E nessuno alla sera passa più a spegnere luci e riscaldamento REACH e RoHS L’attenzione di ABB per il rispetto dell'ambiente Editoriale 04 DINew! Prodotti per guida DIN e fronte quadro: le novità Day DIN by Francesca Sassi Product Manager Apparecchi Modulari ABB S.p.A. - ABB SACE Division 34 Case History E nessuno alla sera passa più a spegnere luci e riscaldamento 2|13 Cari Lettori, riprendiamo insieme le attività lavorative dopo la pausa estiva con la seconda uscita dell'anno di Day by DIN. Anche in questo numero abbiamo raccolto per voi le principali novità di prodotto e approfondimenti tecnici che possono stimolare il vostro interesse verso il mondo dell'elettrotecnica ed esservi utili durante il vostro lavoro quotidiano, condite da curiosità e notizie divertenti. Vi presentiamo le ultime novità normative in merito alle nuove regole tecniche di connessione come passo fondamentale verso la Smart Grid: le due Norme CEI 0-21 e CEI 0-16 definiscono regole tecniche rigide e precise per ovviare alle criticità legate alla stabilità e affidabilità delle reti elettriche a seguito della diffusione massiva di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Vi presentiamo inoltre un'altra novità normativa in merito alla scelta degli SPD per la protezione degli impianti fotovoltaici contro i fulmini, secondo la nuova guida alla Norma CEI 81-28. Sempre in tema di fulmini e sole estivo, durante questa calda estate molto probabilmente avrete assistito allo spettacolare evento naturale dei fulmini durante un temporale estivo. Un interessante articolo spiega come si originano i fulmini e ci aiuta a capire meglio la potenza della natura. E se ancora non ne avete abbastanza di fulmini, scaricate l'infografica dedicata proprio alla protezione degli impianti elettrici dai fenomeni negativi dovuti alla caduta di fulmini. Buona lettura! Ti interessa Day by DIN e vuoi riceverlo gratis? Abbonati subito collegandoti all’indirizzo internet: http://goo.gl/Mqk8z Riceverai la tua copia cartacea di questo numero e tutte le prossime uscite. Day by DIN 2 | 13 • Periodico di informazione di ABB SACE Division - Apparecchi Modulari • Copyright 2013 • E-mail: [email protected] Pubblicato da: ABB S.p.A. - ABB SACE Division • Design: Winning Associati Stampato da: Caleidograf • Vietato qualsiasi utilizzo di testi o immagini senza autorizzazione scritta da parte di ABB S.p.A.- ABB SACE Division 2 Day by DIN 2 | 13 Sommario 46 30 L'elettrizzante fenomeno naturale dei fulmini L'analisi del fenomeno dei fulmini aiuta a capire meglio la potenza della natura Novità e fatti Case History 4 20 6 10 24 25 DINew! Prodotti per guida DIN e fronte quadro: le novità DINtro la notizia Materiale e documenti sui nuovi prodotti Top 5 Soluzioni ABB per il raggiungimento del massimo comfort Evento Essere ABB Da installatore a esperto di Marketing E-mail Marketing Gli specialisti rispondono 9 26 28 46 Curiosità Il robot flessibile che lavora gomito a gomito con gli umani Lettere al fronte quadro La redazione risponde Curiosità Uno dei più grandi impianti fotovoltaici del mondo Quante ne sa L'esperto risponde Curiosità Il robot flessibile che lavora gomito a gomito con gli umani 34 Monitorare a distanza il consumo di un gruppo elettrogeno per recuperare le accise sull’energia elettrica E nessuno alla sera passa più a spegnere luci e riscaldamento Tecnica 12 14 30 38 42 49 REACH e RoHS L’attenzione di ABB nei confronti dell'ambiente e della salute dei propri clienti e fornitori Le nuove lampadine a risparmio energetico L'elettrizzante fenomeno naturale dei fulmini L'analisi del fenomeno dei fulmini aiuta a capire meglio la potenza della natura Nuove regole tecniche di connessione come passo fondamentale verso la Smart Grid La scelta degli SPD per la protezione degli impianti fotovoltaici contro i fulmini: Norma CEI 81-28 L’errore nella catena di misura Infine per rilassarsi 50 51 La Rete Elettrica Foto DINterni ABB SACE: per rimanere sempre in contatto con il mondo ABB seguici su Twitter http://twitter.com/ABB_SACE, Facebook http://www.facebook.com/abb.sace, YouTube http://www.youtube.com/user/ABBSACEDivision. Potrai trovare news, aggiornamenti e approfondimenti sul mondo ABB in Italia. Day by DIN 2 | 13 3 Novità e fatti DINew! Continua il processo di rinnovamento della gamma di strumenti di misura System pro M compact® con l'introduzione dei nuovi trasformatori amperometrici CT PRO XT e CT MAX e l'aggiornamento dell'intera famiglia di contatori di energia, con l'introduzione della nuova innovativa gamma EQ Meters. Misura CT PRO XT, CT MAX Funzionalità e sicurezza per ogni tipo di applicazione L’ampia e completa gamma di trasformatori amperometrici ABB si rinnova con l’introduzione delle nuove serie CT PRO XT e CT MAX, prodotti all’avanguardia appositamente pensati per garantire massima facilità d’installazione, massime prestazioni e massima affidabilità dal punto di vista della sicurezza, grazie all’introduzione dell’innovativo circuito elettronico integrato di protezione del secondario disponibile nelle versioni CT PRO XT SELV e CT MAX SELV. Ideali per l’impiego in quadri di sottodistribuzione primaria, secondaria e power center, i nuovi trasformatori amperometrici sono caratterizzati da dimensioni estremamente compatte, doppia possibilità di connessione all’avvolgimento secondario, grazie all’introduzione dei morsetti screwless disponibili assieme ai classici morsetti a vite, e un'ampia gamma di accessori a corredo che garantiscono la possibilità di installazione in qualsiasi tipo di applicazione. Brochure: 2CSC446012B0901 Vantaggi − Massima compattezza e facilità installativa − Includono supporti per l'installazione adatti per tutti i più comuni sistemi di fissaggio − Doppia possibilità di connessione al circuito secondario grazie all'introduzione dei nuovi morsetti screwless − Garanzia di massima sicurezza grazie all'introduzione del circuito elettronico di protezione del secondario nelle versioni CT PRO XT SELV e CT MAX SELV − Prodotto conforme per applicazioni a fini fiscali, idonei per la certificazione UTF 4 Day by DIN 2 | 13 Novità e fatti Misura EQ Meters Serie A, Serie B Nuovi contatori di energia EQ Meters: la soluzione ideale per il monitoraggio e l'ottimizzazione dei consumi dell'impianto. L'introduzione delle nuove serie A e B della gamma EQ Meters rinnova completamente l'offerta ABB di contatori di energia con prodotti da specialista in grado di garantire soluzioni adatte alle esigenze di tutti i principali segmenti applicativi. I nuovi contatori permettono il monitoraggio dei consumi energetici e dei principali parametri elettrici monofase e trifase, fornendo all'utilizzatore tutte le informazioni necessarie per poterli ottimizzare in funzione delle proprie esigenze. Le nuove serie sono progettate per garantire la massima accuratezza di misura, un'elevata compattezza, un'estrema semplicità di installazione e di configurazione e la possibilità di integrarsi perfettamente con qualsiasi sistema di supervisione grazie all'implementazione dei più diffusi protocolli di comunicazione. Catalogo: 2CSC481001D0901 Vantaggi − Massima compattezza delle nuove serie con l'introduzione di contatori trifase a 4 moduli − Porta seriale RS-485 integrata nel contatore per comunicazione Modbus − Cablaggio semplificato con schemi di cablaggio indicati direttamente sul prodotto − Facilità di configurazione del prodotto e lettura delle misure, grazie al nuovo schermo LCD retroilluminato e alla navigazione semplificata nel menù − Qualità della misura garantita dall’elevata precisione dei contatori tutti a classe di accuratezza 1 o 0,5s − Estesa gamma di possibili funzionalità, adatte a ogni tipo di esigenza installativa e applicativa Day by DIN 2 | 13 5 Novità e fatti DINtro la notizia Informazioni sulla più recente documentazione e sui nuovi software messi a disposizione da ABB per aiutare gli operatori del settore elettrico nel loro lavoro. I documenti e i software sono scaricabili dal sito http://www.abb.com/abblibrary/downloadcenter/ Misura Misura CT PRO XT e CT MAX Contatori di energia EQ Meters Trasformatori amperometrici di misura con protezione da rischio di folgorazione La protezione dal rischio di folgorazione Contatori elettronici di energia EQ Meters Una soluzione per ogni esigenza CT e CT T SELV t i amperometrici mperome Trasformatori di misura con protezione da d rischio i h di folgorazione La nuova gamma di trasformatori amperometrici CT PRO XT e CT MAX è studiata per facilitare e salvaguardare le operazioni d’installazione, collaudo e manutenzione all’interno di un quadro elettrico, grazie alle dimensioni compatte, alla flessibilità installativa e alla protezione da rischio di folgorazione, garantita dal circuito protettivo integrato nelle versioni SELV. Brochure: 2CSC446012B0901 6 Day by DIN 2 | 13 La vasta gamma di contatori di energia EQ Meters consente all’utilizzatore di trovare facilmente il contatore più adatto alle sue esigenze e necessità. I contatori di energia EQ Meters hanno un ampio spettro di caratteristiche, dalle più semplici alle più avanzate, e mettono a disposizione informazioni sul consumo di energia indispensabili per la corretta gestione dell’impianto. Catalogo: 2CSC481001D0901 Novità e fatti Home&Building Automation Home&Building Automation Aula domotica Vittuone Infografica DomusTech Scopri le soluzioni Home&Building Automation di ABB Tecnologie e consigli per evitare spiacevoli sorprese nelle abitazioni Proteggi la tua casa da intrusioni e furti Tecnologie e consigli per evitare spiacevoli sorprese nelle abitazioni Quanti furti e quando? 2 260 352 4.000€ 297 minuti 6NUP avviene un furto Numero di furti in abitazione ogni 100.000 abitanti 258 Sa Do Sa Do 163 12% +del 22% 35% Weekend e mesi estivi dei furti avviene dopo le 18, o prima del rientro dal lavoro o di notte i periodi con il maggior numero di furti 19% Che cosa viene rubato? €€ Proteggi la tua casa da intrusioni e furti con DomusTech, la soluzione in radiofrequenza per la sicurezza domestica. Leggi l'infografica per capire quanto siano a rischio ogni giorno la sicurezza della tua abitazione, i tuoi beni e scopri come proteggerli. min 20% 27% Danno medio per le vittime di un furto: € € Infografica: 9AKK105713A6580 Gioielli e pellicce 53% dei furti Denaro 52% contante Elettronica dei furti 25% dei furti 3% Cibo dei furti Quali i punti di ingresso più utilizzati? Nella sede ABB di Vittuone è ora disponibile la nuova Demo Room Home & Building Automation, un'aula domotica attrezzata per mostrare e far toccare con mano le funzionalità delle soluzioni di Home&Building Automation ABB. La demo room ricrea due ambienti perfettamente funzionanti: – un esempio di salottino in ambiente residenziale, con installato Mylos Home Automation – un esempio di ufficio, con installato un sistema di Building Automation KNX comprendente dispositivi modulari, PriOn e Mylos KNX. La nuova demo room è a disposizione per qualsiasi attività legata alla promozione della gamma Home&Building Automation ABB, come per esempio eventi e visite clienti, ma non solo. Contatta il tuo funzionario tecnicocommerciale ABB: non perdere l’occasione per scoprire tutti i vantaggi dell'efficienza energetica senza rinunciare al comfort. Finestre Balconi spesso vengono lasciate aperte o sbloccate Porte Condividi l'infografica sul tuo account Facebook/LinkedIn/Twitter! Garage spesso i ladri si intrufolano quando le porte vengono lasciate aperte o si dimenticano le chiavi nella toppa Prezzo dei prodotti contenuto ma maggiori oneri di installazione (opere murarie) Prezzo dei prodotti più elevato ma installazione più semplice Prezzo La predisposizione per il passaggio cavi consente un risparmio in fase di installazione successiva Installazione Installazione agevole sia in costruzioni nuove che in ristrutturazioni, non necessitando di cavi Installazioni estese possibili predisponendo adeguatamente l’impianto Estendibilità Estendibile con interfacce filari Possibili vincoli sui punti di installazione dei sensori Possibilità di installare i sensori esattamente nel punto desiderato Flessibilità Consigli per mettere al sicuro i tuoi risparmi... NON nascondere i soldi in cassetti e armadi: sono i primi luoghi in cui il ladro andrà a cercare NON nascondere i soldi in posti troppo particolari: un ladro può mettere sottosopra l’abitazione creando un danno superiore rispetto ai soldi che avrebbe derubato Nascondi il denaro all’interno dei giocattoli dei bambini: è un pessimo posto per molti motivi, ma il ladro è della stessa opinione! ...e per la tua sicurezza I vecchi metodi rimangono validi Un sistema antifurto rende sicura la tua abitazione Cassetta di sicurezza Porta blindata Se ne scegli uno wireless puoi installarlo oggi ed estenderlo successivamente Fonti www.istat.it/it/archivio/61203 www.assiv.it/2011/08/ www.goo.gl/LvvUg Per informazioni e contatti, www.abb.it/lowvoltage , @ABB_SACE , ABB SACE Day by DIN 2 | 13 7 Novità e fatti Protezione Infografica SPD Misure di protezione per evitare i danni causati dalle sovratensioni Impianti e apparecchiature protetti contro i fulmini Misure di protezione per evitare i danni causati dalle sovratensioni I fulmini a livello globale 6NUP ZLJVUKV 100 fulmini colpiscono la Terra 4x I fulmini che colpiscono le regioni italiane, 750.000 in media ogni anno con picchi da maggio a ottobre, arrecano danni sempre più ingenti a impianti e apparecchiature senza che un'eventuale copertura assicurativa compensi effettivamente le perdite subite. Può allora essere consigliata ai clienti l'installazione preventiva di scaricatori di sovratensione (SPD), che deviano le correnti di scarica verso terra preservando l'integrità delle apparecchiature: applicabili anche in impianti esistenti, sono facili da dimensionare e comportano una spesa contenuta, ancora più conveniente con il bonus fiscale 50%. 10x -PUVH 30.000°C 6NUP PZ[HU[L fino a ( 5.000 temporali si verificano sulla Terra = -PUVH 350.000 A 100x e centinaia di milioni di Volt E in Italia? 6NUP HUUV 1,5WLYRTõHUUV fulmini Densità di fulminazione per area 2,5WLYRTõHUUV fulmini 4,0WLYRTõHUUV fulmini 750.000 fulmini cadono in Italia Fulminazione totale in Italia 4HNNP 4HNN 4HN 4HNNPV HNNPV NNPV NPV 6[[VIY 6[[VI 6[[VIYL [[VIYL [[VI [VIYL VIYL IYL YL L 1000x .LU -LI 4HY (WY 4HN .P\ 3\N (NV :L[ 6[[ 5V] +PJ Perché i danni alle apparecchiature elettroniche sono in aumento? Apparecchiature sempre più sensibili Reti sempre più complesse Elettronica di consumo sempre più diffusa in ambito domestico Dipendenza sempre maggiore dai sistemi di elaborazione dati Filtri Infografica: 9AKK105713A7388 Misure preventive Vantaggi Progettazione impianto APPLICABILI ANCHE IN IMPIANTI ESISTENTI DIMENSIONAMENTO SEMPLICE Schermatura .HIIPHKP-HYHKH` COSTO CONTENUTO Cosa sono e come funzionano gli SPD? :VUVKPZWVZP[P]PKPWYV[LaPVULJOLKL]PHUVSHJVYYLU[LKPZJHYPJHVPTW\SZP]H LSPTP[HUVSHZV]YH[LUZPVULULSSLHWWHYLJJOPH[\YLH]HSSL :VUVPWPHKH[[PLKLMMPJHJPKPZWVZP[P]PWLYSHWYV[LaPVULJVU[YV M\STPUHaPVUPKPYL[[LLPUKPYL[[LKLSS»LKPMPJPVLKLSSLSPULLLU[YHU[P Senza SPD Con SPD 3HZV]YH[LUZPVULYHNNP\UNL S»HWWHYLJJOPH[\YHLSL[[YPJH 3HZV]YH[LUZPVULYHNNP\UNLSVZJHYPJH[VYL JOLKL]PHSHJVYYLU[LKPZJHYPJH]LYZV[LYYH :LSHZV]YH[LUZPVUL Z\WLYHSH[LU\[HHSS»PTW\SZV KLSS»HWWHYLJJOPVLSL[[YPJV SHJVYYLU[LPTW\SZP]H ZPWYVWHNHSPILYHTLU[L H[[YH]LYZVPSKPZWVZP[P]VKHUULNNPHUKVSV 3HZV]YH[LUZPVUL]PLULSPTP[H[H H\U]HSVYLHTTPZZPIPSL WLYS»HWWHYLJJOPH[\YHH]HSSL 3»PU[LNYP[nKLSS»HWWHYLJJOPH[\YH ]PLULWYLZLY]H[H Fonti www.fulmini.it www.lightningmaps.org/blitzortung/europe/index.php?bo_page=statistics&lang=it www.puntosicuro.it/incendio-emergenza-primo-soccorso-C-79/prevenzione-incendi-misure-di-protezione-C-85/buone-pratiche-per-la-prevenzione-del-rischio-fulmini-AR-8126/ Per informazioni e contatti, www.abb.it/lowvoltage , @ABB_SACE 8 Day by DIN 2 | 13 http://goo.gl/gJXya , ABB SACE Gli specialisti rispondono Lettere al fronte quadro La redazione risponde Frédéric Camelet: Product Manager Apparecchi Modulari ABB S.p.A. - ABB SACE Division La gamma DS201-DS202C è disponibile nelle versioni 1P+N e 2P. Quali sono le applicazioni e i vantaggi per ogni tipologia? Nel Bel Paese per la quasi totalità delle applicazioni vengono utilizzate le protezioni di linee terminali con polarità 1P+N. Tuttavia esistono alcuni casi particolari in cui sono impiegate le protezioni 2P: vediamo quali sono e perché. In casa In alcune zone d’Italia, ad esempio nel centro di Roma, la distribuzione elettrica fu realizzata distribuendo due fasi con tensione fase-fase 230V. Per fortuna l’utilizzo di tali circuiti, ancora attivi, non rende necessario l’utilizzo di apparecchiature dedicate, in quanto dal punto di vista del carico tensione e corrente sono giuste. La differenza si riscontra però nel centralino, che deve prevedere la protezione di entrambi i poli per garantire la protezione in caso di guasto a terra di ciascuna delle due fasi. Negli ospedali o in altri luoghi con sistema di distribuzione IT In sistemi di distribuzione IT la protezione di linee fase-fase e fase-neutro deve essere realizzata con una protezione 2P. Nel primo caso perché si tratta di una rete bifase, come visto in precedenza, mentre nel secondo caso perché un doppio guasto su due partenze può provocare un cortocircuito che fluisce attraverso i conduttori di fase e neutro di due linee separate. In vacanza L’allacciamento di un camper a una presa di corrente è un altro caso dove la protezione 2P trova impiego. Benché la distribuzione elettrica sia realizzata con tensione 230V fase-neutro, non è sempre possibile riconoscere ciascun conduttore (le prese di corrente italiane non sono polarizzate). Occorre quindi installare una protezione 2P a valle della presa per proteggere la fase in tutti i casi. Al lavoro L’impiego principale è semplicemente… per comodità! La protezione 2P fornisce lo stesso livello di protezione con una più ampia gamma di soluzioni e con la possibilità di gestire un numero minore di codici. Inviateci le vostre domande: [email protected] Soluzioni ABB per la protezione delle linee e delle persone con due conduttori: Protezioni delle linee per distribuzione terminale, basse potenze. Rete 230V 1P+N con indicazione della fase. Rete 230V 1P+N senza indicazione della fase Rete bifase 230V. Protezione magnetotermica Protezione differenziale SN 201 1 modulo, fino a 40 A S 201Na, S 202 2 moduli, fino a 63 A DS941, DS201 2 moduli, fino a 40 A F 202 2 moduli, fino a 125 A S 202 2 moduli, fino a 63 A Protezione magnetotermica e differenziale DS202C 2 moduli, fino a 32 A DS202 4 moduli, fino a 63 A Day by DIN 2 | 13 9 Novità e fatti Top 5 L'offerta di soluzioni ABB per il raggiungimento del comfort personale è molto ampia e garantisce la disponibilità di una risposta opportuna ed efficace a ogni esigenza di climatizzazione e controllo della temperatura ambientale D Line Interruttori orari digitali settimanali Mylos Home Automation Termoregolazione Grazie all'innovativa gestione dei periodi di ferie, gli orologi della Linea D consentono l'esclusione del normale programma settimanale in uno o più periodi dell'anno o a cavallo di diversi anni. La gamma comprende versioni a 1 e 2 canali, provviste di batteria interna di grande capacità per il funzionamento in assenza di alimentazione di rete, e di memoria permanente EEPROM, che garantisce il rispetto della programmazione e il mantenimento delle impostazioni di data e ora anche in caso di mancanza di alimentazione. Le versioni "PLUS" permettono di copiare e trasferire uno o più programmi su diversi apparecchi attraverso una chiave di memoria, evitando noiose perdite di tempo ed eventuali errori dovuti alla riprogrammazione. Le versioni "SYNCHRO" vengono abbinate alle antenne DCF77 o GPS, permettendo la sincronizzazione automatica dell'interruttore con il segnale dell'ora esatta. Queste versioni sono necessarie per mantenere sincronizzati uno o più interruttori, anche se installati in luoghi non presidiati. 10 Day by DIN 2 | 13 Il sistema Mylos Home Automation permette di gestire un sistema di termoregolazione articolato su 4 zone indipendenti. La zona principale è quella destinata al dispositivo programmatore (cronotermostato o Mylos Touch), che svolge anche la funzione di dispositivo Master per la termoregolazione. Nelle 3 zone residue vengono impiegati dei termostati sonda (2CSYE1202C/S). È possibile controllare l’intero sistema di termoregolazione localmente dal dispositivo Master, forzando le zone configurate al cambio di stato. Mylos Touch riporta inoltre a video lo stato attivo su ogni zona e le relative temperature di set point. Lo stesso controllo è ottenibile da remoto per mezzo di menù domotico, via smartphone, quando è predisposto l’interfacciamento con la centrale Domuslink munita di interfaccia (2CSYE1703M). Novità e fatti KNX KNX KNX Termostati KNX Attuatori Fan Coil Controllo valvole Una gamma completa di termostati in grado di controllare qualunque tipo di attuatore KNX per la gestione della termoregolazione (attuatori fan-coil, posizionatori elettrotermici per valvole, valvole motorizzate). È possibile impostare il controllo della temperatura sia in modalità manuale che automatica e passare automaticamente (o anche da pulsante esterno o touch screen/software di supervisione) da modalità estate a inverno e viceversa. La famiglia dei dispositivi è in grado di adattarsi a qualunque esigenza estetica e installativa: dal termostato per installazione in scatola tonda, al design ricercato di priOn e Triton, fino al comfort e all'estetica accattivante dei termostati e cronotermostati Mylos KNX per installazione in scatola da incasso rettangolare a standard italiano. Questa serie di attuatori è in grado di controllare fan-coil fino a 3 o 5 velocità e sistemi a 2, 3 e 4 tubi. Permettono non solo il controllo delle velocità, ma anche quello delle valvole del riscaldamento e raffrescamento. Gli LFA/S gestiscono il controllo di elettrovalvole e posizionatori elettrotermici, gli FCA/S quello di valvole, motorizzate e 0-10V. Tramite i termostati KNX è possibile comandare gli attuatori fan-coil sia in automatico (a partire dal set-point impostato sul termostato), sia inviando dal termostato comandi manuali per la modifica delle velocità. Gli FCA/S sono dotati in aggiunta di ingressi binari per permettere di disabilitare il riscaldamento/condizionamento all'apertura di porte/finestre, ottimizzando i consumi energetici. Il controllo di qualunque tipo di valvole è semplicissimo con la gamma ABB KNX dedicata alla termoregolazione. I posizionatori elettrotermici per valvole sono disponibili con un'ampia scelta di adattatori per le principali valvole in commercio e possono essere controllate sia da attuatori di commutazione standard SA/S, sia da attuatori specifici come i VAA/S e VAA/A o gli attuatori elettronici ES/S. Oltre ai posizionatori elettrotermici (TSA/K) sia a 24V che a 230V controllati dagli attuatori, la gamma per la termoregolazione ABB KNX comprende anche l'azionamento per valvole ST/K, che riceve comandi direttamente sul bus KNX dal termostato e, grazie a un motorino integrato, è in grado di controllare in maniera proporzionale valvole motorizzate. Day by DIN 2 | 13 11 Tecnica REACH e RoHS L’attenzione di ABB nei confronti dell'ambiente e della salute dei propri clienti e fornitori è garantita dal rispetto del Regolamento REACH e della Direttiva RoHS Marco Lucca: Local Sustainability Officer ABB S.p.A. - ABB SACE Division L I portafusibili E 90, gli interruttori differenziali puri F 200 e i trasformatori monofase TM sono alcuni dei prodotti ABB già rispondenti alle normative REACH e RoHS. 12 Day by DIN 2 | 13 a politica integrata di ABB SACE Division, in armonia con i requisiti delle norme internazionali di riferimento UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001, OHSAS 18001, IRIS STANDARD, fa propri i principi della Qualità, dell'Ambiente e della Salute e Sicurezza sul posto di lavoro. Costituisce la base per poter pianificare gli obiettivi, i traguardi e le attività che servono per raggiungerli, riflettendo l'impegno della Direzione al continuo miglioramento delle prestazioni. In particolare, nell'applicazione del sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001, ABB garantisce i requisiti cogenti attraverso la particolare attenzione a uno sviluppo dei prodotti che sia conforme al Regolamento REACH e alla Direttiva RoHS. Approfondiamo insieme i contenuti delle due norme. Il Regolamento REACH per la gestione delle sostanze chimiche Il Regolamento REACH prevede la creazione di un sistema di gestione del rischio delle sostanze chimiche attraverso: − registrazione delle sostanze prodotte e/o importate nell’UE in quantità pari o superiore a 1 tonnellata anno; − valutazione della sicurezza delle sostanze e delle sostanze prioritarie in tema di rischio; − autorizzazione delle sostanze estremamente problematiche per usi specifici; − sistema di restrizioni; − istituzione di un’Agenzia Europea delle sostanze chimiche; − accesso del pubblico all’informazione; − unificazione e semplificazione delle norme. Inoltre viene richiesto di rafforzare la protezione della salute umana e dell’ambiente dagli effetti nocivi delle sostanze chimiche, prevedere la notifica non solo per sostanze nuove (come previsto dalla precedente normativa) ma anche per sostanze esistenti e creare una banca dati centrale sulle sostanze chimiche. ABB progetta i propri prodotti senza utilizzare nessuna sostanza SVHC (Substance of Very High Concern) cancerogena, mutagena, tossica per la riproduzione, persistente, bioaccumulabile o comunque suscettibile di produrre gravi effetti sulla salute umana o sull’ambiente. Per assicurare la conformità dei propri prodotti, ABB mantiene attive tutte le azioni necessarie a garantire la continuità della catena di fornitura, come ad esempio: l'aggiornamento delle informazioni richieste riguardanti l'evoluzione della direttiva, la ricerca di fornitori alternativi, la ricerca e lo sviluppo di sostanze alternative e di processi per garantire la continuità, la qualità e le prestazioni dei prodotti. Tecnica La Direttiva ROHS contro l’uso di materiali pericolosi La Direttiva ROHS (2011/65/CE), che abroga la Direttiva 2002/95/CE, prevede limitazioni nell’utilizzo di materiali pericolosi (Restriction Of certain Hazardous Substances) e proibisce quindi l'impiego di alcuni materiali nella produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE): − Piombo (0,1 %) − Mercurio (0,1 %) − Cadmio (0,01 %) − Cromo esavalente (0,1 %) − Bifenili polibromurati (PBB) (0,1 %) − Eteri di difenile polibromurato (PBDE) (0,1 %). Si applica alle seguenti categorie: 1. Grandi elettrodomestici 2. Piccoli elettrodomestici 3. Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni 4. Apparecchiature di consumo 5. Apparecchiature di illuminazione 6. Strumenti elettrici ed elettronici 7. Giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e per lo sport 8. Dispositivi medici 9. Strumenti di monitoraggio e di controllo (anche industriali) 10. Distributori automatici 11. Altre AEE non comprese nelle categorie sopra elencate Declaration of Conformity We ABB SpA - SACE Division – LBU LPED, ® declare that the products of the System pro M compact range, The E 90 Fuse holders and Fuse switch disconnectors , won’t be covered by RoHS II till 07/22/2019, date of the entrance into force of the category 11 of Annex I of the recasted RoHS directive. Nevertheless, according to our current best knowledge, the E 90 Fuse holders and fuse switch disconnectors product is compliant with the European RoHS Directive 2011/65/EU and therefore does not contain any hazardous substance exceeding 0.1% weight/weight. Declaration of Conformity We ABB SACE LBU LPED, declare that, starting from the production of December 2012, the products of the System ® pro M range ABB S.p.A. SACE Division – LBU LPED, keeps active each action necessary to ensure the continuity of the supply chain, such as: the update of the required information Politica integrata di ABB SACE concerning the evolution of the RoHS Directive, the research of alternative suppliers in order to ensure the continuity of the supply, the research and the development of Una divisione di ABB S.p.A. alternative substances and processes to ensure customer continuity, quality and performance of its products. LBU DIN Rail Components and Wiring Accessories This Declaration is subject to the provisions of the relevant delivery contract of the product ABB SACE Division LBU DIN Rail Components La nostra Politica per la Qualità, l’Ambiente e la Saand Wiring Accessories progetta, produce prodotti lute e Sicurezza sul luogo di lavoro definisce i prinVittuone 09/04/2013 elettrici ed elettronici di bassa tensione. cipi e le finalità del Sistema di Gestione Integrato. • Messa a disposizione di un ambiente di lavoro sano e sicuro nei siti produttivi e nelle sedi in cui operiamo e predisporre misure preventive adeguate per ridurre i riscJi d’incidenti e di infortuni causati dalle attività lavorative, minimizzando, per quanto è possi bile, le cause dei riscJi connessi con l’ambiente di lavoro. • Impegno costante al rispetto di prescrizioni legali applicabili e altre regole di gruppo in materia di qualità di ambiente salute e sicurezza, noncJÅ alla ricerca di opportunità di continuo miglioramento della qualità, della prestazione ambientale dei processi e dei prodotti e servizi offerti e delle prestazioni inerenti gli aspetti di salute e sicu rezza nei luogJi di lavoro. • Creazione di indicatori di prestazione per sorvegliare nel tempo l’andamento degli obiettivi e traguardi pianiƂcati. • Coinvolgimento e sensibilizzazione di tutta la struttura direttiva e dell’insieme dei dipendenti e di coloro cJe lavorano per conto dell’organizzazione verso una cultura di responsabilità, di partecipazione e di promozione per la qualità, l’ambiente e la salute e sicurezza. E930 – Fuse holders E 90 Fuse holders and fuse switch disconnectors to which this declaration relates is following the provision of the Regulation (EC) N° 1907/2006, issued by the European Union for the Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of Chemicals (REACH). In particular, we advice that regarding Art. 33 and substances, published on 19th of December 2012 on the candidate list, for inclusion in Annex XIV of REACH: Quality & HSE Manager Tommaso Abbattista Tale politica, in armonia con i requisiti delle norme internazionali di riferimento UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001, OHSAS 18001, IRIS STANDARD fa propri i principi della politica ABB per la Qualità, l’Ambiente e la Salute e Sicurezza sul posto di lavoro e costituisce la base per poter pianiƂcare gli obiettivi, i traguardi e le attività cJe servono per raggiungerli, riƃettendo l’impegno della Direzione al continuo miglioramento delle proprie prestazioni. In particolare ci proponiamo di raggiungere obiettivi di: “zero incidenti”, eliminazione delle sostanze criticJe nei prodotti ed eliminazione dei riƂuti inviati alla discarica. I principi fondamentali su cui si basa il sistema di gestione integrato attivo presso gli stabilimenti di Vittuone e Santa Palomba sono: Type do not contain any substance; Vittuone 09/04/2013 Per la conformità delle categorie che potrebbero impattare sui prodotti forniti da ABB le date di scadenza sono: − 22/07/2017 (gli strumenti di monitoraggio e controllo industriali dovranno rispondere alle restrizioni sulle sostanze cat. 9) − 22/07/2019 (entrata nel campo di applicazione della cat.11, estensione a tutte le AEE non esplicitamente escluse). In proposito ABB ha predisposto un processo adeguato per verificare che il prodotto sia stato progettato e fabbricato in accordo con le nuove prescrizioni della Direttiva. È stata inoltre redatta la documentazione tecnica necessaria a eseguire il controllo interno della produzione, è stata garantita la predisposizione delle procedure a tutela della conformità alla Direttiva e, infine, si è assicurato che le AEE abbiano un'indicazione seriale o numero per garantirne la rintracciabilità. Non va scordato l’adempimento degli obblighi di seguire i requisiti specifici di etichettatura (marcatura CE), di adottare misure correttive per rendere le AEE conformi e di gestire eventuali reclami provenienti dai clienti. Quanto sopra descritto andrà valutato dopo il recepimento nazionale della direttiva. Quality Manager Tommaso Abbattista Declaration No: 2CSC444011K0202 Declaration N°: EA130003ML ABB SpA ABB SACE Division Sede legale Registered Office Via Vittor Pisani, 16 20124 Milano – Italy www.abb.it Direzione e Uffici Amministrativi Headquarters and Accounting Services 20099 Sesto S. Giovanni (MI) - Italy Via Luciano Lama, 33 Tel.: +39 02 2414.1 C.P./P.O. Box 156 Milano e-mail: [email protected] Capitale Sociale Share Capital € 107.000.000 i.v./fully paid up P.IVA/VAT: IT 11988960156 Codice Fiscale/Fiscal code: 00736410150 Registro delle imprese di Milano/ Official Company Book: 00736410150 R.E.A. Milano: 1513225 Unità Produttive Factories Bergamo Dalmine (BG) Frosinone Garbagnate Monastero (LC) Marostica (VI) San Martino in Strada (LO) Santa Palomba (Roma) Vittuone (MI) • Comunicazione della politica alle parti interessate attraverso pubblicazione su sito internet aziendale, trasmissione ai fornitori ed al pubblico in generale, per coinvolgerli nelle strategie aziendali in materia di qualità, ambiente, salute e sicurezza. • Progettazione dei prodotti e processi atti a garantire la massima soddisfazione dei clienti ed a prevenire o minimizzare l’impatto ambientale e i riscJi per la salute e la sicurezza durante la costruzi one, l’esercizio, la manutenzione, la dismissione dei propri prodotti ed impianti, con il ricorso economicamente praticabile alle migliori tecnologie disponibili. • Impegno nell’informare, formare, motivare e coinvolgere tutti i dipendenti afƂncJÅ svolgano i propri compiti in conformità agli obiettivi, fornendo loro l’adeguata preparazione a rispondere in modo efƂcace alle emergenze e assicurarsi cJe ancJe coloro cJe lavorano per conto dell’organizzazione eseguano le varie attività nel rispetto della nostra Politica. • Ricerca di fornitori, appaltatori e collaboratori qualiƂcati rispetto ai criteri cJe ci siamo dati internamente in merito agli aspetti di qualità, ambiente, salute e sicurezza. ABB SpA ABB SACE Division Sede legale Registered Office Via Vittor Pisani, 16 20124 Milano – Italy www.abb.it Direzione e Uffici Amministrativi Headquarters and Accounting Services 20099 Sesto S. Giovanni (MI) - Italy Via Luciano Lama, 33 Tel.: +39 02 2414.1 C.P./P.O. Box 156 Milano e-mail: [email protected] Capitale Sociale Share Capital € 107.000.000 i.v./fully paid up P.IVA/VAT: IT 11988960156 Codice Fiscale/Fiscal code: 00736410150 Registro delle imprese di Milano/ Official Company Book: 00736410150 R.E.A. Milano: 1513225 Unità Produttive Factories Bergamo Dalmine (BG) Frosinone Garbagnate Monastero (LC) Marostica (VI) San Martino in Strada (LO) Santa Palomba (Roma) Vittuone (MI) Alcuni esempi di dichiarazioni REACH e RoHS rilasciate da ABB e il documento "Nuova politica integrata" Documento integrato nel Manuale Qualità Ambiente e Sicurezza QAS. ABB S SpA A e-mail: [email protected] C.P./P.O. Box x 156 Milano Tel.: +39 02 2414.1 Via Luciano Lama, 33 20099 Sesto S. Giovanni (MI) - Italy Accounting Services Headquarters and Uffici Amministrativi Direzione e R.E.A. Milano: 1513225 Official Company Book: 00736410150 Registro delle imprese di Milano/ Codice Fiscale/Fiscal code: 00736410150 P.IVA/VAT: T IT 11988960156 € 107.000.000 i.v./fully paid up Share Capital Capitale Sociale Vittuone (MI) Santa Palomba (Roma) a) San Martino in Strada (L (LO) Marostica (VI) Garbagnate Monastero o (LC) Frosinone Dalmine (BG) Bergamo Factories Unità Produttive Declara De Dec ation n No: 2CSC444011K0202 e Sicurezza QAS. Qualità Ambiente nel Manuale Documento integrato e sicurezza. partecipazione e di promozione per la qualità, l’ambiente e la salute conto dell’organizzazione verso una cultura di responsabilità, di e delloinsieme dei diRendenti e di Eoloro EJe lavorano Rer • Coinvolgimento e sensibilizzazione di tutta la struttura direttiva ambiente, salute salute e sicurezza. sicurezza. criteri it i cJe J ci siamo i datiti internamente d i t t iin merito it agllii aspetti tti di qualità, lità • 4icerca di fornitori, appaltatori e collaboratori qualiƂcati rispetto ai della nostra Politica. per conto dell’organizzazione eseguano le varie attività nel rispetto efƂcace alle emergenze e assicurarsi cJe ancJe coloro cJe lavorano tivi, fornendo loro l’adeguata preparazione a rispondere in modo dipendenti di d ti affƂncJÅ Ƃ JÅ svolgan l o i proprii compiti iti in i confformità ità aglili obiet bi t • Impegno nell’informare, formare, motivare e coinvolgere tutti i tecnologie disponibili. ed impianti, con il ricorso economicamente praticabile alle migliori one, l’esercizio, la manutenzione, la dismissione dei propri prodotti ambientale e i riscJi per la salute e la sicurezza durante la costruzi soddisfazione dei clienti ed a prevenire o minimizzare l’impatto g p p g www.abb.it 20124 Milano – Italy Via Vittor Pisani, 16 16 Registered Office Sede legale ABB SACE Division ABB SpA e-mail: [email protected] C.P./P.O. Box x 156 Milano Tel.: +39 02 2414.1 Via Luciano Lama, 33 20099 Sesto S. Giovanni Giovanni (MI) - Italy Accounting Services Headquarters and Uffici Amministrativi Direzione e R.E.A. Milano: 1513225 Official Company Book: 00736410150 Registro delle imprese di Milano/ Codice Fiscale/Fiscal Fiscale/Fiscal code: code: 00736410150 P.IVA/VAT: T IT 11988960156 € 107.000.000 i.v./fully paid up Share Capital Capitale Sociale Vittuone (MI) Santa Palomba (Roma) San Martino in Strada (LO) Marostica (VI) Garbagnate Monastero (LC) Frosinone Dalmine (BG) Bergamo Factories Unità Produttive Day by DIN 2 | 13 13 Tecnica Le nuove lampadine a risparmio energetico Claudio Amadori: R&D ABB S.p.A. - ABB SACE Division U na piccola rivoluzione tecnologica ha toccato i negozi e le abitazioni di tutta Europa. Il Regolamento n. 244/2009 della Commissione Europea ha infatti “messo al bando” le tradizionali lampadine a incandescenza di vecchio tipo, sostituendole con nuovi e più moderni tipi, caratterizzati da una migliore efficienza energetica e da una maggiore durata di vita1). Il ritiro graduale dal mercato delle vecchie lampadine è iniziato nel 2009 e sì è concluso nel 2012. Le vecchie lampadine, fuori produzione ma ancora diffuse nelle abitazioni, sono assai poco efficienti in quanto gran parte dell’energia elettrica consumata non è trasformata in luce ma è dispersa in calore. Le nuove lampadine a risparmio energetico, a seconda del principio di funzionamento, appartengono a tre categorie fondamentali: − fluorescenti compatte (CFL) − a incandescenza migliorate (alogene) − a LED 14 Day by DIN 2 | 13 Tutti i tipi sono disponibili in diversi formati e potenze, anche con gli attacchi tradizionali a vite E14 ed E27 e possono facilmente sostituire le lampadine classiche non più disponibili. Ognuna di queste tre tecnologie ha i suoi pregi e i suoi difetti. Molti inconvenienti lamentati dai consumatori, quali una durata di vita molto inferiore a quanto promesso o una scarsa luminosità delle nuove lampadine a risparmio energetico, sono in gran parte attribuibili alla scelta non corretta di esse in relazione all’uso a cui sono destinate. La luminosità è il corretto criterio di confronto Per un confronto obiettivo tra le diverse lampadine è necessario fare riferimento al loro flusso luminoso, cioè alla quantità totale di luce emessa, che si misura in lumen (lm) ed è sempre riportata sulla confezione 2). A parità di lumen, corrisponde un diverso consumo di elettricità, misurato in watt, a seconda dell’efficienza energetica dei diversi modelli di lampadina (l’efficienza di una lampadina è il rapporto fra flusso luminoso emesso e la potenza Tecnica elettrica assorbita dalla rete). Per esempio, un flusso luminoso di circa 750 lm può essere ottenuto con una lampadina a incandescenza tradizionale che consuma 60 W (con una efficienza di 12 lm/W), con un’alogena che consuma 42 W (18 lm/W), con una fluorescente compatta che consuma 11 W (68 lm/W) oppure con una a LED che consuma 10 W (75 lm/W) 3). Per questo è ingannevole confrontare la luminosità delle lampadine facendo riferimento alla loro potenza elettrica espressa in watt come si faceva in passato. Tuttavia, per consolidata abitudine è consuetudine fare riferimento alla potenza in watt di una lampadina a incandescenza di vecchio tipo avente un equivalente flusso luminoso. Per facilitare la scelta delle lampadine, si è quindi stabilita una tabella di corrispondenza tra i lumen e i “watt equivalenti” riportati sulle confezioni, che tuttavia non corrispondono al reale consumo della lampadina (tabella 1). Per facilitare l’immediato riconoscimento dell’efficienza delle lampadine, al pari degli elettrodomestici esse sono categorizzate in sette classi di efficienza energetica riportate sulla confezione: dalla A (altamente efficiente) alla G (poco efficiente). Mediamente le lampadine fluorescenti compatte e a LED entrano nelle classi A e B, le lampadine alogene nelle classi B e C, tutte le lampadine messe al bando nelle classi successive. Dal 2016, con poche eccezioni, è previsto che vengano messe al bando anche le lampadine in classe energetica C. 1) Questo regolamento riguarda le lampadine a incandescenza per uso domestico di tipo comune e non coinvolge le lampadine speciali: per automobili, industriali, decorative, per elettrodomestici ecc. 2) Le lampadine a luce concentrata (faretti) sono caratterizzate anche dall’intensità luminosa, che si misura in candele (cd) e che rappresenta il flusso luminoso della sorgente luminosa all’interno dell’angolo solido unitario nella direzione del fascio di luce (1 candela = 1 lumen / 1 steradiante). 3) Le prestazioni delle lampadine riportate a titolo di esempio in questo articolo hanno solo valore indicativo. Per i valori reali è necessario fare riferimento ai dati del costruttore. Tabella 1 Flusso Consumo di lampadina luminoso tradizionale 120-140 lm 15 W 220-250 lm 25 W 410-470 lm 40 W 700-810 lm 60 W 920-1.060 lm 75 W 1.300-1.500 lm 100 W 2.100-2.500 lm 150 W 3.000-3.500 lm 200 W Day by DIN 2 | 13 15 Tecnica 4) Il numero massimo di accensioni e spegnimenti è indicato dal costruttore. 5) Il limite massimo di mercurio ammesso è attualmente di 2,5 mg contro i 50 mg di una pila a bottone. Le lampadine CFL sono costituite da un tubo di vetro con una miscela a bassa pressione di un gas inerte con una piccola quantità di mercurio. La miscela è percorsa da una corrente di scarica che sollecita il mercurio a emettere una radiazione ultravioletta invisibile. Le polveri di fosfori fluorescenti sulla superficie interna convertono le radiazioni ultraviolette in luce visibile della tonalità desiderata. 16 Day by DIN 2 | 13 Le lampadine fluorescenti compatte (CFL) Le lampadine fluorescenti compatte (CFL) non sono altro che l’evoluzione dei classici “tubi” a fluorescenza in uso nell’industria e nel terziario e se ne differenziano, sostanzialmente, solo per la piegatura del tubo e la miniaturizzazione del circuito di alimentazione (ballast), che normalmente è incorporato nella lampadina stessa. Entrate sul mercato ormai da decenni, le CFL sono considerate le lampadine a risparmio energetico per antonomasia, ma questo non deve far credere che siano le uniche. Le lampadine CFL sono costituite da un tubo di vetro al cui interno è presente una miscela a bassa pressione di un gas inerte con una piccola quantità di mercurio. Tramite due elettrodi posti all’estremità del tubo, la miscela è percorsa da una corrente di scarica che sollecita il mercurio a emettere una radiazione ultravioletta invisibile. La superficie interna del tubo è rivestita da polveri di fosfori fluorescenti che convertono le radiazioni ultraviolette in luce visibile della tonalità desiderata. Le lampade fluorescenti non possono essere collegate direttamente alla rete di alimentazione (così come si fa per quelle a incandescenza), ma richiedono un apposito circuito di alimentazione che limita la corrente di scarica. Esso include un inverter elettronico ad alta frequenza per limitare le dimensioni e le perdite dell’induttore in ferrite necessario per stabilizzare la corrente. Vantaggi: − il consumo è di circa il 65-80% inferiore rispetto alle vecchie lampadine, con un’efficienza pari a 50-80 lm/W a seconda dei modelli (le prestazioni migliori si hanno con i modelli di forma più lineare: le fluorescenti tubolari superano i 100 lm/W) − durano circa sei volte di più (durata stimata: 6.000 ore) − sono disponibili in numerose varianti rispetto a: forma, potenza, attacco, tonalità (luce calda o luce fredda) ecc. Svantaggi: − frequenti accensioni e spegnimenti ne accorciano la vita, talvolta in modo notevole4) − la luminosità è soggetta a calare con l’invecchiamento, inoltre richiedono qualche minuto prima di raggiungere la luminosità massima − in generale la luminosità non è regolabile con dimmer tranne per alcuni modelli, indicati come regolabili − il pur minimo contenuto di mercurio 5) richiede tecniche apposite per lo smaltimento come da normativa UE. Applicazioni: − sono adatte in tutti i casi in cui si accendono e si lasciano accese di seguito per un lungo periodo (per esempio non più di tre manovre di accensione al giorno). Tecnica Le lampadine a incandescenza migliorate (alogene) Sono molto simili alle vecchie lampadine ma sono più efficienti (15-22 lm/W contro 10-15 lm/W) e più durature (circa 2.000 ore contro 1.000). Hanno la fama di consumare in modo eccessivo, ma ciò è dovuto al loro impiego non a parità di luce emessa. In realtà rappresentano oggi il sostituto le cui caratteristiche più si avvicinano a quelle dei modelli classici. Le lampadine alogene di classe energetica C attualmente in commercio dal settembre 2016 verranno eliminate: resteranno disponibili solo i modelli di nuova generazione di classe energetica B. Nel bulbo di vetro in cui è contenuto il filamento di tungsteno assieme a un gas inerte vi è una piccola quantità di alogeno (di solito bromo o iodio). Quando la lampada è accesa, per il grande calore generato il tungsteno sublima staccandosi dal filamento. Mentre nelle lampadine tradizionali il tungsteno staccato dal filamento si deposita sulla superficie interna del bulbo di vetro annerendolo, in quelle alogene il tungsteno allontanatosi dal filamento si combina con l’alogeno formando alogenuro di tungsteno che non aderisce al vetro, ma venendo a contatto con il filamento si dissocia in alogeno e in tungsteno e rigenera quindi, almeno in parte, il filamento stesso. Si crea quindi un equilibrio dinamico che permette di non consumare il filamento, dimensionabile in modo da poter lavorare a temperature molto alte (2500 °C) con una maggior efficienza energetica. Il bulbo di vetro, per sopportare tali elevate temperature, deve essere al quarzo. Il tungsteno sublima staccandosi dal filamento Vantaggi: − luce calda molto brillante, simile a quella delle vecchie lampadine − accensione immediata alla massima luminosità − eccellente tolleranza a frequenti accensioni e spegnimenti − regolazione sempre possibile con dimmer − costo di acquisto contenuto. Svantaggi: − non risparmiano altrettanta energia quanto le CFL o a LED (comunque, per le alogene in classe C circa il 25% di risparmio rispetto alle tradizionali, che sale al 45% per le alogene in classe B) − durano meno delle altre lampadine a basso consumo (comunque circa il doppio delle vecchie lampadine) − non sono disponibili in versione opaca e ciò ne limita l’impiego. Applicazioni: − quando si desidera la luce calda e brillante tipica delle lampadine tradizionali (ad esempio per lampadari di cristallo) − per accensioni e spegnimenti frequenti (es. luci comandate da sensore di presenza) − in caso di scarso utilizzo (non si ammortizzerebbe il maggior costo) − in presenza di dimmer. Il tungsteno si combina con l'alogeno formando alogenuro di tungsteno che non aderisce al bulbo L'alogeno di tungsteno a contatto con il filamento si dissocia restituendo il tungsteno al filamento Quando la lampada è accesa, per il grande calore generato il tungsteno sublima staccandosi dal filamento. Mentre nelle lampadine tradizionali il tungsteno staccato dal filamento si deposita sulla superficie interna del bulbo di vetro annerendolo, in quelle alogene il tungsteno si combina con l’alogeno formando alogenuro di tungsteno che venendo a contatto con il filamento si dissocia in alogeno e in tungsteno. Si rigenera quindi, almeno in parte, il filamento stesso. Creando un equilibrio dinamico che non consuma il filamento. Day by DIN 2 | 13 17 Tecnica Lampadine a LED I diodi emettitori di luce (LED) sono dispositivi optoelettronici molto usati da decenni come spie luminose sugli apparecchi, nei pannelli luminosi a messaggio variabile oppure a scopo decorativo. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha reso possibile l’impiego dei LED in campo illuminotecnico in sostituzione delle fonti luminose tradizionali e per esse ci si aspetta un ampio sviluppo nei prossimi anni. Già oggi esiste una discreta scelta di modelli, che comprendono sia luce calda sia luce fredda, sia opaca sia brillante, con interessanti campi di impiego e che nelle versioni più innovative sono in grado di raggiungere l’efficienza di 200 lm/W. I LED si basano sulla proprietà di alcuni materiali semiconduttori di emettere fotoni se percorsi da una corrente continua. Dato che la luce emessa da un LED è essenzialmente monocromatica, per ottenere la luce bianca nella tonalità desiderata ai LED che emettono luce blu o ultravioletto si applica uno strato di particolari fosfori in grado di convertire la radiazione emessa dal LED in luce bianca. Una tecnologia alternativa prevede LED nei tre colori primari rosso, verde e blu miscelati opportunamente per produrre luce bianca. Completano la lampadina il circuito elettronico di alimentazione e un eventuale riflettore o diffusore ottico a seconda della forma della lampadina. I LED si basano sulla proprietà di alcuni materiali semiconduttori di emettere fotoni se percorsi da una corrente continua. Dato che la luce emessa da un LED è essenzialmente monocromatica, per ottenere la luce bianca nella tonalità desiderata si applica uno strato di particolari fosfori In alternativa un diffusore miscela la luce proveniente dai LED nei tre colori rosso, verde e blu ottenendo luce bianca 18 Day by DIN 2 | 13 Vantaggi: − i modelli LED consumano circa l’80% in meno di energia a parità di luce emessa (50-80 lm/W) rispetto alle vecchie lampadine − hanno durata di vita pari a circa dieci volte quella delle versioni tradizionali (circa 15.000 ore) − si accendono immediatamente − non soffrono per frequenti accensioni − alcune (non tutte) sono regolabili tramite dimmer. Svantaggi: − prezzo di acquisto ancora relativamente elevato − disponibilità attuale solo per media e bassa luminosità (raramente oltre 750 lm). Applicazioni: − ogni qualvolta siano richieste lunghe accensioni o frequenti accensioni e spegnimenti, con esclusione (per il momento) delle necessità di elevata luminosità. Tecnica Le informazioni sull’imballaggio Le nuove lampadine non sono tutte uguali e per scegliere quella più appropriata al proprio utilizzo è necessario leggere con cura le informazioni riportate sull’imballaggio. Innanzitutto l’etichetta riporta il flusso luminoso (in lumen), la potenza assorbita (in watt) e la classe energetica della lampadina. Un’altra importante informazione riportata sulla confezione è il colore della luce espresso in kelvin (K): 2.700 K per il bianco caldo, 4.000 K per il bianco neutro, 6.000 K per il bianco freddo (luce diurna). L’etichetta riporta anche il numero di ore di utilizzo prima che si esaurisca la lampadina (o di anni stimando tre ore di accensione al giorno), il numero di accensioni/spegnimenti e il tempo necessario per raggiungere la massima emissione (informazioni particolarmente importanti nel caso della lampadine fluorescenti) 6). Un’altra informazione è la possibilità di regolazione mediante dimmer e le dimensioni della lampadina per verificare che ci stia nell’apparecchio di illuminazione a cui è destinata. Infine è indicata la temperatura di utilizzo (alcune lampadine CFL o a LED a temperature molto rigide riducono l’emissione luminosa). Come smaltire le lampadine Le lampadine fluorescenti e a LED contengono componenti elettronici, fosfori e, nel caso della lampade fluorescenti, anche mercurio. Si tratta di sostanze inquinanti ma che possono essere riciclate. Quindi le lampadine di questo tipo, al termine della loro vita, devono essere smaltite in maniera differenziata tra i materiali RAEE. Per questo debbono essere consegnate al rivenditore o presso le apposite riciclerie comunali e mai gettate nel vetro o nell’indifferenziato. In caso di rottura accidentale di una lampadina fluorescente non ci sono particolari pericoli tuttavia è bene evitare che la pelle venga a contatto con i frammenti, aerare il locale e pulire i residui con uno straccio bagnato senza usare l’aspirapolvere. Per ulteriori informazioni: 1. http://ec.europa.eu/energy/lumen/ index_it.htm 2. http://www.lampadine-efficienti.it 3. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/ LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:076:00 03:0016:IT:PDF 1 2 6) 3 Questi dati medi si ottengono tramite procedure standardizzate di prova effettuate su lotti campioni di lampadine. Lo sapevi che? La tecnologia TouchScreen, ormai presente in molti dispositivi che utilizziamo quotidianamente, è in realtà più vecchia di quello che ci aspetteremmo. È stata infatti studiata fin dall’inizio degli anni ’60, con lo sviluppo della tecnologia sia resistiva sia capacitiva, mentre poi nei primi anni ’70 furono realizzati i primi prototipi presso il CERN di Ginevra. Ma è stata sicuramente la scoperta del cosiddetto "multi-touch" nei primi anni 80 a consentire una modalità di interazione innovativa che ha aperto un mondo di possibili applicazioni. Come funzionano queste tecnologie? Quella resistiva si basa su una serie di pannelli sovrapposti di cui due sono elettricamente resistivi e separati: quando si esercita una pressione, ad esempio con un pennino o con un dito, i due pannelli entrano a contatto chiudendo il circuito e indicando così la posizione sullo schermo. Uno schermo capacitivo è invece basato su un pannello di materiale isolante, tipicamente vetro, ricoperto di un conduttore trasparente. Il corpo umano è anch'esso un buon conduttore di elettricità, quindi toccando lo schermo si crea un disturbo nel campo elettrostatico del pannello, misurabile in una variazione capacitiva, che consente quindi l'identificazione della posizione. Il multi-touch è caratterizzato dalla capacità dello schermo di riuscire a riconoscere la presenza e posizione contemporanea di due o più punti di contatto, consentendo quindi di eseguire gesture con più dita. Tecnologia Resistiva Tecnologia Capacitiva ABB è stata tra le prime aziende a utilizzare la tecnologia touch screen nelle consolle domotiche integrate KNX, con il lancio nel 2007 del ComfortTouch, completamente rinnovato di recente con le nuove versioni a 9 e 12 pollici. Day by DIN 2 | 13 19 Case History Monitorare a distanza il consumo di un gruppo elettrogeno per recuperare le accise sull’energia elettrica Le incentivazioni fiscali sulle accise rendono particolarmente importante l’accurata e puntuale quantificazione dell’energia elettrica. Sebastiano Paganini: Product Manager Apparecchi Modulari ABB S.p.A. - ABB SACE Division S pesso si verificano situazioni in cui non vi è disponibilità di energia elettrica con cui alimentare le macchine operatrici. Questo può avvenire sia per la lontananza geografica della location di lavoro (zone desertiche e comunque non urbane) sia per la scarsa accessibilità alla rete elettrica delle aree operative. È il caso ad esempio di cantieri edili, porti, gallerie, trafori, cui l’energia elettrica viene stabilmente assicurata da gruppi elettrogeni. Questi ultimi dunque agiscono con continuità, diversamente dalle situazioni in cui eseguono interventi tampone, per garantire la continuità di disponibilità di energia elettrica, in caso di interruzione dell’alimentazione elettrica. In questo articolo concentreremo l’attenzione su un sistema di monitoraggio a distanza dei consumi elettrici dei gruppi elettrogeni. La “scintilla” che ne ha favorita l’ideazione è stata la disponibilità di agevolazioni per le società che producono energia elettrica e la conseguente necessità per queste ultime di misurarne la quantità. In particolare, analizzeremo la quadristica elettrica montata direttamente sui generatori dei gruppi elettrogeni, che ha la funzio20 Day by DIN 2 | 13 ne primaria di misurare e trasmettere i valori dell’energia elettrica consumata. Una delle più recenti applicazioni del sistema di monitoraggio energetico è stata in gruppi elettrogeni con potenza massima di 900 kW, che alimentano le gru portuali di grandi dimensioni, adibite al carico e scarico dei container. Misurare l’energia consumata per accedere alle agevolazioni All’attività tradizionale di sviluppo di applicazioni per la localizzazione ed il monitoraggio dei veicoli nel settore del trasporto delle merci, la società W.A.Y. di Torino ha affiancato il servizio di supporto per il recupero delle accise impiegato nelle macchine operatrici e nei gruppi elettrogeni. Negli ultimi tre anni W.A.Y. ha installato oltre 3.000 sistemi utilizzati da circa 300 aziende, tra cui: PVB Petrolvilla, Terminali Italia, Buzzi, Sestrieres, Gruppo Spinelli, Laif. Numerose società, infatti, con complessi di apparati di produzione, accumulazione e trasformazione dell’energia elettrica che costituiscono una “officina elettrica”, pur potendo godere di agevolazioni sulle accise gravanti sulla produzione di energia elettrica (art. 52 del D.lgs del 26.10.1995 n. 504 Case History e relative modifiche), spesso non dispongono delle competenze tecniche e amministrative necessarie per usufruirne. A questi utenti si rivolge W.A.Y. con un sistema di misura finalizzato alla quantificazione dell’energia elettrica tramite controllo a distanza e alla raccolta, gestione e organizzazione dei relativi dati. Questo supporto a valenza tecnica viene completato dalla gestione di tutta la documentazione prescritta dall’Agenzia delle Dogane per l’ottenimento delle agevolazioni fiscali: richiesta di agevolazione per conto del cliente, certificazione del consumo sotto carico reale, compilazione dei registri trimestrali con computo dei consumi. Ecco un esempio di calcolo per il recupero dell’accisa: Quale importo viene rimborsato? Per comprendere se sia opportuno per i gruppi elettrogeni avvalersi della soluzione WAYAccise, è fondamentale calcolare l'importo del rimborso riconosciuto dall'Agenzia delle Dogane, secondo quanto riportato nella Circolare 5/D del 12 marzo 2010. Per le officine elettriche dotate di gruppi elettrogeni per cui l’utilizzatore accetta l’applicazione di un consumo specifico forfettario, il calcolo dei consumi agevolati avviene sulla base dell’energia elettrica prodotta, misurata da un contatore appositamente sigillato. Per ogni litro di gasolio consumato il rimborso delle accise varia in dipendenza dalla produzione annuale di energia elettrica. Per un valore di 100.000 KWh annui, il rimborso vale indicativamente 10.775 euro. Il percorso tecnico e burocratico proposto da W.A.Y. L’intervento di W.A.Y. parte dalla valutazione preliminare di ogni generatore di energia elettrica, in modo da valutare se esistano i presupposti minimi per la richiesta di agevolazioni e, in caso positivo, per dimensionare correttamente il sistema di misura: in particolare il trasformatore di ingresso e il contatore di energia. Quest’ultimo si attiva alla misura solo al superamento del 5% del valore nominale, per escludere dal computo i regimi di funzionamento “al minimo”. Va dunque innanzi tutto evitato che un’errata scelta del valore nominale non faccia mai superare la soglia minima del 5%. Realizzato il sistema di monitoraggio, viene presentata all’Agenzia delle Dogane per conto del cliente un’istanza per il recupero dell’accisa sull’energia elettrica completo di taratura e certificazione UTF del contatore di energia, eseguita da una società regolarmente accreditata che verifica la correttezza del processo di misura. Apposti i suggelli doganali (piombatura) al contatore per impedirne la manomissione, da quel momento l’accisa può essere recuperata per tutti i consumi successivi, secondo una contabilità trimestrale su registri, aggiornata ogni settimana da W.A.Y. tramite telemisura. Nella scelta dei prodotti da impiegare per la realizzazione del sistema di misura dell’energia elettrica è stata determinante la positiva esperienza di collaborazione con ABB, di cui in passato erano stati utilizzati gli interruttori magnetotermici nei sistemi di geolocalizzazione dei locomotori, e in particolare con la società GIL di Caselle (TO). Un partner ABB specializzato nella realizzazione di quadri elettrici La realizzazione del quadro elettrico è stata affidata alla GIL di Caselle (TO), da vent’anni specializzata nella progettazione e produzione di quadri elettrici di varie tipologie, in cablaggi elettrici e nella distribuzione con bandella. Tra i progetti principali, la realizzazione dell’intero sistema di raffreddamento Day by DIN 2 | 13 21 Case History Professionisti Progettazione e realizzazione quadro elettrico GIL snc di Ferraresi Gilberto e C. Gilberto Ferraresi Titolare Strada Commenda, 9/D-E 10072 Caselle TO Installazione sistema di monitoraggio, registrazione dati da remoto e gestione pratiche con Ufficio Dogane W.A.Y. s.r.l. Cipriano Cerasani Responsabile Tecnico Corso Orbassano, 336 10137 Torino Referente Commerciale ABB S.p.A. – ABB SACE Division Filiale di Torino Francesco Anfuso 01 dei server della Radio Vaticana e tra i clienti più significativi: Pagine Gialle, Coop, Vigili del Fuoco. In aggiunta alla quadristica elettrica una particolare menzione merita la distribuzione delle potenze elevate con bandella (barra in rame), necessaria quando i cavi non sono sufficienti a causa di correnti superiori a 800A. Le bandelle che vengono inserite nei quadro sono prodotte internamente in GIL, grazie alla capacità di gestire il processo della foratura e della piegatura delle barre di rame attraverso macchinari a puntamento laser. Un unico produttore per molte esigenze Gilberto Ferraresi, titolare di GIL, ci ha spiegato l’articolata serie di ragioni per cui si è scelto di utilizzare componenti ABB per la realizzazione dei quadri elettrici. Da un solo vendor è disponibile una vasta gamma di prodotti per tutte le esigenze. L’ottima affidabilità dei prodotti è un’importante garanzia che i quadri installati nelle location più diverse funzionino sempre correttamen- te. Inoltre, la qualificata assistenza telefonica ha consentito di utilizzare al meglio le funzioni del contatore di energia. La rapidità nella consegna è molto preziosa ed è determinante in due diversi momenti del ciclo di vita dei quadri. In fase di produzione la disponibilità praticamente da stock del grossista locale (Comoli Ferrari di Novara) riduce sensibilmente i tempi di consegna. In caso di guasti, invece, i componenti ABB sono altrettanto rapidamente disponibili sul territorio nazionale e quindi rimpiazzabili celermente. Infine, GIL attribuisce un grande valore alla collaborazione fondata sul rispetto e la correttezza. Per questo è stato molto importante e apprezzato il supporto commerciale post vendita del funzionario locale ABB, Francesco Anfuso, cui è spettato il delicato ruolo d’interfaccia tra l’azienda cliente e i numerosi interlocutori della multinazionale. In particolare il supporto commerciale ha grandemente facilitato il processo di stesura preventivi e approvvigionamento materiale: a fronte del- 01 Quadro realizzato per il progetto W.A.Y. in cui sono installati il contatore di energia DAB13000 e l'adattatore di comunicazione GSM/GPRS per la comunicazione remota dei consumi di energia. 02 Gruppo elettrogeno 02 22 Day by DIN 2 | 13 le specifiche di progetto, ne ha rapidamente restituito l’elenco materiale dettagliato. Le soluzioni ABB in dettaglio Nel progetto realizzato da W.A.Y., GIL ha realizzato il quadro elettrico per il monitoraggio remoto dei consumi dei gruppi elettrogeni. In sintesi il sistema è composto da un trasformatore che legge il flusso elettrico, da un contatore di energia che ne misura il valore e da un trasmettitore GSM che rileva i consumi a distanza. Il contatore ABB di energia certificato UTF è il DAB 13000, accoppiato in infrarossi con l’adattatore GSM/GPRS, cui trasmette i valori di consumo misurati. Il CGM 05000 è l’adattatore GSM/GPRS che alloggia una scheda SIM e consente di trasmettere i consumi alla centrale W.A.Y. Tra gli altri componenti ABB ricordiamo: − La centralina ATS021 di commutazione automatica tra rete elettrica e gruppo elettrogeno − Gli interruttori magnetotermici modulari della serie S 200, con varie curve di intervento: C, M, K, B etc − Gli interruttori magnetotermici aperti di potenza Emax da 2.000 / 2.500 A − Gli interruttori magnetotermici scatolati della serie Tmax: T5S (corrente nominale In = 400/630A) e T7S (In = 1.250A) − Le basi portafusibili di protezione voltmetrica del contatore per trifase e neutro: E 93N/32 (trifase e neutro) e E 91N/32 (monofase) − I centralini Gemini con porta trasparente in PVC, scelti per la robustezza, per la durata nel tempo anche all’aperto e per la taglia ideale per adattarsi alle dimensioni del quadro GIL AB Un Ap Te ww Trasformatori amperometrici CT PRO XT e CT MAX. Efficienti per natura. Efficienza energetica, contenimento dei costi attraverso il monitoraggio dei consumi, garanzia della continuità di servizio: la misura ed il monitoraggio dei principali parametri di rete contribuisce in modo fondamentale a tutto questo ed è in questo ambito applicativo che si inserisce l'ampia gamma di trasformatori amperometrici ABB con la nuove serie CT PRO XT e CT MAX. CT PRO XT e CT MAX sono i prodotti all'avanguardia e ideali per quadri di sotto-distribuzione primaria, secondaria e power center. Appositamente pensati per garantire un'elevata facilita d'installazione e massime prestazioni in termini di accuratezza, CT PRO XT e CT MAX sono una garanzia anche dal punto di vista della sicurezza grazie all'introduzione dell'innovativo circuito elettronico di protezione del secondario, integrato nelle versioni CT…SELV. www.abb.it/ApparecchiModulari ABB SACE Una divisione di ABB S.p.A. Apparecchi Modulari Tel. 02 9034.1 www.abb.it Effic amp ass dei all’a amp prim prot del e id Essere ABB L’evento Essere ABB di Bologna rilancia la capacità dei partner di emozionare attraverso la tecnologia Il sistema integrato Mylos non è solo design, tecnologia e innovazione: è una filosofia professionale, un percorso da intraprendere insieme, perché l’impianto elettrico diventi protagonista all’interno di un’abitazione. Marco Simonella: Product Manager Wiring Accessories ABB S.p.A - ABB SACE Division E ssere ABB è il programma che rappresenta il nuovo modo di essere al fianco di quegli installatori che vogliono distinguersi e fare la differenza nel mercato elettrico, proponendo soluzioni ad alto valore tecnologico. Dopo il successo e le numerose adesioni al programma nel 2012, lo scorso aprile Bologna ha ospitato il primo evento interamente dedicato ai partner Essere ABB, che ha visto la partecipazione di oltre 120 tra i migliori installatori e i loro referenti commerciali di ABB. L’ intervento di apertura del Macro Area Manager Andrea Gallorini ha evidenziato l’impegno del gruppo nello sviluppo tecnologico e nell’efficienza energetica. A seguire Riccardo Izzi, Responsabile Vendite Italia Business Installazione, ha sottolineato il costante impegno di ABB ormai da 10 anni nel mercato residenziale italiano in cui “la differenza sta nella capacità di rispondere alle nuove opportunità”. “Essere ABB è stato e continuerà a essere una grande opportunità per chi ha compreso l’unicità delle iniziative ABB a supporto degli installatori”. Durante l’intervento di chi scrive, è stato sottolineato il concetto che “ABB sta investendo moltissimo in tecnologia”. Tuttavia se in un’abitazione il valore di un impianto elettrico moderno è ancora inferiore all’1% è evidente che l’aspetto tecnologico da solo non è sufficientemente motivante. È per questo che “il più grande investimento di ABB è in voi che volete Essere ABB e che insieme a noi sarete in grado di emozionare attraverso la tecnologia”. 24 Day by DIN 2 | 13 L’evento è stato un’opportunità per condividere e premiare i successi conseguiti dai partner attraverso i sistemi di automazione e sicurezza: chi ha raggiunto l’obiettivo sfidante per il 2012 ha passato uno splendido weekend a Barcellona, mentre i top hanno trascorso una settimana allinclusive in un magnifico resort di Ibiza! È stato soprattutto un momento per incontrarsi, discutere e divertirsi con le battute del Trio Boiler, nel contesto dinamico e innovativo di Eataly Bologna. Essere ABB significa viaggiare al massimo. E le grandi performance del sistema integrato Mylos sono essenziali per poter crescere insieme in un contesto di mercato ancora difficile. Ecco perché le elevate prestazioni sono alla base del programma per la stagione 2013, ricca di nuove sfide ma anche di novità e premi ancora più allettanti. Ad attendere nel 2014 chi vorrà cogliere la sfida insieme e rinnovarci la fiducia ci sarà il rombo della “rossa”… Istantanee dal primo evento Essere ABB ospitato a Bologna in aprile Accedi al mondo Mylos: visita il sito dedicato! Clicca su “Vuoi far parte del programma Essere ABB? Richiedi il contatto di un rappresentante ABB e scopri i vantaggi” Novità e fatti Da installatore a esperto di Marketing E-mail Marketing Federico Mai: Marketing Communication Account ABB S.p.A. - ABB SACE Division P rodotti, caratteristiche tecniche, prestazioni, funzioni ed esempi di applicazioni sono conoscenze indispensabili per esercitare la professione di Installatore di impianti elettrici. È però altrettanto evidente che in un mercato sempre più competitivo come l’attuale è più che mai indispensabile acquisire competenze in materie che stanno al di fuori dell’ambito tecnico. Esse permettono di distinguersi dai propri diretti concorrenti, con lo scopo di far crescere il proprio giro d’affari: per questo motivo trovate in questo spazio una piccola rubrica di informazioni e suggerimenti (“tips” direbbero gli inglesi). Suggerimenti che crediamo possano aiutarvi a comprendere meglio e applicare nel vostro lavoro concetti e pratiche di marketing e comunicazione che spesso, a parità di offerta, prodotti e prezzi, fanno la differenza nell’approccio al Cliente, stimolano la creazione di nuove idee e soluzioni o semplicemente aiutano a superare le domande “Da dove si comincia ?” o “Come si fa ?”. E-mail marketing L'e-mail marketing è un tipo di marketing diretto che usa la posta elettronica come mezzo per comunicare messaggi commerciali (e non) al pubblico. In senso lato qualunque e-mail inviata a un cliente (o cliente potenziale) può essere considerata e-mail marketing. Solitamente si usa però questo termine per riferirsi a: − Invio di e-mail con l'intento di portare a un livello più avanzato il rapporto tra l'azienda e i suoi clienti precedenti o attuali e di incoraggiarne la fidelizzazione. − Invio di e-mail con l'intento di acquisire nuovi clienti o convincere quelli precedenti ad acquistare subito qualcosa. − Aggiunta di elementi pubblicitari nei messaggi e-mail inviati da altre aziende ai propri clienti. Le aziende, sia negli Stati Uniti che nei Paesi Europei che nelle economie emergenti, investono sempre più risorse nell'e-mail marketing, che spesso viene utilizzato anche da organizzazioni pubbliche e no-profit. Negli ultimi anni si sta ponendo una sempre maggiore attenzione all'integrazione dell'e-mail marketing con altri sistemi di gestione (es. CRM – Customer Relationship Management) e comunicazione (es. Social Media). L'evoluzione recente si sta concentrando sempre più sulla qualità del contatto (profilazione dei nominativi, cura della customer satisfaction), rispetto agli invii massivi di posta che avevano caratterizzato l'e-mail marketing degli esordi. Vantaggi L'e-mail marketing piace alle aziende perché: − È meno costoso del marketing diretto fatto con materiale cartaceo. − Il Ritorno dell'Investimento (ROI) è solitamente molto alto se il lavoro viene fatto bene. − È istantaneo, soprattutto se comparato con la posta cartacea: una e-mail arriva in pochi secondi o minuti. − Permette al pubblicitario di "spingere" il messaggio al pubblico, al contrario di un sito web che "aspetta" che i visitatori lo raggiungano. − È facile da tracciare. Un pubblicitario può tracciare gli utenti con i web bug, bounce message, disiscrizioni, conferme di ricezione, click-through etc. Questi possono essere usati per tracciare i tassi di apertura delle e-mail, i riscontri positivi o negativi, le vendite derivate da attività di comunicazione. − I pubblicitari possono acquisire grandi numeri di iscritti che desiderano ricevere e-mail su argomenti di loro interesse. − Oltre la metà degli utenti della Rete inviano o leggono messaggi di posta elettronica in una loro giornata tipo. − Consente di stabilire una relazione "uno a uno", cioè di personalizzare il messaggio in base al destinatario che riceverà quella comunicazione specifica. − Permette di fare test per vedere quale tipo di messaggio produce migliori risultati in base al pubblico cui si rivolge. Day by DIN 2 | 13 25 Curiosità Uno dei più grandi impianti fotovoltaici del mondo Claudio Raimondi: Product Manager Apparecchi Modulari ABB S.p.A. - ABB SACE Division S ta per essere realizzato in Giappone il più ambizioso progetto mai concepito nell’ambito dello sfruttamento dell’energia solare. Saranno infatti necessari ben 290.000 moduli fotovoltaici per ricoprire l’area di 1,27 milioni di metri quadrati dedicata a questo utilizzo. Un investimento cospicuo, calcolato in circa 309 milioni di dollari, che segnerà il primo passo del Giappone verso l’inevitabile cambiamento di rotta nella metodologia di produzione elettrica. Il tragico evento di Fukushima ha infatti segnato duramente l’opinione pubblica sia del paese del Sol Levante sia del mondo intero, aumentando significativamente l’ostilità nei confronti della più efficiente ma pericolosa energia nucleare. 26 Day by DIN 2 | 13 L’impianto, denominato ”Kagoshima Nanatsujima Mega - Solar Power Plant”, avrà una capacità produttiva di 79.000 MWh annuali, potrà quindi sostenere le esigenze energetiche di circa 22 mila abitazioni, in pratica una piccola città, ed eviterà l’emissione in atmosfera di circa 22 mila tonnellate di CO2. Le sue dimensioni sono davvero ragguardevoli. Per dare un termine di paragone, il progetto già molto significativo della Apple per l’alimentazione del datacenter del North Carolina, che ha fatto sognare gli ecologisti, ha dimensioni 3 volte e mezzo inferiori di quello di Kagoshima. L'area dedicata al parco fotovoltaico è di 1,27 milioni di m2, equivalente a quella di 730 campi da calcio AB Un Ap Te ww S 800 B. Interruttori magnetotermici semplicemente innovativi. La sicurezza a portata di mano. Ridurre i tempi di fuori servizio degli impianti industriali garantendo la massima sicurezza dell’operatore e la facilità di intervento: gli interruttori magnetotermici S 800 B, che completano la gamma S 800, uniscono i costi contenuti all’efficacia di prodotti progettati per la protezione da sovraccarico e cortocircuito nei sistemi di distribuzione con potere d’interruzione 16 kA. Conformi alla Norma CEI EN 60947-2 e con valori di corrente nominale compresi tra 80 e 125 A con curve caratteristiche B, C, D e K, gli S 800 B, grazie a un indicatore rosso/verde che indica la posizione interna dei contatti mobili e alla leva di comando che segnala le cause dell’intervento, permettono di individuare subito i motivi dello sgancio e dare il via immediato alla manutenzione. Disponibili da 1 a 4 poli, veri modulari con prestazioni da scatolato. www.abb.it/ApparecchiModulari ABB SACE Una divisione di ABB S.p.A. Apparecchi Modulari Tel. 02 9034.1 www.abb.it Gli specialisti rispondono Quante ne sa L’esperto risponde Luce su… i poteri d’interruzione Frédéric Camelet: Product Manager Apparecchi Modulari ABB S.p.A. - ABB SACE Division I l corto circuito è senza dubbio il pericolo più grande per un’installazione elettrica: la mette in una condizione estrema nella quale fluisce tutta l’energia disponibile dalla sorgente, con un rischio evidente di provocare incendi e danni alle persone. Per stare sempre al sicuro, ogni linea elettrica deve quindi essere dotata di un dispositivo che la protegge sia dal corto circuito sia dal sovraccarico (ad esempio un interruttore automatico). Ciascun interruttore automatico è caratterizzato da diversi valori di poteri d’interruzione; scopriamo perché e come scegliere il giusto valore per ciascuna applicazione. Utente Un prodotto, quattro poteri di interruzione A seconda della normativa di riferimento e del comportamento dopo il guasto, ciascun interruttore automatico può essere caratterizzato da quattro poteri d’interruzione. Inoltre gli interruttori devono avere conformità diverse, dipendenti dalla competenza degli utilizzatori del quadro elettrico: − Nel caso in cui il quadro elettrico sia usato da personale non addestrato, gli interruttori automatici devono risultare conformi alla norma CEI EN 60898. È il caso comune per l’uso residenziale. − Se invece il personale che utilizza il quadro elettrico è addestrato, si devono scegliere interruttori conformi alla norma CEI EN 60947-2. É il caso comune per le applicazioni industriali. Stato della linea dopo il corto circuito Potere d'interruzione Possibilità di riattivare la linea dopo la rimozione del guasto (fino a sostituzione) ¼ di servizio Ics - di servizio secondo CEI EN 60898 Necessità di cambiare la protezione prima di riattivare il circuito ¼ nominale Icn - nominale secondo CEI EN 60898 Possibilità di riattivare la linea dopo la rimozione del guasto (fino a sostituzione) ¼ di servizio Ics - di servizio secondo CEI EN 60947-2 Necessità di cambiare la protezione prima di riattivare il circuito ¼ nominale Icu - estremo secondo CEI EN 60947-2 Non addestrato ¼ CEI EN 60898 Scelta potere interruzione Addestrato ¼ CEI EN 60947-2 28 Day by DIN 2 | 13 Gli specialisti rispondono Tabella 1 Poteri d’interruzione Secondo CEI EN 60898 (utente non addestrato) – Di servizio Ics = 7.5 kA – Nominale Icn = 10 kA Ciascuna normativa di riferimento, che prevede dei test specifici, è quindi legata alla tipologia di cliente che usa l’impianto. Il comportamento dopo un guasto Le normative citate in precedenza definiscono ciascuna due poteri d’interruzione che si distinguono dal modo di testare il prodotto. Possiamo distinguere i tipi “di servizio” “nominale o estremo” in funzione delle prestazioni dell’interruttore dopo il corto circuito. − Il potere d’interruzione “di servizio” è il valore di corrente di corto circuito per il quale il prodotto garantisce delle prestazioni minime dopo il guasto. Prendendo come riferimento questo valore nel calcolo dell’impianto si garantisce che, in caso di corto circuito, sarà possibile continuare a usare la linea dopo la rimozione del guasto (e fino alla sostituzione dell’interruttore automatico, comunque necessaria dopo il corto circuito). − Il potere d’interruzione “nominale o estremo” è il valore massimo di corrente di corto circuito che l’interruttore può interrompere. Il servizio della linea elettrica non è garantito dopo l’intervento. Prendendo come riferimento questo valore nel calcolo dell’impianto, l’utilizzo della linea elettrica dopo il corto circuito non è garantito. Secondo CEI EN 60947-2 (utente addestrato) – Di servizio Ics230V = 18,7 kA – Estremo Icu230V = 25 kA – Di servizio Ics400V = 11.2 kA – Estremo Icu400V = 15 kA La scelta del valore di potere d’interruzione “di servizio” è quindi indicata nei casi in cui la continuità di servizio è rilevante mentre il valore “estremo” è indicato quando si ricerca una soluzione più economica. Un esempio concreto Sono riportati nella tabella 1 i diversi valori di potere d’interruzione per un interruttore automatico di uso comune, con l'indicazione di come i poteri di corto circuito variano in funzione della tipologia di utente finale e della garanzia di funzionamento dopo un guasto. Per ciascuna applicazione è possibile selezionare il potere d’interruzione che dà il giusto compromesso tra prestazioni e continuità di servizio, mantenendo sempre il massimo livello di sicurezza per gli utenti. Contact Conta act us us Document Docume Doc ume ment nt ID ID Prodotto Interruttore automatico S 202 M – C16 – 2 poli – Corrente nominale 16 A – Curva C – Tensione d’impiego 230/400V Catalogo | 2013 System pro M compact® Interruttori magnetotermici, differenziali e apparecchi modulari per impianti in bassa tensione Tutti i dati tecnici relativi agli interruttori automatici sono presenti nel catalogo tecnico System pro M compact® 2CSC400002D0908 www.abb.it/ApparecchiModulari Il potere d’interruzione A cosa corrisponde il potere d’interruzione Icn1? Il valore Icn 1 è il potere d’interruzione nominale, secondo la norma CEI EN 60898, considerando un unico polo di un interruttore multipolare (compreso le versioni 1P+N). Laddove il valore di Icn 1 non è dichiarato, il suo valore è uguale a Icn. A che potere d’interruzione si riferisce la caratteristica di backup tra due interruttori? La tabella di backup tra due interruttori indica il potere d’interruzione estremo Icu secondo la norma CEI EN 60947-2 che l’interruttore a valle raggiunge grazie al coordinamento con un interruttore a monte. Ad esempio l’interruttore S 200 M, che ha per valore Icu=15kA, può essere installato in circuiti con corrente di corto circuito 50kA grazie alla prestazione di backup con l'S 800 S. Day by DIN 2 | 13 29 Tecnica L'elettrizzante fenomeno naturale dei fulmini 30 Day by DIN 2 | 13 Tecnica L'analisi del fenomeno dei fulmini aiuta a capire meglio la potenza della natura. Francesca Sassi: Product Manager Apparecchi Modulari ABB S.p.A. - ABB SACE Division Temporali La presenza di masse instabili d'aria umida e calda provoca la formazione di cumulonembi temporaleschi. Queste nubi assumono un'ampia estensione, sia in senso orizzontale (circa 10 km di diametro) che in senso verticale (fino a 15 km). La loro forma caratteristica è spesso paragonata al profilo di un'incudine di cui mostra la superficie orizzontale superiore e inferiore. L'esistenza di gradienti di temperatura estremi in un cumulonembo (la temperatura può scendere fino a - 65° C nella parte superiore) genera correnti d'aria ascensionali molto rapide che causano l'eccitazione elettrica delle particelle d'acqua. In una tipica nube temporalesca la parte superiore, costituita da cristalli di ghiaccio, ha solitamente una carica positiva, mentre la parte inferiore, costituita da goccioline d'acqua, ha una carica negativa. Di conseguenza, la parte inferiore della nube provoca lo sviluppo di cariche elettriche opposte (ovvero positive sopra la parte di terreno adiacente). Così la formazione di un cumulonembo costituisce una sorta di enorme condensatore con la terra, la cui distanza mediana può raggiungere spesso 1 - 2 km. Il campo elettrico atmosferico al suolo, circa 600 V/m nella bella stagione, è invertito e può raggiungere un valore assoluto da 15 a 20 kV/m, quando sta per verificarsi una scarica a terra (il fulmine). Prima e durante la comparsa del fulmine, le scariche possono essere viste sia all'interno della nuvola che tra le nuvole. Fulmini A seconda della direzione in cui si sviluppa la scarica elettrica (verso il basso o verso l'alto) e della polarità delle cariche che sviluppa (negativa o positiva) è possibile distinguere quattro tipi di fulmine nube-terra. In pratica, i fulmini di tipo discendente e negativo sono di gran lunga i più frequenti: si stima che in pianura e nelle zone temperate essi rappresentino il 96% di tutte le scariche suolo-nube. Meccanismo del fulmine È impossibile distinguere le singole fasi del fulmine con una semplice osservazione. Per farlo sono necessarie macchine fotografiche ultrarapide. La maggior parte dei fulmini presenta i seguenti fenomeni: una scarica pilota lascia un punto nella nube e percorre circa 50 metri ad una velocità molto elevata di circa 50.000 km/s. Successivamente una seconda scarica pilota parte dallo stesso punto, segue il percorso precedente a una velocità simile, va oltre il punto finale della prima scarica pilota di una distanza circa identica e scompare a sua volta. Il processo si ripete fino a quando la punta dell'ultima scarica pilota raggiunge un punto a qualche dozzina di metri o anche solo alcuni metri dal suolo. I getti ascendenti poi convergono, producendo una scarica di richiamo da terra verso la nube (scarica verso l'alto), durante la quale circola corrente elettrica: la convergenza di questi due fenomeni produce la scarica principale, che può essere seguita da una serie di scariche secondarie, passando ininterrotta lungo il canale ionizzato dalla scarica principale. In un fulmine negativo medio, la corrente massima è di circa 35.000 ampere. Day by DIN 2 | 13 31 Tecnica Scarica l'infografica degli SPD per una panoramica sugli effetti dei fulmini e sulla soluzione preventiva garantita dagli scaricatori di sovratensione. Sai cosè lo spettro rosso? collegati a questo link. http://on.fb.me/17zgW09 …e guarda le immagini 32 Day by DIN 2 | 13 Gli effetti dei fulmini Gli effetti dei fulmini sono quelli di una corrente impulsiva ad alta tensione che si propaga inizialmente in un ambiente gassoso (atmosfera) e successivamente in un elemento solido più o meno conduttore (terra): − effetti visivi (flash): causati dal meccanismo a valanga (Townsend) − effetti acustici: causati dalla propagazione di un'onda d'urto (aumento della pressione) originata nel percorso di scarico e percettibili fino a una distanza di circa 10 km − effetto termico: il calore generato per effetto Joule nel canale ionizzato − effetti elettrodinamici: sono le forze meccaniche applicate ai conduttori posti in un campo magnetico creato dalla circolazione di alta tensione, i quali possono causare deformazioni − effetti elettrochimici: questi effetti relativamente minori sono convogliati sotto forma di decomposizione elettrolitica attraverso l'applicazione della legge di Faraday − effetti di induzione: in un campo elettromagnetico variabile ogni conduttore sfrutta la corrente indotta − effetti su un essere vivente (animale o umano): il passaggio di una corrente transitoria di un certo valore RMS è sufficiente a comportare rischi di folgorazione che causano infarto o insufficienza respiratoria, insieme al rischio di ustioni. I fulmini provocano due tipi principali di incidenti: − Incidenti causati da una scarica diretta, quando il fulmine colpisce un edificio o una specifica zona. Ciò può causare danni notevoli, di solito dovuti a incendi. La protezione da questo pericolo è fornita da impianti di protezione esterna contro i fulmini (Lightning Protection System LPS) − Incidenti causati indirettamente, quando il fulmine colpisce o causa sovratensioni elettriche nei cavi di alimentazione o nei collegamenti di trasmissione. Da qui la necessità di proteggere le attrezzature a rischio con scaricatori di sovratensione contro la sovratensione e le correnti indirette generate. AB Un Ap Te ww Contatori di energia EQ Meters. Un nuovo passo verso l'efficienza energetica Gestire l’energia significa sapere esattamente quando, dove e come questa viene utilizzata. I nuovi contatori di energia EQ Meters ABB sono la risposta a questa esigenza e rappresentano il modo più efficace per monitorare i consumi dell’impianto e avere una panoramica dettagliata di dove siano necessari interventi per ottimizzarne le prestazioni. Progettati per garantire la massima qualità della misura, un’elevata compattezza, facilità installativa e di configurazione grazie al nuovo display LCD, i contatori di energia EQ Meters si integrano perfettamente in qualsiasi sistema di supervisione attraverso l’uso dei più diffusi protocolli di comunicazione. Certificati MID e testati direttamente nelle nostre fabbriche, i nuovi contatori di energia EQ Meters garantiscono sempre la possibilità di individuare il modello più adatto a ogni specifica esigenza applicativa. www.abb.it/ApparecchiModulari ABB SACE Una divisione di ABB S.p.A. Apparecchi Modulari Tel. 02 9034.1 www.abb.it Case History 34 Day by DIN 2 | 13 Case History E nessuno alla sera passa più a spegnere luci e riscaldamento L'adozione di un impianto domotico con standard KNX ha semplificato notevolmente la gestione quotidiana della sede amministrativa della Banca di Mantignana (PG), evitando le perdite di tempo dei controlli di persona e garantendo efficienza e significativi risparmi energetici. Guido Buttarelli: Redattore - Winning Associati L a richiesta emersa in occasione del primo contatto tra la Banca e il System Integrator Lucenergia per la ristrutturazione della sede amministrativa di Corciano era stata all’apparenza molto semplice. Si trattava di realizzare un impianto elettrico con le “solite utenze”: punti luce, riscaldamento, illuminazione e così via. Una banca fondata sui principi della solidarietà e del mutualismo La Cassa Rurale e Artigiana di Mantignana fu fondata nel 1957 con il sostegno del parroco locale, Don Angelo Simonetti, per creare uno strumento di supporto alle classi sociali più deboli e contrastare l’usura attraverso l’autogestione del risparmio. Per questo negli organi sociali comparirono da subito i rappresentanti dell’economia del tempo: agricoltori, agenti agrari, un commerciante di generi alimentari, proprietari di impianti di molitura e di laboratori di falegnameria, un autotrasportatore, un appaltatore edile. Dalla competenza territoriale di allora, strettamente limitata al comune di Corciano (PG), si è passati all’apertura di fliali a Perugia e altri centri limitrofi, fino ad arrivare alle 13 filiali e 2 sportelli automatizzati di oggi. Recentemente è stata aperta la filiale più prestigiosa (vedi box a pag. 37) nella Piazza Grande, cuore del centro storico di Perugia, e ristrutturata la sede amministrativa di Mantignana di Corciano. Le inefficienze della precedente gestione manuale La sede di Mantignana di Corciano ha una superficie complessiva di circa 2.000 m 2 su due piani. Il primo con 15 uffici, presidiati per gran parte delle giornate lavorative, e il secondo interamente dedicato alle riunioni, con due sale meeting con capienza di 70 e 350 posti. L’ascolto attento da parte del System Integrator delle esigenze operative ha fatto emergere l’opportunità di proporre una soluzione domotica con controllo centralizzato per risolvere una serie di inefficienze e abitudini consolidate nel tempo. L’accensione e lo spegnimento dell’illuminazione e del riscaldamento/condizionamento di ogni singolo ufficio erano in passato sempre stati demandati alle persone presenti, con l’integrazione di una sorta di “supervisione serale”. Alla fine di ogni giornata, infatti, una persona di fiducia verificava l’effettivo spegnimento degli impianti e provvedeva personalmente nel caso fossero stati lasciati attivi. Un’altra situazione critica si creava in inverno alla ripartenza dell’impianto di riscaldamento dopo la sosta notturna. La libertà per tutti gli utenti di impostare a piacimento la temperatura dei termostati generava elevate contemporanee richieste di calore e stressava pesantemente la caldaia centrale, necessariamente sovra-dimensionata per sopportare il picco iniziale di lavoro. L’abbandono del progetto di un impianto elettrico “normale” in favore della soluzione domotica proposta da ABB si spiega con l’immediata percezione che gli amministratori della Banca hanno avuto dei vantaggi della gestione centralizzata dei principali impianti, in particolare di illuminazione e riscaldamento. La soluzione proposta è un sistema domotico ABB i-bus ® KNX, con controllo centralizzato di una vasta tipologia di funzionalità e dei relativi stati tramite due touch screen, uno alla reception al primo piano e uno al secondo, vicino al tavolo del relatore nella sala riunioni: − riscaldamento e condizionamento e interfacciamento con UTA per il ricircolo dell’aria − illuminazione interna − illuminazione nei bagni con sensori di presenza − gestione delle tapparelle − illuminazione esterna con interruttori crepuscolari − predisposizione alla visualizzazione su schermi dedicati dell’energia "pulita" generata dai pannelli fotovoltaici sul tetto − videocitofonia − predisposizione alla gestione centralizzata in remoto delle altre sedi In particolare l’utilizzo del sistema Mylos per Building Automation ha consentito di integrare tramite KNX gli attuatori alloggiati all’interno dei punti, con una soluzione esteticamente convincente e funzionalmente efficace. Day by DIN 2 | 13 35 Case History Ingresso della filiale di Piazza Grande in Perugia Si ringraziano per il contributo: Banca di Mantignana e di Perugia piazza Rinascimento, 7 06073 Mantignana di Corciano (PG) Progettazione installazione impianto KNX Lucenergia snc Roberto Lunetti via San Galigano, 26 06124 Perugia Progettazione architettonica e design Zup Associati srl Marco Fagioli via Fanti, 6 06121 Perugia Gestione commerciale e supporto tecnico Erredue snc agenzia ABB per l’Umbria Andrea Mazzalupi Strada del Piano, 6 06087 Ponte San Giovanni (PG) 36 Day by DIN 2 | 13 La gestione intelligente del riscaldamento consente l’adozione virtuosa di una caldaia più piccola e un importante risparmio energetico Il condizionamento è garantito da termoconvettori (in posizione estiva) e da unità a soffitto a tre velocità gestite da attuatori ABB SAS/S 8.6.1 a otto canali. Il sistema di riscaldamento prevede l’utilizzo di testine di regolazione nei collettori a pavimento e di termoconvettori (nella posizione invernale), la cui temperatura e velocità sono regolate dagli attuatori per fan coil LFA/S1.1 a un canale, ed è sempre operativo nelle giornate feriali. La gamma di regolazione manuale all’interno di ciascun ufficio è limitata rispetto all’impianto precedente: +/- 3°C. Questo garantisce una maggiore continuità del regime della caldaia che, non sottoposta a richieste repentine di ampie escursioni di temperatura, può essere dimensionata per carichi di lavoro inferiori. È stato dunque possibile scegliere una caldaia meno potente e risparmiare di conseguenza sia in fase di acquisto sia nel corso della gestione quotidiana. Gli stati di entrambi i sistemi, di condizionamento e di riscaldamento, sono presenti sul bus KNX, permettendo così l’interfacciamento e l’opportuna integrazione con l’Unità di Trattamento Aria (UTA) che si occupa di garantire il ricircolo dell’aria e di trattare opportunamente l’aria pulita prelevata dall’esterno, riscaldandola o raffreddandola a seconda delle stagioni. Lo scenario proiezione gestisce con un tocco l’illuminazione della sala riunioni Dai touch screen si può controllare completamente l’illuminazione di tutti gli uffici, in simultanea o locale per locale. Negli uffici sono stati montati dispositivi Mylos KNX che soddisfano appieno le esigenze estetiche della committenza e dello studio di architettura e alloggiano gli attuatori KNX direttamente nei frutti. Nelle sale riunioni, da touch screen si possono attivare gruppi di luce a seconda delle situazioni o, ancor meglio, definire e utilizzare scenari che generino azioni coordinate. Ad esempio la situazione proiezione in sala, caratterizzata da un’icona sul touch screen, determina una serie di azioni: discesa delle tapparelle (tramite l’attuatore ABB LR/S 2.16.1), spegnimento delle luci, discesa del telo di proiezione, disponibilità del proiettore. In particolare nei bagni, per evitare l’accensione dell’illuminazione nei periodi di inutilizzo, sono stati impiegati i sensori di Case History L'utilizzo del sistema Mylos per building automation ha consentito di integrare tramite KNX gli attuatori alloggiati all'interno dei punti. presenza della serie civile Mylos in abbinamento con temporizzatori che determinano lo spegnimento automatico dopo l’ultima presenza rilevata. Il funzionamento sincronizzato delle tapparelle Al secondo piano le tapparelle dei tre grandi finestroni sono gestibili da touch screen, per farle salire e scendere simultaneamente (come nel caso dello scenario proiezione) o in maniera totalmente indipendente, grazie agli attuatori a quattro canali per tapparelle. Sorgenti diverse di luce all’esterno per soddisfare esigenze differenti A ognuno dei due piani sono presenti due ampi terrazzi, la cui illuminazione è gestita centralmente con l’ausilio di interruttori crepuscolari a tre canali HS/S 3.1. L’illuminazione della facciata viene accesa anticipatamente, per ragioni di estetica e rappresentatività, mentre sul retro è attivata più tardi, esclusivamente per esigenze di sicurezza. Sul pavimento dei terrazzi sono stati utilizzati elementi LED per massimizzare il risparmio energetico. Laddove invece è necessaria una maggiore intensità di luce per ottenere illuminazione tramite luce riflessa da soffitto, sono state impiegate lampade a ioduri metallici da 70W. Comunicare la quantità di energia pulita generata L’impianto fotovoltaico sul tetto della banca consente di alimentare completamente l’illuminazione condominiale con energia pulita e rinnovabile. Grazie al collegamento al bus KNX, si prevede di rendere visualizzabile con continuità su schermi dedicati, istante per istante, la quantità di energia pulita prodotta, in modo da trasmettere ai clienti un chiaro messaggio di attenzione da parte della banca all’ambiente e al risparmio energetico. Infine sono stati installati due videocitofoni della serie 2Line ai due piani, per visualizzare a colori quanto avviene nelle due postazioni collocate una all’ingresso principale e l’altra all’entrata del garage. La flessibilità di controllo del sistema a standard KNX rende possibile prevedere in un futuro molto prossimo la possibilità, da parte della sede centrale, di monitorare ed eventualmente intervenire sugli impianti delle varie sedi collegate, per la realizzazione di un unico ampio sistema integrato. Soluzioni tecnologiche nel rispetto delle tradizioni storiche Le foto dell'articolo sono relative ai locali di pregio, densi di storia, in cui alloggia l’agenzia più prestigiosa della Banca di Mantignana, nel pieno centro della Piazza Grande di Perugia, immortalati dai fotografi del primo Novecento come Farmacia Inglese e successivamente trasformati da un mercante d’arte in un raffinato negozio di antiquariato. Per questo gli obiettivi primari dell’ultima trasformazione d’uso sono stati il mantenimento e il recupero delle soluzioni costruttive e ornamentali, per coniugare in modo non invasivo l’eleganza storica e artistica degli interni con le più innovative esigenze tecnologiche e di sicurezza. Day by DIN 2 | 13 37 Tecnica Nuove regole tecniche di connessione come passo fondamentale verso la Smart Grid La diffusione massiva di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha creato problematiche legate alla stabilità e affidabilità delle reti elettriche di trasmissione e distribuzione impensabili fino a pochissimi anni fa. In questo scenario è nata la necessità di indicare precise regole tecniche per la connessione alla rete, concretizzate nell’emissione delle due Norme CEI 0-21 e CEI 0-16. Guido Buttarelli: Redattore - Winning Associati L a Norma CEI 0-21 è entrata in vigore secondo un piano transitorio, cominciato a dicembre 2011 e conclusosi con l’entrata in vigore nel dicembre 2012, e definisce i requisiti tecnici che gli utenti devono rispettare per potersi collegare alla rete BT di qualsiasi distributore. Utenti che non sono più solamente “passivi”, ossia in grado solo di prelevare energia dalla rete, ma anche “attivi”, ossia in grado di immetterla. 38 Day by DIN 2 | 13 La portata innovativa della norma riguarda per il 70% le regole di connessione degli utenti attivi di generazione diffusa (in larga parte fotovoltaici). L’obiettivo è di rendere più stabile la rete, anche in presenza di massicci contributi di energia da fonti non programmabili come l’eolico e il fotovoltaico. Le nuove regole tecniche prevedono infatti che le protezioni dell’utente attivo, in futuro, possano comunicare direttamente con il sistema di gestione del distributore, in modo da meglio controllare il delicato equilibro produzioni/consumi. Si tratta di un passo fondamentale verso le “smart grid”, ossia le integrazioni tra reti di distribuzione elettrica e reti di informazioni, per una gestione intelligente ed efficiente, che minimizza sovraccarichi e variazioni di tensione rispetto al valore nominale. Tecnica Nel nuovo scenario gli utenti possono essere attivi e passivi Considerando che la rete elettrica inseriva in precedenza perdite pari a circa il 6%, risulta chiaro che il primo effetto benefico della generazione distribuita, grazie all’energia autoprodotta o prodotta localmente, è stato quello di alleggerire le reti di trasmissione e distribuzione e di conseguenza di diminuire le perdite. Alle grandi centrali produttrici d’energia da distribuire a piccoli utenti si sta sempre di più affiancando la “micro-produzione” (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse, cogenerazione), con benefici per le realtà a grandissima crescita in termini di fabbisogno energetico, che non devono più investire in grandi progetti e, potendo contare in larga parte su energie rinnovabili, realizzano un ciclo virtuoso di creazione e distribuzione dell’energia. I flussi di energia non sono più unidirezionali La rivoluzione in corso, che coinvolge il sistema elettrico dal produttore all’utente attraverso i gestori delle reti di trasmissione e distribuzione e gli operatori del mercato della vendita dell’energia, ha però alzato il livello di attenzione relativamente alla sicurezza fisica degli operatori, tecnici delle imprese di distribuzione compresi. Se infatti fino a pochissimo tempo fa, una volta sezionato l’impianto a monte del luogo di lavoro si era sicuri di aver eliminato il pericolo elettrico (presenza di tensione), ora invece l’alimentazione può arrivare anche da valle. Anche per questo è ora necessario rispettare le nuove regole tecniche di connessione, così da garantire la certezza dell’interruzione dei flussi di energia, sia a monte che a valle del punto in cui “l’operatore deve mettere le mani”. Un’altra implicazione importante è quella relativa al Gestore della Rete di Trasmissione (GRT. In Italia, Terna), che, oltre a trasmettere l’energia in alta tensione dal produttore al distributore, ha il compito di mantenere stabile il bilancio energetico (produzioni e consumi) tramite la gestione dei flussi di potenza. La velocissima evoluzione degli impianti a generazione distribuita è stata favorita principalmente dai decreti “conto energia” che, a partire dal 2005, hanno determinato la connessione alla rete di circa 530.000 impianti fotovoltaici, per una potenza totale installata pari a circa 18,2 GW, in grado di coprire di norma circa il 7% del fabbisogno nazionale, arrivando in talune giornate primaverili e autunnali fino al 30% della potenza istantanea (generata e consumata) presente in rete. Day by DIN 2 | 13 39 Tecnica L’esigenza di regolamentarne la connessione in un’ottica di “protezione delle reti” si è però manifestata solo con il “quarto conto energia” ossia il DM 06/08/2011, quando la maggior parte degli impianti era già stata collegata alla rete. In passato le soglie di tolleranza su tensione e frequenza dei relè d’interfaccia erano molto strette e di conseguenza al primo sorgere di problemi erano immediati i distacchi di tutti gli impianti collegati. Ciò comprometteva la stabilità della rete, a causa delle continue fluttuazioni della potenza, generata sia dalle grandi centrali, sia dalla generazione distribuita. Quattro novità a garanzia della stabilità della rete In questo contesto di crescente peso delle energie rinnovabili la Norma CEI 0-21 ha introdotto quattro novità principali. 1. Le soglie di frequenza sono meno restrittive, grazie alla disponibilità di relè d’interfaccia più sofisticati, in grado di restringere le soglie tramite segnali di controllo. Il nuovo range operativo da 47,5 Hz a 51,5 Hz (prima era +/- 0,3 Hz) garantisce una minore reattività ai problemi transitori ed è comunque restringibile a 49,5 Hz / 50,5 Hz. Le soluzioni ABB per la Norma CEI 0-21 Vari prodotti ABB permettono di rispettare le prescrizioni della Norma CEI 0-21 per la realizzazione del quadro di interfaccia: il relè di protezione d’interfaccia CM-UFD.M32 (in figura), gli interruttori generali serie S 200, i portafusibili sezionabili E 90, il contattore onnipolare di categoria AC-3 (AF o EK a seconda della corrente massima), il contatto ausiliario e la bobina comando di rincalzo (obbligatori sopra i 20 kW), l’alimentatore CP-E e il buffer di carica CP-B. 40 Day by DIN 2 | 13 Sono tutti componenti razionalmente alloggiabili nei quadri Gemini, a forte resistenza meccanica e termica. Rispetto alle versioni precedenti, il relé di interfaccia CM-UFD.M32 si è evoluto funzionalmente, acquisendo una nuova flessibilità operativa per l’integrazione in rete degli impianti medi e piccoli. Completamente configurabile ha infatti il compito di controllare la tensione e la frequenza della rete, per provvedere, in combinazione con un dispositivo di sgancio (DDI), al distacco della generazione diffusa in caso di superamento dei valori di soglia impostati oppure di guasti. 2. È stato introdotto un segnale di telescatto per il distacco remoto degli impianti attivi, in caso di manutenzione, guasto o sovraproduzione, a garanzia della sicurezza degli operatori. I dispositivi di interfaccia oggi disponibili sono già predisposti alla ricezione del comando telescatto, un segnale che sarà inviato secondo il protocollo di comunicazione ai sensi della Norma IEC 61850, di cui verranno usate alcune "parole-comando". 3. La diffusione di impianti fotovoltaici tende a far aumentare la tensione ai punti di connessione, altera le vecchie logiche monte/valle e sempre più frequentemente crea in rete perturbazioni a volte pericolose. Ora ai generatori è imposto di mantenere stabile e costante il profilo di tensione, non immettendo più solo energia attiva, ma variando il rapporto tra energia attiva e reattiva (cosφ). Sacrificare parte della potenza generata rappresenta comunque un’evoluzione positiva. In precedenza in caso di sovratensioni l’energia era perduta interamente, perché l’impianto doveva essere staccato dalla rete. 4. L’inverter dovrà essere in grado di superare i “buchi di tensione”. In altre parole, pur interrompendo la generazione, non deve spegnersi, così da essere in grado di erogare prontamente potenza al ripristino delle condizioni nominali, garantendo la continuità del servizio. Tecnica Nuove opportunità per gli installatori, nuovi requisiti per i componenti Cosa cambia per gli installatori? Nascono nuove prescrizioni d’intervento. La serie di nuove prescrizioni della Norma CEI 0-21 richiede per gli impianti dai 6 kW in su o con più di tre generatori la realizzazione di un quadro aggiuntivo non previsto in precedenza. Inoltre i componenti richiesti sono caratterizzati da funzionalità più evolute rispetto ai componenti utilizzati in precedenza. Il componente più coinvolto dal cambiamento è il relè di interfaccia (SPI), che abbandona la rigidità del passato per adattarsi alle mutevoli condizioni della rete. Sotto i 6 kW è integrabile nell’inverter, mentre al di sopra di questo valore deve essere esterno e lavorare secondo le nuove regole: disporre di nuove soglie operative di frequenza e di tensione regolabili, prevedere il telescatto e la variazione di frequenza, avere un’alimentazione esterna e un interfaccia con l'utente, es. display. Il secondo componente coinvolto dalla Norma CEI 0-21 è l’inverter (convertitore c.c./c.a.), che deve ora poter erogare potenza reattiva per evitare sovratensioni di rete al punto di connessione. La sua nuova capacità di rilevazione permette di assegnare funzioni di controllo agli impianti locali attivi già presenti, senza appesantire la struttura di ulteriori controllori centralizzati. Cambia infine il Dispositivo di Interfaccia, che inserisce o disinserisce l’utenza dalla rete. Deve essere onnipolare, per interrompere sia le fasi sia il neutro. Viene comandato dalla protezione di interfaccia da cui riceve gli opportuni comandi di apertura e chiusura, in funzione dei valori di tensione e frequenza. E’ realizzabile tramite un contattore in categoria AC3 con un interruttore idoneo al sezionamento, dotato di apertura con bobina di minima tensione e preferibilmente con chiusura automatica motorizzata. L’altra novità molto importante è la richiesta al sistema di Protezione di Interfaccia (SPI + DDI + eventuale rincalzo) di essere “vigile” anche in assenza della rete per 5 secondi e di mantenere attiva l’alimentazione principale tramite un sistema UPS aggiuntivo. In questo modo si ottiene il monitoraggio costante di ciò che accade sulla rete e si minimizzano le conseguenze di problemi molto brevi. Si evita infatti che l’inverter si spenga per buchi di tensione e debba dunque riavviarsi ogni volta. ABB suggerisce di utilizzare UPS con tecnologia a ultra condensatori (e non a batteria), per ragioni di durabilità, robustezza, basso impatto ambientale, funzionamento a basse temperature, limitata manutenzione. Infine per gli impianti con potenze superiori a 20 kW è obbligatoria la presenza di un dispositivo di rincalzo per l’eventuale mancata apertura del DDI. Può essere ricavato dal Dispositivo Generale (DG) già presente nell’impianto, cui si applica una bobina aggiuntiva di sgancio (preferibilmente di minima tensione), attivabile da un segnale d’emergenza opportunamente generato dall’SPI all’insorgere di problemi con il DDI. La risposta ABB alle nuove prescrizioni della Norma CEI 0-21. Come si coniuga tutto ciò con l’offerta ABB? Per alloggiare tutti componenti necessari a rispondere alle nuove norme è necessario disporre di un quadro elettrico e rispettarne le relative norme, come la CEI EN 61439. Con il quadro ABB Gemini, a forte resistenza meccanica e termica, in accoppiata con l’inverter è possibile alloggiare tutti i componenti ora prescritti per tutti gli impianti collegati in BT di qualsiasi potenza. Per altri dettagli si veda il box "Le soluzioni ABB per la Norma CEI 0-21" a pag. 40. Day by DIN 2 | 13 41 Tecnica La scelta degli SPD per la protezione degli impianti fotovoltaici contro i fulmini: Norma CEI 81-28 Claudio Brazzola: LP Local Training & Technical Committee Manager ABB S.p.A. - ABB SACE Division 42 Day by DIN 2 | 13 Tecnica G li impianti fotovoltaici (FV), sempre più diffusi, richiedono molto spesso una protezione contro i fulmini a causa della loro ubicazione, della loro delicatezza e del loro valore. La necessità di realizzare la protezione deve essere verificata effettuando la consueta analisi del rischio ampiamente descritta nella Norma CEI 81-10, parte 2. Per la particolarità di questa applicazione il CEI ha deciso di realizzare la guida “Protezione d’impianti fotovoltaici contro i fulmini” di imminente pubblicazione, i cui contenuti sono comunque già noti perché oggetto di inchiesta pubblica. La guida è in pratica l’applicazione della Norma CEI/EN 62305 agli impianti fotovoltaici e sostituisce la Specifica Tecnica CENELEC CLC/TS 50539-12 pubblicata dal CEI in lingua inglese nel marzo del 2011. Finalmente sarà disponibile un documento in italiano, che oltre a fornire tutte le regole necessarie offre anche una serie di esempi pratici e numerici molto utili a chiarire dubbi. Gli impianti fotovoltaici considerati sono sia quelli installati su edifici (in copertura, su facciata, parapetti, frangisole, ecc.) che quelli installati su strutture edilizie di altro tipo (ad esempio serre, pergole, tettoie, pensiline, barriere acustiche e strutture temporanee). Lo scopo è definire quando e quali soluzioni di protezione sono necessarie, dove e come devono essere installate. L’impianto è progettato unicamente per proteggere: − l’inverter e le sue interfacce sui lati c.c. e c.a. − il generatore di corrente continua − le apparecchiature per il controllo e il monitoraggio dell’impianto stesso La tensione di tenuta di tali apparecchiature deve essere dichiarata dal costruttore. Tuttavia, per tutti quei casi in cui non è facile reperire questa informazione, la guida fornisce alcuni dati indicativi che possono essere utilizzati con tranquillità perché rappresentano il minimo che le norme di prodotto richiedono come si vede dalla UOCSTC ≤ 213 V Modulo FV Inverter: interfaccia in c.c. Inverter: interfaccia in c.a. 2.5 kV tabella a fondo pagina, in cui UOC STC è la tensione a circuito aperto misurata in condizioni di prova normalizzate su un modulo fotovoltaico. Inoltre i cablaggi da proteggere contro la fulminazione diretta sono: − i cavi di alimentazione in c.a. dal quadro generale all’inverter − i cavi in c.c. dal generatore di c.c. fino all’inverter − i cavi di segnale che collegano i sensori alla centralina L’analisi del rischio secondo la Norma CEI 62305-2 dimostra che in queste applicazioni il rischio di perdita di vite umane è sempre inferiore al rischio tollerabile, soprattutto per la limitata presenza di persone. Viceversa in tali strutture esiste sempre il rischio di perdite economiche che non sono solo legate al valore dei componenti dell’impianto, ma anche e soprattutto al mancato reddito a seguito di un fermo della produzione! Molto spesso, visto il forte impatto economico legato alla mancata produzione, il costo delle perdite è maggiore di quello delle misure di protezione e si rende necessario l’impianto di protezione. Resta però ben inteso che solo il proprietario o il gestore dell’impianto definisce la frequenza di danno tollerabile, F T e che tale definizione non può prescindere dalle valutazioni economiche di cui sopra. La guida fornisce, a titolo indicativo, un tipico intervallo di valori: si va da un danno ogni 20 anni (F T = 0,05) a un danno ogni 10 anni (FT = 0,1). Una volta definito e concordato il valore della frequenza di danno, la guida ci permette, basandosi sull’applicazione della norma CEI EN 62305-2, di selezionare e dimensionare le misure di protezione. La guida considera il caso di impianti fotovoltaici installati su di un tetto separatamente da quelli installati a terra. Nel caso di impianti fotovoltaici sul tetto, la prima cosa da fare è calcolare l’area di captazione dell’edificio in modo da poter stabilire, secondo le norma CEI 62305-2, se esista la necessità di installare un LPS. UOCSTC ≤ 424 V UOCSTC ≤ 849 V UOCSTC ≤ 1500 V 4 kV 6 kV 8 kV 2.5 kV 4 kV 6 kV OVR PV: gli SPD di ABB specifici per impianti fotovoltaici 4 kV Day by DIN 2 | 13 43 Tecnica conduttori di collegamento dell’SPD verso i conduttori e la BB di lunghezza (Δl). Però se gli SPD sono con intervento a innesco, Up/f è il maggiore tra i valori di Up e ΔU. Se invece le apparecchiature sono più lontane si può scegliere tra installare un SPD aggiuntivo in classe II coordinato in prossimità dell’apparecchiatura da proteggere oppure scegliere l’SPD in classe I visto sopra con un livello di protezione decisamente più basso: Up = U p/f - ΔU ≤ 0.5×Uw - ΔU 01 02 01 Esempio di installazione degli SPD per un impianto sul tetto di un'abitazione 02 Esempio di impianto a terra Se non occorre installare un LPS, allora bisogna provvedere alla protezione della linea elettrica entrante, a meno che non ci si trovi in un’area urbana. La protezione si ottiene con SPD (Surge Protection Device) in classe di prova P con una I imp di almeno 5 kA e una I n di almeno 15 kA. Maggiore attenzione merita la scelta del livello di protezione U p: se gli SPD sono installati a meno di 10 metri dalle apparecchiature da proteggere è necessario solo tenere conto della lunghezza dei collegamenti. U p = Up/f - ΔU ≤ 0.8×Uw - ΔU Dove Up/f è il livello di protezione effettivo dell’SPD, U p è il livello di protezione dell’SPD e ΔU = Δl×1 kV/m è la caduta di tensione nei 44 Day by DIN 2 | 13 Successivamente occorre pensare anche alla protezione del cavo in c.c. che arriva dai pannelli. La prima cosa da fare è il collegamento equipotenziale tra la struttura che sostiene i pannelli FV e la barra equipotenziale situata in prossimità dell’inverter, che deve stare il più possibile vicino al cavo cc per limitare la spira (figura 1). La Norma CEI EN 62305-4 permette di calcolare la tensione indotta in tale spira e dimensionare di conseguenza gli SPD nel caso si superi il livello di tenuta. Il calcolo però può essere evitato installando sempre SPD in classe II in prossimità dei pannelli da una parte e dell’inverter dall’altra. Questi SPD in classe II dovranno avere una In di almeno 5 kA, mentre il livello di protezione sarà stabilito come già fatto per la linea BT tenendo in considerazione la tenuta delle apparecchiature e le distanze. Quanto sopra vale però solo nel caso, assai frequente, di pannelli FV isolati. Nel caso invece in cui essi siano collegati a terra non bastano più gli SPD in classe II, che devono essere sostituiti con SPD in classe I la cui corrente I imp va calcolata, come spiegato nelle norme, ripartendo la corrente del fulmine. Il livello di protezione necessario invece non cambia. Poi la guida prende in considerazione gli impianti FV installati sul tetto di un edificio dotato di LPS e fornisce tutti i criteri che sono analoghi a quelli appena visti, ma tengono in considerazione la necessità di coordinarsi con l’impianto LPS già presente. Nella seconda parte della guida invece si tratta il caso di impianti FV a terra (figura 2). Questi impianti sono generalmente piuttosto estesi e sono ubicati in zone rurali e isolate. Tipicamente sono alimentati da una linea trifase in media tensione non schermata che può essere lunga diversi chilometri. La linea arriva a un trasformatore MT/BT a valle del quale troviamo gli inverter, la cui tensione di tenuta in genere è pari a 4 kV. Il PE è di solito distribuito Tecnica 03 nello stesso cavo dei conduttori di fase. Va prestata particolare attenzione al fatto che spesso nell’impianto FV entra anche una linea di telecomunicazioni per il controllo e monitoraggio dell’impianto FV. Prima di tutto, analogamente a quanto si fa per gli edifici, si valuta l’area di raccolta per determinare se la struttura è esposta o meno. Nel caso in cui la struttura non sia esposta, occorre comunque proteggere le linee in cc seguendo gli stessi criteri visti per le strutture sul tetto. Se invece la struttura è esposta, allora occorre realizzare un sistema LPS. Un LPS di Classe IV o III (LPL III-IV, cioè corrente di fulmine pari a 100 kA, 10/350) è sufficiente. Un LPS può essere isolato dall’impianto FV (figura 3) I requisiti d’installazione di un LPS esterno sono riportati nella Norma CEI EN 62305-3. Nell’impianto FV può essere presente un LPS naturale: − Il captatore è costituito dalla struttura metallica di supporto delle schiere FV. − I pali di supporto e di ancoraggio al terreno della struttura metallica costituiscono le calate. − Il dispersore è costituito dai pali di ancoraggio nel terreno, collegati, tipicamente, a uno o più dispersori orizzontali. 04 La linea elettrica BT in c.a. deve essere protetta con SPD di Classe di prova I con I imp di almeno 10 kA e In di almeno 15 kA, mentre per la U p si può seguire lo stesso criterio visto nei casi precedenti. Al termine della guida sono riportati esempi numerici applicativi, molto utili alla comprensione della metodologia proposta: − Allegato A1.1: impianto FV da 3kW sul tetto di un edificio di abitazione civile − Allegato A1.2: impianto FV da 20 kW sul tetto di un capannone industriale − Allegato 2: impianto FV a terra alimentato da una linea MT 03 Esempio di sistema di protezione da fulmini (LPS) isolato dall'impianto 04 Esempio in cui il captatore è costituito dalla struttura metallica di supporto delle schiere FV Day by DIN 2 | 13 45 Curiosità 46 Day by DIN 2 | 13 Curiosità Il robot flessibile che lavora gomito a gomito con gli umani Il robot a due bracci Frida di ABB è nato per rendere più agile la produzione industriale, consentendo l’integrazione tra assemblaggio automatizzato e manodopera manuale. In questo modo operatori e robot possono lavorare negli stessi spazi interagendo funzionalmente. Anche per questo Frida ha rivestimenti morbidi e non presenta spigoli vivi! Guido Buttarelli: Redattore - Winning Associati I l robot completo è costituito da un sistema di presa flessibile, da una telecamera per la localizzazione dei componenti e dall’unità di controllo robotica ABB IRC5. Le sue dimensioni estremamente compatte rispondono correttamente alle esigenze ergonomiche degli spazi destinati agli operatori. I prototipi di robot consistono in celle portatili a due bracci con sistema di controllo integrato. Sono semplici da trasportare e possono essere montati facilmente sulle postazioni di lavoro. Grazie alla sicurezza intrinseca della soluzione proposta, i parametri per procedere alla valutazione di sicurezza dell'installazione sono ridotti al minimo. In condizioni normali non è necessario proteggere l'unità o delimitare l’area di lavoro del robot, per cui sono molto rapide le fasi di installazione, commissioning e ricollocazione. Le tecnologie impiegate comportano i seguenti vantaggi: − affidabilità per l'assemblaggio industriale − bracci e aspetto umanoide con unità di controllo IRC5 integrata − affiancamento della manodopera umana − sicurezza, produttività e flessibilità dei due bracci, rivestiti da una morbida imbottitura − leggerezza e semplicità di montaggio, rapido avvio del lavoro − agilità dei movimenti basati sulle tecnologie robotiche ABB, leader nel settore. Alla fase di sviluppo attuale, diversi prototipi hanno lasciato il laboratorio di ricerca per essere collaudati in applicazioni pilota. L’automazione si affianca alla manualità Dati i ritmi sempre più serrati di introduzione dei nuovi prodotti sul mercato, l’imprevedibilità dei volumi di produzione e la rapida evoluzione tecnologica, la robotica tradizionale non è in grado di creare sistemi di produzione riconfigurabili, che possano essere facilmente aggiornati e adattati alle nuove tecnologie. In alcuni casi l'assemblaggio manuale è preferibile per minimizzare i costi d'investimento iniziali, ma pregiudica la possibilità di migrare in un secondo momento a tecnologie d'automazione, a causa degli standard di sicurezza. Per risolvere il conflitto tra assemblaggio totalmente manuale e linee di produzione completamente automatizzate, ABB ha sviluppato un nuovo concetto di robot destinato alla movimentazione di piccoli componenti in sistemi di produzione condivisi agili e flessibili. Questo concetto darà vita alla collaborazione fra operai e robot, fianco a fianco o faccia a faccia, attraverso speciali punti d'interazione. Il robot è stato progettato per poter essere spostato facilmente tra le diverse stazioni di assemblaggio ed essere affiancato con rischio minimo al lavoro manuale senza requisiti di sicurezza aggiuntivi, riducendo così i limiti per l'automazione. Anche i costi d'investimento per la realizzazione del robot sono stati contenuti, per consentire un più veloce ritorno economico. Grazie ai due bracci composti da sette articolazioni ciascuno e alla sofisticata unità di controllo IRC5 integrata, il robot è in grado di compiere movimenti straordinariamente agili e di rispettare i tempi di ciclo della manodopera umana anche lavorando in spazi ristretti, senza grovigli di cavi. Attraverso la ridondanza cinematica dei bracci, i gomiti del robot possono essere manovrati indipendentemente dal punto centrale dello strumento per afferrare i componenti riposti in cima agli scaffali: un'agilità impensabile per i robot a sei bracci standard. Ricorrendo a speciali algoritmi in tempo reale finalizzati a evitare le collisioni con altri oggetti, è possibile stabilire traiettorie tra i bracci a prova di urto senza richiedere l'intervento umano. Per interagire con l'ambiente circostante, il robot è dotato di un sistema di presa a ventosa sicuro e flessibile e può essere connesso a videocamere, in modo da poter afferrare i componenti con una flessibilità superiore. Al momento il robot, tuttavia, ha ancora difficoltà a eseguire alcune operazioni, come la movimentazione dei vassoi e il sollevamento di contenitori. Per questo ABB sta studiando soluzioni opportune attraverso il collaudo di versioni prototipo in diverse applicazioni industriali. Un approccio anche psicologico L’applicabilità di Frida è innovativa: il robot, infatti, nasce per lavorare a fianco della manodopera umana, come conferma il design industriale sviluppato nella fase iniziale del progetto. Le prove con tecnici, prototipi e piloti per la dimostrazione e il collaudo delle funzioni e dei livelli di sicurezza sono state complesse e hanno richiesto un'attenta analisi di un sistema di sensorialità che riproducesse correttamente le azioni in carne ed ossa. In tema di sicurezza è stato necessario adottare un approccio non solo fisico, ma anche psicologico: anche se il robot è affidabile, Day by DIN 2 | 13 47 Curiosità Frida risolve il conflitto tra assemblaggio totalmente manuale e linee di produzione completamente automatizzate, consentendo la condivisione degli spazi e la collaborazione fra operatori e robot. infatti, gli esseri umani non sono disposti a collaborare con la macchina se l'aspetto non comunica un senso di sicurezza. Queste sono le parole chiave (o valori), scelte per descrivere gli obiettivi primari dell'aspetto esteriore: − precisione − leggerezza − affidabilità. Importante, inoltre, è stato mantenere la qualità caratteristica e il design delle attuali famiglie ABB di robot. Il colore è stato un altro punto fondamentale. In genere, i robot ABB sono arancioni, un colore che indica rischio e pericolo. Questa scelta cromatica sarebbe tuttavia risultata inappropriata per Frida, progettato per lavorare e interagire con operatori umani. Sono stati quindi scelti colori che comunicano buone intenzioni (bianco) e riflettono la morbidezza delle imbottiture (grigio opaco). Il tradizionale colore arancione dei robot ABB è stato invece utilizzato nelle articolazioni semovibili, per conferire senso di precisione. 48 Day by DIN 2 | 13 Integrazione tra centri di ricerca ABB e talenti esterni Il progetto ha avuto inizio nel 2007 con l'istituzione di un team ABB specifico, poi affiancato da altri team nei centri di ricerca e sviluppo del Gruppo: Svezia, Norvegia, Germania, Cina e Stati Uniti. I prototipi sono stati prodotti e assemblati in Svezia, ad eccezione del sistema di presa, prodotto in Germania e Cina. Il progetto ha visto la partecipazione di numerosi studenti da tutte le università del mondo. Frida è l'esempio più significativo di come ABB sappia trarre vantaggio dal proprio sistema di competenza, distribuito e di respiro globale, senza rinunciare alle idee e ai talenti provenienti dall’esterno. Per capire come lavora Frida, guarda foto e video esplicativi nella sezione dedicata del sito ABB: www.abb.com/cawp/abbzh254/fcfbdad9a72cfe08c1257862006bcfbf.aspx Tecnica L’errore nella catena di misura Sebastiano Paganini: Product Manager Apparecchi Modulari ABB S.p.A. - ABB SACE Division È importante conoscere la classe di precisione di uno strumento di misura? Come viene definita? In quale ambito applicativo è più rilevante conoscere questa informazione? In generale nessuna misura può essere considerata esatta. Occorre perciò ogni volta stabilire i limiti entro i quali è compreso il valore della grandezza misurata, definendo l’entità dell’errore della misura. Secondo quanto prescritto dalle Norme CEI, gli strumenti elettrici vengono classificati in base al loro grado di precisione nelle seguenti categorie: 0,05 – 0,1 – 0,2 – 0,3 – 0,5 – 1,0 – 1,5 – 2,5 - 5 Questi valori rappresentano gli errori assoluti espressi in percentuale della portata nominale dello strumento. Ciò significa che ad esempio un voltmetro di classe 0,5 con portata nominale di 200 V non deve presentare in nessun punto della scala un errore assoluto, rispetto al valore che si legge sullo strumento, superiore a 1 V. La valutazione dell’accuratezza dello strumento assume rilevanza ancora maggiore nell'ambito del conteggio energetico. In particolarte l'accuratezza dei contatori di energia viene espressa in classi di precisione definite da specifiche normative: Contatori energia attiva classe 0,5 1, 2 CEI 62052-11, CEI 62053-21 CEI 62052-11, CEI 62053-21 Contatori energia reattiva classe 2 CEI 62053-23 CEI 62053-23 Contatori energia attiva classe A, B, C EN 50470-1, EN 50470-3 EN 50470-1, EN 50470-3 Queste normative stabiliscono le percentuali di errore ammissibili nella misura delle grandezze elettriche rilevate dal contatore (V,I…) quando questo è sottoposto a determinate condizioni di riferimento. Uno strumento rientra in una determinata classe quando tutte le grandezze misurate rientrano negli intervalli prescritti. Differenti normative sono caratterizzate da differenti limiti di errore. Per via dei diversi requisiti nella loro definizione, non può essere fatta una comparazione diretta tra loro anche se in maniera semplificata è comunque possibile far corrispondere le classi A, B, C (dalla meno precisa alla più precisa) della Norma EN 50470 rispettivamente alle classi 2, 1 e 0.5 delle Normative CEI 62052 e CEI 62053. Come incide a livello pratico l’accuratezza di un contatore di energia e del rispettivo trasformatore di corrente nella catena di misura e nelle valutazioni di efficienza e risparmio energetico? In un'ottica di Smart Metering è particolarmente importante la conoscenza della classe di precisione di uno strumento, per valutare se l’accuratezza della misura può essere considerata soddisfacente. Questa importanza si può capire dall’esempio pratico che segue. Consideriamo un impianto con consumo energetico medio di 100 kW e funzionamento medio di 2.000 ore all’anno. In un gruppo di misura composto da contatore di energia e trasformatori di corrente, la propagazione dell’errore e la sua incidenza sulla misura finale deve essere calcolata utilizzando la formula che segue: Si può vedere dalla tabella che segue come la variazione della classe di precisione dello strumento di misura e dei trasformatori di corrente associati incide sulla precisione complessiva del sistema. Esempio 1 Esempio 2 Esempio 3 Ƥct 0,5% 1% Ƥc 0,5% 1% 2% Ƥƌ 0,71% 1,41% 2,83% 201.420 202.820 205.650 Consumo annuo kWh rilevato con errore 2% Costo medio energia €/kWh 0,18 0,18 0,18 Spesa complessiva € 36.507 37.017 36.256 Scegliere uno strumento con più elevata accuratezza porta a una misura complessivamente più corretta e una minore probabilità di errori nella valutazione dei consumi. Gli effetti benefici si possono vedere con una diminuzione della spesa energetica proporzionale alla diminuzione dell'errore stesso. Per questo motivo le normative per l’utilizzo di strumenti di misura in ambito fiscale (MID ) prescrivono l’impiego di contatori e trasformatori amperometrici con precisioni rientranti entro limiti ben definiti. ƤL= Ƥc2Ƥct2 Dove: ƤL= errore percentuale energia misurata Ƥc= errore percentuale contatore di energia Ƥct= errore percentuale trasformatore di corrente La gamma di contatori di energia EQ Meters Day by DIN 2 | 13 49 Infine per rilassarsi La Rete Elettrica Tecnica, storia e curiosità Orizzontale 1 2 3 1 - Può essere filare o wireless 7 - La sfera che si usa per valutare un impianto parafulmini 4 9 - Definisce la precisione di uno strumento 5 6 7 13 - Protegge dalle sovratensioni 15 - Gestore della rete di trasmissione italiana 8 16 - Conserva la memoria anche senza alimentazione 9 10 19 - Quelle ad incandescenza sono state messe al bando 22 - In illuminotecnica è data dal rapporto tra flusso 11 emesso e potenza assorbita 23 - Per le fluorescenti compatte è di circa 6.000 ore 24 - Imposta sull'energia elettrica 12 13 Verticale 14 15 2 - Un campo dove si coltivano kWh 3 - Il gradiente che favorisce i fulmini 4 - A volte è resistivo altre capacitivo 16 17 5 - Meriterebbe di essere mensile 6 - Leadership in Energy and Environmental Design 8 - Unità di misura del corto circuito 18 19 10 - Il papà del magnetotermico 11 - È necessario per una corretta comunicazione 20 21 12 - Il potere degli interruttori 14 - Quando è centralizzata migliorano efficienza e 22 comodità 17 - La direttiva ROHS limita l'impiego di quelli pericolosi 23 18 - Negli interruttori magnetotermici può essere B, C, DeK 20 - Lampada fluorescente compatta 24 21 - Il magnetotermico inglese Un bel pasticcio Di seguito i cinque errori commessi dall'installatore sul numero 1|13 di Day by DIN. 1. L’interruttore ha potere di interruzione insufficiente in quanto per la Norma CEI 0-21 una fornitura con potenza disponibile fino a 33kW può avere corrente di cortocircuito massima al punto di consegna di 10kA. 2. L'involucro metallico del quadro generale distribuzione non è protetto contro i contatti indiretti in quanto l'interruttore che lo protegge è privo di protezione differenziale. 3. Essendo il sezionatore generale tripolare nel quadro generale distribuzione, il conduttore di neutro non risulta collegato a quello dell'alimentazione. 50 Day by DIN 2 | 13 4. Il differenziale relativo all'illuminazione non è protetto dai sovraccarichi in quanto ha portata inferiore sia alla taratura del magnetotermico da cui riceve alimentazione che alla somma delle tarature degli interruttori di partenza. 5. Il differenziale puro relativo alle prese, con taratura 30mA intervento istantaneo, non è selettivo con i differenziali degli interruttori dei singoli circuiti che hanno taratura 300mA intervento istantaneo. Foto DINterni Foto DINterni Realizzare senza sforzo quadri per la misura in remoto dei consumi di energia Gilberto Ferraresi, titolare di GIL sas di Caselle TO, mostra la leggerezza e la razionalità del quadro elettrico realizzato per il monitoraggio a distanza del consumo di energia elettrica dei gruppi elettrogeni (articolo a pag. 20). Inviate la foto di un’applicazione che avete realizzato con prodotti ABB da barra DIN e fronte quadro all’indirizzo email: [email protected]. Quella più interessante sarà pubblicata. Day by DIN 2 | 13 51 System pro E comfort®. Nuova serie MISTRAL65 Design unico. Infinite possibilità Versatilità ed efficienza in un design unico, elegante e inconfondibile. MISTRAL65 è la nuova e innovativa serie di centralini ABB con grado di protezione IP65. La gamma comprende soluzioni con porta trasparente nell’esclusivo colore blue petrol oppure cieca, con apertura fino a 180 gradi e totale reversibilità di utilizzo. Lo spazio interno ampio e facilmente accessibile è stato progettato per ottimizzare i tempi di cablaggio, oltre a permettere una totale integrazione fra interruttori modulari a barra DIN, scatolati e fronte quadro. MISTRAL65 offre un’ampia scelta di grandezze, dai 4 ai 72 moduli, rendendo questa serie idonea sia nelle installazioni residenziali che in quelle industriali. www.abb.it/lowvoltage ABB SACE Una divisione di ABB S.p.A. Prodotti per Installazione Tel. 0424 478200 www.abb.it