59
  Esistono
alcune
sostanze
  Questa
proprietà
non
è
che
manifestano
la
capacità
di
attirare
la
limatura
di
ferro,
in
particolare,
la
magnetite
uniforme
su
tutto
il
materiale,
ma
si
localizza
prevelentemente
in
prossimità
delle
estremità
60
  La
forza
che
nasce
si
interpreta
dicendo
che
il
magnete
genera
un
“campo
magnetico”
e
che
l’altro
magnete
risente
della
sua
azione.
  Se
il
magnete
è
lasciato
libero
di
ruotare,
questo
tende
a
disporsi
parallelamente
ad
un
meridiano
terrestre
(analogamente
ad
un
dipolo
elettrico
in
un
campo
elettrostatico).
61
  La
forza
magnetica
che
si
manifesta
tra
i
poli
mette
in
evidenza
che
poli
uguali
si
respingono,
poli
opposti
si
attraggono
  I
poli
magnetici
esitono
sempre
a
coppie
di
ugual
valore
e
segno
opposto
e
non
è
possibile
dividerli
(si
manifestano
solo
sotto
forma
di
dipoli
magnetici)
62
  Alcune
sostanze
a
base
di
ferro,
acquistano
proprietà
magnetiche
solo
dopo
essere
state
poste
nelle
vicinanze
di
altri
magneti
(magneti
artificiali
o
calamite)
  Una
volta
magnetizzati,
questi
materiali
mantengono
le
proprietà
magnetiche
acquisite
63
  Sono
le
linee
tangenti
in
ogni
punto
campo
magnetico
esistente
in
quel
punto.
Il
vettore
che
descrive
il
campo
magnetico
viene
chiamato
vettore
Induzione
magnetica,
e
si
indica
con
B.
  Le
linee
del
campo
magnetico
hanno
le
stesse
proprietà
di
quelle
del
campo
elettrostatico,
tranne
quella
di
avere
un
punto
di
partenza
ed
un
punto
di
arrivo.
  Le
interazioni
magnetiche:
  magnete‐magnete
(rilevata
attorno
al
VII
a.C.)
  magnete‐corrente
(Oersted,
1811
e
Ampère,
1820)
  corrente‐corrente
  Le
azioni
magnetiche
non
sono
altro
che
la
manifestazione
dell’interazione
tra
cariche
elettriche
in
movimento
65
  Una
particella
carica
in
movimento,
immersa
in
un
campo
magnetico
B
è
sottoposta
alla
forza
di
Lorentz
F = qv × B
  L’orientamento
della
forza
segue
la
regola
della
vite
  Nel
SI,
il
vettore
induzione
magnetica
B
si
misura
in
tesla
Kg sm2
N
Kg
1T = m =
=
Cs
Am
As2
66
  A
differenza
della
forza
elettrostatica
(sempre
parallela
al
campo
elettrostatico),
la
forza
magnetica
è
sempre
perpendicolare
al
vettore
induzione
magnetica
B
e
quindi
il
lavoro
da
essa
compiuto
sulla
carica
è
sempre
nullo.
67
  Un
conduttore
percorso
da
corrente
ed
immerso
in
un
campo
di
induzione
magnetica
B
risulta
sottoposto
ad
una
forza
magnetica
F
FL = −evd × B
Forza
di
Lorentz
agente
su
un
elettrone
La
forza
che
agisce
su
un
conduttore
di
sezione
Σ
e
lunghezza
ds,
detto
n
il
numero
di
elettroni
per
unità
di
volume
è:
dF = n(Σds)FL = −(Σds)(nevd ) × B = (Σds)j × B
dF = ids × B Seconda
legge
elementare
di
Laplace
68
  Un
conduttore
rettilineo
di
lunghezza
l,
immerso
in
un
campo
di
induzione
magnetica
B
uniforme
è
sottoposto
alla
forza
F
F = il × B
Il
modulo
della
forza
vale
F = ilB sin θ
  Se
il
conduttore
è
curvilineo
F = iPQ × B
La
forza
che
agisce
sul
conduttore
dipende
dalla
distanza
dei
punti
estremi
e
non
dal
percorso
69
  Una
spira
(circuito
chiuso)
indeformabile
è
sottoposta
ad
una
forza
risultante
nulla,
ma
può
subire
un
momento
meccanico
non
nullo
F3 + F4 = 0
Stessa
retta
d’azione,
versi
opposti
F1 = F2 = aiB Modulo
delle
due
forze
Il
momento
meccanico
vale:
M = b sin θF = ab iB sin θ = iΣB sin θ
Ed
è
orientato
come
in
figura.
m = iΣun
Momento
magnetico
della
spira
(dipolo
magnetico),
orientato
come
un
M=m×B
70
  Il
dipolo
magnetico
consente
di
interpretare
l’azione
meccanica
subita
da
una
spira
immersa
in
un
campo
di
induzione
magnetica
B
analogamente
a
quanto
fatto
con
il
dipolo
elettrico.
71
  Il
campo
magnetico
prodotto
da
un
tratto
infinitesimo
ds
di
filo,
percorso
dalla
corrente
i,
in
un
punto
P
distante
r
dall’elemento
di
filo
vale:
dB =
µ0 ids
ut × ur
2
4π r
µ0 = 4π · 10−7
H
Tm
= 4π · 10−7
A
m
Prima
legge
elementare
di
Laplace
Permeabilità
magnetica
nel
vuoto
  Per
un
circuito
chiuso:
µ0 i
B=
4π
!
ds × ur
r2
Legge
di
Ampère‐Laplace
72
  Utilizzando
la
prima
legge
elementare
di
Laplace,
si
dimostra
che
il
campo
creato
da
un
filo
rettilineo
indefinito
è
dato
da
B=
µ0 i
ut × un
2πR
Il
verso
di
B
si
ottiene
con
la
regola
della
vite.
73
B · ds =
!
D
C
µ0 i
µ0 i
ds =
dΘ
2πr
2π
µ0 i
B · ds =
2π
!
D
C
dΘ =
µ0 i
Θ
2π
74
!
C
D
!
µ0 i
B · ds = −
Θ
2π
B · ds = µ0 i
Legge
di
Ampère
La
corrente
i
è
la
corrente
“concatenata”
con
il
percorso
chiuso
75
  Utilizzando
la
legge
di
Ampère,
calcoliamo
il
campo
magnetico
all’interno
di
un
solenoide,
nell’ipotesi
d>>R
(n:
numero
di
spire
per
unità
di
lunghezza)
!
B · ds = Bh = µ0 nhi ⇒ B = µ0 ni
76
  Utilizzando
la
legge
di
Ampère,
calcoliamo
il
campo
magnetico
all’interno
di
un
solenoide
toroidale
(N:
numero
totale
di
spire
del
solenoide)
!
B · ds = 2πrB = µ0 N i ⇒ B =
µ0 N i
2πr
77
  Consideriamo
le
azioni
elettrodinamiche
tra
due
fili
paralleli
rettilinei
percorsi
dalle
correnti
i1
e
i2.
Usando
la
seconda
legge
elementare
di
Laplace
si
ha:
dF12 = i2 ds2 × B1 = i1 ds1 × B2
Applicando
la
legge
di
Biot‐Savart,
si
ottiene
la
forza
per
unità
di
lunghezza
che
nasce
tra
i
due
fili
F12 = F21
µ0 i1 i2
=
2πr
Definizione
dell’unità
di
misura
della
corrente
78
  Analogamente
a
quanto
fatto
con
il
campo
elettrostatico,
consideriamo
il
flusso
di
B
attraverso
una
superficie
Σ
!
Φ(B) =
Σ
B · un dΣ
  Se
la
superficie
è
chiusa:
Φ(B) =
!
B · un dΣ
Poichè
le
linee
del
campo
hanno
verso
costante,
per
ogni
linea
entrante
nella
superficie,
ce
ne
sarà
una
uscente,
quindi
sarà
sempre
!
B · un dΣ = 0
Legge
di
Gauss
per
il
campo
magnetico
Il
flusso
magnetico
si
misura
in
Weber:
1Wb=1Tm2=1Vs
L’ultima
uguaglianza
sarà
chiarita
in
seguito.
79
  Un
campo
vettoriale
che
ha
flusso
nullo
attraverso
qualsiasi
superficie
chiusa
si
dice
“solenoidale”.
  Il
campo
magnetico
è
quindi
solenoidale,
mentre
non
lo
è
il
campo
elettrostatico.
  Una
particolarità
della
solenoidalità
è
il
concetto
di
flusso
concatenato
con
una
linea
chiusa
!
Φ(B) = B · un dΣ =
"
"
B · un dΣ +
B · un dΣ =Φ !1 (B) + Φ2 (B)
Σ1
Σ2
Orientando
u1=‐un
e
quindi
associando
il
verso
del
flusso
con
l’orientamento
della
linea
con
la
regola
della
vite,
si
ha
Φ1 (B) = Φ2 (B)
Flusso
concatenato
con
la
linea
chiusa
80
  Una
spira
percorsa
da
corrente
crea
un
campo
di
induzione
dato
dalla
legge
di
Ampère‐Laplace
B=
µ0 i
4π
!
ds × ur
r2
  Il
flusso
concatenato
con
la
spira
percorsa
da
corrente
vale:
Φ(B) =
!
B · un dΣ =
! "!
µ0 i ds × ur
4π
r2
#
· un dΣ
  Esiste
proporzionalità
tra
flusso
e
corrente
Φ = Li
  Il
coefficiente
L
prende
il
nome
di
induttanza.
Nel
SI,
L
si
misura
in
henry
(H)
1H=1Wb/1A
=1Ωs
81
  Se
si
misura
il
campo
magnetico
all’interno
di
un
solenoide
vuoto
si
ha
B0 = µ0 ni
  Dopo
aver
riempito
il
solenoide
con
un
materiale
omogeneo,
si
misura
un
campo
magnetico
di
ugual
direzione
e
verso
ma
di
valore
diverso.
B
= κm
B0
Permeabilità
magnetica
relativa
(al
vuoto)
B = κm B0 = κm µ0 ni = µni
μ
:
permeabilità
magnetica
assoluta
82
  Il
base
al
valore
della
permeabilità
magnetica
relativa,
i
materiali
si
classificano
in
κm > 1
Materiali
paramagnetici:
κm
è
costante
κm < 1
Materiali
diamagnetici:
κm
è
costante
κm >> 1 Materiali
ferromagnetici:
κm
non
è
costante
e
dipende
dall’intensità
del
campo
magnetico
applicato
  Questo
comportamento
si
interpreta
attraverso
la
“corrente
di
magnetizzazione”
(correnti
amperiane)
κm < 1
κm > 1
83
  Il
materiale
contribuisce
al
campo
magnetico
B
con
le
correnti
di
magnetizzazione
  Queste
correnti,
conseguenza
della
magnetizzazione
della
materia,
sono
proporzionali
al
campo
magnetico
attraverso
la
permeabilità
magnetica
del
mezzo:
!
!
B0
im = (κm − 1)
· ds = M · ds
µ0
  Avendo
introdotto
il
vettore
magnetizzazione
B0
M = (κm − 1)
µ0
  Questo
vettore
gioca
un
ruolo
formalmente
analogo
al
vettore
polarizzazione
introdotto
per
i
dielettrici
  In
presenza
di
mezzi
magnetizzati
la
legge
di
Ampère
!
si
scrive
B · ds = µ0 (i + im )
  Usando
la
definizione
di
magnetizzazione
!
B · ds = µ0 (i +
!
M · ds)
  Introduciamo
il
vettore
campo
magnetico
H
!
H=
H · ds = i
B
−M
µ0
Legge
di
Ampère
in
presenza
di
mezzi
magnetizzati
Il
campo
magnetico
H
si
misura
in
A/m
85
  Ricordando
che
B
= κm
B0
M = (κm − 1)
In
presenza
mi
mezzi
magnetizzati
B0
µ0
B = µH
Nel
vuoto
B = µ0 H
In
presenza
di
mezzi
ferromagnetici
B = B(H)
86
87