da “UN ALBERO DI PAGINE” (Mirella Bentivoglio, Gubbio, 1975) da

da “UN ALBERO DI PAGINE” (Mirella Bentivoglio, Gubbio, 1975)
L'albero ci dà la vita
se l'albero è salvo anche noi lo siamo
non lasciateli morire
questa pianta richiede molto lavoro
è un peccato distruggere alberi così belli
quest'albero somiglia a una culla
quest'albero mi fa sognare il sole
vorrei essere una foglia verde per darti un po' di vita
le parole tramutate in foglie
per una nuova linfa
non so più se l'albero è pietre oppure il palazzo è albero
da “CORRESPONDANCES” di Baudelaire ( da “Les fleurs du mal”, 1857)
La Nature est un temple
La Natura è un tempio
dove colonne viventi talvolta lasciano uscire confuse parole
L'homme y passe à travers des forets de symboles
l'uomo vi passa attraverso foreste di simboli
che l'osservano con sguardi familiari.
Come lunghi echi che si confondono in lontananza
in una cupa e profonda unità
vasta come l'oscurità e come la luce
profumi, colori
e suoni si rispondono
Les parfums, les couleurs
et les sons
se répondent.
da “LA PIOGGIA NEL PINETO” di Gabriele D'Annunzio (1900 circa)
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre e arse,
piove sui pini
scagliosi e irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginepri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude
UN'ALTRA STORIA di Sujata Bhatt
(poetessa indiana, vivente)
Il grande Pan non è morto;
è solo emigrato in India.
Qui gli dei girano indisturbati,
travestiti da serpenti o da scimmie;
ogni albero è sacro
ed è peccato
trattare male un libro.
E' peccato spingere un libro da una parte con il piede,
è peccato sbatterlo forte contro un tavolo,
è peccato buttarne uno sbadatamente
dall'altra parte della stanza.
Devi imparare a girare le pagine con garbo,
senza disturbare Sarasvati,
senza offendere l'albero
dal cui legno è stata fatta la carta.