Determinanti socio-culturali della diffusione dell’infezione da HIV e AIDS in Toscana Progetto Operativo Il Registro regionale AIDS raccoglie tutte le segnalazioni di casi di AIDS in Toscana (residenti e non; per i primi anche le notifiche avvenute fuori regione) dall´inizio dell´epidemia (1985). Da giugno 2004, con la Delibera n. 599 del 21/06/04 della Giunta Regionale, la gestione del RRA è stata affidata all´Osservatorio di Epidemiologia dell’ARS Toscana. L´AIDS rientra nell´ambito delle patologie infettive di Classe III (DM 15/12/90), ossia è sottoposta a notifica speciale mediante la compilazione di un´apposita scheda. I criteri di diagnosi sono stati, fino al 31/12/1992, quelli della definizione dell´OMS/CDC, mentre, a partire dal 1 gennaio 1993, la definizione di caso adottata in Italia si attiene alle indicazioni del Centro europeo dell´OMS. Con il decreto ministeriale del 31 marzo 2008 è stato istituito il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezioni da HIV che aggiunge l’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) all’elenco delle malattie di cui alla classe III del decreto ministeriale del 15 dicembre 1990 Per quanto riguarda la Regione Toscana con la delibera della Giunta Regionale N. 473 del 31-032010, la Regione Toscana dà avvio al sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezioni da HIV in linea con le modalità organizzative richieste dal DM 31/3/2008 e ne affida la gestione all’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana. La presenza di un Registro Regionale rende possibile l´accesso tempestivo alle informazioni e offre la possibilità di effettuare approfondimenti attraverso l´utilizzo congiunto di altre informazioni presenti negli archivi sanitari di fonte corrente. In Toscana, dall’inizio dell’epidemia al 31 dicembre 2010 sono circa 3700 i soggetti ai quali è stata notificata la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS): l’80,4% dei quali risiede nella regione. L’incidenza di casi di AIDS in Toscana si è assestata nell’ultimo decennio a circa 100 casi l’anno. La presenza straniera è in lieve aumento: in valore assoluto si tratta di 15-25 casi l’anno che corrispondono al 13-22% dell’intera casistica. Tra i cittadini stranieri residenti in Toscana il 68,1% è di genere maschile rispetto al 78,9% nei soggetti con cittadinanza italiana ed i prevalenti al 31 dicembre 2010 sono 185. L’obbiettivo che si vuole ottenere con questo assegno di ricerca è di analizzare i determinanti sociali della diffusione di queste malattie, attraverso l’utilizzo delle informazioni contenute nelle schede di rilevazioni, compilate da tutti i reparti di malattie infettive delle Aziende Usl e delle Aziende Ospedaliere della regione Toscana, cercando di stratificare per le principali covariate sociali. In particolare saranno utilizzate il titolo di studio e la cittadinanza come proxy della posizione sociale dell’individuo e saranno così stratificati per soggetti con minore o maggiore deprivazione culturale e materiale le modalità di trasmissione del virus, le informazioni relativa al partner o della madre del soggetto, i dati immunologici e clinici relativi ai test effettuati, (compreso il conteggio del valore assoluto del CD4), l’eventuale utilizzo della terapia antiretrovirali . Analisi più specifiche saranno condotte poi sulla popolazione immigrata tenendo in particolare considerazione quelle popolazioni provenienti dai Paesi a Forte Pressione Migratoria. Le prime analisi descrittive difatti ci dicono che in Toscana, dall’inizio dell’epidemia al 31 dicembre 2010 sono 389 i soggetti di cittadinanza non italiana (di cui 46 provenienti dai Paesi a Sviluppo Avanzato) ai quali è stata notificata la Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita (AIDS) e che la maggior parte dei cittadini non italiani proviene dal Brasile (26,2%) e dalla Nigeria (13,1%), il cui rischio di trasmissione del virus HIV è legato prevalentemente a rapporti sessuali connessi alla prostituzione, in particolare modo a quella maschile (viados). I risultati delle analisi saranno poi confrontati con dati di letteratura scientifica e di letteratura grigia. Prof. Guglielmo Bonaccorsi