Democrito e la scoperta dell`atomo : Il barattolo delle idee : http

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APRILE 16, 2017 BY IL BARATTOLO DELLE IDEE LEAVE A COMMENT
Democrito: riassunto. La scoperta
dell’atomo
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Democrito cenni bibliografici
Democrito era discepolo di Leucippo, entrambi filosofi atomisti. Nacque intorno
il 460 a.c. ad Abdera.
Per un verso le sue dottrine
presuppongono l’indagine naturale dei primi pensatori e la riflessione degli
eleati. Per l’altro invece si dedicò ai dibattiti sui rapporti tra natura e “nomos”
(legge convenzionale) e lo sviluppo delle discipline speciali. Democrito, a
differenza degli altri pensatori che lo hanno preceduto, scrisse parecchie opere
di cui purtroppo rimangono solo frammenti. Anche lui dovette recarsi una volta
ad Atene, ma per il resto del tempo pare che abbia vissuto nella sua città natale,
dove sarebbe morto tra il 400 e il 380 a.c.
Democrito a cavallo di due epoche
La dottrina atomistica, fondata da Leucippo e sistematizzata da Democrito,
sono l’ultimo tentativo in ambito presocratico di risolvere le aporie sollevate
dall’essere di Parmenide.
Per Democrito il caso non esiste, tutto avviene secondo una ragione, che ha
solo bisogno di essere ricercata. Occorre, però, risalire mediante un
procedimento intellettuale alla conoscenza di ciò che non è visibile. Democrito
distingue infatti tra il nomos e la verità. A differenza dei suoi predecessori egli
non delega al terreno dell’apparenza fallace ciò che è comunemente ritenuto
vero. Egli elabora piuttosto una nuova categoria della conoscenza, attribuendo
a questo campo della ricerca un carattere di convenzionalità. Ciò che è
convenzionale non è falso, ma frutto di un accordo, determinato dalle abitudini
e soggetto al mutamento storico. Viene perciò contrapposto al piano stabile e
immutevole della natura.
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Le tradizioni, le leggi di un popolo, i loro costumi e le loro convinzioni morali
faranno parte di una sfera diversa di indagine. Questa tuttavia non può avere il
carattere di necessità richiesto dalla ricerca sulla natura. Il filosofo in questa
impostazione risente già di quella spinta verso l’umano, che accompagnerà
la ricerca filosofica dai sofisti in poi. Per allora vedremo che il tema della
Phiùsys verrà posto in secondo piano e acquisterà una centralità crescente
l’uomo, il suo rapporto con la verità, l’etica ecc. Da questo punto di vista non è
un caso che fosse concittadino di Protogora, anche lui nato ad Abdera, una
trentina di anni dopo e famoso tra i sofisti.
L’atomo e il nulla
La vera conoscenza dunque è quella che consente di accedere al piano
nascosto che sfugge ai sensi. La realtà ultima è composta da atomi e vuoto.
La parola atomo deriva dal Greco letteralmente significa “intagliabile”, quindi
indivisibile. Gli atomisti rifiutano pertanto l’assunto della continuità dello
spazio/tempo. Sciolgono così i paradossi costruiti da Zenone. Lo ricordiamo
infatti che questi si basavano infatti tutti sull’idea che lo spazio e il tempo fossero
divisibile all’infinito.
Gli atomisti, come già i pluralisti, ritengono dunque che le realtà che vediamo
sono composte da sotto elementi. A differenza di questi ultimi però rifiutano
l’idea di una “causa efficiente” da cui da origine l’azione. Mentre per Empedocle
ad aggregare e disgregare le cose erano Amore e Odio, mentre Anassimandro
astrasse così tanto il principio da chiamarlo semplicemente “Nous” (intelletto),
per gli atomisti il movimento degli elementi è soggetto alle sole leggi della fisica.
Gli Atomi sono quindi immersi nel vuoto e dotati di movimenti pulviscolari. Essi
vagano casualmente finché non si urtano gli uni contro gli altri. Ogni volta che
due atomi si scontrano scatta una reazione a catena che, come in un domino,
cambia il movimento complessivo delle particelle.
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Può non sembrare rilevante, ma condividere il mio articolo sul tuo diario,
mi aiuterebbe a diffondere più efficacemente i contenuti del blog! 😉
Il materialismo
La concezione di Democrito è dunque materialistica (tutto è atomo), ma anche
deterministica: dato un fatto A se ne verifica uno B. E’ infine anche
meccanicistica: tutto avviene secondo una necessità. Gli atomi inoltre non si
distinguono tra loro per caratteristiche qualitative, ma quantitative. Sono
stoikeia, diversi tra loro come lo possono essere le lettere dell’alfabeto. Si
differiscono vale a dire per una diversa conformazione esterna. Non esistono
perciò atomi diversi per la durezza, colore e tutte le altre qualità della materia.
Queste ultima sono manifestazioni esteriori delle cose che derivano in realtà da
una struttura interna differenziata SOLO quantitativamente.
La prima differenza che intercorre tra gli atomi è dunque di carattere formale:
A differisce da N perché ha una forma diversa. La seconda distinzione è di
posizione: per esempio N è differente da Z, ma se si ruota N di 90 gradi si
ottiene appunto Z. La terza differenza è di ordine: per esempio AN è diverso
da NA. L’insieme di queste differenze è dunque il tipo geometrico, riguarda la
forma e la disposizione nello spazio. Ma bisogna ricordare che la quantità di
forme atomiche è innumerevole.
Come originano le cose: il pieno e il vuoto.
Gli atomi si muovono come detto nel vuoto. Nello scontrarsi essi si uniscono
fra loro se hanno una conformazione compatibile o si respingono se non ce
l’hanno. Sono cioè spinti all’aggregazione o alla disgregazione. Il loro continuo
movimento “pulviscolare” non avviene in una direzione privilegiata ed unica. Un
criterio fondamentale di aggregazione è dato dal principio che il simile si si
aggrega con il simile.
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Il mio lavoro a te non è costato nulla, a me interessa solo che possa
essere diffuso. Aiutami a farlo!
Fondamentale per il movimento è il vuoto. Gli atomisti oltre a rifiutare il principio
eleatico della continuità dello spazio, accettano anche l’esistenza del nonessere. Il vuoto non è dotato di forma individuale, di limitazione e di movimento.
Non ha nessuna delle caratteristiche degli atomi. E’ dunque a tutti gli effetti un
principio a sé stante e cooriginario rispetto agli atomi. Nel vuoto infinito si
formano e si distruggono infiniti mondi, senza né regolarità, né ciclicità.
La vita e la teoria sull’Anima
Democrito spiega ogni cosa tramite il ricorso all’atomo ed in questo consiste il
fondamento del suo materialismo. Con la teoria degli atomi egli spiega infatti
non solo la composizione dei mondi e degli oggetti, bensì anche i fenomeni
biologici come la riproduzione e la respirazione e l’anima.
L’anima è per Democrito una prerogativa degli esseri viventi. Come tutte le cose
è però è anch’essa composta di atomi: essi sono di forma sferica. La loro forma
peculiare è suscettibile della massima mobilità e il movimento genera calore.
Questa per Democrito è la ragione per la quale gli esseri viventi sono caldi e
smettono di esserlo quando sopraggiunge la morte.
In questa prospettiva la respirazione è interpretata come una funzione vitale
essenziale. Questa consente, infatti, la continua reintegrazione degli atomi di
anima che si perdono proprio per la loro costante mobilità. Quando questa
reintegrazione cessa arriva la morte. Caratterizzata appunto dall’immobilità,
dalla freddezza e dall’assenza di respiro. Inutile dire che l’anima è mortale. Non
si reincarna né è qualitativamente diversa dal corpo. Nella visione atomistica
non esistono differenze qualitative, come visto poco prima. Allo stesso modo la
riproduzione umana, a sua volta, è determinata dal seme costituito da atomi
provenienti da tutte le parti del corpo. Ciò permette di spiegare la trasmissione
di somiglianze dai genitori ai figli.
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farmelo sapere commentando l’articolo!
Teoria della conoscenza
Gli stessi processi percettivi possono essere chiariti mediante il modello di
spiegazione atomistica. Ogni soggetto, anche se a noi sembra immobile, è
costituito di atomi intervallati dal vuoto, i quali si muovono
incessantemente. Da ciascun oggetto si staccano in continuazione quelli che
gli atomisti chiamano ” eidolà ” (immagini). Si tratta di emissioni atomiche che
conservano la figurazione degli oggetti dai quali provengono. Essi si espandono
come una sorta di aura che emana l’oggetto. Entrano attraverso dei pori
presenti sulla superficie del nostro corpo, attivando i nostri organi di senso. Si
hanno così le varie sensazioni della vista, dell’udito e così via. Le sensazioni
sono dunque spiegate tutte con il contatto, che d’altra parte spiega in Democrito
ogni cosa.
Restano comunque inaccessibili ai sensi, sia nello stato di veglia, sia durante
il sonno, i principi costitutivi del tutto, ossia gli atomi, nella loro singolarità, ed il
vuoto. Alla conoscenza di essi si può pervenire soltanto andando oltre alla
sensazione. Gli atomi sono entità intellegibili, ossia possono essere colti
soltanto con l’intelletto. Solo questa è la conoscenza genuina.
I Temi umanistici
Come anticipato Democrito affronta anche il problema della formazione delle
società umane e dei tratti che le caratterizzano. Alla base di questa formazione
è quello stesso principio di aggregazione del simile con il simile, che valeva
per gli atomi. Anche lui come Anassagora ravvisava nella disposizione tecnica
la differenza tra animali e l’uomo.
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Ok arrivato sin qui, l’articolo ti deve essere piaciuto per forza… su, su! Un
bel like! �
Ma Democrito fa leva ancora una volta sul principio della somiglianza per
spiegare la genesi delle stesse tecniche. Esse si costituiscono infatti a partire
dall’imitazione delle attività animali. Per questo aspetto esiste dunque una certa
continuità tra il piano della natura e quello della cultura e delle istituzioni
umane.
L’imposizione
dei
nomi
alle
cose
è
un’imposizione
convenzionale. Nella visione materialistica di Democrito non pare ci sia posto
per la divinità. Così la religione sembra essere un’invenzione umana, ma in
questo caso dovuta all’iniziativa di pochi uomini sapienti.
L’etica
Sul piano etico continua la tradizione dell’antica saggezza, compendiata in
massime, di cui possediamo solo frammenti. Queste massime vertono anche
sui mali e sui pericoli che affliggono la società, la discordia e la stasi, il conflitto
civile. La legge secondo Democrito dovrebbe salvaguardare da questi mali.
Egli mostra una decisa preferenza per la forma di governo democratica,
contrapposta alla tirannide. L’obiettivo della vita è riposto nella tranquillità
dell’animo (euthymìa), immune da passioni eccessive. Questo comporta la
necessità di non farsi coinvolgere troppo non solo nelle questioni private, ma
neppure in quelle pubbliche.
L’esercizio della virtù non è più legato in maniera determinante alla dimensione
della politica. L’etica di Democrito sembra premiare lo studioso, colui che vive
al di fuori della politica.
Conclusioni
Democrito come visto risulta un pensatore unico, particolarmente vicino alla
sensibilità moderna e contemporanea. Abbiamo tralasciato di sottolineare nel
corso dell’esposizione le evidenti analogia con la concezione moderna
dell’atomo, come anche della sensazione. La sua visione materialista lo porta
poi a sconfessare il dualismo anima/corpo tipico di tutti i suoi predecessori e
la divinizzazione del principio. L’etica, come la politica e la sociologia (diremmo
con un espressione moderna) sono affrontante come piani d’analisi del tutto
diversi rispetto alla fisica. Quest’ultima ha ancora in Democrito l’ultima parola
per così dire. Le verità scientifiche diremmo noi oggi, sono per lui più affidabili
di leggi, convenzioni e regole etiche.
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CLINAMEN, CONVENZIONI, DEMOCRITO, DETERMINISMO, EIDOLA, ELEATI, ETICA, FILOSOFIA, FILOSOFIA
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