Sezione 4 Unità 13 Lezione 1 Il sistema dei trasporti terrestri Unità 7 13 Gli spostamenti delle persone e delle merci avvengono attraverso il sistema dei trasporti, un insieme di reti che avvolge tutto il nostro pianeta. Le reti (stradali, ferroviarie, aeree, marittime) collegano fra loro alcuni centri principali, chiamati nodi. Uno stato possiede reti di trasporto più o meno efficienti secondo la loro estensione e densità. Quest’ultima è data dal rapporto tra la lunghezza delle reti stradali, ferroviarie ecc. e la superficie del territorio. I trasporti su strada svolgono oggi un ruolo centrale negli spostamenti su distanze brevi o medie: sono cresciuti costantemente e il 78% delle merci nel mondo viene spostato con autotrasporti. Di pari passo sono cresciuti il traffico automobilistico, la congestione delle principali vie stradali, l’inquinamento dei centri urbani. Le reti stradali a più alta densità si trovano in Europa, Nordamerica, Giappone; tra le aree meno attrezzate ci sono invece l’Africa sub-sahariana, la regione amazzonica, la Siberia. Lo sapevi che... Il trasporto ferroviario è più vecchio e meno costoso e inquinante dell’autotrasporto. Oggi conta all’incirca 1 200 000 Gli USA hanno circa 760 km di ferrovie in tutto il mondo, anche se negli ultimi tren- autoveicoli ogni 1000 abitanti, t’anni sono state ridotte, specie nei paesi più industrializza- mentre gli stati dell’UE ne hanno ti. Le reti ferroviarie dei paesi europei, ad esempio, hanno 488 (l’Italia 574) e i paesi meno perso 20 000 km, ma sono in aumento le linee ad alta veloci- sviluppati solo 10. tà, con treni superveloci che permettono spostamenti più Il metano giunge in Italia tramite gasdotti dalla Siberia russa rapidi dell’auto e, su media distanza, anche dell’aereo. Le e dalla Tunisia. reti ferroviarie più estese sono situate in Europa (232 000 km), USA (234 000), Russia (85 000) e, fra i paesi meno sviluppati, India e Cina. Dei trasporti terrestri fanno parte infine i condotti (oleodotti, gasdotti, elettrodotti), vie utilizzate non per il passaggio di mezzi di trasporto ma per lo spostamento di risorse energetiche. Negli ultimi decenni hanno acquisito un’importanza strategica sempre maggiore e si sono sviluppati soprattutto nelle aree dei paesi produttori di gas e petrolio, come il Golfo Persico, il Nordafrica (gas algerino), la Russia, il Caucaso e l’Asia centrale, l’America andina. Il terziario Geografia delle culture Che cosa s’intende per «densità delle reti di trasporto»? Come sono distribuite le reti stradali nel mondo? Che ruolo hanno? Che caratteristiche ha il trasporto ferroviario? Che cosa sono i condotti? Primo piano Gli oleodotti A Lavora con le tabelle Leggi le tabelle che elencano i primi dodici paesi per estensione delle reti stradale e ferroviaria. 1. Quali sono i paesi presenti in entrambe le tabelle? 2. Ci sono paesi che non ti aspettavi di vedere tra i primi dodici per estensione della rete stradale? Perché? 3. E tra quelli con le ferrovie più lunghe? Perché? paese rete stradale (km) Stati Uniti 6 378 300 India 3 319 600 Cina 1 765 200 Brasile 1 724 900 Giappone 1 171 600 Canada 1408 800 Francia 893 100 Australia 811 600 Spagna 664 900 Russia 537 300 Italia 479 700 Regno Unito 371 900 128 paese Stati Uniti Russia Canada India Cina Germania Argentina Francia Messico Sudafrica Brasile Ucraina li oleodotti (in inglese pipeline) sono condotti che trasportano il petrolio dai luoghi di estrazione a quelli di consumo o ai porti petroliferi. Uno dei principali è l’oleodotto delG l’Alaska (nella foto), lungo 1270 km, che trasporta il petrolio dai giacimenti di Prudhoe Bay, nel Mar Glaciale Artico, al porto di Valdez, situato sull’Oceano Pacifico. La quantità di petrolio trasportata è pari a due milioni di barili (un barile di petrolio contiene circa 159 litri) al giorno. Altri importanti oleodotti sono: quelli che attraversano il Medio Oriente collegando i giacimenti del Golfo Persico alle coste del Mediterraneo; quelli che dalla Russia convogliano il petrolio verso i paesi dell’Europa centrale e orientale; quello che da Marsiglia si dirige al porto di Rotterdam passando per la città tedesca di Karlsruhe. ferrovie (km) 233 800 85 500 73 200 63 100 60 500 36 100 34 200 29 300 26 500 22 700 22 100 22 100 Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) Sezione 4 13 Unità Il terziario Lezione 2 I trasporti marittimi e aerei Che caratteristiche ha il trasporto marittimo? Quali sono le rotte e i porti principali? Che cosa sono le bandiere di comodo? Quali sono le caratteristiche del trasporto aereo? Chi controlla la maggior parte del traffico aereo? Attraverso la navigazione marittima avviene la maggior parte degli scambi di merci su lunga distanza. Il trasporto marittimo è più lento degli altri mezzi di trasporto, ma è sicuramente il più economico e permette di spostare quantità notevoli di merci con una sola nave. Il suo sviluppo è stato favorito dall’introduzione dei containers (se ne utilizzano 200 milioni ogni anno), che possono essere trasferiti agevolmente su vagoni ferroviari e autotreni. I grandi porti internazionali, infatti, dispongono di aree sempre più ampie e attrezzate per accumularli e spostarli, controllate per lo più dalle grandi compagnie internazionali di armatori. Le rotte più battute sono quelle dell’Atlantico settentrionale tra Europa e Nordamerica e quelle del Pacifico tra Asia e America. I porti principali sono Rotterdam e Singapore. La maggior parte della flotta navale mondiale appartiene a un gruppo ristretto di paesi, fra i quali spiccano alcune potenze economiche come il Giappone, gli USA, la Russia, la Cina accanto a stati di antica tradizione marinara come la Norvegia o la Grecia. In forte crescita sono le flotte con bandiere di comodo, appartenenti a stati nei quali gli armatori hanno la possibilità di aggirare le leggi e le imposizioni fiscali vigenti nei loro paesi. È il caso di Panama, Liberia, Malta, Honduras. Il trasporto aereo assorbe quasi tutto il traffico di passeggeri e di merci poco ingombranti sulla lunga distanza. La maggior parte del traffico è concentrato sulle aerovie (corridoi aerei della larghezza di 18 km, situati a 10 000 m di altezza, entro i quali gli aerei devono volare per evitare collisioni) che collegano l’Europa al Nordamerica e quest’ultima all’Asia. I quattro hubs più importanti per numero di passeggeri sono Londra, New York (circa il 40% dei passeggeri è assorbito dalle linee interne statunitensi), Chicago e Tokyo. Oggi oltre la metà del trasporto passeggeri è effettuato da cinque grandi consorzi formati da compagnie aeree di diversi continenti allo scopo di far fronte alla crescente concorrenza internazionale e coordinare orari, tratte di volo, tariffe. Il consorzio Skyteam, per esempio, è formato da Delta Airlines (USA), Air France (Europa), Korean (Asia), Aeromexico (America Latina) e Alitalia. Glossario • container Contenitore metallico a forma di parallelepipedo con capienza standard di 30 m cubi. • armatore Proprietario di navi e operatore del commercio marittimo. • hub Aeroporto internazionale in cui i voli di breve e medio corso trovano le coincidenze per voli a lungo percorso. A Lavora con le carte Osserva le carte che rappresentano i porti principali e le rotte commerciali più battute (a) e le principali aerovie e hubs (b). Quali sono i 9 maggiori porti marittimi, quelli con oltre 120 milioni di tonnellate di traffico? E i 12 hubs più importanti dello spazio aereo mondiale? aa (Corea del Sud) Vancouver Los Angeles Kangnung Inchon Ulsan Pusan Bergen Rotterdam Amsterdam Anversa Marsiglia New York (Giappone) Nagoya Yokohama Osaka Chiba Shanghai Long Beach Houston (Taiwan) Hong Kong Corpus Christi Kaohsiung Oceano Oceano Pacifico Pacifico Singapore Oceano San Paolo Sao Sebastiao Los Angeles b Miami da 150 a 170 Hong Kong Parigi Bangkok Amsterdam Mosca Francoforte Mumbai (Bombay) Il Cairo Dampier Newcastle Traffico merci dei maggiori porti (in milioni di tonnellate) 300 da 120 a 150 New York Londra Indiano Melbourne Chicago Atlanta San Paolo Atlantico Tubarao Tokyo Buenos Aires Oceano Giacarta da 70 a 100 da 100 a 120 principali rotte di scambio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Abu Dhabi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . principali hubs mondiali principali rotte aeree Johannesburg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) 129 Sezione 4 13 Unità Il terziario Lezione 3 Il commercio internazionale Il commercio internazionale è cresciuto soprattutto per alcune merci. Quali? Qual è l’area commerciale più importante del pianeta? Perché gli USA hanno una bilancia commerciale passiva? I paesi meno sviluppati hanno tratto vantaggio dal commercio internazionale? Glossario • filiale Azienda industriale o commerciale costituita all’estero da imprese multinazionali. • bilancia commerciale Differenza in denaro tra le importazioni (acquisti) e le esportazioni (vendite) di un paese nel corso di un anno. Dopo la creazione del WTO (Organizzazione mondiale del commercio, > unità 8) gli scambi commerciali internazionali sono cresciuti costantemente. Oggi l’80% delle esportazioni riguarda prodotti agricoli e industriali, mentre il 20% i servizi. Negli ultimi anni sono aumentati gli scambi di merci a tecnologia media (autoveicoli, prodotti chimici, elettrici) e alta (elettronica, telecomunicazioni), di servizi finanziari e turistici, di prodotti minerari; è diminuito invece il commercio di prodotti agricoli e di merci a bassa tecnologia (tessile, abbigliamento). Un ruolo rilevante nel commercio internazionale è svolto dalle imprese multinazionali che ne controllano circa la metà, anche se buona parte degli scambi da queste promossi avviene tra le loro filiali situate in diversi paesi del mondo. Le tre aree del mondo in cui si concentrano i 2/3 degli scambi sono l’Unione Europea, il Nordamerica e l’Asia orientale. Negli ultimi decenni, in particolare l’Unione Europea ha visto crescere la sua quota di commercio internazionale in modo costante e costituisce oggi l’area commerciale più importante del mondo (42,5% del commercio totale), seguita dall’Asia orientale. Sono in calo, invece, le quote di tutte le altre zone del mondo, specialmente dell’Africa che detiene solo il 2% del commercio internazionale benché ospiti il 13% della popolazione mondiale. Tra i singoli paesi, gli USA sono al primo posto (10% circa del commercio mondiale), ma la loro bilancia commerciale è in passivo: importano molte più merci di quante ne esportino. Ciò avviene per due motivi: perché consumano più di quanto producano e perché importano molte merci fabbricate all’estero da multinazionali statunitensi. Negli ultimi anni i paesi meno sviluppati, le cui esportazioni si basano su poche materie prime agricole o minerarie, sono stati penalizzati nel commercio internazionale. I prezzi delle materie prime sono generalmente diminuiti (> unità 9). Ciò significa che un paese produttore di caffè o cacao, a parità di quantità esportata, ha incassato meno denaro, ma contemporaneamente ha visto aumentare il prezzo di merci importate dal Nord del mondo, come farmaci, macchinari ecc. Tutto questo non ha fatto altro che accrescere le difficoltà economiche dei paesi più poveri del mondo. A Lavora con il grafico Osserva l’istogramma sul commercio nelle grandi regioni mondiali. Quali sono le prime tre regioni negli scambi commerciali? Quale di queste ha una bilancia commerciale attiva (le esportazioni superano in valore le importazioni)? 2750 2500 2250 2000 1750 1500 1250 1000 750 130 244 178 140 135 Medio Oriente Africa Europa 314 centro-orientale ed ex URSS 299 350 350 America latina Nord 946 America 1431 1620 1458 0 Asia 250 Europa 2658 occidentale 2659 500 Esportazioni Importazioni (dati espressi in miliardi di dollari) Le banchine stracolme di containers nel porto di Singapore. Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) Sezione 4 13 Unità Il terziario Lezione 4 Il turismo internazionale Quali fattori hanno favorito lo sviluppo del turismo internazionale? Che cosa s’intende per «ineguale suddivisione geografica» del turismo? Quali paesi realizzano i maggiori profitti con il turismo? Che conseguenze negative ha avuto talvolta il turismo? Che cos’è il turismo responsabile? Nell’ultimo secolo il turismo internazionale è diventato un fenomeno di massa. Questa crescita spettacolare è stata resa possibile da diversi fattori: in primo luogo l’aumento della disponibilità di reddito e di tempo libero per molti abitanti dei paesi più ricchi, poi lo sviluppo dell’aviazione civile internazionale e la costruzione di numerose infrastrutture alberghiere in alcune aree del mondo, infine la presenza di offerte vantaggiose. Lo sviluppo del turismo è caratterizzato però da un’ineguale suddivisione geografica: l’80% dei movimenti turistici mondiali è infatti originato dagli abitanti delle città del Nordamerica e dell’Europa. Inoltre, le zone di destinazione dei turisti provenienti dai paesi ricchi sono costituite da cinque grandi aree: zona euro-mediterranea (25%), Caraibi (20%), Sud-Est asiatico (15%), Europa centro-occidentale ( 20%), Stati Uniti (15%). La gran parte dei turisti internazionali si concentra in non più di cinquanta località di grande richiamo: metropoli o città d’arte (Parigi, Londra, Roma, Venezia, New York, Los Angeles, Pechino); luoghi di interesse naturalistico o storico (piramidi egizie, piramidi azteche in Messico, Grand Canyon in Colorado, Machu Picchu in Perù); stazioni balneari (Mediterraneo, Caraibi, Oceano Indiano), stazioni sciistiche (Alpi, Montagne Rocciose), grandi parchi di divertimento (DisneyWorld, Legoland). La maggior parte degli enormi profitti prodotti dal turismo internazionale va a quei paesi del Nord del mondo che, oltre a contare il maggior numero di turisti in uscita, costituiscono delle aree di destinazione (USA, Francia, Spagna, Italia). A essi appartiene anche gran parte delle strutture alberghiere dei paesi del Sud del mondo, alle cui popolazioni resta solo una piccola parte del denaro derivante dalle attività turistiche. Proprio la prospettiva di lauti guadagni ha portato in molti casi alla realizzazione di aeroporti, autostrade, villaggi, alberghi che hanno irrimediabilmente danneggiato paesaggi ed ecosistemi. Inoltre, specie nei paesi più poveri, se da una parte il turismo ha portato a un aumento del reddito per le località interessate al fenomeno, dall’altra ha sconvolto le usanze locali introducendo piaghe sociali come la prostituzione e il consumo di droghe. Per far fronte a questi problemi recentemente si sono diffuse forme di turismo responsabile, che privilegia viaggi e soggiorni rispettosi degli ambienti naturali e delle culture locali. A Lavora con il grafico e le immagini Osserva l’istogramma: rappresenta i primi dieci paesi del mondo per ricavi annui derivanti dal turismo. Ci sono paesi che non ti aspettavi di vedere tra questi? Quali e perché? Le immagini raffigurano località turistiche situate in un paese ricco e in un paese arretrato. Osservale alla luce di quanto hai letto nella lezione e commentale. Turisti in una riserva Masai, in Tanzania. Una coppia di turisti sul ponte di Brooklyn, a New York. milioni di dollari 0 USA Spagna Francia 000 0 000 0 000 0 000 0 000 0 000 0 000 5 6 10 2 7 3 4 Italia Germania Regno Unito Cina Ungheria Austria Turchia Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) 131 Sezione 4 13 Unità Il terziario Lezione 5 Gli scambi finanziari Quali fattori hanno favorito lo sviluppo degli scambi finanziari? Come e dove si svolgono? Che rapporto hanno con l’economia reale? Che cosa sono i paradisi fiscali? Che cos’è il riciclaggio? Glossario • speculare Sfruttare a proprio vantaggio, o a svantaggio altrui, le possibilità che una situazione finanziaria offre. Lo sapevi che... Molti sanguinari dittatori dei paesi in via di sviluppo hanno depositato nei paradisi fiscali ingenti capitali illegalmente esportati dai paesi di origine. A B Completa la tabella Osserva la tabella con le principali Borse valori del mondo e rispondi alle domande. 1. A quali paesi appartengono le principali Borse del mondo? 2. Quante sono europee? 3. Quante africane? città Lavora con la carta Osserva la carta che mostra dove sono localizzati i paradisi fiscali e rispondi. 1. Che caratteristiche geografiche ha la maggior parte dei paradisi fiscali (estensione, posizione)? 2. In quale zona (mare) del mondo sono più numerosi? Perché, secondo te? 3. Quali sono i paradisi fiscali europei? Isola di Man paese Isole del Canale New York . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tokyo . . . . . . . . . . . . . . . . . . Londra . . . . . . . . . . . . . . . . . . Amsterdam . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bruxelles . . . . . . . . . . . . . . . . . . Francoforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . Zurigo . . . . . . . . . . . . . . . . . . Hong Kong . . . . . . . . . . . . . . . . . . Singapore . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sydney . . . . . . . . . . . . . . . . . . Toronto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132 Il rapido sviluppo delle telecomunicazioni e l’abolizione, con la globalizzazione, di norme che regolavano la circolazione internazionale del denaro hanno determinato un aumento enorme degli scambi finanziari nel mondo. Questi consistono nel comprare e vendere prodotti finanziari come, ad esempio, azioni (quote di proprietà di aziende) e valute (le varie monete in circolazione). La maggior parte degli scambi avviene nelle Borse valori, luoghi collegati fra loro grazie agli strumenti telematici. Le Borse più importanti si trovano nei paesi più sviluppati del Nord del mondo e nelle aree di recente sviluppo dell’Asia orientale. Le tre principali sono quelle di New York, Tokyo e Londra. Gran parte delle enormi somme impiegate in questi scambi non hanno alcun rapporto con l’economia reale. Ciò significa che non sono usate per acquistare merci o finanziare la costruzione di uno stabilimento industriale, ma per speculare sulla continua compravendita di monete diverse, sulla discesa o sul rialzo del valore di azioni, titoli di stato ecc. Tuttavia l’economia mondiale è sempre più condizionata da questi movimenti di denaro decisi nelle Borse e nei mercati finanziari. Il fatto di trasferire capitali dalle Borse di un paese a un altro può provocare gravi crisi finanziarie, come quelle che hanno colpito negli anni scorsi i paesi dell’Asia orientale e dell’America Latina. Buona parte dei capitali circolanti è depositata nei paradisi fiscali (33 000 miliardi di dollari secondo l’ONU) paesi dove le tasse sono minime o inesistenti e non ci sono controlli sull’origine del denaro depositato. Grazie alla tecnologia telematica, inoltre, le banconote ormai non circolano più e i movimenti di denaro sono ridotti a semplici «segni informatici» che compaiono solo sui computer. Ciò ha reso anche molto più facile il riciclaggio di denaro sporco derivante da attività illecite delle organizzazioni criminali e terroristiche, che depositano i propri profitti nei paradisi fiscali e li riutilizzano acquistando azioni, valuta pregiata (cioè le monete più forti, come il dollaro statunitense, l’euro o lo yen) o altri beni. Andorra Gibilterra Bahama Turks e Caicos Isole Vergini Montserrat Anguilla Belize Antigua e Barbuda Saint Lucia Dominica Aruba Saint Vincent e Grenadine Oceano Panamà Antille Grenada Liberia Olandesi Pacifico Oceano Pacifico Isole Marshall Nauru Isole Salomone Samoa Isole Vanuatu Tonga NiueCook Liechtenstein Monaco Bahrein Oceano Maldive Pacifico Seicelle Oceano Oceano Atlantico Indiano Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) IL CASO Gli affari delle organizzazioni criminali L o sviluppo dei mezzi di trasporto, delle telecomunicazioni e l’abolizione di alcune norme restrittive sulla circolazione del denaro, oltre a favorire le attività economiche lecite, costituiscono una grande opportunità per le organizzazioni criminali. Nel complesso, si stima che esse realizzino un giro d’affari di circa 1500 miliardi di dollari l’anno, un valore pari al reddito nazionale di una grande potenza industriale come l’Italia. L’espansione di queste organizzazioni è in parte dovuta alla loro diffusione, dopo la fine della Guerra Fredda, nei paesi ex comunisti dove si è verificato un indebolimento del potere di controllo a livello statale. La Russia rappresenta un esempio molto significativo in tal senso: approfittando del vuoto di potere creatosi in seguito alla disgregazione dell’Unione Sovietica (1991), si sono diffuse numerose organizzazioni criminali che secondo alcuni esperti oggi controllano circa 1/3 del reddito nazionale e oltre la metà del sistema bancario del paese. A livello mondiale, i vari tipi di commercio legati ad attività illecite sono controllati da diverse mafie. Tra le attività più remunerative rientrano sicuramente il commercio di armi, il traffico di auto rubate, lo smaltimento di rifiuti tossici, la contraffazione e la vendita di alcune merci, la pirateria (concentrata in Asia, nei mari antistanti gli arcipelaghi filippino e indonesiano), il contrabbando di sigarette, il commercio di opere d’arte, che a volte finisce con l’impoverire il patrimonio culturale dei paesi del Sud del mondo per arricchire le gallerie e le collezioni dei paesi del Nord. Altre attività fiorenti sono la tratta di donne per lo sfruttamento della prostituzione, il commercio degli organi e l’immigrazione clandestina. Si calcola che quest’ultima sposti annualmente 4 milioni di persone, molte delle quali perdono la vita durante i trasferimenti.Tuttavia la principale attività economica criminale a livello internaziona- le è rappresentata dal commercio della droga. La produzione e lo smercio di sostanze stupefacenti è in piena espansione: si va dall’oppio prodotto in Asia (Corno d’Oro e Triangolo d’Oro) alla cocaina dell’America andina (Colombia, Perù e Bolivia), dai derivati della canapa indiana (hashish e marijuana) alle droghe sintetiche. I maggiori mercati di consumo sono quelli dei paesi più sviluppati: Europa, Nordamerica e Australia. Per contrastare questa situazione, l’ONU ha istituito degli organismi per il coordinamento dei sistemi giudiziari e delle polizie di diversi paesi e per il controllo delle attività di riciclaggio del denaro sporco. Russia Europa del Nord Corea del Nord Stati Uniti Turchia Corno d’Oro Giappone Cina Triangolo d’Oro Marocco (Laos, Thailandia, Myanmar) Messico America centrale Venezuela Colombia Etiopia Nigeria Indonesia Brasile Perù Bolivia Australia Sudafrica Argentina papavero da oppio e derivati coca e cocaina Vie di commercio oppiacei cocaina canapa indiana e derivati droghe sintetiche hashish e marijuana droghe sintetiche Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) La carta illustra il traffico internazionale di droga. 133 Sezione 4 13 Unità Il terziario Lezione 6 Le telecomunicazioni Quali fattori hanno favorito lo sviluppo delle telecomunicazioni? Perché la telefonia mobile si è diffusa rapidamente? Quali sono le caratteristiche di Internet? Che cos’è il digital divide? Chi controlla il settore delle telecomunicazioni? Lo sapevi che... L’Italia occupa il terzo posto nel mondo fra i paesi con il maggior numero di utenti della telefonia mobile rispetto alla popolazione. Negli ultimi anni il mondo delle telecomunicazioni ha ricevuto un fortissimo impulso dall’avvento di nuove tecnologie: la telefonia mobile e la telematica. A partire dalla sua introduzione, nei primi anni Novanta del secolo scorso, la telefonia mobile (cellulare) ha conosciuto uno sviluppo inarrestabile, tanto che a partire dal 2002 i suoi utenti hanno superato quelli della telefonia fissa. La diffusione della telefonia mobile anche in zone isolate o economicamente poco sviluppate è stata agevolata dalle sue caratteristiche tecnologiche: le sue reti, infatti, sono basate su un sistema di antenne facilmente installabili sul territorio che, però, hanno fatto sorgere non pochi dubbi sul carattere inquinante e dannoso delle onde emesse. Oggi il continente con il maggior numero di utenti di telefono cellulare è l’Asia, seguita dall’Europa. Ciò che ha profondamente innovato il modo di comunicare è stata tuttavia l’introduzione della rete Internet, nata dall’integrazione tra tecnologie di telecomunicazione e tecnologie informatiche. La possibilità di produrre, memorizzare e trasmettere in tempo reale informazioni, immagini, suoni attraverso la rete telematica ha determinato uno sviluppo straordinario delle telecomunicazioni. Gli utenti di Internet sono cresciuti da 4 milioni circa nel 1991 all’attuale miliardo e la rete ormai ha raggiunto tutti i paesi del mondo. Gran parte del traffico di Internet è concentrato però in Nordamerica, Europa occidentale e Giappone, mentre la maggioranza degli abitanti dei paesi meno sviluppati non ha accesso alle nuove tecnologie telematiche. Nelle campagne dei paesi più poveri circa 1,5 milioni di villaggi sono del tutto esclusi dal cosiddetto «villaggio globale», senza contare che 1,6 miliardi di persone sono tuttora prive di telefono e di elettricità. Questo divario nell’accesso alle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione è definito digital divide: «spartiacque (cioè linea di demarcazione) digitale». Il settore delle telecomunicazioni è dominato oggi da pochi, grandi gruppi statunitensi, europei e asiatici che controllano reti, tariffe, tecnologie e tipologie dei servizi offerti. Il loro potere è notevolmente aumentato negli ultimi anni a seguito dell’acquisizione di compagnie statali di telecomunicazioni dell’Est europeo e dell’America Latina. A Primo piano Il cellulare nei paesi arretrati Lavora con il grafico L’istogramma rappresenta il digital divide: in quale settore (telefonia fissa, telefonia mobile, Internet) i paesi a basso reddito sono più svantaggiati rispetto agli altri? 6,4 miliardi 1210 milioni 1329 milioni 1005 milioni 15% 55% 65% 74% popolazione linee telefoniche utenti di fisse telefonia mobile paesi ad alto reddito paesi a reddito medio-alto 134 a telefonia mobile può servire a migliorare le condizioni L di vita in molte zone arretrate del mondo. Nei villaggi costieri dello stato indiano del Kerala, privi di linee telefoniche fisse, i pescatori s’informano con il cellulare sui prezzi del pesce nei diversi mercati. In Bangladesh, dove solo il 10% dei villaggi ha un telefono fisso, moltissime comunità rurali hanno acquistato, grazie ai prestiti ottenuti dalle banche etiche, un cellulare che di fatto funziona da telefono pubblico e viene utilizzato anche per conoscere le quotazioni dei prodotti agricoli. Allo stesso modo in Costa d’Avorio diversi coltivatori associati in cooperative hanno acquistato un cellulare per conoscere il prezzo corrente di cacao e caffè. utenti di Internet paesi a reddito medio-basso paesi a basso reddito Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) IL CASO La geografia della rete Internet A lla crescita vertiginosa degli utenti di Internet è collegato l’aumento in tutto il mondo dei personal computer (1 miliardo circa nel 2005 contro i 130 milioni del 1991) e dei siti web (75 milioni nel 2005 contro i 13 milioni del 1991). Il successo della rete è dovuto alle sempre nuove applicazioni che essa offre. Accanto alla possibilità di inviare e ricevere posta elettronica e di accedere a informazioni e dati attraverso i motori di ricerca, Internet permette ora – con opportune apparecchiature: ADSL, microfoni, webcam – di telefonare a costi contenuti, inviare e ricevere filmati, brani musicali, seguire trasmissioni radio o TV , operare acquisti, prenotare viaggi, conoscere persone. Con Internet è nato anche il telelavoro, la possibilità di svolgere a casa propria un lavoro, di solito elaborazione dati o call center. Si è venuto a creare così un nuovo spazio geografico virtuale, il cyberspazio, al quale corrisponde però anche uno spazio fisico reale, in cui sono localizzati i nodi fondamentali della rete, le sue strutture di base, ossia i server. Questi nodi si trovano principalmente nei paesi che formano il «centro» più ricco dell’economia mondiale (USA, UE, Giappone). Qui hanno sede i motori di ricerca più potenti, i principali siti web, dove è memorizzata la Lo spessore delle linee è proporzionale al volume del traffico di Internet Amsterdam Londra Seattle Parigi New York Washington Los Angeles Copenhagen Amburgo Hannover Francoforte San Francisco Seoul Tokyo Taipei Madrid Miami Hong Kong Lima San Paolo Santiago Buenos Aires Sydney maggior parte delle informazioni disponibili in rete. Soprattutto, in questi paesi sono localizzati i maggiori server, computer che permettono agli utenti di accedere a Internet e offrono il servizio di web hosting, cioè la possibilità di collocare in rete il proprio sito web. I server più potenti, riuniti in strutture centralizzate definite server farms, si trovano negli USA; l’80% delle connessioni effettuate da Africa, Asia e America Latina passa attraverso un server USA. Sei delle quindici città che svolgono un ruolo centrale nella rete mondiale sono situate negli Stati Uniti, otto in Europa e una in Giappone. Il paese a più alta densità di connessioni alla rete è l’Islanda (65 ogni 100 abitanti) seguita da Svezia, Corea del Sud, USA. L’Italia è al settimo posto, come numero complessivo di utenti di Internet, con 23 milioni nel 2003. Nei paesi meno sviluppati l’uso di Internet si sta diffondendo nelle aree più dinamiche (Cina, India, Brasile), mentre è drammaticamente assente nell’Africa sub-sahariana e nelle zone più arretrate dell’Asia. La carta illustra i flussi e i poli mondiali della rete Internet; l’istogramma sotto raffigura invece l’aumento dei utenti di Internet nel mondo. 1005 1000 milioni 900 800 700 665 600 502 500 400 300 277 200 117 100 0 4,4 1991 10 1993 40 1995 1997 1999 2001 Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) 2003 2005 135 Sezione 4 13 Unità Il terziario Lezione 7 La ricerca scientifica e tecnologica Che cosa s’intende per «nuove tecnologie» e high tech? In quali aree si produce la gran parte delle innovazioni? Perché? Quali paesi sono esclusi dall’innovazione tecnologica? Perché? Glossario • high-tech Sta per high technology, «alta tecnologia». • brevetto Proprietà intellettuale di un nuovo prodotto o tecnologia e diritto esclusivo di goderne i vantaggi economici. I paesi più sviluppati del mondo basano sempre più la propria economia sul settore della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie e di prodotti high tech, come computer, software, aerei, satelliti, robot, nuovi materiali, fibre ottiche, farmaci, organismi geneticamente modificati (OGM) e purtroppo anche armi nucleari, chimiche e batteriologiche. Questo consente loro di competere con maggior forza nel campo dell’economia mondiale e prevalere sugli altri paesi. Gran parte (77%) della spesa mondiale per la ricerca e lo sviluppo è concentrata nelle tre principali aree economiche del globo: USA, Unione Europea, Giappone. Ciò significa che un numero limitato di paesi possiede la maggior parte dei brevetti relativi alle tecnologie più avanzate e ai prodotti high tech. La proprietà delle tecnologie appartiene di solito a grandi gruppi multinazionali, ma anche a università e ad altre istituzioni pubbliche. Gli USA primeggiano nella produzione ed esportazione di beni high-tech del settore aerospaziale, precedendo di poco l’Unione Europea, che prevale nettamente nel settore farmaceutico. Nei prodotti elettronici (computer, lettori DVD ecc.) e nelle telecomunicazioni (telefoni, TV, radio) sono invece i paesi asiatici di nuova industrializzazione (Corea, Taiwan, Singapore, Malaysia, Cina) a dominare nelle esportazioni mondiali; questo avviene, però, perché le più importanti multinazionali statunitensi, europee, giapponesi, proprietarie dei principali brevetti di questo settore, hanno trasferito in quei paesi le loro produzioni. I paesi in via di sviluppo sono di fatto esclusi dal possesso di brevetti perché i costi per sostenere i settori della ricerca sono molto elevati. Nel migliore dei casi, infatti, ricercatori e tecnici di questi paesi lavorano sul posto ma per conto di grandi gruppi multinazionali, che poi depositano presso gli uffici europei o statunitensi i brevetti relativi alle nuove tecnologie prodotte. A questo fenomeno si accompagna quello della cosiddetta «fuga di cervelli», cioè l’emigrazione di tecnici qualificati dai paesi meno progrediti verso i laboratori di ricerca di USA ed Europa. Primo piano Il polo tecnologico di Bangalore in dagli anni Sessanta del secolo scorso Bangalore è il maggiore polo tecnologico dell’India e sede di due prestigiosi centri di ricerca aerospaziale. A partire dagli anni Ottanta, con la F fondazione della Karnataka Electronics City, la città è diventata il punto di riferimento internazionale per la produzione di software. Vi lavorano infatti oltre 5000 specialisti di informatica, il cui salario è 6 volte inferiore a quello di uno specialista statunitense o europeo. Per questo motivo numerose società con sede in USA e in Europa (Siemens, Philips, General Electric, Motorola, Texas Instruments, Hewlett Packard, IBM, Intel) vi hanno aperto dei centri di ricerca, i cui risultati vengono poi brevettati nei paesi d’origine delle imprese stesse. paesi innovatori di tecnologie paesi che adottano tecnologie paesi esclusi dalle tecnologie 136 Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) Sezione 4 13 Unità Il terziario Verifiche 1 Indica l’affermazione corretta L’area geografica più importante del mondo per quantità di scambi commerciali internazionali è: al la Cina bl il Nordamerica (USA, Canada) cl l’Unione Europea dl il Medio Oriente (paesi produttori di petrolio) 2 Indica l’affermazione errata Delle cinque maggiori aree turistiche mondiali per numero di visitatori fa parte: al il Mediterraneo bl la zona dei Caraibi cl il territorio degli USA dl il Giappone 3 Indica l’affermazione errata La maggior parte dei brevetti per nuove tecnologie appartiene a imprese o enti pubblici di: al Giappone bl Cina cl USA dl Unione Europea 4 Indica se queste frasi sono vere o false 1. Per oltre i 2/3 il trasporto di merci nel mondo avviene mediante automezzi. 2. Il commercio mondiale di prodotti agricoli è aumentato negli ultimi dieci anni. 3. I paesi meno sviluppati che basano le esportazioni sulle materie prime hanno visto aumentare i loro guadagni nel commercio internazionale. 4. Negli ultimi decenni gli scambi finanziari sono aumentati moltissimo. 5. I paesi asiatici di nuova industrializzazione primeggiano nell’esportazione di prodotti high tech dell’elettronica e delle telecomunicazioni. 6. Nei paesi meno sviluppati la telefonia mobile è poco diffusa in quanto troppo costosa. 7. La maggior parte dei turisti internazionali si concentra in non più di cinquanta località molto frequentate. 8. La densità di una rete stradale è data dal rapporto tra la sua lunghezza e la superficie del territorio in cui si trova. 9. Nella Borsa valori si contrattano le azioni delle aziende. 10. I containers permettono facilmente il trasbordo da un mezzo di trasporto all’altro. 11. Gli oleodotti servono al trasporto dell’elettricità. V F 5 A fianco di ogni termine o espressione scrivi la lettera corrispondente alla sua definizione 1. bandiera di comodo V F 2. digital divide 3. hub V F V F V F 4. paradiso fiscale a. aeroporto nel quale sono convogliati i voli di breve e medio corso b. divario nell’accesso alle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione c. appartenente al paese straniero in cui le norme e la tassazione sono molto favorevoli agli armatori di flotte d. stato in cui non esistono controlli sul denaro depositato nelle banche 6 Fai una ricerca Con l’aiuto dell’insegnante raccogli informazioni sul tema del turismo responsabile e solidale nei paesi in via di sviluppo, consultando articoli o pagine web. V F V F V F V F V F V F 7 Ripassa i concetti Puoi ripassare i concetti principali dell’unità rispondendo alle domande in azzurro che trovi all’inizio di ogni lezione. Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) 137