POR CALABRIA 2000/2006 - ASSE III – RISORSE UMANE MISURA 3.9 SVILUPPO DELLA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE PUBBLICHE E PRIVATE CON PRIORITÀ ALLE PMI GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE ENERGETICHE NEI SETTORI DELL’EDILIZIA E DEGLI IMPIANTI Modulo n°5 Tecniche, tecnologie e materiali per la nuova qualità energetica. Unità Didattica: 5.1 I SISTEMI PASSIVI PER IL GUADAGNO TERMICO DELL’EDIFICIO E PER IL RAFFRESCAMENTO NATURALE A cura di Arch. Deborah Pennestrì 1 ARCHITETTURA E CLIMA: VERSO IL RISPARMIO ENERGETICO “Per architettura bioclimatica si intende un’architettura che sfrutta come risorsa le caratteristiche morfologiche ed il clima del luogo: impiega prioritariamente i materiali locali e per il proprio funzionamento utilizza le fonti energetiche rinnovabili locali: radiazione solare, venti, vegetazione, corsi d’acqua”. V. Olgyay, 1963 IL CONTESTO DI INTERVENTO E LE RICADUTE SULL’EDIFICIO l'analisi dei dati climatici della zona: - andamento delle temperature; - umidità relativa; - velocità media del vento; - radiazione solare. Le caratteristiche specifiche del sito: •ombre proiettate dagli edifici circostanti; •tipo di vegetazione; •vicinanza ad un bacino o ad un corso d'acqua; •caratteristiche della superfici intorno Le ricadute prestazionali sull’edificio Miglioramento delle condizioni di: BENESSERE - microclimatico (comfort estivo/invernale, controllo della ventilazione naturale) - visivo (controllo illuminazione naturale: flusso luminoso e trasparenza) -Acustico SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE - Risparmio energetico e ritenzione del calore all'edificio (asfalto, manto erboso, …). Il rapporto edificio/ambiente Strategie di progettazione bioclimatica • orientamento e posizione dell’edificio • forme e configurazione geometrica dell’edificio • caratteristiche dell’involucro (sistemi per il guadagno termico e il raffrescamento) • materiali e tecnologie ANALISI DEL SOLEGGIAMENTO Orientare in maniera corretta l’edificio per: -ottimizzare lo sfruttamento della radiazione solare in inverno; 2 - minimizzare il surriscaldamento estivo; -garantire i corretti livelli di illuminamento naturale. Per fare ciò è necessario analizzare il percorso del sole In generale è opportuno: • orientare l’asse principale dell’edificio secondo la direttrice Est-Ovest in modo da massimizzare la superficie d’involucro esposta a Sud (per irraggiamento solare periodo invernale); • evitare di orientare l’asse principale della costruzione secondo l’asse Nord-Sud ( risulta difficile schermare nel periodo estivo la radiazione solare con conseguente possibile discomfort termico dovuto al surriscaldamento dell’aria negli ambienti interni). 3 ANALISI DEI VENTI VENTO Si chiama vento qualsiasi spostamento orizzontale dell'aria. Il vento è caratterizzato da una direzione di provenienza e da una intensità. La direzione viene misurata con l' angolo tra la direzione di provenienza e il Nord geografico, contato in senso orario. Ad esempio un vento che proviene da est ha una direzione di 90°, da sud 180°, da ovest 270° e da nord 360°. L'intensità si misura come velocità di spostamento dell'aria in m/s o nodi o Km/h. Un nodo equivale a circa 1.8 Km/h o 0.5 m/s. BREZZA Vento con un ciclo giornaliero e velocità compresa tra 5 e 7 m/s, provocato dalla differenza di pressione che si stabilisce tra acqua e terraferma lungo i litorali marini (brezza mare-terra), oppure tra i versanti dei monti e i fondovalle (brezza monte-valle). La differenza di pressione tra terra e mare è dovuta al fatto che il suolo si riscalda di giorno più rapidamente dell'acqua, mentre di notte si raffredda più rapidamente. 4 ARCHITETTURA E CLIMA: VERSO IL RISPARMIO ENERGETICO Costruire in rispetto alle condizioni climatiche locali è una pratica non solo molto antica, ma è una consuetudine dell’uomo da quando ha cominciato a costruire delle dimore stabili. Si costruisce una dimora allo scopo di ripararsi dalle intemperie, dal sole, dalla pioggia e dalla neve, dal troppo freddo e dal troppo caldo. Il clima locale è uno dei principali fattori che hanno dato origine alle numerose e differenti espressioni architettoniche che troviamo nel mondo. Il secondo fattore, non meno importante, è la disponibilità dei materiali con i quali si costruisce. Laddove vi sono boschi e foreste si usa il legno (p. es. in Russia), in montagna la pietra (per es. in Tibet) e dove non si trovano questi due materiali, si costruisce con la terra (p. es. in Mesopotamia, in Egitto). Sistemi solari passivi per il guadagno termico Essi impiegano l'irraggiamento solare incidente sulle superfici dell'involucro edilizio e meccanismi naturali – cioè, senza l'ausilio d'energia prodotta da impianti termici o importata dalla rete – per il trasferimento, del calore assorbito, all'interno dell'edificio. Sistemi di riscaldamento naturale possono essere sia gli stessi elementi tecnici di chiusura di un edificio – 5 trasparenti (finestre) od opachi (pareti massive non isolate) – sia elementi speciali, progettati per massimizzare l'apporto termico solare . A guadagno diretto SISTEMI SOLARI PASSIVI A guadagno indiretto A guadagno isolato Sistemi solari passivi a guadagno diretto Costituiti da ampie vetrate esposte a Sud e una forte coibentazione delle pareti interne. Si parla di guadagno diretto quando la radiazione entra direttamente nello spazio da riscaldare attraverso ampie superfici vetrate. Favorire l'ingresso ed il contributo della radiazione solare rappresenta la principale strategia di riscaldamento passivo. I componenti vetrati dell’involucro regolano, quindi, il flusso dell’energia termica solare e della luce. La forma geometrica delle aperture determina la capacità dell’edificio di sfruttare il guadagno termico solare gratuito. . Sistemi solari passivi a guadagno indiretto Muro di Trombe E’ costituito da un muro dotato di forte massa (laterizi, pietra, cls) esposto a Sud e da una vetrata posta a un distanza di 8 – 10 cm. 6 L’energia termica che incide sulla vetrata viene catturata nella camera d’aria e provoca un innalzamento della temperatura del muro. Il calore viene ceduto in ambiente o per conduzione attraverso la parete o per convezione se vengono effettuate delle aperture nella parte inferiore e superiore della stessa. Il muro di accumulo deve avere un elevato fattore di assorbimento (evitare tinte chiare; verificare fattore di assorbimento del materiale). Nella stagione estiva il muro può essere utilizzato come camino solare. Roof Pond E’ costituito da una massa termica (acqua) sulla copertura, sorretta da un solaio ad elevata conducibilità termica. In inverno durante il giorno avviene un accumulo di energia nella massa d’acqua. Di notte i contenitori di acqua vengono coperti con pannelli isolanti e il calore ceduto agli ambienti sottostanti attraverso il solaio. D’estate nel periodo diurno i contenitori sono coperti e l’acqua assorbe il calore proveniente dall’ambiente sottostante. Di notte i contenitori vengono scoperti e cedono il calore accumulato all’esterno. 7 Sistemi solari passivi a guadagno isolato Serre Una serra è un volume edilizio chiuso da pareti trasparenti contiguo agli spazi abitati. Il sistema può avere numerose configurazioni; può essere concepito come spazio abitabile, solo come collettore solare, come spazio cuscinetto. All’interno della serra può essere collocata una massa di accumulo come volano. Per evitare il surriscaldamento della serra nel periodo estivo è necessario prevedere delle schermature o delle aperture. In questo caso la serra può fungere anche come sistema di raffrescamento passivo sfruttando l’effetto camino. Le serre sono applicabili ed adattabili agli edifici preesistenti. Serre I guadagni solari di una serra sono molteplici: • guadagni solari da finestre fra la serra e lo spazio interno • guadagni solari da accumulo di energia in muro massiccio • effetto cuscinetto • preriscaldamento aria di ventilazione 8 Il controllo della radiazione solare: le schermature Hanno un ruolo fondamentale nel controllare l’ingresso della radiazione solare in ambiente e quindi nell’evitare nel periodo estivo il surriscaldamento dell’aria. In generale devono: • consentire la penetrazione in ambiente della radiazione solare durante l’inverno • impedire la penetrazione in ambiente della radiazione solare durante l’estate Le schermature solari esterne sono quelle maggiormente efficaci e devono essere costituite da: • elementi orizzontali se poste sul fronte Sud • elementi verticali se poste sui fronti Est e Ovest Le schermature interne sono poco efficaci in quando schermano la radiazione solare quando è già penetrata in ambiente. Per determinare le caratteristiche dimensionali e geometriche ottimali per una schermatura si può fare ricorso alle maschere di ombreggiamento e ai diagrammi solari. Sistemi di protezione della radiazione solare La vegetazione Proprietà: - Capacità e conduttanza termica minori di quelle delle superfici non vegetate; - La radiazione solare è assorbita dalle foglie, riduzione della componente riflessa; - Filtraggio della radiazione solare diretta in funzione della copertura delle foglie; - Capacità di assorbimento dell’energia cinetica del vento, con modifica dei relativi campi di velocità e pressione, più graduale rispetto alle barriere solide. Effetto schermante della vegetazione 1 Ombreggiamento 2 Riflessione 9 3 Convezione 4 Evapotraspirazione e processi fotosintetici. Il raffrescamento dell’aria attraverso masse d’acqua Proprietà: Se irraggiata, tende a riscaldarsi più lentamente del terreno, ma rilascia più lentamente il calore accumulato. Fenomeni: - Attenuazione delle escursioni termiche dell’aria sovrastante la massa d’acqua rispetto a quella del terreno (ha come effetto la mitigazione termica); - Sfasamento temporale delle dinamiche di scambio termico tra acqua e atmosfera, e tra terreno e atmosfera (provoca differenza di temperatura) Il clima ed il ruolo dei sub-sistemi dell’edificio Semplificando la classificazione Koppen dei climi e tralasciando i climi polari, può essere sufficiente in questa sede distinguere i seguenti tipi di clima [V. Olgyay]: In zone con un clima molto caldo e secco, la casa deve offrire ombra e frescura (ventilazione), mentre in zone caratterizzate da un clima piuttosto freddo, deve proteggere dai venti e mantenere il caldo prodotto dal fuoco all’interno. 10 Clima caldo e secco Clima caldo e umido Clima temperato Guadagno solare Accumulo termico Caldo umido Clima freddo Involucro Minimizzare con Minimizzare l’inerzia schermature, usarlo termica, strutture per ventilare leggere attraverso opportuni dispositivi Caldo secco o Minimizzare con schermature e arido compattezza dell’edificio, usarlo per provocare ventilazione naturale, umidificazione e raffrescamento evaporativi Massimizzare il Temperato guadagno nel (umido periodo freddo, temperato minimizzarlo in caldo) quello caldo Massimizzare il Freddo (climi boreali o guadagno solare microtermici) Riflettere rad. Solare, essere permeabile alle correnti d’aria, bassa trasmittanza, elevato rapporto S/V, sollevare eventualmente l’edificio dal suolo Elevata inerzia, per Riflettere radiazione solare, ritardare e smorzare essere permeabile alle correnti la trasmissione d’aria di notte, ridurre o all’interno del umidificare la ventilazione di guadagno termico giorno, bassa trasmittanza, diurno e realizzare un minimo rapporto S/V (forme accumulo giornaliero cubiche o emisferiche), ridurre del fresco notturno le aperture Può essere utile un elevato accumulo sia giornaliero che stagionale del calore, se l’edificio è fruito con continuità Può essere utile un elevato accumulo del calore, se l’edificio è fruito con continuità Perseguire una compattezza media massimizzando la superficie esposta a Sud (alle nostre latitudini), con forme planimetriche allungate in direzione Est-Ovest Perseguire una compattezza media massimizzando la superficie esposta a Sud Nei climi mediterranei si è sempre fatto uso di: - murature massicce per ritardare e smorzare la trasmissione all’interno del guadagno termico diurno conservare per alcune ore del giorno il fresco notturno ottenuto mediante ventilazione e radiazione delle superfici esterne verso il cielo - coloritura chiara delle superfici edilizie esterne, per limitare il guadagno termico solare 11 - compattezza del tessuto edilizio, con piccole corti e strade strette, in modo da limitare il guadagno solare - ombreggiamento con tende e con vegetazione degli spazi urbani - raffrescamento evaporativo mediante fontane e spruzzatura di acqua su pareti e tende. Quasi tutti i sopraelencati meccanismi sono utilizzati anche nei climi aridi, climi nei quali sono stati sviluppati ulteriori se più sofisticati sistemi di raffreddamento e umidificazione basati sull’inerzia, l’effetto camino e l’evaporazione dell’acqua. Nei climi freddi, quali i climi montani l’architettura spontanea offre l’esempio della baita alpina, che utilizza i seguenti meccanismi: - una forma dell’involucro che presenta un’ampia facciata a Sud e ridotte pareti nelle altre direzioni soprattutto verso Nord, sfruttando la pendenza del terreno e prolungando le falde della copertura, in modo da massimizzare il guadagno solare invernale e la protezione dall’effetto raffreddante dei venti, - contenimento delle dispersioni mediante: piccole finestre con scuri anche interni, utilizzo di locali tampone (fienile nel sottotetto, stalla e deposito al piano terra), accumulo di legna da ardere a ridosso delle pareti esterne, la debole inclinazione delle falde consente l’accumulo di neve che costituisce anch’essa uno strato coibente), murature a bassa trasmittanza: in pietre nella parte bassa ma in legno (tronchi incastrati) nella parte superiore, con intercapedine riempita di terra e paglia, - recupero di energia da fonti interne: calore metabolico di occupanti ed animali della stalla (non isolata dalla zona abitata soprastante), camino centrale, letti a nicchia nelle pareti. 12