Scuola di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali ECOLOGIA MARINA – aa 2014/15 Corso della LM in Biologia (6 cfu con esercitazioni) [email protected] Dip Biologia via Micheli 1, Firenze Laboratorio di Foto-Ecologia Marina 055.2757386 Ricevimento su appuntamento Materiale didattico integrativo ad uso interno Testi consigliati (parti di): TAIT & DIPPER, Elements of Marine Ecology. Butterworths, 1998. (capp. 1-5, 7-8) KIRK J.T.O., Light and photosynthesis in aquatic ecosystems. Cambridge University Press, London, 1994. CASTRO P., HUBER M. Biologia marina. McGraw-Hill, 2011 DELLA CROCE N, CATTANEO-VIETTI R, DANOVARO R. Ecologia e protezione dell’ambiente marino costiero. UTET, Torino, 1997. (capp. 2 – 5, e 910) Per approfondimenti: VALIELA I., Marine Ecological Processes. Springer-Verlag, 1994. LONGHURST A., Ecological geography of the Sea. Academic Press, 2007 pp 541 ISPRA-SIBM, Metodologie di studio del Plancton marino – Manuali e Linee Guida 56/2010 COGNETTI, SARA, MAGAZZU, Biologia Marina, Calderini, Bologna, 2004. (capp. 1-4, 9-11, 17-18) MOSETTI F., MOSETTI-ALBRECHT P., Oceano, clima e vita. Calderini, Bologna, 1994; INNAMORATI M., Ferrari I., Marino D. e Ribera D'Alcalà M., “Metodi nell'ecologia del plancton marino" Nova Thalassia 11 ISPRA-SIBM “Metodologie di campionamento e di studio del plancton marino” Socal G., Buttino I., Cabrini M., Mangoni O., Penna A., Totti C. (Eds.)., Roma. Manuali e Linee guida 56/2010 pp. 685 ISBN 978-88-448-0427-5 online at: http://www.isprambiente.gov.it/site/_contentfiles/00006900/7721_MLG_56-2010.pdf] Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Ecologia pelagica e costiera e applicata - EMA I bacini oceanici, dinamica delle placche tettoniche ed i fondali. Gli habitat marini. Le caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua di rilievo ecologico. La temperatura dell’acqua di mare e le sue variazioni batimetriche, geografiche, temporali. La composizione e le caratteristiche chimiche dell’acqua di mare. La sostanza inorganica e organica, particellata e disciolta, seston e tripton. Equilibrio dei carbonati. La salinità, definizione e misura. Le variazioni di salinità e le sue cause. Le proprietà conservative, la Densità delle masse d’acqua e la caratterizzazione idrologica. Identità e tracciabilità delle masse d’acqua, diagrammi T-S. Idrodinamica, correnti oceaniche superficiali e profonde, convergenze, divergenze e zone frontali. Forza di Coriolis e spirale di Ekman. Le risalite di acque profonde (upwellings) e la loro distribuzione. Cicli biogeochimici degli elementi nutritivi in mare, carbonio azoto e fosforo. Effetti dell’azione antropica. I Nutrienti minerali del fitoplancton in mare. Processi di assimilazione, nutrizione e crescita. Limitazione nutritiva della crescita vegetale e rapporto di Redfield. Ecologia degli ambienti costieri, moto ondoso, maree ed effetti sulla linea di costa. Le acque di transizione. Gestione e risorse della fascia costiera, necton e pesca. Il benthos, le macroalghe e fanerogame, la zonazione dei piani litorali. Eutrofizzazione costiera e fioriture tossiche (HABs). Indici di qualità delle acque, indice TRIX. Inquinamento da idrocarburi, biomonitoraggio in mare, biorisanamento. Biodiversità e successioni fitoplanctoniche. Ecologia regionale, il Mediterraneo ed il suo bacino occidentale, circolazione e stagionalità, oligotrofia ed eutrofia. L’ Oceano Antartico ambiente fisico e struttura trofica. Tecnologie e metodiche oceanografiche più recenti, campionamenti e misure. Gli ecosistemi marini rispetto alla biosfera ed ai problemi di climatic change. Fotoecologia marina - FEM Il campo luminoso subacqueo. La attenuazione della luce in mare, le proprietà ottiche inerenti e apparenti. La classificazione ottica delle acque marine, le componenti ottiche (gilvina, seston, fitoplancton). Uso delle misure ottiche in ecologia marina. Assorbimento della luce. Distribuzione dei pigmenti nei taxa algali e pigmenti diagnostici. Definizione, organismi e processi della produzione primaria marina e loro distribuzione. Fotosintesi e produzione in mare, analisi della curva fotosintetica. Il foto-adattamento e la foto-acclimatazione dei vegetali marini. Telerilevamento ottico, passivo e attivo (radianza e fluorescenza) dei vegetali., di temperatura e torbidità delle acque, della vegetazione marina e della produzione. Metodologie di stima in situ e modelli per il remote sensing della Produzione Primaria. Distribuzione verticale e stagionale di biomassa e produzione fitoplanctonica. Ipotesi di Sverdrup per la fioritura primaverile, profondità di compensazione e profondità critica. Dinamiche della fioritura fitoplanctonica. Adattamenti alla vita planctonica, le categorie dimensionali del plancton, metodologie di analisi e studio del plancton. Ecologia trofica, struttura e rendimenti trofici. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Prof. Luigi Lazzara 1 Perché studiare i mari, gli oceani: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Da sempre fonte di cibo e mezzo di trasporto per l’uomo gli oceani hanno un ruolo essenziale nel ciclo idrologico del pianeta sono i contenitori della maggior quantità di energia cinetica che la Terra deriva dal sole (vedi fonti energetiche rinnovabili) ruolo determinante nella redistribuzione dell’energia sulla Terra e quindi sul => clima massima offerta di volume abitabile dalla vita (ca. 80 maggiore > che sulla terra ) consentono il minor costo di mantenimento per gli organismi(sforzo di gravità e temperatura…) vedi infatti gli animali di dimensione massima offrono zone di confine o di interfaccia con la terra dove convergono i maggiori scambi di E e di massa, che danno le aree biologicamente più produttive lo studio degli oceani polari, dove esistono i maggiori fenomeni di riflessione dell’E solare e passaggio di stato (ghiaccio-acqua) è fondamentale per la comprensione e il controllo dei cambiamenti climatici a. b. c. d. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Foto-ecologia marina Ecologia trofica Gli ambienti marini Ecologia applicata e costiera 1 Prof. Luigi Lazzara Tematiche scientifiche attuali in ecologia marina Ciclo del C negli oceani produzione primaria e “sink” di C, v. clima… Modellizzazione degli stocks ittici, reti alimentari, uso delle risorse (diminuzione) Cicli degli elementi biolimitanti Ecologia dei fondali oceanici hydrotermal vents Oceanografia costiera e cicli vitali degli organismi Ecologia dei mari polari e clima Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara La fisiografia del bacino oceanico piattaforma continentale scarpata continentale zoccolo continentale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Piana abissale Dorsali oceaniche Fosse oceaniche Prof. Luigi Lazzara La tettonica a zolle o delle placche I continenti giacciono su placche della litosfera. Le placche si muovono sul mantello Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Sorgenti idrotermali profonde Divergenze e convergenze + convergenze rapide e lente Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Suddivisione degli ambienti basata su morfologia del bacino oceanografico 6000 m fosse Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Gli habitats (vedi organismi) neustonici, planctonici, bentonici, epibiotici, endobiotici, sestonici, interstiziali Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara PROPRIETA' FISICHE DELL'ACQUA di interesse ecologico - calore specifico valore + alto tra le sostanze comuni ( 1 °C per 1g = 1 caloria) la consequenza > dell'alto calore specifico dell'acqua è la sua azione di moderazione degli estremi climatici e il minore ambito di variazione della temperatura negli oceani. es. oceano di alcool: velocità flusso necessaria sarebbe 2 volte > per stesso trasporto di calore differenze di calore spec. acqua-terra ===> brezze, monsoni.... vedi importanza per organismi eterotermi (diapo) calore latente di vaporizzazione : ci vogliono 540 cal per convertire in vapore 1 grammo d'acqua al punto di ebollizione -calore latente di fusione : ci vogliono 80 cal per sciogliere 1 grammo e ne rilascia 80 quando cristallizza -velocità di conduzione del calore : più alta di tutti i liquidi comuni ( 100 volte più veloce della diffusione dei sali ) -tensione superficiale: più alta di tutti i liquidi comuni (scambi interfaccia con aria e con membrane) -potere di dissoluzione: solvente polare di elevata forza dielettrica > solubilità ioni Ecologia Marina aa14/15 (vedi brodo nutritivo) materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara monsoni brezze Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara - trasparenza e indice di rifrazione: > trasmissione nel visibile = = max emiss. solare (v. zona eufotica) - densità - direttamente proporzionale alla salinità x1000 rispetto - inv. prop. alla temperatura (fino a 4 °C) all'aria dir.prop. alla temperatura (sotto i 4 °C) influisce sulla capacità di sospensione di organismi, sabbie, argille,.... - viscosità: se bassa è più facilmente turbolenta alla scala microscopica limita movimenti - compressibilità: molto bassa, quindi suono ben trasmissibile in conclusione: la capacità dell'acqua di assorbire e rilasciare grandi quantità di calore essendo contemporaneamente sottoposta a piccoli cambiamenti in temperatura giustifica il suo ruolo chiave dell’acqua nel moderare gli estremi climatici sull'intera terra __________________________________________ Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara 4 °C massima densità dell’acqua pura 24.7 °/oo Temperatura di max densità Temperatura di congelamento vs salinità Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara temperatura Distribuzione geografica della temperatura superficiale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Variazione verticale gradiente termico e latitudine Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara la Stagionalità della sua formazione e distruzione Escursione annuale con la profondità alle medie latitudini Isoterme nel tempo … Mar del Giappone Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Mare del Nord… Da Raymont 1 Prof. Luigi Lazzara COMPOSIZIONE CHIMICA ACQUA di MARE 1 - Solidi sospesi o seston o particellato 2 - Sostanze disciolte (DIM + DOM) 1– SESTON o part. solido inorganico: materiale di origine terrigena (erosione, fiumi) ed eolica (trasporto aereo, vulcani) sabbie, limi e argille organico : - vivente plancton (bacterio-plancton, fitop- , zoop- ) - non vivente (detrito in decomposizione, necromassa) v. POC Partic. Organic Carbon tripton = seston - plancton terrigeno, eolico Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara 2 SOSTANZE DISCIOLTE sost. Inorganiche : DIM e DOM costituenti principali (elementi conservativi) ( => salinità) cationi: sodio potassio magnesio calcio ... anioni: cloruro, solfato, carbonato, bromuro, ... costituenti minori •- nutrienti minerali (nitrati, nitriti, fosfati, silicati…) •- elementi in traccia (metalli) Ferro, Manganese, Zinco, Rame • gas disciolti (N2, CO2, DMS, O2 , ... ) sostanze Organiche DOM vedi DOC sostanza organica disciolta colorata (CDOM) o gilvina: acidi umici, complessi organo-metallici, vitamine... ed inoltre : glicoproteine, polisaccaridi (TEP),... e le sostanze inquinanti xenobiotiche… plastiche… Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara la sostanza organica in acqua densità sigla stato tipo organismi con mobilità > g Sedimenta per gravità ---------- limite: ~ 100 µm --------- gravitoidale POM Sostanza colloidale Organica non sedimenta per gravità vivente organismi microscopici morta Detrito organico COM DOM -------- limite: 1 - 0,45 - 0,2 µm --------------- RDOM Acidi. umici e fulvici, ADOM enzimi, ormoni LDOM Amino-acidi, zuccheri < disciolta VOM Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno volatile 1 alcoli, aldeidi… DMS… Prof. Luigi Lazzara sono 8 Tabella degli elementi presenti nell’acqua di mare Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara • Dissoluzione dei gas O2, N2, DMS… • + equilibrio dei carbonati CO2 legge di Henry P=kC 7.8 – 8.4 pH in mare : effetto tampone CaCO3 + H2O + CO2 <=> Ca++ + 2 HCO3Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 <=> Ca(OH)2 + 2 H2CO3 Prof. Luigi Lazzara Relazioni tra le proprietà La salinità varia in modo proporzionale (non necess. lineare) direttamente con: • • • • • Conducibilità Pressione osmotica Indice di rifrazione Velocità del suono densità Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno inversamente con: • • • • Punto di congelamento Temperatura max densità Calore specifico Pressione di vapore 1 Prof. Luigi Lazzara Variazioni verticali salinità Aloclino Acque intermedie cuneo salino Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Evaporazione - precipitazione Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara TEMPERATURA SALINITA’ e DENSITA’ temperatura Densità ( influenza > in acque oceaniche) (g cm –3) dens. specifica v. peso o gravità specifica = __densità acqua___ densità acqua pura a 4 °C salinità ( influenza > in acque neritiche) sigma = (densità specifica -1) x 103 Sal. => punto di congelamento da 0 °C -1.8 °C Sal. => punto di max densità che cala fino a sotto il punto congelamento o anomalia di densità sigma-t con Sal. e t °C in situ, ma alla pressione atmosferica . sigma-tau anche pressione in situ (cioè temperatura potenziale) sigma-tau > sigma -t . Temperatura => viscosità molecolare Vedi trasparente relazioni Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno diametro s.e. --> velocità di sedimentazione (necessità di adattamento x plancton tropicale?) --> turbolenza 1 Prof. Luigi Lazzara Identificazione masse d’acqua sezioni a, b, c, d, e Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Viscosità temperatura salinità Velocità di sedimentazione • Diametro sfera eq. • Differenza di densità • Viscosità Sfere < 1 um dse: quasi ferme Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno legge di Stokes 1 Prof. Luigi Lazzara Classificazione ecologica • Acque dolci 0-5%0 • A. salmastre 5 -30 • A. salate • Salamoie 30-50 >50 Thalassic series >300 Hyperhaline 60–80 Metahaline 40 Mixoeuhaline 30 Polyhaline 18 Mesohaline 5 - 0.5 Oligohaline Ecologia Marina aa Osmosi Adattamenti organismi estremofili alofite succulente (Salicornia) 28 Prof. Luigi Lazzara Idrologia densità Diagrammi T-S superficie Nomogramma isopicne Anomalia di densità (sigma) 19 °C e 31 psu 1.022 g/cm3 22 di sigma Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Oceano Pacifico acque superficiali classificate Da Neshyba Ecologia Marina aa 30 Prof. Luigi Lazzara Separazione in 9 tipi di masse d’acqua superficiale e distribuzione zooplancton Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Le correnti oceaniche • Differenze di densità (peso) • Rotazione terrestre (Coriolis) • Venti (attrito) Altri movimenti e altre cause • • • • Moto ondoso Marea Sessa Spinta alla foce 32 Ecologia Marina 6 - 2012/13 Prof. Luigi Lazzara Modello di circolazione atmosferica verticale e orizzontale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 33 1 Prof. Luigi Lazzara L’intensità della forza di gradiente (G) è proporzionale al rapporto tra la differenza di pressione e la loro distanza Coriolis rotazione terrestre Da Casati Pace 34 Ecologia Marina 6 - 2012/13 Prof. Luigi Lazzara m. centrifugo/ centripeto + attrito Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 35 1 Prof. Luigi Lazzara Spirale di Ekman Mar dei Sargassi risultante a 90° rispetto al vento Ecologia Marina aa14/15 Ecologia didattico Marina aauso 2007/08 materiale interno 36 1 Prof. Luigi Lazzara Convergenze-divergenze Risalite o upwellings Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Ecologia Marina aa 2007/08 37 1 Prof. Luigi Lazzara Fronti termici, alini schiume fronti di platea (banco) Ecologia Marina aa 2007/08 38 Ecologia Marina 6 - 2012/13 Prof. Luigi Lazzara Circolazione superficiale calda e fredda 5 circuiti e 2 cinture Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 39 1 Prof. Luigi Lazzara Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 40 1 Prof. Luigi Lazzara Processi biologici Da Valiela Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 41 1 Prof. Luigi Lazzara Carbonio: c’è disequilibrio… 3 tipi di Processi • Biologici • Chimici • Fisici da Purves et al 42 Ecologia Marina 6 - 2012/13 Prof. Luigi Lazzara Ciclo del Carbonio in mare o terra Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 43 1 in Chapman & Reiss Prof. Luigi Lazzara Azoto Ecologia Marina aa14/15 Ecologia didattico Marina aauso 2007/08 materiale interno e Fosforo 44 1 Prof. Luigi Lazzara Nutrienti minerali Ecologia DaMarina Valielaaa14/15 materiale didattico uso interno 1 disponibilità Prof. Luigi Lazzara Cicli BGC e la loro “chiusura” • • • • avvezione verticale diffusione e avv orizz scambi con atmos sedimentazione •assimilazione •mineralizzazione Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Da Raymont Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Da Falkowski e Raven ‘87 Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara N/P =16 limita fosforo Nutrizione e assimilazione limitazione azoto Ecologia Marina aa 49 Prof. Luigi Lazzara LA PRODUZIONE BIOLOGICA (PRIMARIA e SECONDARIA) Concetti e definizioni - Biomassa : peso del materiale organico vivente - Produzione : quantità di materiale vivente prodotto nell'unità di tempo - Produttività o capacità produttiva: quantità di materiale organicato nell'unità di tempo dall'unità di biomassa F O T O S I N T E S I PR ODUZIONE L O R D A PR IMAR IA C R E S C I T A AUTOTROFA Valutare la differenza tra i processi di Fotosintesi, Produzione Primaria e Crescita in valore energetico traducibile nella differenza che esiste tra i prodotti immediati della fotosintesi (glucidi) o dell'intero metabolismo (protidi etc… vedi intera composizione del protoplasma + materiale di sostegno) ed ancora di più se vi comprendiamo gli altri processi vitali (vedi ciclo riproduttivo...) Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara B biomassa, PP produzione primaria, PRODUZIONE PB produttività PRIMARIA (per la misura o la stima) peso fresco, peso secco, Carbonio unità di misura: mg C m-3 (o m -2) 10 15 g C (o 10 9 t C) BIOMASSA B concentrazione o quantità totale (nel pianeta) mg C m-3 h-1 mg C m-2 d-1 10 15 g o Pg C anno –1 PRODUZIONE P PRODUTTIVITA' PB mg C mg C -1 h -1 mg C mg Chl -1 h -1 1/ h (o 1/giorno, o 1/anno) Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno grandezza: velocità di variazione della biomassa (alla scala globale) è una produzione specifica . o capacità di produrre della biomassa è quindi una frequenza K kilo, M mega, G giga, T tera, P peta 1 Prof. Luigi Lazzara PPL lorda - PPN netta - PP Pn P nc PNC netta della comunità PRODUZIONE PRIMARIA LORDA PROD. PRIMARIA NETTA dalla fotosintesi tolta la respirazione degli autotrofi (R a) PROD. PRIMARIA NETTA DELLA COMUNITA tolta (R h) la respirazione degli eterotrofi (consumatori) P Pn Pn nc PPnc PRODUZIONE SECONDARIA = P n – P nc = R h (respirazione eterotrofa ) Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara PPN annua ecosistema Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno %PPN superficie 1 Prof. Luigi Lazzara Da Towsend Produttività marina x 2-300 Rispetto alla terrestre PP/B=Pb produttività Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 55 / 170 = 32% turnover 1/Pb 115 / 1837 = 0.06 17 anni 55 / 3.9 = 14.1 25giorni 1 Prof. Luigi Lazzara Distribuzione della Produzione Primaria stimata da satellite Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara PELAGOS plancton necton dominio pelagico trasporto passivo nuoto attivo Oloplancton Meroplancton (Cnidari, Celenterati, Molluschi, Crostacei, pesci, ma anche alcune specie fitoplancton) Plancton - Bentos c’è un forte rapporto trofico ma anche nel ciclo biologico con stadi planctonici e bentonici alternati Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Vita Planctonica esigenza di adattamenti specifici per ritardare l’affondamento e mantenersi in sospensione piccole dimensioni (Legge di Stokes, n.ro Reynolds ) e/o alto rapporto tra superficie e volume (S/V) "resistenza della forma“, tessuti gelatinosi, mucillaggini… riduzione della densità interna, di esoscheletri o pareti, lipidi presenza di appendici, flagelli … formazione di colonie con porzioni a spinta positiva Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Velocità di affondamento dimensione e densità dei corpi Legge di Stokes per le sfere 2 densità diatomea Melosira in catena Ecologia Amb. Acq aa 4 Prof. Luigi Lazzara Fitoplancton LE PRINCIPALI CLASSI MARINE Classi dimensionali: femto-plancton 0.02 - 0.2 diam. sfera equiv. pico-plancton 0.2 - 2 µm nano-plancton 2 - 20 µm micro-plancton 20 - 200 µm … < meso- macro- mega CYANO -PROBACTERIA PROCHLOROPHYCEAE : organismi procarioti unicellulari, divinilclorofille, Prochlorococcus CYANOPHYCEAE : organismi procarioti unicellulari, coloniali, privi di membrane che separino cromosomi e tilacoidi, dotati di chl a, ficobiline (C-ficocianina e C-ficoeritrina) e carotenoidi, anche azoto-fissatrici (diazotrofe), secrezioni tossiche e mucillaginose... es: Synechococcus e Trichodesmium CRYPTOPHYCEAE : eucariote, unicellulari, 2 flagelli, senza parete, di solito 1 cloroplasto, clorofilla a e c, alloxantina, ficobiline, amido; es: Cryptomonas, Oomonas bloom costieri BANGIOPHYCEAE : eucariote, aconte (senza flagelli), dotate di clorofille a e c, Rficocianina ed R-ficoeritrina; rare nel plancton; es solo: Porphiridium Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara DYNOPHYCEAE : cromosomi condensati, 2 flagelli, placche cellulosiche (anche assenti, nude) caratteri diagnostici, clorofille a e c, carotenoidi, peridinina, amido ed olii, bioluminescenza, possibile eterotrofia e tossicità, maggiore presenza in acque tropicali; es: Prorocentrum, Peridinium PRYMNESIOPHYCEAE : (coccolitine) parete con coccliti calcarei, 2 flagelli, aptonema, 2 cloroplasti, clorofille a e c, crisolaminarina; es: Prymnesium, Coccolithus DICTYOCOPHYCEAE : (silicoflagellate) teca silicea tubulare, 1 flagello anteriore, numerosi cloroplasti, clorofille a e c, carotenoidi, leucosina, anche eterotrofe; es: Dictyocha BACILLARIOPHYCEAE : (diatomee) unicellulari e/o coloniali, 2 valve silicee, rafe, anche bentoniche, clorofille a e c, fucoxantina, crisolaminarina e olii, meiosi terminale e auxospore; es: Navicula, Chaetoceros RHAPHIDOPHYCEAE : (cloromonadine) nessuna parete (nude), 2 flagelli numerosi cloroplasti, mucocisti, clorofille a, c1 e c2, carotenoidi, lipidi, alcune sono tossiche; es: Chattonella, Fibrocapsa, Heterosigma … EUGLENOPHYCEAE : 1 o 2 flagelli con peli, pirenoide, movimenti euglenoidi (contorsioni), clorofille a e b, paramylon (solido); es: Euglena PRASINOPHYCEAE : 4 flagelli con peli e scagliette, teca (scaglie o parete), clorofille a e b, amido, 1 cloroplasto a tazza, grandi cisti planctoniche; es: Tetraselmis CHLOROPHYCEAE : 2 flagelli parete cellulosica, clorofille a e b, amido, maggiore presenza nelle acque dolci; es: Chlorella Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Diatomea Coccolitoforidea Dinoflagellata Ecologia Amb. Acq aa 4 Prof. Luigi Lazzara Lo Zooplancton marino Oloplancton e meroplancton Protozoi Foraminiferi, Radiolari Celenterati Meduse, coralli Ctnenofori Beroe, Velella Chetognati Sagitta Policheti Tomopteris Molluschi Limacina Urocordati Appendicularie, Salpe Crostacei Copepodi, Eufasiacei Ecologia Amb. Acq aa 4 Prof. Luigi Lazzara Euphausia Calanus KRILL Meganictyfanes (mediterraneo) Acartia Ecologia Amb. Acq aa 4 Prof. Luigi Lazzara Movimento, nuoto, affondamento numero migrazioni giornaliere centinaia di metri peso Sonar e falsi fondali Isole Canarie Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Le attività dei microbi unicellulari dominano l'ecologia dell'ambiente marino ma le sostanze e i segnali chimici che determinano interazioni comportamentali sono mal conosciuti. «In particolare: i segnali chimici tra microbi predatori e prede che contribuiscono alla scelta dei cibi o ad elusione e difesa sono fattori che probabilmente influiscono sulla struttura trofica e tali caratteristiche su larga scala sulla proliferazione delle alghe. Segnali chimici in un ambiente fisico a basso Re, viscosità-dominato sono trasferiti per diffusione molecolare ed avvezione laminare e possono essere percepiti a livelli nano-molari o inferiori. Eventi che si verificano sulle piccole scale temporali di fisica in "near-field" di prede sono chiamati a svolgere un ruolo nelle interazioni cellula-cellula. Sulla base dei costi-benefici l'ottimizzazione e la necessità di una rapida attivazione, qui propongo che la strategia del sistema di difesa microbico potrebbe essere di tipo altamente dinamico. Tali strategie includono compartimenti e attivano le reazioni, utilizzando sia rilascio pulsato del disciolto che segnali di contatto attivato sulla superficie cellulare. Bioluminescenza e scarico di extrusomi sono due manifestazioni visibili di una rapida attivazione delle difese microbiche che possono servire da modello per altre reazioni chimiche non ancora osservate a causa dei problemi tecnici di misurazione di gradienti chimici transitori in torno alle singole cellule. Come esempio, ho dettagliato una reazione di scissione dimetilsolfoniopropionato -alghe (DMSP) che sembra scoraggiare l'alimentazione di un protozoo ed l’ho esplorata come modello possibile per una rapida attivazione, a corto raggio di un sistema di difesa chimica. Anche se l'esplorazione delle interazioni chimiche tra microbi planctonici è nella sua infanzia, modelli ecologici dai macrorganismi possono fornire suggerimenti utili per le complessità che si possono riscontrare « Wolfe, 2000 Biol Bullettin Ecologia Amb. Acq aa 4 Prof. Luigi Lazzara Circuito virale Circuito microbico Infezioni virali Ruolo dei virus nella fine dei blooms Rendimenti trofodinamici Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara ci sono 7 bacini nel Mediterraneo algero-provenzale, tirrenico, ionico, levantino, adriatico, egeo, nero 1000 m 2000 m 3000 m Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Fossa Matapan: 5100 m 1 Prof. Luigi Lazzara Mar Mediterraneo bacino di concentrazione bilancio negativo acqua densa esce Mar Nero bilancio positivo entrata di acqua densa dal Mediterraneo Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara La Circolazione superficiale 1-8 Ciclonici Da Casati Pace Anticicloni I-IV Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara mesoscala Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara EI LIW acque intermedie levantine Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Maggio 1980 dal CZCS generale oligotrofia, ma… >5 mg/m3 Un mare oligotrofico ? < 0.05 mg/m3 Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Divergenza ciclonica nel Mar Ligure Nizza Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Bloom primaverile Ecologia Marina aa Margalef, 1985 1 Prof. Luigi Lazzara estate Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Alto Tirreno ciclo annuale della PPN 102-140 g C m-2 annui 1985-91 90 ± 50 g C m-2 annui 2006 (Lazzara etal., 2010) Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Vedi trasparenze EVM 1 Prof. Luigi Lazzara Le Spedizioni Scientifiche e le Basi in Antartide Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Oc. Artico Oc. Antartico Dinamica acque antartiche Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Oceano australe mare libero da ghiacci Convergenza antartica o “fronte polare” Venti catabatici polynias Ecologia Marina aa 1 Prof. Luigi Lazzara Oligo- o eutrofia ? V Spedizione italiana in Antartide 1989-90 PP (BTN) = 1300 mg C m-2 g-1 Ecologia Ecologia Marina Marina aa 2004/05 aa Lazzara et al, 2000 1 Innamorati et al, 1992 81 Prof. Luigi Lazzara Rete trofica Antartica Krill Ecologia Marina aa 1 Prof. Luigi Lazzara Ciclo stagionale biomassa e PP Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara L’ambiente costiero - idrodinamica • Maree • Moti ondosi Le maree •Trasporto sedimenti Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara a Gibilterra 140 cm 100 cm m. sizigie 30-60 cm m. quadratura Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Latitudine Ampiezza bacino Orientamento 1 Prof. Luigi Lazzara Trasporto litoraneo dei sedimenti Correnti di risucchio Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno o 1 “rip corrents” Prof. Luigi Lazzara Variazione stagionale del profilo batimetrico berma estiva Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara I tipi Morfologici della costa Italiana • Rilievi montuosi • Pianura di fiumara •Pianura alluvionale •Terrazzi • Pianura di dune Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Da Della Croce et al. 1 Prof. Luigi Lazzara Principali risorse della fascia marino-costiera • Economico-energetiche-minerarie (estrazione idrocarburi, stoccaggio e raffinerie, centrali termiche, cave miniere saline, ri-gassificatori, energie alternative) • Economico-strutturali (porti, reti viarie, urbanizzazione, complessi turistici, cavi e condotte… ) • Biologiche - alimentari (pesca demersale e pelagica, acquacoltura e maricoltura…) • sociali (turismo stagionale …) • storiche archeologiche (relitti, scavi… ) • paesaggistiche (parchi naturali, parchi marini) • militari (porti, poligoni, penitenziari) Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Il Necton e la pesca Condroitti (razze, pescecani) Pesci Osteoitti Molluschi Cefalopodi Crostacei Decapodi Mammiferi Cetacei Pesci - Rettili tartarughe Le risorse demersali sono organismi che si nutrono sia di bentos che di necton che di plancton ma che si mantengono in prossimità del fondo (uso legato alla pesca commerciale: pesci e molluschi (seppie) “pesca a strascico” ) Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Pesca costiera Reti da posta, da strascico, soffianti, derivanti… Pesca oceanica Ecologia Marina aa 1 Prof. Luigi Lazzara sardine Forti oscillazioni degli stocks acciughe Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Gestione della pesca stock, tasso crescita r, rendimenti trofici Intensità di pesca = pesci catturati /pesci stock Sforzo di pesca = tonnellaggio dei pescherecci => cattura totale dipende anche dallo sforzo di pesca => controllo della taglia minima Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno uso di modelli trofici Eco-path 1 Prof. Luigi Lazzara Calo mondiale degli stocks ittici… fallimento delle politiche di gestione Acquacoltura Maricoltura Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Gestione della pesca stock, tasso crescita r, rendimenti trofici Intensità di pesca = pesci catturati /pesci stock Sforzo di pesca = tonnellaggio dei pescherecci => la cattura totale dipende anche dallo sforzo di pesca => controllo della taglia minima Ecologia Marina aa uso di modelli trofici Eco-path 1 Prof. Luigi Lazzara Zone di pesca FAO nel Mediterraneo tonno rosso Mar Tirreno pescato mondiale stabile dal 1990 Pesca demersale Cina, Peru ora sono i maggiori USA, Russia, Giappone calano direttiva 2008/56/CE (Marine Strategy Framework Directive - MSFD) Dati Arpat Ecologia Marina aa 1 Prof. Luigi Lazzara Acquacoltura Molluschi, crostacei, pesci … itticoltura allevamento in vivai, in zone umide, stagni costieri… anche 40% delle carni prodotte al mondo Maricoltura pesci pelagici tenuti in gabbie e nutriti fino al raggiungimento della taglia voluta orata, spigola, sarago Coltivazione anche di alghe -> gestioni integrate • impatto su eutrofizzazione locale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno accumulo di POC sul fondo: anossie, successioni modificate…? …. Bioinvasioni … 1 Prof. Luigi Lazzara Ecologia marina applicata: problemi Le Bioinvasioni (Della Croce…) ballast waters Tapes philippinarum bivalve Rapana venosa gasteropode Mnemiopsis macradyi ctenoforo nel Mar Nero Caulerpa taxifolia nel Mediterraneo Erosione dei litorali sabbiosi bilancio dei sedimenti provenienti dal bacino: delta Ombrone trasporto solido, erosione dei suoli, copertura vegetale ….storia del paesaggio naturale… Eutrofizzazioni e fioriture tossiche Protezione di aree marine in Italia AMP Inquinamento marino Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Aree Sensibili: Aree Marine Protette (AMP) AMP di prossima istituzione Aree Marine di Reperimento 21 AMP istituite Protocollo MARPOL le PSSA, o Aree Marine Protette del MinAmb, da Direttiva Habitat: SIC, SIN e SIR biodiversità: biocenosi SFBC, Posidonieti Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Santuario PELAGOS Area Speciale Protetta Ecologia Marina aa Dati Arpat 1 Prof. Luigi Lazzara Il Benthos è una categoria ecologica sono organismi acquatici che vivono in stretto contatto con il fondo o fissati ad un substrato solido (sessili) che può essere un: • substrato duro o coerente oppure un • substrato mobile (o sedimento molle, sabbie, fanghi) Epifauna di substrato duro e di substrato mobile Infauna vivono per lo più immersi nel substrato sono policheti, molluschi, echinodermi Meiobentos o fauna interstiziale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 < 1mm Prof. Luigi Lazzara EPIBENTHOS • Alghe • Molluschi • Celenterati • Echinodermi •… Barriere coralline dei mari tropicali substrato biogeno simbiosi Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Scampi (decapodi) carnivori e spazzini Anfipodi Bivalvi Spatangi INFAUNA • • • • Policheti v. Arenicola o Chaetopterus Molluschi scavatori Venus gallina, … Echinodermi Verme polichete tubicolo Crostacei Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara MEIOBENTHOS (o fauna interstiziale) fino a 4 milioni ind. m-2 Microb. <100 um Mesobentos Macrob. > 1 mm Tardigradi Turbellari Nematodi … buoni indicatori ecologici Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Gli organismi meiobentonici occupano tutti i livelli trofici ma in particolare nei consumatori troviamo questi ruoli • • • • • Frammentatori detritivori Collettori o raccoglitori deposivori Filtratori sospensivori Pascolatori e raschiatori (di biofilm e batteri) Predatori (carnivori o parassiti) sono la maggiore fonte di cibo per gli altri predatori acquatici, come ad esempio i pesci, creando cosi una interconnessione trofica indispensabile tra gli organismi microscopici e i vertebrati di maggiori dimensioni Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Le Macroalghe • sono organismi vegetali non vascolari • privi cioè di tessuti di conduzione, provvisti di clorofilla a e di pigmenti accessori e quindi • capaci di effettuare il processo fotosintetico e di produrre ossigeno. • Il loro apparato vegetativo viene indicato con il termine di “tallo”. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Chlorophyta Chlorophyta o alghe verdi, uni o pluricellulari, di grande varietà di aspetto. Comprendono circa 9000 specie per la maggior parte di acqua dolce, in mare si incontrano soprattutto negli strati più superficiali in ambienti ben illuminati. La loro colorazione verde deriva dalla clorofilla “a” e “b” anche se sono presenti altri pigmenti accessori. La sostanza di riserva è amido localizzato all’interno del plastidio. Le alghe verdi sono suddivise in quattro classi: Charophyceae, Pleurastrophyceae, Chlorophyceae e Ulvophyceae Quest’ultima classe raggruppa praticamente tutte le macroalghe marine. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Phaeophyta o alghe brune Hanno forme e strutture molto varie sono tutte pluricellulari. Comprendono circa 250 generi per un totale di oltre 1500 specie quasi esclusivamente marine. I pigmenti fotosintetici comprendono clorofilla “a” e “c”, -carotene e alcune xantofille tra cui la fucoxantina di colore bruno e responsabile della colorazione di queste alghe. Il principale prodotto di riserva è il polisaccaride laminarina. La parete cellulare presenta fibre di cellulosa mentre la componente amorfa è data da particolari ficocolloidi: gli alginati. Queste sostanze conferiscono viscosità alle soluzioni rendendole pseudoplastiche e per questo vengono utilizzati nell’industria alimentare per la produzione dei gelati, in quanto impediscono la formazione dei cristalli di ghiaccio anche a basse temperature. Inoltre trovano impiego nell’industria cosmetica, farmaceutica, tessile, della carta e delle vernici. Le alghe brune sono usate anche in agricoltura come fertilizzanti organici. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Rhodophyta Rhodophyta o alghe rosse Se ne conoscono circa 4100 specie, sono alghe prevalentemente pluricellulari, marine e bentoniche, alcune epifite o addirittura parassite di altre alghe e la maggior parte delle specie predilige mari caldi. Molte specie presentano le fronde calcificate poiché fissano il carbonato di calcio disciolto nell'acqua. Presentano clorofilla "a" e “c" ma la colorazione tipica, rosso o rosacea nelle forme marine e bluastra o nera nelle forme di acqua dolce, si deve alla presenza dei pigmenti accessori ficocianina (blu) alloficocianina (blu) e ficoeritrina (rossa) che, catturando la luce blu, permettono ad alcune forme di sopravvivere a 200 m di profondità. L’amido delle floridee è il materiale di riserva. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Fattori fisici di zonazione verticale costiera • Idratazione: temperatura-evaporazione concentrazione salina • Idrodinamismo: moto ondoso maree • Luce • Sedimento Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara L’ ambiente costiero o sistema litorale I piani litorali di Peres e Picard • • • • • piano adlitorale : influenza indiretta del mare p. sopralitorale (zona degli spruzzi) p. mesolitorale (fascia di marea) p. infralitorale (organismi fotofili) piano circalitorale (sciafili) sfuma nel piano batiale I piani litorali • • • • • (basati su acqua e luce) di Riedl (su idrodinamismo) . zona dirompente 0.3m sopra e sotto il LMM zona di battigia tra 1 e 4 m . 1° profondità critica idrodinamismo oscillante 2° profond. critica idrod. unidirez. 10-20 e 30-40m 3° profond. critica idrod. flusso laminare . Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Mediterraneo: Biomi neritici e di scarpata coralligeni su detrito praterie madrepore batiali Infra – litorale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno e Circa – litorale 1 confine fotico Prof. Luigi Lazzara Modello di zonazione per coste sabbiose Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Costa rocciosa mediterranea mesolitorale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Da Cinelli 1 Prof. Luigi Lazzara El Nino - Southern Oscillation alternanza Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Ripercussioni anche a latitudini elevate … periodicità irregolare Da Miller Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Le Problematiche ecologiche più attuali 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Carbonio di origine antropica nel ciclo globale ed effetto serra. Cambiamenti climatici e calamità naturali Inquinamento delle falde acquifere e disponibilità di acqua dolce Limiti delle risorse e distribuzione delle risorse (Nord-Sud) Sostenibilità dello sviluppo, ottimizzazione dei trasporti e della produzione di energia Inquinamento chimico di aria, suolo e acqua Eutrofizzazione di acque interne e costiere Diminuzione della biodiversità globale Inquinamento biologico: le invasioni alloctone e gli OGM conseguenze possibili e/o cambiamenti recenti : Scioglimento dei ghiacci polari e innalzamento livello medio del mare Acidificazione degli oceani per discioglimento della CO2 Diminuzione della pesca oceanica (stocks in calo) Morte delle barriere coralline (coral bleaching) Diminuzione delle foreste pluviali x disboscamento, desertificazione Declino degli anfibi (da WWI, State of the World 2001) www.worldwatch.org www.edizioniambiente.it Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Possibili Effetti del Riscaldamento Globale Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara L’inquinamento oceanico da petrolio l’introduzione di idrocarburi in ambiente marino è da considerarsi inquinamento nella misura in cui sia causa di effetti deleteri quali : • danno alle risorse viventi, • rischio per la salute umana, • ostacolo alle attività marittime compresa la pesca, deterioramento della qualità dell'acqua per i vari usi dell'acqua marina e riduzione delle sue attrattive. • Viene stimato in 6 * 106 tonnellate lo scarico annuo in mare, tra bottiglie di plastica, materiale da imballo e altri litters tossici. • Poche sono le coste nel mondo che attualmente rimangono non contaminate dal petrolio o dai suoi derivati. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Distribuzione dell’inquinamento da petrolio da Miller, 2002 Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Il Mar Mediterraneo 25% del traffico mondiale di greggio 0.7% della superficie Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara dispersione Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Da Della Croce et al 1 Prof. Luigi Lazzara Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno Da Della Croce et al 1 Prof. Luigi Lazzara Mar Ligure Haven 11/4/1991 a 30-80m 50000 tons Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Da Della Croce et al Prof. Luigi Lazzara Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Progetto OLIO (Agenzia Spaziale Ital.) Partners Partecipanti http://gos.ifa.rm.cnr.it/olio/ UniFi - Università di Firenze CNR- IAMC - Messina OGS - Osservatorio Geofisico Sperimentale - Trieste SZN - Stazione Zoologica A. Dohrn – Napoli UniNA - Università di Napoli, Federico II Telerilevamento dell’ inquinamento da idrocarburi in mare • Identificazione automatica da satellite e sorveglianza continua di inquinamento marino da idrocarburi, • previsione della dispersione di tali inquinanti, • definizione di una strategia di intervento in caso di sversamento o incidente a breve termine (1 o 2 ore) e a lungo termine (settimane e mesi) • controllo delle fasi di bonifica e degli effetti biologici. Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Sviluppo di un sistema integrato per il monitoraggio e la previsione dell'inquinamento da idrocarburi nel Mediterraneo - Satelliti COSMO-Skymed telerilevamento SAR ed ottico Moduli: Telerilevamento, Idrodinamica, Impatto 1 Impatto Obbiettivi Modulo 1) Definire quali siano le aree a maggior rischio ambientale da inquinamento da idrocarburi lungo le coste italiane 2) Fornire valutazioni dell’impatto sull’ecosistema marino di un versamento di HCs osservato 3) Dare indicazioni per interventi di recupero e di mitigazione dei danni da HCs 4) Valutare l’ Impatto degli Oil Spill operativi anche per l’ambiente oceanico Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara I batteri idrocarburoclastici (BIC) Utilizzo dei parametri relativi ai BIC nel monitoraggio e nel recupero di ambienti marini contaminati da petrolio • I BIC sono ubiquitari negli ambienti marini • I BIC sono filogeneticamente affini (sonde) • I BIC dànno luogo a “Blooms” in seguito a sversamento di petrolio in mare Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara 4 I PRODOTTI P1 – Mappe di vulnerabilità da petrolio delle coste italiane Acquisizione e raccolta dati ambientali A1 P1 Mappa vulnerabilit mari italiani Banca dati uso risorse Banca dati geoambientale Banca dati bioecologica P2 – Mappe di rischio ambientale in aree test A8 Modello lagrangiano dispersione (D6) Dati meteo-da forecast e climatologia (D6) Modelli circol.,disp. (forecast e climat.) (D6) Acquisizione e raccolta parametri ecotossicologicie trofici Banca dati ecotossicologica A5 A8 Modello ecologico Avvistamento e posizione macchia olio (D5) Modello DTO (D6) e LES A4 A3 Acquisizione dati clorofilla (D5) A2 P3 – Valutazione di Impatto Amb in aree test P3 Valutazione Impatto P4 – Indicazioni per interventi di mitigazione e recupero P4 Definizione Interventi di Recupero A6 Misura parametri qualit acqua e biocenosi, enclosures P2 Mappe di rischio A7 P5 – Definizione di protocolli di bio-monitoraggio P5 Indicazioni per protocolli biomonitoraggio P6 Valutazione impatto ambiente oceanico P6 – Valutazione di impatto per ambiente oceanico Ecologia Marina aa14/15 materiale didattico uso interno 1 Prof. Luigi Lazzara Legislazione ambientale Gestione e tutela delle acque in Italia - T.U. 1865 – T.U. 1904 → arginatura e difesa dalle inondazioni, classificazione opere idrauliche (bonifiche) -T.U. 1931 sulla pesca -T.U. 1933 sulle acque e gli impianti elettrici -T.U. L. sanitarie 1932 – 1934 - L. 319 1976 (Legge Merli) tutela delle acque dall’inquinamento – competenze dell’Istituto Superiore Sanità e dell’Istituto Ricerca Sulle Acque Normativa CEE: -73/404, 82/242 - limitazione uso detergenti -75/440 (DPR 82/515) - acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile -79/869 - metodi di misurazione e campionamenti per attuazione 75/440 -78/659 - qualità delle acque dolci -79/923 - acque idonee alla molluschicoltura -76/160 - riduzione inquinamento acque di balneazione -76/464 - regolamentazione delle emissioni di sostanze pericolose in acque dolci e marine -80/778 – qualità acque destinate al consumo umano Legislazione nazionale - Ex 41/1982 - L. 979 1982 - DPR 470/82 - L. 62 1982 - DPR 515/82 - L. 136 1983 - L. 322 1985 - L. 431 1985 (Galasso) - L. delega 3832/86 - L. 64/1998 - D. Lgs. 152 1999 - D. Lgs. 258 2000 razionalizzazione e sviluppo pesca difesa del mare attuazione acque di balneazione provvedimenti per limitare l’eutrofizzazione classificazione acque superficiali disciplina sull’uso dei detergenti acque di balneazione tutela beni naturalistici ambientali T.U. riordino legislazione pesca e acquacoltura T.U. sulle acque aggiornamento Normativa CEE - L. comunitaria 90/428 – adempimento appartenenza CEE - 91/271 - trattamento delle acque reflue urbane - 91/676 - protezione delle acque da inquinamento da nitrati da fonti agricole (Direttiva Nitrati) - 92/43 – conservazione habitat naturali e seminaturali di flora e fauna selvatiche (Direttiva Habitat) D. Lgs. 152 1999 - T.U. sulle acque Finalità: tutela della acque superficiali e sotterranee Obiettivi: - la qualità ambientale (autodepurazione e supporto comunità): stato ecologico (indicatori biologici), stato chimico ed ambientale - la qualità in funzione della specifica destinazione d’uso (acque potabili, destinate a balneazione, acquacoltura o molluschicoltura) - la tutela delle zone vulnerabili (nitrati agricoli, fitosanitari) e sensibili, per le quali specifiche misure Stato ecologico: parametri chimici e fisici di base relativi al bilancio dell’ossigeno ed allo stato trofico, indice biotico esteso (I.B.E.) per i corsi d’acqua superficiali, rilevazione e valutazione della qualità degli elementi biologici e di quelli morfologici dei corpi idrici (Tabella 4). Tabella 4 - Parametri di base (o) sono indicati i parametri macrodescrittori utilizzati per la classificazione (*) determinazione sulla fase disciolta (**) determinazione sul campione tal quale Portata (m3/s) Ossigeno disciolto (mg/L) ** (o) pH BOD5 (O2 mg/L) ** (o) Solidi sospesi (mg/L) COD (O2 mg/L) ** (o) Temperatura (°C) Ortofosfato (P mg/L) * Conducibilità (m S/ cm (20°C)) ** Fosforo Totale (P mg/L) ** (o) Durezza (mg/L di CaCO3) Cloruri (Cl- mg/L) * Azoto totale (N mg/L) ** Solfati (SO4 - - mg/L)* Azoto ammoniacale (N mg/L) *(o) Escherichia coli (UFC/100 mL) (o) Azoto nitrico (N mg/L) *(o) Definizione di classi di qualità in base alla valutazione di parametri ambientali: stato elevato, buono, sufficiente, scadente e pessimo stato classe di qualità elevato I buono II sufficiente III scarso IV cattivo V Introduzione di criteri biologici tramite indici e criteri ecotossicologici Sul biota, analisi supplementari, che includono organismi di vari livelli trofici: test di tossicità su Daphnia magna test di mutagenicità e teratogenesi test di crescita algale (Phaeodactylum tricornutum) test con batteri bioluminescenti (Vibrio fischeri). Direttive CEE: 2000/60: direttiva quadro per l’azione comunitaria in materia di acque (Water Framework Directive) - raggiungimento del buono stato ecologico entro il 2015 Def. «acque costiere»: le acque superficiali situate all'interno rispetto a una retta immaginaria distante, in ogni suo punto, un miglio nautico sul lato esterno dal punto più vicino della linea di base che serve da riferimento per definire il limite delle acque territoriali e che si estendono eventualmente fino al limite esterno delle acque di transizione. Def. «corpo idrico fortemente modificato»: un corpo idrico superficiale la cui natura, a seguito di alterazioni fisiche dovute a un'attività umana, è sostanzialmente modificata. Lo stato ecologico è espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali. - buono stato ecologico (GES) - buon potenziale ecologico (GEP) se stato di un corpo idrico artificiale o fortemente modificato Ecoregioni relative ad acque di transizione ed acque costiere: 1.Oceano Atlantico 2.Mare di Norvegia 3.Mare di Barents 4.Mare del Nord 5.Mar Baltico 6.Mar Mediterraneo Tipo (Water Body Type): in base alla salinità media annuale: < 0,5 ‰: acqua dolce da 0,5 a < 5 ‰: oligoalino da 5 a < 18 ‰: mesoalino da 18 a < 30 ‰: polialino da 30 a < 40 ‰: eualino in base alla profondità media: acqua bassa: < 30 m intermedia: (da 30 a 200 m) profonda: > 200 m Elementi di qualità biologica (BQEs) 1) Composizione, abbondanza e biomassa del fitoplancton 2) Composizione e abbondanza dell'altra flora acquatica 3) Composizione e abbondanza dei macroinvertebrati bentonici Ecological Quality Ratio (EQR) = valori osservati valori di riferimento per ogni BQE EQR stato ecologico 1.00-0.81 elevato 0.80-0.61 buono 0.60-0.39 sufficiente 0.38-0.20 scarso 0.19-0.00 cattivo Elementi idromorfologici a sostegno degli elementi biologici Condizioni morfologiche variazione della profondità struttura e substrato del letto costiero struttura della zona intercotidale Regime di marea direzione delle correnti dominanti esposizione alle onde Elementi chimici e fisico-chimici a sostegno degli elementi biologici Elementi generali Trasparenza Condizioni termiche Condizioni di ossigenazione Salinità Condizione dei nutrienti Inquinanti specifici MSFD si passa al concetto di Descrittori: D1: biodiversità D2: specie non indigene D3: stock ittici D4: abbondanza e diversità dell’intera rete trofica D5: eutrofizzazione D6: integrità fondale in relazione al bentos D7: condizioni idrografiche D8: contaminanti D9: contaminanti nelle specie ittiche D10: rifiuti marini D11: energia e rumore marino Il fitoplancton è elemento chiave nella determinazione della qualità delle acque e dell'eutrofizzazione in varie legislature: Direttive europee: Water Framework Directive(WFD, 2000/60) e Marine Strategy Framework Directive (MSFD, 2008/56) convenzioni relative all'eutrofizzazione: OSPAR (Oslo-Paris Convention, 2009), HELCOM (Helsinki Convention) e MEDPOL Australian, Canadian and US Ocean Acts Biomassa, abbondanze cellulari e composizione tassonomica, in particolare composizione, frequenza e intensità dei blooms, sono previste nei monitoring networks Perchè proprio il fitoplancton? Ruolo ecologico: principale produttore primario in ambiente pelagico, è alla base delle reti trofiche, quindi è attore fondamentale dei cicli biogeochimici globali perché partecipa alla trasformazione e al riciclo di elementi chiave (carbonio, ossigeno, azoto, fosforo, silicio, zolfo). ● Abbondanza e distribuzione dipendono principalmente dalla luce (quantità e qualità), dai nutrienti (azoto, fosforo e silicio) e dalle caratteristiche fisiche della colonna d’acqua (rimescolata o stratificata) ● Ha un'ampia variabilità spazio-temporale: costituito da organismi piccoli (unicellulari) che rispondono velocemente (ore, giorni) alle variazioni ambientali, in particolare all'arricchimento in nutrienti, sia di origine naturale (fertilizzazione) che antropica (eutrofizzazione). ● Ha esso stesso impatto sulla qualità delle acque, perché influenza la torbidità ed il consumo di ossigeno. ●