“Festa delle campanelle” ad
Arpino
Il 7 settembre, in occasione della giornata dedicata alla
Madonna di Loreto, patrona della città di Arpino, la città
organizza la “Festa delle Campanelle”. Tale evento ricorda un
miracoloso evento, accaduto nella città, il 15 settembre 1722,
quando, in occasione della traslazione di un dipinto
raffigurante la Madonna di Loreto dalla Chiesa della Madonna
della Costa, situata ai piedi della città, alla Chiesa del
Castello Ladislao, le campane di tutte le Chiese di Arpino si
misero a suonare a festa, senza che nessuno le avesse toccate.
La festa, ha anche una connotazione popolare: nei secoli
scorsi, le giovani donne nubili, in tale giorno, si recavano
presso la Chiesa della Madonna della Costa e lì venivano
raggiunte dai giovani della zona, i quali, per dichiarare il
loro amore, regalavano alla prescelta una campanella: se la
ragazza accettava il corteggiamento, regalava in cambio una
pipa; ecco perché, il 7 settembre, è tradizione acquistare una
piccola campanella nel mercatino, che per tutta la giornata si
svolge in Piazza Municipio.
Dal punto di vista artistico – culturale, bisogna sottolineare
la bellezza della piccola chiesa del Castello di Ladislao. La
chiesa, piccolo gioiello della città, è stata ristrutturata
recentemente. Al centro, dietro l’altare, è possibile ammirare
il dipinto raffigurante la Madonna di Loreto di pregevole
fattura. A destra e a sinistra, troviamo due grandi affreschi:
quello a destra rappresenta la costruzione della chiesa,
mentre quello a sinistra dell’altare, ricorda la traslazione
del dipinto. Il soffitto, presenta al centro la
rappresentazione dello Spirito Santo, sotto forma di colomba e
intorno, ci sono gli affreschi rappresentanti i quattro
evangelisti. Infine, lungo la parete laterale destra troviamo
la bellissima statua della Madonna della Cintura o della
Consolazione, legata ad un’antichissima tradizione popolare.
Tale statua, venerata fin dal 1732, infatti, porta una cintura
nera di stoffa, che, le donne sposate e desiderose di
diventare madri, allacciavano in vita abbinando tale gesto
alla recita di particolari preghiere.
– Chiara Incani