CORSO DI DEMOGRAFIA – Modelli familiari e nodi di Policy Giuseppe A. Micheli LEZIONE 23 Malattie mentali: epidemiologia sociale e delle istituzioni Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 1 Argomenti di questa lezione In questa lezione discuteremo dei seguenti argomenti: 1. La matrice sociale della psichiatria [3-4] 2. Epidemiologia delle istituzioni psichiatriche in Italia e altrove [5-6] 3. Cinque effetti diretti della riforma sulle dinamiche psichiatriche [7-11] 4. Due effetti ritardati della riforma sulle dinamiche psichiatriche [12-13] 5. Due effetti ritardati delle dinamiche psichiatriche sulla riforma[14-15] 6. Che fare? Due linee di intervento [16] Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 2 La tradizione della psichiatria sociale La scuola di Chicago e la social ecology (Park, Burgess, 1916-1928) Esplorazione delle ‘aree naturali’ della città e gradiente centro-periferia dell’incidenza nell’ospitalizzazione psichiatrica (Faris & Dunham, 1938) Cfr Hollingshead & Redlich Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 3 Ambientalisti vs costituzionalisti Osservazione (1932): i tassi di ospedalizzazione psichiatrica dei pescatori norvegesi emigrati nel Minnesota sono superiori a quelli della popolazione autoctona, e anche a quelli della Norvegia. Hp I: Odegaard sostiene che la differenza di incidenza di malattie mentali dipenderebbe dalla labilità della personalità dei migranti, per definizione sradicati già prima di partire. Hp II: Malzberg (1937) ritiene determinanti le condizioni di debolezza sociale, economica e psicologica nella fase di inserimento del migrante nella società di arrivo. Osservazione (1939): i tassi di schizofrenia si concentrano nei di­stretti centrali di Chicago e Providence. Pare esserci un nesso tra povertà e isolamento: ma era l’isolamento - e con esso la disgregazione dei percorsi di vita individuali a produrre deriva sociale o piuttosto era la povertà - e quindi la disorganizzazione sociale nel suo insieme inscindibile - a produrre isolamento? Hp I: Burgess legge la concentrazione territoriale come effetto di percorsi individuali di deriva (persone psichicamente non in norma falliscono nella sfera economica e drift down into the slum areas per incapacità di competere con gli altri) Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 Hp II: Faris e Dunham sottolineano l’influenza della composizione sociale del contesto (minority status effect:: neri in quartieri a maggioranza bianca manifestano più disagio mentale superiore di neri in quartieri neri), attribuendo la deriva a isolamento e disorganizzazione sociale. 4 Epidemiologia psichiatrica e collasso dell’istituzione La sterilizzazione del rischio manicomiale: quattro modelli nazionali a partire dagli anni ’60: Attenuazione chiusura e intensificazione di contatti interno-esterno; filtro territoriale all’accesso e ‘chiusura’ O.P. territorio Gran Bretagna: psichiatria di comunità, revolving door Francia: psichiatria di settore, politica di territorializzazione Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 USA: O.P. filtrati da community mental health services Italia: alt ingressi OP + filtro medico generico (SDC)e specifico (CPS) 5 Lo svuotamento dei manicomi Lo svuotamento dei manicomi, sancito dalla legge 180/78, avviene bloccando l’ingresso di nuovi casi in O.P.: dal 1979 i nuovi casi sono gestiti dai Servizi Diagnosi e Cura, mentre o pazienti O.P. declinano per dimissioni o per morte.. 1200 1000 800 600 400 200 0 60 62 64 66 68 70 72 74 76 78 80 Ricoverati nell’ospedale psichiatrico di Perugia al 31/12 di ogni anno, 1961-1979 Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 Nelle città-pilota lo svuotamento si realizza già lungo tutti gli anni ’60 e ’70. 6 Effetti diretti della riforma sulle dinamiche Ψ / 1 1. L’esplosione delle recidivanze Rapidamente si impenna il numero di casi psichiatrici che si ‘cronicizzano’ sul territorio. 75 60 45 30 15 0 0 1 2 3 4 5 6 7 % di recidivanze tra i ricoveri in un RDC nei semestri successivi alla riforma psichiatrica Demos -1979-1981) Famiglie e nodi di policy - 23 (Treviglio, 8 La quota di ricoveri di persone già prese in carico dal nuovo circuito psichiatrica tende velocemente al 60%. 7 Effetti diretti della riforma sulle dinamiche Ψ / 2 2. Moltiplicazione dei poli di riferimento, cronicità pendolare CPS CPS NEU SDC CNV PRV NEU SDC CNV PRV Circolazione tra le agenzie presenti nel territorio di Milano-Nord nei quadrienni ‘75-78 (A) e ’79-82 (B), prima e dopo la riforma. Flussi significativi ( >10%, <10%) in uscita. Agenzie: CPS=centro psicosociale territoriale; SDC= servizio diagnosi e cura; NEU = reparto neurologico O.G.; CNV = cliniche convenzionate / case di riposo; PRV= - Famiglie e nodi di policy - 23 8 clinicheDemos private). Effetti diretti della riforma sulle dinamiche Ψ / 3 3. Accelerazione dei tempi di passaggio tra agenzie m 3 6 9 PR V 92 19 NE U 559 128 CPS 201 19 11 In A di mille nuovi utenti iniziali 656 hanno in 36 mesi 1 solo contatto con 1 sola agenzia, 215 più contatti con 1 agenzia, solo 129 più contatti su più agenzie. In B i monocontatto sono 484, i recidivi fedeli 266, i pendolari inter-agenzie salgono a 250. 2 Gli intervalli medi di passaggio si abbassano drasticamente. CN V 138 85 12 15 18 4 24 6 36 21 24 27 30 33 36 1 4 A = 1975-78 Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 m 3 PRV 89 2 6 22 CPS 400 SD C 68 121 CN V 73 7 38 31 37 20 65 23 4 4 38 13 43 10 3 27 7 1 15 3 24 9 2 27 3 1 30 1 1 9 12 6 15 18 21 33 NE U 15 316 1 1 4 A = 1979-82 36 9 Percorsi individuali tra agenzie nei 36 mesi dopo la presa in carico: ’75-78 e ’79-82 Effetti diretti della riforma sulle dinamiche Ψ / 4 4. Induzione della domanda da parte dell’offerta di servizi Ψ Tassi di incidenza annua 1982-4 Tassi di incidenza annua, per areola, di nuova utenza del servizio psichiatrico territoriale, 1979-1981 Tassi di incidenza annua, 1982-4, dopo spostamento sede del CPS Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 10 Effetti diretti della riforma sulle dinamiche Ψ / 5 4. Negoziazione tra prezzo dell’offerta e quantità della domanda di cura Ψ: fluttuazioni della domanda e cobweb theorem L’agenzia muta il prezzo della merce ‘intervento terapeutico’ (= ‘benignità’ della diagnosi: da specifiche gravi a aspecifiche a specifiche lievi) in funzione della massa della domanda che preme su di essa. Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 Il portatore di disagio si sposta sul mercato fino a trovare il ‘prezzo migliore’ (diagnosi fausta). L’agenzia sottoposta a eccesso di domanda alza il prezzo (rende severa la diagnosi). 11 Effetti ritardati della riforma sulle dinamiche Ψ / 1 1. Esplosione ritardata dei ricoveri 90000 80000 Analogo l’andamento dei ricoveri per neurosi e altre turbe psichiche non psicotiche, che calano da 32700 (58,1) nel 1979 a 29500 (52,5) nel 1987 per poi balzare a 52400 (91,2) nel 1997, con un incremento annuo del 5,9%). 70000 60000 50000 40000 1978 In Italia i ricoveri per psicosi erano 46mila nel 1979, 47700 nel 1987 e 80700 nel 1997, con un incremento medio annuo nel secondo decennio del 5,4%. Il tasso di ricovero per centomila abitanti passa da 81,5 (’79) a 84,3 (87’) a 140,3 (’97). 1982 1986 1990 1994 1998 Ricoveri nei Servizi psichiatrici Diagnosi e Cura con diagnosi di psicosi. Italia 1979-1997 Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 (elaborazioni su dati Istat). Tra il 1987 e il 1997 il tasso di ricoveri annui per centomila abitanti >14 anni per il complesso di disturbi psichici passa da 140 a 238. 12 Effetti ritardati della riforma sulle dinamiche Ψ / 2 2. Cumulazione delle prevalenze rispetto alle incidenze Tassi per 10.000 >14 a. Diagnosi Preval Incid Pr/In% Dist.psichici di natura organica 5,9 3,1 190 Dist.per abuso di sostanze 3,9 1,8 217 Sindromi schizofreniche e deliri 29,9 3,8 787 Sindromi affettive 28,3 9,2 308 Sindromi nevrotiche 28,8 13,3 217 Ritardi mentali & alteraz.fisiolog. 6,7 2,5 268 Dist.della personalità e d. sviluppo 12,1 4,0 302 Nessun disturbo psichiatrico 3,1 2,0 155 Tassi In totale di prevalenza e di incidenza per 118,7 diagnosi 39,7dei presi 420 in carico, Regione Lombardia 1997 [prevalenza = complessivamente inecarico / popolazione] Demos -presi Famiglie nodi di policy - 23 Nel 1997 i nuovi presi in carico dal circuito psichiatrico sono il 4 permille della popolazione ‘adulta’. Ma i presi in carico nel complesso superano l’1%. Il rapporto prevalenza/incidenza individua nelle psicosi schizofreniche il punto di crisi del circuito. 13 Effetti ritardati delle dinamiche Ψ sulla riforma / 1 1. Il crollo degli interventi a domicilio Negli anni ‘90 la rete di servizi psichiatrici territoriali rivela un incremento esponenziale del numero di azioni di intervento. Ma queste azioni sono – salvo casi isolati controtendenza – in buona parte azioni intra moenia. Nel decennio l’incremento medio annuo di azioni a domicilio è solo del 2,4%, contro il 9% complessivo. L’attività svolta entro le strutture rimane e si consolida come la privilegiata nel lavoro dei servizi. Nella definizione dei compiti delle Unità Operative di PsiAnno Nx000 %incr. Nx000 %incr. Nx000 %incr. chiatria, il Centro Psicosociale è proprio il luogo della presa 1989 601 464 97 in carico e della progettazione 1993 861 9,4 676 9,9 103 1,5 complessiva dell’intervento; in realtà non c’è ‘presa in ca1997 1202 8,7 943 8,7 117 3,3 rico sul territorio’. Interventi in strutture non residenziali in Lombardia Interventi compl. Di cui in sede Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 Di cui a domicilio 14 Effetti ritardati delle dinamiche Ψ sulla riforma / 2 2. Riduzione degli interventi a domicilio a somministrazione routinizzata di farmaci Anche la dizione ‘interventi a domicilio’ è fuorviante, includendo prevalentemente azioni di somministrazione di farmaci eseguita dal personale paramedico. La somministrazione di farmaci si impenna in regione Lombardia nella decade degli anni ’90 da 49mila a 100mila, crescendo del 205%. La somministrazione di farmaci è un’attività di routine che segue la stabilizzazione del disturbo in forma codificata e cronificata; insomma, dopo che i buoi sono scappati. 70 60 50 40 Colloqui Psicoterapie Somm.farmaci 30 20 10 0 Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 1987 1991 1995 1999 15 Che fare:interventi su crisi/tregua In Italia le prime unità coronariche di cura comparvero nel 1968 a Roma e Milano: il loro avvento ha permesso di ridurre la mortalità ospedaliera dal 30% al 15%, mediante il monitoraggio elettrocardiografico e il trattamento precoce delle aritmie; e ha consentito l’attivazione di un protocollo riabilitativo e un recupero della vita normale. In psichiatria (come in tutte le sindromi croniche ‘non age-normative’: per es. la disoccupazione adulta) manca l’equivalente di una unità di crisis intervention e di ciò che vi è connesso: soprattutto il riconoscimento dei sintomi premonitori e il trattamento di base o avanzato sul posto. Demos - Famiglie e nodi di policy - 23 La insostenibilità del lavoro di cura delle malattie croniche dipende da due distinti processi di spersonalizzazione. Il primo porta all’isolamento esterno dei carers e al loro ‘incapsulamento’ in famiglia. Il secondo è dovuto alla forza distruttiva della metamorfosi nel malato, che produce desertificazione delle relazioni anche entro la famiglia. Nella cura di componenti adulti della famiglia la chiave di ridisegno dei servizi può essere identificata nella erogazione di tregua (respite), tregua ‘affettivamente marcata’, espressione di un Welfare che sia non un sistema pubblico monopolista e tuttofare, ma una rete di supporto (e di elaborazione collettiva del cordoglio). 16