Short animated movies (in 3d) - Dipartimento di Matematica e

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Short animated movies (in 3d)
Arte e metodo
Short Animated Movie in 3d
Short = breve, dai 30’’ ai 5 minuti. Perché?
Che vincoli impone all’artista?
Animated Movie = le scene non sono reali,
né realistiche. Spezzoni di filmato “reale”
possono fondersi con il film ma esso
nasce tutto in una realtà virtuale digitale
controllata dall’artista.
3d = il filmato è girato in uno spazio 3d.
Molte delle cose che diremo si adattano però
bene anche al 2d e alla produzione vettoriale
ad esempio in Flash.
A cosa NON penso
• Lungometraggi e
mediometraggi.
• Animazioni per la pubblicità
• Video giochi
• Sigle/Demo
• Esercizi di animazione/effetti
speciali
In teoria oggi si fanno in casa…
• I normali PC “possono” farcela.
• Il software abbonda (proprietario, free)
• I canali di distribuzione (genereYouTube) sono accessibili.
Ci vuole solo creatività…
Ci vuole solo
creatività?
Ci vuole anche METODO
e PAZIENZA
Un esempio di eccellenza
Big Buck Bunny
Produzione “indipendente” affiancata allo sviluppo del software Blender.
Costo: 1.000.000 di euro (5 anni uomo), durata 8 minuti.
Statistiche di una strage di idee
Su 1000 “short movies” progettati (almeno fino
al punto di avere un titolo e un team per
realizzarli) giungono sul mercato solo 50.
Cause della morte prematura di tante belle
idee?
mancanza di METODO
mancanza di PIANIFICAZIONE
mancanza di PAZIENZA
Metodo e pianificazione…
… si imparano.
Pazienza e bontà di una
idea…
… si verificano sul campo.
Piano di lavoro standard
•Pre-produzione
•Produzione
•Storia
•Storyboard
•Story reel
Se salta un passo:
“u picciriddu” passa
un guaio grosso!
•Modellazione personaggi
•Rigging-skinning personaggi
•Modellazione ambienti e scene
•Animazione vera e propria
•Animatics
•Materiali
•Illuminazione
•Riprese
Post-produzione
• Taglio e montaggio
• Correzioni
• Formati e distribuzione
Esiste un metodo unico?
Storia
Brevi per necessità.
risorse di tempo di produzione limitate;
attenzione del pubblico con un breve span;
Una storia per uno short movie deve
essere:
visuale,
memorabile (o almeno guardabile)
producibile
Storia: ingredienti
Personaggi caratterizzati che “creino” lo svolgersi
degli eventi intorno a loro.
Svolgersi degli eventi non intricato, non criptico, non
banale, non ramificato, non dispersivo, non noioso,
non prevedibile. (dura eh?)
Tre ingredienti fanno uno short “guardabile”:
1. un tema ben individuato;
2. un gangio (hook) per catturare il pubblico nei
primi 5 secondi;
3. una sopresa finale (twist) per concludere la
storia e far sorridere/intristire/meditare… per farsi
ricordare.
Casi di studio per capire meglio
Si suggerisce di esaminarne mille…
Qui solo due:
Sad, sad song (2008)
Why Linux over Windows (2008)
Non sono capolavori, né “modelli”, li ho scelti a
caso… (era facile fare il download da Vimeo)
Ripetete la stessa analisi sui vostri preferiti.
Sad sad song
• Il personaggio è il cantante di strada. Non ha una vera
“psicologia”, è in fondo solo l’icona di un “genere” di
musica/stile di vita/cultura per la quale si prova nostalgia.
• Plot: praticamente non c’è se non per il colpo di scena
finale. Tutto o quasi è”caricato” sulla musica.
• Il tema è “nostalgia” per la cultura underground degli anni
70. E tutto punta in tale direzione: coerenza tematica, un
plus!
• Il gangio. Il film comincia con una panoramica su un
quartiere sub-urbano. Se questo fosse il “gangio” non
funziona, ma è solo un “titolo di testa” animato. Il gangio
visuale è il fascino del personaggio o forse è la musica che
fa più da gangio che l’aspetto grafico.
• Sorpresa. La prima sorpresa è il graffito che si anima, ma
la conclusione mette a segno il messaggio di “rimpianto” in
modo inaspettato e poetico.
Why Linux over Windows
Il film ha un messaggio dichiarato: mettere in cattiva luce
Windows.
Il personaggio è solo un “portatore del messaggio”. Eppure il
fatto che abbia un po’ di personalità aggiunge forza al
messaggio. Il colore metallico/resina della sua pelle serve a
tenersi vicino al “tema”.
Il tema è “tecnologia”,polemica contro il corporate Microsoft. La
coerenza tematicaè ottenuta dall’uso dei colori e dalla
atmosfera “fredda” e poco emozionale, contrastata dalla
“umanità” del personaggio (cmq animato maluccio)
Il gangio è la battuta iniziale “dove è il mio cibo?”
La sopresa è lo shutdown inevitabile e senza preavviso che
sopprime il nostro eroe.
Formati, regole e libertà espressiva
• Le indicazioni precedenti sono la “poetica”
standard dell’attuale stato di questa arte. Dettata
dall’esperienza, dall’eredità di altre forme visuali,
dal mercato, dalle abitudini del pubblico, dalle
convenzioni, eccetera.
• Alcune indicazioni le ha già date Aristotele e
trascurarle… non è furbo.
• Però … gli artisti sono spiriti liberi che sanno
vivere dentro un formato ed “esploderlo” alle
proprie esigenze espressive.
Magari non alla prima esperienza?
Come trovare una storia?
• Costruirla con la propria immaginazione,
conoscenza, interessi e con il dialogo con gli
altri.
• provare una storia con gli amici, chiedere
come la chiuderebbero loro, immaginare uno
o due personaggi, affezionarsi ad un
messaggio e trovarne una metafora visiva,
attaccarla ad una musica ad una canzone,
eccetera.
• Io sono un informatico arido e calcolatore…
Scrivere la storia
• A che serve? Ad affezionartici, a provarla, a
ricordartela, a “distanziarla” da te cos’ da
poterla criticare e cambiare se occorre.
• Stile: simile a quello delle sceneggiature
cinematografiche. Poche istruzioni su
ambiente e movimenti della telecamera,
dialoghi. Descrizioni concise e secche.
• Lunghezza: una paginetta.
Storyboard
• Chi ha detto che devi sapere disegnare?
• Metti insieme tutti gli schizzi che ti servono per
illustrare come tu ti immagini i momenti chiave
della tua animazione. Basta una matita e della
carta. Non perderti in troppi dettagli.
• Prova la tua storia. Recita la parti, cantati la
musica, fallo davanti allo specchio o davanti al
fidanzato. Ripetilo più volte e quando ti pare che
la storia sia stabile, registra il sonoro fatto solo
con la tua voce sul computer. Correggi lo
storyboard se è il caso.
• Adesso sai con certezza quanto dura il tuo film.
Story reel
Stai per finire la preproduzione.
Prendi un programma di montaggio immagini+sonoro e
inserisci le immagini sulla “colonna sonora rudimentale” che
hai.
Hai ottenuto lo story reel.
Guardalo, fallo guardare a gente di cui hai fiducia, criticalo,
immagina dove cambiarlo. A questo punto è ancora
semplice introdurre radicali variazioni. Dopo… non sarà
così.
Lo story reel è un buon mezzo per convincere te stesso che
stai andando bene e gli altri a… “finanziarti”.
Man mano che produrrai le sequenze che ti occorrono le
sostituirai agli “still” dello story reel e il tuo film prenderà vita.
Esempio di una breve banale e ultrasemplice
storia (assegnato come progetto d’esame a
Informatica)
Un razzo parte da un pianeta per giungere ad un altro.
Giunto con un arrettaggio rumoroso sull’altro pianeta il
razzo rivela al suo interno un extraterrestre
sporvveduto che “parla” con un fumetto.
Tema: fantascienza
Personaggio: il razzo?
L’extraterrestre?
Gangio: ehm ehm
Sopresa: la battuta finale?
“script”
• I titoli di testa appaiono con lo sfondo di un
lontano sistema di due pianeti che orbitano
vicini.
• Un razzo parte da un pianeta verso l’altro.
• Il razzo si schianta sul secondo pianeta.
• Dal razzo esce un marziano e dice “XYZ”.
• Fine.
Storyboard
Il sonoro “temporaneo” può
essere imbarazzante!
Occorrente:
- un orologio per misurare la durata.
- un registratore di suoni (su ogni computer ce ne è
uno!)
- Un display comodo dove guardare lo storyboard man
mano che si fanno i suoni.
Posso montare assieme
storyboard e sonoro e giungere ad
un (terribile!) “story reel”.
(feel free to leave the room,ehmehm)
Proseguire? Abbandonare?
Tornare indietro?
• L’esame dello story reel consiste all’autore (o
al tema) di comprendere se la storia e la
componente visuale sono stati sviluppati
bene e se “funzionano” assieme.
• Se così non fosse (e normalmente non è) si
dovrà decidere se abbandonare il progetto o
si dovrà tornare allo story board, cambiarlo,
raffinarlo, correggerlo eccetera.
• Questo ciclo di revisione può ripetersi anche
per più volte.
Budget time!
Il vostro film prenderà vita solo se “producibile”.
Calcolo delle risorse (meglio essere di larga manica).
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story, story board, story reel : se si ha una buona idea,
richiede 50 ore circa.
un personaggio complesso: 100 ore c/a
un personaggio semplice: 40 ore c/a
un “set” di ripresa un po’ complesso: 70 ore c/a
un secondo di animazione complessa: 8 ore
effetti speciali: 10 ore per secondo
sonoro di qualità: 10 ore per minuto
Esempio
Un film di 3 minuti (escluso titolo, credits eccetera), due
set, due personaggi principali, un personaggio secondario,
30 secondi di effetti speciali,100 secondi di animazione
complessa:
preproduzione: 50 ore
personaggi: 240 ore
set: 140 ore
animazione: 800 ore
effetti speciali: 300 ore
sonoro: 30 ore
montaggio, controllo, titoli, varie: 100 ore.
Senza contare il tempo di rendering (lavora solo il computer!)
sono 1660 ore di lavoro di un operatore umano.
Un “hobbista” che dedicasse 20 ore notturne a settimana ci
mette 83 settimane… due annetti di vita!
ehm
C’è ancora qualcuno in aula?
Per un progetto didattico di corso
45 secondi di “vera animazione”. Un
personaggio complesso, uno semplice,
un solo set, 10 secondi di effetti
speciali, sonoro “rubato”, storia
semplice…
Circa 200-250 ore…
Di cosa non abbiamo parlato?
• Personaggi e set: schizzi, idee, disegni preparatori, revisioni,
revisioni, revisioni
• Modellazione: fai da te o off-the-shelf?
• Rigging, skinning, texturing
• Animation,motion capture
• Fusione di animazione e film reale
• Animatics
• Effetti speciali
• Postprocessing sul filmato
• Montaggio
• Codec per compressione e qualità
• Marketing
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