Termodinamica applicata ai cicli frigoriferi Certificazione Frigoristi Regolamento CE n.842/2006 Termodinamica applicata ai cicli frigoriferi Parte I – Ciclo frigorifero Parte II –Diagrammi termodinamici Parte III ‐ Esercizi 23/04/2013 2 Parte I Ciclo Frigorifero 23/04/2013 3 Parte I – Ciclo Frigorifero • • • • • • • Refrigerare Riscaldare Rendimento (EER, COP) Ciclo di Carnot Regola delle Fasi Ciclo frigorifero a compressione di vapore Ciclo frigorifero reversibile 23/04/2013 4 Refrigerare Refrigerare • Refrigerare vuole dire sottrarre calore da una sorgente più fredda per cederlo ad una sorgente più calda Ambiente esterno T1 Q T2 23/04/2013 Ambiente interno (da raffrescare) 5 Riscaldare Riscaldare (tramite una pompa di calore) • Riscaldare (tramite una pompa di calore) è concettualmente lo stesso che refrigerare, ovvero si sottrae sempre calore da una sorgente più fredda per cederlo ad una più calda. In questo caso però l’effetto voluto è il riscaldamento della sorgente calda. 23/04/2013 Ambiente interno (da riscaldare) T1 Q T2 Ambiente esterno 6 Rendimento/1 Rendimento (in raffrescamento) • • • • Il rendimento è dato dal rapporto tra l’effetto utile e l’energia spesa per ottenere tale effetto η = Q2/L Per il I principio della termodinamica (l’energia non si crea né si distrugge) Q2 + L = Q1 => L = Q1 ‐ Q2 η = Q2/(Q1‐Q2) Il rendimento può essere superiore ad 1 (100%) perché non si tratta di convertire lavoro in freddo, ma di utilizzare del lavoro per trasferire del calore Il rendimento in raffreddamento si indica con gli acronimi: COPRAFFR o EER 23/04/2013 T1 Q1 F L Q2 T2 7 Rendimento/2 Rendimento (in riscaldamento) • • • • Lo schema logico è il medesimo, solo che in questo caso l’effetto utile non è il calore asportato dalla sorgente fredda, bensì il calore fornito alla sorgente calda η = Q1/L Per il I principio della termodinamica η = Q1/(Q1‐Q2) Il rendimento in raffreddamento si indica con gli acronimo COP Mantenendo fisse le sorgenti ed invertendo il punto di vista si ha che: Q1 Q 2 Q 2 Q1 Q1 Q 2 Q2 COP 1 EER Q1 Q 2 Q1 Q 2 Q1 Q 2 Q1 Q 2 23/04/2013 T1 Q1 F L Q2 T2 8 Ciclo di Carnot/1 Ciclo di Carnot • Il ciclo di Carnot è realizzato da una macchina teorica (la macchina di carnot) • Nel ciclo di Carnot tutte le trasformazioni sono di natura reversibile, e pertanto ideali • Il ciclo di Carnot è di grande importanza in fisica perché stabilisce il massimo rendimento di una macchina frigorifera che deve lavorare tra due temperature T1 Q1 F L ηCarnot,raffr = Q2/(Q1‐Q2) = T2/(T1‐T2) • EER < ηCarnot,raffr => EER < T2/(T1‐T2) • Q2 Nella realtà si avrà pertanto Analogamente si avrà T2 COP < ηCarnot,risc => COP < T1/(T1‐T2) 23/04/2013 9 Ciclo di Carnot/2 Osservazioni EER < T2/(T1‐T2) T1 COP < T1/(T1‐T2) • Il rendimento sarà tanto più alto quanto più T2 si avvicinerà a T1 • Al contrario, a parità di effetto utile, dovrò spendere più energia se la differenza tra la temperatura della sorgente a cui cedo il calore (T1) e la temperatura della sorgente da cui asporto calore (T2) è alta • Pertanto, in una macchina frigorifera, il rendimento sarà tanto peggiore quanto più bassa è la temperatura a cui voglio refrigerare e tanto più alta è la temperatura esterna 23/04/2013 Q1 F L Q2 T2 10 Regola delle fasi/1 Le fasi o stati della materia • • La materia può presentarsi in tre fasi: solida, liquida o vapore In un dato sistema può esserci la compresenza di più fasi in equilibrio (ad esempio liquido e vapore) Regola delle fasi ν = n – f + 2 Dove: • ν = gradi di libertà del sistema, ovvero numero di coordinate termodinamiche necessarie per descrivere il sistema • n = numero di componenti del sistema • f = numero di fasi presenti nel sistema 23/04/2013 11 Regola delle fasi/2 ν = n – f + 2 Esempio 1 • Sistema composto da sola acqua (n=1) nella fase liquida (f=1) ν = 1 – 1 + 2 = 2 • => per descrivere univocamente il sistema sono necessarie 2 coordinate termodinamiche, ad esempio temperatura e pressione • Ipotizziamo che il sistema sia costituito da dell’acqua contenuta in una pentola: se fornisco calore all’acqua ne elevo la temperatura, la pressione rimarrà grossomodo costante e pari alla pressione atmosferica. Allo stesso modo la pressione atmosferica e di conseguenza la pressione del liquido potrà variare (per il cambiamento delle condizioni climatiche) senza che questo abbia effetto sulla temperatura. Temperatura e pressione potranno pertanto variare in maniera indipendente, fino a quando l’acqua permarrà nella sola fase liquida. 23/04/2013 12 Regola delle fasi/3 ν = n – f + 2 Esempio 2 • • • Sistema composto da sola acqua (n=1) con compresenza di fase liquida e vapore (f=2) ν = 1 – 2 + 2 = 1 => per descrivere univocamente il sistema è sufficiente una coordinata termodinamica. Nota la temperatura, anche la pressione è determinata univocamente Se portiamo l’acqua dell’esempio precedente all’ebollizione avremo la compresenza di fase liquida e vapore. A questo punto la temperatura dell’acqua sarà fissa, perché è fissa la pressione che l’acqua deve contrastare. Ovvero il sistema è univocamente definito dalla pressione (atmosferica) che è costante. La temperatura può riprendere a variare solo quando l’evaporazione è completata, ovvero quando si ci è riportati alla condizione di singola fase (gassosa). 23/04/2013 13 Proprietà dei fluidi • • • • Un fluido compresso si riscalda (calore di compressione) In presenza di due fasi un abbassamento di pressione comporta un abbassamento di temperatura (regola delle fasi) Quando due fluidi vengono messi a contatto termico tramite uno scambiatore di calore, vi è un trasferimento di calore spontaneo dal fluido più caldo al fluido più freddo A determinate condizioni di temperatura e pressione il trasferimento di calore può essere accompagnato da un cambiamento di fase di uno dei due fluidi – Cessione calore => condensazione – Assorbimento calore => evaporazione 23/04/2013 14 Ciclo frigorifero a compressione di vapore T1 AMBIENTE ESTERNO Q1 P>,L 3 CALORE DA SMALTIRE CONDENSATORE 2 P>,V Tc>T1 VALVOLA DI LAMINAZIONE M COMPRESSORE ELETTRICO Te<T2 4 P<, L+V EVAPORATORE Q2 1 P<,V CALORE ASPORTATO ENERGIA ELETTRICA L AMBIENTE DA RAFFREDDARE T2 23/04/2013 15 Ciclo frigorifero reversibile Funzionamento Estivo COMPRESSORE MOTORE CESSIONE DI CALORE CONDENSATORE EVAPORATORE RETE FREDDA UTENZA VALVOLA DI LAMINAZIONE 23/04/2013 16 Ciclo frigorifero reversibile Funzionamento Invernale COMPRESSORE MOTORE FONTE TERMICA EVAPORATORE CONDENSATORE RETE CALDA UTENZA VALVOLA DI LAMINAZIONE 23/04/2013 17 Parte II Diagrammi termodinamici 23/04/2013 18 Parte II – Diagrammi Termodinamici • • • • • Diagrammi utilizzati Diagramma entalpico Trasformazioni notevoli Ciclo termodinamico (su diagramma entalpico) Ciclo termodinamico (su altri diagrammi) A cosa servono? 23/04/2013 19 Diagrammi utilizzati/1 Diagrammi utilizzati per descrivere i cicli frigoriferi • • I cicli frigoriferi vengono descritti riportando le trasformazioni che avvengono nel ciclo su opportuni diagrammi bidimensionali dove ascissa e ordinata corrispondono al valore di due coordinate termodinamiche Dalle curve è immediato percepire la variazione delle due grandezze a cui il diagramma si riferisce, mentre le altre grandezze possono essere in genere dedotte da queste due 23/04/2013 p B A V 20 Diagrammi utilizzati/2 Diagrammi utilizzati per descrivere i cicli frigoriferi • I diagrammi più utilizzati sono i seguenti: – diagramma p‐V (pressione ‐ volume) – diagramma T‐S (temperatura – entropia, diagramma entropico) – diagramma p‐H (pressione – entalpia, diagramma entalpico) – diagramma H‐S (entalpia – entropia, diagramma di Mollier) • Tra questi il diagramma che ha maggiore applicazione è il diagramma p‐ H, poiché da tale diagramma è immediato ricavare le variazioni di pressione che intervengono per l’azione del compressore e della valvola di laminazione, e le variazioni di entalpia, ovvero l’energia scambiata con l’esterno • In luogo dell’entalpia assoluta H, si utilizza spesso l’entalpia specifica h ovvero l’entalpia dell’unità di massa che si misura in kJ/kg 23/04/2013 21 Diagramma entalpico/1 Diagramma p‐h • • • La pressione è in scala logaritmica L’entalpia (specifica) è in scala lineare Si distinguono 3 zone: – Liquido – Vapore – Liquido + vapore 23/04/2013 22 Diagramma entalpico/2 Definizioni • • • • • Titolo di vapore (% in massa del vapore) Curva del liquido saturo Curva del vapore saturo secco Liquido sottoraffreddato Vapore surriscaldato 23/04/2013 23 Trasformazioni notevoli Trasformazioni notevoli • • • • Isobara Isoentalpica Isoterma Isoentropica Esempi • • • • Comprimo idealmente Scaldo una pentola piena d’acqua, senza coperchio Lascio espandere senza scambiare energia Evaporo (o condenso) 23/04/2013 24 Ciclo termodinamico/1 condensazione compressione espansione evaporazione Domande • • • Calore che asporto dall’ambiente? Energia che spendo? Rendimento? 23/04/2013 25 Ciclo termodinamico/2 Compressione • • • • Il compressore lavora sempre su vapore surriscaldato: è fondamentale che non entri liquido nel compressore per non danneggiarlo La compressione è approssimativamente isoentropica (lo scostamento dall’idealità è misurato dal rendimento isentropico di compressione: Lideale/Lreale) Aumentano pressione, entalpia e temperatura (calore di compressione). La variazione di entalpia è pari al lavoro del compressore La pressione di arrivo dipenderà dalla temperatura esterna: più alta la temperatura esterna, più alta la temperatura al condensatore, più alta la pressione al condensatore, maggiore il lavoro del compressore e quindi il consumo elettrico 23/04/2013 26 Ciclo termodinamico/3 Condensazione • • • • Il vapore surriscaldato viene fatto passare attraverso lo scambiatore di calore posto nell’ambiente esterno a cui cede calore Nella prima parte il vapore passa da vapore surriscaldato a vapore saturo secco, quindi il vapore viene fatto condensare, ed infine viene sottoraffreddato. Il sottoraffreddamento consente di aumentare il rendimento del ciclo aumentando l’effetto utile (Δh evaporazione) a parità di spesa energetica (Δh compressione) La condensazione avviene a pressione approssimativamente costante, di conseguenza lo è anche la temperatura del fluido (regola delle fasi) 23/04/2013 27 Ciclo termodinamico/4 Espansione • • • • • Il liquido viene fatto espandere attraverso la valvola di laminazione La valvola di laminazione (che possiamo immaginare come un passaggio obbligato attraverso un piccolo foro) induce una notevole perdita di carico nel fluido facendone abbassare sensibilmente la pressione La forte diminuzione di pressione porta con se una forte diminuzione delle temperatura (regola delle fasi) L’espansione avviene ad entalpia costante (non vi è scambio di lavoro né di calore con l’esterno) La pressione che deve raggiungere il fluido sarà tanto più bassa quanto più bassa è la temperatura del locale da raffreddare. Più bassa la pressione, più alto sarà il lavoro del compressore e quindi il consumo elettrico 23/04/2013 28 Ciclo termodinamico/5 Evaporazione • • • • Il fluido è ad una temperatura più bassa di quella della sorgente da raffreddare, dalla quale riceve calore passando per l’evaporatore L’assorbimento di calore comporta una progressiva vaporizzazione del fluido, sino ad un leggero surriscaldamento L’evaporazione avviene a pressione approssimativamente costante, di conseguenza lo è anche la temperatura del fluido (regola delle fasi) È in questa fase che avviene l’effetto utile. La variazione di entalpia corrisponde al calore sottratto all’ambiente da raffrescare 23/04/2013 29 Ciclo termodinamico/6 Energia e potenza Δh • • Δh è la variazione di entalpia specifica, ovvero la variazione di entalpia relativa ad 1 kg di refrigerante Corrisponde all’energia assorbita da 1 kg di refrigerante all’evaporatore, all’energia ceduta da 1 kg di refrigerante al condensatore, al calore di compressione creato dal compressore su 1 kg di refrigerante ΔH • • Se moltiplico Δh per la massa del refrigerante ho: Δh∙m = ΔH Ovvero la variazione di Entalpia, cioè la quantità di energia effettivamente assorbita o ceduta nelle varie parti dell’impianto che dipende dall’effettiva masso di refrigerante che circola 23/04/2013 30 Ciclo termodinamico/7 Energia e potenza • Il calore asportato dall’ambiente è pari a: QEVAP = ΔHEVAP = ΔhEVAP ∙ m • La potenza frigorifera è pari al calore asportato nell’unità di tempo PF = QEVAP /t = ΔHEVAP /t = ΔhEVAP ∙ m/t • m/t è la massa di refrigerante che passa nel circuito frigorifero nell’unità di tempo, ovvero la portata di refrigerante [kg/s] La portata la indichiamo con il simbolo , pertanto: m PF = ΔhEVAP ∙ m • • • Ovvero per ricavare la potenza frigorifera è sufficiente moltiplicare la variazione di entalpia specifica all’evaporatore (ricavabile dal diagramma entalpico) per la portata di refrigerante Lo stesso vale per le altre energie e potenze in gioco nel circuito 23/04/2013 31 Ciclo termodinamico su altri diagrammi/1 Diagramma p‐V (pressione – volume) p 2' 3 4' 4 2 1 V 23/04/2013 32 Ciclo termodinamico su altri diagrammi/2 Diagramma T‐s (temperatura – entropia, diagramma entropico) 2 T 2' 3 4' 4 1 s La condensazione va contro il II principio della termodinamica? 23/04/2013 33 Ciclo termodinamico su altri diagrammi/3 Diagramma H‐S (entalpia – entropia, diagramma di Mollier) 2 h 2' 1 3 4 4' s 23/04/2013 34 Tabelle di saturazione di un refrigerante Tabelle di saturazione •Le tabelle di saturazione presentano, in forma tabellare, i valori delle coordinate termodinamiche di un determinato fluido sulla curva del liquido saturo e sulla curva del vapore saturo secco •Rappresentano una modalità alternativa (tabellare) di rappresentare la caratteristiche di un refrigerante, rispetto ai diagrammi termodinamici (grafici) 23/04/2013 35 Parte III Esercizi con diagramma entalpico 23/04/2013 36 Parte III – Esercizi • Esercizio 1 • Esercizio 2 23/04/2013 37 Esercizio 1/1 Esercizio 1 • Sia dato il ciclo inverso con le seguenti caratteristiche: – Fluido frigogeno: R134A – Portata massica del refrigerante fluente nel ciclo: 0.05 kg/s – Temperatura di evaporazione: ‐10°C (263,15K) – Temperatura sorgente fredda 26°C (299,15K) – Surriscaldamento evaporatore: 5K – Rendimento isentropico di compressione: 80% – Temperatura di condensazione: 55°C (328,15K) – Temperatura sorgente calda: 40°C (313,15K) – Sottoraffreddamento al condensatore 0K e 5K • Si calcolino: – Il rendimento della macchina di Carnot che lavora tra le medesime temperature – Il rendimento del ciclo reale per entrambi i livelli di sottoraffreddamento del condensatore 23/04/2013 38 Esercizio 1/2 Esercizio 1 • Si calcolino: – Il COP della macchina di Carnot che lavora tra le medesime temperature • T1= 40°C Risoluzione: T2 Q2 299,15 299,15 C 21,36 L T1 T 2 313,15 299,15 14 Q1 F L Q2 T2= 26°C 23/04/2013 39 Esercizio 1/3 Esercizio 1 • T1= 40°C Si calcolino: – Il rendimento del ciclo reale per entrambi i livelli di sottoraffreddamento del condensatore • Risoluzione: – Tracciamento del ciclo termodinamico (sottoraffreddamento a OK): Punto P1 P2 P3 P4 P5 P6 Temp [°C] ‐10 ‐10 ‐5 75 55 55 Temp [K] h[kj/kg] 263,15 279 263,15 390 268,15 396 348,15 449 328,15 425 328,15 279 η = Q2 / L Q2 = h(P3) – h(P1) = 396 – 279 = 117 kJ/kg L = h(P4) ‐ h(P3) = 449 – 396 = 53 kJ/kg η = 117 / 53 = 2,2 23/04/2013 Q1 P6 P5 P4 L P1 P2 P3 Q2 T2= 26°C 40 Esercizio 1/4 Esercizio 1 • Si calcolino: – Il rendimento del ciclo reale per entrambi i livelli di sottoraffreddamento del condensatore • Risoluzione: – Tracciamento del ciclo termodinamico (sottoraffreddamento a 5K): Punto P1 P2 P3 P4 P5 P6 P7 Temp [°C] ‐10 ‐10 ‐5 75 55 55 50 Temp [K] h[kj/kg] 263,15 271 263,15 390 268,15 396 348,15 449 328,15 425 328,15 279 323,15 271 P7 P6 P1 P5 P2 P4 P3 η = Q2 / L Q2 = h(P3) – h(P1) = 396 – 271 = 125 kJ/kg L = h(P4) ‐ h(P3) = 449 – 396 = 53 kJ/kg η = 125 / 53 = 2,35 23/04/2013 41 Esercizio 2/1 Esercizio 2 Sia dato il ciclo inverso per la refrigerazione di un magazzino ortofrutticolo, con le seguenti caratteristiche: • – – – – – – – – – Fluido frigogeno: R134A Temperatura di evaporazione: 0°C Temperatura sorgente fredda: 10°C Surriscaldamento evaporatore: 5K Rendimento isentropico di compressione: 80% Temperatura di condensazione: 40°C Temperatura sorgente calda: 30°C Sottoraffreddamento al condensatore: 5K Potenza di raffreddamento: 10 kW Si calcolino: • – – – – – Il rendimento del ciclo inverso di Carnot che lavora tra le medesime temperature Il rendimento del ciclo reale La portata massica del fluido frigogeno La potenza termica scambiata al condensatore La potenza del compressore necessaria 23/04/2013 42 Esercizio 2/2 Esercizio 2 P7 P1 23/04/2013 P6 P5 P2 P4i P4 P3 43 Esercizio 2/3 Esercizio 2 • Si calcolino: – Il rendimento del ciclo inverso di Carnot che lavora tra le medesime temperature T1= 30°C • Risoluzione: T2 Q2 283,15 283,15 C 14,15 L T1 T 2 303,15 283,15 20 • Q1 F L Perché il rendimento di Carnot è inferiore a quello dell’esercizio 1? Q2 T2= 10°C 23/04/2013 44 Esercizio 2/4 Esercizio 2 • Si calcolino: P7 P6 P5 P4i P4 – Il rendimento del ciclo reale • Risoluzione: Q 2 h3 h1 403 249 154 EER 4,81 L h 4 h3 435 403 32 23/04/2013 P1 P2 P3 45 Esercizio 2/5 Esercizio 2 • Si calcolino: P7 P6 P5 P4i P4 – La portata massica del fluido frigogeno • Risoluzione: P1 P2 P3 PRAFFR m hEVAP m PRAFFR P 10kW RAFFR hEVAP h3 h1 (403 249)kJ / kg 10kW 10kW 10 kg / s 0,065kg / s 154kJ / kg 154kW s / kg 154 23/04/2013 46 Esercizio 2/6 Esercizio 2 • Si calcolino: P7 P6 P5 P4i P4 – La portata massica del fluido frigogeno • Risoluzione: P1 P2 P3 PRAFFR m hEVAP m PRAFFR P 10kW RAFFR hEVAP h3 h1 (403 249)kJ / kg 10kW 10kW 10 kg / s 0,065kg / s 154kJ / kg 154kW s / kg 154 23/04/2013 47 Esercizio 2/7 Esercizio 2 • Si calcolino: – La potenza termica scambiata al condensatore • Risoluzione: PCOND m hCOND m 0,065kg / s hCOND h 4 h7 435 249 186kJ / kg 186kW s / kg PCOND 0,065kg / s 186kW s / kg 12,09kW 23/04/2013 48 Esercizio 2/8 Esercizio 2 • Si calcolino: – La potenza del compressore necessaria • Risoluzione: – Per il I principio della termodinamica Q2 + L = Q1 => L = Q1 ‐ Q2 Facendo il bilancio elle potenze PCOMPR = PCOND – PEVAP = 12,09 ‐10 = 2,09kW 23/04/2013 49 Contatti Ing. Diego Danieli [email protected] www.diegodanieli.it