Gekko gecko_f - clinica veterinaria Adler

Gekko gecko, il geco tokay
Classificazione
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Sottordine: Sauria
Famiglia: Gekkonidae
Sottofamiglia: Gekkoninae
Genere: Gekko
Specie: G. gecko
Il geco tokay origina dalle foreste pluviali dell’Asia
sudorientale (India, Indocina e Nuova Guinea). È un
sauro arboricolo, notturno, oviparo; si nutre di insetti
e piccoli vertebrati.
Il geco tokay come pet
Questo sauro è relativamente robusto e adattabile alla cattività, poco costoso, facile da mantenere in
terrario; tuttavia è eccezionalmente aggressivo e non esita ad attaccare la mano che gli si avvicina. Quando
morde tende a mantenere la presa, e possiede denti affilati che causano lesioni dolorose, specialmente nel
caso dei maschi adulti. Anche con il tempo, questi rettili raramente si abituano ad essere maneggiati; i gechi
tokay docili sono molto rari. È più facile che si addomestichino i soggetti molto giovani, se maneggiati con
regolarità e delicatezza. Richiedono quindi una certa esperienza e non sono adatti ai bambini. Chi desidera
un geco da maneggiare, deve preferibilmente orientarsi su altre specie, come il geco leopardo.
Caratteristiche fisiche
Il geco tokay è uno dei più bei sauri del mondo. La lunghezza totale del maschio è di circa 30-40 cm e quella
della femmina di 20-30 cm; i neonati sono lunghi 9-10 cm. I maschi raggiungono la taglia massima a 2 anni.
La testa è grande, con mandibole robuste; gli occhi sono sporgenti con una pupilla verticale, che in presenza
di luce intensa si restringe fino a lasciare solo una serie di piccoli fori. Non sono presenti palpebre mobili:
l’occhio è coperto da un occhiale trasparente che lo protegge, e che viene cambiato regolarmente insieme
alla cute durante la muta. Ai lati della testa, posteriormente agli occhi, sono presenti due fessure che
rappresentano l’apertura del breve condotto uditivo, in fondo al quale si può osservare il timpano. La bocca è
grande e dotata di piccoli denti affilati.
Il colore della pelle è di diverse sfumature di grigio o grigio-azzurro, con piccole macchie diffuse di un colore
che va dal rosso al giallo; i maschi hanno una colorazione più vivace delle femmine. In commercio si trovano
soggetti con numerose variazioni e sfumature di colore rispetto al colore originale. I gechi tokay possono
variare leggermente la loro colorazione secondo la temperatura ambientale. Le dita presentano sulla
superficie inferiore dei polpastrelli allargati che presentano una serie di lamelle con eccezionali proprietà
adesive, che permettono ai gechi tokay di arrampicarsi su superficie perfettamente lisce come il vetro e di
camminare sul soffitto o sulla volta del terrario. Come altre specie di sauri, il geco tokay è in grado di perdere
volontariamente la coda se viene aggredito o afferrato per la coda, come meccanismo di difesa. La coda
successivamente ricresce, anche se con un aspetto leggermente diverso.
Questi gechi hanno la caratteristica, insolita tra i sauri, di emettere una varietà di forti suoni. I vocalizzi
vengono anche usati come richiamo per le femmine e nel corteggiamento.
La vita media è di 7-10 anni, anche se in cattività possono superare i 20 anni.
Acquisto
La maggior parte dei gechi tokay in vendita sono di cattura, ma è preferibile evitare di acquistare questi
soggetti. Gli animali di cattura sono spesso stressati perché hanno subito i gravi disagi della cattura e di un
lungo viaggio in condizioni molto difficili, sono quindi disidratati, debilitati e immunodepressi e facilmente
soggetti a malattie. Hanno spesso una notevole carica parassitaria che li debilita e possono avere difficoltà
ad ambientarsi alla vita reclusa del terrario. Vi sono anche importanti considerazioni di tipo etico, perché la
cattura degli animali selvatici causa il declino della specie in natura, e non è giusto strappare degli animali al
loro ambiente naturale. I soggetti nati in cattività sono invece molto più adattabili e robusti. Informiamoci
quindi sull’origine degli animali prima di acquistarli.
È preferibile scegliere soggetti molto giovani, se si vuole avere una minima possibilità di abituarli al contatto
umano (sebbene questi rettili non amino affatto essere manipolati). Non dobbiamo affrettarci a comprare il
primo geco che vediamo, ma visitare più negozi per essere sicuri di individuare i soggetti migliori, nutriti e
allevati nel modo più idoneo. Gli animali devono essere alloggiati in modo adeguato, non ammassati in una
teca sporca di deiezioni. Controllate che il geco sia in buono stato di nutrizione (non si devono vedere
sporgere le ossa, soprattutto a livello del bacino) e che non abbia ferite o croste; non deve avere la cloaca
imbrattata di feci e deve essere sveglio e all’erta. L’atteggiamento normale di questi rettili, quando vengono
afferrati o anche solo avvicinati, è di spalancare la bocca per aggredire, in tal modo è possibile osservare
l’interno della cavità orale e verificare che non vi siano pus, tumefazioni o alterazioni della lingua.
Scelto il soggetto, è importante farlo vedere subito da un veterinario esperto in rettili e far fare un esame
delle feci prima possibile, per verificare l’eventuale presenza di parassiti intestinali, e se necessario farlo
trattare.
È sconsigliabile tenere dei rettili se non vi è un veterinario esperto in rettili ad una ragionevole distanza, a cui
rivolgersi in caso di necessità o per i periodici controlli.
Il terrario
I gechi tokay sono rettili molto aggressivi, in particolare i maschi, pertanto un singolo terrario non potrà
ospitare più di un maschio per volta; le femmine, invece, sono solitamente tolleranti alla reciproca presenza.
Se il terrario è abbastanza spazioso, si potrà ospitare un maschio insieme a una-due femmine.
L’introduzione del maschio alla femmina va effettuata ponendo i sauri contemporaneamente in un terrario
nuovo per entrambi, oppure mettendo il maschio nel terrario della femmina.
Poiché il geco tokay è un sauro arboricolo, che ama arrampicarsi, il terrario dovrà essere maggiormente
sviluppato in altezza (almeno un metro, ma preferibilmente più alto); ovviamente, maggiori saranno le
dimensioni del terrario maggiore sarà il benessere del rettile che ospita. Il terrario può avere le pareti in
vetro, materiale che ha il pregio di essere facile da pulire e resistente all’umidità. Poiché i gechi tokay non
hanno alcuna difficoltà ad arrampicarsi sul vetro, il coperchio deve essere a prova di fuga. Si possono anche
utilizzare terrari con apertura frontale. La parete posteriore e le due laterali vanno ricoperte dall’esterno con
carta scura, per dare al geco una sensazione di maggior sicurezza.
All’interno del terrario vanno sistemati alcuni rami, ben fissati perché non cadano. Altri utili elementi di arredo
sono le piante, vere o artificiali, che permettono al geco di nascondersi. Se si utilizzano piante vere, si può
sistemare all’interno del terrario una lampada fluorescente per fornire luce alla vegetazione (da spegnere
ovviamente durante la notte). Dei rifugi di corteccia di sughero posti sul fondo possono rappresentare
ulteriori nascondigli dall’aspetto naturale.
Sul fondo si può disporre della corteccia a pezzetti, da vivaista, oppure, se non si desidera un materiale
particolarmente naturalistico ma molto più pratico da pulire, dei fogli di giornale o di carta da pacchi. Materiali
particolati molto fini, come sassolini, terriccio o simili, sono da evitare perché possono essere
accidentalmente ingeriti e causare costipazione.
Umidità
Il geco tokay si adatta bene a un intervallo di umidità ambientale piuttosto vario, dal 40-all’80%, ma è
preferibile attenersi ai livelli superiori. Per creare umidità all’interno del terrario si deve mantenere il substrato
umido; in più il geco va nebulizzato con acqua almeno una volta al giorno, cosa che consente ai gechi di
bere, perché preferiscono leccare le goccioline d’acqua che bere da un recipiente. Suo fondo del terrario si
pone un recipiente d’acqua, con il bordo molto basso, di 10-15 cm di diametro, contenente qualche sassolino
per impedire agli insetti che finiscono nel contenitore di annegare. Durante la muta è preferibile aumentare il
tasso di umidità ai livelli superiori del range.
Per valutare con precisione l’umidità presente nel terrario è indispensabile l’uso di un igrometro.
Illuminazione
I gechi tokay sono notturni, pertanto non hanno bisogno di particolari sistemi di illuminazione, tantomeno di
radiazioni UVA o UVB. La notte devono essere mantenuti al buio.
Temperatura
Come per l’umidità, questi sauri non hanno esigenze particolari neppure per la temperatura e si adattano ad
un ampio range. L’intervallo ideale è di 24-30°C du rante il giorno con una diminuzione a 18-26°C la no tte.
L’ideale è di avere un terrario sufficientemente ampio da poter creare un gradiente di temperatura, ponendo
la fonte di calore a un’estremità. Il gradiente di calore può anche essere verticale, anziché orizzontale.
Il calore all’interno del terrario può essere fornito con una lampada ad incandescenza rossa (la cui luce non
disturba gli animali durante la notte) o di ceramica (che emette calore ma non luce). Considerando l’abilità
dei gechi di arrampicarsi ovunque, è fondamentale che le lampade siano protette in modo che gli animali
non vi salgano sopra, causandosi gravi ustioni.
I sistemi di riscaldamento vanno collegati ad un termostato, che ne controlla il funzionamento evitando
pericolosi surriscaldamenti. Uno o due termometri collocati nel terrario, uno posto direttamente vicino alla
lampada, permettono di verificare la temperatura del terrario.
Le cosiddette rocce calde sono assolutamente controindicate, nonché pericolose, e non vanno utilizzate.
Igiene
Le feci, sia quelle finite sul fondo che quelle “colate” lungo le pareti di vetro,
vanno rimosse e pulite tutti i giorni, per evitare problemi di contaminazione
batterica e di aumento della carica parassitaria. Una volta ogni 1-2 mesi il
fondo del terrario va completamente cambiato, e il terrario va accuratamente
pulito e disinfettato. Se si usano fogli di carta come fondo, li si cambieranno
una volta alla settimana. La ciotola dell’acqua va pulita con cura tutti i giorni.
Alimentazione
I gechi tokay sono principalmente insettivori, e occasionalmente si nutrono
anche di piccoli vertebrati. In cattività la dieta va basata su grilli, cavallette e,
meno frequentemente, kaimani e tarme della farina; sono ben accette anche
le farfalle notturne. Gli adulti possono essere alimentati tre volte alla
settimana; una volta alla settimana è possibile offrire un pinkie (un topino di
1-7 giorni di vita). I neonati vanno nutriti tutti i giorni e i giovani a giorni
alterni, offrendo insetti di taglia relativamente più piccola. I grilli e gli altri
insetti prima di essere offerti come cibo devono essere nutriti in modo
adeguato, e due giorni prima alimentati con un pasto arricchito con un
integratore minerale-vitaminico, integratore che va anche spolverizzato sugli
insetti subito prima di offrirli.
Come si maneggia
Il geco tokay, vista la sua aggressività e la tenacia del morso, va afferrato
utilizzando un guanto flessibile ma abbastanza spesso, circondando con la mano il collo e il corpo, in modo
da impedire alla testa di girarsi e mordere. I cuscinetti delle dita sono adesivi, pertanto il geco va staccato dal
vetro o dal ramo con delicatezza per non danneggiare le dita. In nessun caso lo si deve afferrare per la
coda, perché come meccanismo di difesa si può staccare con facilità. L’eventuale perdita volontaria della
coda (“autotomia”) avviene senza quasi perdita di sangue e non richiede alcun trattamento particolare. Con il
tempo la coda ricresce.
Differenziazione dei sessi
La distinzione dei sessi è relativamente facile negli adulti, in quanto il maschio è di dimensioni maggiori e ha
una testa più larga. Lungo la superficie inferiore della coscia, anteriormente alla cloaca (l’apertura da cui
escono feci e urine) è presente una fila di strutture dette pori precloacali, più prominenti nei maschi. Sono
strutture ghiandolari che hanno la funzione di marcare il territorio ed emettere feromoni.
Riproduzione
Il maschio corteggia la femmina emettendo delle grida. La femmina produce solitamente due uova, più
raramente uno solo, di 1,8x2 cm, sferoidali, di colore bianco. Le uova vengono solitamente deposte contro
una superficie solida: un sasso, un pezzo di corteccia o la parete del terrario. Il guscio, inizialmente di
consistenza tenera, dopo la deposizione si indurisce rapidamente e aderisce tenacemente al substrato
contro cui è stato deposto e al guscio dell’altro uovo. Spesso sia la femmina che il maschio sorvegliano le
uova fino alla schiusa.
Non si deve far alcun tentativo di staccare le uova dal substrato o tra loro. Per evitare che le uova vengano
danneggiate vanno protette ricoprendole con una vaschetta di plastica forata, fissandone i bordi alla parete o
al fondo del terrario. Se le uova possono essere rimosse con parte del substrato, le si può porre in un
coperchio di plastica, da collocare in un contenitore di plastica riempito con 2,5 cm di vermiculite umida. Il
contenitore può essere posto in una piccola incubatrice per rettili, o riscaldato con un cuscinetto riscaldante
o una lampadina a incandescenza. La temperatura di incubazione ideale è di 27-29°C. La vermiculite va
inumidita periodicamente quando si asciuga. Se le uova sono fertili si schiudono in 65-200 giorni.
Cura dei piccoli
I piccoli appena nati sono, come tutti i rettili, copie in miniatura degli adulti, del tutto autonomi, e richiedono
condizioni ambientali simili. I piccoli vanno sistemati in un terrario a parte, separati dagli adulti. Le
caratteristiche del terrario come arredo, vaschetta dell’acqua, temperatura e umidità sono simili a quelle
richieste per gli adulti. Anche l’alimentazione è simile a quella degli adulti, ma ovviamente si somministrano
insetti di taglia inferiore. Non si devono tenere insieme giovani di taglia diversa, o giovani con adulti, per il
pericolo di ferite e cannibalismo.