ROMANTICISMO CATTOLICO e la Chiesa in Italia

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Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa
Dizionario Storico Tematico La Chiesa in Italia
Volume I - Dalle Origini All'Unità Nazionale
Roma 2015
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Voce pubblicata il 14/01/2015 -- Aggiornata al 17/01/2015
ROMANTICISMO CATTOLICO e la
Chiesa in Italia
Autore: Giampaolo Venturi
Ampiezza di diffusione e varietà di componenti del Romanticismo in Europa hanno dato luogo a
molteplici, talora contrastanti, interpretazioni, non tanto sulle caratteristiche generali, quanto
sull’estensione, limiti cronologici e autori. E’ indubbio che le novità tedesche sono giunte in Italia
soprattutto attraverso le sollecitazioni francesi, sia dirette (M me de Stael), sia di pubblicazioni
(Chateaubriand). Il R. italiano, per altro, presenta caratteristiche particolari, sia per il legame stabilitosi
con le vicende risorgimentali (dal Conciliatore ai saggi e romanzi legati a tale sentire: da S. Pellico a C.
Balbo ad A. Manzoni), sia per la particolare storia, cultura, religiosità (compresa la pressoché generale,
per quanto discussa, presenza del Cattolicesimo). La riscoperta e valorizzazione del sentimento, della
storia e del Cristianesimo (cattolico; uniti nel sentire medievale cristiano, anteriore alle divisioni del XVI
secolo) trovano fertile terreno, e più facilmente possono innestarsi nella cultura italiana, in tutte le sue
forme. C’è un nesso intimo, in generale, fra la nuova scuola e la Chiesa italiana del tempo; mentre
l’Illuminismo, anche là dove aveva coinvolto religiosi e laici, era rimasto estraneo alla Chiesa italiana
nell’insieme (cfr. voce), specie alla generalità dei fedeli; dove il sistema rivoluzionario, anche nella
accezione napoleonica e al suo culmine, nonostante il Concordato, non aveva convinto (azione
giurisdizionalista, persecuzioni); la riscoperta della religione e delle sue realizzazioni rendevano
interessante il R.; tanto più negli anni di consonanza fra ideali patriottici (indipendentistici, unitari) e
progetti neoguelfi (Gioberti, Rosmini, Manzoni, Pellico…). La fine della concordia (dal 1848) non
significava rifiuto del R. come tale, se mai divisione fra scelte diverse (o solo se – caso Bresciani –
identificato col liberalismo anticlericale). Il fatto che la maggior parte degli scrittori e uomini d’azione
fossero ecclesiastici o provenissero per formazione da collegi di religiosi, ha fatto affermare che l’intera
vita intellettuale italiana del tempo era almeno di ispirazione cristiana; e spiega altresì l’ampio, a
tutt’oggi, dibattito, non solo sulla attribuzione di questo o quell’autore al R., ma al sentire cristiano (per
tutti: Leopardi). Ma non si può porre una identità fra romantici e cattolici; sia come adesione alla scuola,
sia per le scelte artistiche (il romanzo); non solo per le tensioni risorgimentali, ma perché nel R. il
Cristianesimo è percepito talvolta più in termini di commozione, entusiasmo, affettività, che su solide
fondamenta di consapevolezza (razionali, dogmatiche; ciò che è indubbio, es., in Manzoni, specie nella
frequentazione di Rosmini, o in Pellico; ma si v. anche, con i debiti distinguo, Tommaseo, Cantù, altri).
Nella sua lunga parabola, che attraversa, nella ipotesi più ampia e generale, l’intero secolo XIX, sia pure
con variazioni di chiarezza e intensità, il R. italiano interessa figure molto diverse, ascritte a questo
movimento o ad altro, la cui “cattolicità” è talvola vaga (il caso Pascoli: un’intima religione, per origine,
cultura, sentire generali, per certe letture ed espressioni, per convinzione di amici, da essi indicata come
cristiana, se non propriamente cattolica; cfr., tra classicismo e R., Carducci). Ma il R. non è solo
fenomeno letterario, limitato a pochi autori, o artistico (cfr. pre – raffaeliti e nazareni; un discorso a sé
andrebbe fatto per la musica sacra); c’è una riscoperta della profonda interiorità dell’arte cristiana, della
infinità della sofferenza, della architettura medievale, particolarmente il gotico, e applicazione
contemporanea, come in Viollet – le – Duc e imitatori in Italia, da A. Rubbiani in poi. In senso più ampio, è
modo di sentire, interpretare, vivere la fede e il mondo che caratterizza il secolo; in tale accezione, la sua
presenza è ben più estesa in tutti i campi ecclesiali ed ecclesiastici: dalla predicazione alla spiritualità
alla devozione (con tutti gli elementi positivi e i limiti e retoricità del movimento in generale), all’impegno
missionario; che assume anch’esso, facilmente, tonalità proprie del R.: straordinarietà, eroismo, quasi
parallelo del sentire ed esprimere, in Italia, risorgimentali. Il sentire del tempo (si cfr., a migliore
comprensione, il panorama, specie filosofico, tedesco, da un lato; i romanzi di vario genere, dall’altro)
aveva già cercato una corrispondenza nelle imprese napoleoniche, e l’aveva trasposto nella azione
nazionale; trovava, in ambito ecclesiale ed ecclesiastico, una più piena rispondenza nella storia, nelle
figure, avvenimenti, obiettivi additati dalla Chiesa, e nello stesso dibattito interno al MC: l’attenzione
rinnovata a Dante e S. Caterina da Siena, più ancora che a S. Francesco. Così, nella azione nazionale,
come nella extraeuropea, nella conquista, come nella riconquista; in tal senso, tutta l’azione
“intransigente”, come quella “missionaria”, sono fuoco, entusiasmo, sentire romantico: avventura,
eroismo, sete di infinito, Paesi lontani. Anche la spiritualità e devozione (cfr. letteratura relativa)
assumono le caratteristiche del tempo (es., il S. Cuore). Come tale, e come mezzo espressivo particolare
(romanzo) il R. continuerà oltre la fine del secolo.
Fonti e Bibl. essenziale
Voci “Romanticismo” e “romanzo cattolico”, in Dizionario Ecclesiastico (dir. A. Mercati – A. Pelzer),
UTET, Torino, ed. 1958, vol. III, 590-591 e 591-592; Grande Antologia Filosofica (dir. da M.F. Sciacca),
voll. XX, Il pensiero moderno – prima metà del secolo XIX, Marzorati, Milano, 1973 (aggiornamenti
bibliografici, vol. XXXIV, 1985); Storia della Chiesa (iniziata da A. Fliche – V. Martin), vol. XX/2, (“Crisi
rivoluzionaria e liberale, 1815 – 1846), ed. fr. a cura di J. Leflon, ed. it., sulla 2^ ed. fr., a cura di C.
Naselli, SAIE, Torino, 1975; N. Abbagnano (e altri), voce “Romanticismo”, in Grande Dizionario
Enciclopedico UTET, vol. XVII, Torino, 1990, 746-754; Storia della Chiesa, dir. H. Jedin, n. ed. it., a c. di
L. Mezzadri, vol. VII/1, Tra rivoluzione e restaurazione, 1775 – 1830, 2^ ed. it., Jaca Book, Milano, 1993
(resp. E. Guerriero), e VII/2, “Liberalismo e integralismo tra stati nazionali e diffusione missionaria”,
1830 – 1870”, a c. di Idem, ed. it., 1995; Storia del Cristianesimo – Religione, politica e cultura, dir. J.M.
Mayeur, C.L. Petri, A. Vauchez, M. Venard, ed. it. a cura di G. Alberigo, vol. 11, Liberalismo,
industrializzazione, espansione europea (1830 – 1914), Borla / Città Nuova, Roma, 2003.
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A cura della Redazione
Cantiere Storico: “La Chiesa in Italia”
integrazioni, completamenti, aggiornamenti alla Voce da parte di Autori diversi
Immagine: Basilica superiore di San Francesco d’Assisi, affresco di Cimabue, particolare: la scritta
“Italia” compare sopra la città di Roma
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