L’Immagine di Salute delle Colline Metallifere Le relazioni elaborate dai Gruppi di Lavoro Società della Salute Colline Metallifere INDICE DIPENDENZE PATOLOGICHE ............................................................... 5 GRUPPO DI LAVORO SULLA DISABILITÀ ............................................. 24 TAVOLO DI LAVORO SULL’IMMIGRAZIONE........................................ 33 INTEGRAZIONE OSPEDALE/TERRITORIO ............................................73 GRUPPO DI LAVORO AREA MATERNO-INFANTILE ...............................74 SALUTE MENTALE ADULTI ................................................................. 77 SALUTE MENTALE INFANZIA E ADOLESCENZA....................................79 SALUTE METALE INFANZIA E ADOLOSCENZA ..................................... 83 STILI DI VITA .................................................................................... 96 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 1 di 101 AREA ANZIANI VALUTAZIONE DEI BISOGNI EMERSI NEL SETTORE DEGLI ANZIANI RIFERIMENTI, OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI DEL LAVORO DI GRUPPO Ai fini dell' individuazione delle problematiche da esporre è stata esaminata, in via prioritaria, la condizione dell' anziano a rischio di perdita dell' autosufficienza, concordemente giudicata quella più evidente, attualmente e ancor di più in futuro, nell' ambito territoriale di riferimento, in termini di prevenzione, cura, supporto di carattere sociale e sanitario, conforto in senso lato. I principali ambiti di intervento esaminati sono stati quindi quelli maggiormente sviluppate nella zona e cioè: Assistenza domiciliare di competenza dei Comuni e della az. Usl Assistenza in Residenza Sanitaria Assistenziale Assistenza di medicina generale CRITICITA' EMERSE E OBIETTIVI PROSPETTATI 1. Applicazione o previsioni delle vigenti normative in tema di valutazione multidimensionale e assistenza individualizzata criticitàindividuate nell' assistenza domiciliare rischio di parcellizzazione, con interventi “in sequenza” non coordinati di figure diverse (ad es. Medico di medicina generale, assistente sociale, altre figure professionali di ambito sanitario e parasanitario), sia nella fase di programmazione delle scelte assistenziali che nella fase operativa; difficoltà nella conduzione “collettiva” del lavoro di equipe sia a causa della problematica attivazione di talune figure specialistiche necessarie, sia per la pratica impossibilità di applicarsi congiuntamente e contestualmente per l' assistenza in Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) non è attivata l' Unità di valutazione geriatrica e la redazione e l' applicazione dei piani assistenziali sono per lo più condotte dalle strutture e dal Medico di medicina generale (Mmg); in quelle pubbliche mancano le figure specialistiche attivabili, come proiezione dei servizi Usl, dal Mmg ai sensi della Dgrt 402/04 (neurologo, geriatra, psichiatra); attualmente l' accesso in struttura da parte dei Mmg convenzionati è regolamentato con una frequenza mensile insufficiente (1 ora per soggetto), in contraddizione coi compiti di tutoraggio del soggetto assistito. specialmente obiettivi indicati la valutazione multidimensionale prevista dalle norme in qualsiasi caso e le figure specialistiche necessarie in base p.es alla Dgrt 402/04.. il momento valutativo contribuisce a chiarire le reciproche funzioni e prevenire od affrontare problemi di relazione e comunicazione tra le figure professionalmente interessate, gli assistiti e le famiglie.In questo senso sono importanti la capacità di rilevazione del bisogno e quella di azionare correttamente il processo assistenziale. evidenziare nelle sedi opportune le problematiche legate alla mancata ottimizzazione delle prestazioni dei Mmg secondo quanto evidenziato in precedenza attivare Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 2 di 101 Suggerimenti: agevolare il più possibile la partecipazione del paziente alle scelte assistenziali anche favorendo il rapporto col Mmg soprattutto nelle fasi programmatorie; curare la trattazione unitaria degli aspetti sanitario e sociale degli interventi. 2. Tempi e procedure dei percorsi assistenziali criticità individuate di punti unici di accesso per la attivazione delle procedure e tempi certi; necessità i 1 tempi per ottenere la fornitura di materiale a perdere, carrozzine, farmaci, presìdi dal SSN sono mediamente lunghi e le procedure scoordinate (percorso Mmg-specialista-famiglia-usl). Specialmente per la fornitura di lettini, carrozzelle, materassini anti decubito ecc. opera un solo centro di riferimento presso la sede distrettuale di Massa Mma. obiettivi indicati predisposizione di punti di accesso e unificazione delle responsabilità di procedimento; indicazione di tempi certi e criteri di responsabilizzazione verso il risultato prescrizione unificata dei presìdi (ad esempio, a cura del Mmg) e attivazione quantomeno di un secondo centro di riferimento presso il bacino di utenza più ampio (Follonica) 3. Disponibilità di alternative assistenziali criticità individuate: di strutture alternative alla residenzialità (funzioni di sollievo, centro diurno, ricoveri temporanei, ospedale di comunità) carenza obiettivo indicato: la fattibilità e la regolamentazione, anche ampliando la portata di quelle esistenti, di servizi o strutture alternativi mediante acquisizione dei dati sul bisogno specifico e delle risorse opportuni. verificare 4.Presenza di figure non qualificate in ambito familiare (“badanti”) criticità individuate: di comunicazione a causa della disomogenea e spesso manchevole conoscenza della lingua rischio di inadeguata interpretazione dei bisogni e di insufficiente attività assistenziale per mancanza di adeguata preparazione difficoltà obiettivi indicati: o intensificare le iniziative formative all' assistenza di base anche mediante il coinvolgimento di personale e di strutture specializzati. A questo proposito si suggerisce, sia durante i tempi di attesa dell' assistenza erogata dal servizio pubblico, sia eventualmente in aggiunta a questa, di rendere possibile alle famiglie l' utilizzazione di persone accreditate o qualificate all' assistenza domiciliare, riprendendo esperienze attivate in altri ambiti territoriali. sviluppare 5. Assistenza domiciliare (ADI) Il servizio di ADI risulta mediamente gradito dai beneficiari ma si ritiene utile impiantare e rendere costante il monitoraggio sulla qualità e sul gradimento del servizio reso). Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 3 di 101 criticità individuate nel servizio gestito dai Comuni i tempi di attesa, spesso lunghi e derivanti dalle numerosissime richieste di intervento, procrastinano spesso la soddisfazione del bisogno. Cause principali: aumento della durata della vita, rigidità della struttura e delle risorse del servizio nonostante le sue notevoli dimensioni (nella zona, per i soggetti ultra65enni, sono erogate +/- 24.000 h/anno di assistenza per circa 200 casi) Nel servizio gestito dalla Usl, il personale che si occupa di igiene della persona e dell' assistenza diretta si dimostra insufficiente (1 sola unità sul territorio) obiettivi indicati: maggiore finanziamento per l' assistenza domiciliare gestita daI Comuni per garantire la necessaria flessibilità e adeguatezza nei confronti della domanda incremento del personale a disposizione per l' assistenza diretta gestita dalla Usl vedere anche obiettivi p. 4 2 SPUNTI E SUGGERIMENTI EMERSI DALLE RIUNIONI In questa sezione sono sinteticamente riportate riflessioni e annotazioni, non comprese in quelle assunte collegialmente dal gruppo, che esprimono convincimenti od esperienze personali di alcuni dei componenti, ritenute potenzialmente interessanti. a) La propensione alla solidarietà, presente e spontanea soprattutto nei centri abitati più piccoli, potrebbe alleviare il peso che, nelle famiglie con persone bisognose di assistenza, viene solitamente a gravare sulla componente femminile e prevenire il latente senso di colpa che frequentemente si avverte nella decisione di ricorrere al servizio pubblico. b) Non risultando indagini organiche abitative-ambientali-culturali che aiutino a definire il contesto di maturazione del caso e del bisogno assistenziali, il MMG potrebbe costituire per questo un costante punto di riferimento ad esempio mediante l' attivazione e l' aggiornamento di una cartella geriatrica, possibilmente su supporto condiviso e utilizzabile in vari ambiti secondo le necessità; ciò agevolerebbe il monitoraggio del soggetto ultra65enne ai fini di una rilevazione precoce e più appropriata dei bisogni. Si riterrebbe comunque necessario valutare il livello di preparazione dei MMG stessi nei confronti di tale tipo di osservazione. c) Il personale addetto all' assistenza diretta presenta spesso una disomogenea nei vari ambiti operativi e mancano, ad esempio, la “circolarità” di impiego e il confronto tra realtà, prassi, metodologie di comunicazione diverse eppure integrabili (ad es. Rsa, Adi, Ospedale). d) Si rileva la necessità di valutazioni sull' eventuale attivazione di Hospice e sulla formazione per l' assistenza ai malati terminali (qui, anche soggetti non anziani: si citano esperienze in atto presso la az. Usl 4 in Toscana), condotta in modo indifferenziato. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 4 di 101 DIPENDENZE PATOLOGICHE Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Il gruppo sulle “Dipendenze Patologiche” Danti Rita Falorni Fabio * Guidoni Giovanni Lambardi Giovanna Masini Laura Neri Roberto Paioletti Umberto Picchioni Cecilia Rossi Clara Sergio V. Toni Fabio Comune di Montieri Psichiatra Resp . UF Ser.t zona 1; Medico di Medicina Generale Inf.Prof. ASL 9 Psicologa Dirigente 1° Liv., ASL 9 Presidente Cooperativa Sociale di tipo “A” Il Nodo Direttore Comunità Terapeutica “CTR Vallerotana” Educatrice Professionale ASL 9 Assistente Sociale ASL 9 Presidente A.A. Tribunale per i Diritti del Malato *Coordinatore del Gruppo. Sono stati effettuati 4 incontri in cui si è registrata una discreta partecipazione delle persone del gruppo che sono state contattate telefonicamente Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 5 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Andamento del carico assistenziale l’U.F. Ser.T “Colline Metallifere” 250 N° di operatori nel 1994-5 Medici: 2 Psicologi: 2 Assistente sociali: 1 Educatori: 1 Infermieri: 3 Ausiliari: 1 200 150 100 50 0 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2004 2005 totale utenti tossic.dip. alcolisti Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - N° di operatori nel 2006 Medici: 1 Psicologi: 1 Assistente sociali: 1 Educatori: 1 Infermieri: 2,5 Ausiliari: 1 Pagina 6 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 principali elementi di criticità nel settore delle patologie da dipendenze Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 7 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 1° Criticità: persistenza di tassi elevati di morbilità e mortalità (da cause evitabili) alcol-droga correlate a) Alta prevalenza d’infezione da HCV nella popolazione in carico al servizio con problemi di utilizzo di sostanze per via iniettiva; b) Eccesso nella popolazione residente nelle “Colline Metallifere” rispetto al dato regionale e di area vasta dei tassi di mortalità per cirrosi e di primo ricovero ospedaliero per patologia epatica alcolica Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 8 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Possibili Soluzioni Intensificare le attività di prevenzione: 1. diagnosi e trattamento precoce; target: popolazione assistita dai MMG. 2. riduzione delle complicanze di una patologia a basso tasso di guarigione: vaccinazioni, attività di riduzione dei danni, appropriatezza delle cure; target: popolazione assistita dai servizi. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 9 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 2° Criticità: “Nuovi Consumi” Cominciano ad affiorare anche nella nostra zona problemi di salute correlati a nuovi stili di consumo di vecchie e nuove sostanze: anfetamino-dernivati, chetamina ed altri prodotti caratterizzati da: – – – facilità di reperimento. Uso intermittente, spesso combinato, con elevato rischio di abuso, basso potere tossicomanigeno, iniziazione precoce, frequenza di eventi morbosi correlati acuti. Minore livello di stigmatizzatizzazione sociale e culturale. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 10 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 (Le) possibili Soluzioni sono.. … da ricercare fuori dei “servizi”… negli spazi stessi in cui i ragazzi si incontrano. Esemplificando: – organizzazione negli spazi di aggregazione dei giovani e, possibilmente, integrando risorse già esistenti nel territorio, spazi per il tempo libero, in cui la presenza di giovani operatori o pari opportunamente formati faciliti il contatto con giovani consumatori e la circolazione di informazioni utili alla correzione dei comportamenti a rischio. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 11 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 3°Criticità : “Doppia Diagnosi” Aumentano i pazienti con problemi complessi, dovuti alla co-presenza di disturbi da uso di sostanze e disturbi psichici. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 12 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Possibili Soluzioni • • Consolidamento dei rapporti di collaborazione tra Ser.T, DSM, servizi di A.S., privato e cooperativismo sociale con individuazione di percorsi che rinforzino la gestione integrata dei casi con “Diagnosi Multiple”. Costituzione di un gruppo di lavoro per la “doppia diagnosi”, con compiti di consulenza e di supporto agli operatori dalla presa in carico alla fase post-trattamentale. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 13 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 4° Criticità: Politiche di Promozione della Salute – – – – Lo scarso impatto sui comportamenti e sul contesto degli interventi di promozione ed educazione alla salute finora attuati nel nostro territorio: riduzione progressiva delle ore di lavoro dedicate alla prevenzione; prevalenza di interventi d’informazione (con tutti i limiti degli interventi unidirezionali); assenza di un monitoraggio degli esiti; Assenza di un filtro della domanda di interventi di prevenzione. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 14 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Possibili Soluzioni Misurazione degli esiti ed individuazione di indicatori di efficacia degli interventi. Passare da attività di promozione della salute su richiesta (di vari committenti) ad una attività annualmente programmata, con orientamento della domanda (pertinenza delle richieste), azioni innovative e maggiore attenzione alle evidenze scientifiche (Evidedence Based PreventionPolicy) Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 15 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 5° Criticità: limiti del Sistema dei Servizi per le Dipendenze Patologiche. 5° a. “La Cura” Le carenze organizzativo-strutturalitecnologiche dell’U.F. Ser.T Le carenze di comunicazione, ed integrazione tra i vari livelli del sistema. Mancanza di strutture di temporanea accoglienza per soggetti bisognosi di un breve ciclo di disintossicazione propedeutico all’avvio di programmi terapeutico-riabilitativi. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 16 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Possibili Soluzioni Accreditamento dell’UF Ser.T; Formalizzazione dell’Equipe Alcologica. Promozione e condivisione del know how su neurobiologia, clinica e trattamento dei disturbi da addiction; sviluppo di protocolli condivisi di comportamento per una migliore articolazione delle azioni tra i vari livelli del sistema di cura. Organizzazione, insieme alcuni dei soggetti del privato sociale presenti nel nostro territorio, di percorsi residenziali brevi di disintossicazione, osservazione orientamento e diagnosi. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 17 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 5° Criticità: limiti del Sistema dei Servizi per le Dipendenze Patologiche. 5° b. “Il Reinserimento” Spazi abitativi per il reinserimento sociale di pazienti che hanno concluso la fase propriamente trattamentale (ad es. dimissione dalla C.T), ma sono nell’ impossibilità di far ritorno in famiglia. Difficoltà di reinserimento (od inserimento) lavorativo per una popolazione fortemente stigmatizzata e storicamente tacciata di inaffidabilità. Percezione di scarso riconoscimento formale del ruolo del cooperativismo sociale di tipo b. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 18 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 possibili soluzioni per il problema degli spazi abitativi Spazi abitativi temporanei fruibili nella fase immediatamente post-trattamentale (case famiglia, appartamenti per singoli o piccoli gruppi) in collaborazione con il privato sociale, le cooperative sociali, le associazioni di volontariato, l’UF Ser.T, il DSM ed i servizi sociali ASL e comunali. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 19 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 possibili soluzioni per l’emergenza lavoro • • • • Analisi della prevalenza di problemi di adattamento lavorativo nella popolazione in carico. Utilizzo calibrato al grado di compromissione funzionale degli istituti storici per il reinserimento lavorativo. Individuazione di soluzioni nuove anche con una più organica collaborazione con il centro per l’impiego. Crescita dell’ attenzione e del riconoscimento della funzione sociale della cooperative sociali di tipo b, ed implementazione del loro utilizzo. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 20 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 5° Criticità: limiti del Sistema dei Servizi per le Dipendenze Patologiche. 5° c. “Lo Stigma” • • Lo stigma nei confronti dei pazienti. Lo stigma “di Cortesia”. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 21 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Possibili Soluzioni • • De-stigmatizzazione dell’intero settore attraverso l’agire quotidiano e pubbliche iniziative di advocacy dei nostri assistiti; Promozione di linee guida di comportamento etico con cittadini affetti da patologie da dipendenza. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 22 di 101 Immagine di Salute delle “Colline Metallifere” Follonica 21 giugno 2006 Grazie dell’Attenzione Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 23 di 101 ____________________________________________________________ GRUPPO DI LAVORO SULLA DISABILITÀ ____________________________________________________________ INDICE 1) Premessa 2) Il percorso del gruppo di lavoro sulla disabilità : A) analisi del Profilo di Salute elaborato dalla S.d.S. B) raccolta dati C) area dei bisogni della popolazione di riferimento D) criticità emerse (problemi) E) proposte per ipotesi di soluzione 3) Conclusioni _________________________________________________________ Coordinatrice del gruppo : Assistente Sociale Clara Rossi __________________________________________________________________ Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 24 di 101 1) Premessa Come indicato nell’ ”Introduzione al profilo e all’immagine di salute”, elaborata dal Direttore della Società della Salute (SdS) “Colline Metallifere” coadiuvato da un gruppo di lavoro, la SdS è un nuovo modello organizzativo proposto dalla Regione Toscana, previsto nella normativa regionale : Piano Sanitario Regionale 2002 -2004, successive deliberazioni e L.R. n. 40 / 2005. Giuridicamente si tratta di un consorzio pubblico tra i Comuni delle Colline Metallifere e la ASL 9 di Grosseto, per l’esercizio associato delle funzioni di indirizzo, programmazione e governo delle attività socio-assistenziali, sociosanitarie e sanitarie territoriali di loro competenza, governato da una Giunta e diretto da un Direttore che insieme allo staff di direzione ha il compito di elaborare il Piano Integrato di Salute (PIS). Il nuovo modello organizzativo della SdS ha fra i suoi obiettivi quello di rinnovare l’assistenza territoriale con il coinvolgimento dell’intera comunità e la partecipazione diffusa (es. esperienza dei gruppi di lavoro per area) a partire da un concetto di salute intesa come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non solo come assenza di malattia. A definire lo stato di salute di una popolazione concorrono molteplici fattori (i cosiddetti “determinanti di salute”) : * immodificabili come genere, età e patrimonio genetico * modificabili come stato socio-economico, ambiente, stili di vita, accesso ai servizi ecc. La Regione Toscana propone la programmazione di azioni per la salute non più attraverso Piani sociali e sanitari separati ma integrandoli in un unico strumento : il Piano Integrato di Salute (PIS) che interagisce con i patti territoriali per lo sviluppo e l’occupazione, con i patti sociali territoriali e con gli altri strumenti della programmazione che riguardano l’ambiente, l’educazione, la formazione ecc. Il benessere non è delegato solo all’azione dei servizi ma è determinato dalle politiche integrate che riguardano tutte le aree di vita quotidiana della popolazione. Il PIS è lo strumento della programmazione locale ed ha come finalità il miglioramento dello stato di salute della popolazione attraverso il coinvolgimento delle comunità locali. Il PIS si articola in progetti con obiettivi specifici e misurabili, il suo ambito di realizzazione è il territorio della zona – distretto. Migliorare la salute significa modificare i fattori che la determinano che sono sia di tipo sanitario (disponibilità, accessibilità e qualità dei servizi) sia soprattutto extrasanitari come la condizione sociale, economica, gli stili di vita, lo stato dell’ambiente. Il PIS perciò dovrà prevedere interventi su una molteplicità di fattori che interagiscono fra di loro il cui controllo dipende spesso da soggetti e settori diversi dell’amministrazione pubblica, dovrà integrare conoscenze che di solito sono collocate in campi disciplinari e amministrativi distinti e prevedere interventi interdisciplinari e multisettoriali. Per costruire un PIS è necessaria una conoscenza chiara dei bisogni e dei problemi di salute del territorio, delle opportunità e delle risorse disponibili. Le notizie fornite da flussi statistici e da ricerche scientifiche sono essenziali ad ogni processo decisionale razionale, purtroppo la loro utilità spesso è sottovalutata e la loro disponibilità non sempre ricercata. Per attivare una programmazione integrata occorre che le informazioni oggettive fornite dai flussi statistici siano condivise con la popolazione per poter valutare collettivamente la significatività rispetto al proprio territorio e che vengano accolte quelle conoscenze soggettive , frutto dell’esperienza e della percezione, di cui i soggetti della partecipazione sono portatori. Un quadro informativo sintetico, integrato, dei problemi per la salute tipici della zona può costituire l’immagine di salute del Distretto. Il processo di costruzione del PIS ha come obiettivo il miglioramento della salute della popolazione ed è caratterizzato dalle seguenti fasi : - elaborazione del Profilo di Salute (conoscenza adeguata della realtà sociale, sanitaria e ambientale della zona) - costruzione dell’Immagine di Salute attraverso l’individuazione dei problemi e dei bisogni (concertazione tra soggetti istituzionali e sociali, valutazione dei problemi espressi) - scelta delle priorità - definizione delle azioni di intervento - stesura dei progetti con obiettivi misurabili - attuazione e valutazione dei risultati Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 25 di 101 Per giungere ad una conoscenza più approfondita delle condizioni di salute nel nostro territorio, gli organi direzionali della SdS hanno deciso di costituire n. 9 gruppi di lavoro con il compito ciascuno – partendo dall’analisi del Profilo di Salute di approfondire un’area tematica : anziani, disabilità, corretti stili di vita, dipendenze, salute mentale adulti, salute mentale infanzia adolescenza, immigrazione, integrazione ospedale – territorio, attività consultoriali , per contribuire alla costruzione di un’Immagine di Salute realistica. Ciò che caratterizza l’immagine di salute è il fatto di individuare le criticità intravedendo i modi per il loro superamento, ciò significa che al suo interno ad ogni problema emerso sono associati gli elementi utili alla soluzione. In sintesi l’immagine di salute contiene : * l’insieme delle coppie “problema – ipotesi di soluzione”; * l’indicazione dell’ambito territoriale in cui si genera il problema e il livello politico e amministrativo in cui può essere risolto; * l’indicazione dei temi locali che richiedono approfondimenti conoscitivi, anche attraverso l’attivazione di ricerche epidemiologiche e di altra natura. Uno dei risultati più importanti dell’Immagine è il fatto di favorire uno scambio ed un confronto tra soggetti tecnici della ASL e delle Amministrazioni locali, amministratori, forze sociali, associazioni, gruppi di popolazione, singoli cittadini, confronto che sta alla base di una programmazione integrata e partecipata. 2) Il percorso del gruppo di lavoro sulla “Disabilità” Hanno fatto parte come membri attivi del gruppo sulla disabilità dieci persone rappresentative di varie realtà istituzionali, della cooperazione e dell’associazionismo, che vengono indicate di seguito: - Caramelli Deborah - Cernuto Francesco - Gerli Monica - Lavagnini Sara - Manini Luana - Nunziata Emilia - Orlandini Lirio - Pacini Dario - Rossi Clara - Taddei Carlo Cooperativa Sociale di tipo “A” Il Sorriso Psichiatra, dipendente ASL 9 Assistente Sociale, Associazione Comuni delle Colline Metallifere Cooperativa Sociale di tipo “A” Arcobaleno Assessore Comune Gavorrano Logopedista, dipendente ASL 9 AUSER Massa Marittima Fisioterapista, dipendente ASL 9 Assistente Sociale, dipendente ASL 9 Unione Italiana Ciechi Il ruolo di coordinatore del gruppo di lavoro è stato svolto dall’Assistente Sociale Clara Rossi. Primo incontro preliminare del 31 Marzo 2006 Si è svolto in presenza del Presidente della SdS, Luciano Fedeli e del Direttore della SdS, Marco Ciacci per dare avvio al “tavolo di lavoro” sulla “Disabilità” : uno dei nove gruppi misti di consultazione per integrare, con elementi conoscitivi aggiuntivi portati dall’esperienza di ogni membro, la consapevolezza dei bisogni emergenti in ogni area al fine di acquisire un’immagine più realistica dei fenomeni sociali e dei bisogni di salute emergenti nel territorio delle Colline Metallifere. Il prodotto dell’insieme dei gruppi dovrebbe comporre la cosiddetta Immagine di Salute. Viene data l’indicazione di concludere il lavoro con un breve elaborato finale che evidenzi i bisogni della popolazione di riferimento, le criticità e le indicazioni sulle soluzioni possibili. Il risultato del lavoro di ogni gruppo verrà presentato nell’ambito di una iniziativa pubblica che si terrà nel mese di Giugno. Dopo una breve presentazione di ognuno, alcuni membri sottolineano - come carenza per il gruppo - l’assenza di rappresentanti dell’istituzione scolastica e della medicina di base. Secondo incontro del 10 Aprile 2006 Il gruppo prende in esame l’area della disabilità facente parte del Profilo di Salute rilevando l’esiguità dei dati disponibili e - nonostante l’integrazione con i dati forniti dalla Responsabile del GOIF relativi all’anno 2005 - l’impossibilità di effettuare una ricognizione analitica dei bisogni. E’ emersa quindi l’esigenza di avere un quadro più preciso della disabilità tramite l’accesso ad altri Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 26 di 101 canali informativi e di chiedere alla Dr.ssa Roberta Giulietti (Dirigente del Settore Centro per l’Impiego, Politiche Sociali e Pari Opportunità della Provincia di Grosseto) la partecipazione al gruppo di lavoro, nell’ incontro successivo, di un operatore dell’Osservatorio per le Politiche Sociali. Il lavoro è proseguito con le riflessioni dei membri del gruppo che si sono impegnati a raccogliere dati nel proprio ambito di competenza e sono state discusse alcune delle più tipiche condizioni di disagio vissute dalle famiglie con figli disabili, in particolare è stato considerato un bisogno sostanziale quello di offrire un supporto psicologico per i familiari. Terzo incontro dell’ 8 Maggio 2006 In tale sessione sono stati considerati i dati dell’utenza in carico all’U.O. Riabilitazione Funzionale relativamente agli interventi di logopedia, rivolti sia agli adulti che ai minori nell’anno 2005. E’ stato preso in esame il rapporto relativo all’anno 2003 sui disabili nella Provincia di Grosseto prodotta dall’Osservatorio per le Politiche Sociali con dati aggregati per zona socio – sanitaria. Grazie alla partecipazione all’incontro del gruppo della Dr.ssa Roberta Minucci dell’Osservatorio provinciale è stato possibile ottenere altri dati relativi all’anno 2004 sui soggetti titolari di pensione di invalidità INPS suddivisi per classi di età e per zone socio – sanitarie. Ha fornito al gruppo la lista dei nuovi indicatori di bisogno per i disabili (Allegato n. 1) che dovrebbe entrare a regime dal 2006 presso l’Osservatorio Provinciale con la collaborazione della rete degli Enti, delle Istituzioni e dei servizi del territorio. La Dr.ssa Minucci ha informato il gruppo sulla intenzione dell’Osservatorio di adottare nuove modalità per raccogliere elementi di tipo qualitativo che, attraverso interviste strutturate da sottoporre alle famiglie e ai soggetti interessati, fornisca una fotografia più precisa dei bisogni delle persone disabili e dei loro familiari. Relativamente ai dati richiesti all’Osservatorio sui disabili iscritti al collocamento ed avviati al lavoro consiglia di far riferimento al Centro per l’Impiego di Follonica. Il lavoro prosegue con l’elaborazione di riflessioni sui bisogni e sulle criticità emergenti rispetto all’area della disabilità in particolare rispetto alla frammentarietà dei percorsi assistenziali e alla carenza di risposte ai bisogni dei disabili adulti. Quarto incontro del 15 Maggio 2006. Alla coordinatrice del gruppo vengono consegnati ulteriori dati relativi agli utenti disabili in carico alla Neuropsichiatria Infantile, alla Salute Mentale Adulti della zona. Il Servizio di Riabilitazione motoria ha fornito dati distinti per patologia di tipo neurologica, ortopedica (di grado medio o elevato) e respiratoria, relativi agli utenti in trattamento negli anni 2004 e 2005. Il lavoro prosegue con l’elaborazione di riflessioni sul ruolo della scuola rispetto ai soggetti disabili in merito alla continuità di rapporto con gli insegnanti di sostegno nell’arco di un ciclo scolastico e di messa in equilibrio degli aspetti specifici di apprendimento dell’alunno disabile con gli aspetti di relazione e di socializzazione con i compagni. E’ emerso come opportuno il potenziamento del Laboratorio Ausili Comunicazione e Apprendimento (LACA) attraverso la dotazione di software specifici per fornire consulenze sia alla scuola che ai soggetti disabili ed ai loro familiari. Auspicabile anche il collegamento con altri laboratori Ausili per avere consulenze specifiche ed evitare richieste inadeguate di prescrizione ausili con spreco di risorse economiche. Per i soggetti con disabilità medio – grave è stata messa in rilievo la difficoltà di garantire risposte o percorsi possibili a conclusione della frequenza scolastica. Considerando l’unica struttura pubblica esistente sul territorio per i disabili sono emerse riflessioni sull’attività speciale che viene svolta presso il Centro socio – educativo “La Ginestra” di Follonica ed il suo attuale stato di carenza nel livello di coordinamento organizzativo e di supervisione professionale. Infine è stato considerato necessario per l’utenza avere punti di informazione coordinati presso i quali ricevere informazioni coerenti sui diritti di assistenza ai soggetti disabili e sulle prestazioni sociali e sanitarie che essi possono ricevere a livello locale. Quinto incontro del 22 Maggio 2006 In questa sessione sono stati acquisiti i dati relativi ai “non vedenti” presenti nel Distretto Colline Metallifere ripartiti per sesso e per classi di età. Nella discussione è stata riportata la tendenza da parte di soggetti disabili ad affidarsi indefinitamente ad i vari servizi per il fatto che spesso scarseggiano risposte alternative. Ad Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 27 di 101 esempio, certi soggetti con patologie stabilizzate continuano ad accedere alle prestazioni di fisioterapia perché non si sentono incentivati a ripetere certi esercizi a casa o non possono accedere a palestre o ad altri spazi per effettuare attività motoria in condizioni di sicurezza. Il confronto si è poi spostato sulla risposta del mondo del lavoro all’inserimento di soggetti disabili, con particolare riferimento alla collocazione obbligatoria nelle aziende private e alle difficoltà che tuttora permangono nonostante quanto previsto dalla normativa vigente. E’ emersa una certa difficoltà vissuta all’interno del Servizio Sociale (Comunale e ASL) relativamente ad alcuni interventi sulla disabilità, dovuta anche alla mancata formalizzazione di protocolli operativi tra i due Enti, aldilà della buona collaborazione personale messa in atto tra i vari operatori. Un aspetto molto delicato emerso all’attenzione del gruppo, spesso latente e frainteso con alcune manifestazioni emotive ed aggressive riscontrabili in alcuni casi, è il tema della sessualità nel soggetto disabile. Saper trattare con i soggetti e le loro famiglie tale argomento implica l’impiego di operatori competenti e capaci di cogliere in ogni dettaglio il bisogno dei singoli. Un breve cenno è stato fatto alla attività di ippoterapia, presente ormai da molti anni nella comunità, e come essa sia diventata nel tempo un riferimento importante per i soggetti disabili e per i loro familiari. Sesto incontro del 12 giugno 2006 Il gruppo si è confrontato sulla bozza di relazione inviata dalla coordinatrice a tutti i membri, soprattutto sui punti riguardanti l’individuazione delle criticità e sulle proposte di possibili soluzioni ai problemi emersi nell’area della disabilità, apportando le integrazioni ritenute necessarie. I contenuti del lavoro di gruppo, in modo più preciso, vengono descritti nelle pagine che seguono. A) Analisi del Profilo di Salute elaborato dalla Società della Salute “Colline Metallifere” Nell’area della disabilità il profilo di salute fornisce alcune generiche indicazioni sul numero di utenti seguiti dai servizi nell’anno 2004 e sulle spese investite nel settore : - totale utenti seguiti n. 201, gli interventi, prevalentemente multiprofessionali, hanno visto l’integrazione di più operatori distrettuali sia all’interno della Commissione provinciale per l’Handicap, sia per il rilascio della certificazione in età evolutiva per l’inserimento scolastico, sia nella definizione di diagnosi funzionali o nella definizione dei PARG o dei piani di intervento. Per questa area vengono evidenziati i seguenti costi : _____________________________________________________________________________ * spesa per competenze sanitarie € 333.277,90 * spesa per competenze socio – sanitarie € 109.644,00 * spesa per competenze socio – assistenziali € 555.339,60 * totale spesa per l’area della disabilità nell’anno 2004 € 999.261.60 _____________________________________________________________________________ Viene sottolineato il notevole impegno dei Comuni per le attività socio – assistenziali che è stato profuso con una spesa di oltre € 555.000 nei seguenti campi: sostegno economico, assistenza socio – educativa, trasporti agevolati, aiuto domiciliare alle persone e alle famiglie, aiuto personale, assistenza inserimento scolastico, interventi socio – occupazionali, servizio residenziale (integrazione rette), attività ricreative sociali e culturali, centri di riabilitazione e di socializzazione. Il gruppo fin dall’inizio, rilevando l’esiguità dei dati forniti dal Profilo di Salute, si è dato come compito quello di raccogliere ulteriori elementi conoscitivi per avere una fotografia più precisa delle caratteristiche – anche qualitative – dell’area della disabilità, come base per una comprensione realistica dei bisogni, dei problemi e delle possibili soluzioni da programmare. B) Raccolta dati Per alcune aree problematiche è possibile fornire un dato preciso sulle dimensioni quantitative, mentre per quanto riguarda i soggetti disabili il discorso si complica, in quanto la disabilità si manifesta in molti modi non sempre codificati da qualche legge. Pertanto la raccolta di dati relativi Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 28 di 101 ai soggetti disabili è limitata da molteplici fattori, sottolineati anche nella documentazione della Simurg – Ricerche messa a disposizione dall’Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Grosseto, ed in particolare : - difficoltà di rilevazione del fenomeno nella sua totalità in quanto i sistemi informativi considerano i soggetti che accedono ai servizi e non la totalità dei disabili presenti in una zona, da ciò deriva l’esistenza di una dimensione sommersa del fenomeno. - scarsa omogeneità di rilevazione tra le varie zone, dovuta anche alla mancanza di criteri univoci e condivisi per rilevare gli stati di disabilità : la legislazione nazionale che si è succeduta nel nostro Paese nel corso degli anni, riferendosi a differenti categorie di soggetti svantaggiati (cosiddette “categorie protette”) prevede altrettante metodologie e diverse Commissioni per l’ accertamento dello stato di Handicap (invalidi civili, invalidi del lavoro, invalidi per servizio, non vedenti, sordomuti). Il rapporto relativo alla situazione sociale della Provincia di Grosseto per l’anno 2003 evidenzia che la consistenza della popolazione di soggetti con disabilità conosciuta dai servizi (nella fascia di età 0 – 64) nella provincia è di 1742 persone. La distribuzione sul territorio per zone socio – sanitarie vede al primo posto la Zona Grossetana con il 46.1 % seguita dalle Colline Metallifere con il 21,7 % , le Colline dell’Albegna con il 19 % e Amiata Grossetana con il 13,2 % . Nel periodo 1999 – 2003 si evidenzia una netta crescita : i disabili (nella fascia di età 0 – 64) passano infatti da 7,2 a 10,6 per 1000 abitanti a livello provinciale e fanno registrare un consistente aumento in tutte le zone. Anno 2003 : - dato provinciale 10,6 per 1000 abitanti - Amiata Grossetana 17,6 per 1000 abitanti, ben al di sopra dei valori provinciali - Colline Metallifere 11.3 per 1000 abitanti (Tot. n. 378 soggetti) - Zona Grossetana 10,4 per 1000 abitanti - Colline dell’Albegna 8,3 per 1000 abitanti Incidenza dei disabili accertati ai sensi dell’art. 4 L. 104/92 sulla popolazione 0 – 64 anni per 1000 residenti. Anno 2003 : - dato provinciale 8,4 per 1000 - Amiata Grossetana 9,6 per 1000 (dato più elevato) - Zona Grossetana 9,5 per 1000 - Colline Metallifere 7,9 per 1000 ( Tot. n. 265 soggetti) - Colline dell’Albegna 6,2 per 1000 (incidenza più bassa) Incidenza dei casi di disabilità grave sui disabili accertati ai sensi dell’art. 4 L. 104/92. Nel periodo 1999 – 2003 si evidenzia un decremento a livello provinciale della percentuale di disabili gravi sui disabili accertati, passando dal 58,2 % al 54,6%. Questo dato provinciale è frutto di differenti andamenti all’interno delle zone socio – sanitarie : le Colline Metallifere fanno registrare una consistente diminuzione percentuale (dal 77% al 66,4% : - 10,3% ) pur con valori nettamente più elevati della media provinciale. Anno 2003 : - Dato provinciale 54,6% - Zona Grossetana 53,2% - Colline dell’Albegna 51,2% - Amiata Grossetana 44,0% - Colline Metallifere 66,4% (Tot. n. 176 soggetti) Un indicatore che con ogni probabilità si rivela più attendibile è quello che fa riferimento ai trattamenti pensionistici di invalidità di fonte INPS e più precisamente all’incidenza delle pensioni di invalidità sulla popolazione residente : a livello generale l’incidenza mostra un andamento crescente nel corso degli anni. Percentuale delle pensioni di invalidità INPS relative a persone nella fascia di età 0 – 64 sulla popolazione residente della stessa fascia di età. Anno 2003 : - Dato provinciale 1,8% - Zona Grossetana 1,7% - Colline dell’Albegna 1,7% Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 29 di 101 - Colline Metallifere 1,9% (Tot. n. 633 soggetti) - Amiata Grossetana 2,0% Ancora più evidente l’incremento nel corso degli anni se si considerano le pensioni di invalidità nella loro totalità e l’incidenza su tutta la popolazione residente (rilevanza della popolazione anziana sul dato generale). Anno 2003 : - Dato provinciale 4,3% - Amiata Grossetana 5,7% - Colline dell’Albegna 4,3% - Colline Metallifere 4,2% (Tot, n. 1902 soggetti con pensione INPS) - Zona Grossetana 4,1% Anno 2004 Dati sulle pensioni di invalidità INPS suddivisi per categorie riferiti alla popolazione totale nella zona delle Colline Metallifere : - ciechi 102 soggetti - sordomuti 24 soggetti - invalidi civili 1966 soggetti - Totale invalidi 2092 soggetti Nell’anno 2005 sono stati censiti nella zona delle Colline Metallifere n. 115 persone non vedenti sul totale della popolazione residente. Anno CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE DISABILE – ZONA COLLINE METALLIFERE Inseriti in Inseriti Inseriti Inseriti Accertati Accertati Soggetti strutture scuola scuola università in 0-64 anni art. 4 condizione educative dell’obbligo superiore conosciuti L.104/92 di gravità dai servizi 2004 403 290 189 18 62 35 0 2005 433 320 208 19 61 35 1 I soggetti inseriti in strutture educative o scolastiche (dall’asilo – nido all’ Università) nell’anno 2004 ammontano a n. 115 , nell’anno 2005 sono stati n. 116. Di seguito si evidenziano gli utenti in carico all’U.O. Riabilitazione Funzionale nell’anno 2005. Logopedia : i minori in trattamento con certificazione per ottenere il sostegno scolastico sono stati n. 40 (n. 17 con attestazione di handicap ai sensi dell’art. 4 della L. 104/92). I pazienti adulti con handicap in trattamento logopedico sono stati n. 23. Riabilitazione motoria : gli utenti adulti in carico con patologie medio - gravi sono stati n. 36 ( di cui n. 30 per patologie neurologiche, n. 3 ortopediche e n. 3 respiratorie). I minori in trattamento motorio sono stati n. 6. Il totale dei soggetti con ritardo intellettivo assistiti dall’ U.F. Salute Mentale Adulti del Distretto Colline Metallifere - nell’anno 2005 – sono stati 21 : nel territorio di Follonica n. 13, segue Gavorrano con n. 5 casi, Massa Marittima con n. 2 e Monterotondo Marittimo con n. 1 caso. Il Centro per l’Impiego di Follonica fornisce dati relativi agli invalidi, residenti nei sei Comuni delle Colline Metallifere, iscritti nelle liste del collocamento alla data del 31.12.2005 : Tot. n. 356 soggetti suddivisi in n. 144 maschi e n. 212 femmine. C) Area dei Bisogni della popolazione di riferimento 9 Promozione dell’autonomia e di una piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso : - attività ricreativa, culturale, sportiva e di socializzazione in senso ampio - esperienze formative mirate e di inserimento nel mondo del lavoro Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 30 di 101 - accessibilità ad edifici, luoghi e mezzi di trasporto pubblico e privato , organizzazione di trasporti specifici - espressione dei bisogni legati alla sfera affettiva 9 Bisogno per i soggetti disabili e per i loro familiari di avere supporto, sostegno, informazioni e orientamento 9 Modalità di accesso ai vari servizi sanitari e sociali ben definita e chiara nei vari passaggi : definizione e continuità di percorsi assistenziali e individuazione di specifiche responsabilità degli operatori (Case Manager). 9 Mantenimento della persona disabile nell’ambiente familiare e sociale. D) Criticità emerse (Problemi) 1) Difficoltà nella rilevazione del fenomeno, i dati disponibili si riferiscono essenzialmente ai soggetti che accedono ai diversi servizi e quindi sono parziali e settoriali. 2) Qualche difficoltà di integrazione tra i vari servizi, passaggi tra i servizi poco coordinati e poco guidati, che pregiudicano la continuità assistenziale soprattutto nel momento del passaggio all’età adulta: - carenza di percorsi assistenziali precisi. - insufficienza di specialisti per l’età adulta. 3) Carenza di politiche / interventi per l’età adulta (dopo i 18 anni) : - risorse per il tempo libero che facilitino esperienze relazionali. - esperienze formative e di inserimento lavorativo. - risposte efficaci per la disabilità di “media” entità. 4) Carenza di strutture semiresidenziali per l’assistenza di soggetti con disabilità medio – grave. 5) Difficoltà a rispondere alla domanda crescente di sostegni educativi soprattutto per soggetti minori. 6) Carenza di supporto, sostegno e informazioni ai soggetti disabili e ai loro familiari : - informazioni sui percorsi assistenziali. - informazioni sugli ausili per l’apprendimento e la comunicazione o di altro genere. 7) Carenza di risposte adeguate per soggetti disabili che non possiedono un supporto familiare o in situazioni di assenza momentanea dei familiari ( a causa di emergenze, impegni di vario genere, ecc.). 8) -Permanenza di “barriere” che rendono difficoltoso l’accesso dei disabili ad alcuni luoghi o strutture. - scarsa integrazione fra le varie offerte di mezzi attrezzati per favorire la mobilità. - offerta insufficiente di strutture ricettive per l’ospitalità di gruppi con disabilità motoria che desiderano trascorrere periodi di vacanza nella zona. E) Possibili Soluzioni 1) - Mappatura delle banche dati attualmente esistenti nell’area della disabilità e valutazione della possibilità di una loro integrazione (Commissione L.104, esenzioni per patologia, pensioni INPS, Centro per l’Impiego ecc.) in fase di realizzazione da parte dell’Osservatorio provinciale delle Politiche Sociali. - Promozione di indagini di tipo qualitativo per accrescere la conoscenza dei fenomeni connessi al mondo della disabilità ( anche attraverso l’azione dell’Osservatorio delle politiche sociali). 2) - Attraverso una programmazione unitaria e condivisa favorita dalla costituzione della Società della Società della Salute. - Completamento della riorganizzazione , con atti formali, del GOIF (Gruppo Operativo Interdisciplinare Funzionale) e dei GOM – Minori e GOM - Adulti (Gruppi Operativi Multidisciplinari). - Puntualizzazione del modello organizzativo del percorso sulla disabilità - Ampliamento e stabilizzazione di figure professionali : neurologo, psicologo età adulta ecc. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 31 di 101 3) ) 4) ) 5) 6) 7) 8) Incrementare gli interventi volti ai disabili in età adulta (dopo i 18 anni) sostenendo e sviluppando programmi tesi a favorire la qualità della vita delle persone con disabilità (autonomia, tempo libero, formazione, lavoro) : - aumentare le forme di collaborazione con i soggetti del 3° settore - incrementare accordi con strutture sportive, ricreative, culturali per facilitare la fruibilità da parte di soggetti disabili e per programmare attività mirate sui bisogni delle persone - avviare azioni di sensibilizzazione verso il mondo del lavoro anche attraverso una maggiore collaborazione con il Centro per l’Impiego - creare tra i vari servizi un gruppo di lavoro per favorire gli inserimenti lavorativi Ampliamento posti disponibili in strutture semiresidenziali per soggetti medio – gravi : - programmazione apertura di un secondo Centro Diurno - ridefinizione delle modalità di accesso e riorganizzazione attività Centro diurno “La Ginestra” per favorire l’accesso di un maggior numero di soggetti disabili. - ricostituzione da parte della ASL 9 di un gruppo di specialisti (assente da circa un anno) per fornire consulenza / supporto agli operatori della “Ginestra”, agli utenti inseriti ed ai loro familiari - individuazione da parte dell’Associazione dei Comuni Colline Metallifere di una figura referente per il Centro “La Ginestra” che possa - insieme al gruppo di consulenza / supporto - e agli operatori del Centro, ridefinire le modalità di accesso e di riorganizzazione delle attività per meglio rispondere alle aumentate richieste di nuovi inserimenti. - Ampliamento di una figura di Educatore Professionale per assicurare risposte alla domanda crescente di sostegni educativi per minori disabili. - Ottimizzazione delle risorse esistenti. - aumentare servizi di supporto - favorire la nascita di gruppi di auto – aiuto tra i familiari - potenziamento gruppi operativi (GOIF, GOM) per gli interventi sulla disabilità - puntualizzazione del modello organizzativo del percorso sulla disabilità - potenziamento del laboratorio ausili, comunicazione e apprendimento (LACA) - convenzione con un laboratorio già funzionante. Individuare strutture specifiche residenziali per offrire risposte abitative e assistenziali per disabili (”dopo di noi”) cui siano venute a mancare le figure di familiari di riferimento o come risposta per situazioni di assenza temporanea. - Opera di sensibilizzazione e pressione da parte dei Servizi e delle Associazioni di tutela nei confronti delle Istituzioni e dei cittadini in generale - azioni dei Servizi e delle Associazioni di tutela per facilitare la mobilità con le società di trasporto preposte (autolinee, ferrovie ecc.) - prevedere un maggior coordinamento tra le varie offerte di “trasporto agevolato” : taxi, automezzi attrezzati gestiti da associazioni di vario genere. 3) Conclusioni Il presente documento mette a disposizione il lavoro svolto dal gruppo con lo scopo di contribuire alla costruzione dell’immagine di salute nel territorio delle Colline Metallifere. Il contenuto della relazione è frutto del confronto tra le varie componenti del gruppo ed esprime l’esperienza e la conoscenza dei vari membri tenendo conto delle diverse appartenenze. Certamente non può essere esaustivo di tutti gli aspetti e le sfaccettature caratterizzanti l’area della disabilità. Diverso sarebbe stato il risultato finale se avessero partecipato al gruppo altre professionalità (pediatra, neuropsichiatra infantile, psicologo, medico di medicina generale) o altre realtà istituzionali (scuola, centro per l’impiego) o dell’associazionismo. Anche se non tutti hanno potuto essere presenti ogni volta, per impegni di lavoro, la partecipazione di tutte le componenti è stata attiva e proficua, il confronto aperto, e ciò ha prodotto soddisfazione e suscitato il desiderio di altre occasioni di scambio. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 32 di 101 TAVOLO DI LAVORO SULL’IMMIGRAZIONE Questo gruppo di lavoro si è riunito quattro volte per esaminare gli aspetti più importanti del fenomeno dell’immigrazione nella zona socio-sanitaria Colline Metallifere, la popolazione immigrata residente è di circa 2.050 persone e, considerato che la provincia di Grosseto è tra le province toscane a più basso numero percentuale di presenze immigrate ma che il trend di crescita è di circa il 50% l’anno, è presumibile che per i prossimi anni la crescita del fenomeno subirà un incremento esponenziale. 1. È emersa chiaramente da parte degli immigrati la necessità di informazioni più adeguate rispetto alle opportunità e ai percorsi formativi nei vari settori della vita associata come lavoro, scuola, sanità, servizi sociali in genere. 2. Si ritiene anche indispensabile implementare la formazione degli operatori dei vari servizi; infatti di fronte ad una popolazione sempre più eterogenea è evidente l’importanza di questo aspetto, sensibilizzando e aggiornando in modo continuato il personale, addetto alla relazione con il pubblico. 3. Fondamentale è anche il ruolo della scuola; si ricorda infatti che per accedere alla scuola non è necessario essere in possesso del permesso di soggiorno e quindi tale settore è da ritenersi un punto privilegiato anche per il contatto e la conoscenza dei minori immigrati e le loro famiglie. A questo proposito le insegnanti non sempre sembrano essere in possesso dei necessari strumenti transculturali per la comprensione ed il supporto a questa realtà così eterogenea e complessa. 4. Un altro settore in cui spesso si riscontrano problemi è la mancanza di conoscenza degli aspetti giuridici nel settore lavorativo, sia per quanto riguarda l’informazione delle norme di sicurezza che per i diritti dei lavoratori. 5. Inoltre a fronte di criticità emerse nel momento di accesso agli sportelli della pubblica amministrazione, si auspica che possano essere implementati e resi più fruibili i percorsi per la conoscenza e l’accessibilità dei vari servizi socio-sanitari ( es. gratuità dei servizi offerti dai S.S.N., prevenzione, vaccinazioni e allattamento), anche ampliando i servizi offerti dallo Sportello Informativo per Immigrati, già presente nel territorio. Tutto questo nel rispetto dell’alterità, integrità e identità culturale propria dell’immigrato, anche attraverso la presenza di figure-ponte per la relazione (es. mediatore culturale) in importanti momenti della vita familiare e sociale, basti pensare alla criticità della posizione della donna nel momento del parto e alla presenza di minori e figli partoriti in casi di difficoltà economiche. Tale attività andrà programmata anche in relazione alle direttive in materia di immigrazione della Regione Toscana che mira a riconoscere il diritto di rappresentanza e di voto per i cittadini non comunitari (es.partecipazione di un rappresentante della Consulta degli Immigrati ai Consigli Comunali, l’inserimento di donne straniere nelle Commissione delle Pari Opportunità). Il Gruppo per l’Immigrazione Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 33 di 101 Società della Salute Colline Metallifere ASL 9 Zona 1 – Area di Intervento Immigrazione - Gruppo di lavoro costituito da: Coordinatore del Gruppo: Dr. Francesco Bonuccelli Dirigente I livello Neuropsichiatria Infantile ASL 9 Zona 1 -Bernardini M ichela………Assistente Sociale Comune Massa Marittima -Bertini Anna………………. Inf. Professionale Distretto Sanitario ASL 9 Monterotondo M mo -Cellini Bruno………………Consigliere Associazione Misericordia M ontieri -Fabbrizzi Grazia………….. Infermiera Professionale Psichiatria ASL 9 Zona 1 -Fazioli Cecilia…………….Pedagogista -Gitto Liliana……………….Psicologa -Giuggioli Silvia…………...Associazione Mappamondo -Merlini Paola……………… Insegnante -Pecorini Barbara………….Operatrice sportello immigrati Massa Mma -Picchi Loretta……………..Responsabile Area Aff.Generali Comune M onterotondo Mmo -Rondelli Renzo……………Medico di Medicina Generale ASL 9 Zona 1 Distretto M ontieri -Rossi Sabrina……………..Direttore Patronato INAC Grosseto Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 34 di 101 Popolazione totale residente nei Comuni delle Colline Metallifere, suddivisi per sesso e fasce di età (dati Istat aggiornati al 01 Gennaio 2005). Follonica ♀ Follonic a♂ Gavorra no ♀ Gavorra no ♂ Massa Mma ♀ Massa Mma ♂ Monterot ondo Mmo ♀ Monterot ondo Mmo ♂ Montieri ♀ Montieri ♂ Scarlino ♀ Scarlino ♂ 1451 1454 582 617 524 529 74 90 64 58 242 250 2132 2141 826 907 835 817 118 124 103 121 347 419 2345 2259 957 959 928 896 123 125 109 130 394 398 2483 2226 813 816 968 937 113 122 107 119 340 364 2081 1644 872 679 996 717 146 132 167 123 255 873 416 319 170 441 248 54 33 99 45 105 59 11365 10140 4369 4148 4692 4144 628 626 649 596 1683 1726 Fasce di età 0 >18 19 > 35 36 > 50 51 > 65 66 > 80 81 > 100 Somma Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - 236 Pagina 35 di 101 Pop.straniera in età scolare, residente Comuni Coll.Metallifere 01 Gennaio 2005. Follonica 0>5 6 > 12 13 > 18 Totale Gavorrano Massa Mma Monteroton Montieri do Mmo Scarlino 34 18 24 8 11 10 28 30 18 6 20 6 40 23 16 9 8 3 102 71 58 23 39 19 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 36 di 101 Pop.straniera residente Comuni Coll.Metall.+ Provincia Grosseto e totale Regione Toscana, suddivisa per fasce di età (dati ISTAT 01 Gennaio 2005). Follonica Gavorrano Massa Mma Monteroton do Mmo Montieri Scarlino P.Grosseto Toscana 34 18 24 8 11 10 442 17380 28 30 18 6 20 6 470 13487 40 23 16 9 8 3 490 11228 103 71 58 23 39 19 1402 42095 0,47% 0,83% 0,65% 1,83% 3,13% 0,55% 0,64% 1,16% Classi di età 0>5 6 > 12 13 > 18 Totale %/pop. Resident e Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 37 di 101 Pop.totale in età scolare Comuni Colline Metallifere ASL 9 Zona 1, Provincia di Grosseto e Regione Toscana (dati Istat 01 Gennaio 2005). Follonic a Gavorra no Massa Mma 907 369 322 48 37 182 9370 177884 1044 413 338 68 44 153 10914 195904 954 417 393 48 41 157 10058 173320 2905 1199 1053 164 122 492 30342 547108 21205 8517 8836 1254 1245 3409 218159 3598269 13,5% 14,07% 11,91% 13,07% 9,79% 14,43% 13,9 % 15,20% Montero tondo Mmo Montieri Scarlino Pr.Gross Toscana eto Classi di età 0>5 6 > 12 13 > 18 Totale Pop.Tot. % età scolare/pop .totale Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 38 di 101 Distribuzione % della popolazione straniera sulla popolazione totale nei Comuni delle Colline Metallifere. Gavorrano Massa Marittima 21505 8517 8836 1254 1245 3409 690 436 469 127 196 140 3,20% 5,11% 5,30% 10,12% 15,74% 4,10% Follonica Monterotondo Marittimo Montieri Scarlino Pop. Totale Pop.Straniera totale % della pop. Straniera sulla pop.residenet totale Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 39 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 40 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 41 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 42 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 43 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 44 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 45 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 46 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 47 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 48 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 49 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 50 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 51 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 52 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 53 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 54 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 55 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 56 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 57 di 101 TAVOLO DI LAVORO SULL’IMMIGRAZIONE Questo gruppo di lavoro si è riunito quattro volte per esaminare gli aspetti più importanti del fenomeno dell’immigrazione nella zona socio-sanitaria Colline Metallifere, la popolazione immigrata residente è di circa 2.050 persone e, considerato che la provincia di Grosseto è tra le province toscane a più basso numero percentuale di presenze immigrate ma che il trend di crescita è di circa il 50% l’anno, è presumibile che per i prossimi anni la crescita del fenomeno subirà un incremento esponenziale. 1.È emersa chiaramente da parte degli immigrati la necessità di informazioni più adeguate rispetto alle opportunità e ai percorsi formativi nei vari settori della vita associata come lavoro, scuola, sanità, servizi sociali in genere. 2. Si ritiene anche indispensabile implementare la formazione degli operatori dei vari servizi; infatti di fronte ad una popolazione sempre più eterogenea è evidente l’importanza di questo aspetto, sensibilizzando e aggiornando in modo continuato il personale, addetto alla relazione con il pubblico. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 58 di 101 3. Fondamentale è anche il ruolo della scuola; si ricorda infatti che per accedere alla scuola non è necessario essere in possesso del permesso di soggiorno e quindi tale settore è da ritenersi un punto privilegiato anche per il contatto e la conoscenza dei minori immigrati e le loro famiglie. A questo proposito le insegnanti non sempre sembrano essere in possesso dei necessari strumenti transculturali per la comprensione ed il supporto a questa realtà così eterogenea e complessa. 4. Un altro settore in cui spesso si riscontrano problemi è la mancanza di conoscenza degli aspetti giuridici nel settore lavorativo, sia per quanto riguarda l’informazione delle norme di sicurezza che per i diritti dei lavoratori. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 59 di 101 5. Inoltre a fronte di criticità emerse nel momento di accesso agli sportelli della pubblica amministrazione, si auspica che possano essere implementati e resi più fruibili i percorsi per la conoscenza e l’accessibilità dei vari servizi sociosanitari ( es. gratuità dei servizi offerti dai S.S.N., prevenzione, vaccinazioni e allattamento), anche ampliando i servizi offerti dallo Sportello Informativo per Immigrati, già presente nel territorio. Tutto questo nel rispetto dell’alterità, integrità e identità culturale propria dell’immigrato, anche attraverso la presenza di figure-ponte per la relazione (es. mediatore culturale) in importanti momenti della vita familiare e sociale, basti pensare alla criticità della posizione della donna nel momento del parto e alla presenza di minori e figli partoriti in casi di difficoltà economiche. Tale attività andrà programmata anche in relazione alle direttive in materia di immigrazione della Regione Toscana che mira a riconoscere il diritto di rappresentanza e di voto per i cittadini non comunitari (es.partecipazione di un rappresentante della Consulta degli Immigrati ai Consigli Comunali, l’inserimento di donne straniere nelle Commissione delle Pari Opportunità). Il Gruppo per l’Immigrazione Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 60 di 101 ’ALTRO STRANIERO E LA SCUOLA iflessioni del gruppo hanno evidenziato alcune criticità in riferimento ai temi scuola e immigrazione. a presenza sempre più numerosa di bambini e ragazzi stranieri frequentanti la scuola è un fenomeno tutto sommato recente, che ha visto in molti casi la difficoltà di mettere in piedi interventi adeguati ed efficaci. n generale la scuola ha due necessità: gestire dal punto di vista burocratico l’inserimento di studenti provenienti da paesi esteri; ciò è quanto avviene a un primo ed immediato livello; uccessivamente occorre mettere in atto interventi per accogliere in termini di relazioni interpersonali tra studenti italiani e stranieri, tra insegnanti e studenti stranieri e tra insegnanti e famiglie dei ragazzi t i i Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 61 di 101 uesta breve e limitata trattazione vuole mettere in luce alcuni paradigmi teorici in riferimento al significato pedagogico-educativo dell’incontro con l’altro, della diversità, per poi ipotizzare dei percorsi da sviluppare nella scuola a partire dalla materna fino alle superiori. La relazione intesa come capacità di accogliere le diversità dell’altro e capacità di vivere insieme. a relazione è reciprocità, ma non sempre la reciprocità della relazione è possibile e legittima. Esistono tre casi in cui la mutualità della relazione è o deve essere limitata: la relazione pedagogica, quella psicoterapeutica e quella pastorale; anche se il rapporto educativo è nella sua essenza un “rapporto dialogico”, di fatto, non è mai un rapporto simmetrico, poiché se diventasse reciproco perderebbe la prerogativa di essere “educativo” Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 62 di 101 Il vero presupposto della relazione sta nel riconoscimento della propria “soggettività”, ovvero conosco me stesso, ma “me stesso” non può essere l’unico riferimento della relazione. Accedere al mistero dell’altruità, ovvero l’intenzionalità di camminare verso l’altro, comprendendo che è solo possibile camminare, nel rispetto del mistero dell’altro. Importante tenere presente che l’approccio dell’altro da sé è sempre dipendente dal contesto, da situazioni segnate da pre-giudizi, pre-comprensioni forniti dalla cultura di appartenenza; ’incontro con l’altro non è dato semplicemente dalla conoscenza dell’altro, né si fi t di b ì ti di bilità Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 63 di 101 La relazione è il luogo dove si può vedere doppio e quindi vedere di più (Bateson G.). L’incontro con l’altro comporta l’essere disposti a cambiare punto di vista e ciò ci consentirà di: . vedere le cose sotto un’altra prospettiva; . vedere se stessi mentre si guardano le cose; osservare in modo nuovo ciò che ciascuno fa (il proprio comportamento); . . divenire consapevoli di quello che non si fa; . analizzare il punto di vista da cui si osservano le cose. ccettare il “distanziamento” dalla propria posizione, senza farsi Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 64 di 101 ORIENTAMENTI EDUCATIVI Obiettivo essenziale dell’educazione è l’apprendere a relazionarsi positivamente con gli altri e con il mondo. La formazione della persona deve partire da un radicamento profondo, conoscendo il proprio limite si rispetta la propria e altrui libertà. Educare alla progettualità Tre sono gli aspetti significativi: cognitivo, affettivo e della relazionalità, da analizzare in funzione dell’unità tra corpo e mente, inserite nella dimensione relazionale e sociale. Si tratta di ideare una serie di progetti di gruppo. Vedi schemi allegati. E’ necessario realizzare percorsi di formazione esperienziale per gli insegnanti, sempre tenendo conto dei paradigmi teorici sopra riportati. Dott.ssa Cecilia Fazioli Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 65 di 101 Bibiliografia Romano R.G. (a cura di ) “Ciclo di vita e dinamiche educative nella società postmoderna” Ed. Franco Angeli 2004. Della Maggiore L. –Rosellini M. “Il viaggio di Dorothy nel regno di Oz. Educare alla progettualità” Ed. Del Cerro 1998 Caritas Migrantes Immigrazione Dossier statistico 2005 XV rapporto Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 66 di 101 Figura 1 – Scuola e immigrazione Gestione burocratica ed inserimento di studenti provenienti da paesi esteri Relazioni interpersonali tra studenti italiani e stranieri, tra insegnanti e studenti stranieri, tra insegnanti e famiglie di studenti stranieri Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 67 di 101 Figura 2 – Significato pedagogico-educativo della diversità Relazione intesa come capacità di accogliere le diversità dell’altro e capacità di vivere insieme Relazione come reciprocità Etica della responsabilità Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 68 di 101 Figura 3 – Orientamenti educativi ed educazione alla progettualità Aspetto cognitivo Aspetto affettivo Aspetto della relazionalità Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 69 di 101 Obiettivi educativididattici Compiti procedurali Risorse-attività Consapevolezza proprio corpo e sua operatività Percepire corpo orientato in movimento Gioco Sviluppo capacità sensopercettive e motorie Sviluppo capacità coordinative e percettive Attività psicomotoria di base, attività musicali, grafico-pittoriche, plastiche Sapersi rapportare e aggiustare allo spazio e al tempo Risoluzione situazioni problemi mediante approccio logicomatematico Giochi implicanti connessioni e relazioni insiemistiche e aritmetiche Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 70 di 101 Obiettivi educativididattici Compiti procedurali Risorse-attività Acquisire fiducia in sé e negli altri Sollecitare rispetto di sé e del gruppo. Abituarsi ad ascoltare sé, l’altro, il gruppo Attività espressiva individuale e relazionale. Attività di ascolto Partecipare e socializzare Autocontrollarsi. Costruzione rapporti interpersonali corretti e solidali Giochi di gruppo. Attività di comunicazione con utilizzo combinato di linguaggi diversi Senso di appartenenza al gruppo Abituarsi a cambiare punto di vista. Imparare a conoscere e condividere convenzioni e regole Attività progettuali Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 71 di 101 Obiettivi educativididattici Compiti procedurali Risorse-attività Acquisire fiducia in sé e negli altri Sollecitare rispetto di sé e del gruppo. Abituarsi ad ascoltare sé, l’altro, il gruppo Attività espressiva individuale e relazionale. Attività di ascolto Partecipare e socializzare Autocontrollarsi. Costruzione rapporti interpersonali corretti e solidali Giochi di gruppo. Attività di comunicazione con utilizzo combinato di linguaggi diversi Senso di appartenenza al gruppo Abituarsi a cambiare punto di vista. Imparare a conoscere e condividere convenzioni e regole Attività progettuali Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 72 di 101 INTEGRAZIONE OSPEDALE/TERRITORIO Durante il lavoro del gruppo sono emerse numerose problematiche riguardanti i rapporti O/T. In questa sede ne esporremo soltanto alcune proponendo, ove possibile, delle soluzioni. MODALITA’ DI COMUNICAZIONE Da più parti si avverte la difficoltà di comunicare tra i medici del territorio (MMG) e quelli ospedalieri. Molto spesso i primi denunciano il fatto che solo al momento della dimissione vengono a conoscenza dell’avvenuto ricovero, soprattutto se questo era stato effettuato dal 118 o dai medici della continuità assistenziale durante la notte o i fine settimana. Dotare i Reparti Ospedalieri, (quantomeno quelli dell’Osp. S.Andrea) ed i MMG di cellulari di servizio potrebbe contribuire a facilitare la comunicazione. Un’ ulteriore modalità potrebbe essere rappresentata dalla messa in rete Reparti-MMG con la possibilità di scambiarsi e-mail in tempo reale. Sempre nell’ambito della comunicazione va segnalato il disagio che spesso viene avvertito dal MMG quando si trova tra le mani lettere di dimissione non sufficientemente esaustive o, peggio ancora, scritte a mano con calligrafia illeggibile su moduli prestampati. In questo caso il superamento delle difficoltà, oltre che con piccoli accorgimenti tecnici, si potrebbe verificare, a costo zero, con un po’ di buona volontà. RIDEFINIZIONE PERCORSO ADI Pur esistendo già da diversi anni un protocollo aziendale per le dimissioni in ADI, da più parti si avverte la necessità di rivedere alcuni percorsi, anche con lo scopo di ristabilirne l’appropriatezza e di evitare all’assistito e alla sua famiglia il senso di smarrimento, ed il conseguente dispendio di energie, al momento del rientro a domicilio. Sarebbe quantomeno auspicabile che il paziente, per il quale è stata proposta la dimissione in ADI, uscisse con lettera di dimissione, progetto riabilitativo esauriente e completo in tutte le sue parti, richieste per eventuali trasporti sanitari, ausili non personalizzati, (carrozzine, deambulatori, etc…) o presidi. Sempre in ambito ADI (che ricordiamo essere stata istituita per abbreviare la degenza ospedaliera pur mantenendo il pz. in una situazione, per così dire, protetta) è emersa fortemente la necessità di stabilire con estrema chiarezza le modalità ed i tempi con cui lo specialista ospedaliero, se necessario, dovrà recarsi al domicilio del paziente (previ accordi con il MMG). PAZIENTI PSICHIATRICI O TOSSICODIPENDENTI Da più parti (P.S., Servizio Sociale, Sert…) è stato chiesto di definire accuratamente un protocollo da seguire in caso di coinvolgimento di pz. Psichiatrici o tossicodipendenti, sia per evitare ricoveri impropri che il disagio degli operatori e dei parenti. PUNTO UNICO D’ACCESSO (PUA) Già da tempo, nell’ottica di assicurare all’interno della Zona-Distretto un percorso di accesso unificato ai servizi socio sanitari in caso di bisogno complesso, si parla di costituire il cosiddetto PUA. Questa sorta di sportello dovrebbe fornire una corretta informazione per la fruizione appropriata dei servizi e al tempo stesso attivare un percorso assistenziale personalizzato. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 73 di 101 Il Piano Sanitario Regionale 2005/2007, di cui alla Delibera del Consiglio Regionale n. 22 del 16 febbraio 2005, afferma che "la salute è un diritto dei cittadini e la tutela della salute è il fine del Servizio Sanitario Regionale", puntualizzando che l'Universalità, intesa come " parità di accesso ai Servizi Sanitari per tutti i cittadini/e proporzionalmente ai loro bisogni ed indipendentemente da luogo, età, genere, etnia, religione e classe sociale di appartenenza" e l'attenzione ai più deboli, intesa come " particolare attenzione ai bisogni dei soggetti più deboli" (donne, bambini, anziani, soggetti in difficoltà economica ed altre categorie di utenti), sono fra i principali valori costitutivi del modello di Sanità adottato dalla Regione Toscana. "La tutela materno-infantile" del Piano Integrato Sociale Regionale 2002/2004 sottolinea la necessità di "rafforzamento della rete dei Consultori Familiari e di sviluppo di quelle azioni che possono consentire il pieno svolgimento della loro funzione sociale" ed indica tra gli obiettivi prioritari lo sviluppo di "interventi sociali a sostegno della maternità consapevole, dell'assistenza della donna e della coppia, della famiglia e dell'adolescente-giovane" nei consultori. GRUPPO DI LAVORO AREA MATERNO-INFANTILE AREA DEI BISOGNI DELLA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO Necessità di avere un punto di accoglienza per l’ascolto dei bisogni dell’utente e l’orientamento verso percorsi assistenziali La funzione di accoglienza diventa centrale in un approccio consultoriale caratterizzato da una globalità di interventi di carattere sia sociale che sanitario. Tale funzione si esplica nel: • promuovere adeguate conoscenze sui servizi • indirizzare l’utenza verso i percorsi assistenziali; • facilitare l’accesso ai servizi; • attivare i collegamenti in rete con altri servizi sociali e sanitari e con il volontariato; • operare in accordo con servizi di mediazione culturale. Attraverso la strutturazione della funzione di accoglienza è possibile anche garantire una migliore accessibilità a tutti i servizi consultoriali tramite interventi finalizzati e rispondere alle esigenze dell'utenza e del territorio in termini di orari di apertura diversificati e definire i criteri di accesso alle prestazioni (per evitare ad esempio che le prestazioni consultoriali siano inserite nel circuito di prenotazione dei Cup come prestazioni specialistiche ambulatoriali soggette al pagamento della quota di partecipazione alla spesa). Maggiore informazione sulla prevenzione oncologica femminile. Aumentare l’adesione agli screening oncologici (mammografia, pap-test) al fine di ridurre la mortalità attraverso un’informazione più efficiente ed efficace e coinvolgendo anche i MMG che dovrebbero far presente alle donne l’utilità dell’esame. Sarebbe necessario anche fare dei protocolli con il servizio della citologia per concordare, monitorare, organizzare l’invito personale alle donne per l’accesso ai punti di prelievo. Il collegamento dovrebbe essere in rete anche per evidenziare e per assicurare una chiamata tempestiva per tutte le donne in età di mammografia. Sostegno delle funzioni genitoriali consapevoli e sostegno delle responsabilità familiari e presa in carico del disagio sociale e psicologico (trascuratezza, abbandono, devianza); Valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari attraverso interventi-gruppi-programmi che abbiano l’obiettivo di sostenere le funzioni genitoriali; di attivare azioni dirette alla prevenzione e presa in carico del disagio con particolare attenzione ai nuovi assetti familiari. Sostegno alle donne e minori vittime di abuso, maltrattamento, violenza intrafamiliare ed extrafamiliare; • collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni; • collaborazione con i Servizi Minorili dell’Amministrazione della Giustizia; • collegamento con il Centro Antiviolenza della nostra Provincia; • istituzione di un numero verde per richieste ed interventi di urgenza e/o di segnalazione . • rapporti con le strutture di inserimento quali comunità alloggio ed istituti educativoassistenziali Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 74 di 101 Interventi per la Promozione della Salute per le donne straniere; • interventi di informazione e mediazione culturale per le donne immigrate che ricorrono all’I.V.G.; • nel distretto deve essere garantito il percorco nella sua interezza in integrazione con la struttura ospedaliera; • garantire le modalità di raccordo con le associazione rappresentative delle comunità straniere; • favorire servizi di assistenza alla procreazione responsabile e di consulenza per la contraccezione; Tra le donne straniere sono soprattutto quelle di nazionalità rumena, albanese , cinese, ucraina , nigeriana e peruviana a far ricorso maggiormente all’I.V.G. Emerge con evidenza la criticità della questione dell’I.V.G. tra le donne che provengono da paesi in cui i tassi di abortività sono molto elevati e che, presumibilmente, conservano le loro abitudini anche in Italia. Consulenza e terapia sessuologica per adolescenti, adulti e coppie anche per malattie sessualmente trasmissibili; - educazione Sessuale del singolo, della coppia e della Comunità, anche in collaborazione con le strutture scolastiche; - iniziative tendenti alla divulgazione delle informazioni necessarie alla conoscenza dei problemi. Prevenzione e sostegno per l'età post-fertile; Interventi di educazione sociale-psicologica e sanitaria tendenti alla divulgazione delle informazioni necessarie alla conoscenza dei problemi connessi alla menopausa. Tutelare il percorso nascita (gravidanza, corso di preparazione al parto, allattamento al seno, assistenza psicologica pre-post partum, assistenza domiciliare alle puerpere); Occorre individuare linee guida condivise con ospedale e territorio. Occorre stabilire percorsi che indirizzino le donne dall’ospedale al Consultorio, con una presa in carico globale (non solo in fase post I.V.G. ma anche per esempio in fase post-parto e comunque anche in ordine ad interventi legali ed altre problematiche della salute della donna). Parallelamente occorre concordare percorsi di invio dal Consultorio ad altre strutture aziendali ospedaliere e non per assicurare una tempestiva risposta ai bisogni assistenziali espressi dall’utente nella fase di accoglienza consultoriale e che richiedono interventi di specifica competenza di altri settori. Il Consultorio deve assicurare: • la consegna del libretto della gravidanza; • visite e consulenze ostetrico-ginecologiche; • corsi di preparazione al parto; • assistenza puerperale con offerta attiva a tutte le utenti (con particolare attenzione alla prevenzione e presa in carico della depressione post-parto); • potenziare promozione e sostegno dell’allattamento al seno; • consulenza psicologica, psicoterapeutica e socio-assistenziale al singolo, alla coppia, alla famiglia, al gruppo; • assistenza domiciliare alla puerpera nelle seguenti aree: sessualità, maternità e paternità, gravidanza e interruzione della gravidanza, parto e puerperio. Maggior informazione sulla procreazione responsabile e cosciente (infertilità, sterilità, I.V.G., abortività ripetuta); Maggiore informazione sui disturbi del comportamento alimentare; Sostegno alla madre lavoratrice e non - Attività informativa sulla legislazione a tutela della lavoratrice madre e più in generale sui diritti spettanti alla donna ( compresa la facoltà di partorire in anonimato) - Potenziare i servizi di supporto per l’assistenza alle madri lavoratrici e non con incremento di asili nido , trasporti e flessibilità degli orari scolastici e di lavoro. Sostegno per genitori adottivi nella fase della pre-post adozione; • creazione di un Centro Affidi • organizzazione di gruppi di auto-aiuto sul post-adottivo Potenziare i programmi di Educazione alla Salute in relazione agli ambiti della affettività, sessualità e comunicazione Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 75 di 101 promuovere attività di informazione, educazione e formazione nelle scuole secondarie di I e II grado con un’azione capillare in tutte le classi: incontri tematici con le famiglie, attività di formazione per gli insegnanti. Dare maggiore rilievo alle politiche giovanili • consolidando le risorse dei giovani • adeguando il sistema delle tutele alle nuove problematicità • sviluppare il concetto di autonomia e di responsabilità • RIQUALIFICAZIONE DEL CONSULTORIO • Assegnazione del personale sia dipendente che in convenzione nominativamente; • Formazione del personale; • Sedi adeguate; • Strumentazione adeguata. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 76 di 101 SALUTE MENTALE ADULTI VALUTAZIONE DEI BISOGNI EMERSI Sono stati effettuati 6 incontri che hanno registrato una buona partecipazione delle persone del gruppo. 1) Far funzionare al meglio quello che già c’è. - Ci sono servizi di eccellenza vanificati da carenze strutturali - Valorizzare le risorse dei servizi esistenti. - Il DSM deve essere messo in grado di funzionare come una struttura organizzativa unitaria *che dispone di strutture tali da garantirne la visibilità e la funzionalità *che integra le figure professionali diverse, in grado di definire compiti e priorità. *In grado di dare una risposta fin dall’inizio integrata ad una richiesta confusa (Es. evitare le duplicazioni dell’intervento tra psicologo e psichiatra. Distinguere ma non dividere bisogni sociali e bisogni psichici). - Mettere in rete le strutture istituzionali tra loro (es. Salute mentale, SERT, Servizio Sociale, Medicina di Base) e queste col terzo settore, tenendo conto che spesso intervengono sulle stesse persone: fare in modo che gli utenti abbiano una risposta unitaria e non frammentata. In particolare risulta carente e va definito il rapporto con la medicina di base, attuando il progetto già presentato. Come momento preparatorio, o in alternativa all’integrazione tra servizi, è necessario un protocollo operativo tra le varie strutture organizzative che regoli i rapporti reciprociI protocolli operativi potrebbero essere inizio di confronto e di messa in rete. 2) Introdurre il metodo del confronto e della costruzione collettiva come aspetto metodologico del lavoro 3) Trovare modalità di superare l’accesso ai servizi. le difficoltà culturali, vergogna, che rendono difficile 4) Sostegno ai familiari di persone con patologie fisiche gravi, invalidanti, terminali, Alzeimer, ecc. 5) Problemi dei suicidi particolarmente elevato nella zona di Massa M.ma 6) Problema dell’assistenza e della pronta accoglienza per i senza-casa 7) Sostegno, formazione e aggiornamento continuo del personale che lavora nelle situazioni di aiuto, assistenza domiciliare, volontariato. PROPOSTE E PROGETTI Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 77 di 101 CREAZIONE DI UN PUNTO DI ASCOLTO PER IL DISAGIO PSICHICO-ESISTENZIALESOCIALE, con queste caratteristiche • Si rivolge alle persone con problemi esistenziali, psichici, emotivi, relazionali, sociali, allo scopo di favorire una possibilità di ascolto e di chiarimento rispetto al problema presentato, dando prima ancora della risposta, un sostegno al loro disagio. • Deve avere le caratteristiche di: accessibilità e visibilità da parte della gente. Accoglienza, ascolto, “base sicura”, non deve essere burocratico. Favorire l’approccio anonimo. • Modo di intervento: cercare di attivare le risorse personali e responsabilizzare la persona. • Deve essere in grado di dare informazioni sulle risorse esistenti nel territorio. • Capace di comprendere anche la eventuale gravità, per cui deve essere • Composto da personale professionalmente preparato, anche del terzo settore. Formazione permanente e continua • Creare un gruppo di lavoro permanente inter-disciplinare (comprendente varie figure professionali, anche del 3° settore) in grado di recepire i bisogni emergenti in base all’esperienza effettuata, bisogni al momento inespressi o poco visibili. Il gruppo nel procedere dell’iniziativa valuterà i risultati in corso d’opera. Andando nella direzione di costruire un osservatorio dinamico ed elastico che sia in grado di prendere altre direzioni in base al tipo di richiesta emersa. • Associato o in alternativa costituire un gruppo di lavoro/ commissione permanente sul problema salute mentale adulti e minori, costituito da rappresentanti degli enti interessati (ASL; Comune), 3° settore, famiglie e utenti. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 78 di 101 SALUTE MENTALE INFANZIA E ADOLESCENZA (vedi D1) COMPONENTI DEL GRUPPO QUALIFICA D.ssa Maria Pia Russo Psicologa -ASL 9 -Salute Mentale InfanzialAdolescenza D.ssa Daniela Cecchi Psicologa Presidente Ass.Culturale Kore D.ssa Annamaria Chimenti Logopedista ASL 9 -Salute Mentale Infanzia/Adolescenza Roberto Culatti Consigliere Comune di Scarlino Laura Rappezzi Assistente Sociale professionale Comuni Ass.Colline Metallifere Manuela Setti Infermiera Professionale ASL 9- DSM Adult Elena Lippi Assistente Sociale Professionale ASL9 Loira Lupetti Insegnante Scuola Media Pacioli- Follonica D.ssa Silvia Paoli Pediatra ASL 9 -Ospedale Massa M.Ma Vedi D2 Il lavoro del gruppo si è sviluppato in alcuni incontri nei quali ogni componente, da un vertice personale e professionale (per coloro che lavorano nel settore) ha cercato di individuare i bisogni della popolazione, intendendo con questi sia quelli espressi, come quelli che emergono dalle richieste rivolte ai Servizi che si occupano di Salute mentale Infanzia Adolescenza, sia quelli sommersi, e quindi facendo un tentativo di interpretazione degli stessi. (vedi D3 e D4) "CI VUOLE UN VILLAGGIO PER CRESCERE UN BAMBINO". (Proverbio Africano). Questo proverbio è una metafora che sintetizza efficacemente il pensiero del gruppo, il quale ha considerato la necessità di affrontare la tematica “tutela della salute mentale minori” attraverso un lavoro di sostegno e coordinamento tra tutte le figure che ruotano intorno all'universo minorile: i genitori, le scuole, i servizi, il volontariato sociale, o più in generale la società civile, privilegiando quindi forme di intervento preventive e indirette, ritenute più efficaci di quelle dirette sul minore. (vedi D6) Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 79 di 101 Nel confronto tra i partecipanti si è delineata da subito un'area di bisogni da tutti considerata rilevante che riguardava gli Aspetti Preventivi rispetto alla salute mentale dei minori. (vedi D 7). Investire sulla prevenzione e poi, naturalmente, sulla cura; l'intervento sul contesto prima che quello diretto sul bambino. BISOGNI: prevenzione/promozione Il bisogno di prevenzione va affiancato a quello di promozione delle risorse del bambino e del contesto. Criticità rilevate: -mancanza di operatori in numero sufficiente per occuparsi oltre che della patologia e dell'emergenza anche di prevenzione, avendo modo di lavorare non solo sulle richieste dell'utenza, che spesso già saturano i servizi (vedi liste d'attesa), ma in progetti sulla prevenzione. -mancanza di una cultura "psicosomatica" nell'approccio con i minori. I bambini comunicano il proprio disagio psicologico attraverso il corpo o viceversa. Proposte/Progetti: -costruire uno spazio di cons ulenza all'interno del Servizio Salute Mentale Infanzia/Adolescenza, a cui gli utenti si possano rivolgere per essere ascoltati e supportati rispetto a problematiche non necessariamente psicopatologiche. - Formazione, rivolta ai genitori e agli insegnanti, alla lettura precoce dei segnali di disagio e alla promozione delle capacità espressive e comunicative del bambino; (vedi D9) BISOGNI: Maggiore conoscenza dei servizi rivolti all'infanzia, sia tra gli operatori del settore che nell’utenza, per potersi rivolgere o poter inviare precocemente alle strutture idonee. CRITICITA': - s c a r s a conoscenza dei servizi esistenti sul territorio da parte dell'utenza e degli interventi possibili . - difficoltà a rivolgersi ai Servizi che si occupano di Salute Mentale a causa della rappresentazione sociale del disagio mentale: "follia"= malattia mentale = gravità = incurabilità. - mancanza di spazi istituzionali e di procedure codificate che aiutino a chiarire i ruoli specifici, che regolamentino il lavoro nei Servizi e tra i Servizi (Salute Mentale, Pediatria ecc.), per creare una maggiore continuità degli interventi, per evitare sovrapposizioni e deleghe. - fuga degli utenti in Centri di II° e III° livello, quando non è necessario perchè nel territorio esisterebbero tutte le risorse per la presa in carico. PROPOSTE: sensibilizzazione/divulgazione/conoscenza dei servizi esistenti - l'istituzione dell'Unità Funzionale in tempi brevi dovrebbe permettere di fornire una carta dei Servizi e servirebbe anche a formalizzare il lavoro d'equipe che per il momento è lasciato all'iniziativa dei singoli operatori, che decidono di incontrasi e confrontarsi, non essendoci riunioni istituzionalmente stabilite tra gli operatori che si occupano di salute mentale infanzia/adolescenza. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 80 di 101 - attuare una organizzazione dei Servizi che si occupano della Salute Mentale Infanzia Adolescenza realizzando un lavoro di maggiore integrazione, ottimizzando le risorse esistenti e dando un prodotto-servizio qualitativamente migliore. Uno per tutti: il percorso di accesso al servizio è lasciato all'iniziativa dell'utente che spesso non sa se rivolgersi al neuropsichiatra, allo psicologo, al logopedista; difficoltà di invio, ma dello stesso tipo, sembrano averle i pediatri e i medici di base - individuare occasioni di confronto tra servizio di Salute Mentale -Pediatria- Medicina di base, promossi dalla futura U.F. per cominciare, per esempio, a creare una cultura di continuità degli interventi. (vedi D 10 ) BISOGNO: supporto alla genitorialità nell'affrontare le problematiche relative alle tappe evolutive del bambino, alle crisi fisiologiche della crescita (nascita di un fratello, inserimenti a scuola, crisi adolescenziali), rafforzando le proprie competenze nelle situazioni di difficoltà (perdite, lutti, separazioni, ecc.). CRITICITA': numero insufficiente di operatori impegnati nell'emergenza e nella cura di situazioni di gravità. PROPOSTE: - divulgazione della funzione dell' UFSMIA anche come spazio di consulenza, per problematiche che potrebbero, se non affrontate, esitare in patologie del minore e della famiglia. - attuare un sostegno alle famiglie e alla genitorialità attraverso iniziative basate sul volontariato sociale; costruire una Banca del Tempo in cui ogni genitore può scambiare competenze (servizi e prestazioni), dando e ricevendo aiuto, senza alcuna transizione di denaro o ricompensa per l'attività svolta che è svincolata da medicalizzazioni e tecnicismi. - S.O.S. Tata- organizzare il lavoro del sostegno educativo, attraverso una formazione degli stessi ad intervenire nei contesti naturali della famiglia, dando strumenti ai genitori per impostare strategie educative efficaci, sostenendoli ad intervenire in situazioni non necessariamente patologiche, ma comunque di difficoltà o di impotenza per i genitori e di disagio per i bambini. Anche in questo caso la scelta di "S.O.S. Tata" che riprende il nome di una trasmissione televisiva, avrebbe lo scopo di sdrammatizzare il ricorso alle figure degli educatori familiari, in quanto tale servizio è storicamente legato a situazioni di maltrattamento- incuria ecc., diventando un servizio per tutte le famiglie. (vedi D 11) BISOGNI: avere strumenti nelle scuola e nelle famiglia per gestire situazioni problematiche in particolare: 1) il disagio/devianza; 2) i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (D.S.A.), ritenuti dal gruppo problemi di grande emergenza sociale.. CRITICITA' - necessità di coinvolgimento della Scuola dell'Infanzia e Primaria, spesso trascurate negli interventi. La scuola spesso si arrende rispetto al fallimento delle proprie proposte educative con i ragazzi considerati "difficili", delegando la soluzione dei problemi ai contesti sanitari e familiari, sentendosi annichilita ed impotente. - mancanza di diagnosi precoce di D.S.A,. per fornire gli strumenti di intervento adeguati a scuole e famiglie, per prevenire l'insuccesso scolastico e i disagi emotivi secondari. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 81 di 101 PROPOSTE: sostenere le iniziative, già avviate, di progetti educativi individuali, rivolti ai ragazzi con evidenti disagi e difficoltà a seguire il percorso scolastico istituzionale, realizzate in zona con la collaborazione tra Scuola e Servizio Sociale comunale, migliorandoli attraverso la consulenza e la collaborazione anche dei Servizi sanitari del territorio; - iniziative di informazione/formazione rivolti agli insegnanti e ai genitori sui disturbi del linguaggio e di apprendimento per realizzare una prevenzione primaria e/o secondaria . In particolare si prevede uno screening, in stretta collaborazione con la Scuola dell'Infanzia e Primaria, Associazioni di volontariato - Associazione Italiana Dislessia (A.I.A.), Azienda Sanitaria Locale (ASL), recuperando esperienze già attuate in altre zone della Toscana, per l'individuazione e l'intervento precoce del D.S.A; - corsi di formazione per insegnanti sulla didattica alternativa rivolta agli alunni considerati "difficili" che non rientrano, per requisiti, nell'integrazione scolastica (insegnante di sostegno), ma non riescono a seguire le proposte scolastiche istituzionali. (vedi D 12) "Prima di essere "anziani", prima di essere "malati mentali", prima di essere prima di ogni cosa si è …“BAMBINI" Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 82 di 101 SALUTE METALE INFANZIA E ADOLOSCENZA Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 83 di 101 COMPONENTI DEL GRUPPO QUALIFICA Maria Pia Russo Psicologa ASL 9 Salute Mentale Infanzia/Adolescenza Daniela Cecchi Presidente Psicologa Ass. culturale Kore AnnaMaria Chimenti Logopedista A.S.L. 9 Salute Mentale Infanzia/Adolescenza Roberto Culatti Consigliere Comune di Scarlino Laura Rapezzi Assistente Sociale Professionale Comuni Ass. Colline Metallifere Manuela Setti Infermiera Professionale A.S.L. 9 D.S.M. Adulti Elena Lippi Assistente Sociale Professionale A.S.L. 9 Loira Lupetti Insegnante Scuola Media Follonica Silvia Paoli Pediatra A.S.L. 9 Ospedale Massa M.Ma Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 84 di 101 LAVORO DEL GRUPPO VERTICE PERSONALE Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - VERTICE PROFESSIONALE Pagina 85 di 101 BISOGNI INDIVIDUATI BISOGNI ESPRESSI BISOGNI SOMMERSI (in maniera diretta attraverso richieste ai Servizi e alle Istituzioni) (rilevati attraverso un lavoro di interpretazione) Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 86 di 101 (Proverbio Africano) Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 87 di 101 COME ORGANIZZARE E MIGLIORARE IL VILLAGGIO famiglia società civile contesto del minore servizi scuola Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 88 di 101 Gruppo Salute Mentale Area dei bisogni Aspetti Preventivi Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 89 di 101 PREVENZIONE cura INTERVENTO SUL CONTESTO sul bambino Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 90 di 101 BISOGNI: Prevenzione/promozione CRITICITA’: •Impegno dei servizi nella cura •Mancanza di una cultura psicosomatica PROPOSTE: •Formazione/informazione dei diversi operatori e degli utenti •Spazio di consulenza Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 91 di 101 BISOGNI INDIVIDUATI: Avere riferimenti chiari sui servizi CRITICITA’: •Scarsa visibilità e poca conoscenza dei servizi •Rappresentazione sociale del servizio Salute Mentale •Scarso collegamento tra i servizi •Confusione di ruoli e competenze •Scelta -degli utenti- di servizi di II°e III°livello anche se non necessario PROPOSTE: • Sensibilizzazione/divulgazione servizi esistenti •Istituzione del Servizio U.F.S.M.I.A. •Ottimizzare le risorse esistenti •Continuità negli interventi Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 92 di 101 BISOGNI INDIVIDUATI: •Supporto alla genitorialità CRITICITA’: •Numero insufficiente di operatori Impegnati nell’emergenza PROPOSTE: •Servizio di consulenza •SOS Tata •Banca del tempo Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 93 di 101 BISOGNI INDIVIDUATI: Gestire situazioni problematiche: •Disagio/devianza •Disturbo di apprendimento CRITICITA’: Necessità di coinvolgimento Della scuola dell’Infanzia e Primaria PROPOSTE: •Screening per DSA •Supportare progetti individualizzati Per ragazzi con disagio Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 94 di 101 Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 95 di 101 STILI DI VITA Mario Aquino Lucia Bravi Renzo Capaccioni Luciana Fazzini Mario Frati Chiara Guidoni Giampiero Lombardi Alberto Marenzi Gino Schifano Carlo Traditi Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 96 di 101 LA FAMIGLIA LA SCUOLA L’ASL GLI ENTI LOCALI I PARI IL VOLONTARIATO L’ASSOCIAZIONISMO. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 97 di 101 - DISPERSIONE SCOLASTICA, SCARSO RENDIMENTO SCOLASTICO E SCARSA AUTOSTIMA - DISAGIO GIOVANILE - ISOLAMENTO ANZIANI E MANIFESTAZIONI DEL DISAGIO - PREVENZIONE PATOLOGIE CORRELATE AD UNA CATTIVA ALIMENTAZIONE - CORRETTA ATTIVITA’ MOTORIA E SPORTIVA - TUTELA E CURA DELL’AMBIENTE - INCIDENTI STRADALI E DOMICILIARI - SCARSE ISCRIZIONI ALLE INIZIATIVE DEL VOLONTARIATO Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 98 di 101 I CORRETTI STILI DI VITA Osservando i dati epidemiologici nazionali e provinciali si evidenzia un sempre maggior numero di bambini in soprappeso o francamente obesi. Le azioni educative devono essere orientate alla prevenzione della obesità e patologie ad essa correlate come ipertensione arteriosa, tumori, malattie cardiovascolari, diabete, osteoporosi fino a sfociare nei disturbi del comportamento alimentare. A tal fine può essere attuato il progetto Informa-cibo in collaborazione con le Associazioni Sportive e già sperimentato nelle scuole dell’Infanzia ( 5 anni) e primo ciclo della scuola Primaria della Zona 4 – area grossetana -. Al contempo serve la sensibilizzazione/collaborazione di tutti gli Enti Locali per favorire il gioco ed il movimento nel tempo libero ( spazi liberi attrezzati). Al gioco è riconosciuta la funzione educativa, sociale, culturale e pedagogica oltre che di prevenzione di malattie contemporanee causate da uno stile di vita prevalentemente sedentario. Per gli adolescenti, per le gestanti, e per le donne in menopausa può essere istituito un percorso di supporto/informativo nell’ambito delle Attività Consultoriali. L’agenzie educative ( famiglia-scuola) si possono avvalere della competenza dell’ASL 9 per realizzare il progetto DOPING, finanziato dal Ministero della Salute. Tale progetto utilizza la metodologia della Peer Education dopo una adeguata formazione di base ai docenti. Una proposta per la criticità emersa sulla dispersione scolastica, scarso rendimento e scarsa autostima riguarda la rete europea delle Scuole che promuovono salute e di cui la ASL 9 fa parte con un progetto finanziato e finalizzato alla promozione di stili di vita sani da realizzarsi con il metodo della educazione tra pari. Questo metodo prevede di coinvolgere maggiormente gli individui rendendoli protagonisti consapevoli delle scelte relative ai propri stili di vita e per quanto riguarda i giovani li individua come risorsa, come capitale sociale sui quali investire risorse ed aspettative. Il metodo utilizzato è di tipo didattico-esperienziale e si avvale degli strumenti della pedagogia attiva come circe-time, braimstorming,role-playing, esercitazioni individuali e di gruppo ecc. E’ un’attività formativa di supporto al sistema scolastico che valorizza le competenze di vita( life-skill), il valore della comunicazione e serve per meglio gestire i conflitti e le relazioni interpersonali. Per prevenire il disagio, ridurre la dispersione scolastica, accrescere l’autostimaè utile formare individui non SOLO come destinatari finali del processo educativo, ma anche come agenti di cambiamento per riproporre successivamente ai coetanei la formazione ricevuta e passare da P.Educator a PROMOTORI DI SALUTE. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 99 di 101 Le azioni devono mirare a tutelare la salute anche nei confronti degli incidenti domestici e stradali. Il numero degli incidenti domestici è alto, sottodimensionato. I dati che conosciamo sono solo la punta di un iceberg che emerge, perché spesso gli incidenti non sono neanche denunciati agli organi competenti. E’ necessario indirizzare azioni educativeagli anziani, alle casalinghe, alle assistenti domiciliari, alle badanti ed agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori. Data la particolare età, sino ad oggi gli interventi educativi hanno privilegiato la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. Per gli incidenti stradali è necessario informare gli adolescenti, gli adulti, gli anziani con percorsi differenziati dagli alunni delle scuole dell’infanzia e della scuola primaria; vanno intraprese azioni dirette ad informare sui danni derivanti da abuso di farmaci, alcool, sostanze stupefacenti, esposizione al freddo dopo pasti abbondanti ecc. Agli Enti Locali è richiesta una fattiva collaborazione per individuare gli spazi utilizzabili per dar seguito ad azioni pratiche che vedono l’utilizzo di piloti esperti di auto e moto cicli. Questo per affrontare con adeguata preparazione situazioni di pericolo, di emergenza su strada ( neve, ghiaccio, animali ecc.) Per il VOLONTARIATO vanno individuate nuove strategie per favorire l’ingresso dei giovani nel settore del Volontariato e dell’Associazionismo ( utilizzando anche la metodologia della Peer Education come è stato fatto recentemente per le iscrizioni all’AVIS). Per valorizzare al meglio le capacità, le esperienze acquisite dal volontario è opportuno prevedere corsi formativi/informativi per inserirli in nuovi contesti o rinforzare le proprie conoscenze ( es: casa/famiglia per gruppi di pazienti della salute mentale, banca del tempo ecc. ). Per la prevenzione del disagio degli anziani e delle persone diversamente abili è opportuno potenziare o/e istituire i centri sociali. E’ auspicabile anche il poter favorire un’ assistenza domiciliare con i vicini di casa disponibili o con i volontari per prevenire momenti di isolamento, favorire la socializzazione ed il movimento anche mediante le attività manuali come giardinaggio, attività di laboratorio, di fotografia, di pittura ecc. Va incentivato il gioco ed il movimento nel tempo libero mediante l’utilizzo di palestre scolastiche e non, va incrementata la riscoperta di giochi classici e di facile realizzazione come le bocce, il biliardo, il minigolf ecc. Il centro sociale dovrebbe diventare una fucina di idee e di attività che mettono al centro l’anziano e che lo pongono in relazione con le altre fasce di età utilizzando lo scambio culturale sul “ come eravamo, su storie legate a luoghi del passato, sulla raccolta delle autobiografie proprio per non disperdere questo patrimonio di vita. Si potrà prevedere nei vari centri sociali dislocati nel comprensorio lo scambio dei corsi meglio riusciti. Il centro può diventare anche l’ambiente dove svolgere attività motoria e gli stessi iscritti autosufficienti potranno farsi carico del trasporto delle persone non Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 100 di 101 autosufficienti, anche all’esterno della struttura per garantirgli una qualità di vita degna di essere chiamata tale. A questo proposito dovranno essere previste incentivazioni per l’utilizzo delle auto delle Associazioni o di altro Ente per i trasporti. Il centro con le sue attività può diventare anche un punto di richiamo, di scambio e di turismo con altri anziani che vivono in località fuori Regione o Provincia Se all’interno del centro sociale fosse possibile disporre anche di una zona pranzo, questo ambiente potrebbe ben essere utilizzato dai molti anziani che vivono soli, a volte malnutriti, depressi, e destinati a diventare sempre più soggetti dipendenti da altre persone . Non dimentichiamo che il soggetto che sta bene con se stesso e con gli altri è UN SOSTEGNO PER IL SOCIALE e non l’anello debole della nostra società. Immagine di Salute – Società della Salute Colline Metallifere - Pagina 101 di 101