ESERCIZIO 12 Si simuli in transitorio un ringo oscillator in logica CMOS statica a 5 stadi. Si assume VDD=3.3 V ed i transistori a dimensioni minime (2/0.8). In particolare, si valutino la frequenza di oscillazione ed il ritardo di ciascuno stadio, e si confronti quest’ultimo con quello di un inverter con fan-out unitario (v. esercizio n. 5). Si commentino eventuali differenze tra i due risultati. Si consideri un ring oscillator a 5 stadi, il cui disegno è di seguito riportato: M2 M4 M6 0A Mbreakp Mbreakp M8 Mbreakp M10 0A Mbreakp Mbreakp 3.3Vdc 1.554V M1 1.554V M3 0A Mbreakn Mbreakn 1.554V M5 1.554V M7 0A Mbreakn M9 V 0A Mbreakn Mbreakn 0V 0 0 0 V1 0 0 0 1.554V Come è noto, un ring oscillator presenta un solo punto di equilibrio, che è quello in cui tutte le tensioni di ingresso e di uscita sono pari alla soglia logica dell’inverter. Da un’analisi in DC, come mostrato dalla figura precedente, tale tensione è pari a 1.554 V. Tale punto di equilibrio è certamente instabile, pertanto ci si attende che il circuito oscilli immediatamente. Tuttavia, l’oscillazione inizia solo se lo stato del circuito è perturbato rispetto al punto di equilibrio, ed in assenza di sollecitazioni le tensioni ai nodi di ingresso e di uscita degli inverter rimangono inalterate. Per questa ragione, anche una simulazione in transitorio mostra un andamento costante dell’uscita del quinto inverter: In un circuito reale, sarebbero certamente presenti delle sollecitazioni che determinano l’inizio dell’oscillazione, tra le quali si ricordano il rumore generato dai dispositivi e dai circuiti adiacenti. Per simulare un ring oscillator ed osservare l’oscillazione, è necessario introdurre una sollecitazione che allontani il circuito dal punto di equilibrio. Tale considerazione vale per qualunque circuito che abbia almeno un punto di equilibrio instabile, come discusso più in dettaglio nell’ipertesto a proposito dei problemi di simulazione in transitorio. Una possibile maniera per introdurre una sollecitazione è quello di inserire un generatore di corrente lineare a tratti, che generi inizialmente una corrente di entità comparabile con quella dei transistori (dell’ordine delle centinaia di µA), e che successivamente generi una corrente nulla, in modo da non perturbare ulteriormente il funzionamento dell’oscillatore. Inoltre, affinchè abbia effetto, l’impulso di corrente deve avere una durata sufficiente, almeno dell’ordine del ritardo di ciascun inverter (in questo caso di un centinaio di ps, come visto nell’esercizio n. 5). Pertanto, il circuito da simulare diventa: M2 M4 M6 0A Mbreakp Mbreakp M8 Mbreakp M10 0A Mbreakp Mbreakp 3.3Vdc 1.554V M1 1.547V 1.761V M3 M5 0A Mbreakn Mbreakn M7 0A Mbreakn M9 V 0A Mbreakn Mbreakn 0V 0 0 0 0 0 0 1.554V 100.0uA I1 0 Il generatore di corrente IPWL deve essere impostato secondo i seguenti parametri: T1=0 T2=100p T3=10n I1=100u I2=0 I3=0 dove la corrente iniziale è pari a I1=100 µA, la durata dell’impulso è pari a T2= 100 ps, e per gli istanti di tempo successivi la corrente è pari a I3=0 A. Infatti, come noto, i generatori lineari a tratti (PieceWise Linear) interpolano in maniera lineare i valori I1,I2, … che sono stabiliti in corrispondenza degli istanti di tempo T1, T2, … La simulazione in transitorio per visualizzare la forma d’onda dell’oscillazione deve comprendere un discreto numero di periodi, per dare modo al circuito di raggiungere il regime. Come noto, il periodo di oscillazione Tosc di un ring oscillator ad n stadi è pari a Tosc=2n⋅τPD V1 193.8mV (12.1) dove τPD rappresenta il ritardo di propagazione (pari alla media aritmetica dei valori relativi ai transitori basso-alto e alto-basso) di ciascuno stadio. In particolare, tale ritardo coincide con quello di un inverter con fan-out unitario. Dato che tale ritardo (v. esercizio n.5) è dell’ordine del centinaio di ps, il periodo di oscillazione atteso è dell’ordine del ns. Per visualizzare una decina di periodi, impostiamo a 10 ns la durata della simulazione La forma d’onda di uscita che si rileva all’uscita di un qualunque inverter è riportata di seguito: Il periodo Tosc rilevato mediante il cursore (definito come l’intervallo di tempo tra due attraversamenti successivi del valore VDD/2=1.65 V) è pari a 1.52 ns. Tale valore conduce ad un ritardo di propagazione per stadio di 152 ns, dalla (12.1). Tuttavia, il valore ricavato nell’esercizio n. 5 risulta pari alla media aritmetica tra 116.9 ps e 74.6 ps, che è di 95.7 ps. Tale valore risulta sensibilmente inferiore a quello di ciascuno stadio del ring oscillator, nonostante ciascuno di questi sia circuitalmente identico all’inverter dell’esercizio n. 5 e sia caricato in maniera identica. L’unica differenza risiede nella forma d’onda della tensione di ingresso dell’inverter, che nell’esercizio n. 5 era praticamente un gradino, mentre nel ring oscillator è una forma d’onda che varia meno bruscamente. Per comprendere l’effetto di una forma d’onda d’ingresso che varia più lentamente sul ritardo di propagazione, si consideri il transitorio di scarica da parte del transistore NMOS. Applicando un ingresso che varii in maniera più lenta di un gradino ideale, nella fase iniziale del transitorio la VGS dell’NMOS non raggiunge istantaneamente il valore VDD, e la corrente generata dall’NMOS è quindi inferiore a quella che si avrebbe con ingresso a gradino. Pertanto, ci si attende che il ritardo di propagazione sia maggiore di quello con ingresso a gradino. Analoghe considerazioni valgono per il PMOS durante il transitorio di carica. Tali osservazioni giustificano la difformità tra il ritardo di propagazione di ciascuno stadio del ring oscillator e quello di un inverter identico con ingresso a gradino.