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ENZO CASIMO
POESIE
Riverberi
ENZO CASIMO
POESIE
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copyright 2015 Caosfera Edizioni
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Ringraziamenti
Due persone voglio ringraziare.
Senza il loro ascoltare
Non avrei mai tentato.
Carmela
donna dalle doti intellettive, di sintesi, di collegamento
e di intuizione eccezionali.
Sei stata il mio passato. Sei il mio presente. Sarai il
mio futuro. La tua sapienza, la ricerca della perfezione
ideo-affettiva, la tua splendida moralità sono esempio
di vita.
Franco
Uomo di grande statura morale. mi hai insegnato
a credere in se stessi. Mi hai insegnato ad essere
autocritici.
Arthur Schopenhauer ha scritto: l’auto promozione è il
primo passo verso la notorietà.
Grazie
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Introduzione
La tendenza ci rimanda a Ermete (dio delle scienze occulte).
Ermetica significa anche chiusa, serrata. Una poesia dura,
concreta che nasce da esperienze emotive interiori. Poetica
del tempo che corre implacabile verso il buco nero del nulla.
Poesia della parola: miracolo, folgorazione improvvisa,
religiosità.
La poesia ha un compito - Il poeta un fine Esplorare il mistero della vita che è analogico al mistero del
divino.
Brano tratto da Allegria di Giuseppe Ungaretti 1888- 1970
Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata
come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede
la morte
si sconta
vivendo.
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Freddo
Freddo come una voce sola,
stremato non odo il grido di un pianto stridulo.
Mendicante del suono, sono freddo silenzio,
che corrode come una goccia di sangue eterna
la carne sazia di solitudine,
orrido graffio la terra che mi accoglierà.
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Dio
Giovinezza
Vorrei incontrarmi con Dio,
sentire i battiti dell’universo,
una vibrazione infinitesima,
fruscio che mi ferma il cuore.
Occhi che guardano l’illusione spenta di una vita perduta.
Ansia di giovinezza celeste colora il tempo già tardo.
Addio
Facile è morire, difficile è guardare
il buio della bella età ormai avvizzita.
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Notte
Riposo assoluto in una notte infinita,
avvolto da un silenzio infame.
Mefisto imbonitore di una melodia
ormai muta di arpeggi consumati
dall’inesorabile fame vorace
di note sublimi che colmavano
di piacere il cuore.
La vita mi ha insegnato a vivere,
la vita mi ha preparato a morire,
la vita mi ha dato la forza per sopportare il dolore.
La vita mi ha insegnato a ridere, a piangere, a camminare
tra le mura forti dell’essenza del respiro di cari affetti.
Una mano scivola sulla mia fronte
la notte ride il passato.
Dono la mia misera vita all’oblio,
al dolore, alla condanna eterna.
La mia anima vilipesa e lordata,
uccisa dall’indifferenza
nascosta alla luce del perdono
si dissolve.
A mani giunte, in ginocchio.
L’Angelo
dalle possenti ali china il capo e,
piangendo lacrime celesti,
recita l’eterno riposo.
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Felicità
Pietà
La pioggia sferza il mio volto.
Non penso, le parole volano e si dissolvono
e il cielo si colora di azzurro.
Il mio cuore trema e sento il freddo della solitudine.
Non penso, le parole volano e si dissolvono
nell’infinito sentiero
che si perde nell’abisso
di un sogno ormai finito.
Sono immobile, cerco la felicità, chimera
che urla il mio dolore.
Non parlo, i pensieri volano e si dissolvono.
Dove sei felicità
ti odo ma non ti sento.
Giovinezza, bella come una stella
che brilla nel cielo azzurro.
Speranza di lucidi occhi cerulei,
angeli, custodi eterni del tempo,
sacri difensori invisibili dei destini.
Pietà lucida e bianca che le braccia
suscitano nell’abbraccio del figlio.
Sangue e dolore, redenzione del Dio
amore del perdono
dacci il tuo coraggio.
Credo nel dolore, nella vita e nella morte
Mi nutro di speranza.
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