Dossier 1 “Il quadro macroeconomico internazionale e italiano” Il quadro macroeconomico internazionale e italiano 1. Il quadro macroeconomico internazionale Nella prima parte del 2004 l’espansione ciclica dell’economia internazionale si è ulteriormente consolidata, iniziando ad estendersi anche all’area dell’euro. Al contempo, le tensioni sui prezzi derivanti dal prolungato rialzo delle quotazioni del petrolio si sono diffuse, dando luogo a una prima, cauta, reazione della politica monetaria negli Stati Uniti. Secondo i dati rivisti diffusi il 30 luglio dal Bureau of Economic Analysis, in occasione della diffusione della stima preliminare del Pil del secondo trimestre, l’economia statunitense ha mantenuto nel primo trimestre un ritmo di sviluppo congiunturale dell’1,1%, lievemente superiore a quello dell’ultimo trimestre del 2004. Nel secondo trimestre si è invece registrato un moderato rallentamento, con un tasso di sviluppo congiunturale dello 0,8%. In termini tendenziali la crescita del Pil è stata del 5,0% nel primo trimestre e del 4,8% nel secondo. Il rallentamento dell’espansione è derivato essenzialmente dalla netta decelerazione dei consumi privati, mentre è stata ancora robusta la spinta degli investimenti, alimentata anche da un forte sviluppo della componente dell’edilizia residenziale. Beneficiando degli effetti della debolezza del dollaro, le esportazioni hanno segnato una crescita robusta, in accelerazione rispetto al primo trimestre e superiore a quella delle importazioni che hanno, invece, manifestato un lieve rallentamento. Tuttavia, poiché il livello assoluto delle importazioni resta notevolmente più elevato di quello delle esportazioni, il contributo alla variazione del Pil del saldo netto degli scambi con l’estero è risultato pressoché nullo. Gli indicatori congiunturali più recenti continuano a fornire segnali complessivamente positivi riguardo all’economia statunitense: la crescita della produzione industriale è stata robusta in aprile e in maggio, segnando poi una pausa in giugno; è proseguito all’inizio dell’estate la tendenza positiva dell’occupazione emersa nei mesi primaverili (con un aumento dello 0,5% tra marzo e giugno); le vendite al dettaglio hanno segnato in giugno una battuta d’arresto dopo un forte incremento in maggio ma il clima di fiducia dei consumatori è migliorato ulteriormente, portandosi a livelli record. Il ritmo di espansione dell’economia giapponese è rimasto assai vivace: nel primo trimestre del 2004 il Pil è cresciuto, in termini congiunturali, dell’1,4% (+1,7% nel quarto del 2003). Tale risultato è derivato dal consolidarsi della ripresa dei consumi privati dal permanere di un contributo positivo delle esportazioni nette. Nei mesi più recenti la produzione industriale ha continuato a crescere, sebbene a ritmi moderati (+0,5% in maggio). Nell’area dell’euro la dinamica del Pil ha segnato nel primo trimestre un significativo rafforzamento, con un incremento congiunturale dello 0,6% (+0,4% nei due trimestri precedenti); rispetto al medesimo periodo del 2003 la crescita è stata dell’1,3%. Anche le stime relative agli aggregati UE15 e UE25 mostrano un tasso di sviluppo congiunturale dello 0,6 per cento. L’accelerazione del Pil è stata favorita dal recupero dei consumi privati (+0,6%) che avevano mantenuto un andamento stagnante per buona parte del 2003; gli investimenti hanno invece segnato un incremento molto contenuto. Un contributo positivo (0,3 punti 2 percentuali) è giunto dal saldo netto degli scambi con l’estero, grazie alla ripresa delle esportazioni di beni e servizi, aumentate in termini congiunturali dell’1,5%. Le indicazioni relative agli ultimi mesi confermano un graduale recupero congiunturale. La produzione industriale ha mantenuto a partire da febbraio una tendenza positiva, segnando in maggio una significativa accelerazione della crescita, con un incremento rispetto al mese precedente dello 0,7%. Gli ordinativi industriali, dopo la vivace risalita di marzo e aprile hanno, invece, registrato in maggio una battuta d’arresto. Le inchieste sulle aspettative degli operatori industriali hanno confermato in luglio il lento recupero emerso nei mesi precedenti mentre dal lato dei consumatori il clima di opinione è rimasto improntato al pessimismo. Infine, le vendite al dettaglio (misurate in termini reali) hanno mantenuto un andamento stagnante: dopo aver segnato un modesto incremento tendenziale in aprile l’indicatore ha registrato sulla base della stima anticipata di maggio un calo significativo. 2. L’evoluzione dell’economia italiana sulla base dei Conti nazionali L’evoluzione dell’economia del nostro Paese è risultata nel complesso simile a quella dell’Uem, evidenziando, tuttavia, nell’ultimo periodo una dinamica più discontinua. In Italia, il Pil, misurato al lordo degli effetti di calendario, dopo il significativo incremento del terzo trimestre ha segnato nel quarto una nuova battuta d’arresto (-0,1% in termini congiunturali). Nel primo trimestre di quest’anno si è registrato un discreto recupero, con un aumento dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% rispetto a un anno prima. Il differenziale di sviluppo del nostro Paese rispetto all’area dell’euro, negativo per 0,5 punti percentuali nel 2002, si è quasi annullato nel 2003 (-0,1 punti percentuali). Nel primo trimestre del 2004 la crescita dell’area Euro è stata superiore a quella della nostra economia di 0,2 punti percentuali, in termini congiunturali, e di 0,5 punti nel confronto con il medesimo periodo del 2003. L’incremento congiunturale del prodotto registrato nel primo trimestre è stato determinato dal manifestarsi di un ampio contributo positivo della domanda interna (0,9 punti percentuali), in parte compensato dalla domanda esterna e dalla variazione delle scorte, che hanno sottratto alla crescita, rispettivamente, 0,2 e 0,3 punti percentuali. I consumi finali nazionali, in rallentamento nell’ultimo trimestre del 2003, hanno segnato all’inizio di quest’anno una marcata accelerazione, dovuta esclusivamente alla vivace dinamica della componente privata. In rallentamento dall’inizio del 2003, i consumi pubblici sono invece diminuiti nel primo trimestre dello 0,1 per cento, segnando il primo calo dall’inizio del 1998. All’inizio del 2004 si è anche registrata una prima inversione della tendenza negativa del processo di accumulazione del capitale che aveva caratterizzato il 2003. La spesa per investimenti, ha segnato, dopo quattro trimestri consecutivi di calo, un incremento congiunturale del 2,5 per cento nel primo trimestre di quest’anno. Il recupero è stato significativo per la componente dei macchinari e attrezzature (+2,3%) e più ancora per quella dei mezzi di trasporto (+8,5%). Il comparto delle costruzioni, che aveva segnato una contrazione più contenuta nei trimestri precedenti, è cresciuto dell’1,1%. Le esportazioni di beni e servizi, già in netto calo nella parte finale del 2003, hanno registrato un’ulteriore, forte, diminuzione all’inizio del 2004 (-2,1%). Anche le importazioni di beni e servizi sono diminuite per il secondo trimestre consecutivo. La contrazione (pari all’1,5%) è stata, tuttavia, inferiore a quella delle esportazioni, dando luogo a una riduzione del saldo in volume degli scambi con l’estero. 3 3. La recente evoluzione congiunturale dell’attività produttiva e del commercio estero Gli sviluppi più recenti dell’economia italiana mostrano l’emergere di una tendenza al recupero dell’attività, pur restando caratterizzati dalla presenza di segnali contrastanti. In particolare, il settore industriale ha segnato un andamento lievemente positivo, accompagnato da un’evoluzione piuttosto favorevole delle esportazioni di beni; all’opposto, le vendite al dettaglio hanno segnato nei mesi primaverili risultati negativi. L’attività del settore industriale ha continuato a manifestare nei mesi recenti un andamento incerto: l’indice destagionalizzato della produzione industriale dopo aver registrato un calo congiunturale dello 0,4% nella media del primo trimestre, ha segnato un discreto recupero in aprile (+0,4%) restando poi stabile in maggio. Indicazioni più favorevoli sono giunte, tuttavia, dagli indicatori del fatturato e degli ordinativi delle imprese industriali. Il primo ha evidenziato a partire da febbraio una tendenza complessivamente positiva: nella media dei primi cinque mesi dell’anno il fatturato è aumentato, rispetto al medesimo periodo del 2003, del 2,8%. Gli ordinativi hanno manifestato una risalita più graduale e trainata prevalentemente dalla componente estera. I risultati delle inchieste qualitative dell’Isae hanno mostrato nei mesi recenti movimenti altalenanti che indicano il permanere di un forte grado di incertezza tra gli operatori industriali: in luglio si è registrato un leggero miglioramento del clima di fiducia che ha parzialmente recuperato la discesa dell’indicatore dei due mesi precedenti. Dopo aver subito un pesante calo nella parte finale del 2003, le esportazioni di beni hanno registrato nei primi mesi del 2004 una significativa tendenza al recupero. Il valore delle vendite ha segnato un incremento tendenziale del 7,9% in maggio e del 4,0% nella media del periodo gennaio-maggio. Nel complesso la crescita è stata leggermente più accentuata per le esportazioni indirizzate al mercato extra-Ue (definito coerentemente con l’allargamento dell’Unione avvenuto lo scorso 1° maggio), per le quali, tuttavia, si è osservato nei mesi di maggio e giugno una nuova perdita di dinamismo. All’interno dell’area Ue, le dinamiche più favorevoli delle esportazioni italiane si sono manifestate nei confronti dei vecchi paesi membri (in particolare Spagna, Regno Unito e Francia) mentre le vendite verso i NPM hanno registrato performance complessivamente negative, con l’importante eccezione della Polonia. Per quel che riguarda i paesi extra-Ue, nel primo semestre di quest’anno le esportazioni hanno segnato una crescita particolarmente marcata verso la Turchia, la Russia e la Cina, mentre i risultati meno favorevoli hanno riguardato Giappone ed Economie Dinamiche dell’Asia, da un lato, e Stati Uniti, dall’altro. Il saldo dell’interscambio commerciale ha manifestato un limitato miglioramento, dovuto a una crescita delle importazioni inferiore a quella delle esportazioni: nei primi cinque mesi del 2004 il valore complessivo degli acquisti all’estero è aumentato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 2,4%. Per quel che riguarda gli indicatori relativi al settore dei servizi, i risultati più recenti non sembrano ancora segnalare il consolidarsi di una ripresa. In particolare, l’indice del valore delle vendite al dettaglio, dopo aver registrato incrementi tendenziali molto modesti tra febbraio e aprile ha evidenziato in maggio una caduta particolarmente brusca, con una diminuzione tendenziale del 3,2%. Tale calo, attribuibile per oltre un punto percentuale agli effetti di calendario sfavorevoli, ha coinvolto per la prima volta anche i prodotti alimentari e si è esteso alla grande distribuzione che aveva, invece, mantenuto nei mesi precedenti una dinamica nettamente positiva. Nei primi cinque mesi dell’anno, comunque, le vendite della distribuzione moderna hanno segnato un incremento tendenziale del 2,3% mentre quella della distribuzione tradizionale sono diminuite dell’1,2%. D’altro canto, il clima di fiducia dei 4 consumatori dopo aver segnato proprio in maggio il livello più basso dell’ultimo decennio, ha manifestato nei due mesi successivi un contenuto rialzo. Riguardo, infine, all’attività turistica, nella settimana di Pasqua gli arrivi e le presenze sono diminuiti in misura significativa rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Tale risultato, che ha risentito del calendario decisamente meno favorevole della Pasqua del 2004 rispetto a quella del 2003, è derivato soprattutto dal calo del turismo nazionale, mentre la componente estera ha manifestato una riduzione delle presenze piuttosto contenuta. 4. Il mercato del lavoro L’analisi della più recente evoluzione del mercato del lavoro sconta il momentaneo ritardo delle informazioni provenienti dall’indagine sulle forze di lavoro. Dal gennaio 2004 ha difatti preso avvio la nuova indagine continua sulle forze di lavoro, condotta in tutte le settimane dell’anno, che sostituisce la tradizionale rilevazione trimestrale, effettuata nella prima settimana di ciascun trimestre. Con la nuova indagine, caratterizzata da importanti cambiamenti sia per gli aspetti definitori sia per l’organizzazione del processo produttivo, l’intera base informativa sarà disponibile a regime alla fine del trimestre successivo a quello di riferimento. Tuttavia, in questa fase iniziale dell’indagine, i tempi per l’aggiornamento postcensuario della popolazione residente (necessario per la realizzazione di stime accurate delle forze di lavoro) comportano che la diffusione dei risultati definitivi riguardanti il primo e il secondo trimestre dell’anno in corso avverrà alla fine di settembre. Al momento sono disponibili solo stime provvisorie relative ad aprile (nello specifico la prima settimana) dalle quali risulta che, sulla base della nuova rilevazione, il tasso di occupazione della popolazione compresa tra 15 e 64 anni è pari al 56,3% e che il tasso di disoccupazione è pari all’8,8% per l’insieme del territorio nazionale; occorre sottolineare che tali valori non sono confrontabili con quelli diffusi in precedenza. Indicazioni relative alla dinamica dell’occupazione possono essere tratte dalle stime di contabilità nazionale riguardanti le unità di lavoro standard. Dopo un incremento dello 0,4 per cento nel 2003 le unità di lavoro sono aumentate nel primo trimestre del 2004 dello 0,1 per cento. Come già accaduto nel corso del 2003, a sostenere la dinamica della domanda di lavoro hanno contribuito soprattutto il settore delle costruzioni (+1,2 per cento in termini congiunturali) e il comparto che raggruppa il commercio, alberghi, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+0,6 per cento). Un’evoluzione negativa si è invece registrata nel settore agricolo, nel comparto dei servizi che comprende credito, assicurazioni e servizi professionali (con un calo dello 0,5%) e, in misura più limitata, in quello dell’industria in senso stretto (0,3%). L’evoluzione delle retribuzioni, anch’esse misurate sulla base della contabilità nazionale trimestrale, ha registrato all’inizio di quest’anno, una moderata accelerazione. Nell’insieme dell’economia la retribuzione pro capite è cresciuta nel primo trimestre dell’1,0% rispetto al trimestre precedente e del 3,3% rispetto al medesimo periodo del 2003. L’aumento è stato più accentuato nell’industria in senso stretto e, all’interno del terziario, nel comparto che raggruppa istruzione, sanità e altri servizi pubblici e privati; una dinamica lievemente negativa si è invece manifestata nel resto dei comparti dei servizi. Nei mesi più recenti si è manifestato un rafforzamento della crescita delle retribuzioni contrattuali: il tasso di incremento dell’indice della retribuzione per dipendente è salito dal 2,8% di aprile al 3,3% in maggio e in giugno. 5