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# 1 . NOVEMBRE 2010 . ANNO IV
numerouno
Teatro Stabile di Napoli / Emilia-Romagna Teatro Fondazione / Teatro Eliseo
la tempesta
Pubblicazione a cura di
DI WILLIAM SHAKESPEARE
Progetto grafico e impaginazione
ADATTAMENTO E REGIA DI ANDREA DE ROSA
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[email protected]
www.coop-artemisia.it
GRAFICHE 3B
www.grafiche3b.it
Assessorato alla Cultura
Servizio attività dello spettacolo
Stagione Teatrale
2010/2011
Teatro Ebe Stignani di Imola
30 novembre 05 dicembre 2010
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La trama
S
i riapre il sipario nel rinnovato teatro storico di
Imola e Artemisia prosegue la realizzazione di Retropalco, giunta ormai al quarto anno di pubblicazione.
Il primo spettacolo in cartellone è La tempesta di Shakespeare con la regia e l’adattamento di Andrea de
Rosa che consolida il rapporto di collaborazione con
Umberto Orsini nato due anni fa con la creazione dello
spettacolo Molly Sweeney di Brian Friel. La tempesta
mescola magia, sogno e realtà e racchiude molteplici
temi: vendetta e perdono, morte e rinascita, colpe dei
padri espiate dai figli, schiavitù e ricerca di libertà.
Per Andrea De Rosa “La tempesta somiglia ad un labirinto. Come in una casa di specchi, ogni volta che intravedi una via d'uscita, essa si rivela essere dalla parte
opposta a quella che avevi immaginato. Come in un
miraggio o in un sogno, ogni volta che provi ad afferrare qualcosa, l'oggetto su cui credevi di aver messo le
mani si dilegua. Finché capisci che ciò che conta non è
l'uscita e che non c'è nulla da afferrare. Stare ad ascoltare le domande che il testo ti pone e restarci dentro
(restare dentro alle domande, al labirinto) è l'unica via.”
Il Presidente di Artemisia Soc. Coop.
Ilaria Seragnoli
Sitografia
www.sipario.it
www.wikipedia.it
N
e La tempesta l’azione è concentrata nello spazio di due ore (il tempo reale di durata di una rappresentazione scenica) e comincia nel momento in cui
gran parte degli eventi sono già accaduti, pertanto ne
veniamo a conoscenza durante la commedia per
bocca dei personaggi stessi. Prospero, legittimo duca
di Milano e la figlia Miranda sono stati esiliati per dodici
anni in un’isola. A usurpare Prospero del potere è stato
il fratello Antonio con l'aiuto di Alonso, re di Napoli.
L'isola del mare Mediterraneo in cui Prospero e Miranda sono approdati è abitata da Calibano, uomomostro, e da Ariel, spirito dell'aria. Ariel era stato chiuso
nel cavo di un pino dalla strega Sicorace, madre di Calibano, e viene liberato dalle arti magiche di Prospero.
La commedia si apre con il naufragio delle navi su cui
viaggiano Alonso re di Napoli, il figlio Ferdinando, Sebastiano fratello del re, Antonio, il falso duca di Milano,
e altri gentiluomini, presso l’isola di Prospero. Quest’ultimo, avendo previsto il passaggio delle loro navi
(di ritorno dalle nozze della figlia di Alonso, Clarabella)
con l’ausilio della magia e l'aiuto di Ariel, simula una
tempesta e la nave si rompe contro gli scogli. Prospero
con i suoi incantesimi riesce a separare i naufraghi cosicché Ferdinando e Alonso credono ognuno che l’altro
sia morto e costringe tutti i personaggi a muoversi
nella sua trama: Ferdinando incontra Miranda e s'innamora subito (ricambiato) della fanciulla; Antonio persuade Sebastiano a uccidere Alonso per impadronirsi
del trono di Napoli, ma Ariel impedisce il delitto; Stefano e Trinculo incontrano Calibano e i tre complottano
una ribellione contro Prospero che fallisce. Alla fine tutti
i personaggi convergono verso la grotta di Prospero: il
matrimonio di Ferdinando e Miranda sarà motivo di
conciliazione tra Antonio e Prospero che decide di rinunciare alla magia.
La tempesta è la penultima opera di Shakespeare e dovrebbe segnare l'addio alle scene del drammaturgo
come attore: molti studiosi vedono nel monologo di
Prospero che rinuncia alla magia un riferimento a Shakespeare che abbandona il teatro. L’opera fu rappresentata per la prima volta il 1º novembre 1611 al
Whitehall Palace di Londra. Le fonti del La tempesta
non sono chiaramente determinate, ma è certo che
Shakespeare si sia servito di episodi, narrazioni e leggende diverse, senza basarsi su un unico modello. Ci
sono però due fonti molto rilevanti. Il 29 luglio 1609
giunge a Londra la notizia che il vascello Sea-Adventure con a bordo 500 coloni diretti in Virginia, sorpreso
da una violenta burrasca nel mare delle Bermude è andato a fracassarsi contro quelle coste ed equipaggio e
passeggeri sono affondati. Nel maggio 1610 giunge la
notizia che tutti i navigatori del Sea-Adventure sono
giunti sani e salvi in Virginia, dopo aver trovato rifugio in
un’isola delle Bermude. Nello stesso periodo circola in
Inghilterra una History of Italy di William Thomas, in cui
si parla della spedizione in Italia (1494) di Carlo VIII, re
di Francia, su invito del duca di Milano, Lodovico Sforza
che siede abusivamente su quel trono dopo averne
spodestato il nipote Gian Galeazzo Sforza. Gian Galeazzo ha per moglie Isabella d’Aragona, figlia del re di
Napoli Alfonso II: Lodovico è ossessionato dal timore
che gli Aragonesi di Napoli rivendichino i diritti di Isabella, pertanto sollecita Carlo VIII a far valere i suoi diritti dinastici sul regno di Napoli, come discendente
degli Angioini, predecessori degli Aragonesi su quel
trono.
All’interno di questo impianto Shakespeare maneggia
e mescola i materiali più vari, riallaccia personaggi e
motivi della commedia con altri di sua precedente
creazione: il duo Calibano/Ariel è quasi simmetrico al
duo Puck/Ariel del Sogno d’una notte di mezza estate;
di questo è anche l’atmosfera evanescente del mondo
magico evocato da Prospero; l’innamoramento a
prima vista di Ferdinando e Miranda ricorda quello di
Romeo e Giulietta, e la coppia somiglia alla coppia Florizel/Perdita del Racconto d’inverno; il motivo dell’usurpazione e della congiura Antonio/Sebastian
riecheggia Macbeth; il motivo della rinuncia di Prospero ad esercitare le funzioni di sovrano ricorda Re
Lear; il tema del figlio perduto e ritrovato è presente nei
suoi ultimi romances.
Vi sono ispirazioni da fonti letterarie come Le Metamorfosi di Ovidio, I Cannibali di Montaigne e l’Eneide di
Virgilio. Shakespeare prende i nomi di Prospero e Stefano dalla commedia di Ben Jonson Ciascuno a suo
modo; il nome dell’ubriacone Trinculo deriva dal verbo
“trincare”; quello della strega Sicorace dal greco korax,
corvo, animale col quale spesso è collegata; il nome
Calibano deriva dal termine caribbean (caraibico) ed è
anagramma di cannibal, dunque suggerisce sia l’appartenenza al Nuovo Mondo sia il riferimento all’opera
di Montaigne.
L’autore
W
illiam Shakespeare nacque nell'aprile del 1564 a
Stradford-upon-Avon a nord-ovest di Londra. Studiò
probabilmente alla Grammar School di Stradford e nel
novembre del 1582 sposò Anne Hathaway. Sei mesi
L’autore/Gli attori
più tardi nacque la figlia Susanna a cui seguirono nel
1585 due gemelli, Hamnet e Judith. Shakespeare si trasferì a Londra in cerca di fortuna. I primi anni nella capitale probabilmente egli lavorò come attore in diverse
compagnie teatrali e cominciò a scrivere. Nel 1592 inizia a farsi un nome grazie alle rappresentazioni di Enrico VI. Nel 1598 appariva in cima ad una lista di attori
prodotta da Ben Jonson. Shakespeare divenne azionista della compagnia teatrale di cui faceva parte, The
Lord Chamberlain's Men, talmente popolare grazie alla
sua opera, che Giacomo I (1603) la adottò: si fregiò
così del titolo di The King's Men e Shakespeare vi ricoprì il ruolo di amministratore, oltre a quelli di drammaturgo e attore. Intorno al 1611 si ritirò nella sua città
natale, Stratford, dove acquistò una casa e alcuni terreni. Muore il 23 aprile del 1616.
Gli attori
Umberto Orsini
Debutta nel 1957 nel Diario di Anna Frank di Goodrich
e Hackett, regia di Giorgio De Lullo. Nel 1961 la prima
grande prova d'attore nell'Arialda di Testori, regia di Luchino Visconti. Lavora poi con Zeffirelli (Chi ha paura
di Virginia Woolf, 1963), Patroni Griffi (Metti una sera a
cena, 1966), Jose Quaglio (Chi è Claire Lannes?, 1966).
Nel 1971 è sul set di La caduta degli dei di Visconti; nel
1981 diventa co-direttore del Teatro Eliseo di Roma e
avvia un'importante collaborazione con Gabriele Lavia
che lo dirige in Servo di scena di Harwood (1980), I Masnadieri di Schiller (1982) e Non si sa come di Pirandello (1982). Negli stessi anni lavora con Ronconi nelle
Tre sorelle di Cechov (1989), Besucher di Strauss,
L'uomo difficile di Hofmannsthal. Dopo Un marito di
Svevo, regia di Patroni Griffi (1993) e Otello di Shakespeare, regia di Lavia (1994), nella stagione 1997/98 interpreta Willy Loman in Morte di un commesso
viaggiatore, regia di Cobelli. Nel 1998 è impegnato
come protagonista di Prima della pensione, regia di
Maccarinelli. Dopo il debutto in Copenaghen di Frayn,
regia di Avogadro, nella stagione 1999/2000 è impegnato come protagonista negli spettacoli L'arte della
commedia di De Filippo, regia di Luca De Filippo e Il nipote di Wittgenstein di Bernhard, regia di Guinand. Nel
2002 ha debuttato accanto a Giulia Lazzarini in Erano
tutti miei figli di Arthur Miller, regia di Cesare Lievi.
Il regista: Andrea de Rosa
Ha collaborato per lungo tempo come aiuto regista con
Mario Martone, sia in teatro (Così fan tutte, 2001, e
Don Giovanni, 2003) sia al cinema (L'amore molesto,
1995, Teatro di guerra, 1998, L'odore del sangue,
2004). Ha diretto i cortometraggi Appunti per una fenomenologia della visione (1994), Trenta secondi dalla
fine (1994), Sul limite (1996), Il sesso (1997), Maus
(1998) e La visita (2002). In teatro ha firmato le regia
di Encomio di Elena da Gorgia da Lentini (1997), Le Troiane di Euripide (1999), Il decimo anno da Euripide ed
Eschilo (2000). Nel 2005 Elettra di Hugo von Hofmannsthal, realizzato in collaborazione con Hubert
Westkemper ha riscosso un enorme successo. Dal
2004 si dedica anche alla regia lirica, firmando Idomeneo di Mozart, Curlew River di Britten, Il dissoluto assolto di Azio Corghi, Don Pasquale di Donizetti e il
dittico formato da Dido and Aeneas di Henry Purcell e
Satyricon di Bruno Maderna. Tra gli impegni della stagione 2007-2008, Molly Sweeney di Billy Friel con Umberto Orsini, Maria Stuart di Schiller e Macbeth di
Verdi. Nel 2008 è diventato direttore del Teatro Stabile
di Napoli.