Studio e sperimentazione ■ Luana Perioli, Elena Massetti* *Dipartimento di Chimica e Tecnologia del Farmaco, Università degli Studi di Perugia Argille anioniche nei cosmetici: skin care e make-up Le idrotalciti, o argille anioniche, sono materiali inorganici costituiti da miscele di idrossidi lamellari naturali contenenti anioni scambiabili nella regione interstrato. Il termine idrotalcite deriva dal fatto che i primi studi sulla loro struttura sono stati condotti su un idrossicarbonato di magnesio e alluminio a formula generale di questi composti è: M(II)1-xM(III)x(OH)2]x+[Ax/n]x-mS, dove M(II) è un metallo bivalente, M(III) un metallo trivalente, An- un anione organico o inorganico che bilancia le cariche positive dello strato L 34 generate dalla sostituzione isomorfa M(II)-M(III), e m sono le moli di solvente S co-intercalate per mole di composto. Gli strati (o lamelle) sono costituiti dalla concatenazione di ottaedri i cui centri sono occupati da cationi metallici e i vertici da ioni idrossido. Ogni gruppo OH è coordinato da tre cationi e l’idrogeno è diretto verso la regione interstrato. La carica positiva dei piani è compensata da anioni scambiabili che si dispongono tra gli strati e che determinano la distanza interstrato [1]. Kosmetica • novembre 2009 Fig. 2 - Polvere fine e bianca simile al talco. Fig. 1 - Minerale inorganico naturale. Il minerale inorganico naturale (fig.1), scoperto in Svezia intorno al 1843, in seguito a triturazione fornisce una polvere fine e bianca molto simile al talco (fig.2) formata da microcristalli esagonali regolari e piatti impilati l’uno sull’altro (fig.3). Le idrotalciti naturali sono piuttosto rare in natura ma si possono sintetizzare agevolmente in laboratorio, con elevato grado di purezza, e trovano molte applicazioni industriali per la produzione di una svariata gamma di prodotti tra i quali anche quelli cosmetici. Grazie alle loro particolari caratteristiche strutturali, coniugate a elevata biocompatibilità, possono entrare a far parte di formulazioni cosmetiche non solo come eccipienti inerti ma come ingredienti attivi in grado di migliorare l’impiego del cosmetico sia dal punto di vista formulativo che della sua applicazione. L’impiego di idrotalciti sintetiche (HydroTalcite Like Compouds, HTlc) risulta essere molto conveniente perché queste possiedono le stesse proprietà di quelle naturali e hanno il vantaggio di essere esenti da impurezze e avere una composizione nota e ben definita; inoltre il loro grado di cristallinità può essere controllato durante la preparazione. L’aspetto della purezza è molto importante nella prospettiva di utilizzare questi materiali in formulazioni cosmetiche che devono essere ipoallergeniche: le idrotalciti sintetiche, oggi disponibili anche sul mercato (Prolabin&Tefarm), sono quindi senza dubbio da preferire rispetto a quelle naturali le cosiddette “argille di cava”. Generalmente i cristalli di HTlc hanno Kosmetica • novembre 2009 Fig. 3 - Microcristalli esagonali regolari e piatti. dimensioni di pochi micron (polveri microfini) e questo è molto importante in quanto questi materiali risultano facilmente incorporabili in qualsiasi tipo di formulazione e non creano mai problemi di spandibilità o abrasione per formulazioni da applicare sulla pelle. Un altro vantaggio legato all’impiego di HTlc è rappresentato dalla possibilità di poter variare la natura dei cationi metallici M(II) e M(III) scegliendo quelli più idonei a seconda dell’impiego del prodotto finale. Negli ultimi tempi l’interesse per questi prodotti è molto aumentato e il loro impiego ha assunto una notevole importanza nell’ambito dell’health care [2-3] e quindi, in riferimento alla definizione di salute che viene data dall’OMS, non solo in ambito medico e farmaceutico ma anche cosmetico. Recentemente sono stati descritti gli effetti positivi esercitati da idrotalciti sull’efficacia e sulla stabilità di formulazioni destinate alla protezione so- lare [4] ma il loro impiego è senza dubbio fruttuoso anche in altri prodotti cosmetici con funzione deodorante, adsorbente, astringente, rinfrescante, detergente, protettiva, e in preparazioni per maquillage e camufflage, basi per il trucco come opacizzanti e antilucido. Idrotalciti e skin care: il valore aggiunto delle HTlc Le HTlc conferiscono alle preparazioni semisolide buone caratteristiche reologiche e permettono alle formulazioni di aderire molto bene alla pelle esercitando così un effetto protettivo, antiinfiammatorio e anche deodorante; sulla base di ciò è aumentato l’interesse per questa classe di materiali che sono stati impiegati per mettere a punto cosmetici, utilizzati prevalentemente in Giappone, molto apprezzati perché idonei a mantenere in forma il corpo e la pelle [5]. L’impiego di argille in campo cosmetico non è tuttavia nuovo, infatti i suoi benefici 35 Studio e sperimentazione erano conosciuti già 4000 anni fa: la regina Cleopatra in persona utilizzava argille per la pulizia del corpo e per il trucco. Le argille anioniche in particolare sono degli eudermici, eccellenti protettori dermatologici e vengono impiegate a questo scopo direttamente come polveri o inserite in emulsioni e paste. Possono proteggere la pelle dagli agenti esterni o anche quelli prodotti dalla pelle ed escreti nei liquidi (detriti epidermici). In seguito a questo effetto adsorbente aderiscono tenacemente alla pelle formando un film in grado di offrire protezione meccanica contro agenti esterni chimici e/o fisici. Inoltre, grazie al meccanismo di adsorbimento delle secrezioni della pelle, esercitano anche un’azione rinfrescante e antisettica. La rimozione infatti di materiale organico, tra cui grasso e tossine, parallelamente all’assorbimento di acqua contribuisce a creare un ambiente povero di acqua e nutrienti che diventa sfavorevole per la crescita di batteri. La presenza di argille anioniche dunque è desiderabile in formulazioni che sono destinate a pelli infiammate, acneiche, grasse/lucide o semplicemente impure [6]. Mentre nel caso delle argille cationiche la rimozione di materiale e acqua è dovuto al solo processo fisico di assorbimento, per le argille anioniche il meccanismo è più complesso perché queste ultime sono degli scambiatori anionici e anche gli anioni, normalmente contenuti tra le lamelle (es. cloruri, carbonati, ossidrili ecc.), giocano un ruolo importante. Questi infatti, proprio come nelle resine a scambio ionico, si scambiano con materiali caricati negativamente che dall’esterno migrano all’interno dove rimangono così intrappolati tra le lamelle. Questo particolare meccanismo potrebbe essere sfruttato per migliorare ed estendere ulteriormente l’impiego di argille anioniche; infatti, invece di utilizzare argille semplici, contenenti tra le lamelle piccoli ioni inorganici, si potrebbero impiegare delle argille “caricate” con molecole anioniche di natura organica, dotate di attività, che verrebbero rilasciate sulla pelle durante l’applicazione del cosmetico. A tale scopo si potrebbero intercalare preventivamente tra le lamelle dell’idrotalcite molecole con attività rinfrescante, antiossidante, detergente, profumante, colorante ecc. Con l’applicazione di cosmetici a base 36 di queste HTlc “caricate” sarebbe quindi possibile ottenere un doppio effetto: i) adsorbimento di materiale indesiderato (cleaning) ii) rilascio di ingredienti attivi in modo prolungato. Quando argille anioniche, contenenti ioni inorganici tra le lamelle, sono impiegate sotto forma di polvere hanno ottime proprietà idratanti e rimineralizzanti e possono essere utilizzate anche in caso di cute secca. Quando invece sono adoperate in formulazioni semisolide come geli, creme, paste, creme-gel e sospensioni, oltre a esercitare la loro funzione come ingredienti attivi, risultano essere degli ottimi “agenti reologici” in grado di modificare favorevolmente le caratteristiche di scorrimento delle preparazioni influenzando positivamente conservazione, estrudibilità e spalmabilità che sono essenziali per una buona usability. Questo fenomeno potrebbe sembrare apparentemente strano, ma in letteratura viene descritto l’uso di miscele di HTlc per conferire un comportamento pseudoplastico e aumento della scorrevolezza ai fluidi [2-3, 7-9]. Ciò risulta positivo perché le formulazioni contenenti HTlc sono caratterizzate da maggiore viscosità in condizioni di riposo, favorevole in fase di conservazione, mentre in seguito ad aumento di temperatura o sollecitazioni meccaniche (massaggio) tendono leggermente a fluidificarsi facilitando l’applicazione. Idrotalciti e skin care: pulizia e protezione della pelle Per tutto quanto riportato è chiaro che le HTlc possono trovare molteplici applicazioni in molte formulazioni a uso cosmetico destinate sia ai trattamenti specifici in centri estetici e health spas che all’uso personale quotidiano. D’altra parte l’utilizzazione, anche frequente, dei più svariati tipi di argille anioniche può essere affrontato con estrema sicurezza. La presenza, infatti, di metalli (sotto forma di idrossidi) non desta alcuna preoccupazione in quanto gli idrossidi sono altamente concatenati nelle strutture lamellari, strutture da cui i metalli non possono migrare né essere scambiati. Nei centri specializzati le argille vengono utilizzate nella cosiddetta “geoterapia” per la quale più tipi di argilla, anche di natura cationica, vengono uniti assieme e poi miscelati con acqua e applicati direttamente sulla pelle formando uno strato abbastanza consistente di circa un centimetro di spessore. Le applicazioni possono prendere la forma di cataplasmi o fanghi a seconda dell’area di applicazione. Entrambi sono molto utili per il trattamento di problemi cutanei (bolle, acne, ulcere, ascessi, punti neri, seborrea, per promuovere la persipiratio) e anche per alleviare il senso di fastidio in caso di cute un po’ infiammata. Si parla di cataplasmi quando l’applicazione viene fatta in zone ristrette del corpo; quando ci sono aree infiammate o congestionate si possono applicare delle miscele argillose con temperatura minore di quella cutanea (impacchi freddi) ottenendo un raffreddamendo dell’area trattata (clay cooling). Si possono utilizzare questi impacchi anche nei casi di ritenzione di liquidi con l’accorgimento di fare prima un’applicazione calda poi seguita da una fredda. Con il termine bagni di fango si intende invece l’applicazione di miscele argillose su una superficie corporea estesa e in questo caso l’applicazione viene fatta per diretta immersione della parte interessata (braccia, mani, gambe, piedi o tutto il corpo) in vasche preriempite: la temperatura della massa argillosa può essere fredda o calda a seconda dell’effetto desiderato. L’impiego di argille è contemplato anche nella peloidoterapia; a tal proposito la Società Internazionale di Idrologia Medica definisce peloide il materiale ottenuto dalla mescolanza di un’acqua minerale o sali di origine marina con materie organiche e/o inorganiche e classifica i peloidi secondo la componente solida di origine, l’acqua minerale e le condizioni di “maturazione”. In questi prodotti la componente inorganica (argilla) in seguito al contatto con i sali minerali (solfuri, solfati, cloruri, bromuri ecc.) va incontro a un “processo di maturazione” che modifica alcune proprietà come plasticità, capacità di assorbimento, indice di raffreddamento e di scambio ionico. Altro impiego delle argille nei centri benessere è sottoforma dei cosiddetti paramuds ovvero miscele di argilla e paraffina che vengono preparate in forma di blocchetti o placche, di spessore tra 1 e 5 cm, tramite mescolamento in appositi recipienti. Si applicano sulla pelle molto caldi (40-45°C) e vi si lasciano per 20-30 minuti: la loro impermeabilità non fa disperdere il calore e, Kosmetica • novembre 2009 trattenendo l’acqua, produce emollienza. Vengono impiegati nella medicina estetica per trattare la lipodistrofia, nel suo stato iniziale, ritardare lo sviluppo di processi di cellulite poiché stimolano la circolazione linfatica e venosa nell’area di applicazione. Grazie all’attivazione di processi osmotici combattono la ritenzione idrica e assorbono i liquidi in eccesso. Sempre per quanto riguarda il trattamento degli inestetismi della cellulite, queste argille hanno un’azione dermopurificante in quanto adsorbono i detriti e le tossine della pelle e rilasciano minerali utili restituendo una pelle rosea, perfettamente levigata e soda. Non ultimo le argille sono impiegate sottoforma di maschere, semplicemente mescolate con acqua, per applicazione sul viso poiché questa forma di pulizia cutanea permette di promuovere la perspiratio e le secrezioni sebacee e anche di dilatare gli orifizi pilosebacei. Durante la perspiratio vari ioni, come i cloruri, sono eliminati, cambia il metabolismo della pelle e viene favorita l’escrezione dei cataboliti. Dopo l’applicazione di questi prodotti (paramuds e maschere) gli strati più esterni della pelle sono imbibiti di acqua, la pelle è generalmente molto umida e con pori aperti cosicché le sostanze cosmetiche applicate successivamente potranno essere assorbite dallo strato corneo e raggiungere gli strati più profondi dell’epidermide [6]. Nelle miscele di argille messe a punto per gli usi precedentemente descritti si impiegano ancora principalmente argille cationiche e solo recentemente si è accresciuto l’interesse per quelle anioniche, in particolare HTlc, che sono state oggetto di studio e apprezzamento. Queste, infatti, grazie allo specifico meccanismo di scambio ionico e alla loro struttura nanoporosa assicurano l’assorbimento e la rimozione delle scorie, degli essudati della pelle e del sudore immagazzinandoli all’interno della loro struttura lamellare [9]. Un altro vantaggio derivante dall’impiego di HTlc sintetiche è offerto inoltre dalla loro elevate purezza chimica e assoluta assenza di specie decomposte. Questo è rilevante in considerazione del fatto che sono anche microbiologicamente pure e quindi possono essere utilizzate senza subire trattamento termico per la loro sterilizzazione o comunque per l’abbattimento della carica microbica prima di essere utilizzate. Trattamenti termici a elevate temperature sono, infat- Kosmetica • novembre 2009 Figura 4 ti, da evitare poiché provocano la perdita di acqua modificando l’altezza interstrato (gallery height) e le capacità di scambio e adsorbimento delle argille. L’impiego delle argille anioniche al di fuori ci centri specializzati è costituito prevalentemente dall’uso formulazioni cosmetiche preconfezionate come creme (sebo-equilibranti, idratanti, protettive anti-age), ciprie e rossetti. Idrotalciti e skin care: make-up Le idrotalciti sono degli ottimi “contenitori” per intercalare ingredienti attivi per cosmetici e per controllarne il rilascio; a tutt’oggi non sono ancora molto utilizzate ma ci sono numerosi studi in fase avanzata e proposte molto interessanti. Indubbiamente queste strutture lamellari sono molto versatili e possono contemporaneamente esercitare più effetti positivi nella stessa formulazione: 1. miglioramento delle proprietà reologiche della formulazione; 2. protezione chimica e fotochimica dell’ingrediente attivo intercalato durante la sua shelf-life; 3. modulazione del rilascio dell’ingrediente attivo; 4. azione protettiva sulla pelle con contestuale effetto antilucido. Per quanto riguarda il rilascio dell’ingrediente attivo è molto importante osservare che questo non avviene fino a quando la formulazione non è applicata sulla pelle e, dopo questo momento, sono proprio i prodotti del metabolismo della pelle che, innescando un processo di scambio con la molecola intercalata, ne provocano la sua graduale liberazione. Questa azione può essere adiuvata dalla presenza di anidride carbonica nell’aria che, in presenza di umidità, forma degli anioni (carbonato e bicarbonato), competitivi per l’intercalazione tra le lamelle. Questo rilascio graduale è desiderabile quando si pensi ad esempio a una “crema 24 ore”, senza distinzione tra crema da giorno e da notte, adatta per tutta la giornata a cui sarà richiesto quindi di rilasciare gradatamente il prinicipio attivo. Le idrotalciti sono state, dunque, utilizzate per intercalare svariate molecole di interesse cosmetico come filtri solari [4] vitamine, radical scavengers, rigeneranti per la pelle, antirughe, acido ascorbico, tocoferolo [9], acido retinoico [8,9]. Alcuni studiosi giapponesi hanno inserito molecole antiossidanti come acido ascorbico e i suoi derivati all’interno di queste strutture e sono stati realizzati dei composti di intercalazione con buona resistenza all’acqua e con un buon rilascio, idonei a essere inseriti in creme base per il trucco con azione anti-age [10]. Creme anti-age Molto interessante anche la proposta di Hwang e collaboratori in cui una formulazione contenente vitamina C, oltre che servire come base per il trucco, potrebbe anche contemporaneamente produrre effetti 37 Studio e sperimentazione benefici sulla pelle [11] grazie al suo buon grado di penetrazione. Come mostrato in figura 4, la vitamina C intercalata e protetta negli strati del materiale inorganico (nanoibrido vitaminaC-HTlc) viene depositata tramite l’applicazione del cosmetico sullo strato superficiale della pelle. A seguito di questo contatto gli anioni inorganici presenti sullo strato corneo, i detriti epidermici e la presenza di anidride carbonica innescano i processi di scambio che permettono il rilascio graduale di vitamina C che diffonderà nell’epidermide. È molto importante sottolineare che un ingrediente attivo, come la vitamina C in questo caso, presente in una formulazione in forma semplicemente dispersa o sottoforma di nanoibrido avrà un comportamento molto diverso. Nel primo caso infatti nella formulazione saranno presenti dei cristalli in cui le molecole sono aggregate tra di loro; anche se i cristalli sono di piccole dimensioni, sarà necessario fornire energia affinchè le molecole si possano liberare, diffondere liberamente e svolgere la loro funzione. Nel secondo caso invece le molecole organiche si trovano nella matrice inorganica senza struttura cristallina e senza aggregazione, in uno stato “quasi liquido”. Dopo l’applicazione del cosmetico non devono intervenire eventi che permettano la rottura cristallina e l’ingrediente attivo viene rilasciato subito in forma molecolare, in grado di diffondere agevolmente e passare attraverso i pori della pelle per raggiungere l’epidermide. Anche molecole con attività antiossidante (radical scavenger) come l’acido ferulico [12] sono state intercalate con successo in HTlc e formulate per ottenere creme protettive dai raggi UV, antirughe e antiinvecchiamento. A questo proposito è bene ricordare che la cura della pelle non deve iniziare quando i processi di invecchiamento sono già visibili, ma la pulizia e la corretta idratazione della pelle devono iniziare in età giovanile. In particolar modo i prodotti cosmetici antirughe ideali per una pelle ancora giovane, ad esempio a venti anni, sono quelli idratanti, invece a trent’anni, quando iniziano a comparire le prime rughe d’espressione, sono preferibili creme contenenti vitamine e sostanze ad azione antiossidante (vitamina C, coenzima Q10) e alcune creme antirughe che contengono alfa-idrossiacidi impiegati prevalentemente per l’azione levigante e idratante. 38 Creme idratanti, leviganti e schiarenti Più comunemente detti acidi naturali della frutta, penetrano facilmente nella pelle, accelerando il ricambio cellulare che normalmente con l’età rallenta e stimola la produzione del collagene a livello del tessuto connettivo. Questi acidi della frutta riescono a scindere i legami che uniscono le cellule morte a quelle vive, facilitandone l’allontanamento e grazie alle piccole dimensioni possono penetrare in profondità e favorire la riparazione di fibre di collagene ed elastina. Tra gli ultimi ritrovati in campo cosmetico c’è l’acido lattobionico che stimola l’esfoliazione e il turnover cellulare ma ha anche un forte potere idratante. La particolare forma chimica dell’acido lattobionico evita i fenomeni d’irritazione della pelle del viso come pizzicore e prurito che spesso accompagnano l’applicazione dei tradizionali alfa-idrossiacidi. Questi effetti indesiderati potrebbero essere alleviati, se non eliminati, con il loro intrappolamento in strutture idrotalcitiche. Tenendo conto infatti delle modalità con cui l’HTlc rilascia le molecole intercalate, si può immaginare che non tutta la quantità di alfa-idrossiacido, presente nella crema applicata, sarà immediatamente pronta per venire in contatto con la pelle nell’area di applicazione e quindi l’entità del fenomeno irritativo sarà senz’altro di minore portata. HTlc inoltre offre protezione cutanea e, essendo di natura leggermente basica, può contrastare gli effetti procurati da un agente acido contribuendo ad alleviare il senso di bruciore. Gli alfa-idrossiacidi, inoltre, vengono utilizzati per applicazioni su pelli grasse in quanto permettono al siero di fuoriuscire in maniera agevole, evitando la formazione di foruncoli e comedoni. In questo caso quindi l’associazione con HTlc sarebbe del tutto logica perché, grazie alla sua attività di assorbente, produrrebbe di sicuro un’azione sinergica. Le HTlc potrebbero essere utili anche per la veicolazione di prodotti antimacchia e sbian- canti della pelle che, grazie all’esfoliazione superficiale aiutano a eliminare le cellule pigmentate. A questo proposito, recentemente è stata descritta l’intercalazione in HTlc di acido cogico [13], un agente schiarente utilizzato per uso topico per il trattamento degli inestetismi dovuti a iperpigmentazione cutanea e di macchie derivanti da prolungata esposizione al sole o a farmaci (es. ormoni) e all’età. Il suo impiego è piuttosto limitato a causa della sua notevole sensibilità all’ossigeno, alla luce, alle variazioni di pH e di temperatura, che invalida il mantenimento dell’attività schiarente nel tempo; le proprietà protettrici e la capacità di controllare il rilascio individuano nelle HTlc la risoluzione dei problemi. Lip gloss e rossetti Oltre all’inserimento in creme, le HTlc vengono anche impiegate, per la loro consistenza polverosa, nella realizzazione di lip gloss, un cosmetico per far apparire le labbra più lucide, che si applica come il rossetto ma appare trasparente, raramente colorato. Ne sono un esempio alcune formulazioni lucidalabbra, messe a punto in Giappone [14], arricchite di micropagliuzze luccicanti, consistenti e di colore rosso. Queste particolari caratteristiche unitamente a una maggior tenuta, sono ottenute grazie all’impiego di argille molto fini e polverulente. Kosmetica • novembre 2009 La presenza di HTlc su lipgloss e rossetti è auspicabile in quanto, in virtù dei già citati effetti sulle caratteristiche reologiche: ■ migliora la stesura sulle labbra; ■ evita la sedimentazione del pigmento colorato (lip gloss); ■ garantisce la consistenza (rossetto) durante la conservazione, anche nei mesi caldi, mantenendo la facilità di applicazione. Polveri e Ciprie L’HTlc potrebbe essere anche un ottimo ingrediente per l’allestimento di cosmetici polverosi da applicare direttamente sulla pelle, come per esempio le ciprie. Questo cosmetico, di solito, è principalmente costituito da una miscela di argille, quali caolino o talco, con carbonato di magnesio e ossido di zinco. Usare l’HTlc vorrebbe dire usare un unico ingrediente che contiene tutto il necessario, in più l’HTlc è una polvere fine e questo è un requisito fondamentale per una cipria. Oltre a “dare corpo” a una cipria, HTlc potrebbe svolgere anche un ruolo funzionale in quanto la cipria deve produrre sulla pelle anche gli effetti opacizzante e antilucido desiderabili soprattutto nelle pelli oleose, ricche di trigliceridi e acidi grassi liberi. Generalmente per ottenere un effetto antilucido le ciprie vengono arricchite di biossido di titanio, amidi, silicato di alluminio, silicato di magnesio e ossido di magnesio che assorbono l’oleosità in eccesso opacizzando cosi’ la superficie della pelle. L’impiego di idrotalciti sarebbe dunque sicuramente più mirato in quanto esse, oltre a un’elevata area superficiale, presentano anche affinità chimica per alcuni componenenti del grasso cutaneo (acidi grassi) e capacità di “asportare l’oleosità” immagazzinandola all’interno degli strati lamellari. Questo effetto di “sottrazione” è inoltre positivo in quanto dovrebbe: ■ far diminuire i tentativi istintivi, di chi soffre di oleosità cutanea, di allontanare meccanicamente l’eccesso di sebo prodotto con lavaggi frequenti, utilizzando talvolta anche prodotti aggressivi, che non risolvono il problema di base e possono condurre alla comparsa di fenomeni irritativi: la pelle seborroica è una pelle costituzionalmente piu’ irritabile; ■ diminuire l’effetto irritante degli acidi grassi liberi sulle pareti della ghiandola sebacea; ■ creare un ambiente meno favorevole alla crescita di batteri, soprattutto Corinebatteri, produttori di enzimi (amilasi, ialuronidasi, proteasi) che favoriscono l’infiammazione perifollicolare. Inoltre con le HTlc si possono preparare anche ciprie colorate. Intercalando infatti coloranti, in varie percentuali, tra le lamelle è possibile ottenere polveri con varie sfumature di colore (nuances) che sarebbero sicuramente vantaggiose rispetto alle classiche ciprie poiché: ■ dopo l’applicazione il colorante così “intrappolato” non si troverebbe a diretto contatto con la pelle e il suo assorbimento verrebbe evitato o comunque ridotto; Bibliografia 1. F. Cavani, F. Trifirò, A. Vaccari. Hydrotalcite-type anionic clays: preparation, properties and application. Catal. Today, 11 (2), 173, (1991). 2. C. Del Hoyo. Layered double hydroxides and human health: an overview. Appl. Clay Sci., 36, 103 (2007). 3. C. Viseras, C. Aguzzi, P. Cerezo, A. Lopez-Galindo. Uses of clay minerals in semisolid health care and therapeutic products. Appl. Clay Sci., 36, 37 (2007). 4. L. Perioli, V. Ambrogi. Filtri solari: impiego di argille anioniche lamellari per migliorare l’efficacia e la stabilità. Kosmetica, 3, 64, (2008) e referenze ivi citate. 5. N. Toshihito, W. 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Questo pigmento turchese che caratterizza opere d’arte, ceramiche, offerte votive e ricopriva il corpo delle vittime sacrificali dell’antica civiltà precolombiana, ha suscitato l’interesse degli studiosi per la sua eccezionale stabilità chimica e per la resistenza agli acidi, ai solventi, alle intemperie e al clima durissimo della regione... Il segreto? I Maya preparavano il pigmento mescolando a caldo il colore vegetale indaco con la paligorskite, un minerale argilloso lamellare. Conclusioni Da questa breve presentazione emergono molte possibilità e idee di impiego di HTlc in svariate formulazioni cosmetiche idonee per la cura della pelle e il make up. Risulta anche evidente che l’utilizzazione di argille anioniche sintetiche è vantaggioso per la loro purezza, sia chimica che microbiologica, e per le innumerevoli funzioni. La loro produzione inoltre è semplice, poco costosa e prevede l’impiego di materiali e solventi poco inquinanti e con basso fattore ambientale. Studi preformulativi a base di acido retinoico immobilizzato in strutture lamellari. 49° SIMPOSIO AFI, 196, (2009). 9. J.H. Choy, S.J. Choi, J.M. Oh, T. Park. Clay mineral and layered double hydroxides for novel biological applications. Appl. Clay Sci., 36, 122 (2007). 10. Y. Noriyuri. Ascorbic acid complexes, and fabrics supporting them for skin care. Jpn. Kokai Tokkyo Koho, 2004161652 (2004). 11. S.H. Hwang, Y.S. Han, J.H. Choy. Intercalation of functional organic molecules with pharmaceutical, cosmeceutical and nutraceutical functions into layered double hydroxides and zinc basic salts. Bull. Korean Chem. Soc., 22, 1019 (2001). 12. C. Rossi, A. Schoubben, M. Ricci, L. Perioli, V. Ambrogi, L. Latterini, G.G. Aloisi, A. Rossi. Intercalation of the radical scavenger ferulic acid in hydrotalcite-like anionic clays. Int. J. Pharm., 295, 47 (2005). 13. V. Ambrogi, L. Perioli, C. Pagano, E. Massetti, M. Nocchetti, L. Latterini, C. Rossi. 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