Scuola estiva di Astronomia di Saltara 24/06/2013 L'evoluzione del pianeta Terra 1 Ph.D. Cristian Carli [email protected] 2 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Geologia: Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 È la scienza che comprende lo studio della Terra solida, le rocce di cui è composta e i processi per i quali le rocce si modificano. Iniziò nell’antica Grecia quando Theophrastus (372-287 a.c.) scrisse il Peri Lithon. I romani iniziarono a catalogare alcune differenze dei materiali e Plinio il vecchio scrisse in dettaglio alcune descrizio di molti minerali e metalli in uso e inoltre descrisse correttamente l’origine dell’ambra. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF 3 Le scienze planetarie (o planetologia) è lo studio scientifico dei pianeti (inclusa la Terra), delle lune, e dei sistemi planetari, in particolare quelli del sistema solare e i processi che li formano. Un campo interdisciplinario * astronomia * scienze terrestri • astronomia planetaria, • geologia planetaria (insieme a geochimica e geofisica), • studi dell’atmosfera, • oceanografia, • idrologia, • scienze planetarie teoriche, • glaciologia, • pianeti extrasolari.[1] Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Geologia planetaria o planetologia: 4 NASA definition: “Life is a system able to self-maintain + selfreplicate, …” [see 2, 3 and references therein] Condizioni affinché se presente la vita possa mantenersi e ad un certo punto innescarsi Queste condizioni si potrebbero presentare su pianeti di caratteristiche diverse Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Che cos’è la vita? 5 Vedi lezione successiva del prof. Gallori E. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF NASA definition: “Life is a system able to self-maintain + selfreplicate, and capable of undergoing Darwinian evolution” [see 2, 3 and references therein] Condizioni affinché la vita possa, una volta innescata, mantenersi e svilupparsi fino a forme molto evolute Queste condizioni si potrebbero presentare su pianeti con caratteristiche simili alla Terra Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Che cos’è la vita? 6 Vedi lezione successiva del prof. Gallori E. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Il pianeta con il nome sbagliato… 7 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Il pianeta con il nome sbagliato… Ice-planets Brrrrrrrrrr Brrrrrrrrrr Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Distanze tra 20 e 40 UA Temperature tra -150° e -210°C troposfera 8 Molto freddo Credi by NASA Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Il pianeta con il nome sbagliato… The Giants-planets Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Wooooow Distanze tra 5 e 10 UA. Dimensioni tra 9 e 11 volte il raggio terrestre 9 …. Credi by NASA Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Il pianeta con il nome sbagliato… Red-Earth Distanze tra 0.3 (Mercurio) e 1.5 (Marte) UA densità tra 5.427 g/cm3 e 3.9335 g/cm³ Hot-Earth Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 ohh Terra! 10 …. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Il pianeta con il nome sbagliato… Che nubi! Air/clouds-planet Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Distanze 0.7 UA Pressione atmosferica 9.2 Mpa e temperatura superficiale 462 °C 11 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Il pianeta con il nome sbagliato… Acquaaa!! Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 H2O planet Distanze a 1.0 UA Distese d’acqua superficiali = 71% Abbondanza in atmosfera di ca. 1% 12 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita su di un pianeta… presenza d’acqua Presenza di volatili durante la formazione dei pianeti H2Ovapore e C, … Formazione di specchi d’acqua (early oceans) Mantenimento dell’acqua nell’atmosfera, importante «greenhouse» gas presenza di un sistema genetico Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Condizioni fondamentali: 13 presenza di una fonte di energia Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita su di un pianeta… È la misura del potenziale di un pianeta o satellite naturale di ospitare e sostenere la vita. [4] La NASA la definisce come la “extended regions of liquid water, conditions favourable for the assembly of complex organic molecules, and energy sources to sustain metabolism[4]”. Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Planetary habitability – Abitabilità planetaria 14 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita potrebbe svilupparsi su di un pianeta/satellite o arrivare da un altro corpo (panspermia) [5,6]. La Terra è il punto fermo da cui si sono estrapolati i presupposti per studiare le condizioni dove potrebbe esserci la vita e definire una zona di abitabilità: legata a • • • • • Caratteristiche della stella La composizione totale Alle caratteristiche dell’orbita All’atmosfera Alle interazioni chimiche potenziali Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita su di un pianeta… 15 Caratteristiche di pianeti che potrebbero ospitare la vita: • Pianeti terrestri con una massa di ± 1 volta di quella terrestre • Orbita e rotazione devono permettere una minima variazione termica e una stagionalità • Geochimica: è in genere assunto che la vita necessiti delle stesse fondamenta biochimiche viste sulla Terra, poiché C, H, O, e N, sono gli elementi chimici reattivi più comuni nell’universo • Micro-ambienti nella definizione di abitabilità solo una sottile porzione del pianetà è necessario supporti la vita. La definizione di «Estremofili», organismi che resistono in condizioni molto estreme ha allargato il bacino di condizioni di abitabilità negli ultimi anni [7] Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita su di un pianeta… 16 La vita su di un pianeta… Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Evoluzione del pianeta: legata a fattori «geologici» • Raffreddamento della crosta • Differenziazione • Formazione di un atmosfera e dei mari • Evoluzione Termica del pianeta • Evoluzione della crosta tettonica delle placche – vulcanismo – processi di weathering – variazioni climatiche 17 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita di un pianeta… Planetesimi si aggregano La superficie di un pianeta è molto calda e tendenzialmente fusa (plastica) Inizia una fase di raffreddamento importante che porta alla formazione della crosta primaria. Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 • 1) Raffreddamento della crosta Modelli di Magma Ocean [8] 18 Luna Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita di un pianeta… Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 • 2) Differenziazione Nei primissimi «anni» di un pianeta terrestre si forma anche un processo di differenziazione verso il suo interno 19 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita di un pianeta… 3) Formazione di un atmosfera e dei mari Nel nostro sistema solare oltre alla Terra presentano un atmosfera: Venere, Giove e Saturno, Urano e Nettuno, inoltre le lune: Io, Callisto, Europa, Ganimede (Giove); Titano ed Encelado (Saturno) Titania (Urano) e Triton (Nettuno), Molto deboli sono presenti su Marte e Plutone, mentre un esosfera è presente su Mercurio. Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 • 20 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita di un pianeta… L’evoluzione Termica è direttamente legata alla differenziazione nelle prime fasi. Dipende inoltre da come il calore accumulato può essere dissipato e dalla composizione, in particolare dalla presenza di elementi radiogenici che favoriscono un ulteriore contributo di calore. Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 • 4) Evoluzione Termica del pianeta 21 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita di un pianeta… Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 • 5) Evoluzione della crosta tettonica delle placche – vulcanismo – weathering – variazioni climatiche 22 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita di un pianeta… Erosione Weathering chimico Weathering fisico Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 • 5) Evoluzione della crosta tettonica delle placche – vulcanismo – weathering – variazioni climatiche 23 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita su di un pianeta dipende dalla vita del pianeta… 24 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Geologia… Datazione: Eone Era Periodo assoluta Datazione radiometrica: Sfrutta la conoscenza dell’abbondanza e del costante tempo di dimezzamento di isotopi radioattivi Epoca Età Cronozona relativa Permette di ordinare gli eventi mettendoli in relazione. La presenza di alcuni marker permette di correlare eventi analoghi in posti diversi Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Geological Time Scale GTS è il sistema di cronologia che relaziona la stratigrafia al tempo International Commission on Stratigraphy [9] 25 Geologia… Magmatiche Metamorfiche Sedimentarie Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Rocce: 26 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Geologia… Tettonica a placche: è la scienza che studia il movimento della Deriva dei continenti / Espansione degli oceani 1596 profili dei continenti opposti sull’Atlantico 1895 l’uso della radioattività e del calore messo 1915 Wegner iniziò a teorizzarla (The Origin of Continents and Oceans) Accettata da ca. 1950 Eventi sismici, vulcanismo, paleomagnetismo tutte conferme a questa Teoria Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 litosfera terrestre. 27 Geologia… Motti convettivi nel mantello: Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Un movimento lento di trasporto del calore terrestre all’interno del mantello, legato a celle convettive (primario) o a plume (secondario) Margini divergenti Margini convergenti Margini trasformi 28 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 29 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… 23/10/4004 a.c. Nascita della Terra Ore 9:00 Seguendo precisi calcoli effettuati studiando attentamente la Bibbia Seguirono altri calcoli, ma i conti di Ussher, ripotati nel «Annales Veteris Testamenti, a prima mundi origine deducti» sono quelli che maggiormente vengono considerati anche dai Creazionisti Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 James Ussher 4/01/1581 – 21/03/1656 30 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Per studiare la storia della Terra, come si fa studiando la storia di una vita o di un popolo, serve un orologio, ovviamente i minuti della terra sono molto lunghi L’ «infanzia» della Terra, il periodo di cui abbiamo meno informazioni dirette, è fondamentale per la vita. L’Haden, dalla formazione a circa 3.93.8 *109 e l’Archeano da 3.9-3.8 *109 a 2.5 *109. A fine Precambriano 500 *106 la Terra era già «adolescente» con oceani e continenti, la crosta primaria già modificata e la crosta secondaria e terziaria già presenti. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 31 Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 32 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Fin dai greci, nella nostra cultura, si è iniziato a parlare del nostro pianeta in termini «geologici», ma non prima di un secolo dopo i calcoli di Ussher si iniziò a trovare un metodo per approfondire lo studio dell’età della Terra, e solo negli anni ’50 del secolo scorso si datò l’età simile a quella che è oggi largamente riconosciuta. Ad oggi datiamo la Terra: Il minerale più antico è dato: Zircone da Jack Hills in Western Australia 4.54 * 109 [10,11] 4.404 * 109 [12,13] Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 33 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra … 34 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Circa i primi 600-700 milioni di età Hades with Cerberus (Heraklion Archaeological Museum) - King of the underworld - God of the Dead and Riches Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Haden (Pre-Archeano): 35 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… In questo eone importanti eventi hanno interessato la Terra ma solo poche informazioni sono rimaste registrate sulla superficie Le età della Luna per suddividere l’Adeano: • Pre-Nectarian, dalla formazione della Luna a 3.92*10 9 • Nectarian fino a circa 3.85*10 9 quando il Late Heavy Bombardment, era in forte diminuzione. Recentemente è stata fatta una nuova proposta [14]: dove si sono considerati singoli ritrovamenti per definire queste età, future scoperte sono state lasciate per una migliore suddivisione. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Haden (Pre-Archeano): 36 La vita della Terra… Poche rocce sono state datate come pre-archeane Western Greenland, Northwestern Canada, Western Australia I più vecchi minerali datati sono precedenti a 4.0*109 anni Dei sedimenti in Greenland, datati 3.8*109 includono dei Banded Iron Bed (orizzonti ferriferi a bande BIF), che contengono del carbone organico, che fa supporre che una vita fotosintetica poteva già essere presente [15] Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Haden (Pre-Archeano): 37 La vita della Terra… Studi recenti su alcuni zirconi hanno evidenziato che acqua liquida poteva già essere presente a 4.4 * 109 [16] Nel 2008 un altro studio su zirconi Australiani dimostrò che rocce dell’ Hadean contengono minerali che potrebberò aver subito deformazioni legate all’esistenza della tettonica a placche già 4.0 * 109.[17,18] Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Haden (Pre-Archeano): 38 La vita della Terra… Una certa quantità di acqua doveva essere presente nel materiale che formò la Terra [19] Atmosfera Un atmosfera ricca di rocce vaporizzate si formò e condensò in poche migliaia di anni con la formazione di una calda (230°C) (con CO2, H, H2Ovapore). Durante il raffreddamento la CO2 si disciolse negli oceani, sottratta all’atmosfera[20] Ciclo del Carbonio Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Haden (Pre-Archeano): 39 Evoluzione simile potrebbe aver caratterizzato anche Venere. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Atmosfera Poiché il Sole era più debole di oggi [21], la giovane Terra poteva anche essere interessata da grandi glaciazioni. Condizioni favorevoli all’intrappolamento dell’H2O nonostante i forti e frequenti impatti che avvenivano in quel periodo. Alternanza di Tempi glaciali e Tempi infernali Venere più vicina al Sole avrebbe probabilmente avuto in quel periodo condizioni più miti, più favorevoli, ma questo potrebbe aver favorito maggiormente la perdita del vapore acqueo a seguito degli impatti[22]. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Haden (Pre-Archeano): 40 La vita della Terra… Atmosfera La presenza di un altro tipo di atmosfera è stato teorizzato, considerando ammonia e metano come greenhouse gasses [22]. Ma atmosfere prebiotiche così riducenti sembrano improbabili in un ambiente di lave e materiale mantellico, eiettato dagli impatti, fortemente ossidato [22]. Venere poteva avere oceani liquidi e presenza di una CO2 greenhouse, ma disperdendo più H nello spazio, mentre su Marte una atmosfera a CO2 ± CH4/NH3 poteva essere presente [22] Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Haden (Pre-Archeano): 41 Archeano 4.0 *109 E’ la data ufficialmente riconosciuta come l’Inizio, l’Origine, dal greco antico Αρχή (Arkhē) E’ suddiviso in 4 Ere: • • • • Eo-archeano Paleo-archeano Meso-archeano Neo-archeano Queste ere sono datate cronologicamente, nessuna stratigraficamente. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 42 La vita della Terra… Archeano Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Eo… Late Heavy Bombardment [23] Formazione della prima crosta differenziata Inizialmente potevano ancora esistere grandi campi lavici non completamente solidificati Quasi certamente erano presenti anche i primi «oceani» 43 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Archeano Prove: 3.80*109 Issua Belt SW Greenland 4.03*109 Acasta Gneiss, Canadian Shield 4.28*109 Nuvvuagittuq greenstone Belt N Québec, in Canada [24], recentemente scoperta e ancora sotto attente investigazioni.[25] Ipotesi Formulata: Esistenza di un supercontinente già in questa Era: “Vaalbara” [26] Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Eo… 44 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Archeano La presenza di arricchimenti in 13C nei carbonati inorganici presenti nelle rocce, potrebbe essere relazionato al 12C estratto dalla biosfera In rocce del SW Greenland, light carbon è stato ritrovato in inclusioni carbonacee in apatiti [27]. Rocce sedimentarie di Isua, SW Greenland, contengono minuti globuli di grafite con un 19‰ di 13C [28]. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Eo… 45 La vita della Terra… Archeano Prove di questo periodo si trovano nei pochi cratoni molto antichi: A circa 3.0*109 viene ricostruito la presenza del primo super continente certo, l’Ur [29]. Le rocce eruttate hanno una composizione ultrabasica e più magnesiaca delle attuali, infatti in questa era sono datate molte delle komatiiti, rocce che caratterizzano lave molto fluide [30]. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Paleo/Meso… 46 La vita della Terra… Archeano Le poche evidenze legate a questa fase inducono due diverse ipotesi: 1) una tettonica più vigorosa e quindi un più veloce riciclo della crosta, poiché la Terra era più calda [31]. 2) litosfera oceanica doveva essere ancora galleggiante per la subduzione e quindi i processi erosivi furono i primi [31]. Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Paleo/Meso… 47 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Paleo/Meso… Rocce di circa 3.5*109 evidenziano strutture (fossili?) associabili anche con origine biologica [32,32a,33]. Carbonati a 3.5*109 sono isotopicamente simili a quelli attuali, tale caratteristica può essere spiegata solo con l’attività biologica (ad es. la produzione di ossigeno da fotosintesi) [34,35]. Altre evidenze si trovano in rocce da 3.3-2.5 *109 in S.Africa e in W.Australia [36,37,38]. Rocce con microstrutture carbonacee che possono essere di origine biologica, inoltre micro-fossili sono noti in depositi volcanogenici a solfuri nel W.Australia, indice di vita nei ridges medio oceanici nel MesoArcheano [39,40]. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Archeano 48 La vita della Terra… Neo… In questo periodo si ha la formazione del supercontinente Kenorland [41] Circa 2.78 * 109 un intenso magmatismo sottomarino (komatiiti) portò alla formazione di questo continente[41,42]. L’attività idrotermale produsse elevate quantità di mineralizzazioni a solfuri e le Banded iron formation, in un bacino d’arco anossico, seguito da eventi orogenici con la messa in posto di granitoidi (2.68*109). Seguirono collisioni con altre terre emerse come il cratone di Kaapvaal, e lo Zimbabwe. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Archeano 49 La vita della Terra… Archeano Un ultimo importante evento da segnalare in questa era è l’inizio della «oxygen catastophe» [44] La nuova attività dei cianobatteri porta a produrre per la prima volta ossigeno e porta alla catastrofe di molte delle forme di vita esistenti che erano di tipo anossico Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Neo… 50 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Le Terre emerse alla fine di questo eone erano principalmente il supercontinente Kenorland Le rocce sono vulcaniche, principalmente effusive, a composizione komatiitica, molto fluide, basso contenuto di Si e alto contenuto di Mg, sono stati rinvenuti depositi sedimentati che indicano la presenza di continenti, processi di orogenesi potevano già essersi formati come indicato da alcune rocce granitiche La presenza di questi depositi ci indicano che molti dei processi geologi «secondari» come l’erosione e la deposizione funzionavano già in modo analogo ai giorni nostri Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Archeano 51 La vita della Terra… La presenza dei processi di weathering simili ad oggi è fondamentale, la loro presenza è legata alla formazione dei Clay minerals minerali delle argille fillosilicati The “Mineral Honeycomb” [45] Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Archeano 52 La vita della Terra… Il vulcanismo, spesso submarino, presenta molti depositi di solfuri massivi e o formazioni ferrose, indicandoci che si trovavano condizioni molto anossiche [46] Fossili, soprattutto le stromatoliti [47], ci indicano la presenza della vita. La tettonica a placche che certamente dominerà la storia del nostro pianeta nel suo futuro (dal proterozoico ai giorni nostri) iniziò sicuramente in questo eone [48] Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Archeano 53 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Deriva dal greco e significa la “vita degli inizi” o il “primo vivente” E’ l’eone che va da 2.5*109 a 0.542 *109 Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Proterozoico: 54 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… • • • inizia con la formazione di catene legate a collisioni continente-continente Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Proterozoico: 2.1-2.0 Ga (Ga = billion year) Transamazonian and Eburnean Orogens in South America and West Africa; ~2.0 Ga Limpopo Belt in southern Africa; 1.9–1.8 Ga Trans-Hudson, Penokean, Taltson–Thelon, Wopmay, Ungava and Torngat orogens in North America, Nagssugtoqidain Orogen in Greenland; Kola–Karelia, Svecofennian, VolhynCentral Russian, and Pachelma Orogens in Baltica (Eastern Europe); Akitkan Orogen in Siberia; Khondalite Belt and TransNorth China Orogen in North China Che porta alla formazione nel Paleo-Mesoproterozoico del supercontinente "Columbia" o "Nuna“ [49,50] Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF 55 La vita su di un pianeta… Proterozoico: Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Dal Mesoproterozoico iniziamo ad avere parecchie tracce ancora intatte (rocce) In questa era si forma il supercontinente Rodinia [51], con la formazione della catena montuosa legata al Greenville Orogeny, di cui ancora oggi abbiamo molte evidenze (Scozia e NW America) Da quest’era lo sviluppo di placche continentali e della tettonica a placche è certa [52], e alla sua fine le placche continentali erano ± quelle che conosciamo ai giorni nostri [53] 56 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita su di un pianeta… Rodinia si trova a cavallo dell’equatore, e a circa 1.0 *109 inizia un intensa attività. Fratture (rift) si aprono e iniziano a spezzare il continente in diverse lande. La posizione di questi continenti è stata invocata come una possibile causa del principale evento geologico che si è ripetuto in questo periodo: le glaciazioni [54]. Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Proterozoico: 57 SnowBall Earth in Cryogenian [55]. Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Evidenze paleontologiche legate alla rotazione terrestre suggeriscono che 1.8*109 un anno era di circa 450 giorni, con giorni che dovevano essere di 20 ore [56]. Dall’inizio di quest’era si hanno evidenze della presenza dei primi eucarioti (crown eukariotes) evoluti dai procarioti [57]. A circa 1*109 l’ultimo precursore comune si divide tra ciliati e flagellati Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Proterozoico: 58 Proterozoico: Un altro importante aspetto è l’accumulo dell’ossigeno [58]. Non appena S e Fe furono ossidati, l’ossigeno iniziò ad arricchirsi in atmosfera. A circa 1.9*109 cessò la formazione delle BIF Red beds sono uno dei «marker» che ci indicano l’incremento sensibile dell’ossigeno [59]. Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 59 2FeOOH (goethite)→ Fe2O3 (hematite) +H2O; Fe2SiO4 (fayalite) + O2 → Fe2O3 (hematite) + SiO2 (quartz); Ph.D. + Cristian 3O2 + 4FeS2→ Fe2O3 (hematite) + 8S ; O2 + 4FeCO3 → 2Fe2O3 (hematite) 4CO2Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Fanerozoico: 60 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Fanerozoico: 540*106 61 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita della Terra… Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 Fanerozoico: 62 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 63 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita della Terra… 64 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita su di un pianeta… 65 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 La vita su di un pianeta… 66 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF La vita su di un pianeta… Link youtube: Scuola di Astronomia di Saltara 24/06/2013 http://www.youtube.com/watch?v=KCzXOxeY-60&feature=player_detailpage 67 Ph.D. Cristian Carli – IAPS-INAF [1] Taylor, Stuart Ross, 2004. 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