SICILIA SICILIA - Istituto Italiano Edizioni Atlas

Il nome Sicilia deriva da quello dei
Siculi, antica popolazione che
s’insediò nell’Isola. I Greci la
chiamarono anche Trinacria
(tre punte) per la sua forma.
POSIZIONE
IA
SICIL
SICILIA
E CONFINI
La Sicilia è posizionata al centro
del Mar Mediterraneo e
rappresenta la regione più
meridionale dell’Italia. A nord è
bagnata dal Mar Tirreno;
ad est dal Mar Ionio e a sud-ovest
dal Mar di Sicilia. A nord-est,
lo Stretto di Sicilia la separa dalla
Calabria, mentre a sud-ovest
il Canale di Sicilia la divide dalla
Tunisia.
LO STEMMA
Lo stemma della regione è formato
da uno scudo al cui centro si trova
Medusa, figura mitologica e simbolo
antichissimo della Trinacria.
Le spighe che la circondano stanno
a simboleggiare la fertilità della
regione; le tre gambe, invece,
ricordano la forma triangolare
dell’isola.
la
Superficie
(kmq)
Popolazione
(ab.)
SICILIA
% su
ITALIA
25 711
8,5%
5 029 683
8,4%
196
198
Densità
(ab./kmq)
Zone altimetriche
www.regione.sicilia.it
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storia
Nell’VIII sec. a.C. la Sicilia era occupata
dalle popolazioni indigene dei Siculi, dei
Sicani e degli Elimi. La colonizzazione
dei Fenici e dei Greci favorì lo sviluppo
dell’economia dell’isola. Nel III sec. a.C.
la regione passò sotto il dominio romano. A partire dal IX secolo venne invasa
prima dagli Arabi e poi dai Normanni (XI
sec.). Successivamente il territorio subì
diverse dominazioni (Svevi, Angioini,
Aragonesi, Spagnoli, Savoia ed Asburgo). Sotto i Borbone si accentuarono le
aspirazioni separatiste della regione,
che culminarono nelle lotte popolari del
Risorgimento italiano. Dopo la Spedizione dei Mille (1860), venne unita al Regno
d’Italia. Dal 1946 la Sicilia è una regione
autonoma a Statuto Speciale.
Per il patrimonio naturalistico della regione: LA NATURA PROTETTA - Pagg. 50-51
La Sicilia è un’area soggetta a intensi
fenomeni sismici e vulcanici.
Dei quattro vulcani attivi italiani, ben
tre sono in Sicilia: l’Etna,
lo Stromboli (ultima eruzione 1996) e
Vulcano (ultima eruzione 1886).
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C
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La Punta Pesce Spada,
nell’isola di Lampedusa,
è l’estremo punto sud
del territorio italiano.
Leggere la carta
• Quali mari circ
ondano la Sicilia
? Quali
sono i suoi golfi
?
• Qual è il mon
te più alto della
Sicilia?
Perché è un mon
te particolare?
• Quali sono le
zone pianeggian
ti più
estese? Dove si
sviluppano rispe
tto al
territorio in gene
rale?
• Qual è l’isola
più meridionale
d’Italia?
• Quali sono e do
ve si trovano i tre
vulcani attivi de
ll’isola?
• Rintraccia tutte
le località archeo
logiche
contrassegnate
dal simbolo e
ordinale
in un elenco.
Nella foto: Agrigento, il tempio di
Castore e Polluce (Dioscuri), che
venne eretto nel V secolo a.C. e
fu dedicato ai due gemelli nati
dalla dea Leda e dal dio Zeus.
Il tempio, che rappresenta
il simbolo della città di Agrigento,
conserva solo quattro colonne e
una parte della trabeazione.
Poco distanti da esso sono stati
rinvenuti due altari sacrificali,
uno quadrato e uno circolare,
appartenenti probabilmente
ad un originario santuario
dedicato alle divinità infernali.
Sicilia 103
Ambiente fisico e clima
La Sicilia (25 711 kmq) è la regione italiana più estesa e la più grande isola del Mediterraneo. Ha
una forma triangolare, ed oltre l’85% del suo territorio è costituito da montagne e colline. La regione è
attraversata da diversi sistemi montuosi: a nord si trovano i Monti Peloritani, i Nebrodi e Le Madonie,
che costituiscono una prosecuzione dell’Appennino Calabro. La parte centrale è occupata da grandi
altipiani collinari (Monti Erei, Monti Sicani), solcati da ampie valli; nell’area sudorientale si trovano,
invece, i Monti Iblei. Il massiccio vulcanico dell’Etna (3 340 m) rappresenta il maggiore rilievo della
regione ed il più elevato vulcano attivo d’Europa. Le pianure si concentrano prevalentemente lungo la
costa (Piana di Catania e la Conca d’Oro che circonda Palermo).
Le coste sul versante tirrenico presentano promontori e rocce frastagliate; sul versante mediterraneo
basse pianure, mentre su quello ionico caratteri misti. Al largo delle coste si estendono diverse isole
per lo più raggruppate in arcipelaghi: l’arcipelago delle Isole Eolie e l’isola di Ustica, che si trovano nel
Mar Tirreno; le Isole Egadi, di fronte all’estremità occidentale della regione; l’isola di Pantelleria e le
Isole Pelagie (tra cui Lampedusa, la parte più meridionale del territorio italiano), nel Mar Mediterraneo.
I fiumi (Simeto, Alcantara, Anapo, Belice, Platani, Salso) hanno un carattere torrentizio e portate
irregolari, con frequenti magre estive. Il clima della regione è caratterizzato da lunghe estati calde
e aride ed inverni miti lungo le coste; spostandosi verso l’interno, le temperature tendono invece a
scendere (con precipitazioni nevose sui rilievi) ed il clima diventa temperato e subcontinentale.
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Sicilia
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Celebrata sin dall’antichità come “il giardino del Mediterraneo”, la Sicilia presenta
un paesaggio molto ricco e vario. L’ormai rara macchia mediterranea della fascia costiera
si alterna all’arido entroterra, mentre suggestivi paesaggi di origine vulcanica formano
il panorama delle pianure e delle spiagge.
Vita campestre nel borgo
di Palazzo Adriano, in
provincia di Palermo.
Nella pagina a fianco:
campagna sotto l’Etna.
Popolazione
La Sicilia (5 029 683 ab.) è una delle regioni più popolose d’Italia (al quarto posto).
La distribuzione della popolazione sul territorio non è omogenea ed è stata influenzata
dalle migrazioni interne: le zone montane dell’entroterra si sono progressivamente spopolate, a favore della fascia costiera e delle città (provincia di Messina, Palermo e Catania), che
oggi presentano densità abitative molto elevate. Tra la fine dell’Ottocento e la seconda metà
del Novecento, la regione è stata massicciamente interessata dal fenomeno dell’emigrazione (verso il continente americano e le regioni italiane settentrionali), determinato dalla ricerca di un lavoro e di nuove opportunità economiche. Il calo della natalità viene oggi equilibrato dall’immigrazione straniera. Malgrado la vicinanza della Sicilia alle coste africane,
la percentuale di stranieri presenti (1,6%) è, però, inferiore alla media nazionale (5%).
La comunità più diffusa è quella tunisina.
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Sicilia 105
Palermo con in primo piano la Cattedrale.
Città
Capoluogo regionale, Palermo (663 173 ab.) si affaccia sul golfo omonimo ed è circondata dalla pianura
della Conca d’Oro. La città possiede uno dei porti più importanti e commercialmente attivi del
Mar Mediterraneo. La sua economia è basata prevalentemente sulle attività del terziario (amministrazione,
banche), grazie al suo ruolo di capoluogo di regione, che la rende il centro politico e amministrativo
dell’Isola. Nel corso della sua storia, la città ha subìto diverse dominazioni, che hanno lasciato splendide
tracce artistiche e architettoniche, conferendole un fascino cosmopolita. Punto di incontro tra la cultura
occidentale e quella orientale, Palermo ospita importanti monumenti come il Palazzo dei Normanni,
la Cattedrale, la Chiesa di San Cataldo, oltre a decine di giardini e molti edifici barocchi. Il turismo
culturale e balneare (Cefalù, Mondello e Monreale) è molto importante per l’economia della città.
Gli altri capoluoghi di regione sono Catania (298 957 ab.), Messina (243 997 ab.),
Siracusa (123 595 ab.), Ragusa (72 511 ab.), Trapani (70 638 ab.), Caltanissetta (60 139 ab.),
Agrigento (59 152 ab.), Enna (28 125 ab.).
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Sicilia
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LA TOPONOMASTICA RACCONTA LA STORIA DELLA SICILIA
La storia delle invasioni e delle civiltà che si sono succedute in Sicilia può essere letta non solo attraverso le testimonianze archeologiche e storico-artistiche, ma anche attraverso la toponomastica, cioè i
nomi di luogo (toponimi) siciliani.
Buona parte dei toponimi, infatti, conserva tracce dell’origine greca, fenicia (spesso adattate in latino dai Romani) e soprattutto araba (gli Arabi, sbarcati a Capo Granitola nell’827, rimasero nell’isola
fino agli inizi dell’XI secolo), che in molti casi si sono sovrapposte.
• All’arabo qal’at, che significava “rocca, castello”, possono essere ricondotti Caltagirone (“la rocca
dei genii”), Caltavuturo (“la rocca di quel toro” o, secondo un’altra interpretazione, “la rocca dell’avvoltoio”), Caltabellotta (“la rocca delle querce”) e Caltanissetta (“la rocca delle donne”), anche
se, per quest’ultima città, esisteva il nome prearabo di Nisa.
• Gibellina, Gibilmanna, Gibilrossa, Mongibello (nome popolare dell’Etna) sono da collegare all’arabo gabal, plurale gibal, “monte”.
• Racalmuto e Regalbuto si rifanno all’arabo rahl, “sosta, casale”;
• Marzameni e Marsala derivano chiaramente dall’arabo marsa, “porto”; Marsala, in particolare, deriva da marsa’ Ali, “porto di Ali”, denominazione che sostituì quella greca di Lilibeo, quando la città, distrutta in età medioevale, venne ricostruita.
• Sciacca deriva dall’arabo as-saqqah, collegato alla parola saqqah, che significa “fenditura, fessura”,
da cui derivano gli appellativi siciliani sciacca, sciaca, ciacca con lo stesso significato.
Altri toponimi rivelano la loro chiara origine greca o fenicia, pur avendo subito adattamenti in epoca
romana ed araba.
• Palermo, che i Fenici chiamavano Ziz, risale al greco Pànormos, “ampio porto”, poi diventata Balerm sotto il domino arabo.
• Agrigento venne fondata dai Greci con il nome di Akragas, che significava forse “cima di monte”
oppure ”terra bianca”; con la conquista romana il nome venne adattato in Agrigentum; con l’arrivo
degli Arabi divenne Karint/Karkint; in italiano divenne Girgenti, finché nel 1927 riprese l’antico nome classico.
• Taormina deriva dal greco Tauroménion (che si collega ad un antico nome mediterraneo, tauro,
“monte”: la città, infatti, sorge sul Monte Tauro) attraverso l’arabo Tabarmin.
• Anche Milazzo ha avuto un storia simile: deriva infatti dal greco Mylas/Mylai (latino Mylae) divenuto in arabo Milas, reso poi in italiano Milazzo.
• Interessante è la storia
del nome dell’Etna,
dal greco Aítne, collegato ad un’antica parola indoeuropea che significava “fuoco, bruciare”. La forma popolare Mongibello nasce
dall’unione di due parole (latino mons e arabo gabal), con lo stesso
significato di “monte”.
In arabo l’Etna era chiamato gabal an-nar, cioè
“monte di fuoco”.
Le rovine del Teatro greco
di Taormina. Sullo sfondo,
le pendici innevate dell’Etna.
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Sicilia 107
Economia
Dopo decenni di disinteresse dei governi, di fondi statali mal utilizzati,
oggi l’economia della Sicilia si è aperta a nuove prospettive di sviluppo,
per merito di molte iniziative autonome. Tuttavia queste sono ancora
frenate dalla massiccia presenza della criminalità organizzata
di stampo mafioso, che interferisce dove può e ostacola le attività
imprenditoriali sul territorio.
Il tasso di disoccupazione (13,8%) è il più elevato del Paese e
non accenna a diminuire, malgrado la crescita del settore dei servizi.
L’agricoltura è l’attività tradizionalmente più importante, ma non
assicura uno sviluppo solido della regione.
Attività agricole
L’agricoltura impiega l’8% della popolazione attiva (il doppio della media nazionale), ma è scarsamente
redditizia. Tra i principali problemi che il settore deve affrontare c’è quello della scarsa irrigazione per
mancanza d’acqua. Sul territorio sono presenti aree dove viene praticata un’agricoltura specializzata
e moderna, accanto ad altre ancora arretrate. La Sicilia è la prima regione italiana per produzione di cereali,
e tra le prime per gli agrumi (coltivati nelle zone costiere). Di grande importanza sono la produzione
di vini di qualità (Marsala, Malvasia, Passito di Pantelleria) e la pesca (pesce spada, tonno, pesce azzurro)
che vede la Sicilia nelle primissime posizioni nazionali per quantità di pescato. Altre colture sono
le mandorle, le olive, gli ortaggi e la frutta. Poco diffuso è, invece, l’allevamento (caprino e ovino).
Attività industriali
Il settore industriale impiega una percentuale di occupati (19%) tra le più basse d’Italia. La regione
possiede diversi giacimenti petroliferi e metanodotti (la regione è un terminal importante degli oleodotti
e gasdotti provenienti dal Nordafrica), che hanno permesso lo sviluppo del comparto petrolchimico
(presente nelle aree di Siracusa, Augusta, Gela e Priolo). Nelle aree catanese e palermitana si concentrano
importanti insediamenti industriali operanti in diversi settori: costruzioni, chimico, metallurgico e
meccanico (FIAT a Termini Imerese). Di grande importanza è la cosiddetta Etna Valley (denominazione
ispirata alla Silicon Valley della California), un distretto industriale tecnologico presente nei pressi di
Catania ed operante nelle telecomunicazioni e nell’elettronica (STMicroelectronics, Nokia, Alcatel).
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Sicilia
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I servizi
Circa il 73% della popolazione attiva è impiegato nel
terziario, il settore più sviluppato dell’economia siciliana.
Tra i comparti maggiormente rilevanti spiccano la Pubblica
Amministrazione, il piccolo commercio e il terziario avanzato
(settore finanziario, laboratori di ricerca nell’alta tecnologia).
Un ruolo di grande importanza svolge lo scalo marittimo di
Messina, approdo commerciale obbligato per le merci
provenienti dalla Penisola attraverso la Calabria.
È stato anche riproposto un progetto di ponte
per facilitare le comunicazioni.
Il turismo è in costante espansione, grazie alla presenza sul
territorio di innumerevoli attrattive ambientali e culturali: le
località balneari, il patrimonio artistico lasciato dalle diverse
dominazioni (l’affascinate Valle dei Templi di Agrigento,
dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, Selinunte,
Segesta, Monreale, Cefalù, Villa del Casale a Piazza Armerina,
Taormina, il barocco di Catania e Noto) e i resti archeologici
(presenti anche nei fondali lungo le coste).
Tale ricchezza storica non è ancora tutelata
e valorizzata da strutture adeguate.
Il punto
sulle conoscenze
• Perché si può affermare che la Sicilia è stata, stori-
camente, l’area in cui è avvenuto l’incontro del
maggior numero di civiltà antiche? Quali?
• Che cosa significa il termine Trinacria? Da quale popolo la Sicilia è stata indicata con questo nome?
• Quali sono i capoluoghi di provincia posti lungo la
costa?
• Quali sono le produzioni agricole più importanti?
• Quale distretto industriale di grande rilevanza sorge vicino a Catania?
• Qual è il settore più sviluppato dell’economia siciliana? In quali settori o comparti si suddivide?
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Una tonnara, l’insieme
di reti che vengono
utilizzate per la pesca
del tonno.
La pesca riveste una
grande importanza
nell’economia della
regione, ponendo
la Sicilia al secondo
posto per quantità di
pescato in Italia.
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