11/9/2015 insegnante (e non solo) ­ intervista a vincenzo morlotti | Artlife q Artlife Una vita per l'arte About Artlife Artisti storicizzati Artisti emergenti Eventi A lezione d’arte Del più e del meno Contest Gallery Mac15 British Institutes Milano Sede Centrale Corsi, attività culturali e estive insegnante (e non solo) – intervista a vincenzo morlotti Scritto il agosto 12, 2015 by artlife FACEBOOK 0 GOOGLE + PINTEREST 0 TWITTER 0 ARTLIFE SUI SOCIAL NETWORK http://artlife.altervista.org/insegnante­e­non­solo­intervista­a­vincenzo­morlotti/ 1/6 11/9/2015 insegnante (e non solo) ­ intervista a vincenzo morlotti | Artlife corsodiwordpress SEGUIARTLIFE 10 ORE FA maria teresa minneci ballerina Ignorantedarte ritiene che sia fondamentale raccogliere le testimonianze non solo degli artisti ma anche di chi insegna le tematiche (non solo tecniche) legate al mondo dell’arte. Gli insegnamenti dei docenti si tramutano in alcuni casi in vere ‘lezioni di vita': la tecnica, la storia, i fondamenti di una materia divengono in questo caso linee guida dell’esistenza. Si raggiunge così il più alto livello di formazione: cultura e umanità si fondono ed il docente trasmette ‘una parte di se’ al discente. Sono questi, forse, gli insegnamenti più importanti in qualsivoglia scuola. ARTICOLI RECENTI 2 GIORNI FA maria teresa minneci - la naturalezza di un soffio di vento 6 GIORNI FA come vendere un quadro Abbiamo avuto l’onore, oltre che il piacere, di testimoniare l’esperienza di una vita di un magistrale artista, docente e, soprattutto, di un grande Uomo: Vincenzo Morlotti. Circa la sua biografia e la critica di alcune sue interessanti opere è possibile leggere nelle pagine di Ignorantedarte (Vincenzo Morlotti – biografia ed opere) e nel sito dell’artista (Vincenzo Morlotti – web site). In questa sezione ci soffermeremo direttamente sul suo racconto, realizzato a fronte di alcune domande poste 1 SETTIMANA FA il maestro bernard aubertin ci ha lasciati in forma di intervista al maestro. La testimonianza raccolta è particolarmente significativa non solo 1 SETTIMANA FA per gli artisti ma anche e soprattutto per i docenti (e non solo di educazione artistica o storia dell’arte) se un ragazzo è portato per l'arte... che vogliano confrontare la propria esperienza con chi, per una vita intera, ha posto quale proprio obiettivo il ‘far apprendere’ piuttosto che ‘mostrare la propria conoscenza’. Intervista a Vincenzo Morlotti (realizzata il 12 agosto 2015) Vincenzo Morlotti, una vita trascorsa a contatto con i ragazzi delle Scuole Medie. Cosa raccontava a degli alunni che si avvicinano per la prima volta al mondo dell’arte, in particolare, al primo giorno di scuola? “Sin dal primo giorno di Scuola era fondamentale stabilire un rapporto di sincerità e serietà con i nuovi alunni che arrivavano dalla quinta Elementare. Per me è sempre stato importante l’impatto iniziale, volto alla conoscenza reciproca. Accoglievo i ragazzi, trattandoli come fossero più grandi, spiegando loro che il laboratorio di Artistica (n.b.: era una fortuna averlo!!!) era un mondo a se. In tale http://artlife.altervista.org/insegnante­e­non­solo­intervista­a­vincenzo­morlotti/ 2/6 11/9/2015 insegnante (e non solo) ­ intervista a vincenzo morlotti | Artlife laboratorio si sarebbero affrontate delle tematiche artistiche ,con l’insegnamento di tecniche specifiche, atte a esprimere un mondo di creatività. Considerando la mia libertà di docente spiegavo loro determinati obiettivi educativi e didattici della disciplina. Per gli alunni, affrontare questa nuova esperienza didattica, in modo specifico,era una novità assoluta. L’obiettivo educativo primario era quello di trovare per ogni ragazzo uno spazio personale ,dove poter gestire le proprie emozioni visive, con assoluta intimità, ovvero con interpretazione creativa, in libertà e senza condizionamenti, del concetto di “bello o di brutto”. Una realtà speciale, dove poter descrivere le proprie emozioni,in forme e colori.” Come si fa a raggiungere un obiettivo così ambizioso? “Offrivo ai ragazzi una grande libertà espressiva, senza limiti di spazi o raffigurazioni oggettive. Porgevo loro con disinvoltura le mie esperienze liceali e accademiche. Insegnavo agli alunni le tecniche grafiche e coloristiche di base, per potersi esprimere, offrendo semplici suggerimenti senza condizionamenti ulteriori.” Quali erano gli argomenti trattati nel corso delle lezioni? “I soggetti affrontati erano diversificati e numerosi: copia dal vero, paesaggio, anatomia, cromatologia modellato ecc. Un discorso a parte è relativo all’insegnamento della Storia dell’Arte, affrontata in modo rivoluzionario e anticonvenzionale (peraltro, con un ‘metodo’ molto apprezzato dai vertici scolastici). La mia idea era di spiegare i “concetti” delle varie esperienze d’Arte,dalla preistoria all’inizio del medioevo, tramite il disegno di tali “concetti” su grandi fogli.” Ha precorso l’era della computer grafica e del ‘Power Point’ per caratterizzare, sinteticamente, le idee…. “Memoria visiva e descrizioni realizzate con terminologie specifiche ma semplici. La sintesi è qui. Lo scopo didattico, era di costruire un libro “personale” di Arte. Tale libro si sarebbe arricchito nel corso dei tre anni delle Scuole medie. Gli studenti avrebbero poi presentato il lavoro agli Esami di Licenza finale. Il successo di tale sperimentazione è documentabile negli archivi scolastici (n.b.: degli Istituti dove Morlotti ha insegnato).” Quali erano i temi affrontati nel corso della Sua lunga carriera che più hanno entusiasmato gli studenti? “Nel corso degli anni gli argomenti da me affrontati sono innumerevoli e diversificati: in linea di sintesi, si andava dalle scenografie teatrali alla scultura con materiali di recupero, dall’incisione e stampa con torchio calcografico alla pirografia, dalla realizzazione di monumenti storici in scala ai carri di carnevale. http://artlife.altervista.org/insegnante­e­non­solo­intervista­a­vincenzo­morlotti/ 3/6 11/9/2015 insegnante (e non solo) ­ intervista a vincenzo morlotti | Artlife Potevo esprimermi meglio nei laboratori: avendo maggior tempo a disposizione, gli alunni potevano realizzare manufatti, in piena autonomia. Mio vanto è di aver fatto spendere pochi soldi alla scuola, poichè quasi tutti i materiali, anche i colori, erano di recupero. Nei laboratori abbiamo affrontato il restauro di manufatti lignei e non. Volendo stilare una classifica degli argomenti più amati dagli alunni, direi che al primo posto vi era il ‘modellato’ (in cartapesta o con materiali di recupero e decorati). Al secondo posto era la Pop Art (una delle correnti più entusiasmanti): per insegnarne i fondamenti, i ragazzi potevano effettuare raffigurazioni (anche di grandi dimensioni) dei loro beniamini dello sport,del cinema e della musica o, ancora, potevano utilizzare quale spunto di rappresentazione la pubblicità. In definitiva si usavano quali strumenti di apprendimento della Pop art argomenti tratti dalla società urbana, moderna. Chiudere la classifica, al terzo posto, con il laboratorio di discipline pittoriche avanzate. Tematica di grande interesse, soprattutto per i ragazzi che,avrebbero continuato gli studi al Liceo Artistico. Mio piccolo vanto intimista: questi ragazzi così artisticamente dotati e preparati da me, sono risultati poi, al Liceo Artistico, tra i migliori.” Immagino che, con un insegnante sui generis (in positivo) come Lei e con argomenti così entusiasmanti, tutti gli studenti della Sua scuola abbiano proseguito al Liceo (sorriso). Al termine delle Scuole Medie, cosa facevano poi i ragazzi? “Essendo trascorso del tempo da quando insegnavo, ci sono stati diversi cambiamenti nella Scuola. Nel 2006, l’offerta didattica delle Scuole Medie era già sostanziosa e mirata per ogni alunno. Agli alunni si offriva la possibilità (come consiglio e non per imposizione) di orientarsi nella scelta delle Scuole Superiori, in relazione alle caratteristiche emerse ed alla predisposizione didattica. I ragazzi, un po’ come oggi, potevano valutare l’iscrizione presso i Licei, gli Istituti Tecnici e Professionali, gli Istituti a indirizzo grafico/pubblicitario ed i Corsi Professionali per il mondo del lavoro. Chiaramente, ai ragazzi più propensi verso le mie discipline consigliavo (dopo un opportuno confronto con gli altri docenti) il Liceo Artistico o gli Istituti di Grafica e Pubblicità. Ovviamente, la continuazione degli studi e la scelta da parte degli alunni dipendeva da loro e dalle esigenze personali.” Grazie per questa interessante testimonianza. “Qui concludo con il racconto della mia lunga vita da docente. Responsabile in quanto insegnante, ma artista per vocazione.” http://artlife.altervista.org/insegnante­e­non­solo­intervista­a­vincenzo­morlotti/ 4/6