REALIZZAZIONI
L’Acquario di Genova è il più
importante d’Italia: il nuovo Padiglione
dei Cetacei è stato posizionato fra
l’edificio originario e il Padiglione
Biodiversità, a integrazione del
percorso espositivo
(RPBW – Stefano Goldberg - Publifoto).
Comfort per mammiferi
Il nuovo Padiglione Cetacei è il più recente ampliamento dell’Acquario di Genova:
un compendio di evolute tecnologie costruttive e impiantistiche al servizio
delle specie più intelligenti del pianeta
Giuseppe La Franca
Completato nel 1992 in occasione delle Colombiane, l’Acquario di Genova è il più importante d’Italia ed è fra le dieci strutture di questo tipo più grandi al mondo. Situato
all’interno del Porto Antico, richiama ogni anno oltre un milione di visitatori svolgendo
un ruolo primario per l’economia della città, anche attraverso numerose iniziative didattiche e socioculturali e programmi scientifici.
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Il percorso espositivo si sviluppa fra vasche e ricostruzioni di ambienti naturali
che ospitano pesci marini e d’acqua dolce, rettili, uccelli e mammiferi acquatici,
interessando anche gli spazi appositamente riconvertiti dell’ex Nave Italia, ora Padiglione Biodiversità, attraccata in prossimità dell’edificio. Gestito dalla società
Costa Edutainment, l’Acquario è in continua evoluzione: l’addizione più recente è
costituita dal Padiglione Cetacei, un complesso progetto costato circa 30 milioni di
euro, che ha portato le superfici espositive a 27.000 m2 utili complessivi e la durata del percorso espositivo a circa tre ore.
Un natante di calcestruzzo
L’edificio originario si estende per circa
230 metri di lunghezza sul Ponte degli
Spinola – oggi Via del Mare – Fabrizio De
Andrè – un molo orientato in direzione
est-ovest che collega Piazza del Caricamento all’Isola delle Chiatte. L’edificio è
costituito da una successione di gusci a
forma di chiglia, sollevati da terra, che accolgono gli spazi espositivi, collegati fra
loro da una spina centrale su più livelli
contenente il percorso del pubblico, servizi, scale di sicurezza e gli impianti specializzati, indispensabili al funzionamento dell’intera struttura. Questi ultimi sono
per lo più situati nei piani inferiori della
struttura, alcuni sotto il livello del mare.
Alle estremità, ampie vetrate consentono
la vista del panorama urbano e del porto.
Prima dell’intervento, la spina si prolungava verso ovest con una passerella vetrata,
permettendo il proseguimento del percorso espositivo nel Padiglione Biodiversità.
Il nuovo edificio è stato inserito tra l’Acquario preesistente e la Nave, ricoverata
in bacino e sottoposta a opere di ristrutturazione e rinnovo degli allestimenti, poi
riposizionata più a ponente liberando uno
spazio di circa 100 metri necessario alla
nuova costruzione.
Quest’ultima è stata concepita come un
manufatto galleggiante, impermeabile
all’acqua e adatto al trasporto via mare. La
struttura è un parallelepipedo in cemento
armato lungo 94, largo 28 e alto circa 23
metri, per complessivi 7 livelli, del peso di
circa 26.000 tonnellate, privo di motori e
di mezzi di manovra autonomi. La prima
fase di costruzione si è svolta nel bacino
di carenaggio del porto di La Spezia ed è
proseguita nel cantiere di Voltri, mentre a
Genova venivano realizzate le opere marittime propedeutiche (scavo, versamento pietrame e spianamento della berma).
Nel giugno dello scorso anno, poche settimane prima dell’inaugurazione, il padiglione è stato trainato e sistemato nella
sede finale. La spettacolare operazione,
che ha coinvolto per due giorni un paio
di rimorchiatori e altri quattro mezzi di
appoggio, è stata resa possibile mediante
l’affondamento controllato (circa 80 cm
di profondità) nei pressi della banchina,
immettendo 3.500 m3 di acqua e cemento nelle casse di zavorra poste alla base e
lungo il perimetro della struttura, in modo
da assicurare un appoggio perfettamente
orizzontale sul fondale del porto, a quota -9,80. Dopo l’assestamento sono state completate le opere di collegamento
all’acquario e alla nave.
La “casa” dei cetacei
Progettato dal Renzo Piano Building Workshop con il supporto di Planex Engineering per la parte termofluidica ed elettrica,
non acquariologica, il Padiglione Cetacei
(superficie circa 7.000 m2) è in gran parte occupato dalle quattro vasche a cielo
aperto e dagli spazi per le funzioni atte
ad assicurare la vita in ambiente controllato di un massimo di dieci delfini (Tursiops truncatus).
Il livello inferiore (quota –8,00) ospita gran
parte degli impianti tecnici tra cui il Life
Support System, che gestisce tutti i parametri tecnici e biologici delle vasche, costituito da:
– dispositivi di filtrazione, sterilizzazione e
La struttura espositiva, lunga circa 200 metri e caratterizzata da un’immagine ispirata
all’architettura navale, è situata lungo il Ponte degli Spinola, un molo che si protende
nel Porto Antico (Costa Edutainment PH - Merlofotografia).
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Il padiglione è stato realizzato a La
Spezia e completato a Voltri: per il traino
e la complessa opera di affondamento
controllato sono stati impiegati
rimorchiatori e natanti specializzati
(RPBW – Stefano Goldberg - Publifoto).
regolazione necessari per il corretto funzionamento delle vasche (filtri a sabbia,
scambiatori di calore, camere di contatto
ozono, schiumatoi, torri di degasazione,
serbatoi di stoccaggio dell’acqua salata,
serbatoi d’acqua dolce);
– sistemi di supporto (controlavaggio, generatori di ozono, gestione chimica per la
regolazione del ph e la disinfezione con
cloro, aria compressa, stoccaggio e gestione dell’acqua di scarico dalle vasche
per lo scarico a mare). Sopra il piano tecnico, rivolte verso nord, si trovano la vasca
principale (superficie 580 m2; profondità da
7 a 4,5 m; volume 3.200 m3) e quelle per
il trattamento medico-veterinario: nursery
(201 m2; 1.048 m3); mantenimento (95
m2; 408 m3) e medica (34,5 m2; 86,5 m3).
I fronti sud e ovest sono dedicati ai percorsi di visita, che gravitano lungo la vasca principale ai livelli – 3,00 (tunnel sottomarino) e +3,00. Arrivando dall’acquario si incontra l’area dedicata al Santuario
dei Cetacei, a doppia altezza, poi il lungo corridoio che costeggia la vasca principale, equipaggiato con una parete vetrata lunga circa 30 metri, parzialmente
apribile per poter ascoltare i suoni emessi dai delfini.
Al ritorno dalla nave il percorso del pubblico transita nuovamente a fianco della
vasca principale, scendendo fino a (quota
-3,00) per imboccare il tunnel sottomarino
in materiale acrilico (lunghezza circa 15
m, spessore 14 cm) che si addentra parzialmente nella vasca dando la possibilità
di osservare i delfini dal basso. Ulteriori
superfici in acrilico incurvato, di notevole
estensione, si incontrano alla conclusione
del percorso, offrendo una suggestiva veduta all’interno della nursery.
È inoltre presente una piattaforma a cielo aperto, che consente anche ai visitato-
I PROTAGONISTI DELL’IMPIANTO
Committente
Comune di Genova, Porto Antico di Genova SpA
Responsabile del progetto e gestore
Costa Edutainment SpA
Progetto definitivo architettura
Renzo Piano Building Workshop,
arch. Susanna Scarabicchi, arch. Domenico
Magnano
Progetto definitivo impianti
Planex Engineering, ing. Filippo Belviglieri
(termofluidici), ing. Alberto Olivieri (elettrici e speciali)
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Progetto definitivo strutture
Studio Boero, ing. Giuliano Boero
Progetto definitivo acquariologia
Panaque
Progetto esecutivo architettura
Officina Architetti
A.t.i. progettazione esecutiva
Prodim, Si.Me.Te, Ballerini
A.t.i. costruzione
Codelfa SpA (capogruppo), Gianni Benvenuto SpA, Diesse Electra SpA
Allestimento divulgazione scientifica
TODO, yet|matilde
Allestimento tunnel sottomarino
Cosestudi
I fornitori
Pompe di calore: Daikin
Diffusori: Aermec
Scambiatori di calore: TTT
Elettropompe: Grundfos
Ventilconvettori: Arthema
Unità trattamento aria: Samp
Life support system: Equipment & Service
Facciate: Stahlbau Pichler
Profili tecnici: Secco Sistemi
L’edificio presenta un impatto visivo
minimo: la struttura emerge dall’acqua
per soli tre metri, offrendo un lungo
prospetto trasparente delimitato dalla
sagoma delle torri tecniche laterali (Costa
Edutainment PH - Merlofotografia).
ri con disabilità motorie di accostarsi alla
vasca principale nel corso di speciali visite guidate.
Gli spazi tecnici e di supporto a quest’ultima sono situati sul lato est, collegati da
un blocco scale e da un montacarichi.
Gli altri spazi di servizio comprendono:
magazzino e laboratori per gli acquaristi, area catering, cabina elettrica e locale
ups (quota -3,00); cucine per mammiferi e
pesci, cella frigo con anticella, un piccolo
magazzino e gli spogliatoi per gli addetti
(quota 0,00).
Ai quattro vertici del volume parallelepipedo si elevano altrettante torri tecniche, che accolgono i nodi della circolazione verticale e le apparecchiature del LSS
che necessitano del posizionamento sopra
del livello dell’acqua delle vasche (metri
+2,7). Fra le torri, lungo i lati corti est e
ovest, si innestano la passerella proveniente dall’acquario e quella diretta alla nave.
Il padiglione presenta un impatto visivo
estremamente contenuto.
Ad eccezione delle torri, emerge per soli
3 m dalla superficie dell’acqua: riprende
l’immagine, i materiali e le finiture dell’acquario, legate al linguaggio della navigazione e delle strutture portuali, e con il
corridoio di andata realizza il prospetto
principale del padiglione verso il molo,
quasi completamente trasparente, con
superfici opache rivestite da pannelli in
lega rame-zinco-titanio. La facciata con-
tinua, realizzata per resistere alla prolungata azione dell’acqua di mare e all’esposizione alla salsedine, è costituita:
– montanti principali e traversi principali e secondari a taglio termico, composti
da profili in acciaio inox distanziati da un
estruso in poliammide rinforzato con fibra
di vetro e uniti mediante resina poliuretanica ad alta densità, iniettata in pressione;
Le quattro vasche (principale, mantenimento, medica e nursery)
viste dalla testata dell’Acquario: la loro capienza totale è pari
a 4,8 milioni di litri di acqua di mare, attinta a 5 km dalla costa
(Costa Edutainment PH - Merlofotografia).
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– vetrocamera formata da lastra esterna
8.8.2 vetro extrachiaro, intercapedine 20
mm con gas argon e lastra interna 6.6.2
vetro extrachiaro basso emissiva;
– angolari in acciaio inox, utilizzati come
fermavetri interni ed esterni.
Ecologia del progetto
Oltre ad assicurare la fruizione da parte
del pubblico, il nuovo padiglione ha lo
scopo di garantire agli animali ospitati le
migliori condizioni di vita possibili sotto
l’aspetto biologico, eco-etologico e veterinario, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali in materia tra cui
la Convenzione CITES sul commercio di
fauna e flora, che detta i requisiti minimi
necessari per il mantenimento in cattività di cetacei.
Il nuovo padiglione è infatti un’opera unica nel suo genere sia dal punto di vista ingegneristico, sia per gli aspetti di progettazione – un percorso durato circa quattro
anni, durante i quali architetti e ingegneri
hanno collaborato con esperti di acquariologia e veterinaria – legati al benessere
e alla cura degli animali. Tutte la vasche
sono comunicanti fra loro e facilmente
isolabili attraverso porte stagne. Per assicurare le migliori condizioni operative agli
addetti e di interrelazione con i delfini, le
piattaforme di lavoro permettono al personale di intervenire in condizioni di parziale immersione.
Nelle vasche nursery e medica sono inoltre presenti piattaforme veterinarie mobili
che permettono di raggiungere gli animali
in soli 20 minuti, in caso di emergenza e
in presenza di acqua. Una stanza di osservazione subacquea consente al personale il controllo costante, per visione diretta, delle vasche principale, nursery e di
mantenimento.
In aggiunta a questi accorgimenti acquariologici, il progetto del padiglione ha richiesto l’impiego di strumenti di calcolo
molto avanzati, al duplice scopo di ottenere la massima efficienza energetica e
affidabilità degli impianti, con soluzioni
sviluppate anche in funzione delle caratteristiche navali dell’edificio, e garantire le
migliori condizioni di comfort complessivo non solo per visitatori e personale, ma
anche e soprattutto per gli stessi cetacei.
Gli studi hanno interessato la modellazione energetica dell’edificio e le simulazioni
della distribuzione puntuale delle temperature e della velocità dei flussi d’aria degli impianti di climatizzazione, negli spazi
collettivi e di collegamento con le strutture esistenti, fino all’inserimento scenografico dei corpi illuminanti e ad aspetti inconsueti ma di estrema importanza per il
benessere degli animali, come l’isolamento della struttura dalle vibrazioni prodotte
dalle macchine. I sistemi impiantistici sono
stati inoltre oggetto delle verifiche finali
di commissioning, per accertare il corretto
bilanciamento degli impianti e verificarne
il funzionamento secondo i severi protocolli Ashrae.
Fra le altre opere realizzate parallelamente al nuovo edificio, si segnala la realizzazione della presa diretta per l’acqua di
mare al servizio dell’intero acquario che,
a fronte di un investimento pari a circa un
milione di euro, garantisce una continua
disponibilità di acqua di ottima qualità,
proveniente da 1 km al largo della costa,
stabulata in quattro cisterne di depurazione e disinfezione prima dell’uso.
Climatizzazione e ventilazione
La centrale termofrigorifera è autonoma
rispetto agli impianti dell’Acquario e del
Padiglione Biodiversità ed è situata a quota -7,00, dove si trovano anche gli im-
Spesso 30 cm, l’involucro in materiale
acrilico trasparente del tunnel
sottomarino permette la visione
dal basso della vasca principale,
che può ospitare fino a sei delfini
contemporaneamente (Costa
Edutainment PH - Merlofotografia).
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Il livello inferiore del padiglione è occupato dalle centrali impiantistiche che assicurano un adeguato comfort agli ambienti per
visitatori e personale e, anche, all’ambiente acquatico che ospita i cetacei (Planex Engineering).
pianti di elettroclorazione, la centrale di
trattamento dell’acqua, 2 unità di trattamento dell’aria (12.000 m3/h complessivi) e altri dispositivi per i sistemi di ventilazione forzata.
Altre u.t.a. sono posizionate ai soprastanti
livelli aperti -3,00 (10.546 m3/h) e +3,00
(5.441 m3/h), al servizio degli spazi aperti
al pubblico e degli uffici. Un cavedio centrale e due cavedi più piccoli, posti ai lati
est e ovest collegano le centrali a tutti gli
impianti presenti ai vari piani.
I fluidi termovettori sono prodotti da 2
pompe di calore reversibili acqua-acqua
(442 kWt e 500 kWf ciascuna), raffreddate mediante scambiatori in acciaio inox
con piastre in titanio utilizzando l’acqua di
mare, attinta attraverso tubazioni in pead, pompe centrifughe in polipropilene
con inverter e filtri automatici autopulenti,
sul lato mare, previa clorazione mediante
elettrolisi del NaCl con iniezione a monte
della pompa. Il condizionamento termico
dell’acqua delle vasche è affidato a ulteriori scambiatori di calore (salto termico
di progetto 5 °C) sempre del tipo con piastre in titanio.
La climatizzazione degli spazi espositivi a
quota +3.00 e dei locali di servizio (laboratori, cucine animali, catering, uffici) è
appannaggio di un impianto a ventilconvettori a 4 tubi, posti a pavimento, assistito dalla ventilazione forzata ad aria primaria; quella del percorso a quota -3,00
è ottenuta mediante impianto a tutt’aria
con possibilità di funzionamento in free
cooling. I diffusori sono del tipo radiale
ad alta induzione.
La cabina elettrica è dotata di un’unità
di raffrescamento ad acqua refrigerata,
mentre spogliatoi, locale produzione ozono, locale ups e control room dispongono
di ventilconvettori a 2 tubi.
Oltre ai servizi igienici e agli spogliatoi,
anche il laboratorio analisi e il locale catering dispongono di impianti di espulsione diretta dell’aria. Per tutti i magazzini è
prevista l’areazione forzata (3 vol/h) e, per
uno di essi, una termoventilante dedicata con presa d’aria esterna. I locali tecnici
(quota -8,20) e i percorsi di servizio sono
equipaggiati da un impianto di ventilazione per il solo rinnovo dell’aria.
Gli altri impianti
L’alimentazione idrica è derivata dal contatore dell’Acquario presente sulla banchina; la centrale di trattamento dedicata al
nuovo padiglione dispone di impianto di
addolcimento e di produzione dell’acqua
osmotizzata. Le pompe di calore provvedono alla produzione centralizzata di
acqua calda sanitaria per i servizi tecnici
(spogliatoi, cucine animali, laboratorio di
analisi, locale catering).
Le acque nere sono sollevate e inviate,
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mediante tubazione in pressione, alla vasca di raccolta dell’acquario. Sono inoltre previsti impianti di sollevamento per
lo spurgo dell’acqua di mare, con pompe
di sentina (impiegate anche per rilanciare gli scarichi della condensa, convogliati
nei pozzetti di alloggiamento delle pompe) e vasca di stoccaggio per lo scarico
controllato.
Gli impianti in bassa tensione sono attestati sulla nuova cabina di trasformazione
posta a quota -3.00, che accoglie anche
celle MT, il quadro generale BT e 2 gruppi di continuità, questi ultimi utilizzati per
l’illuminazione d’emergenza e per gli impianti di sicurezza (rivelazione incendi, diffusione sonora per l’evacuazione, estrazione fumi, videosorveglianza, controllo
accessi, regia multimediale, computer).
L’alimentazione MT del nuovo padiglione
avviene mediante cavi interrati lungo la
banchina, che si affiancano a quelli destinati alla nave, in derivazione dalla nuova
cabina collocata a piano terra. Gli u.p.s.,
le due utenze del LLS e la cella freezer
per lo stoccaggio del cibo degli animali
sono alimentati dal gruppo elettrogeno
dell’acquario.
Tutte le aree del padiglione sono protette da impianti sprinkler, alimentati dalla
centrale di pressurizzazione antincendio
dell’acquario, e da idranti. In caso d’incendio l’estrazione dei fumi dagli spazi
espositivi avviene attraverso l’impianto di
ventilazione, per la quota -3.00, e attraverso l’impianto di estrazione degli ac-
cumuli d’aria calda, per la quota +3.00;
i filtri a prova di fumo sono pressurizzati.
Il progetto ha previsto anche l’estensione
delle reti per l’adduzione di acqua potabile e per uso antincendio, per l’alimentazione e il ritorno dell’acqua di mare nonché per lo smaltimento acque nere, necessarie a garantire l’esercizio della nave
nella nuova posizione di ormeggio.
Simulazione combinata
L’analisi dei carichi della centrale termofrigorifera è stata condotta adottando
modelli numerici specifici e sommando i
valori orari ricavati dalle simulazioni del
sistema edificio e del sistema vasche. Nel
primo caso, i parametri di temperatura
sono quelli tipici per edifici a destinazio-
Tab. 1 - Riepilogo parametri di funzionamento vasche (progetto definitivo).
Vasca
Principale
Mantenimento
Medica
Nursery
Temperatura Minima Impostata
14,00 °C
14,00 °C
14,50 °C
16,00 °C
Temperatura Massima Impostata
25,95 °C
25,90 °C
25,20 °C
25,90 °C
Tolleranza Simulazione [+/- °C]
0,10 °C
0,15 °C
1,35 °C
0,10 °C
5,00 kW
100,00 kW
Massimo
Contemporaneo
Banda Proporzionale Regolazione [+/- °C] 0,50 °C
Potenza Pompe [kW]
365,00 kW
40,00 kW
Torri Evaporative in Funzione
Potenza Massima Teorica Riscaldamento
si
685,77 kW
131,10 kW
40,39 kW
333,75 kW
0,40
0,40
1,00
1,00
Potenza Riscaldamento Installata (input)
274,00 kW
52,00 kW
40,00 kW
333,00 kW
Portata primario scambiatore (DT=5°C)
13,09 kg/s
2,48 kg/s
1,91 kg/s
15,91 kg/s
33,40 kg/s
Potenza Massima Teorica Raffreddamento
-628,46 kW
-89,52 kW
-36,06 kW
-164,29 kW
-478,65 kW
Potenza Raffreddamento Installata (input)
-252,00 kW
-36,00 kW
-37,00 kW
-165,00 kW
-490,00 kW
Portata primario scambiatore (DT=5°C)
12,04 kg/s
1,72 kg/s
1,77 kg/s
7,88 kg/s
23,41 kg/s
33,40 kg/s
Fattore di dimensionamento centrali
Portata di Progetto primario scambiatore
13,09 kg/s
2,48 kg/s
1,91 kg/s
15,91 kg/s
Portata ricircolata Acqua di vasca
897,75 kg/s
97,22 kg/s
3,89 kg/s
260,00 kg/s
Salto termico di progetto Scambiatori
lato vasche
5,00 °C
5,00 °C
5,00 °C
5,00 °C
Salto termico Flusso principale vasche
0,07 °C
0,13 °C
2,46 °C
0,31 °C
Massima Temperatura Vasca calcolata
26,8 °C
26,7 °C
26,6 °C
26,0 °C
828,00 ore/anno
329,00 ore/anno
135,00 ore/anno
Numero di ore Con Temperatura vasca <
633,00 ore/anno
Temperatura Massima Ammessa - Tolleranza
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1188,78 kW
699,00 kW
Energia Termica Riscaldamento (MWh/anno)
257,37
MWh/anno
77,47
MWh/anno
30,48
MWh/anno
339,90
MWh/anno
705,21
MWh/anno
Energia Termica Raffreddamento (MWh/anno)
-116,94
MWh/anno
-7,60
MWh/anno
-16,77
MWh/anno
-14,45
MWh/anno
-155,75
MWh/anno
Planex Engineering ha sviluppato
il progetto tecnologico per la parte
non acquariologica degli impianti
idrotermosanitari, partendo dalle
modellazioni energetiche fino al processo
di commissioning (Planex Engineering).
ne collettiva (20÷25 °C, senza controllo dell’umidità); per il dimensionamento
degli impianti sono stati considerati carichi interni coerenti con i profili di affollamento del tunnel vetrato e dell’area commerciale, mentre per uffici e laboratori i profili di affollamento sono di
tipo ordinario.
A seguito dell’analisi di sensibilità effettuata con lo studio dinamico del sistema
vasche è stato adottato un fattore di dimensionamento pari a 0,6 per la potenza
di centrale, salvo per la vasca medica per
la quale il fattore assunto è pari a 1,0. Nella tabella 1sono riportati i principali parametri di funzionamento delle vasche, ottenute con un modello di calcolo dinamico
appositamente sviluppato con linguaggio
VBA, nel quale sono considerati gli effetti
di irraggiamento solare, evaporazione superficiale ed effetto del vento.
La simulazione dei carichi per climatizza-
zione è stata invece sviluppata con il software Energy Plus e, per alcuni specifici
locali, ha evidenziato la necessità di produrre energia frigorifera anche in inverno.
Per poter rispettare i vincoli di spazio e
l’impatto estetico sono stati esclusi impianti con condensatori remoti dedicati, intraprendendo la via di utilizzare le
macchine acqua-acqua anche per questa
funzione. È stata perciò valutata l’opportunità di forzare le temperature di condensazione, mantenendo la temperatura di uscita al condensatore a un livello
utile per la produzione di acqua calda ad
uso sanitario (45 °C), e in uscita dall’evaporatore, per produrre acqua a temperatura utile per il raffrescamento dei locali
tecnici (8 °C).
La valutazione ha interessato sia l’ipotesi
di temperature condizionate solo da quella del pozzo termico (COP “libero”), sia
l’ipotesi di temperature imposte ai valori
sopra indicati (COP “total energy”). La penalizzazione delle prestazioni energetiche
delle macchine (consumi elettrici compreso il pompaggio) è risultata minima:
– 375 MWh/anno (consumo FEM) e
COP “libero”;
– 389 MWh/anno e 72,74 TEP/anno per
COP “total energy”.
Anche nel caso più gravoso sono comunque rispettati i requisiti normativi in tema di produzione di acqua calda sanitaria
da fonti rinnovabili. In termini di spese di
esercizio, considerando un prezzo medio di
120,00 euro/MWh per l’energia elettrica,
è stata stimata una spesa aggiuntiva pari
a circa 1.700euro all’anno. Per il dimensionamento degli impianti sono stati adottate
le seguenti temperature di progetto:
– acqua di mare: mandata 27 °C (estate)
e 14 °C (inverno), con ∆T = 7 °C;
– ingresso scambiatore acqua / frigorigeno in funzionamento inverso: max 24 °C,
min 10 °C, con ∆T = 5 °C;
– ingresso scambiatore acqua / frigorigeno in funzionamento diretto: max 32 °C,
min 24 °C, con ∆T = 5 °C;
– mandata circuito primario (lato utenze)
pompe di calore e circuiti utilizzatori caldi
(inverno): 50 °C, con ∆T = 5 °C;
– mandata circuito primario (lato utenze)
refrigeratore (inverno): 5 °C, con ∆T = 5 °C
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70,12 TEP/anno (0,187 TEP/MWhe) per
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