REALIZZAZIONI L’Acquario di Genova è il più importante d’Italia: il nuovo Padiglione dei Cetacei è stato posizionato fra l’edificio originario e il Padiglione Biodiversità, a integrazione del percorso espositivo (RPBW – Stefano Goldberg - Publifoto). Comfort per mammiferi Il nuovo Padiglione Cetacei è il più recente ampliamento dell’Acquario di Genova: un compendio di evolute tecnologie costruttive e impiantistiche al servizio delle specie più intelligenti del pianeta Giuseppe La Franca Completato nel 1992 in occasione delle Colombiane, l’Acquario di Genova è il più importante d’Italia ed è fra le dieci strutture di questo tipo più grandi al mondo. Situato all’interno del Porto Antico, richiama ogni anno oltre un milione di visitatori svolgendo un ruolo primario per l’economia della città, anche attraverso numerose iniziative didattiche e socioculturali e programmi scientifici. 22 RCI n.4/2014 Il percorso espositivo si sviluppa fra vasche e ricostruzioni di ambienti naturali che ospitano pesci marini e d’acqua dolce, rettili, uccelli e mammiferi acquatici, interessando anche gli spazi appositamente riconvertiti dell’ex Nave Italia, ora Padiglione Biodiversità, attraccata in prossimità dell’edificio. Gestito dalla società Costa Edutainment, l’Acquario è in continua evoluzione: l’addizione più recente è costituita dal Padiglione Cetacei, un complesso progetto costato circa 30 milioni di euro, che ha portato le superfici espositive a 27.000 m2 utili complessivi e la durata del percorso espositivo a circa tre ore. Un natante di calcestruzzo L’edificio originario si estende per circa 230 metri di lunghezza sul Ponte degli Spinola – oggi Via del Mare – Fabrizio De Andrè – un molo orientato in direzione est-ovest che collega Piazza del Caricamento all’Isola delle Chiatte. L’edificio è costituito da una successione di gusci a forma di chiglia, sollevati da terra, che accolgono gli spazi espositivi, collegati fra loro da una spina centrale su più livelli contenente il percorso del pubblico, servizi, scale di sicurezza e gli impianti specializzati, indispensabili al funzionamento dell’intera struttura. Questi ultimi sono per lo più situati nei piani inferiori della struttura, alcuni sotto il livello del mare. Alle estremità, ampie vetrate consentono la vista del panorama urbano e del porto. Prima dell’intervento, la spina si prolungava verso ovest con una passerella vetrata, permettendo il proseguimento del percorso espositivo nel Padiglione Biodiversità. Il nuovo edificio è stato inserito tra l’Acquario preesistente e la Nave, ricoverata in bacino e sottoposta a opere di ristrutturazione e rinnovo degli allestimenti, poi riposizionata più a ponente liberando uno spazio di circa 100 metri necessario alla nuova costruzione. Quest’ultima è stata concepita come un manufatto galleggiante, impermeabile all’acqua e adatto al trasporto via mare. La struttura è un parallelepipedo in cemento armato lungo 94, largo 28 e alto circa 23 metri, per complessivi 7 livelli, del peso di circa 26.000 tonnellate, privo di motori e di mezzi di manovra autonomi. La prima fase di costruzione si è svolta nel bacino di carenaggio del porto di La Spezia ed è proseguita nel cantiere di Voltri, mentre a Genova venivano realizzate le opere marittime propedeutiche (scavo, versamento pietrame e spianamento della berma). Nel giugno dello scorso anno, poche settimane prima dell’inaugurazione, il padiglione è stato trainato e sistemato nella sede finale. La spettacolare operazione, che ha coinvolto per due giorni un paio di rimorchiatori e altri quattro mezzi di appoggio, è stata resa possibile mediante l’affondamento controllato (circa 80 cm di profondità) nei pressi della banchina, immettendo 3.500 m3 di acqua e cemento nelle casse di zavorra poste alla base e lungo il perimetro della struttura, in modo da assicurare un appoggio perfettamente orizzontale sul fondale del porto, a quota -9,80. Dopo l’assestamento sono state completate le opere di collegamento all’acquario e alla nave. La “casa” dei cetacei Progettato dal Renzo Piano Building Workshop con il supporto di Planex Engineering per la parte termofluidica ed elettrica, non acquariologica, il Padiglione Cetacei (superficie circa 7.000 m2) è in gran parte occupato dalle quattro vasche a cielo aperto e dagli spazi per le funzioni atte ad assicurare la vita in ambiente controllato di un massimo di dieci delfini (Tursiops truncatus). Il livello inferiore (quota –8,00) ospita gran parte degli impianti tecnici tra cui il Life Support System, che gestisce tutti i parametri tecnici e biologici delle vasche, costituito da: – dispositivi di filtrazione, sterilizzazione e La struttura espositiva, lunga circa 200 metri e caratterizzata da un’immagine ispirata all’architettura navale, è situata lungo il Ponte degli Spinola, un molo che si protende nel Porto Antico (Costa Edutainment PH - Merlofotografia). 23 RCI n.4/2014 Il padiglione è stato realizzato a La Spezia e completato a Voltri: per il traino e la complessa opera di affondamento controllato sono stati impiegati rimorchiatori e natanti specializzati (RPBW – Stefano Goldberg - Publifoto). regolazione necessari per il corretto funzionamento delle vasche (filtri a sabbia, scambiatori di calore, camere di contatto ozono, schiumatoi, torri di degasazione, serbatoi di stoccaggio dell’acqua salata, serbatoi d’acqua dolce); – sistemi di supporto (controlavaggio, generatori di ozono, gestione chimica per la regolazione del ph e la disinfezione con cloro, aria compressa, stoccaggio e gestione dell’acqua di scarico dalle vasche per lo scarico a mare). Sopra il piano tecnico, rivolte verso nord, si trovano la vasca principale (superficie 580 m2; profondità da 7 a 4,5 m; volume 3.200 m3) e quelle per il trattamento medico-veterinario: nursery (201 m2; 1.048 m3); mantenimento (95 m2; 408 m3) e medica (34,5 m2; 86,5 m3). I fronti sud e ovest sono dedicati ai percorsi di visita, che gravitano lungo la vasca principale ai livelli – 3,00 (tunnel sottomarino) e +3,00. Arrivando dall’acquario si incontra l’area dedicata al Santuario dei Cetacei, a doppia altezza, poi il lungo corridoio che costeggia la vasca principale, equipaggiato con una parete vetrata lunga circa 30 metri, parzialmente apribile per poter ascoltare i suoni emessi dai delfini. Al ritorno dalla nave il percorso del pubblico transita nuovamente a fianco della vasca principale, scendendo fino a (quota -3,00) per imboccare il tunnel sottomarino in materiale acrilico (lunghezza circa 15 m, spessore 14 cm) che si addentra parzialmente nella vasca dando la possibilità di osservare i delfini dal basso. Ulteriori superfici in acrilico incurvato, di notevole estensione, si incontrano alla conclusione del percorso, offrendo una suggestiva veduta all’interno della nursery. È inoltre presente una piattaforma a cielo aperto, che consente anche ai visitato- I PROTAGONISTI DELL’IMPIANTO Committente Comune di Genova, Porto Antico di Genova SpA Responsabile del progetto e gestore Costa Edutainment SpA Progetto definitivo architettura Renzo Piano Building Workshop, arch. Susanna Scarabicchi, arch. Domenico Magnano Progetto definitivo impianti Planex Engineering, ing. Filippo Belviglieri (termofluidici), ing. Alberto Olivieri (elettrici e speciali) 24 RCI n.4/2014 Progetto definitivo strutture Studio Boero, ing. Giuliano Boero Progetto definitivo acquariologia Panaque Progetto esecutivo architettura Officina Architetti A.t.i. progettazione esecutiva Prodim, Si.Me.Te, Ballerini A.t.i. costruzione Codelfa SpA (capogruppo), Gianni Benvenuto SpA, Diesse Electra SpA Allestimento divulgazione scientifica TODO, yet|matilde Allestimento tunnel sottomarino Cosestudi I fornitori Pompe di calore: Daikin Diffusori: Aermec Scambiatori di calore: TTT Elettropompe: Grundfos Ventilconvettori: Arthema Unità trattamento aria: Samp Life support system: Equipment & Service Facciate: Stahlbau Pichler Profili tecnici: Secco Sistemi L’edificio presenta un impatto visivo minimo: la struttura emerge dall’acqua per soli tre metri, offrendo un lungo prospetto trasparente delimitato dalla sagoma delle torri tecniche laterali (Costa Edutainment PH - Merlofotografia). ri con disabilità motorie di accostarsi alla vasca principale nel corso di speciali visite guidate. Gli spazi tecnici e di supporto a quest’ultima sono situati sul lato est, collegati da un blocco scale e da un montacarichi. Gli altri spazi di servizio comprendono: magazzino e laboratori per gli acquaristi, area catering, cabina elettrica e locale ups (quota -3,00); cucine per mammiferi e pesci, cella frigo con anticella, un piccolo magazzino e gli spogliatoi per gli addetti (quota 0,00). Ai quattro vertici del volume parallelepipedo si elevano altrettante torri tecniche, che accolgono i nodi della circolazione verticale e le apparecchiature del LSS che necessitano del posizionamento sopra del livello dell’acqua delle vasche (metri +2,7). Fra le torri, lungo i lati corti est e ovest, si innestano la passerella proveniente dall’acquario e quella diretta alla nave. Il padiglione presenta un impatto visivo estremamente contenuto. Ad eccezione delle torri, emerge per soli 3 m dalla superficie dell’acqua: riprende l’immagine, i materiali e le finiture dell’acquario, legate al linguaggio della navigazione e delle strutture portuali, e con il corridoio di andata realizza il prospetto principale del padiglione verso il molo, quasi completamente trasparente, con superfici opache rivestite da pannelli in lega rame-zinco-titanio. La facciata con- tinua, realizzata per resistere alla prolungata azione dell’acqua di mare e all’esposizione alla salsedine, è costituita: – montanti principali e traversi principali e secondari a taglio termico, composti da profili in acciaio inox distanziati da un estruso in poliammide rinforzato con fibra di vetro e uniti mediante resina poliuretanica ad alta densità, iniettata in pressione; Le quattro vasche (principale, mantenimento, medica e nursery) viste dalla testata dell’Acquario: la loro capienza totale è pari a 4,8 milioni di litri di acqua di mare, attinta a 5 km dalla costa (Costa Edutainment PH - Merlofotografia). 25 RCI n.4/2014 – vetrocamera formata da lastra esterna 8.8.2 vetro extrachiaro, intercapedine 20 mm con gas argon e lastra interna 6.6.2 vetro extrachiaro basso emissiva; – angolari in acciaio inox, utilizzati come fermavetri interni ed esterni. Ecologia del progetto Oltre ad assicurare la fruizione da parte del pubblico, il nuovo padiglione ha lo scopo di garantire agli animali ospitati le migliori condizioni di vita possibili sotto l’aspetto biologico, eco-etologico e veterinario, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali in materia tra cui la Convenzione CITES sul commercio di fauna e flora, che detta i requisiti minimi necessari per il mantenimento in cattività di cetacei. Il nuovo padiglione è infatti un’opera unica nel suo genere sia dal punto di vista ingegneristico, sia per gli aspetti di progettazione – un percorso durato circa quattro anni, durante i quali architetti e ingegneri hanno collaborato con esperti di acquariologia e veterinaria – legati al benessere e alla cura degli animali. Tutte la vasche sono comunicanti fra loro e facilmente isolabili attraverso porte stagne. Per assicurare le migliori condizioni operative agli addetti e di interrelazione con i delfini, le piattaforme di lavoro permettono al personale di intervenire in condizioni di parziale immersione. Nelle vasche nursery e medica sono inoltre presenti piattaforme veterinarie mobili che permettono di raggiungere gli animali in soli 20 minuti, in caso di emergenza e in presenza di acqua. Una stanza di osservazione subacquea consente al personale il controllo costante, per visione diretta, delle vasche principale, nursery e di mantenimento. In aggiunta a questi accorgimenti acquariologici, il progetto del padiglione ha richiesto l’impiego di strumenti di calcolo molto avanzati, al duplice scopo di ottenere la massima efficienza energetica e affidabilità degli impianti, con soluzioni sviluppate anche in funzione delle caratteristiche navali dell’edificio, e garantire le migliori condizioni di comfort complessivo non solo per visitatori e personale, ma anche e soprattutto per gli stessi cetacei. Gli studi hanno interessato la modellazione energetica dell’edificio e le simulazioni della distribuzione puntuale delle temperature e della velocità dei flussi d’aria degli impianti di climatizzazione, negli spazi collettivi e di collegamento con le strutture esistenti, fino all’inserimento scenografico dei corpi illuminanti e ad aspetti inconsueti ma di estrema importanza per il benessere degli animali, come l’isolamento della struttura dalle vibrazioni prodotte dalle macchine. I sistemi impiantistici sono stati inoltre oggetto delle verifiche finali di commissioning, per accertare il corretto bilanciamento degli impianti e verificarne il funzionamento secondo i severi protocolli Ashrae. Fra le altre opere realizzate parallelamente al nuovo edificio, si segnala la realizzazione della presa diretta per l’acqua di mare al servizio dell’intero acquario che, a fronte di un investimento pari a circa un milione di euro, garantisce una continua disponibilità di acqua di ottima qualità, proveniente da 1 km al largo della costa, stabulata in quattro cisterne di depurazione e disinfezione prima dell’uso. Climatizzazione e ventilazione La centrale termofrigorifera è autonoma rispetto agli impianti dell’Acquario e del Padiglione Biodiversità ed è situata a quota -7,00, dove si trovano anche gli im- Spesso 30 cm, l’involucro in materiale acrilico trasparente del tunnel sottomarino permette la visione dal basso della vasca principale, che può ospitare fino a sei delfini contemporaneamente (Costa Edutainment PH - Merlofotografia). 26 RCI n.4/2014 Il livello inferiore del padiglione è occupato dalle centrali impiantistiche che assicurano un adeguato comfort agli ambienti per visitatori e personale e, anche, all’ambiente acquatico che ospita i cetacei (Planex Engineering). pianti di elettroclorazione, la centrale di trattamento dell’acqua, 2 unità di trattamento dell’aria (12.000 m3/h complessivi) e altri dispositivi per i sistemi di ventilazione forzata. Altre u.t.a. sono posizionate ai soprastanti livelli aperti -3,00 (10.546 m3/h) e +3,00 (5.441 m3/h), al servizio degli spazi aperti al pubblico e degli uffici. Un cavedio centrale e due cavedi più piccoli, posti ai lati est e ovest collegano le centrali a tutti gli impianti presenti ai vari piani. I fluidi termovettori sono prodotti da 2 pompe di calore reversibili acqua-acqua (442 kWt e 500 kWf ciascuna), raffreddate mediante scambiatori in acciaio inox con piastre in titanio utilizzando l’acqua di mare, attinta attraverso tubazioni in pead, pompe centrifughe in polipropilene con inverter e filtri automatici autopulenti, sul lato mare, previa clorazione mediante elettrolisi del NaCl con iniezione a monte della pompa. Il condizionamento termico dell’acqua delle vasche è affidato a ulteriori scambiatori di calore (salto termico di progetto 5 °C) sempre del tipo con piastre in titanio. La climatizzazione degli spazi espositivi a quota +3.00 e dei locali di servizio (laboratori, cucine animali, catering, uffici) è appannaggio di un impianto a ventilconvettori a 4 tubi, posti a pavimento, assistito dalla ventilazione forzata ad aria primaria; quella del percorso a quota -3,00 è ottenuta mediante impianto a tutt’aria con possibilità di funzionamento in free cooling. I diffusori sono del tipo radiale ad alta induzione. La cabina elettrica è dotata di un’unità di raffrescamento ad acqua refrigerata, mentre spogliatoi, locale produzione ozono, locale ups e control room dispongono di ventilconvettori a 2 tubi. Oltre ai servizi igienici e agli spogliatoi, anche il laboratorio analisi e il locale catering dispongono di impianti di espulsione diretta dell’aria. Per tutti i magazzini è prevista l’areazione forzata (3 vol/h) e, per uno di essi, una termoventilante dedicata con presa d’aria esterna. I locali tecnici (quota -8,20) e i percorsi di servizio sono equipaggiati da un impianto di ventilazione per il solo rinnovo dell’aria. Gli altri impianti L’alimentazione idrica è derivata dal contatore dell’Acquario presente sulla banchina; la centrale di trattamento dedicata al nuovo padiglione dispone di impianto di addolcimento e di produzione dell’acqua osmotizzata. Le pompe di calore provvedono alla produzione centralizzata di acqua calda sanitaria per i servizi tecnici (spogliatoi, cucine animali, laboratorio di analisi, locale catering). Le acque nere sono sollevate e inviate, 27 RCI n.4/2014 mediante tubazione in pressione, alla vasca di raccolta dell’acquario. Sono inoltre previsti impianti di sollevamento per lo spurgo dell’acqua di mare, con pompe di sentina (impiegate anche per rilanciare gli scarichi della condensa, convogliati nei pozzetti di alloggiamento delle pompe) e vasca di stoccaggio per lo scarico controllato. Gli impianti in bassa tensione sono attestati sulla nuova cabina di trasformazione posta a quota -3.00, che accoglie anche celle MT, il quadro generale BT e 2 gruppi di continuità, questi ultimi utilizzati per l’illuminazione d’emergenza e per gli impianti di sicurezza (rivelazione incendi, diffusione sonora per l’evacuazione, estrazione fumi, videosorveglianza, controllo accessi, regia multimediale, computer). L’alimentazione MT del nuovo padiglione avviene mediante cavi interrati lungo la banchina, che si affiancano a quelli destinati alla nave, in derivazione dalla nuova cabina collocata a piano terra. Gli u.p.s., le due utenze del LLS e la cella freezer per lo stoccaggio del cibo degli animali sono alimentati dal gruppo elettrogeno dell’acquario. Tutte le aree del padiglione sono protette da impianti sprinkler, alimentati dalla centrale di pressurizzazione antincendio dell’acquario, e da idranti. In caso d’incendio l’estrazione dei fumi dagli spazi espositivi avviene attraverso l’impianto di ventilazione, per la quota -3.00, e attraverso l’impianto di estrazione degli ac- cumuli d’aria calda, per la quota +3.00; i filtri a prova di fumo sono pressurizzati. Il progetto ha previsto anche l’estensione delle reti per l’adduzione di acqua potabile e per uso antincendio, per l’alimentazione e il ritorno dell’acqua di mare nonché per lo smaltimento acque nere, necessarie a garantire l’esercizio della nave nella nuova posizione di ormeggio. Simulazione combinata L’analisi dei carichi della centrale termofrigorifera è stata condotta adottando modelli numerici specifici e sommando i valori orari ricavati dalle simulazioni del sistema edificio e del sistema vasche. Nel primo caso, i parametri di temperatura sono quelli tipici per edifici a destinazio- Tab. 1 - Riepilogo parametri di funzionamento vasche (progetto definitivo). Vasca Principale Mantenimento Medica Nursery Temperatura Minima Impostata 14,00 °C 14,00 °C 14,50 °C 16,00 °C Temperatura Massima Impostata 25,95 °C 25,90 °C 25,20 °C 25,90 °C Tolleranza Simulazione [+/- °C] 0,10 °C 0,15 °C 1,35 °C 0,10 °C 5,00 kW 100,00 kW Massimo Contemporaneo Banda Proporzionale Regolazione [+/- °C] 0,50 °C Potenza Pompe [kW] 365,00 kW 40,00 kW Torri Evaporative in Funzione Potenza Massima Teorica Riscaldamento si 685,77 kW 131,10 kW 40,39 kW 333,75 kW 0,40 0,40 1,00 1,00 Potenza Riscaldamento Installata (input) 274,00 kW 52,00 kW 40,00 kW 333,00 kW Portata primario scambiatore (DT=5°C) 13,09 kg/s 2,48 kg/s 1,91 kg/s 15,91 kg/s 33,40 kg/s Potenza Massima Teorica Raffreddamento -628,46 kW -89,52 kW -36,06 kW -164,29 kW -478,65 kW Potenza Raffreddamento Installata (input) -252,00 kW -36,00 kW -37,00 kW -165,00 kW -490,00 kW Portata primario scambiatore (DT=5°C) 12,04 kg/s 1,72 kg/s 1,77 kg/s 7,88 kg/s 23,41 kg/s 33,40 kg/s Fattore di dimensionamento centrali Portata di Progetto primario scambiatore 13,09 kg/s 2,48 kg/s 1,91 kg/s 15,91 kg/s Portata ricircolata Acqua di vasca 897,75 kg/s 97,22 kg/s 3,89 kg/s 260,00 kg/s Salto termico di progetto Scambiatori lato vasche 5,00 °C 5,00 °C 5,00 °C 5,00 °C Salto termico Flusso principale vasche 0,07 °C 0,13 °C 2,46 °C 0,31 °C Massima Temperatura Vasca calcolata 26,8 °C 26,7 °C 26,6 °C 26,0 °C 828,00 ore/anno 329,00 ore/anno 135,00 ore/anno Numero di ore Con Temperatura vasca < 633,00 ore/anno Temperatura Massima Ammessa - Tolleranza 28 RCI n.4/2014 1188,78 kW 699,00 kW Energia Termica Riscaldamento (MWh/anno) 257,37 MWh/anno 77,47 MWh/anno 30,48 MWh/anno 339,90 MWh/anno 705,21 MWh/anno Energia Termica Raffreddamento (MWh/anno) -116,94 MWh/anno -7,60 MWh/anno -16,77 MWh/anno -14,45 MWh/anno -155,75 MWh/anno Planex Engineering ha sviluppato il progetto tecnologico per la parte non acquariologica degli impianti idrotermosanitari, partendo dalle modellazioni energetiche fino al processo di commissioning (Planex Engineering). ne collettiva (20÷25 °C, senza controllo dell’umidità); per il dimensionamento degli impianti sono stati considerati carichi interni coerenti con i profili di affollamento del tunnel vetrato e dell’area commerciale, mentre per uffici e laboratori i profili di affollamento sono di tipo ordinario. A seguito dell’analisi di sensibilità effettuata con lo studio dinamico del sistema vasche è stato adottato un fattore di dimensionamento pari a 0,6 per la potenza di centrale, salvo per la vasca medica per la quale il fattore assunto è pari a 1,0. Nella tabella 1sono riportati i principali parametri di funzionamento delle vasche, ottenute con un modello di calcolo dinamico appositamente sviluppato con linguaggio VBA, nel quale sono considerati gli effetti di irraggiamento solare, evaporazione superficiale ed effetto del vento. La simulazione dei carichi per climatizza- zione è stata invece sviluppata con il software Energy Plus e, per alcuni specifici locali, ha evidenziato la necessità di produrre energia frigorifera anche in inverno. Per poter rispettare i vincoli di spazio e l’impatto estetico sono stati esclusi impianti con condensatori remoti dedicati, intraprendendo la via di utilizzare le macchine acqua-acqua anche per questa funzione. È stata perciò valutata l’opportunità di forzare le temperature di condensazione, mantenendo la temperatura di uscita al condensatore a un livello utile per la produzione di acqua calda ad uso sanitario (45 °C), e in uscita dall’evaporatore, per produrre acqua a temperatura utile per il raffrescamento dei locali tecnici (8 °C). La valutazione ha interessato sia l’ipotesi di temperature condizionate solo da quella del pozzo termico (COP “libero”), sia l’ipotesi di temperature imposte ai valori sopra indicati (COP “total energy”). La penalizzazione delle prestazioni energetiche delle macchine (consumi elettrici compreso il pompaggio) è risultata minima: – 375 MWh/anno (consumo FEM) e COP “libero”; – 389 MWh/anno e 72,74 TEP/anno per COP “total energy”. Anche nel caso più gravoso sono comunque rispettati i requisiti normativi in tema di produzione di acqua calda sanitaria da fonti rinnovabili. In termini di spese di esercizio, considerando un prezzo medio di 120,00 euro/MWh per l’energia elettrica, è stata stimata una spesa aggiuntiva pari a circa 1.700euro all’anno. Per il dimensionamento degli impianti sono stati adottate le seguenti temperature di progetto: – acqua di mare: mandata 27 °C (estate) e 14 °C (inverno), con ∆T = 7 °C; – ingresso scambiatore acqua / frigorigeno in funzionamento inverso: max 24 °C, min 10 °C, con ∆T = 5 °C; – ingresso scambiatore acqua / frigorigeno in funzionamento diretto: max 32 °C, min 24 °C, con ∆T = 5 °C; – mandata circuito primario (lato utenze) pompe di calore e circuiti utilizzatori caldi (inverno): 50 °C, con ∆T = 5 °C; – mandata circuito primario (lato utenze) refrigeratore (inverno): 5 °C, con ∆T = 5 °C © RIPRODUZIONE RISERVATA. 70,12 TEP/anno (0,187 TEP/MWhe) per 29 RCI n.4/2014