2 Chimica, Farmaceutica e Biotech Eventi Lunedì 8 Luglio 2013 ■ UNIVR / Un anno per imparare a monitorare la sicurezza dei farmaci ■ ASI / Apparecchiature Scientifiche Innovative sviluppa un brevetto dell’Università dell’Illinois Master per la farmacovigilanza Uno screening innovativo per le urine Professionisti per il rispetto delle norme europee e nazionali Si chiama Rotoscan e rivela i batteri in 30 secondi I A farmaci sono essenziali per il mantenimento e miglioramento dello stato di salute della popolazione, però nessuno di essi è esente da rischi. Diventa quindi necessario continuare a sorvegliare i farmaci immessi sul mercato, al fine di determinarne in modo sempre più preciso il profilo di sicurezza. Per regolare tali attività, riassunte sotto il nome di farmacovigilanza, da decenni esistono norme e leggi europee e nazionali che rendono indispensabile la formazione di professionisti con competenze teorico-pratiche, sia scientifiche sia regolatorie. È questo l’obiettivo del master in Farmacovigilanza e Discipline regolatorie del farmaco dell’Università di Verona. Il master, di primo livello della durata di un anno, si rivolge a laureati in Biotecnologie, Chimica con indirizzo organico-biologico, Chimica e Tecnologia farmaceutiche, Farmacia, Medicina e Chirurgia, Scienze biologiche, Scienze infermieristiche e ostetriche e Informazione scientifica del farmaco. Il corso di studi prevede diverse modalità didattiche, Il direttore del Master con le più strette collaboratrici quali esercitazioni pratiche, moduli e-learning e le lezioni frontali che vengono concentrate in tre settimane di “full immersion” tra febbraio e aprile, con docenti dai settori pubblico (Università, Agenzia italiana del farmaco, Istituto superiore di sanità, centri regionali di Farmacovigilanza, farmacie ospedaliere, servizi farmaceutici delle Asl) e privato (industrie farmaceutiche, Farmindustria), sedi poi del previsto periodo di stage, al pari della prestigiosa Who Uppsala monitoring centre. Le competenze e abilità acquisite dallo studente nel corso del master sono principalmente quelle di responsabile di Farmacovigilanza (sia pubblico sia privato), utili anche per lavorare nell’ufficio regolatorio di un’industria farmaceutica. Il master è organizzato dalla sezione di Farmacologia del Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità dell’Università di Verona, dove ha sede il centro regionale di Farmacovigilanza del Veneto. L’iscrizione è possibile fino al 6 dicembre 2013. Per maggiori informazioni visitare il sito www.univr.it/ master. si, start up costituita nel gennaio 2010, ha sviluppato in esclusiva un’applicazione di un brevetto dell’Università dell’Illinois per la determinazione della concentrazione di particelle fluorescenti (cellule, batteri, virus, macromolecole) in mezzi liquidi. Il nuovo strumento, Rotoscan, permette di eseguire lo screening delle urine per il riconoscimento immediato dei campioni esenti da infezioni di origine batterica. A oggi, l’esame batteriologico con la tecnica delle colture in vitro richiede 24 ore per la discriminazione tra campioni negativi e positivi e altri 2 giorni per l’identificazione del germe eventualmente patogeno in quelli positivi. Rotoscan permette, invece, di misurare in 30 secondi la concentrazione delle particelle, espressa in batteri per millilitro di campione, selezionando i campioni negativi, “con una ricaduta economica positiva sulla spesa del Servizio sanitario nazionale, ma soprattutto con i vantaggi legati al riconoscimento immediato dei campioni negativi”, spiega Guido Motole- Rotoscan, il nuovo strumento per eseguire lo screening delle urine ideato da Asi se, coautore del brevetto, che fin dal 1994 si è dedicato allo studio della tecnica che ha portato all’ideazione di Rotoscan. “L’analisi effettuata in tempo reale consente di evitare l’inutile somministrazione di antibiotici ai pazienti non affetti da infezione di origine batterica, solitamente oltre il 70% dei casi. “Limitare l’uso di antibiotici - prosegue - permetterebbe di combattere la diffusione di quei batteri che, per mutazione, diventano farmaco-resistenti, rendendo la cura inefficace in un numero crescente di casi”. Rotoscan, sviluppato con una ricerca incentivata da Finlombarda nel 2011 attraverso il fondo Seed, ha superato la fase di sperimentazione clinica nel laboratorio di microbiologia del Policlinico di Roma Tor Vergata ed è oggi al vaglio dell’Istituto superiore di Sanità per ottenere la certificazione quale dispositivo elettromedicale per la diagnostica in vitro di tipo autodiagnostico. Rotoscan, che dovrebbe essere sul mercato alla fine del 2013, sarà, anche grazie al basso costo, soprattutto adatto all’uso in piccoli laboratori di analisi cliniche.