DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO: LE CAUSE Dott.ssa Paola.Guglielmino Logopedista-Psicopedagogista-Esperta in difficoltà scolastiche e disturbi dell’apprendimento Vicepresidente Coordinatore e Docente Corso di Laurea in Logopedia Università degli Studi di Torino I DSA DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO: I QUADRI Difficoltà nella lettura DISLESSIA DSA Difficoltà nell’ortografia DISORTOGRAFIA Disturbi specifici delle prassie della scrittura DISGRAFIA DA Deficit del sistema di elaborazione dei numeri e del calcolo DISCALCULIA DISTURBO SPECIFICO DI COMPRENSIONE DEL TESTO Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino CONCETTO DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE CONCETTO DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE A ben guardare, non si tratta di un concetto innovativo, dato che il riconoscimento di situazioni di difficoltà fa parte della professione del Docente espressione “BISOGNI“ sposta la prospettiva dell’educatore da una posizione statica/esterna - constatare le difficoltà presentate dallo studente nel raggiungimento degli standard ad una posizione più dinamica/coinvolta: rispondere alle necessità della persona in formazione. Qualsiasi difficoltà transitoria o permanente di tipo psicologica, motoria, comportamentale, relazionale relativa all’apprendimento o derivante da svantaggio socio economico o culturale Un bambino ha un BES quando il suo funzionamento nell’apprendimento, nello sviluppo e nell’educazione incontra qualche problema. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Difficoltà nell’ordinare, associare, gerarchizzare le informazioni all’interno di un testo. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino DISABILITA’ L . 104 DISABILITA’ L . 104 Area BES comprende tre grandi sottocatego rie SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE Area BES comprende tre grandi sottocatego rie DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO l.170 DEFICIT DA DISTURBO DELL’ATTENZIONE E DELL’IPERATTIVITA’ DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI Regolata dalla L.104 Stesura PEI FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO Area BES comprende tre grandi sottocatego rie SVANTAGGIO LINGUISTICO E CULTURALE Deprivazione o assenza di risorse economiche Disagio familiare Condizioni di emarginazione ……… PROBLEMI SCOLASTICI E DI EMARGINAZIONE IN GENERE Alunni o studenti stranieri con barriere o difficoltà linguisticoculturali Difficoltà socialie culturali presenti anche nella scuola di provenienza …………. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Disturbo specifdico di comprensione del testo DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO l170/ Area BES comprende tre grandi sottocatego rie DEFICIT DELL’ATTENZIONE O DELL’IPERATTIVITA’ FUNZIONAMENTO COGNITIVO LIMITE DDDA o ADHD Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino IMPARO Una difficoltà di apprendimento comporta una difficoltà di insegnamento Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Alunni con potenziale intellettivo non ottimale Borderline Disturbi evolutivi misti IMPARO Spesso sono gli studenti a doversi adattare alle attività e proposte didattiche secondo un modello di “studente tipo”che non presenta tratti particolari. Se uno studente vive un momento o ha un bisogno formativo particolare ora è la scuola che deve compiere degli adattamenti CONCETTO DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Vi è necessità di un intervento specifico e mirato all’inclusione con le relative difficoltà che può incontrare un’ impostazione inclusiva nella realtà italiana attuale Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino La rivoluzione dell’ICF: un cambio culturale La rivoluzione dell’ICF: un cambio culturale Qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che in un momento sfavorevole diventa disabilità L’attenzione è su Salute e Funzionamento Interazione della condizione di salute + Ambiente ICF a 3 livelli Dall’enfasi sulla disabilità della persona all’enfasi sulla salute delle persone come concetto BIO-PSICO- SOCIALE Corpo persona e ambiente Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino NEURODIVERSITA’ NEURODIVERSITA’ Le persone possono comportarsi e pensare in modo diverso le une dalle altre Tali differenze non sono necessariamente DISFUNZIONALI (Grant,2009) E’ solo il contesto sociale che può far percepire le neurodiversità come disabilità Diversità come caratteristica di ognuno di noi La differenziazione, la personalizzazione deve riguardare l’apprendimento di tutti gli alunni DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO=DIFFICOLTA’ DI INSEGNAMENTO DIFFERENZE DI APPRENDIMENTO=DIFFERENZE DI INSEGNAMENTO Il processo di insegnamento-apprendimento dipende da Abilità del docente nell’insegnare Capacità dello studente di apprendere Contesto/ambiente di apprendimento Le neurodiversità portano i Docenti ad utilizzare NUOVI STILI DI INSEGNAMENTO Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Legge 170/2010 8 OTTOBRE 2010 PRIMA Interesse ma molto meno codificato Legge 170/2010 8 OTTOBRE 2010 DOPO Maggiore codificazione del problema Grande importanza alla scuola infanzia ed agli indici predittivi Codificazione delle attività (dallo screening al potenziamento con indicazioni più precise) Intreccio tra Scuola e Sanità Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Circolare Ministeriale N°8 Prot 6 marzo 2013: Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Istruzioni operative Accordo Stato-Regioni: Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA in ambito scolastico (25 luglio 2012) Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012: Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano su "Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA) del 25 luglio 2012". Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento Legge 8 ottobre 2010 n 170 Consensus Conference Istituto Superiore di Sanità 2011 Raccomandazioni Cliniche sui DSA Documento d’intesa, PARCC,2011;www.lineeguidadsa.it, Bologna 1 febbraio 2011 Raccomandazioni per la pratica clinica DSA 2007 Milano Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO D.M.5669 del 12 luglio 2011 LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Documenti di riferimento Documenti di riferimento DECRETO E LINEE GUIDA 2011 Raccomandazioni Cliniche sui DSA (DSA Documento d’intesa,PARCC, Bologna 2011) elaborato da parte del Panel di aggiornamento e revisione della Consensus Conference DSA (2007) in risposta a quesiti sui Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino FASI FASE 1 Prima rilevazione della situazione in classe rispetto alle variabili socio-didattiche-educative (DSA, alunni con problemi di altra natura….) FASE 2 Attuazione di Piani di intervento individualizzati per gli alunni individuati per verificare se con un intrevento recuperano. Se non c’è recupero bisogna effettuare una ulteriore osservazione mirata per verificare se rientrano nella categoria BES FASE 3 Avvio delle procedure di attuazione del percorso BES (colloquio con i genitori per collaborazione ed eventuale richiesta di accertamenti se si sospettano disturbievolutivi specifici) Eventuale diagnosi se si tratta di Disturbi evolutivi FASE 4 Formalizzazione della procedura ed avvio degli interventi Approvazione del PDP da parte dei docenti, genitori e dirigente scolastico Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino 1 FASE 1 Prima rilevazione della situazione in classe rispetto alle variabili socio-didatticheeducative (DSA, alunni con problemi di altra natura….) SCREENING/INDIVIDUAZIONE 1.1 Strumento di indagine per evidenziare alcuni fattori di rischio e segni critici di una determinata patologia o disturbo. E’ l’applicazione su larga scala alla popolazione scolastica di strumenti di valutazione 1.2 E’ una procedura indispensabile soprattutto durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia ed i primi anni della scuola primaria Richiedono una attività di formazione e di costruzione condivisa degli strumenti Si possono effettuare attraverso test specifici delle relative abilità rivolte direttamente agli studenti, attraverso questionari osservativi rivolti agli adulti di riferimento (genitori ed insegnanti) 1.3 1.4 Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino OSSERVATIVI Strumenti di individuazione QUESTIONARI Servizio Sanitario Nazionale Ufficio Scolastico Regionale Regione Piemonte SCHEDA DI COLLABORAZIONE SCUOLAFAMIGLIA-SERVIZIO SANITARI DESCRITTIVA DELLE ABILITA’ SCOLASTICHE OSSERVATIVI : IN PARTICOLARE QUESTIONARI La scheda costituisce uno strumento per facilitare la riflessione sui tipi di “difficoltà scolastiche” che può incontrare un alunno/a e per rendere maggiormente funzionale la comunicazione tra la scuola, famiglia ed i Servizi Sanitari, quando si ipotizza un “Disturbo Evolutivo Specifico delle Abilità Scolastiche” (DSA). La presente potrà essere sottoscritta e consegnata dai genitori al Servizio Sanitario Regionale o Strutture Accreditate, a partire dal secondo quadrimestre del secondo anno della scuola primaria in poi e comunque dopo aver attivato il potenziamento indicato Dott.ssa Paola Guglielminodalle Linee Guida sui DSA del MIUR. TESTOLOGIGI Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Università degli Studi di Torino Come deve essere un questionario? Relativamente breve da compilare Il linguaggio degli items deve essere semplice Facilmente somministrabile, possibilmente solo attraverso una osservazione sistematica Non invasivo nei confronti degli alunni (le domande sono rivolte a genitori ed insegnanti) I risultati devono essere facilmente interpretabili Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino OSSERVAZIONE DELLE PRESTAZIONI ATIPICHE Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino ABILITA’ E PROCESSI IMPLICATI NELLA LETTURA E SCRITTURA IL SISTEMA BAMBINO E’ DINAMICAMENTE COMPLESSO (G.Sabbadini, 1995) Avere buone Sistema del capacità PENSIERO di RELAZIONARSI SOCIALE con gli altri Avere buone Sistema del capacità LOGICHE e diPENSIERO risoluzione di SUPERIORE situazioni problematiche essere Sistema coordinati e precisi MOTORIO nei MOVIMENTI Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino ABILITA’ E PROCESSI IMPLICATI NEGLI APPRENDIMENTI Un buon o cattivo funzionamento dei sistemi neuro evolutivi può portare gli alunni e gli studenti a manifestare segni e comportamenti che un insegnante dovrebbe essere in grado di riconoscere, al fine di capire se è opportuno attuare un intervento di potenziamento ed un eventuale approfondimento diagnostico Per individuare un alunno con un potenziale DSA non necessariamente si deve ricorrere a strumenti appositi ma può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’ all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo di lettura, scrittura e calcolo ( da “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA” DSA” luglio 2011) Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino RICORDARE Sistema molte informazioni MNEMONICO di diverso tipo SISTEMI ABILITÀ NEUROEVOLUTIVI di avereSistema la capacità Ordinamento diSEQUENZIALE ordinare le SEQUENZE Percezione dei Sistema vari canali PERCETTIVO sensoriali e saperli collegare Comprendere Sistema ed usare un LINGUISTICO LINGUAGGIO appropriato avere una Sistema di corretta idea Ordinamento dello SPAZIALE SPAZIO Paola Guglielmino Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA” luglio 2011 ART 4.2.1 Osservazioni in classe Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA” luglio 2011 ART 4. 2.1 Osservazioni in classe stare ATTENTO Sistema di senza controllo a lungo dell’ATTENZIONE distrarsi ……..All’inizio della scuola primaria la prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti della continuità educativa,……… che si deve realizzare attraverso ….. Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA” DSA” luglio 2011 ART 2.1 Osservazioni in classe Ad es per quanto riguarda la scrittura: errori ricorrenti che si presentano …..a lungo ed in modo non occasionale. Nei ragazzi più grandi ….estrema difficoltà a controllare le regole ortografiche o la punteggiatura…….. Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA” luglio 2011 ART 2.1 Osservazioni in classe Per la lettura possono essere indicativi il permanere della lettura sillabica ben oltre la metà della classe prima della scuola primaria; la tendenza a leggere la stessa parola in modi diversi nel medesimo brano; il perdere la riga o il segno. ……………………………………….. Cosa osservare all’inizio Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Cosa osservare all’inizio Hanno evidenti problemi nella copia dalla lavagna Dimostrano lentezza soprattutto nelle operazioni di lettura e scrittura Perdono spesso la riga e saltano parole in lettura Bambini che in fase di lettura e soprattutto di scrittura compiono errori con grafemi simili e affini SISTEMATICAMENTE Cosa osservare all’ all’inizio Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Impugnatura scorretta della penna Posizionamento corporeo inadeguato Difficoltà Difficoltà nella copia alla lavagna Direzionalità Direzionalità della scrittura e manualità manualità fine difficoltosa Utilizzo inadeguato dello spazio del foglio Difficoltà Difficoltà a riprodurre figure geometriche Presentano errori ricorrenti a lungo ed in modo non occasionale ( sostituzioni di lettere simili: p/b d/b p/q e/a oppure affini per suono P/B, T/D T/D…) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Hanno evidenti difficoltà difficoltà di utilizzo dello spazio sul foglio dopo stimolazioni Bambini che hanno numerose difficoltà difficoltà negli aspetti di apprendimento automatici (ad esempio le tabelline) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino DURANTE LA SCRITTURA Bambini che all’ all’ingresso della scuola primaria presentano ancora problemi di linguaggio Bambini che hanno difficoltà difficoltà a fare operazioni metalinguistiche dopo adeguate stimolazioni(in particolare spelling e fusione) Bambini che faticano ad apprendere la trasposizione grafemagrafema-fonema e viceversa dopo adeguata stimolazione DURANTE LA LETTURA Mancato riconoscimento dei caratteri tipografici diversi Difficoltà Difficoltà a mantenere il segno : perdita della riga, salto della parola Inadeguatezza della lettura a voce alta: lentezza ed errori Permanere della lettura sillabica ben oltre la metà metà della prima classe Tendenza a leggere la stessa parola in modi diversi nel medesimo brano Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino NELLA MATEMATICA Difficoltà nella numerazione regressiva Errori al cambio decina Mancata memorizzazione delle tabelline Mancata memorizzazione della procedura del calcolo nelle quattro operazioni Mancata memorizzazione delle formule Incapacità ad esplicitare le procedure seguite per risolvere un problema Difficoltà nei calcoli Alla fine del primo anno della scuola primaria (letto(letto-scrittura) Difficoltà nell’associazione grafema--fonema e/o fonema- grafema Mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura Eccessiva lentezza nella scrittura e lettura Incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino E POI DIFFICOLTA’ DIFFICOLTA’ …. ad apprendere le lingue straniere in forma scritta di attenzione e concentrazione a leggere l’orologio a memorizzare i giorni della settimana,i mesi, l’ordine alfabetico ad usare il vocabolario ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi (Natale, proprio compleanno, …) memorizzare lo spazio geografico ed i nomi nelle carte E POI DIFFICOLTA’ DIFFICOLTA’ …. nella memorizzazione di sequenze, nell’orientamento spaziale a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche ed i segni aritmetici ad imparare i termini specifici delle discipline Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PERCEZIONE SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI • in grado di ascoltare l’insegnante o • stancarsi facilmente se confrontato con stimoli visivi uditivi, come ascoltare l’insegnante o guardare la lavagna • avere difficoltà nel riconoscere stimoli ambientali e conferire loro un significato • avere difficoltà nel distinguere stimoli e informazioni rilevanti da quelli non rilevanti • avere difficoltà nell’integrare nuovi stimoli ambientali con le conoscenze ed esperienze pregresse guardare/copiare dalla lavagna per un tempo sufficiente senza stancarsi. • riconoscere facilmente gli stimoli ambientali (uditivi e visivi) e dare loro significato. • selezionare e discriminare gli stimoli e le informazioni rilevanti da quelle non rilevanti. • capace di integrare le nuove informazioni con le conoscenze pregresse. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Tratto da progetto Dyislang di Claudia Cappa et al ATTENZIONE LINGUAGGIO SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI • Avere sufficiente energia mentale. • In grado di svolgere una attività per un tempo sufficiente • In grado di rimanere concentrato • In grado di individuare i concetti principali • Eccessivamente stanco • Non in grado di svolgere una attività per un tempo sufficiente • Perdere facilmente la concentrazione • Dimenticare i concetti e le informazioni rilevanti • Commettere molti errori e non essere in grado di individuarli e correggerli • Essere impulsivo • Non essere in grado di pianificare una attività • In grado di decodificare e di scrivere correttamente • Comprendere frasi e spiegazioni complesse •Fare errori di decodifica e di ortografia • Avere difficoltà a comprendere il significato delle parole e delle frasi e spiegazioni complesse • Avere difficoltà a comprendere le parole astratte • Selezionare le parole in modo impreciso • Avere difficoltà nell’utilizzare i prefissi e i suffissi per modificare le parole • Fare errori sintattici nella costruzione della frase • Mancanza di coerenza e coesione nella produzione di testi lunghi. • In grado di individuare gli errori e correggerli • Non essere impulsivo • In grado di pianificare un compito prima di iniziare • Capace di lavorare con un ritmo adeguato • Lavorare ad un ritmo troppo variabile Tratto da progetto Dyislang di Claudia Cappa et al MEMORIA SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI • In grado di richiamare la procedura corretta necessaria per risolvere un problema • Avere facilità nella lettura di ricordarsi le informazioni dall’inizio alla fine del testo • Imparare facilmente nuove parole, fatti e procedure • Riconoscere strutture precedentemente incontrate o simili • Essere abile nel gestire le diverse componenti della scrittura • Avere facilità nel calcolo mentale • Essere in grado di eseguire sequenze procedurali • Essere in grado di richiamare le procedure corrette necessarie per la risoluzione di un problema. • essere in grado di richiamare le informazioni necessarie •Quando si legge, dimenticarsi le informazioni dall’inizio alla fine del testo • Avere difficoltà a ricordare parole, fatti e procedure • Avere difficoltà a riconoscere strutture precedentemente incontrate e tendere a studiare a memoria • Avere difficoltà nel gestire le diverse componenti della scrittura • Avere difficoltà a fare a mente calcoli matematici • Tendere a perdere il conto nelle procedure a più fasi • Avere problemi nel ricordare le procedure corrette necessarie per la risoluzione di un problema • Avere difficoltà nel recupero delle informazioni anche quando sono offerti degli spunti • Comprendere le parole astratte • Selezionare le parole in modo appropriato • In grado di manipolare le sottoparti delle parole (prefissi e suffissi) • In grado di costruire frasi grammaticalmente corrette • In grado di elaborare testi orali o scritti per esprimere pensieri ed opinioni Tratto da progetto Dyislang di Claudia Cappa et al ORGANIZZAZIONE SPAZIALE E SEQUENZIALE SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI •In grado di eseguire le procedure sequenziali e di seguire le istruzioni con precisione • Imparare fatti, processi o fenomeni sequenziali o cronologici • In grado di presentare il proprio pensiero e le proprie idee in un chiaro ordine sequenziale • Capire facilmente mappe, grafici o diagrammi •Avere difficoltà a seguire le fasi successive delle procedure o delle istruzioni • Avere problemi nell’apprendimento delle sequenze e delle informazioni cronologiche • Avere difficoltà nel presentare le proprie idee con un chiaro ordine sequenziale • Avere difficoltà nell’interpretazione dell’informazione visiva senza l’aiuto degli altri • Avere difficoltà a copiare in modo preciso e a disegnare • Non essere molto abile a costruire e aggiustare le cose. • Copiare e disegnare accuratamente • Essere abile a costruire e ad aggiustare le cose Tratto da progetto Dyislang di Claudia Cappa et al SISTEMA MOTORIO PENSIERO SUPERIORE SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI •Scrivere lettere e numeri che sono regolari per forma e dimensioni. La grafia è leggibile •Scrivere le lettere e numeri che non sono regolari per forma e dimensioni. La grafia non è leggibile. • Stancarsi molto rapidamente quando si scrive •In grado di individuare i collegamenti tra i diversi materiali e discipline • Fare inferenze a partire da informazioni limitate • Avere buona immaginazione e creatività •Avere difficoltà ad individuare i collegamenti tra i diversi materiali e discipline • Avere difficoltà a fare inferenze ed a comprendere i significati sottostanti • Mostrare poca creatività e una tendenza ad aderire alle fonti già esistenti per le idee • Cercare di risolvere i problemi in modo confuso e non sistematico • Avere difficoltà a comprendere nuovi concetti senza l’aiuto da parte degli altri • In grado di continuare a scrivere per un lungo periodo • Utilizzare una presa comoda per la scrittura • Avere buone abilità manuali • Coordinare bene i movimenti delle mani e delle dita • Avere un buon equilibrio e una buona coordinazione motoria • Imparare rapidamente abilità atletiche • Utilizzare una presa scomoda per la scrittura • Imparare lentamente abilità che richiedono destrezza manuale • Coordinare con difficoltà i movimenti delle dita e delle mani • Avere scarso equilibrio e scarsa coordinazione motoria • Avere difficoltà nell’imparare nuove abilità atletiche Tratto da progetto Dyislang di Claudia Cappa et al • In grado di risolvere i problemi in modo sistematico • In grado di comprendere i concetti e le idee, individuando le loro componenti e / o collegamenti ad altri concetti e idee • Essere inclini a correre il rischio di esprimere nuove idee • In grado di fare generalizzazioni e astrazioni • Preferire aderire alle idee già esistenti ed evitare di proporre cose nuove. • Avere difficoltà nel fare generalizzazioni e astrazioni DA CHE COS’E’ COSTITUITA LA DGR16-7072 della Regione Piemonte? PENSIERO SOCIALE SEGNI POSITIVI SEGNI NEGATIVI •In grado di dimostrare un atteggiamento collaborativo • Mostrare un atteggiamento positivo verso le opinioni e gli interessi dei coetanei • Impegnarsi efficacemente nella conversazione, senza dominare o essere troppo passivo • Essere incline a percepire l’umore e i sentimenti delle persone •Avere difficoltà a collaborare con i coetanei • Mostra uno scarsa apprezzamento per le opinioni gli interessi dei coetanei • Nella conversazione, si tende ad essere o passivo o dominante • Ignorare i segnali relativi all’umore e ai sentimenti degli altri ALLEGATO 1 = protocollo d’intesa tra Stato/Regioni e definizione delle modalità uniformi su tutta la Regione per l’effettuazione della diagnosi e il rilascio della certificazione per DSA ALLEGATO 2= scheda di collaborazione scuola/famiglia ad uso della scuola primaria ALLEGATO 3 = scheda di collaborazione tra istituzioni scolastiche, istituzioni formative e famiglia, descrittiva delle azioni didatticopedagogiche e della abilità scolastiche Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Tratto da progetto Dyislang di Claudia Cappa et al ALLEGATO 1 ALLEGATO 1 Regione Piemonte Assessorato alla Ufficio Scolastico Regionale per il Tutela della Salute e Sanità, Edilizia Piemonte sanitaria, Politiche sociali e per la famiglia,Assessorato all’Istruzione, Sport e Turismo e Assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale Protocollo di intesa di recepimento dell’accordo Stato/Regioni del 25 ottobre 2012 e definizione delle modalità uniformi su tutto il territorio regionale per l’effettuazione della diagnosi ed il rilascio della certificazione diagnostica per i soggetti sospetti di DSA, di cui alla legge 170/2010 Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino ALLEGATO 1 Dato atto che a tal fine in data 18/01/2013 prot. 546/U è stato a tal fine costituito presso l’Ufficio Scolastico Regionale un gruppo di lavoro composto di rappresentati dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Regione, Direzioni Sanità, Istruzione, Formazione professionale e lavoro, che ha provveduto a predisporre una scheda di collaborazione scuola e famiglia descrittiva delle abilità scolastiche, utile ad attestare gli interventi posti in essere da parte della scuola; Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Vista la legge 170/2010, “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico” ed in particolare l’art. 3, comma 1 Visto l’accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento Visto il d.lgs. 17.10.2005, n.226, e successive modificazioni, recante “Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’art.2 della legge 28 marzo 2003, n.53”, ….. Considerato che occorre definire modalità uniformi su tutto il territorio regionale per l’effettuazione della diagnosi ed il rilascio della certificazione diagnostica per i soggetti sospetti di DSA; ALLEGATO 1 Ritenuto di stabilire che la richiesta di diagnosi presentata dalla famiglia al Servizio Sanitario Nazionale deve essere accompagnata dalla sottoscrizione congiunta da parte di scuola e famiglia della scheda di cui al punto precedente. La presentazione della scheda costituisce il presupposto per garantire l’avvio ed il completamento del percorso diagnostico entro 6 mesi. ………… Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino SCREENING/INDIVIDUAZIONE 1 FASE 2 Attuazione di Piani di intervento individualizzati per gli alunni individuati per verificare se con un intervento recuperano. Se non c’è recupero bisogna effettuare una ulteriore osservazione mirata per verificare se rientrano nella categoria BES 1.1 2 Strumento di indagine per evidenziare alcuni fattori di rischio e segni critici di una determinata patologia o disturbo. E’ l’applicazione su larga scala alla popolazione scolastica di strumenti di valutazione POTENZIAMENTO 1.2 E’ una procedura indispensabile soprattutto durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia ed i primi anni della scuola primaria 1.3 Richiedono una attività di formazione e di costruzione condivisa degli strumenti 2.1 1.4 Nella letteratura psicopedagogica indica un intervento in grado di favorire il normale sviluppo di una funzione che sta emergendo Si possono effettuare attraverso test specifici delle relative abilità rivolte direttamente agli studenti, attraverso questionari osservativi rivolti agli adulti di riferimento (genitori ed insegnanti) 2.2 Un buon potenziamento deve migliorare l’evoluzione del processo in misura maggiore rispetto alla sua evoluzione naturale. 2.3 Le LG p 5 ….”quando un docente osserva caratteristiche atipiche nelle prestazioni scolastiche predispone attività specifiche di recupero e potenziamento….” 2.4 “………se anche a seguito di tali interventi, l’atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia quanto riscontrato , consigliandola di ricorrere ad uno specialista per accertare la presenza o meno di un DSA” Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino DI FRONTE ALLE PRIME DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE… È IMPORTANTE … AGIRE SUBITO Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PER SOSTENERE OGNI SINGOLO BAMBINO nella sua specificità Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino INTERVENTO INTERVENTO ABILITAZIONE POTENZIAMENTO GRADUALE Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino STRATEGICO METACOGNITIVO STRUMENTI COMPENSATIVI MEDIATORI DIDATTICI MISURE DISPENSATIVE OBIETTIVI Interventi abilitativi 1. La costruzione dell’ dell’abilità abilità 2. L’ L’automatizzazione dell’ dell’abilità abilità 3. Sviluppo di strategie “toptop-down” down” La costruzione delle abilità: in generale Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino La costruzione delle abilità: in generale Lavorare molto sull’ sull’ analisi fonologica delle parole e sulla loro rappresentazione fonologica e metafonologia (fare l’ l’appello attraverso la metafonologia, metafonologia, trovare parole che facciano rima con i cognomi, trovare il cognome più più lungo e quello più più corto, togliere il fonema finale dei cognomi… cognomi…..) Graduare la presentazione dei grafemi partendo dalle vocali poi i suoni “lunghi” lunghi” es (M,N,L,R,) che per loro caratteristiche fonetiche facilitano l’ l’identificazione percettiva e la sintesi sillabica Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Interventi abilitativi Presentare i suoni simili per forma in tempi diversi per facilitare la memorizzazione facilitare la memorizzazione Presentare i suoni sordi e sonori in tempi diversi Lavorare sulle parole bisillabe e trisillabe piane Presentare digrammi e trigrammi più più tardi Fare attività attività di percezione uditiva (se a Guglielmino metto la K cosa diventa?) Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Interventi abilitativi La costruzione delle abilità:Caratteri caratteri Non insegnare contemporaneamente tutti i caratteri! E’ bene previlegiare lo stampato maiuscolo nella scrittura fino a quando tutti gli alunni abbiano acquisito una competenza sicura nell’abbinamento suono-segno. Insegnare contemporaneamente i quattro modi di rappresentazione delle lettere è come insegnare ad un bambino una parola nuova e contemporaneamente tutti i suoi sinonimi Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Metodo L’italiano è una lingua sillabica il metodo fonologico e sillabico è il più più adatto per insegnare ai bambini italiani la lettoletto-scrittura… scrittura… Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino PROBLEMI?????? COMINCIAMO A DIVERSIFICARE (SE NON CI PIACE PERSONALIZZARE) COSA? Fin da subito - I COMPITI - I TEMPI (ogni individuo ha il proprio…… DIDATTICA INCLUSIVA COMINCIARE A LAVORARE A COPPIE COORPERATIVE LEARNING……. QUESTO E’ POTENZIARE Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino TOMBOLA CON b INIZIALE Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Tombola/gioco oca con B intermedia SABBIA GAMBA ERBA LABBRA ALBA GABBIA TROMBA LIBRO ABITI ALBERO CUBO GABINETTO RUBARE GABBIANO OMBRELLO COLOMBO FORBICI GOBBA TUBETTO ROBOT Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino GIOCHI FONOLOGICI FASE 3 Avvio delle procedure di attuazione del percorso BES (colloquio con i genitori per collaborazione ed eventuale richiesta di accertamenti se si sospettano disturbi evolutivi specifici) Eventuale diagnosi se si tratta di Disturbi evolutivi SCREENING/INDIVIDUAZIONE 1 1.1 2 Strumento di indagine per evidenziare alcuni fattori di rischio e segni critici di una determinata patologia o disturbo. E’ l’applicazione su larga scala alla popolazione scolastica di strumenti di valutazione POTENZIAMENTO 1.2 E’ una procedura indispensabile soprattutto durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia ed i primi anni della scuola primaria 1.3 Richiedono una attività di formazione e di costruzione condivisa degli strumenti 1.4 3 Si possono effettuare attraverso test specifici delle relative abilità rivolte direttamente agli studenti, attraverso questionari osservativi rivolti agli adulti di riferimento (genitori ed insegnanti) 3.1 Cercare di parlare anche dei punti di forza oltre che delle difficoltà 4 3.2 4.1 3.3 4.2 5 3.4 4.3 QUANDO E’ UTILE RICHIEDERE UNA VALUTAZIONE SPECIALISTICA? RICONTROLLO ED EVENTUALE SEGNALAZIONE ALLA FAMIGLIA FAMIGLIA E DIAGNOSI DIAGNOSI Non parlare immediatamente di DSA perché potrebbero pensare ad una diagnosi già effettuata da voi Dove inviarli? Però cominciare a far capire quali sono i sospetti………. Importanza del team Eventualmente consigliare la lettura di alcuni testi facili sull’argomento Importanza della validità della diagnosi 4.4 Importanza di riportare la diagnosi a scuola 5.1 Criticità già elencate all’inizio 4.5 Disagi di una diagnosi tardiva 5.2 Validità della diagnosi 5.2 Consegna della diagnosi alla famiglia sempre attraverso una relazione dettagliata Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino ART 3 Comma 2° 2° 3 Legge 8 ottobre 2010 n 170 Quando persistono delle difficolta’ negli apprendimenti nonostante si siano attivati percorsi di POTENZIAMENTO SCOLASTICO. Paola Guglielmino Universita degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Si raccomanda che il percorso dalla diagnosi alla presa in carico…sia il seguente 1. Entro la metà del primo anno della scuola primaria gli insegnanti rilevano, dopo attività di didattica adeguata, le difficoltà persistenti relative all’apprendimento: ! di lettura e scrittura: difficoltà nell’associazione grafema/fonema e/o fonema/ grafema; mancato raggiungimento del controllo sillabico (consonante-vocale) in lettura e scrittura; eccessiva lentezza nella lettura e nella scrittura; incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile di calcolo: difficoltà nel riconoscimento di piccole quantità; difficoltà nella lettura e/o scrittura dei numeri entro il 10; difficoltà nel calcolo orale entro la decina anche con supporto concreto 2. In presenza di criticità relative a questi indicatori, gli insegnanti mettono in atto gli interventi mirati (attività di potenziamento specifico) descritte nelle raccomandazioni del quesito B3 (a pagina 42 e seguenti) e ne informano le famiglie. 3. Nel caso in cui le difficoltà relative all’apprendimento di lettura e scrittura (descritte al punto 1) persistano anche dopo gli interventi attivati, gli insegnanti propongono alla famiglia la consultazione dei servizi specialistici ai fini dell’approfondimento clinico. 4. Il team specialistico multi-professionale effettua la valutazione, formula la diagnosi e definisce un progetto complessivo di intervento che comunica alle famiglie. Previo accordo con le famiglie, stabilisce i contatti con il personale scolastico ai fini di integrare programmi educativi e interventi specifici. ………. Per gli studenti che, nonostante adeguate attivita' di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficolta', la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attivita‘ non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. E’ SCONTATO CHE CHI ARRIVA AI SERVIZI NON SIA STATO SOLO INDIVIDUATO MA SIA GIA’ RISULTATO RESISTENTE ALLE ATTIVITA’ MIRATE ORGANIZZATE A SCUOLA LA RELAZIONE CLINICA LA LETTURA DELLA DIAGNOSI Quali informazioni ricavare dal confronto con i clinici e dalla lettura del documento diagnostico per un bambino DSA? E soprattutto come utilizzare le informazioni per la compilazione del PDP oltre che per ottimizzare il percorso del bambino stesso? Il processo clinico di “classificazione diagnostica” nei DSA consiste in una valutazione guidata dalla ricerca dei criteri che intercettano il quadro secondo i manuali diagnostici di riferimento per la comunità scientifica Una “classificazione diagnostica” assegna il problema di un individuo ad una determinata categoria Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino LA RELAZIONE CLINICA Il processo clinico di “formulazione diagnostica” ha l’obiettivo di evidenziare ciò che l’individuo presenta come caratteristica “particolare” e dovrebbe essere correlata ad un “profilo di abilità” finalizzato alla progettazione ottimale per gli aiuti, gli ausili…del soggetto LA RELAZIONE CLINICA Nell’ambito dei DSA la relazione clinica comunica la “formulazione diagnostica” con lo scopo di creare un ritratto completo dell’individuo composto da : dati che provengono da diverse fonti (genitori, scuola, bambino) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Profilo di “abilità” dell’individuo Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino LA RELAZIONE CLINICA Evidenzia i deficit Ma anche i punti di forza IPOTESI DIAGNOSTICA DIAGNOSI: Si può effettuare dalla fine del 2° anno della scuola primaria per la lettura e la scrittura e in terza classe per il calcolo Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino (SNLG, Consensus Conference, Roma 2011) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino EQUIPE Diagnosi classificatoria Diagnosi funzionale Neuropsichiatra Infantile Psicologo Logopedista Psicomotricista Ortottico optometrista accomuna all’interno di una stessa categoria condizioni cliniche eterogenee rende facilmente conto della variabilità che caratterizza i diversi quadri Importante per il “cosa fare” DSM-IV o ICD-10 PROFILO DI FUNZIONAMENTO Diagnosi classificatoria Diagnosi classificatoria Diagnosi funzionale Diagnosi funzionale (o qualificazione) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino DIAGNOSI ……..il livello prestazionale di A. è stato indagato attraverso le Matrici Progressive di Raven con risultato di 19/36 situandosi tra il 10° ed il 25° centile. E’ da sottolineare il fatto che Andrea ha eseguito l’ultima parte del test in modo molto frettoloso ed è stato richiamato più volte ad esaminare con maggiore tempo ed attenzione le schede. E’ indispensabile effettuare un test ulteriore per la valutazione del livello cognitivo (Leiter test o WISH); il “Test delle campanelle” per la valutazione dell’attenzione ha dato i seguenti risultati: punteggio di accuratezza (120”), Andrea ha individuato 110 campanelle quindi situandosi al di sotto del 10° percentile per l’età; punteggio di rapidità (41 campanelle trovate) quindi anche in questo caso al di sotto del 10° percentile; La diagnosi tempestiva e corretta del DSA va oltre la prevenzione secondaria; Deve essere vista come reale “prevenzione primaria” nei confronti dello sviluppo di patologie psichiatriche franche (quali depressione, ansia, disturbi della condotta ecc.). DIAGNOSI La diagnosi non è utile né inutile, dipende da come si usa (Stella Convegno Novara “La qualità nella diagnosi dei DSA” Novara 18 gennaio 2013) La diagnosi dovrebbe mettere in relazione punti di forza e di debolezza tra scuola e sanità La diagnosi deve essere “letta ed interpretata “dall’insegnante” QUINDI?????? Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino abilità di LETTURA, SCRITTURA e CALCOLO: perché sono le abilità di base di tutti gli apprendimenti ABILITA’ LINGUISTICHE: indispensabili per la comprensione e la verifica degli apprendimenti FUNZIONI ESECUTIVE: utili a capire le capacità di pianificare le attività QUOZIENTE INTELLETTIVO (QI): per capire il potenziale di apprendimento CONTENTUTI DIAGNOSI MEMORIA (a lungo termine, breve termine e di lavoro ) QUANDO E’ DIAGNOSI? ATTENZIONE: per valutare l’attenzione sostenuta, selettiva, … la distraibilità e l’affaticabilità nello svolgimento dei compiti, … QUANDO LA PRESTAZIONE NEL TEST INTELLETTIVO QUANDO LA PRESTAZIONE NELLE E’ NELLA NORMA O PROVE DI LETTURA COMPITAZIONE ( FUSIONESEGMENTAZIONE…) E CALCOLO HA UN VALORE INFERIORE A -2DS RISPETTO AL VALORE MEDIO DELL’ETA’ CORRISPONDENTE (O SOTTO IL 5° PERCENTILE) CANALI SENSORIALI preferenziali: per conoscere le sue modalità di apprendimento PRASSIE: perché anche la scuola richiede la capacità di eseguire movimenti finalizzati ASSENZA DI ALTRI ELEMENTI DI GRAVITA’ PERCEZIONI: perché qualsiasi informazione da apprendere passa prima dai canali percettivi Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Valutazione clinica/insegnante La valutazione specialistica esamina la “best performance” performance”, mentre l’ l’insegnante valuta la prestazione all’ all’interno del contesto scolastico. E’ E’possibile che la prestazione sia più più scarsa nella seconda condizione a causa di altri fattori che interferiscono con la prestazione stessa. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Quali sono le informazioni utili alla scuola? -1 CLASSIFICATORI CAPACITA’ CAPACITA’ PRESTAZIONE È l’abilità abilità di un individuo di eseguire un compito. Ha lo scopo di indicare il più più alto livello di funzionamento che una persona può raggiungere nel dato dominio Per valutarla sarebbe utile un ambiente “standardizzato” standardizzato”. Descrive ciò che un individuo fa nel suo ambiente. Dato che l’ l’ambiente attuale indica un contesto sociale, la performance può anche venire considerata come “coinvolgimento in una situazione di vita” vita”. Il divario tra capacità e performance riflette la differenza d’impatto tra l’ambiente attuale e quello “standardizzato” e quindi fornisce una guida utile riguardo alle modifiche da attuare nell’ambiente dell’individuo per migliorare la sua performance. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Per capire il potenziale di apprendimento e quindi: quanto possiamo pretendere e che tipo di intelligenza ha (verbale,…) QI Memorie Attenzione Per conoscere le modalità di apprendimento Per valutare l’attenzione sostenuta, la distraibilità e l’affaticabilità nello svolgimento dei compiti Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Quali sono le informazioni utili alla scuola? -2 Aspetti percettivi Prassie Funzioni esecutive Perché qualsiasi informazione da apprendere passa prima per i canali percettivi Quali sono le informazioni utili alla scuola? -3 Abilità linguistiche Perché anche la scuola richiede la capacità di eseguire movimenti finalizzati • Lettura, Utili a pianificare le attività scrittura, calcolo Perché sono abilità “scolastiche” specifiche Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino DIAGNOSI INTEGRAZIONE VISUOMOTORIA - Risultati VMI, CIFRARIO, PROVE DI GRAFISMO……. Indispensabili per la comprensione e la verifica degli apprendimenti Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PER GLI INSEGNANTI E PDP PDP Evitare lavori molto lunghi anche se semplici Evitare almeno inizialmente compiti che richiedono buone capacità organizzative (prendere appunti durante le lezioni) Evitare prove di comprensione con testi difficili Aiutare il ragazzo ad effettuare produzioni scritte facili magari con utilizzo di schemi Tenere presente le difficoltà a casa nello studio (non attribuire troppo materiale e richiedere mappe o schemi scritti) Uso di aiuti esterni nello studio delle materie scientifiche (ad es calcolatrice) • MEMORIA VERBALE A BREVE TERMINE O DI LAVORO (digit span prove di ripetizione, listening span test………) ad es difficoltà di copia alla lavagna Problemi di attenzione Difficoltà nel calcolo mentale, scrittura del numero, dettato ortografico esposizione orale ,recupero del lessico specialistico Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PER GLI INSEGNANTI E PDP Problemi di attenzione PDP Verificare sempre che la consegna sia capita (soprattutto nel adhd) Evitare lavori lunghi anche se molto semplici Far sedere gli alunni “con problemi di attenzione” ai primi banchi Dare consegne chiare e brevi; eventualmente far ripetere all’alunno Utilizzare il più possibile parole chiave colorate alla lavagna, schemi…… Definire con chiarezza i tempi necessari per svolgere le attività giornaliere Ridurre il più possibile le spiegazioni orali e lasciare ampio spazio ai commenti degli studenti ed alle dimostrazioni pratiche Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PER GLI INSEGNANTI E PDP PDP Problemi di attenzione Strutturare le lezioni in modo da favorire il lavoro in piccoli gruppi (ccoperativ learning o peer tutor) Evitare almeno inizialmente compiti che richiedono buone capacità organizzative (prendere appunti durante le lezioni) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PASSAGGIO CHIAVE DEL MOMENTO VALUTATIVO PER GLI INSEGNANTI E PDP PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PDP Evitare prove di comprensione con testi difficili Aiutare il ragazzo ad effettuare produzioni scritte facili magari con utilizzo di schemi Tenere presente le difficoltà a casa nello studio (non attribuire troppo materiale e richiedere mappe o schemi scritti) Uso di aiuti esterni nello studio delle materie scientifiche (ad es calcolatrice) Problemi di attenzione Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino ATTIVITA’ DI RECUPERO INDIVIDUALIZZAT O STRUMENTI COMPENSATIVI PDP FORME DI VERIFICA E DI AUTOVALUTAZIO NE PDP MODALITA’ DIDATTICHE PERSONALIZZAT E MISURE DISPENSATIVE nel quale dovrebbero trovare spazio: la definizione degli obiettivi formativi calibrati sui bisogni dei singoli allievi l’indicazione delle misure dispensative e/o compensative utili nei diversi ambiti disciplinari l’esplicitazione dei criteri e delle modalità di valutazione per i diversi ambiti disciplinari e/o educativi la definizione dei criteri di valutazione personalizzati l’indicazione di prove e strumenti di rilevazione differenziati. MODALITA’ DIDATTICHE PERSONALIZZATE Permette di creare “su misura” una personalizzazione del percorso formativo dell’alunno Permette di monitorare l’andamento Favorisce il lavoro collegiale (condivisione nel programmare, insegnamento, valutazione…) Facilita il passaggio di notizie al cambio del docente/ciclo scolastico insieme alla scheda Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PDP Permette di creare “su misura” una personalizzazione del percorso formativo dell’alunno Permette di monitorare l’andamento Favorisce il lavoro collegiale (condivisione nel programmare, insegnamento, valutazione…) Facilita il passaggio di notizie al cambio del docente/ciclo scolastico insieme alla scheda Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PDP livelli minimi «Il PDP non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA, esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico - educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.» (CM n. 8 - 6/3/13) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino CONSIGLIO DI CLASSE PDP RILEVARE le problematiche nell’esperienza scolastica E’ importante identificare anche i livelli massimi attesi (la cosa migliore che immagino possa riuscire a fare quest’anno), così da poter definire anche i livelli intermedi. Valutare l’esistenza di necessità educative non soddisfabili con le tradizionali metodologie didatti COME Osservazioni mediante strumenti condivisi Recepimento documentazioni (Diagnosi di DSA, Verbali di accertamento handicap, relazioni cliniche, altro...) PDF PEI L. 104 / 1992 Elaborare l’intervento personalizzato PDP L.170/2010 Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino PDP Direttiva 27.12.2012 Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino COSA DOBBIAMO ABBANDONARE??? FASE 4 Formalizzazione della procedura ed avvio degli interventi Approvazione del PDP da parte dei docenti, genitori e dirigente scolastico Le ricerche effettuate in relazione al rapporto tra stili di pensiero degli insegnanti e quelli degli alunni, hanno evidenziato che gli studenti hanno prestazioni migliori e vengono valutati più più positivamente dagli insegnanti, quando i loro stili sono in sintonia con quelli degli insegnanti. insegnanti. Per far si che gli studenti mostrino quel che sono veramente in grado di fare, la congruenza dell’ dell’insegnamento e della valutazione con i loro stili è essenziale. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino STILI DI APPRENDIMENTO E STILI DI INSEGNAMENTO Secondo Polá Poláček e La Marca (2002) occorre che gli Insegnanti siano preparati sull’ sull’esistenza e sull’ sull’utilizzazione degli stili nell’ nell’insegnamento. insegnamento. A stili distinti di utilizzo da parte degli studenti, dovrebbero corrispondere da parte degli insegnanti differenti metodi di insegnamento e di valutazione Promozione dell’ dell’apprendimento in gruppo, gruppo, perché perché gli alunni possano rendersi conto che esistono stili differenti che vengono utilizzati dai loro compagni ed arricchirsi reciprocamente oltre che e imparare a tollerare tali differenze. Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino CONOSCENZE STRATEGIE ABILITA’ COGNITIVE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI MOTIVAZIONI STILI COGNITIVI Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino COSA E’ VINCENTE? La conoscenza dei principali stili cognitivi degli alunni (permette la pianificazione degli interventi e la creazione di ambienti più adatti) QUINDI Adattare l’insegnamento allo stile di apprendimento degli alunni Promuovere negli alunni la consapevolezza del proprio stile + La riflessione sulle caratteristiche proprie personali, del proprio metodo di insegnamento Promuove l’efficacia di qualsiasi intervento didattico specialmente in prospettiva di una educazione personalizzata e per un effettivo sviluppo dell'intelligenza e della competenza metacognitiva Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino MA COS’E’ LO STILE ? Lo stile è una combinazione delle attitudini con alcune componenti della personalità. È una modalità di risposta alla stimolazione ambientale, mentre l’abilità si riferisce al contenuto ( quindi l’abilità condiziona il rendimento, mentre lo stile riguarda il processo cognitivo) E’ una variazione individuale nel modo di percepire, ricordare, pensare, apprendere, immagazzinare, trasformare e utilizzare le informazioni provenienti dall’ambiente. MA COS’E’ LO STILE ? Dallo stile cognitivo dipende lo stile di apprendimento che consiste nel modo individuale e abituale di acquisizione del sapere, nell’utilizzazione di destrezze, nell’uso di atteggiamenti verso le materie scolastiche durante tutto l’apprendimento scolastico E’il modo personale di percepire ed elaborare stimoli ambientali in strutture coerenti e significative in base alle quali poi si interagisce con l’ambiente. Assumono particolare importanza nell’apprendimento scolastico e nella scelta e nell’esercizio della professione (Poláček, 2004) Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino QUINDI? Come rispondere agli stili degli apprendimenti degli studenti rimanendo se stessi???? Dopo aver osservato e compreso lo stile preferito degli alunni della propria classe è importante che gli insegnanti revisionino le aspettative adattando differenti stili di insegnamento Sarà importante (ad es attraverso attività di gruppo) far sì che lo studente si renda consapevole del proprio stile di apprendimento e di studio e si confronti con gli stili dei compagni (metacognizione) - Acquisire consapevolezza che esistono stili cognitivi differenti che non si identificano con l’intelligenza e con le abilità abilità - riflettere sulle proprie modalità modalità di insegnamentoinsegnamento-apprendimento perché perché influiscono molto sull’ sull’interazione e sul rendimento degli alunni - riconoscere e valorizzare le strategie preferite dagli studenti e far sì sì che ognuno di loro ne possano sperimentare altre Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino Come rispondere agli stili degli apprendimenti degli studenti rimanendo se stessi?? Variare ed incrementare il proprio repertorio di metodi di insegnamento fornendo una molteplicità molteplicità di situazionisituazioni-stimolo che permettano allo studente sia di utilizzare il proprio stile sia di poterne sperimentare altri… altri…. E ALLORA????? FLESSIBILITA’ FLESSIBILITA’ Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino FLESSIBILITA’ FLESSIBILITA’ Tutti i docenti, in base alla loro personalità personalità preferiscono una strategia rispetto ad un’ un’altra però Scegliere una strategia diversa a seconda dell’obiettivo che ci si pone Allo stesso modo scegliere delle strategie diverse per le valutazioni Dott.ssa Paola Guglielmino Università degli Studi di Torino