Obiettivi della lezione #2 • La lezione oggi affronta i seguenti temi: – – – – i progetti urbani: un problema complesso una lettura “economica” della città e dei progetti i soggetti: l’articolazione pubblico e privato le caratteristiche, il ruolo e gli obiettivi generali e particolari lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | Conoscere Decidere lezione #2 del 14/10/05 Gestire Il processo decisionale Conoscere, decidere e gestire nell’ambito di un progetto sono azioni che formano una sequenza stabile ? Decidere Conoscere Gestire • Chi gestisce produce una conoscenza che viene utilizzata da chi decide • Per questa ragione, la gestione del progetto inizia prima della progettazione e accompagna tutte le fasi di ideazione e attuazione lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 1 La valutazione e i progetti/programmi • L’oggetto delle decisioni/valutazioni riguarda processi, programmi e progetti anche caratterizzati da complessità • Nell’ultimo decennio le maggiori azioni per la città e le maggiori occasioni d’investimento immobiliare hanno riguardato – la trasformazione e riqualificazione di aree urbane degradate – sottoutilizzate sotto il profilo fisico – inadatte sotto il profilo funzionale alle richieste di qualità urbana • In questo contesto la valutazione non è solo strumento contabile diventa strumento formativo e di apprendimento – processo cognitivo (…) volto alla riduzione della complessità, all’individuazione di criteri di scelta lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 I molteplici aspetti della complessità • Una caratteristica comune ai progetti e programmi di riqualificazione urbana è la complessità • La complessità caratterizza temi e strumenti impiegati per decidere, progettare, gestire e attuare la trasformazione e, anche scontando una certa schematicità, può essere tematizzata in tre ambiti: • la complessità delle funzioni; • la complessità dei soggetti; • la complessità delle risorse. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 2 Complessità di funzioni • La complessità delle funzioni, la contemporanea presenza di funzioni pubbliche e private è uno degli elementi che caratterizza i progetti di trasformazione e di riqualificazione delle città • La ricerca di nuova qualità urbana attraverso la ricapitalizzazione delle città e la promozione della mixité funzionale, di opere pubbliche e private rappresenta uno degli obiettivi del processo decisionale alla base degli strumenti di pianificazione e progettazione di tali ambiti lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Complessità di soggetti • Operare nella città consolidata comporta la complessità dei soggetti • Nuovi strumenti di riqualificazione e potenzialmente interessati programmazione e di attuazione aprono alla definizione degli attori effettivamente coinvolti: – i soggetti legati allo stato di fatto dell’area (utilizzatori, proprietari, gestori), – alla sua trasformazione (proprietari, decisore pubblico, investitori, attuatori, gestori) lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 3 Complessità di risorse • La complessità dei soggetti e delle funzioni rimanda alla complessità delle risorse e degli investimenti per l’attuazione dei progetti • Le caratteristiche di molti progetti riguardano – complessità degli investimenti da parte di soggetti pubblici e privati – reperimento delle risorse per la realizzazione del progetto – una molteplicità dei canali di finanziamento • A partire da queste condizioni il processo decisionale deve rappresentare un gioco a somma positiva per tutti i soggetti, e il rischio della mancata adesione del settore privato diventa occasione per la ricerca di un’intesa, una negoziazione lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Strumenti per governare la complessità • La gestione della complessità comporta l’identificazione delle ragioni economiche alla base del conflitto fra soggetto pubblico e operatori privati • Una chiara lettura dei meccanismi economici alla base dei comportamenti degli attori in gioco consente la scelta degli strumenti per supportare i decisori nella riqualificazione fattibile ed efficiente delle città entro un frame condiviso e meno conflittuale – strumenti di programmazione e pianificazione complessa – nuovi soggetti attuatori – strumenti per la realizzazione della città pubblica da parte dei privati lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 4 La città dal punto di vista economico • Due sono i temi per la lettura economica dei processi di trasformazione della città e di valorizzazione dei suoli: – l’economia pubblica spiega le ragioni del comportamento degli operatori privati con riferimento all’articolazione dei beni in privati e pubblici – l’economia urbana spiega la genesi del valore fondiario e le modalità di valorizzazione dei suoli lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Beni privati nella città • • • • I beni privati sono tutti i beni che acquistiamo Le caratteristiche di questi beni: – acquistandolo noi escludiamo gli altri individui dall’uso del bene – il consumo del bene è quindi rivale In questo caso, esiste un sistema di prezzi che regola il consumo dei beni privati Nella città i beni privati sono gli immobili a destinazione privata lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 5 La città pubblica • I beni pubblici: – non è possibile escludere alcun individuo dalla sua fruizione • In genere non è possibile limitare l’uso di questi beni in senso fisico e attraverso un sistema di prezzi • A causa dell’impossibilità di razionare il bene mediante il sistema dei prezzi, offerta di questi beni è a carico del soggetto pubblico lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Prezzo e beni pubblici ◆ ◆ Un’impresa privata non offrirà beni pubblici per l’impossibilità di imporre un prezzo al bene o servizio offerto ◆ Il fruitore non pagherà/realizzerà volontariamente un bene pubblico: è convinto che ne beneficerà a prescidere che contribuisca o meno al costo La realizzazione dei beni pubblici non avviene con le stesse modalità dei beni/immobili privati ◆ le opere pubbliche vengono pagati attraverso tassazione (Ici, oneri concessori) per evitare free rider (chi non contribuisce al finanziamento dei beni pubblici) ◆ specifici accordi pubblico-privati spingono il privato a realizzare opere di interesse pubblico ◆ La presenza del fenomeno del free riding renderebbe difficile o impossibile per il libero mercato la produzione efficiente di beni pubblici lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 6 Caso #1: • Glasgow Harbour (UK) Clydeport’s joint venture with the Bank of Scotlan to create a £500m waterfront village on an 80 acre site north of the Clyde Tunnel. Under the scheme, Yorkhill, Meadowside and Merkland Quays will be redeveloped to accommodate 2,500 homes,shops, offices and leisure facilities. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Caso #2 • Glasgow Riverside • • • The City Council has invited consortia of developers to Express interest in carrying out the regeneration of Oatlands The development will consist primarily of 1,250 new houses.1,000 of these will be for owner–occupation, and the successful development consortium will have to make provision for the remaining 250 houses, at agreed rents, to rehouse members of the local community. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 7 Città pubblica e città privata Alla luce delle caratteristiche dei beni pubblici e privati è possibile distinguere tre categorie di beni che compongono la città e i progetti. • opere private, ovvero gli interventi realizzati e gestiti dai privati poiché consentono un adeguato profitto per gli investitori interessati • opere pubbliche, ovvero le opere completamente a carico dell’Amministrazione comunale, poiché pur generando benefici per la collettività non determinano alcun ritorno finanziario • attrezzature collettive che garantiscono un ritorno finanziario, di norma realizzate dal soggetto pubblico e che possono essere gestite da un operatore privato lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Perché studiamo la rendita • La teoria della rendita fondiaria fornisce gli strumenti per la lettura e l’analisi dell’ambiente costruito. – Se da un lato la rendita regola lo sviluppo di ambiti urbani e l’organizzazione spaziale della città, dall’altro viene considerata una delle principali ragioni di conflitti, ingiustizie sociali e inefficienze nella produzione della città pubblica e privata • La teoria della rendita consente quindi spiegare le ragioni dello sviluppo e nella trasformazione di una città e le relazioni che intercorrono tra i soggetti che vi partecipano lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 8 La rendita in un’economia agricola • Il modello sviluppato da Ricardo trova i suoi presupposti in un’economia agricola caratterizzata da una molteplicità di coltivatori che all’inizio coltivano la terra fertile, mentre con l’aumentare della popolazione coltivano terre meno fertili. • La terra meno fertile, terra marginale, è in grado di fornire una quantità di prodotto capace di remunerare solo i fattori della produzione (forza lavoro, capitale investito e profitto normale dell’imprenditore). • Le terre più fertili, invece, assicurano una produzione superiore. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Rendita fondiaria e fertilità. Il modello di Ricardo • Il prodotto delle terre più fertili è ripartito in due quote: ● la prima è impiegata per remunerare i fattori di produzione; ● la seconda è la rendita. ● La rendita quindi è intesa come un residuo interno al processo produttivo legato alle differenti fertilità dei terreni. prodotto Carattere residuale della rendita: all’aumentare della fertilità dei suoli, la rendita cresce. fertilità decrescente lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 9 Rendita e prezzi dei suoli • Essa non è compresa nel costo di produzione del prodotto, ma deriva dal prezzo del prodotto stesso. • Se è la domanda del prodotto che genera la domanda del suolo, allora il prezzo che si è disposti a pagare per l’uso del suolo deriva dal prezzo del prodotto finale. – “Corn is not high because a rent is paid, but a rent is paid because the corn is high” • nel mercato immobiliare il prezzo di un’immobile è elevato in ragione della domanda, e conseguentemente, il prezzo di un’area edificabile è elevato perchè il prezzo degli immobili che potrò realizzare sull’area sono elevati, e non viceversa. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Rendita e localizzazione • Il secondo modello (von Thünen) pone la formazione della rendita fondiaria non più in funzione della differente fertilità dei suoli - e quindi di una caratteristica intrinseca del bene fondiario - bensì della localizzazione - ovvero di una sua caratteristica estrinseca. • Le categorie interpretative del modello si basano su differenti livelli di accessibilità delle aree rispetto al centro e quindi sui costi di trasporto che i produttori localizzati sul territorio devono sostenere per accedere al mercato. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 10 Rendita fondiaria e posizione. Il modello di von Thünen • Alla base del valore vi è l’accessibilità dei suoli: – se ci avviciniamo al centro, il luogo dello scambio, i produttori agricoli sostengono costi di trasporto decrescenti – a parità di prodotto e di costi di produzione, rimane un residuo per remunerare la proprietà fondiaria La rendita (il valore dei suoli) sorge in ragione di un diverso costo di trasporto sostenuto dai produttori. rendita Sulla terra marginale, i costi coprono tutti i ricavi e non vi è residuo: la rendita è nulla distanza dal centro lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 Rendita/valore dei suoli Rendita assoluta e differenziale Il valore dei suoli più centrali della città è legato alla rendita assoluta a cui si somma la rendita differenziale, che sorge per una superiore qualità (accessibilità) delle aree Suolo marginale urbano: il suo valore è legato ad una rendita di scarsità complessiva dei suoli urbani (rendita assoluta) Rendita dei suoli agricoli Verso la periferia lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 11 Rendita differenziale e assoluta (II) • La formalizzazione geometrica illustra in quale modo rendita differenziale e rendita assoluta si articolino nella genesi del valore fondiario: – la rendita differenziale è determinata dal prezzo dei beni prodotti e il vantaggio che il proprietario ritrae in funzione di una superiore fertilità o accessibilità della propria area – la rendita assoluta esprime il vantaggio di cui tutti i proprietari di una determinata categoria di beni godono in virtù della limitata offerta del bene di loro proprietà. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 La rendita come fenomeno dinamico • Il valore dei suoli, e quindi la rendita, muta al variare della caratteristiche della città • Queste sono dinamiche e non statiche e sono influenzate – da decisioni private (ad es. la realizzazione di nuovi insediamenti, di un centro commerciale) – da decisioni pubbliche (la realizzazione di una piazza, di un’infrastruttura…) lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 12 Il ruolo degli strumenti di pianificazione • Il piano rappresenta uno strumento che modifica gli assetti del territorio: – aree prima sfavorite possono acquistare nuovo valore attraverso l’infrastrutturazione di parti di città, la modifica delle destinazioni d’uso delle aree, la creazione di nuovi servizi e centralità (parchi, centri commerciali). • La realizzazione delle previsioni di piano può provocare un aumento dei prezzi degli immobili localizzati in prossimità dell’opera, aumentando conseguentemente del valore di terreni, ovvero la rendita differenziale. lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 I problemi aperti • L’aspetto problematico è legato al fatto che solo una categoria ben precisa di cittadini - i proprietari fondiari si appropria del valore generato dal soggetto pubblico attraverso le scelte di piano e spesso è interessata a indirizzare tali scelte • Il problema è quindi la correttezza del riconoscimento della rendita al proprietario privato • nell’acquisizione di suoli per la realizzazione di opere pubbliche, è corretto che il soggetto pubblico riconosca ai proprietari tutta la rendita, dal momento che essa è stata in parte generata dallo stesso soggetto pubblico? lab gestione_estimo | prof. Antonella Faggiani | lezione #2 del 14/10/05 13