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DISEGNI SCONOSCIUTI DEL BAROCCIO.
ELLA numerosa raccolta di disegni clelia R. Galleria
degli Uffizi, ho potuto in questi giorni rivendicare al
Baroccio sei disegni, ritenuti, per tradizione fino ad
oggi, di mano del pittore senese Francesco Vanni. Ad
essi posso aggiungerne un altro da me identificato nella
serie di disegni testè ceduti alla nostra Galleria dal
comm. Magherini Graziani.
Credo utile far conoscere agli studiosi questi sette
disegni inediti del Baroccio, cominciando da quello
del Magherini Graziani, da collocare fra i più belli e significativi del valente
pittore urbinate.
FIG.
A.
Sopra una carta giallognola ~ larga mm. 2 IO per 140 - sono schizzati,
a penna e bistro, alcuni pensieri per una santa Famiglia; a destra la Madonna
col bambino Gesù addormentato, con dolce abbandono infantile, sulle ginocchia
materne; a sinistra la Madonna, seduta in terra, in atto eh prendere il divin
pargolo dalle braccia di S. Elisabetta, seduta, vista di schiena. Più indietro
nel mezzo vedesi schizzata due volte la figura cii S. Giuseppe, con ambedue
le braccia appoggiate, in atto di osservare il gentile episodio di tenerezza.
FIG.
B.
A tergo della stessa carta trovansi altri rapidi schizzi; cioè, a sinistra un
gruppo eli figure di cui la prima ric(9rda nell'atteggiamento - ma in senso
contrario - la Maddalena nella Deposizione del Baroccio, esistente nell'Archigillnasio di Bologna; e allo stesso quadro sembrano riferirsi anche le due
mezze figure muliebri, indicate nel lato destro. Evvi inoltre schizzato un san
Giovannino giacente ed · un gatto in riposo, in tutto simile al disegno 9160
'degli Uffizi (I).
Tanto del recto quanto del verso di questo disegno, d'indiscutibile aùtenticità e fino ad oggi affatto sconosciuto, sono ben lieto di darne qui le riproduzioni, eseguite nel gabinetto fotografico della Direzione della R. Galleria
degli Uffizi.
Con molta probabilità il Baroccio tracciava questi pensieri in quel periodo
di tempo in cui stava elaborando i due noti quadri che qui riproduciamo, cioè
il Riposo z'n Egitto (fig. C) d'ispirazione correggesca, conservato nella Pinaco-
(I) Vedasi la riproduzione del eliso 9160 nel bel volume del Dr DI PIETRO, p. 58. Disegni
sconosciuti di Federico Barocci negli U..fJizi. Firenze, Istituto micrografico italiano, 1913.
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teca Vaticana e la S. Famiglia del Museo di Chantilly (fig. D), conosciuta sotto
il titolo di Madonna del gatto.
Fig. A. -
Baroccio -
Fig. B. -
lJffizi, già Collez. Magherini Gr'lziani.
Baroccio -
Tergo del disegno precedente.
Se 'a rigore di termini nel nostro disegno non si riscontrano parti che
corrispondano con esattezza a quelle dei due quadri sopra ricordati, pur tuttavia
in questi segni magistrali traspare una così stretta analogia, sia nel tipo delle
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figure, sia nello spirito e nel sentimento che animano ambedue le geniali composizioni, da farceli ritenere primi pensieri per le medesime. Difatti l'atteggiamento della Madonna, disegnata a destra , è identico a quello della Madonna
nel quadro della Vaticana, con la sola differenza che il braccio disteso è il
sinistro in luogo del destro. La figura di S. Giuseppe ricorda quella del quadro
Fig. C. -
Baroccio -
Il riposo in Egitto -
Pinacoteca Vaticana.
di Chantilly nell'espressione gioviale di chi contempla una scena gradita.
Questa mia induzione verrebbe in certo modo corroborata per la presenza del
gatto - l'animale prediletto al pittore - schizzato a tergo, e che ha dato il
titolo al delizioso quadro di Chanti1ly, tutto pervaso d'intima giocondità famigliare, al pari del nostro disegno; la cui accurata esecuzione ci attesta come
la mano dell'artista siasi amorosamente indugiata ad accarezzare il delizioso
volto della Vergine ed il delicato corpicino del pargoletto Gesù.
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FIG.
E.
Dis. 16504. - Stuclio di braccio virile .clestro e due rapidi schizzi della
mano, per il manig"olclo visto di schiena nel «Martirio cii S. Vitale» a Brera
. (fig. F-bis )" A tergo: altro schizzo dello stesso braccio e pensiero di una vasca.
Fig. D. -
Baroccio -
La Madonna del Gatto -
Museo di Chantilly.
Matita nera e gessetto, carta cerulea.
Largo mm. 255. - Alto mm. 180 .
. FIG. F
Dis. 165°5 . - Fig"ura muliebre seduta, volta a destra con un fanciullo in
grembo, tenendo il braccio disteso in basso.
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Fig. E. -
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Baroccio -
Dis. r6504 -
Uffizi.
È un primo pensiero
per la donna con due
fanciulli, dipinta sul davanti a sinistra del quadro
di Brera surricordato.
:Matita nera, carta
cerulea.
Alto mm. 276.
Largo mm. 200.
Fig. G.
Dis. 47i 7, Collezione
Santarelli. - Due mezze
fig'ure; l'una di g.iovane
frate seduto, col capo appog'giato sulla mano dritta; l'altra è studio per
una :Maddalena con un
crocifisso nella mano destra e con l'altra sopra
un libro aperto.
Matita nera, con leg'g-eri lumi di g'essetto,
carta grigiastra avente
per filigrana il monogramma di Cristo.
Largo mm. 375.
Alto mm. 250.
:!9 -
Boli. d'.·lr/e.
Fig. F. -
Baroccio -
Dis. r6505 -
Uffizi.
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226 -
Nutro speranza che qualche co rt ese persona possa indi ca rmi per quale
dipinto esso abbia servito.
È da notare che a tergo della s tessa carta, oltre rapidi schizzi di figure
Fig. F-bis. -
Baroccio
Martirio di S. Vitale
R. Pinacoteca di Bre ra.
decorative per una volta, vi si trovi accennata una figura muli e bre g iacente,
che sembra un pensiero per le pitture ciel Casino di Pio IV.
FIG. H.
Dis. I0 8 22. - Due mezze fig'ure muliebri; l'una amma ntata s'inchina verso
sinistra comprimendosi con la mano destra il manto s ul petto; l'altra col capo,
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appena indicato, e \'olto in alto a sinistra, tiene ambedue le mani conserte al seno.
Evidentemente si tratta eli studi immediati dal vero, tanto è giusto il senso
plastico della forma e perfetto lo scorcio delle dita, Sembra che il Baroccio
stia ricercando l'atteg'giamento per una Addolorata appiè della Croce - ad
esempio la Crocifissione d'Urbino - ovvero per la santa Michelina del Vaticano. Siccome il Baroccio nell'esecuzione dell'opera soleva variare ed invertire
le figure dal modo come le aveva preparate nel disegno, sarebbe in oggi difficile poter riconoscere per quale composizione possano aver servito questi studi.
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E',C
Fig. C, -
Baroccio -
Dis, 4777
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Collez. Santarelli -
Uffizi.
Matita nera e gessetto, su cartà grigia, avente per filigrana il monogramma
di Cristo.
Alto Illm. 275. - Largo mm, 270.
A tergo: metà superiore di fig-ura giacente, con lo studio il parte alla sanguigna del solo piede destro. Trattasi forse d'un primo pensiero per una delle
figure decorative del Casino di Pio IV.
FIG.
1.
Dis. 165°0. - Figura virile inginocchiata, volta a destra,
manca al petto, mentre con l'altra distesa tiene un volume.
Matita nera e g'essetto, carta cerulea.
Alto mm. 390. - Largo mm. 230.
FIG.
con la mano
K.
Dis. 4719, Collez. Santarelli.
Figura virile ammantata, inginocchiata,
volta a sinistra, tenendo nella mano dritta una penna e con l'altra un volume,
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228 -
:M atita nera e gessetto, carta cerulea.
Alto mm. 410. - Largo mm. 260.
Tanto questa figura quanto la precedente si riferiscono probabilmente agli
apostoli" che stanno inginocchiati attorno al sepolcro nell' Assunta di Dresda
(fig. K-bis).
Fig. H. -
Baroccio -
Dis.
10822 -
Uffizi .
I sei sopradescritti disegni sicuramente del Baroccio - sia per ragioni stilisbche, sia per la tecnica - fino ad oggi si trovavano sotto il nome di Francesco Vanni pittore senese (1565-1609). Anche il Dr Di Pietro, qualche tempo
indietro, identificava come disegno del Baroccio il n. 10823, già attribuito al
Vanni. La ragione di tali erronee attribuzioni suppongo debba ricercarsi nel
fatto che il Vanni - come uno dei migliori e pili affezionati discepoli del Baroccio - venuto in possesso di vari disegni del Maestro, li mescolasse insieme
con le proprie carte. Non è quindi da maravigliare se, dopo la morte del Vanni,
siano state ritenute tutte di sua mano, errore che si è prolungato fino ai nostri
"giorni.
I"
IV
IV
-.D
Fig. l. -
B~lroccio
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Dis.
16500 -
Uffizi.
Fig. K.
Baroccio -
Dis. 47T9 -
Collez . Santarelli
Uffizi.
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23 0 . -
Ad ogni modo constatiamo, non senza qualche sodisfazione, come mediante
lunghe e pazienti indagini siansi potuti rivendicare al Baroccio, con sicuro
Fig. K-bis. -
Baroccio -
L'Assunzione della Ma(!onna -
Galleria di Dresda.
fondamento, non pochi disegni che continuarono ad essere attribuiti al suo
scolare nel corso cii tre secoli.
Firenze, gennaio I9I6.
P.
NERINO FERRI.