Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA Esplorazione delle proprietà chimiche e fisiche di sostanze e di materiali naturali solidi nell’acqua. Una proposta di integrazione di metodi e contenuti propri dei corsi di chimica e delle scienze della terra nel biennio del liceo scientifico Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA collocazione del percorso nel curricolo verticale Il biennio nel curricolo dell’insegnamento delle scienze naturali dovrebbe consentire il passaggio da un approccio fenomenologico e qualitativo a quello teorico e quantitativo, facilitando: - il raccordo tra concetti di senso comune e concetti scientifici; - la descrizione e definizione di oggetti o processi con cui si entra in relazione - l’osservazione selettiva dei fenomeni - la formulazione di ipotesi sensate e verificabili in un contesto di variabili identificate - l’ utilizzo di un linguaggio operativo ma sempre più specifico. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA obiettivi essenziali del percorso a moduli -far acquisire su basi operative i concetti essenziali di sostanza pura, miscugli eterogenei ed omogenei, solubilizzazione, roccia, minerale, reazione chimica, precipitazione e cristallizzazione; - far sperimentare i procedimenti più semplici che stanno alla base della distinzione tra trasformazioni chimiche e trasformazioni fisiche che avvengono sulla superficie terrestre; - formulare ipotesi e modelli sulla natura particellare della materia coerenti al contesto fenomenologico di dati qualitativi e quantitativi misurati nel corso di determinate reazioni chimiche. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA elementi salienti dell’approccio metodologico I principi su cui si è strutturata la proposta didattica sono: - l’apprendimento di concetti formali o astratti, all’inizio del percorso di scuola secondaria superiore, non può affidarsi alla memorizzazione di parole tecniche specifiche, ma deve costruirsi sulla ristrutturazione di schemi mentali; - il contesto pratico non deve essere finalizzato allo sviluppo di abilità manuali o alla padronanza di tecniche specifiche ma alla rielaborazione dei concetti operativi sul piano mentale ; - al sapere scientifico si accede attraverso la risoluzione di problemi e con la progettazione e realizzazione di attività in contesti autentici dove si possono misurare o alterare le variabili di un dato fenomeno senza ostacoli strumentali o pratici. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA elementi salienti dell’approccio metodologico - La spiegazione in termini microscopici o molecolari delle reazioni chimiche deve essere preceduta da una esplorazione cognitiva degli oggetti su cui verrà elaborata la modellizzazione. - La spinta motivazionale che induce lo studente ad una partecipazione attiva gli permette di superare gli ostacoli operativi e rafforza la sua percezione di realizzarsi all’interno di un gruppo di pari dove le sue abilità sono importanti e dove viene riconosciuto come protagonista del processo di apprendimento. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA materiali e strumenti principali -Reagentario tradizionale del laboratorio di chimica e -Materiali di uso comune: aceto, oli minerali vegetali, farina, cacao, latte, vino, tea, schiuma da barba, acqua minerale in bottiglia -Campioni di rocce sedimentarie coerenti e incoerenti e di rocce magmatiche vescicolari come tufi e pomici -Campioni di minerali (carbonati, solfuri, ossidi, solfati) -Stereomicroscopi, microscopi ottici, Bunsen, piastre elettriche, aste di sostegno, reticelle, treppiedi, bilance elettroniche, vetreria del laboratorio di chimica, imbuti, filtri e setacci, soxlet, filtri carbone, colini e retini, phon, pompa da vuoto, imbuto Büchner, evaporatore di porcellana, pinze per crogiuolo, spatole Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA ambienti di svolgimento del percorso . Laboratorio di chimica per le - attività di osservazione e manipolazione di sostanze e rocce - esperienze ed esperimenti finalizzati alla misurazione di variabili come densità, massa o temperatura nel corso di processi di trasformazione chimico-fisica Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA ambienti di svolgimento del percorso Laboratorio di informatica per - attività di modellizzazione e di elaborazione di dati in forma di grafici e tabelle - rappresentazione in 3D di rocce, forme del paesaggio, strutture sedimentarie, morfostrutture, attraverso foto, modelli, software come Google Earth, presentazioni su Power Point Aula per discussioni, rielaborazione di ipotesi, formalizzazioni, concettualizzazioni, e verifiche scritte e orali Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA tempo impiegato per lo svogimento del primo modulo TEMPI Durata totale Per la progettazione dettagliata 10 ore Per l’attuazione 17 ore Per le uscite 2 ore Per la documentazione 6 ore 25 ore Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA tempo impiegato per lo svolgimento dei quattro moduli MODULI Durata attività laboratoriali Durata attività di concettualizzazione e verifica Durata totale 1) Proprietà chimico-fisiche e comportamenti dei materiali sedimentari detritici in acqua 14 ore 3 ore 17 ore 2) Interazioni tra diversi soluti e il solvente acqua 12 ore 4 ore 16 ore 3) L’acqua come reagente, i precipitati e le reazioni chimiche in soluzione acquosa 12 ore 6 ore 18 ore 4) La concentrazione delle soluzioni acquose, la solubilità e i processi di degradazione attivi sulla superficie terrestre 10 ore 5 ore 15 ore 48 ore 18 ore 66 ore Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA prerequisiti Nell’individuazione dei prerequisiti si è operato tenendo conto che -l’osservazione autonoma capace di rilevare gli aspetti rilevanti di un fenomeno non può ritenersi un’abilità acquisita dalla scuola secondaria di primo grado . •Conoscere i significati fisici di massa, di lunghezza, di area, di volume, di temperatura e le relative definizioni come grandezze fondamentali o derivate. •Saper distinguere a livello fenomenologico i differenti stati di aggregazione della materia •Conoscere a livello fenomenologica i passaggi di stato e il loro significato macroscopico in termini di trasformazione fisica •Conoscere il concetto di strumento di misura: i concetti di sensibilità e di precisione e comprendere l’impossibilità di misure “esatte” •Comprendere il concetto di incertezza sperimentale e la sensibilità degli strumenti come causa principale •Saper esprimere una misura, le cifre significative e la notazione scientifica •Saper scegliere lo strumento di misura in relazione all’apparato sperimentale Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA Criteri di individuazione degli obiettivi specifici -Centrare gli obiettivi sull’attivazione dei processi che permettano di contestualizzare le dimensioni problematiche, giungendo poi a modellizzazioni o concettualizzazioni condivise; -i concetti che si è cercato di elaborare secondo una modalità costruttivista rappresentano comunque nodi concettuali fondanti delle discipline a livello epistemologico. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA Criteri di individuazione degli obiettivi specifici Le modalità operative che si è messo in atto hanno seguito in sostanza l’approccio di Ausbel per cui non vi è conoscenza fondata sull’acquisizione “meccanica” di nozioni, ma sulla comprensione dei concetti e dei nessi fra concetti, nonché della ragion d’essere dei concetti stessi e dei relativi nessi. Si è ritenuto anche fondamentale tenere conto delle competenze attese alla fine del percorso dell’obbligo di istruzione e dei contenuti degli Assi culturali (allegato al D.M.139/2007) dove la competenza scientifica, nel quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente delineato a livello europeo, è infatti cosi definita: “capacità e disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati”. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA descrizione del percorso Il percorso descritto in dettaglio si riferisce al primo modulo I segmenti didattici intesi come attività/esperienze o esperimenti sono raccolti in moduli didattici disposti in modo sequenziale. Gli eventi si sono svolti in un laboratorio di chimica, in un laboratorio di informatica e in aula e si sono sviluppati secondo queste fasi: •A) presentazione da parte del docente di una situazione problematica denominata contesto di apprendimento •B) osservazioni dei fenomeni in gruppi di lavoro che procedono in modo autonomo (delimitati solo dalle norme di sicurezza o da oggettivi ostacoli di fattibilità) all’esplorazione di oggetti e processi e alla formulazione di ipotesi risolutive del problema. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA descrizione del percorso •C) Discussione delle soluzioni elaborate dei gruppi con l’intera classe a partire dal recupero esplicito delle esperienze e dei concetti, di senso comune o meno, posseduti dagli studenti. •D) Integrazione dei dati attraverso la lettura e interpretazione delle parole e delle immagini del libro di testo o di altri documenti e di software ad uso didattico I contesti di apprendimento in cui si sono state collocate le esperienze sono configurabili come scenari di problem solving in quanto non rappresentavano per lo studente riproduzioni di esercizi o di procedure consolidate e ripetitive . Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS MODULO 1 proprietà chimico-fisiche e comportamenti dei materiali sedimentari detritici in ambienti acquatici OBIETTIVI in termini di concettualizzazioni operative e abilità - elaborare il concetto operativo di roccia sedimentaria detritica fondato sulle caratteristiche granulometriche - elaborare i concetti operativi di porosità e permeabilità di una roccia -elaborare una definizione operativa di densità applicabile a materiali solidi e liquidi - descrivere i materiali a livello sub-millimetrico selezionando i dati essenziali - comprendere da quali fattori dipende la permeabilità e la porosità di una roccia detritica - comprendere il livello di eterogeneità dei suoli e i fattori che influiscono sulla loro permeabilità - essere consapevoli, in prima approssimazione, che le argille possiedono proprietà chimiche, ancora non definibili (adsorbimento) che tuttavia condizionano il rapporto di tali materiali con l’acqua - individuare tecniche in grado di separare i materiali o le sostanze allo stato solido (filtrazione, solubilizzazione differenziata, decantazione, ..) Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS MODULO 1: proprietà chimico-fisiche e comportamenti dei materiali sedimentari detritici in ambienti acquatici ATTIVITÀ/ESPERIENZE e/o ESPERIMENTI CONTESTO di APPRENDIMENTO a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti Analisi e confronto di diverse tipologie di rocce sedimentarie detritiche con osservazione dei materiali incoerenti anche con l’uso dello stereomicroscopio. Nella variabilità dei granuli di ghiaie e sabbie si distinguono differenze di forma e colore che permettono una prima ipotesi a livello di differenziazione chimica e pongono il problema complesso dell’identificazione di una sostanza pura b) Quantificare la porosità di rocce detritiche incoerenti Costruzione di apparati strumentali in grado di valutare i volumi occupati dai pori o dalle fratture delle rocce, utilizzando anche la possibilità di ricavare immagini digitalizzate in cui quantificare gli spazi bidimensionali tra granuli c) Identificare le proprietà chimico-fisiche delle argille Manipolazione di materiali argillosi o marnosi differenziando i comportamenti reologici in base alla quantità di acqua e misurando le variazioni di massa dei campioni anidri e umidi. Utilizzo di farina di masi riscaldata e raffreddata per comprendere la formazione di fratture poligonali nei suoli argillosi Osservazione di campioni di rocce sedimentarie e piroclastiche diversamente fratturati con effettuazione di ”test delle bollicine” o di misure della velocità di scorrimento dell’acqua ed elaborazione di modelli 2D e 3D con uso di monete e sferette di diverse dimensioni. La distinzione di strati acquiferi e impermeabili e l’identificazione delle posizioni di una sorgente su una sezione stratigrafica e) Valutare la permeabilità dei Campioni di suoli differenti e misura della velocità di scorrimento dell’acqua con analisi del livello di complessità ed eterogeneità e dell’effetto delle componenti argillose d) Quantificare la permeabilità delle rocce e la formazione delle sorgenti suoli f) Misurare la densità di solidi e liquidi g) Separare i componenti di un miscuglio di sostanze e materiali allo stato solido Uso di campioni di rocce coerenti o minerali di composizione nota e di sospensioni con sedimenti a diversa densità (auspicabile l’uso di densimetri ) Vengono messi a disposizione miscugli formati da materiali e sostanze varie allo stato solido (es.argille, sabbie, ghiaie, marmo in polvere, solfato di rame anidro e idrato, acetone) e i possibili dispositivi utilizzabili (recipiente per levigatura, setacci, soxlet, ..) Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS A titolo di esempio si illustra lo svolgimento della prima attività a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti Materiali: - campioni di ghiaie, sabbie e argille provenienti da contesti geomorfologici diversi (es. Alta valle del Fiume Serchio, Val d’Orcia , Fiume Ombrone ) - Stereomicroscopio Setacci e crivelli Cilindri graduati Fotocamere Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti prima lezione: 1 ora in laboratorio di chimica Primo Problema posto dal docente: Quali criteri utilizzare per distinguere i diversi sedimenti Osservazioni: Dopo l’osservazione diretta e spontanea dei campioni ad occhio nudo e con lo steromicroscopio sono emerse proposte sul come classificare i sedimenti sulla base delle seguenti proprietà dei granuli : la dimensione, il colore, la forma arrotondata o spigolosa, il livello di eterogeneità, il “peso”, il grado di coerenza Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti seconda lezione: 2 ore in laboratorio di chimica Procedura rielaborativa e risolutiva del problema: I gruppi si sono organizzati in modo autonomo stabilendo dei metodi - per separare i sedimenti sulla base delle dimensioni con uso di setaggi e crivelli - per definire una scala colorimetrica attraverso delle foto dei campioni (emergono differenze ed affinità tra granulometria e colore e differenze tra il carattere opaco e quello cristallino di molti granuli) - per misurare il livello di sfericità scegliendo di usare foto ingrandite di immagini allo stereomicroscopio sulle quali poi misurare gli assi maggiori delle sezioni dei granuli Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti seconda lezione: 2 ore in laboratorio di chimica Procedura rielaborativa e risolutiva del problema: I gruppi si sono organizzati in modo autonomo stabilendo dei metodi - per “pesare” i sedimenti, affrontando la questione della misura dei “vuoti”, delle microfratture, della coesione nei sedimenti argillosi, del confronto di volumi uguali di sedimenti diversi Si è manifestata in molti gruppi la questione problematica della misura della porosità e delle differenze di spazi intergranulari e la misura della densità come parametro di confronto indipendente dall’estensione dei materiali Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti terza lezione: 1 ora in aula Discussione nella classe: I portavoce dei gruppi hanno presentato all’intera classe le proposte sui metodi di classificazione e separazione delle componenti granulari dei sedimenti, si sono quindi confrontati i risultati empirici. La verbalizzazione è stata documentata in una “mappa concettuale” condivisa dove sono state evidenziate soluzioni parziali del problema originario e si sono stigmatizzati i nuovi problemi come: - Classificare sedimenti che contengono una variabilità di granulometrie - Misurare il livello di eterogeneità di un sedimento a livello di colore (composizione chimica) - La ricerca di una definizione operativa di porosità e densità - La misura impraticabile della densità delle argille per immersione in acqua, dato che le argille “si mescolano con l’acqua” - Il carattere indicativo del colore dei granuli come distinzione di “sostanze” diverse Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti quarta lezione: 2 ore in laboratorio di informatica Integrazione dei dati: Con l’uso del libro di testo e di immagini ricercate sul web i gruppi hanno perfezionato autonomamente i criteri di classificazione dei sedimenti adottati nelle lezioni precedenti, cercando di associare a terminologie come “sabbia”, “ghiaia” o “argilla” definizioni operative e non astrattamente nominali. Quasi tutti i gruppi si sono resi conto che la porosità dei materiali è strettamente connessa alle caratteristiche granulometriche e che nei campioni argillosi umidi vi sono presenti “interazioni” tra i granuli sulla cui origine occorre approfondire la spiegazione Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS a) La distinzione granulometrica e chimica delle rocce coerenti e incoerenti quarta lezione: 2 ore in laboratorio di informatica Integrazione dei dati: Si è focalizzato il problema di come individuare nei granuli sostanze “omogenee” a livello chimico (due gruppi su cinque hanno stabilito di indicare i frammenti bianchi o chiari come “calcarei” o contenenti “calcio”). Sono stati elaborati alcuni rudimentali modelli geometrici in grado di rappresentare la relazione tra forma e dimensione dei granuli e la porosità introducendo il problema principale della attività successiva Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA verifiche Si sono svolte due prove di verifica formativa al termine dei contesti di apprendimento/attività a), b), c) e d) e) f) g) attraverso elaborazioni scritte dei gruppi di lavoro inerenti a: •narrazione dell’esperienza fenomenologica •raccolta o analisi di dati in forma grafica o tabellare; •interpretazione e risoluzione di problemi definiti; •lettura di documenti iconografici o fotografici; •svolgimento di prove pratiche di osservazione e misurazione Per la valutazione di questi elaborati si è fatto riferimento alla scheda di valutazione di seguito illustrata. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS VALUTAZIONE ATTIVITA’ di LABORATORIO a.s. 2011-2012 Gruppo composto da Tipologia di attività DATA CLASSE ......... .............. ...................................... . . ...................................... . Esperimento Esperienza Simulazione Gioco Esplorazione ...................................... Argomento . Indicatori DESCRIZIONE attraverso elenco dei materiali, dei reagenti, dei campioni o degli strumenti utilizzati e il racconto delle fasi dell’attività ORGANIZZAZIONE e CHIAREZZA nell’esposizione dei dati, nella sequenza delle fasi, nella formulazione delle ipotesi e nelle risposte ai problemi ACCURATEZZA di misurazioni e osservazioni attraverso calcoli, disegni, schemi e grafici Punteggio Punteggio massimo ottenuto 6 6 6 FORMULAZIONE DI IPOTESI che siano concrete, originali e coerenti con le conoscenze (leggi, principi, dati di partenza) 6 RISOLUZIONE dei PROBLEMI che vengono posti all’inizio dell’attività o che emergono durante il suo svolgimento 6 TOTALE 30 Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA verifiche La prova di verifica sommativa è stata differenziate in una verifica scritta e in una verifica orale. La verifica scritta è stata composta da -elaborato con domande a risposte aperta anche in forma grafica -test a risposta singola e multipla I quesiti sono stati formulati al fine di valutare: -l’apprendimento dei nodi concettuali secondo le definizioni operative condivise nel lavoro laboratoriale -l’acquisizione delle abilità indicate nello schema analitico dei singoli moduli didattici. Almeno la metà dei quesiti sono stati scelti in forma di situazioni di problem-solving per verificare l’effettivo uso delle capacità di rielaborazione dei nodi concettuali. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA verifiche ESEMPIO DI QUESITI A RISPOSTA NELLA PROVA di VERIFICA SOMMATIVA • Nella tabella in colonna 6 sono rappresentati i dati ottenuti dal vaglio di un sedimento, descrivere le caratteristiche granulometriche del sedimento ottenuto tenendo conto delle definizioni stabilite nel lavoro di gruppo •Formulare una o più ipotesi motivate sulle origini e sulle trasformazioni subite dai granuli del sedimento visibile in foto e descrivere in che modo misurereste la sua porosità e densità 1 cm Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA verifiche ESEMPIO DI QUESITI CON RISOLUZIONE GRAFICA NELLA PROVA di VERIFICA SOMMATIVA • Osservando le informazioni in figura, stabilire - una scala ipotetica di permeabilità delle rocce - indicare con delle frecce il movimento dell’acqua in profondità e con dei triangolini dove si trovano probabilmente delle sorgenti Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA risultati ottenuti Sviluppare ogni azione/esperienza a partire dall’individuazione di un problema è risultato funzionale alla progettazione didattica ma ha permesso anche agli studenti di impostare strategie condivisibili nel gruppo di lavoro e quindi non troppo casuali o “per tentativi” ed abbastanza coerenti alla precedenti osservazioni e conclusioni. L’analisi e la valutazione personale e collettiva delle relazioni tra formulazione di ipotesi, esecuzione e risoluzione di un dato problematico sono state canalizzate in discussioni, a tratti caotiche, ma che, attraverso la narrazione ponderata, si sono concentrate sulla formalizzazione parziale di concetti su base operativa. I concetti sono stati spesso riformulati e perfezionati spontaneamente dagli studenti in relazione al livelli di complessità crescente dei fenomeni indagati. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA Valutazione dell’efficacia del percorso didattico sperimentato rispetto alle motivazioni L’apprendimento di tipo costruttivista che si è voluto scegliere è stato impostato su compiti contestualizzati e a basso livello di astrazione che hanno favorito lo sviluppo di rappresentazioni non univoche della realtà. La dimensione autentica dei contesti di apprendimento ha fatto emergere dinamiche che hanno facilitato, o solo temporaneamente ostacolato , la costruzione della conoscenza, risultando comunque coinvolgenti sul piano cognitivo. Il contesto in cui di volta in volta si sono situati gli eventi fenomenologici ha permesso di apportare modifiche ma il ruolo del docente è stato essenzialmente di facilitatore dei processi cognitivi, impegnato a non fornire soluzioni o conclusioni già confezionate o corrette sul piano puramente semantico . Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS ROCCE E SOSTANZE NELL’ACQUA Valutazione dell’efficacia del percorso didattico sperimentato rispetto alle motivazioni In questo tipo di impostazione didattica il docente dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nell’indurre, in una prima fase, l’elaborazione di una rappresentazione mentale degli oggetti e dei processi e poi una loro verifica sperimentale. L’attività laboratoriale deve essere impostata come un “laboratorio della mente”. Gli spazi di discussione collettiva o la rielaborazione interpretativa dei concetti fondanti, soprattutto nei casi di previsioni errate o di eventi inattesi, rende lo studente consapevole di come il consolidamento di conoscenze in senso scientifico si fonda sulla centralità del processo di astrazione e non sulla reiterazione di processi induttivi. Pierpaolo Putzolu - Liceo Scientifico N. Rodolico – LSS / FEMS