Dottorato di ricerca 21° ciclo (A.A. 2005/2006) SCIENZE DELLA COGNIZIONE E DELLA FORMAZIONE Dott.ssa Claudia Arcolin GREGORY BATESON, Steps to an Ecology of Mind - tr. It. Verso un’ecologia della mente, Adelphi Edizioni, Milano 1993; trad. di Giuseppe Longo, pp. 533 Abstract Opera principale dell’autore, riassume i punti cardine della sua teoria, a partire dalla necessità di una unità tra mente e corpo, all’analisi dei processi comunicativi e di apprendimento, verso un’etica che comprenda in una visione d’insieme l’individuo, la società e l’ambiente. L’ecologia della mente è una scienza che non esiste ancora, ma che permette di rapportare insieme molteplici e diversi fenomeni. Main work of the author, this collection of essays summes up the crucial points of his theory, starting form the necessity to blend the mind and the body, the analysis of the communicative and learning processes, towards an ethic that unites the individual, the society and the envirnment. The ecology of the mind does not exit yet as a science, but it allows to connect multiple and different phenomena. Recensione “Per la natura stessa delle cose, un esploratore non può mai sapere che cosa stia esplorando finché l’esplorazione non sia stata compiuta” Gregory Bateson Questo libro, scritto nel 1972, raccoglie una serie di saggi e interventi che esprimono l’intero lavoro di ricerca dell’autore, suddiviso in quattro macro-aree: antropologia, psichiatria, evoluzione biologica e genetica, argomenti che culminano in una nuova epistemologia che combina la teoria dei sistemi e l’ecologia. Obiettivo di quest’opera, come scrive lo stesso autore, è costruire un ponte tra i fatti della vita e del comportamento e la natura della struttura e dell’ordine. Bateson utilizza infatti un metodo di studio olistico, un punto di incontro tra il pensiero filosofico e la storia dell’uomo. Non è un caso che egli sia molto conosciuto anche in ambito psichiatrico perché ha introdotto la terapia famigliare ad orientamento sistemico, in cui il paziente non viene curato in modo isolato, ma è tutta la famiglia ad essere coinvolta nel processo di guarigione. Assunto di base della teoria di Bateson è l’unità tra mente e corpo. Uno dei punti cardine della sua teoria è il concetto di ecosistema di idee. Per l’autore le idee corrispondono a delle menti, per cui l’ecologia della mente è in realtà un’ecologia delle idee, orientata allo studio dei sistemi evolutivi. L’autore considera l’evoluzione come un processo conservativo volto ad assicurare la sopravvivenza del sistema. È evidente in tale pensiero la sinergia con la teoria dei sistemi viventi di Maturana e Varela, secondo cui il cambiamento, l’evoluzione, altro non è che la risposta alle perturbazioni esterne finalizzata al mantenimento dell’equilibrio pre-esistente. Il sistema attua infatti un meccanismo auto-correttivo; tale meccanismo consiste in uno scambio di informazioni attraverso un processo comunicativo. La comunicazione garantisce quindi le connessioni tra il sistema e l’esterno. Le domande che l’autore si pone sono relative al modo in cui le idee interagiscono, a quali leggi ne determinano la sopravvivenza, come si moltiplicano o restano stabili le idee. 1 Per analizzare l’ecosistema delle idee l’autore parte dalla differenza tra il metodo induttivo, che ha dominato il progresso della scienza, e il metodo deduttivo. L’induzione, basata sullo studio di dati grezzi considerati delle ipotesi di lavoro da confrontare con altri dati, porta alla formazione di concetti euristici, ma l’autore denuncia quasi un circolo vizioso dell’induzione, che alimenta le teorie che si vogliono auto-dimostrare. “…il fenomeno del contesto e il fenomeno strettamente connesso del “significato” costituivano una divisione tra le scienze “esatte” e il tipo di scienza che io stavo cercando di costruire” (p. 21). Ecco l’importanza della deduzione, delle origini della scienza. “…nella ricerca scientifica si parte da due fattori iniziali, ciascuno dei quali ha un suo tipo di autorità: le osservazioni non possono essere confutate, e i principi fondamentali devono essere verificati: si deve compiere una specie di manovra a tenaglia” (p. 26). “…e propongo che nella ricerca di una testa di ponte tra i principi fondamentali si risalga ai primordi del pensiero scientifico e filosofico; certamente a un periodo anteriore alla scissione di scienza, filosofia e religione in attività distinte, separatamente coltivate da specialisti di discipline separate” (p. 28). Naturalmente la deduzione deve partire da una base unitaria dei saperi, quindi è necessario riscoprire l’unità tra mente e corpo, così come auspicato anche da Morin in quegli stessi anni, nella sua opera Il paradigma perduto. Bateson insiste in modo particolare sulla relazione tra contesto e contenuto. “Quando si ha a che fare con un’analogia, è importante stabilire con precisione che cosa si sostiene dicendo che l’analogia è significativa” (p. 190). L’autore analizza quindi il tema dell’interdisciplinarietà, che non è basata solo sulla relazione tra contenuti, ma anche sul contesto; in questo modo è possibile trovare delle analogie tra la grammatica e l’anatomia botanica. Questa riflessione ha portato l’autore ad esplicitare la teoria degli “estremi legati”, con la quale si intende la struttura qualitativa dei contesti, che possono essere essi stessi messaggio. Bateson si è soffermato ad analizzare anche il processo dell’apprendimento, tappa obbligata per chi si occupa di comportamento. Nel suo saggio “Le categorie logiche dell’apprendimento e della comunicazione”, l’autore riprende la teoria dei tipi logici di Russell, secondo cui: 1. una classe non può essere elemento di se stessa; 2. una classe di classi non può essere una delle classi che sono suoi elementi; 3. un nome non è la cosa indicata. Questi assiomi sono veri nel mondo della logica 1, ma sono più difficilmente individuabili nel contesto dei fenomeni, nello studio dei processi di comunicazione e apprendimento. Per Bateson l’apprendimento indica un cambiamento che avviene per tentativi ed errori. “Se ora accettiamo la nozione generale che ogni forma di apprendimento (che non sia l’apprendimento zero) è in qualche misura stocastica (cioè contiene componenti del procedimento “per tentativi ed errori”), ne segue che si può basare un ordinamento dei processi di apprendimento su una classificazione gerarchica dei tipi di errore che si debbono correggere nei vari processi di apprendimento” (p. 312). L’apprendimento zero comprende quegli atti che non sono suscettibili di correzione per “tentativi ed errori”; l’apprendimento 1 indica la correzione della scelta nell’ambito dello stesso insieme di alternative; l’apprendimento 2 indica il cambiamento dell’insieme entro cui si opera la scelta; l’apprendimento 3 indica la sostituzione, ed è difficilmente conseguibile. Come affermato prima, è la comunicazione che garantisce le connessioni nel sistema, elaborando le informazioni e completando il procedimento per tentativi ed 1 Anche se lo stesso Russell ne evidenzia i limiti nei paradossi dell’implicazione materiale (il paradosso del barbiere). 2 errori. Una asimmetria nella comunicazione, vale a dire un fraintendimento nell’interpretazione dei codici linguistici, genera delle patologie quali la schizofrenia. E, quanta negatività può generare nei rapporti interpersonali, e nel settore educativo, nella riuscita stessa di uno studente nel suo iter di apprendimento! Si tratta di un’autore che, a mio parere, getta le basi per un discorso sulle scienze dell’uomo. Egli è stato in grado di coniugare discipline strettamente scientifiche con studi più largamente intesi come umanistici e sperimentali (biologia vs antropologia). Le sue riflessioni, quali quelle sugli estremi legati, sono particolarmente attuali nella società odierna, caratterizzata da processi di globalizzazione e localizzazione e in cui l’incontro tra culture e tra persone è alla base di una crescita libera e armoniosa. Stimola molto la riflessione anche la presa di coscienza del problema dell’interpretazione dei codici linguistici, e il suo invito a superare una prospettiva individualistica che verta solo sulle finalità coscienti, a scapito di una visione sistemica che tuteli non solo l’individuo, ma anche la società e l’ambiente. Indice Prefazione Introduzione: La scienza della mente e dell’ordine PARTE I METALOGHI Perché le cose finiscono in disordine? Perché i francesi…? Dei giochi e della serietà Quante cose sai? Perché le cose hanno contorni? Perché un cigno? Che cos’è un istinto? PARTE II FORMA E SCRITTURA IN ANTROPOLOGIA Contatto tra culture e schismogenesi Morale e carattere nazionale Bali: il sistema di valori di uno stato stazionario Stile, grazia e informazione nell’arte primitiva Commento alla parte seconda PARTE III FORMA E PATOLOGIA DELLA RELAZIONE La pianificazione sociale e il concetto di deutero-apprendimento Una teoria del gioco e della fantasia Epidemiologia della schizofrenia Verso una teoria della schizofrenia La dinamica di gruppo della schizofrenia Doppio vincolo, 1969 Le categorie logiche dell’apprendimento e della comunicazione La cibernetica dell’”io”: una teoria dell’alcolismo Commento alla parte terza PARTE IV BIOLOGIA ED EVOLUZIONE Il ruolo del cambiamento somatico nell’evoluzione Problemi relativi alla comunicazione dei cetacei e di altri mammiferi 3 PARTE V EPISTEMOLOGIA ED ECOLOGIA Ridondanza e codificazione Finalità cosciente e natura Effetti della finalità cosciente sull’adattamento umano Forma, sostanza e differenza PARTE VI CRISI NELL’ECOLOGIA DELLA MENTE Da Versailles alla cibernetica Patologie dell’epistemologia Le radici della crisi ecologica Bibliografia di Gregory Bateson Autore Gregory Bateson nacque nel 1904 in Inghilterra. Figlio di un eminente scienziato e marito dell’antropologa Margaret Mead, compì studi naturalistici ed antropologici, di logica, cibernetica e psichiatria, diventando uno dei più importanti studiosi dell'organizzazione sociale del Novecento. Opponendosi strenuamente a quegli scienziati che cercavano di "ridurre" ogni cosa alla pura realtà osservabile, si fece carico di reintrodurre il concetto di "Mente" all'interno di equazioni scientifiche scrivendo due famosi libri (Verso un'ecologia della Mente e Mente e Natura). Dal suo punto di vista la Mente è la parte costituente della "realtà materiale", e di conseguenza non ha senso cercare di scindere la mente dalla realtà. Molti pensatori lo inquadrano nel movimento anti-psichiatria per aver fornito un modello e una nuova epistemologia per sviluppare una rinnovata comprensione della follia umana, nonché per la scoperta della teoria del doppio legame. Con i colleghi Warren McCulloch, Gordon Pask, Ross Ashby, Heinz Foerster, Norbert Wiener e altri, Bateson contribuì ad elaborare la scienza cibernetica. Fu l'ispiratore di parecchi modelli e approcci nel campo della psicoterapia, tra i quali quello della MRI interactional school di Weakland, di Jackson, Watzlavick e moltre altre scuole di terapia familiare (tra cui la scuola di Milano di Palazzoli) e influenzò direttamente terapisti come Brad Keeney, Tom Andersen, Lynn Hoffmann e molti altri. Morì nel 1980. Bibliografia essenziale Mente e Natura, 1980 Una sacra unità. Altri passi verso un’ecologia della mente, Adelphi 1997 Gregory Bateson, Mary Catherine Bateson, Dove gli angeli esitano, 1987 Humberto Maturana, Francisco Varela, L'albero della conoscenza [1984], Garzanti, Milano, 1987 4 Links http://www.filosofico.net/bateson.htm Sito dedicato all’autore, che esplicita in modo particolare il suo pensiero e le teorie http://www.oikos.org/batit.htm Sito dedicato all’autore, contenente notizie biografiche e bibliografiche, articoli, citazioni, link http://www.ilpalo.com/filosofia/bateson/vari-livelli-di-apprendimento-bateson.htm Sito dedicato all’opera dell’autore Verso un’ecologia della mente http://www.oikos.org/psic.htm Sito dedicato all’opera dell’autore, con interessanti ad altri pensatori dell’epoca http://www.scuolamaraselvini.it/ Scuola di psicoterapia della famiglia che si ispira al pensiero di Bateson 5