il magazine dei festival italiani Esserci è un’altra storia. Esserci è un’altra storia. €5 - Trimestrale - Fanaticaboutfestivals - Anno VI Numero I - Bologna 1 giugno 2010 - Reg. Tribunale di Bologna n. 7442 del 06/07/2004. editoriale di Andrea Romeo La cultura non è un costo ma un investimento Mentre andiamo in stampa arriva, dopo mesi di dichiarazioni aggressive sugli sprechi, il taglio totale dei finanziamenti agli enti culturali. Una soluzione drastica che sa tanto di azzeramento della storia. Talmente radicale e indiscriminata da risultare implausibile. Mosso da un fervore talebano il dicastero dell’economia rivolge i suoi cannoni verso il patrimonio culturale italiano. E’ solo un atto simbolico? O è l’espressione di un progetto concreto di demolizione del patrimonio storico e culturale di un Paese che, impantanato nell’immobilismo e nella conservazione perpetua, deve essere distrutto per poter essere ricostruito? L’enormità della manovra fa gridare allo scandalo, tanto che in poche ore il progetto viene accantonato. Ancora una volta, cambiare tutto per niente cambiare. Scampato il pericolo, e fatto un bel respiro, è bene però che gli operatori culturali, invece di rimuovere il trauma provino ad andare a fondo nell’analisi dei dati e dei ragionamenti che hanno generato un progetto tanto aberrante. Inoltre, se sul piano nazionale l’azzeramento fa troppo rumore, non è detto che negli enti locali, messi alle strette da una contagiosa esternalizzazione del taglio, qualche emulo non decida di attuare con meno fragore e miglior fortuna la sterilizzazione culturale di un territorio. Per impedire che ciò avvenga però non è sufficiente una levata di scudi: bisogna confutare il falso mito che investire nella cultura sia un inutile spreco. Un travisamento che nasce da un ragionamento insidioso e più diffuso di quanto non fosse in passato: “la cultura è un costo”. E’ proprio questo il teorema da confutare. La cultura è invece un investimento strategico, ancor di più per un paese che debba sviluppare la sua vocazione ai servizi, al turismo, alla produzione di beni immateriali. I finanziamenti diretti alla cultura, infine, sono allo stato attuale inevitabili. Ciò perché sono - da troppo tempo - il palliativo in attesa dell’unica soluzione alternativa sostenibile: una politica fiscale favorevole per i privati che decidano di investire nella cultura, e soprattutto per le imprese culturali che - lo si dimentica sempre - generano direttamente enormi indotti economici e, a cascata, importanti valori non strettamente economici ma non per questo meno essenziali. UN’ESTATE DIPINTA DI BLUES DAI FESTIVAL Numeri & Poltrone Corti, doc e indipendenti in concorso. Novità alla Taranta. pagina 4 BUDDY GUY A PISTOIA, I CANNED HEAT IN RIVA AL TRASIMENO E MILLE EVENTI SPECIALI Premi Vincitori, menzioni speciali e premi alla carriera assegnati dai festival. pagina 4 I veri fenomeni culturali lasciano semi fruttuosi. Che una volta manifestatisi nella storia, producono una serie di reazioni a catena capaci di modificare il corso dell’agire e del sentire. Questo ha fatto il Blues per la musica. L’Italia, pur distante un oceano dai luoghi che hanno dato i natali - più di un secolo fa - alla “musica del diavolo”, offre ancora oggi Festival di punta capaci di far coesistere tanto esponenti della “vecchia scuola” blues quanto nuove leve in grado di innestare sulla sua radice ancestrale melodie innovative. Il blues non è infatti “nota morta”, non è cultura frusta inservibile se si vuole interpretare e spiegare il contemporaneo. Al contrario, ha ancora la forza di catalizzare, interpretare e dispiegare emozioni. Se ancora siete scettici, buttatevi con noi on the road nella torrida estate italiana. Vi mostreremo quanto il colore e il timbro delle blue notes siano ancora e sempre sgargianti e intriganti. TEstimonianze INCHIESTA Festival e Internet Modello Piemonte Dal teatro al red carpet: “Nei Festival di cinema cerco il contatto vero col pubblico”. Non sempre i grandi eventi riescono a promuoversi sul web. Eppure ci sono grandi potenzialità. Dal teatro alla danza al cinema. Cento Festival al lavoro in rete con “Piemonte dal Vivo”. pagina 18 Isabella Ragonese pagina 5 pagina 20 pagina 6 Calendario Tutti gli appuntamenti di giugno, luglio e agosto. pagine 8-17 INSERTO centrale Speciale Biografilm Festival 2010 Intervista a Emanuela Ceddia. TERRITORI Buddy Guy Piazza Blues Bellinzona Esserci è un’altra storia. il magazine dei festival italiani Fanaticaboutfestivals - Anno VI Numero I Trimestrale - giugno, luglio, agosto 2010 Reg. Tribunale di Bologna n. 7442 del 06/07/2004. Direttore Responsabile Andrea Romeo Caporedattore Andrea Aloi Redazione Federica Aliano, Alice Boscardin, Alessandro De Simone, Giulia Piazza e Matteo Poppi Progetto grafico Mauro Luccarini (Cervelli Riuniti) Grafica Marco Pisciotta, Bryan Dumapay Segreteria Per informazioni e comunicati: [email protected] Per annunci, anticipazioni, bandi, cambi date, cambi location: [email protected] Hanno collaborato Alberto Morelli, Concetta Mucci, Marco Pisciotta, Laura Turk, Annarita Vitolo Centro stampa Tipografia Moderna Srl - Via dei Lapidari, 1/2 40129 Bologna Editore The Culture Business TCB srl - Via Paolo Fabbri, 1/3 40138 Bologna Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione dei contenuti, totale o parziale, in ogni genere e linguaggio, è espressamente vietata in tutti i Paesi del mondo sinora conosciuti, senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. Tutti i Marchi citati nella rivista sono di proprietà dei rispettivi detentori. TCB srl assicura il rispetto della privacy in accordo al DLGS 196/03 per la tutela dei dati personali dei suoi lettori. Fanatic About Festivals © 2010 TCB srl Abbonarsi a Fanatic About Festivals Per ricevere per un anno Fanatic About Festivals (4 numeri) 16€ Per ricevere per un anno Fanatic About Festivals (4 numeri versione digitale) 5€ Per maggiori informazioni: 051 63 60 582 [email protected] EVENT MANAGEMENT Master Full Time 11 mesi (compreso stage/field project) Milano, dal 24 Novembre 2010 Sono aperte le selezioni [email protected] www.ied.it dai festival 4 testimonianze Isabella Ragonese 5 inchiesta I festival e internet 6 calendario 8-17 territori Piemonte 18 tendenze I festival del Blues 20 4 DAI FESTIVAL BANDI On The Road Festival 1-4 luglio Musicisti e artisti di strada in concorso a Pelago per il 22° festival On the Road. Una giuria di esperti del settore valuterà il materiale inviato dai partecipanti per decretare i vincitori e assegnare premi per un totale di 2.325 Euro. Il materiale, curriculum e demo del gruppo, dovrà essere spedito entro e non oltre sabato 19 giugno. Modulo, informazioni e indirizzo a cui spedire la documentazione sono scaricabili dall’apposita sezione del sito del comune di Pelago. www.comune.pelago.fi.it Est Film Festival 2010 24 luglio-1 agosto Aperte le iscrizioni per inviare film, cortometraggi e documentari alle selezioni della quarta edizione di Est Film Festival. L’iscrizione è gratuita ed è aperta fino al 15 giugno. Le opere, selezionate dalla Direzione Artistica, non saranno soggette a limiti di provenienza, genere e tema. Il festival presenterà anche quest’anno tre sezioni competitive: “Concorso” per lungometraggi di finzione (primo premio 7.000 euro), “Maratona Corti” per cortometraggi (primo premio 2.000 euro) e “Documentari” (primo premio 2.000 euro), oltre al premio del pubblico (premio di 2.000 euro). Bando e regolamento scaricabili dal sito. www.estfilmfestival.it Cinema Invisibile 27-29 agosto Il festival salentino del cinema indipendente organizza anche per questa quinta edizione il concorso per decretare il “Miglior Film 2010” dedicato alle produzioni alternative italiane. Il concorso è aperto a fiction e documentari senza limiti di durata e di genere, in lingua italiana o con sottotitoli. Il premio per il primo classificato è composto dalle quote dei partecipanti (10 euro di iscrizione, facoltative ma in tal caso non si concorrerà all’assegnazione del montepremi) a cui verrà sommata una quota fissa di 250 euro. Bando e scheda scaricabili dal sito. Il bando scade il 15 giugno. http://digilander.libero.it/fioridifuoco BaCo - Bagnolo Corti Film Festival ottobre 2010 Gli “Amici per la pell..icola” in collaborazione con il comune di Bagnolo Mella, Assessorato alla Cultura, presentano: Ba.Co. Quarta edizione del BaCoBagnolo Corti Film Festival Bagnolo Corti dall’ 1 al 4 ottobre Palazzo Bertazzol i , S a l o n e d e l l a F i l a n d a , Film Festival, concorso pensato via XXVI aprile. Bagnolo Mella (BS) per esplorare ogni possibilità espressiva del corto, con cinque sezioni: Corti (primo premio: 3 a e d i z i o n e 500 euro), Very Short Baco (primo premio: 200 euro), Videoarte (primo premio: 200 euro), Made in Brescia (primo premio: 200 euro) e Little Baco (dedicato alle scuole). Ogni autore può inviare un solo cortometraggio per ciascuna sezione. La scadenza per iscriversi al concorso è fissata al 30 giugno 2010. www.amiciperlapellicola.it Festival dei Popoli 13-20 novembre La rassegna del Festival dei Popoli, dedicata al film documentario, si articola in più sezioni: Lungometraggi, Cortometraggi, Stile libero e Premio del pubblico oltre ad altre sezioni non competitive. Possono partecipare film documentari di qualsiasi nazionalità in prima mondiale, internazionale, europea o italiana, completati dopo il 1 ottobre 2009. L’iscrizione è gratuita e dovrà essere effettuata entro e non oltre il 15 giugno 2010, per i film prodotti entro il 30 aprile 2010; il 2 agosto 2010 per i film prodotti successivamente o in fase di lavorazione. www.festivaldeipopoli.org . POLTRONE La Notte Della Taranta 13-28 agosto La novità dell’edizione 2010 del Festival è rappresentata dal cambio di Maestro Concertatore che quest’anno sarà Ludovico Einaudi e che si avvicenda a Mauro Pagani direttore del concertone finale dal 2007 al 2009. Come negli anni passati il festival si terrà in agosto nei comuni della Grecia Salentina e si concluderà con il concertone di Melpignano. www.lanottedellataranta.it Fiuggi Family Festival 24 luglio – 31 luglio Alessandro Zaccuri è il nuovo Direttore Artistico del Fiuggi Family Festival e subentra con Ivan Montis (Direttore Organizzativo) ad Andrea Piersanti (Direttore Artistico) e Fabio Fabbi (Direttore Generale) che lasciano il FFF per nuovi incarichi. NUMERI Giocateatro Numeri 9-25 aprile Torino Numeri: la XIV edizione del festival di teatro per le nuove generazioni Giocateatro Torino è giunta al termine con la presenza di oltre 120 organizzatori teatrali italiani e stranieri che, in 3 settimane di eventi per la città di Torino, il Piemonte e la Valle d’Aosta, hanno visionato 40 spettacoli di 32 imprese teatrali provenienti da 8 nazioni per un totale di ca. 10.000 spettatori. International Journalism Festival NOTIZIE Giffoni Film Festival Perugia 21-25 Aprile Arcipelago Festival Conclusa la quarta edizione del Festival Internazionale del Giornalismo. Oltre 35.000 presenze, 350 ospiti e più di 150 eventi. Al pubblico nelle sale si è aggiunto il pubblico online con 33.700 utenti per il sito e oltre 158.000 pagine visualizzate. Vivo interesse anche per il magazine, con 2.500 utenti, il blog, la web radio e la web tv, con 3.500 visite al giorno e 7.000 video scaricati, Il grande successo del festival si deve anche ai tanti volontari, 250 studenti e appassionati di giornalismo tra i 15 e i 26 anni arrivati a Perugia da tutto il mondo Claudio Noce autore dello spot del Festival Internazionale dei Corti Arcipelago 2010 Reduce dall’ottimo esordio nel lungometraggio con Good Morning, Aman (in concorso alla Settimana della Critica di Venezia 2009 e candidato al David come miglior opera prima ), Claudio Noce festeggia il suo decennale rapporto con Arcipelago regalando al festival uno spot in cui Easy Rider ammicca al cinema sexploitation di Russ Meyer. Interpreti nella realizzazione Daniela Virgilio (Romanzo criminale - La serie) e Lory White. Cinema: Sarandon al Giffoni film festival più anteprima di Sansone e Shrek 4. Tra le protagoniste della 40° edizione del Giffoni Film Festival ci sarà l’attrice Susan Sarandon che, dopo aver dichiarato di essere alla ricerca delle sue radici italiane, ha accettato l’invito alla kermesse. Assieme all’attrice saranno presenti Elijah Wood, Pupi Avati e Claudia Pandolfi e Giuseppe Tornatore. Il festival si arricchisce, inoltre, di importanti premiere: tra le più attese ‘Sansone’ della 20th Century Fox e l’ultimo capitolo del film d’animazione Dreamworks ‘Shrek e Vissero Felici e Contenti’. PresentatoUmbria Jazz a New York Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Far East Film Festival Udine, 28 Aprile – 1 Maggio Ha chiuso i battenti ad Udine la dodicesima edizione del Far East Film Festival che anche quest’anno, ha oltrepassato la soglia dei 50 mila spettatori, raccogliendo un altissimo numero di adesioni europee e internazionali. Una decina i paesi rappresentati: dagli Stati Uniti alla Spagna, passando per la Norvegia. Il bookshop ha venduto più di 1600 pezzi (tra libri, t-shirt, poster, Dvd), il sito ufficiale (www.fareastfilm.com) ha totalizzato 50.000 visitatori e la fan page ufficiale su Facebook ha sfondato il tetto dei 4400 iscritti. 18-24 giugno 9-18 luglio L’ U m b r i a sbarca nella Grande Mela portando in valigia Umbria Jazz,Spoleto Festival ed una serie di concerti in una location esclusiva. Sulla panoramica terrazza con vista sull’Hudson di Rai Corporation, il direttore artistico Carlo Pagnotta ha presentato il festival illustrando nei dettagli il programma che dal 6 al 18 luglio trasformera’ le strade delle cittadine umbre in un palcoscenico musicale. 18 – 31 luglio 1-11 settembre Sarà il regista e sceneggiatore statunitense Quentin Tarantino, tra i più importanti autori del cinema contemporaneo, la personalità chiamata a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 67a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1-11 settembre 2010), che assegnerà il Leone d’oro e gli altri riconoscimenti ufficiali. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, accogliendo la proposta del Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Marco Mueller. PREMI RIFF - Roma Independent Film Award 8-16 aprile Arnold (UK) Film vincitore del RIFF Award 2010 (come migliore lungometraggio): “Fish Tank” di Andrea Altre premiazioni assegnate Menzione speciale Lungometraggio: “SM-Rechter” di Erik Lamens (Belgio) Miglior Lungometraggio italiano: “Amore liquido” di Marco Luca Cattaneo (IT) Menzione speciale Opera prima italiana: “18 anni dopo” di Edoardo Leo (IT) Premio New Vision 2010 al docu-film: “Disco & Atomic War” di Jaak Kilmi e Kiur Aarma (Estonia) Premio Current: “On the road to Nahr Al Bared” di Sebastian Talavera (Spagna) Miglior Documentario italiano: “Via Volontè n.9” di Lorenzo Scurati (IT) Miglior Documentario straniero: “On the road to Nahr Al Bared” di Sebastian Talavera (Spagna) Miglior Corto italiano: ex aequo “Uerra” di Paolo Sassanelli e “Come si deve” di Davide Minnella Menzione speciale: “Tutto da sola” di Carlo Chiaramonte, “19 giorni di massima sicurezza” di Enzo De Camillis e “La vita accanto” di Giuseppe Pizzo. Miglior Corto straniero: “Ana’s Playground” di Eric D. Howell (USA) Menzione Speciale della Giuria: “Full Moon” di Chairun Nissa (Indonesia) Miglior Corto sezione Students short: “L’Uomo dei Sogni” di Alessandro Capitani e Alberto Mascia (IT) Miglior Corto d’animazione: “Tragedie Grovick” di Mark Eacersall e Matthieu Van Eackhout (Francia) Miglior sceneggiatura per Lungometraggio: “A Bitter Chalice” di Jaques Lipkau Goyard. Miglior soggetto originale: “Maradona è nato in Cina” di Matteo Berdini Miglior sceneggiatura per Cortometraggio: “Mi nonno se vole butta’ ar maranone” di Marco Gianfreda FAR EAST FILMFESTIVAL 2010 23 aprile – 1 maggio Audience award 2010: 1° Castaway On The Moon di Lee Hey-jun, 2009 – Korea 2°Accidental Kidnapper di Hideo Sakaki, 2010 – Japan 3°The Dreamer di Riri Riza, 2009 - Indonesia Black dragon audience award 2010: 1°Castaway On The Moon di Lee Hey-jun, 2009 – Korea 2 ° The City Of Life And Death di Lu Chuan, 2009 – China 3°Accidental Kidnapper di Hideo Sakaki, 2010 – Japan My movies audience award 2010: Bandage di Takeshi Kobayashi, 2010 – Japan testimonianze 5 ISABELLA RAGONESE, TEATRO E RED CARPET LA PRIMA PASSERELLA NON SI SCORDA MAI: “FU A VENEZIA, UN PIACERE ASSOLUTO. NEI FESTIVAL DI CINEMA CERCO IL CONTATTO VERO CON IL PUBBLICO, POSSO FINALMENTE PARLARE DEL LAVORO CHE HO FATTO” I sabella Ragonese, l’indimenticabile Marta di “Tutta la vita davanti”, ha ventinove anni vissuti con il giusto entusiasmo e una voglia non comune di continuare a crescere artisticamente, culturalmente. Per questo ama i Festival e il confronto diretto con un pubblico che ha imparato a “sentire” presto, fin da quando ha cominciato a recitare in teatro. Isabella, sta forse lì il segreto della tua sorprendente maturità espressiva? Della tua bravura nel giocare tra i più vari registri? Sicuramente stare sul palcoscenico mi ha aiutato tantissimo, anche se cinema e teatro sono due mestieri diversi. Il teatro è qualcosa di attivo, devi farti sentire anche dalle ultime file, i movimenti del corpo sono più accentuati. Nel cinema succede il contrario, puoi sussurrare e la cinepresa è lì pronta a catturare tutto. Ho una certa dimestichezza con la scena, questo sì, ho iniziato presto a muovermi nel mondo dello spettacolo. Ho pure seguito corsi di danza e di musica, non per diventare danzatrice o musicista, ma perché pensavo fossero utili. L’inizio al cinema, con Nuovomondo, è stato soft, Emanuele Crialese ha un modo di girare quasi teatrale. Pensavo fosse una parentesi e basta. Invece un paio d’anni dopo ho avuto la possibilità di ri-iniziare con una specie di scuola di cinema, con Paolo Virzì e Tutta la vita davanti. Il cinema più lo fai, più cose hai da imparare, ha dell’artigianale, la scelta delle inquadrature, le luci... E devi mantenere un certo fondo d’incoscienza, in modo che il regista, se è bravo, ti rubi l’espressione giusta... Guardando la serie dei tuoi film si nota una discreta alternanza fra lavori “impegnati” e low budget e altri più inseriti nel grande circuito. Dove ti trovi meglio? Tutto può servire. Sto cercando di fare quello che mi stimola come sfida, unendomi a troupes con budget basso o alto. Ci provi, no? Prendi Oggi sposi, è una commedia, in quel momento volevo sperimentarmi in quella cosa lì. Mentre in Puglia ho lavorato in un film a basso costo, Il primo incarico, con la regia di Giorgia Cecere, che in passato ha sceneggiato lavori di Edoardo Winspeare. È il suo primo film, è particolare, io interpreto una maestrina del Salento che va a insegnare in provincia di Bari, negli anni ‘50. Gli altri sono attori non professionisti. Mi piace essere poco catalogabile, così il pubblico ha meno possibilità di stancarsi. È una forma di rispetto, anche. Il cinema americano ha avuto celebrati attori che passavano da ruoli drammatici a ruoli più leggeri... Il cinema italiano permette meno varietà, il pubblico ha difficoltà a crederti quando piangi se in precedenza hai fatto commedie. Quanto sopporti o trovi grade- L’attrice Isabella Ragonese a Biografilm Festival 2008 voli alcuni aspetti del mondo dello spettacolo, la passerella e i fotografi, il red carpet? Non sono aspetti che hanno molto a che fare con le mie scelte. Ma faccio un lavoro divertente e non accetto che ci si lamenti per l’insistenza di un fotografo, la prendo cone un segno di succes- I FESTIVAL SONO L’OCCASIONE PER DECENTRARE, PER RENDERE IL NOSTRO CINEMA UN FENOMENO NAZIONALE so. E poi non sono Britney Spears, mica mi fermano per strada. Mi ha sempre affascinato Mastroianni, lo vedevi elegantissimo ai Festival e al cinema era ugualmente credibile come fruttivendolo. Non bisogna mai perdere l’umanità che ti rende plausibile in determinati ruoli. La passerella va presa come un gioco, è il lato dello spettacolo che fa un po’ sognare, è giusto così. Ricordo i giorni del Festival di Venezia con Nuovomondo, sono stati un piacere assoluto. Cosa recepisci in particolare dell’atmosfera di un Festival? Cosa ti piace di più e cosa di meno? Mi piace partecipare ai festival piccoli, riservano sorprese e spesso sono organizzati benissimo, come il Biografilm di Bologna. Venendo dal teatro, cerco nei Festival il contatto vero con il pubblico, posso finalmente parlare del lavoro che ho fatto. A teatro ricevi impressioni e puoi magari cambiare qualcosa nelle rappresentazioni successive, al cinema no, però è sempre interessante avere i riscontri della gente. E i premi sono un applauso del pubblico. No, non ho lati negativi da sottolineare per quanto riguarda i Festival di cinema, vado quasi a tutti, sono utili scambi di esperienze con attori e registi. Sono una finestra sul mondo, vedi lavori che non andranno nelle sale. In assoluto trovo più interessanti i Festival con una tematica definita, una linea precisa. Qual è il Festival che ti ha emozionato di più? Sono affezionata a Venezia, ci sono andata sovente, l’ultima volta nel settembre scorso per presentare Dieci Inverni di Valerio Mieli, nella sezione Controcampo Italiano. Di Berlino mi ha colpito l’organizzazione, ma penso a tanti piccoli Festival che sono una bellissima esperienza per il modo in cui provano a fare innamorare i ragazzi del cinema. E sono affezionata a Biografilm, nel 2008 ero la madrina del Festival. Finora hai interpretato donne con una vita normale che si dimostrano speciali. In futuro? Non sono i ruoli ad essere importanti, potrei interpretare per sempre lo stesso personaggio. È il modo in cui viene raccontata la vita che conta. Puoi raccontare la stessa storia in mille modi. Io sono più riconoscibile come la ragazza della porta accanto, ma spero che, così come a teatro, anche al cinema ci sia la possibilità di cambiare. Credo nella fantasia, nella voglia di osare. Andrea Aloi UN PRIMO PREMIO SCRITTO NEL DESTINO Ti viene in mente qualche momento particolare? Indimenticabile la prima passerella a Venezia con Nuovomondo. E l’inaugurazione del Biografilm dentro al Mambo, il museo di arte moderna, con tanto di bomboloni. Che impatto possono avere sulla cultura in generale i Festival? Ti danno la possibilità di vedere i film che decidi tu, non la grande distribuzione. Ti danno la libertà di decidere. E avvicinano la gente al cinema, pensa al Sud, sono occasioni importanti per decentrare, per limitare l’egemonia di Roma e rendere il cinema un fenomeno davvero nazionale. Se un italiano vincesse l’Oscar dovremmo esserne fieri come per una vittoria ai Mondiali di calcio. Isabella Ragonese nel film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì Nata nell’81 a Palermo, Isabella Ragonese ha iniziato studiando recitazione e giovanissima, nel ‘98, ha vinto il primo premio del concorso indetto dal’Istituto Nazionale Dramma Antico con un saggio sulla figura di Ecuba nella tragedia euripidea. Per il teatro ha scritto diversi lavori, tra cui Mamùr, che ha portato in scena nel ‘98 al Festival Teatro e colline di Calamandrana Alta, in provincia di Asti. Nel 2006 ha esordito sullo schermo in Nuovomondo di Emanuele Crialese e raggiunto due anni dopo vasta notorietà col ruolo di protagonista in Tutta la vita davanti di Paolo Virzì. Ha al suo attivo già dieci film, compreso l’ultimo non ancora uscito nelle sale, Il primo incarico, con la regia dell’esordiente Giorgia Cecere. 6 INCHIESTA INCHIESTA 7 FESTIVAL E RETE NON FANNO GOAL SEMBRANO NATI PER ANDARE A BRACCETTO, EPPURE I FESTIVAL ANCORA NON RIESCONO A PROMUOVERSI SUL NUOVO MEZZO COME DOVREBBERO. LUCI E OMBRE SU INTERNET USATO COME STRUMENTO DI CRESCITA F estival e internet: un connubio che ancora non riesce a esplodere con tutta la sua potenza deflagrante. Proprio il mezzo che maggiormente potrebbe aiutare l’industria eventistica culturale in Italia, grazie alle indubbie potenzialità promozionali e ai costi relativamente bassi, non trova terreno fertile, o quantomeno non quanto dovrebbe. Se da una parte troviamo festival già da molti anni attivi sul web, come per esempio Arcipelago, la storica manifestazione romana dedicata al cinema cortometraggio creata da Stefano Martina, che già da dieci anni ha un concorso dedicato ai giovani filmaker che scelgono la rete come strumento per farsi conoscere, dall’altra riscontriamo realtà che sono ancora ai primordi dell’educazione internet. Non basta, infatti, avere un sito perché “oramai anche il salumiere all’angolo ne ha uno”, formula usata spesso da quelle new media agency poco serie interessate a vendere un oggetto senza però dare indicazioni di massima sul come utilizzarlo. Il mondo virtuale nel corso di pochissimi anni si è totalmente rivoluzionato e diventa sempre più difficile destreggiarsi tra blog, social network, viral marketing, pr on line e le molte declinazioni della promozione web, ormai strumento indispensabile per far È SEMPRE PIÙ DIFFICILE DESTREGGIARSI TRA BLOG, SOCIAL NETWORK, VIRAL MARKETING, PR ON-LINE conoscere il proprio prodotto. Non tutti i festival hanno le stesse esigenze e le variabili sono moltissime, dalle specificità culturali dell’evento alla territoriali- Festival della Creatività 2009 tà, fino alle necessarie considerazioni di budget. Facendo un excursus rapido delle realtà web più interessanti nell’universo festivaliero italiano, scopriamo con piacere che non sempre i soldi fanno la felicità. Prendiamo come esempio il Festival Internazionale del Film di Roma: il più ricco evento italiano si presenta con un sito essenziale, senza alcuna connessione di social networking. Interessanti le applicazioni scaricabili per mobile e iPhone, ma purtroppo si rivelano praticamente inutili per buona parte dell’anno perché non supportate da un lavoro d’aggiornamento continuo. Ma cosa deve fare un festival per poter avere una buona comunicazione web senza dare fondo alle sue casse e allo stesso tempo ottenendo il massimo risultato possibile? Gli elementi fondamentali sono quattro: un sito ben realizzato e sempre aggiornato, un’attività di social networking massiccia e ramificata, investimenti ragionati di advertisement web e un continuativo e privilegiato rapporto con la sua utenza. Abbiamo analizzato questi quattro punti con uno dei festival italiani che meglio di altri è riuscito a sintetizzarli. Il sito del festival “Il nostro sito web è fondamentale non solo per l’informazione/comunicazione del Festival verso gli utenti, ma è stato sviluppato come uno strumento di supporto al lavoro della produzione”. Parole di Tommaso Rosa, responsabile della comunicazione del Festival della Creatività di Firenze che anima nell’ottobre gigliato la Fortezza da Basso: “Il sistema gestiona- le del nostro sito web si interfaccia perfettamente con il sistema gestionale usato dalla produzione - tra l’altro sviluppato internamente - e consente, oltre alla condivisione di materiali on line, anche la pubblicazione dei contenuti direttamente dai curatori delle UN SITO CHE FUNZIONA FINISCE CON L’AIUTARE PRIMA DI TUTTO CHI LAVORA A UN FESTIVAL varie aree. In questo modo tutti i soggetti che lavorano al festival direzione artistica, comunicazione e produzione - hanno a disposizione costantemente i materiali aggiornati e la struttura redazionale che governa i contenuti del sito può decidere di volta in volta a quale dare maggiore risalto, potendo contare su una grande varietà di materiali a disposizione, dalle fotografie alle schede biografiche, fino agli eventi e a eventuali link di approfondimento”. Un sito che funziona, infatti, finisce con l’essere utile prima di tutto a chi lavora in un festival, oltre a facilitare la consultazione al visitatore, che nella maggior parte dei casi si trova davanti un prodotto più utile rispetto a siti costruiti come mera vetrina. Analizzando il sito del Festival della Creatività non possiamo non notarne la facilissima navigazione, l’estrema funzionalità e l’eleganza delle scelte cromatiche e stilistiche. Ma la cosa più interessante è la lunga lista di social network su cui il festival ha una pagina personale. Quanto è bello essere social I social network sono stati una rivoluzione epocale per il popolo della rete, finalmente autorizzato ad aggregarsi a qualunque ora del giorno e della notte. Era il web 2.0, ma la definizione era già vecchia nel momento in cui fu coniata, perché il social networking non implica che gli utenti forniscano di contenuti il mondo virtuale, ma che siano promoter del contenuto, veicolandolo. Il formarsi di community attorno a determinati argomenti è quanto di più simile al concetto di evento festivaliero e il fatto che ogni sostenitore della community possa diffondere il Verbo è esattamente ciò di cui ha bisogno un festival per farsi conoscere. Sulla home page del Festival della Creatività sono ben sette i social sui quali la manifestazione si promuove. Lo storico Roma Europa Festival ne conta addirittura dieci, mentre sono completamente assenti sul sito della Biennale di CON IL WEB SI PRENDE LA MIRA PARLA LORENZO OSTI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI D-SIGN, AGENZIA DI COMUNICAZIONE DI BOLOGNA Partendo dalla tua esperienza di osservatore privilegiato delle dinamiche del web, pensi che i festival culturali ne sfruttino appieno le potenzialità? Cosa e in che modo, deve essere ancora recepito per adoperare al meglio la rete? Purtroppo, sono ancora in pochi in Italia a riuscire a sfruttare le potenzialità del web, sia per quanto riguarda il mercato in generale, che per il settore specifico della cultura, in cui l’utilizzo della rete riveste un ruolo strategico. Tre sono gli aspetti fondamentali da considerare: il primo riguarda la promozione, la capacità che il web ha di colpire target di riferimento ben definiti, con relativa possibilità, da parte di chi lo usa, di raggiungere il proprio pubblico in modo molto mirato. Internet è un sistema variegato composto da micro aree di interesse, ciò vuol dire che chi è attratto da un determinato tema concentra le sue ricerche su siti, blog o forum di settore. Questo risulta fondamentale per un festival che vuole essere conosciuto dagli appassionati di un genere e raggiungere un pubblico ben preciso. Il secondo aspetto riguarda il lato funzionale del web:tutte le possibilità relative alle attività di ticketing, accrediti ed iscrizioni, nonché il supporto nelle questioni di logistica che mette a disposizione. Questi servizi sono ancora poco sfruttati dal circuito culturale e dai festival in particolare, sarebbe però doveroso nell’epoca in cui viviamo. Un terzo aspetto che bisogna tener presente ri- Lorenzo Osti, Amministratore Delegato D-Sign Postazione multimediale a Festival of Festivals 2009 Venezia e del Torino Film Festival. Una grossa pecca, se consideriamo che i social network possono essere addirittura integrati nel programma del festival. “I social network continuano ad essere uno strumento molto efficace di comunicazione e soprattutto di condivisione”, ci racconta ancora Tommaso Rosa. “Nell’edizione 2009 abbiamo dato il premio al miglior giovane creativo registrando le votazioni su Facebook e il risultato è stato ottimo”. Facebook, Friendfeed, Flickr, YouTube: la promozione di un evento non può prescindere dalla presenza su questi quattro social network. Ma a seconda dell’area tematica si possono fare anche scelte più settoriali, come Linkedin se si tratta di un evento dedicato ai professionisti del settore, MySpace per le manifestazioni musicali e Anobii per quelle letterarie: cercando in Rete si può sempre trovare qualcosa che calzi a pennello. guarda la possibilità data ai festival di vivere tutto l’anno, facendo sì che l’evento non si esaurisca nei pochi giorni della sua durata. Diventa possibile, grazie al web, mantenere sempre aperto un dialogo con il pubblico e affermarsi come riferimento di un settore di interesse specifico, a prescindere dai giorni di apice dell’evento. diviene fondamentale quando le risorse da impegnare sono poche, dato che la pubblicità su riviste di settore e altre attività hanno costi più elevati e sono più dispersivi. Pensi che oggi i costi di un investimento rispetto ad un’operazione culturale sul web siano proporzionali rispetto al ritorno in termini di visibilità e di pubblico che questo può garantire ad un festival oppure restino ancora troppo alti? In realtà, credo che sia vero il contrario. Al giorno d’oggi, è impossibile pensare di richiamare un grande pubblico ad un evento senza farlo passare per il web. Internet, con grande lavoro di manodopera, permette di intercettare i target da colpire, e non investirvi significherebbe subire una dispersione dei costi molto alta. Sia attraverso un’operazione di web marketing o nell’uso di un social network, la rete permette di ottimizzare i costi, cosa che La pubblicità è l’anima della comunicazione Come per tutte le attività, la pub- LA PROMOZIONE DI UN EVENTO NON PUÒ PRESCINDERE DA FACEBOOK, MYSPACE O YOUTUBE blicità è ancora oggi il mezzo principale per farsi conoscere. Nel mondo reale come in quello virtuale sono molti i mezzi, a partire dalla più classica banneristi- Ritieni che l’affermazione dell’iPhone, l’arrivo dell’iPad e di altri strumenti analoghi apra una finestra importante per le manifestazioni culturali e la loro fidelizzazione? Sicuramente sì, nel momento in cui almeno la portata di queste nuove tecnologie può attaccare su tantissime altre cose. Passiamo dallo step 1, che è quello di avere internet mobile che dia accesso alle informazioni, diciamo in linea di massima di carattere logistico: se sono già arrivato al festival e ho bisogno di sapere a che ora è questa cosa, dov’è, magari muovermi sulla città. Questo è proprio lo step 1 che possiamo già trovare tutti. Molto affascinante è la tecnologia della augmented reality che permette di sovrapporre le informazioni fotografiche nell’ambiente circostante attraverso le telecamere presenti in questi dispositivi. Per esempio: io sono in un centro ca, fino ad arrivare a spot appositamente realizzati. Oltre a questi strumenti, ne esistono degli altri meno convenzionali, ma altrettanto efficaci. “Il Festival della Creatività ha un tipo di promozione che coinvolge tutti i settori. Dal marketing non convenzionale ai mezzi tradizionali. Lo scorso anno abbiamo pianificato la promozione sul web attraverso banner, spot e anche attraverso una capillare attività di scambio link e scambio loghi con i partner, festival gemellati e blog/siti di opinion leader”, racconta Rosa. Lo scambio di visibilità è una strada sempre più praticata nel mondo della cultura e dell’informazione, con vantaggi evidenti per entrambe le parti; se a questo si aggiungono opinion leader forti, sia sui blog che soprattutto sui forum, l’immagine generale del festival ne trae un evidente e duraturo giovamento. Non basta: oggi il viral marketing è una realtà così radicata nella rete che non ha nemmeno più bisogno di passare inosservato. I migliori addetti a questa attività si presentano come tali e rivelano apertamente di star facendo informazione pubblicitaria: se l’informazione è corretta, esauriente e utilizza un linguaggio web friendly, l’utenza il più delle volte la saluta con entusiasmo. Gli utenti sono anche il pubblico? Come può l’utenza web trasformarsi in pubblico? Innanzitutto c’è da sottolineare come la stampa tradizionale spesso navighi in rete per trovare nuove tendenze e informazioni, quindi come una gestione ottimale di tutte le risorse sopraindicate contribuisca ad accendere la curiosità anche nei giornalisti, che a loro volta veicoleranno nome e contenuti del festival; inoltre più di un festival si sente parlare, più c’è la possibilità che le persone vogliano prendervi parte. Un utente non sempre farà parte del pubblico, ma il pubblico quasi sicuramente farà parte dell’utenza. “La nostra utenza web è quasi il nostro target di riferimento”, ci conferma Tommaso Rosa. “Il Festival della Creatività si caratterizza sempre di più per dinamicicongressi o al centro della città dove ci sono più eventi, prendo il mio iPhone, guardo attraverso la telecamera e vedo in sovrimpressione, dove ci sono le sale, qual è il convegno che si sta tenendo in quel momento. Oppure di una determinata sede posso vedere il programma sovrapponendo alle immagini reali delle informazioni. La tecnologia di una portata così ampia che vedremo poi nei prossimi anni crescerà tantissimo e renderà secondo me questi strumenti mobili veramente indispensabili. Per un’agenzia come D-Sign, qual è la differenza nel lavorare per aziende di mercato di largo consumo e invece lavorare nella cultura e negli eventi culturali? Vi piace, quali sono le attenzioni che avete e quali sono anche i valori particolari che questo tipo di lavoro vi dà? È una questione di piacere e soddisfazione personale. Se quello che viene chiesto è un risultato commerciale, cerchiamo di trattare il prodotto culturale come fosse comunque un prodotto. Perché bisogna portare al tà e attenzione alle nuove tecnologie. Per questo dedichiamo uno sguardo attento al web. La nostra utenza poi ci aiuta a perfezionare le nostre scelte e a calibrare meglio ogni mossa verso l’esterno, dalla comunicazione alle scelte artistiche, agendo anche come L’UTENTE WEB AIUTA A CALIBRARE LE MOSSE, A PERFEZIONARE LE SCELTE ARTISTICHE “primo revisore” delle scelte”. Ovviamente, per far sì che tutto questo funzioni, occorre monitorare costantemente la rete, non solo aggiornando il sito ufficiale e i profili dei social network, ma soprattutto dialogando con la propria utenza e navigando anche alla ricerca di tutta una serie di realtà parallele o in qualche modo correlate al target del festival, in modo da essere sempre aggiornati sul mondo in cui il pubblico effettivamente vive e si muove. Non è semplice, specie per un festival di piccole dimensioni, produrre tutto questo in casa. Se si aggiungono la normale attività di ufficio stampa e la promozione classica, è praticamente impossibile. Per questo esistono le agenzie di web promotion, realtà che conoscono la rete e il suo linguaggio e che sono in grado di monitorare persino gli indici di gradimento. La scelta di un’agenzia è fondamentale per un festival: in quale campo culturale opera, quali social network è in grado di coprire, quanti dei suoi membri sono opinion leader sono solo alcuni dei parametri per selezionarla. Anche un servizio di ufficio stampa specifico per il web è una voce importantissima. Purtroppo in Italia questo concetto non è ancora ben recepito. Ad oggi non ci sentiamo di affermare che i festival utilizzino appieno i mezzi che la rete mette a disposizione, ed è un vero peccato che non si riesca a vedere l’identità che sempre più assumono vita reale e virtuale di uno spettatore, specialmente giovane. Fino a che internet sarà recepito come un qualcosa di esotico o di solo intrattenimento, la realtà festivaliera tutta non potrà competere con gli altri fenomeni di massa. Alessandro De Simone Il sito web dell’edizione 2009 del Festival della Creatività committente il risultato che si aspetta, quindi le meccaniche dovrebbero essere le stesse. È chiaro che parliamo di cultura e non di bulloni o materiali plastici quindi per noi, se capita di aver a che fare con quello, è molto più affascinante. Aggiungo che normalmente gli operatori di questo settore sono decisamente più sensibili, colti e attenti di altri presenti in altri settori magari industriali. Direi che è un piacere poter lavorare in questo ambito. Tu che lavori per brand come la Champion, con grandi aziende di abbigliamento e di prodotti di largo consumo, vedi che rispetto alla capacità di presidiare delle nicchie da parte degli eventi culturali c’è un’apertura di attenzione, per quanto ancora embrionale, rispetto ai valori della cultura? Sinceramente quello che penso è che fino a oggi il punto d’incontro fra impresa e cultura, che poi magari si traduce, da parte delle imprese, in termini finanziari ad aiutare, sponsorizzare gli eventi culturali, viene guidata da una questione di branding. Una gran- de banca sicuramente si deve far vedere attenta a certe cose, a certi argomenti, però non è un reale e tangibile vantaggio. Anzi è un grande svantaggio, perché fa sì che siano pochi i gruppi che si possono permettere di investire senza un ritorno immediato. Quello che andrebbe fatto è trovare delle meccaniche di apparentamento fra l’impresa e gli eventi culturali che permettano a chi investe in questi eventi di avere dei ritorni più concreti. Ci vogliono delle integrazioni molto più forti. L’azienda che mette il marchio sul volantino o sul manifesto di un festival ha un ritorno, perché comunque il suo nome viene abbinato a qualcosa di culturale di un certo spessore, però non venderà una cosa in più. Se invece riuscissimo, facendoli dialogare, a costruire meccaniche più concrete, di maggiore interazione, secondo me stimoleremmo molto l’impresa ad investire in eventi culturali. Una cosa di cui c’è molto bisogno e di cui non si percepisce ancora il valore. a. m. 8 CALENDARIO GIUGNO Per l’edizione 2010 BFF propone, oltre ad Anteprima Doc, Casa Rossa Doc e Corto Doc, un nuovo concorso: Crossmedia, con il quale il festival si apre alla nuova frontiera del web documentario e dei linguaggi della Rete. I ragazzi delle scuole medie saranno coinvolti in un workshop con i professionisti di Bonsai.tv per la realizzazione di un video sulla loro città di residenza. Il programma prevede diverse rassegne ed eventi: Nuove identità, rassegna internazionale di documentari dedicati all’identità del nostro tempo e delle nostre città; le opere e i giorni, dedicata al documentario storico; Dissonanze, la musica nel cinema come chiave per decifrare la realtà; Festa di Compleanno, omaggio al film Maledetti vi amerò, di Marco Tullio Giordana presente al Festival. Evento speciale “W Solidarnosc”. MI AMI VI edizione Milano, Idroscalo 4-5-6 giugno (7 giugno per il MI PENSI, day off del festival; 9 giugno per il MI ODI) http://www.rockit.it/miami Rockit, conferma e rilancia la sesta edizione del Festival della Musica e dei Baci. La location confermata è il Circolo Magnolia, nella cornice naturale dell’Idroscalo di Milano. Il Palco Pertini ospiterà alcuni tra i migliori gruppi italiani: Teatro Degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, Giardini di Mirò, Africa Unite, Perturbazione, Zen Circus, Nada e moltissimi altri. Mentre alla Collinetta di Jack si potranno ascoltare, tra i tanti, Brunori SAS, Karma, Ronin, My Awesome Mixtape e gli Ex Otago. Previsto anche un Contest Letterario dal tema “L’animale che mi porto dentro”. Quest’anno si introduce MI PENSI, il day off del festival previsto per lunedì 7, nella stessa location, per rivivere le emozioni del festival. Mercoledì 9 inoltre torna, per il secondo anno consecutivo, MI ODI, versione chaos del festival. Taormina Film Fest LVI edizione Taormina, 12-18 giugno www.taorminafilmfest.it Il Festival quest’anno si concentrerà principalmente nella città di Taormina con un programma sempre più ricco di film e ospiti. Tre le sezioni in cui si misureranno i film in concorso: Mediterranea, Oltre il Mediterraneo e il Miglior Cortometraggio Siciliano. Gli studenti iscritti a Campus Taormina grazie al progetto Officine Lab potranno partecipare a un provino pubblico e condividere workshop e incontri con attori emergenti e affermati tra i quali Ambra Angiolini. Collaborerà al festival Shane Danielsen, ex direttore del festival di Edimburgo e Sydney, mentre tra i membri della giuria internazionale sarà presente Dieter Kosslick, direttore della Berlinale. Annunciata, per la rassegna Grande Cinema, l’anteprima italiana della commedia Death at a Funeral, diretta da Neil LaBute con Zoe Saldana, Tracy Morgan, Chris Rock e Danny Glover. Festival dei Due Mondi di Spoleto LIII edizione Spoleto 18 giugno-4 luglio www.festivaldispoleto.com Il Festival dei Due Mondi rappresenta uno dei più importanti eventi culturali a livello nazionale ed europeo. Tra gli eventi più attesi lo spettacolo, ibrido tra opera e teatro, The Infernal Comedy, commedia in musica del regista Michael Sturminger che vedrà nel ruolo principale il pluripremiato attore John Malkovich. Tra le proposte di quest’anno l’opera in due atti Gogo No Eiko del compositore tedesco Hans Werner Henze, mentre il Berliner Ensemble di Robert Wilson, assieme al songwriter canadese Rufus Wainwright, musicherà e porterà in scena i Sonetti di Shakespeare. Ogni giorno, dal 21 luglio i tradizionali Concerti di Mezzogiorno. La danza vedrà protagonista il coreografo John Neumeier e l’ Hamburg Ballet da lui diretto con The World of John Neumeier, selezione delle più significative coreografie dai suoi balletti. Lustando Music Festival III edizione Lu Monferrato 18-20 giugno www.lustando.com Tre giorni di musica che spaziano di genere in genere scanditi da iniziative che trasformeranno LE BELLE VITE DEL BIOGRAFILM FESTIVAL Lu in un centro pulsante di aggregazione giovanile. Si inizierà venerdì 18 giugno con i ritmi in levare del reggae e dello ska con Naif, Eazy Skankers, Africa Unite e Bria Sound System. Sabato 19 giugno largo alle sonorità noise rock e all’elettronica con Zu, Tying Tiffany, Meg vs. Phone Jobs, Il Teatro degli Orrori e il dj set di PassEnger&Xluve. Domenica 20 giugno invece, apertura dei cancelli anticipata alle 15.30 per assistere alla partita dei campionati mondiali di calcio Italia – Nuova Zelanda, e poi inizio ai concerti con The Electric Diorama, The Fire, The Inspector e Linea 77. Filmfestival sul Paesaggio I edizione Palermo, Distretto Culturale delle Madonie, 26 giugno-4 luglio www.madonie.info Il Filmfest sul Paesaggio è una manifestazione che intende valorizzare la risorsa del paesaggio come bene comune da preservare. Clou della manifestazione è il concorso per film, corti e documentari articolato in due sezioni: Il paesaggio bene comune da preservare sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità del territorio. E Il volto umano come paesaggio racconta gli incontri sui volti delle persone che incontriamo tutti i giorni, a prescindere da razza, provenienza e colore della pelle. La manifestazione prevederà inoltre l’organizzazione di altri eventi come escursioni naturalistiche letteral-musicali in alcuni dei luoghi più suggestivi delle Madonie, concerti di musica classica e jazz ad alta quota, presentazioni di libri, dibattiti e escursioni in mountain bike. EMANUELA CEDDIA, DIRETTORE OPERATIVO, RACCONTA LE SFIDE VINTE E QUELLE FUTURE U na celebrazione delle vite, perché ogni avventura umana è esemplare. Una festa del cinema e non solo. Un appuntamento con un pubblico fedele e una città, Bologna. Insomma, più di un Festival. Alla vigilia della sesta edizione dedicata all’Italia anni 1 Emanuela Ceddia Direttore Operativo di Biografilm Festival Sessanta, Emanuela Ceddia, direttore operativo, racconta le sfide vinte e quelle future del Biografilm. 2 3 Ostia Film Festival: un esempio di decentramento II edizione Ostia, 2-6 giugno www.ostiafilmfest.com Il festival come opportunità per i giovani, ma anche occasione per creare nuovi posti di lavoro sul territorio. Te domande a Francesco Cinquemani, direttore di Ostia Film Festival, che solo alla seconda edizione registra già un successo straordinario. Comenascel'OstiaFilmFestival?Dadovevienel'ideadelviaggiocome tema portante del concorso? Il festival nasce dai discorsi di due amici, Luca Lianza e io. A entrambi piace il mare, spostarci e viaggiare. Il cinema è la forma di viaggio suprema: si viaggia stando fermi, anche un film introspettivo può essere un viaggio attraverso le emozioni. Inoltre ci interessa aiutare i giovani registi italiani: un festival diventa una forma di distribuzione alternativa per loro che hanno poco spazio. Quali sono le novità di questa seconda edizione? La sezione Ultravisioni, quella più sperimentale, è potenziata da una collaborazione con Cartoons on the Bay, e inoltre diventa competitiva grazia al premio Acea. Derive, la sezione documentari, è stata potenziata; con Energie! dedicata ai corti, speriamo di trovare nuovi talenti. Abbiamo circa 15 anteprime nazionali e altre internazionali, una serie di ospiti e assegnamo dei premi. Inoltre quest’anno, oltre al Comune di Roma, siamo anche sul Comune di Fiumicino. Questo è un evento culturale che si tiene in periferia. Com’è recepito da istituzioni e pubblico? Lo scorso anno abbiamo avuto 12.000 presenze in due sale e negli spazi comuni 130.000; quest’anno abbiamo un lido di Ostia, l’Open Bar, per il chill out, un galeone per le feste e tre sale del Cineland. Pensiamo di aumentare le presenze. Le istituzioni sono propense a patrocinare, ma i fondi arrivano soprattutto dai privati. Roma Lazio Film Commission crede molto nel nostro festival. Il decentramento serve, permette di fare di più e di portare lavoro sul territorio. f. a. Un lavoro complicato? Un lavoro complicato e avvincente, che porto avanti fin dalla prima edizione del 2005, anche se il progetto Biografilm incubava già da un po’ di tempo. Si partì in modo avventuroso, com’è normale che accada quando fai i primi passi. La Manifattura delle Arti era la location ideale, nel cuore della Cineteca, della cultura cinematografica di Bologna. Il Biografilm, peraltro, è sì focalizzato sui racconti di vita ma attraverso una pluralità di strumenti espressivi. Cinema, quindi. E pure teatro, musica. Senza trascurare l’aspetto letterario, che negli anni abbiamo presenta 4 sempre più integrato nel racconto delle vite. Con quali idee-forza ti sei mossa? Come direttore operativo ho cercato di strutturare il Festival in modo che risultasse efficace dal punto di vista organizzativo senza però far prevalere le necessità e gli obblighi di efficienza sulla programmazione artistica. Ho costantemente cercato di conciliare l’ispirazione della direzione artistica nel proporre temi, contenuti e personaggi con le compatibilità economiche. Come nasce l’idea del Biografilm? Da Andrea Romeo, ispiratore e fondatore. È stato per certi versi un uovo di Colombo, era l’idea semplicissima e insieme nuovissima di andare a presidiare a livello internazionale, visto che non esisteva nulla di simile, l’universo della biografia. Dal progetto si è passati a un brand, a registrato internazionalmente, e quindi alla manifestazione. Un Biografilm inteso non tanto come genere, ma come possibilità di leggere la realtà attraverso la lente della biografia. Vi hanno imitati? È nato qualcosa sulla vostra scia, magari all’estero? No, nessuna imitazione. Ci sono comunque due aspetti da sottolineare. La nascita del Biografilm ha intercettato un momento di grande rinascita e interesse verso la biografia, penso al cinema, al biopic, che è tornato a essere un genere cavalcato da autori importanti e grandi produzioni. Giusto nel 2005, ad esempio, è uscito The Aviator di Scorsese con DiCaprio, dedicato alla vita affascinante e controversa di Howard Hughes. Una sintonia. D’altro canto Biografilm è nato come un format ripetibile, anche perché strutturato in maniera modulare: non siamo stati imitati, noi stessi l’abbia- Da sinistra, il responsabile Cultura del Comune di Bologna Mauro Felicori, il commissario del Comune Annamaria Cancellieri, il direttore creativo di Biografilm Andrea Romeo e Emanuela Ceddia mo concepito come evento replicabile, nonostante sia ben radicato a Bologna e con la città si sia instaurato un fitto dialogo. Ci sono progetti in questo senso per l’Italia ed è prossima a concretizzarsi l’idea di una prima edizione del Biografilm a New York, dove proporremo alcune grandi biografie italiane, affiancati dalla volontà dei nostri partner, la Regione Emilia Romagna e Fiat Lancia, di rappresentarsi nel contesto statunitense. Fin dalla prima edizione del Biografilm vi siete detti: “Abbiamo fatto centro”? L’idea è piaciuta all’istante e ce ne siamo accorti perché era facile raccontarla. Anche - parlo dal mio punto di vista, quello del marketing - a un potenziale pubblico, ai possibili partner, aziende, sponsor, alle istituzioni. Per quanto riguarda l’organizzazione, il primo Biografilm si è intrecciato alla nascita del mio bimbo, ho dovuto affrontare diverse situazioni complesse... Un esordio indimenticabile. A ogni modo, fin dal primo anno abbiamo messo a punto una formula che organizzativamente si padroneggiava bene, con ogni giorno del Festival dedicato in modo verticale a una biografia. Nell’edizione 2005 la più significativa fu quella di Enrico Mattei. Trovammo un bel feeling con la fondazione Mattei, con l’Eni, con testimonial d’eccezione che avevano lavorato al suo fianco, fu subito un evento. Ed era una delle cinque giornate del Festival. L’altra idea, che abbiamo mantenuto fino a oggi, è che trasversalmente il Festival fosse accompagnato dalla selezione ufficiale di film, tutti a carattere biografico. Segue nella penultima dello speciale design inèditart & ©hico de luigi ph. Bellaria Film Festival XXVIII edizione Bellaria, Igea Marina 3-6 giugno www.bellariafilmfestival.org il magazine dei festival italiani venerdì 2 luglio 2010 1. Marta sui Tubi, MI AMI 2. Meg, Lustando 3. Bellaria Film Festival 4. Teatro Caio Melisso, Festival dei Due Mondi di Spoleto 5. Ostia Film Festival La vita dolce nella Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna promossa da in collaborazione con con il sostegno di radio partner per il programma e le offerte di soggiorno 5 www.lanotterosa.it TRIO MOVIE con Danilo Rea,Franco Testa, Ellade Bandini, vocalist Rosanna Brandi presenta I •GRANDI OSPITI MISANO ADRIATICO La vita dolce nella Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna Il Monty Python MICHAEL PALIN SAMUELE BERSANI •RICCIONE venerdì 2 luglio 2010 Il cantatutore e pluristrumentista CRISTIANO DE ANDRE’ DANCE THEATRE IlEVOLUTION premio di ANTONYOscar HEINL ANNI DELLA DOLCE VITA per laGLI sceneggiatura mostra fotografica di Se mi lasci ti DEEJAY cancello RADIO Sabato 3 CHARLIE conKAUFMAN NINA ZILLI design inèditart & ©hico de luigi ph. •CATTOLICA MALIKA AYANE GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS presenta LA PINA Il regista •RIMINI di MENGONI Toto le Héros e Mr.MARCO Nobody MARIO BIONDI JACO VAN DORMAEL NICOLA PIOVANI L’attore, scrittore e regista PAOLO VILLAGGIO ITALIA 60. IL BELLO, IL BOOM, LA DOLCE VITA Il padre della commedia all’italiana MARIO MONICELLI Sarà l’Italia dei mitici anni ’60 ad essere protagonista di Biografilm 2010: dall’avvento della televisione alle storiche olimpiadi di Roma, passando per la Hollywood sul Tevere e le leggendarie notti beat del Piper. Biografilm celebra gli anni d’oro del nostro Paese, ripercorrendo i momenti che hanno portato al boom economico e al mito della dolce vita: proiezioni, spettacoli e incontri con i protagonisti di quella meravigliosa stagione, ti aspettano nella sorprendente scenografia del Biografilm Village. LA NOTTE DEI BUSKERS CRACKING ART GROUP REgeneration Rimini mostra MIMMO ROTELLA La felicità dello strappo Assalti al Cuore presenta AFTERHOURS CATHERINE SPAAK Sabato 3 MARKUS STOCKHAUSEN Domenica 4 LA NOTTE ROSA DEI BAMBINI EDOARDO BENNATO •SAN MAURO MARE ANDREA MINGARDI •GATTEO A MARE CUGINI DI CAMPAGNA I FILM IN•CESENATICO CONCORSO RADIO BRUNO ESTATE con ZERO ASSOLUTO Il meglio del cinema SONOHRA POVIA biografico mondiale STADIO in anteprima: •CERVIA 10 “Biografilm” TRAORÉ per Ravenna Festival su arte,•ROKIA musica, rivoluzione, RAVENNA RICCARDO per Ravenna Festival ecologia eMUTI politica. •LE SPIAGGE DI RAVENNA GIUSEPPE GIACOBAZZI •COMACCHIO NOTTE ROSA IN LIRICA The Cove, di Louie Psihoyos (USA). Premio Oscar 2010 The Thorn In The Heart (L’epine dans le coeur), di Michel Gondry (Francia) Mr. Nobody, di Jaco Van Dormael (Canada/Francia) Casino Jack and the United States of Money, di Alex Gibney (USA) Kings Of Pastry, di D.A. Pennebaker e Chris Hegedus, (Olanda) Art & Copy, di Doug Pray (USA) Mercoledì 9 Giugno JOHN LENNON A COLORI I FOCUS Domenica 13 Giugno FABRIZIO DE ANDRÉ: “SE NON DEL TUTTO GIUSTO, QUASI NIENTE SBAGLIATO” Giovedì 10 Giugno ALBERTO MANZI: STORIA DI UN MAESTRO Sabato 12 Giugno PETER SELLERS: “NON C’È NIENTE COME RIDERE!” Venerdì 11 Giugno ANGELA E LUCIANA GIUSSANI: LE ALTRE DONNE DI DIABOLIK Biografilm Village dal 4 al 14 giugno www.lanotterosa.it promossa da con il sostegno di Dopo l’esordio alla regia con Synecdoche, New York e la retrospettiva che Biografilm Festival gli ha dedicato nel 2008, arriva finalmente a Bologna Charlie Kaufman! Un’occasione unica per incontrare lo sceneggiatore premio Oscar di Se mi lasci ti cancello e Essere John Malcovich e rivedere i suoi capolavori. •BELLARIA IGEA MARINA per il programma e le offerte di soggiorno in collaborazione con LE GRANDI ANTEPRIME radio partner Feste, spettacoli teatrali, proiezioni… e le più disparate e inEVENTI SPECIALI novative performance! Venerdì 11 giugno Un’oasi di relax dove appuntamento in nero con bere una birra, ascoltare Eva Kant Night! buona musica e assistere Sabato 12 giugno agli eventi in Peter Sellers e il party per eccellenza programma. The Hollywood Party! Comune di Cesena Comune di Pieve di Cento special guest: Charlie Kaufman John Lennon Alberto Manzi Le sorelle Giussani Peter Sellers Fabrizio De André starring: Italia 60. il bello, il Boom, la dolce vita Manifattura delle Arti Via Azzo Gardino 65 Bologna 9-14 giugno 2010 PUBBLICITÀ Con il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna Refreshed by www.biografilm.it Main Sponsor Stefania Sandrelli ph. Enrico Santelli (1962) © Centro Cinema Città di Cesena - Art Direction: Mauro Luccarini (Cervelli Riuniti) I GRANDI OSPITI Il Monty Python MICHAEL PALIN Il cantatutore e pluristrumentista CRISTIANO DE ANDRE’ Il premio Oscar per la sceneggiatura di Se mi lasci ti cancello CHARLIE KAUFMAN Il regista di Toto le Héros e Mr. Nobody JACO VAN DORMAEL L’attore, scrittore e regista PAOLO VILLAGGIO ITALIA 60. IL BELLO, IL BOOM, LA DOLCE VITA Il padre della commedia all’italiana MARIO MONICELLI Sarà l’Italia dei mitici anni ’60 ad essere protagonista di Biografilm 2010: dall’avvento della televisione alle storiche olimpiadi di Roma, passando per la Hollywood sul Tevere e le leggendarie notti beat del Piper. Biografilm celebra gli anni d’oro del nostro Paese, ripercorrendo i momenti che hanno portato al boom economico e al mito della dolce vita: proiezioni, spettacoli e incontri con i protagonisti di quella meravigliosa stagione, ti aspettano nella sorprendente scenografia del Biografilm Village. I FILM IN CONCORSO Il meglio del cinema biografico mondiale in anteprima: 10 “Biografilm” su arte, musica, rivoluzione, ecologia e politica. SPECIALE BIOGRAFILM LE GRANDI ANTEPRIME Dopo l’esordio alla regia con Synecdoche, New York e la retrospettiva che Biografilm Segue dalla prima dello Festival glispeciale ha dedicato nel 2008, arriva finalmente a Bologna Charlie Kaufman! Ecco, il Biografilm è partito bene per la trafila di permessi, di re- ta e Sessanta, due innovatrici Un’occasione unica per incontrare lo sceneggiatore premio Oscar ed è cresciuto velocemente, in lazioni internazionali, interventi e animatrici della vita culturale maniera esponenziale come par- istituzionali. Hanno travolto il con lo spirito avventuroso. Una di Seconmila lasci ti cancello e Essere Malcovich tecipazione di pubblico. Il gros- Festival loro presenza, delle due è stata aviatrice....John E so di chi viene al Festival è tra con un concerto che tutti ricor- avremo ospite lo sceneggiatore rivedere suoi capolavori. i venticinque e i quarant’anni. diamo. È stato un altroemomento Charliei Kaufman, con cui il FePer l’edizione 2009, soprattutto per il tema Woodstock, abbiamo registrato una grande partecipazione di pubblico più giovane, strettamente universitario. Torneranno pure quest’anno, è un nostro impegno offrire un Festival dove è molto piacevole stare. in cui siamo usciti dall’ambito puramente cinematografico, che pure nel caso di Fela Kuti era di rilievo, avevamo materiali inediti, consegnati dalla famiglia del musicista. stival da tempo sta dialogando, nel 2008 gli abbiamo dedicato una retrospettiva. incrociato persone veramente straordinarie. Mi ha colpito soprattutto, era il 2008, Lucio Urtubia, l’anarchico falsario spagnolo che ha lottato contro lo strapotere delle banche: la sera della premiazione vedere nella stessa sala lui e i rappresentanti della Fondazione Carisbo, che alla fine lo hanno applaudito, è stato incredibile. Altrettanto splendido è stato ospitare nel 2007 Seun Kuti, il figlio di Fela, con la band in gran parte originale del padre. Ventitré nigeriani, un’avventura portarli in Italia, però sul filo della nostalgia. È la cifra del Biografilm, si parla del passato senza lacrimucce e senza gusto del vintage. L’idea è sempre quella di andare a ritrovare vite o momenti collettivi per proporre chiavi interpretative della contemporaneità. Molto sfizioso in questo Biografilm è il focus sulle sorelle Giussani, le inventrici ed editrici di Diabolik. Intanto non siamo riusciti spesso a concentrarci su figure femminili e poi le sorelle Giussani sono state personalità di spicco nella Milano degli anni Cinquan- di parlarne all’uscita della sala. The Cove, di Louie Psihoyos (USA). Premio Oscar 2010 Non mancherà naturalmente la convivialità, la speciale compliThe Thorn In The Heart (L’epine dans coeur), cità che si crea le sempre al Bio- di Michel Gondry (Francia) Cosa consigli nel menu dell’edi- grafilm tra pubblico e organizza2010? Mr.zione Nobody, di Jacotori... Van Dormael (Canada/Francia) Quanti film vi sono arrivati Il tema sono i nostri anni Ses- Fin dal primo anno, tra allestiquest’anno? santa. Come Woodstock l’an- menti e servizi, abbiamo cercato Più di quattrocento, per il con- Jack no scorso,and stavolta the la pelleUnited del di creareStates un ambiente accoglienCasino of Money, di Alex Gibney (USA) corso ne selezioniamo dieci. C’è Festival, il motivo che ritorna te per la gente, gli ospiti, i gioruna peculiarità di Biografilm: è l’Italia del boom. Torna nella nalisti. Ma c’è una ragione legaKings Of Pastry, di D.A. Pennebaker e Chris Hegedus, (Olanda) invitiamo il regista e spesso ri- comunicazione, è presente nella ta ai contenuti del Festival: sono usciamo ad avere al Festival il mostra che allestiamo nei gran- così tante le storie personali, avprotagonista, la cui vita è rac- di spazi di affissione venturose complesse, Pray sempre (USA) Art &urbana. Copy, di oDoug contata nel film, così abbiamo Gli anni Sessanti non raccontati toccanti, che suscitano la voglia Mercoledì 9 Giugno JOHN LENNON A COLORI Cosa vedi nel futuro del Festival? Un Biografilm che fa un ulteriore salto di qualità, si internazionalizza, si allarga oltre i giorni dell’evento, ad esempio col sito interamente rinnovato, che di fatto è un portale sulle biografie, e con le attività editoriali collegate, come la collana Prima Persona di Rizzoli. I FOCUS Andrea Aloi Clint Eastwood , FESTIVAL HE R E P E IC ERV RAFIC RENTAL S IONI CINEMATOG TAZ mm MANIFES I 16/35/70 L e A n R io U z T L ie U o r EC di p impianti 10.000 W etri a o n fi e Noleggio s o 0m nze lumin irscreen fino a 3 con pote A i il gomfiab ate Schermi e certific r u t t u e r s t s a di b con a traliccio se ne Schermi ne e tribu etri di ba a m d e 0 p 3 i, a fino S scenic nti palco Digital, DTS, SDD e im t s e ll A lby audio Do Impianti 0 a si potenz e 2K fino a 25.00 ia ls a u q i d SD e Digitale Proiezion terni rni ed es en e t m in lu r ie s p n a leti o nti comp r arene estive fin Allestime e p completi Impianti sti po a 10.000 i per Videoart ion ale Installaz io e Light la e digit o ic d ll u e a p e i Servic oiezion ili per pr b o m i z z N Me I LOCATIO D O IP T NQUE O QUALU OIEZIONE M IA T S E ALL A PR PERFETT PER UNA RAFICA O VIDEO OG CINEMAT Milano Tel 0331 177 3013 Fax 0331 177 0277 e-mail: [email protected] CALENDARIO 17 LUGLIO-AGOSTO Monfortinjazz - XXXIV edizione Monforte D’Alba 1-31 luglio www.myspace.com/monfortinjazz A Monforte D’Alba, piccolo paese dalle tante cantine prestigiose, si rinnova l’appuntamento con Monfortinjazz, una della manifestazioni musicali più longeve e tenaci del panorama italiano. Grande apertura, giovedì 1 luglio, con la star della chitarra rock blues Joe Bonamassa. Sabato 10 è la volta dell’unico concerto nel nord Italia del pianista americano Brad Mehldau. Sabato 17 un altro concerto raro: quello della regina del fado Dulce Pontes. Di ritorno dal trionfale tour mondiale, sabato 24 Monfortinjazz ospita il compositore e pianista Ludovico Einaudi col suo Nightbook Tour 2010. L’ultimo sabato di luglio gran finale con Enrico Rava, jazzista italiano conosciuto e apprezzato a livello internazionale. A conclusione della serata, sarà possibile degustare il Barolo di Monforte, offerto dai produttori locali. Opera Barga Festival XLIII edizione Barga 1-10 luglio www.operabarga.it La suggestiva cornice del borgo medievale di Barga ospita il 43mo Festival dell’Opera. Molteplici le attività musicali che prevedono tra le altre concerti di musica barocca, contemporanea e le serate dell’opera. Il concerto d’apertura sarà affidato a Massimo Salotti e Simone Soldati con la prima parte delle sonate per pianoforte a quattro mani di Mozart. La seconda parte è prevista per il giorno seguente. Tra sabato 3 e lunedì 5 luglio i concerti dell’Ensemble le Musiche animeranno le serate di Musica Nei Borghi. In chiusura sarà protagonista l’opera di Donizetti, con il melodramma giocoso L’Ajo Nell’Imbarazzo, per la regia di Michael Moxham, eseguito da Opera Barga e Ensemble le Musiche diretti da Simone Bernardini. Sconfinando - XIX edizione Sarzana, 9-25 luglio www.sconfinandosarzana.it Anche quest’anno Sconfinando Sarzana Festival propone una serie di anteprime nazionali e mondiali, dando sempre più spazio e voce agli interpreti delle grandi tradizioni musicali del mondo e facendo incontrare e mescolare sonorità d’Oriente e d’Occidente. Ben duecento gli artisti che si esibiranno per il pubblico. Tra gli appuntamenti di maggior rilievo: la prima nazionale di Morganicomico realizzato da Morgan & Ensemble Sinfonia Orchestra, la prima mondiale di The Music of Stan Keton con Francesco Cafiso, Andrea Toffanelli e la Massimo Nunzi ”Jazz Istruzioni per l’uso” Orchestra; la prima nazionale del concerto Orchesterverein Hilgen 1876/1912. Di grandissimo interesse anche le molteplici attività del festival, corsi di meditazione tibetana, mostre fotografiche, in- contri con artisti e autori. Piazza Blues Festival Bellinzona XXII edizione Bellinzona, 15-17 luglio www.piazzablues.ch Come ogni anno, il direttore artistico Fritz Jakober, porta sul palco di Piazza Blues i protagonisti del panorama scegliendo accuratamente i diversi stili e le aree di provenienza: dal Chicago Blues contemporaneo di Buddy Guy al raffinato Soul Blues di Robert Cray. Dal Blues di provenienza texana di Jimmie Vaughan alla nuova generazione di North Mississippi Blues, Cedric Burnside & Lightnin’ Malcolm. Esplorando la West Coast con i californiani Rick Estrin & The Nightbirds e San Pedro Slim. Presenti anche le nuove generazioni emergenti, rappresentate dal chitarrista pluripremiato dell’ Ohio, Sean Carney. Un occhio di riguardo per il blues di provenienza europea grazie al cantante-chitarrista inglese James Hunter, al virtuoso dell’armonica Steve Baker, e agli svizzeri Philipp Fankhauser e Marco Marchi & The Mojo Workers. Festival Puccini - LVI edizione Toscana, Torre del Lago Piccini 16 luglio-22 agosto www.puccinifestival.it Nell’anno del centenario della prima messa in scena de La Fanciulla del West la fondazione presenta un nuovo allestimento del capolavoro pucciniano firmato dallo scultore contemporaneo Franco Adami e per la regia da Kirsten Harms. Completano il cartellone, Madama Butterfly, Tosca, Turandot per 16 serate d’opera, affiancate dalla danza con il balletto Romeo e Giulietta e da un grande concerto di gala con il soprano Renée Fleming, diretto dal maestro Alberto Veronesi. Vi sarà inoltre la possibilità di immergersi completamente nell’atmosfera del Festival partecipando, previa prenotazione, alla Cena di Gala in compagnia degli Artisti al termine della première di ciascuna opera. Italia Wave Love Festival IV edizione Livorno 21-25 luglio www.italiawave.com Approda a Livorno il rock elettronico delle grandi band internazionali. Presenti in calendario gli Underworld, i Faithless ed i Groove Armada. Da Chicago gli Ok Go e dall’Inghilterra il ritorno in Italia degli Editors. Il 21 luglio l’apertura del Festival sarà affidata al Medwave, progetto musicale dedicato al Mediterraneo con la produzione inedita di Daniele Silvestri, Orchestra di Piazza Vittorio e con artisti in esclusiva provenienti da Marocco, Francia, Algeria, Spagna e Libano come Hindi Zara, Amazig, La Kinky Beat e I-Voice. Imperdibile la serata di chiusura, con il concerto-fiesta degli Ojos de Brujo, il reggae di Julian Marley, figlio del mitico Bob, e l’esibizione dei vincitori dell’European Reggae Contest, organizzato dal Rototom Sunsplash. Porretta Soul Festival XXIII edizione Porretta Terme 22-25 luglio www.porrettasoul.it La ventitreesima edizione del Porretta Soul Festival si terrà al Rufus Thomas Park di Porretta Terme con l’esclusiva europea di grandi personaggi della black music. Presenti le leggende del soul Thelma Jones, Lavelle White, Clay Hammond, Fred Wesley & The New JB’s, e per la prima volta in Europa The Green Brothers, McKinley Moore e Bruce James. In programma anche una reunion per il tributo al grande musicista e produttore di Memphis Willie Mitchell, l’esibizione della Memphis All Star Rhythm & Blues Band e l’assegnazione del Lifetime Award al leggendario Jerry “Iceman” Butler. Previsti inoltre workshop, mostre fotografiche, “marchin’ band” per le strade e mercatini vari, incluso dischi da collezione e strumenti musicali. Come ogni anno, inoltre, gli emozionanti concerti Gospel nella Chiesa dei Padri Cappuccini di Porretta. Ferrara Buskers Festival XXIII edizione Ferrara 20-29 agosto www.ferrarabuskers.com La Francia è la nazione ospite di quest’anno, con quattro gruppi sui 20 che saranno presenti. Dal 20 al 29 agosto la città estense si trasforma come ogni anno in uno straordinario palcoscenico per artisti provenienti da ogni parte del mondo. Il direttore artistico Stefano Bottoni ha viaggiato da Marsiglia a Parigi passando per Lione, Avignone e Cavaillon, alla ricerca di musicisti da scritturare, passando anche per la metro. L’accento francese porta al festival un tocco di estrosità in più, ma saranno comunque tutti artisti di grande talento quelli che si esibiranno portando la musica nelle piazze e nelle strade di una delle più incantevoli città d’arte italiane. Un’occasione per conoscere storie e persone provenienti da ogni paese, raccontate con la suggestiva voce della musica. Cinema Invisibile - V edizione Lecce 27-29 agosto http://digilander.libero.it/fioridifuoco/ Torna a fine agosto il Festival del Cinema Invisibile, la manifestazione salentina dedicata al cinema italiano indipendente. La quinta edizione diretta come sempre da Nicola Neto e Ornella Striani, proporrà in concorso e fuori concorso le migliori fiction e i più premiati documentari italiani indipendenti, senza limiti di tema, genere e durata, con una programmazione attenta a valorizzare ciascun film attraverso incontri con gli autori e approfondite presentazioni. Sono, inoltre, previste lezioni di cinema, interventi musicali, dibattiti, visite alla città e… tanto mare. 1 1 2 3 4 5 6 7 1. Festival del Cinema Invisibile 2. Ferrara Buskers, foto di Filippo Rubin 3. Trio Fresu, Gurtu, Sosa, Sconfinando 4. Jimmie Vaughan, Piazza Blues Festival Bellinzona 5. Dulce Pontes, MonfortinJazz 6. Chick Rogers, Porretta Soul Festival 7. Modellino de L’Ajo nell’imbarazzo, Opera Barga Festival 18 TERRITORI TERRITORI 19 IL PIEMONTE SI FA IN 100 DAL TEATRO ALLA DANZA, DALL’ARTE DI STRADA AL CINEMA. TUTTI I FESTIVAL IN RETE E UNA SINERGIA PROMOSSA DALLA REGIONE: È LA SCOMMESSA (VINTA) DI “PIEMONTE DAL VIVO”. NE PARLIAMO CON MARCO CHIRIOTTI C ento Festival in rete, da Mito Settembre Musica a Novara Jazz, da Cinema corto in Bra a Terre d’Asti Festival. Cento realtà promosse e coordinate dalla Regione Piemonte, allenate alla sinergia: questo è Piemonte dal Vivo. Tutto comincia nel ‘96 con un progetto della Regione che avverte con lungimiranza la necessità di governare una realtà imponente di festival, nasce dalla coscienza peraltro storicamente sempre viva, basta pensare al ruolo cruciale dell’editoria torinese - che l’industria culturale è diventata ancora di più un fattore produttivo centrale nell’economia del territorio. Era EVVIVA IL “GLOCAL”: RADAR PUNTATI SUL MONDO SENZA PERÒ DIMENTICARE LE RICCHEZZE DEL TERRITORIO una sfida lanciata, com’è costume dei piemontesi, su basi solide, oggi è una scommessa pienamente vinta che guarda al futuro. Ne parliamo con Marco Chiriotti, dirigente presso l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e responsabile del settore spettacolo di “Piemonte dal Vivo”. Sovrintende al progetto, che ha un suo gruppo di lavoro specifico. Com’è scoccata la scintilla? E per opera di chi? All’epoca me ne occupavo in prima persona. Piemonte dal Vivo è nato come un’esigenza congiunta dell’assessorato alla Cultura della Regione e degli operatori dell’Agis di trovare delle forme coordinate di promozione dello spettacolo e dei principali Festival del Piemonte, all’interno del nostro territorio ma anche all’estero. Già allora si stava avviando una presenza del Piemonte ad Avignon Off, con due compagnie teatrali presenti ogni anno. Si è iniziato con una pubblicazione cartacea attorno alla quale si è successivamente sviluppato un progetto molto più ampio. Come si colloca “Piemonte dal Vivo” all’interno dell’istituzione regionale e com’è organizzato? Gode di un suo budget specifico? Il lavoro si basa su un nucleo attualmente di quattro persone. Due, interne alla Regione Piemonte, sono funzionari del settore Spettacolo nell’assessorato alla Cultura e poi ci si avvale della collaborazione con l’Agis Piemonte e con il circuito teatrale del Piemonte, che mettono a disposizione ciascuno una persona. Abbiamo insomma una copresenza di personale regionale e personale esterno. Piemonte dal Vivo ha un suo budget dedicato, all’interno delle risorse della cultura regionale c’è una quota che serve per la produzione editoriale e per la realizzazione delle attività di promozione. Una rete di festival assolutamente “glocal” e proiettata all’estero, con i radar puntati sulle principali tendenze della produzione culturale mondiale, e nello stesso tempo molto concentrata sul territorio. È stato così fin dall’inizio? E come pensate di muovervi dentro questa bipolarità? Agli inizi eravamo fortemente concentrati sul locale, ovvero la messa in rete degli operatori e la loro promozione coordinata in regione, in Italia e all’estero. D’altro canto la nostra partecipazione, ad esempio al festival di Avignon Off, negli ultimi anni è aumentata considerevolmente, unitamente alle collaborazioni transfrontaliere, soprattutto con la Francia, per cui i due aspetti, il globale e il locale, si sono man mano equilibrati. La collaborazione con soggetti esteri ha così creato un incremento di iniziative spontanee, perché gli operatori, una volta messi in contatto, si sono fatti autopromotori di nuove idee. A volte si fa fatica a starci dietro, però è sicuramente un volano molto interessante. In questo momento registriamo un equilibrio tra attività di promozione delle nostre realtà e una forte progettualità in collaborazione con soggetti non piemontesi. Dal 2000 “Piemonte dal Vivo” punta decisamente a “fare sistema” con strategie comuni, coinvolgimento dei Beni Culturali, economie di scala. Si può parlare di un Modello Piemonte? Sì, in effetti è un esempio, un modello che finora ha dato risultati positivi perché ci siamo resi conto che non ci si può fermare alla sola promozione quasi pubblicitaria fine a se stessa, c’è bisogno di creare intorno all’immagine anche dei contenuti, verso l’interno e verso l’esterno. Per quanto riguarda l’interno sono stati organizzati percorsi formativi per gli operatori, sia regionali che dei festival, mentre per ciò che concerne le ATTENZIONE, UNA BUONA POLITICA DELLA CULTURA SERVE ANCHE ALLO SVILUPPO ECONOMICO operazioni di marketing abbiamo sollecitato alleanze, la messa in rete e c’è stata una politica di promozione delle varie iniziative. Aver fatto dialogare i festival e non solo averli inseriti in un catalogo è servito molto a farli conoscere reciprocamente e a favorire, attraverso il dialogo, la creazione di Il corso dei Pan.optimum ai Giardini della Reggia di Venaria Reale (foto di Lorenzo Passoni per Teatro a Corte) che il mare” è stato un passaggio laborioso su cui abbiamo riflettuto e in ultima analisi è meglio che la Regione abbia un ruolo di indirizzo, di organizzazione, di promozione di occasioni e non tanto di soggetto che si fa committente di produzioni. Marco Chiriotti, responsabile del settore spettacolo di Piemonte dal Vivo (foto di Gabriele Mariotti) progetti. Non fermarsi a interventi meramente promozionali ma farne uno strumento di politica culturale e di crescita pure economica del settore artistico e dello spettacolo può essere pensato come un modello, attraverso il quale ci confrontiamo con realtà esterne. Oltre alla partecipazione della Regione Piemonte ai festival di Avignone e di Chalons dans la rue, spicca anche la vostra produzione diretta, nel 2007, di uno spettacolo dal vivo fra teatro, musica, cinema e danza, con il coinvolgimenti di dodici “soggetti artistici”, dal Balletto dell’Esperia ai Teatri di Confine al Festival delle Province, il tutto riunito sotto il titolo “Non ci manca che il mare a risplendere forte”. Un ente pubblico che non si limita a finanziare ma entra direttamente in campo: una scelta coraggiosa... È stata l’esperienza più coraggiosa e insieme la più faticosa. Non è così semplice diventare committenti di un lavoro che poi i vari artisti devono realizzare. A mio avviso, considerando quella scelta a posteriori, è preferibile da parte dell’ente pubblico sostenere iniziative che nascono autonomamente dall’ispirazione e dalla progettualità delle varie realtà piuttosto che dare un input diretto, perché il rischio è di avere delle produzioni impostate sulla celebrazione, che penalizzano o mettono in secondo piano l’autonomia espressiva. “Non ci manca UN VIVAIO PER IL TEATRO DAL ‘96 IL FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI È UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE NEL PANORAMA CULTURALE ITALIANO. ISABELLA LAGATTOLLA RICORDA LE TAPPE DI UN’AVVENTURA UNICA Isabella Lagattolla, cuore pulsante e organizzativo, con Sergio Ariotti, del Festival delle Colline Torinesi, quando parla della creatura che ha contribuito a fondare e di una quindicesima edizione ricca di suggestioni, non può nascondere l’entusiasmo. E una consapevolezza: quella di aver favorito la ricerca teatrale e il risveglio di un pubblico giovanile nei confronti del teatro. Quali i motivi, l’ispirazione che vi hanno portato a creare il Festival? L’abbiamo fondato per portare nei castelli e nelle ville della collina, in piccoli paesi insomma, spettacoli che lì non erano mai arrivati. Abbiamo iniziato con delle prove d’attore, dei recital, di grandi attori amici, ma del livello di Marisa Fabbri, Roberto Herlitzka, Massimo Popolizio. E Galatea Ranzi fu la prima in assoluto a recitare al festival. Organizzammo un censimento dei luoghi d’accordo con i sindaci e con la Regione Piemonte e pian piano ci organizzammo. A San Mauro, a Gassino Torinese, a Pecetto, a Castiglione Torinese, bellissimi paesi della collina. Ora il fulcro è Torino. A partire dalla terza-quarta edizione si è cominciato a proporre spettacoli a Torino: il primo fu sui battelli che navigano il Po, Scena tratta da Kansas di Chiara Lagani e Luigi de Angelis (© Luigi de Angelis) Tra le vostre mille iniziative ci sono i Live Day, delle conferenzespettacolo di presentazione del catalogo annuale di “Piemonte dal Vivo”. Eventi in cui le location, a partire dai castelli e dalle residenze sabaude, giocano un ruolo significativo, a cavallo di contemporaneità e storia. Nello stesso tempo vi giocate la carta dell’enogastronomia, per il Piemonte un asso pigliatutto. Avevamo l’esigenza di radicare il progetto sul territorio, in modo diffuso, con una presenza di “Piemonte dal Vivo” che ne spiegasse le finalità anche là dove spettacoli e festival si realizzavano. E poi si trattava di non mettere insieme banalmente degli aspetti attrattivi, vedi appunto l’enogastronomia o la bellezza paesaggistica, ma di unire tre filoni che negli anni si sono rivelati strategici nella nostra un altro sulla tramvia che collega Torino a Superga. Dal 2000 ci siamo rivolti alla creazione contemporanea, un salto di qualità che ci ha portato a invitare la Socìetas Raffaello Sanzio, i Motus, Pippo Delbono ed Emma Dante. Abbiamo anticipato il festival a giugno per coordinarci con le iniziative estive di Torino, e poco alla volta, dalla collina siamo scesi in città. Aggiungendo a festival delle Colline Torinesi il sottotitolo Torino Creazione Contemporanea. Quest’anno in cartellone dal 3 al 23 giugno avete prime nazionali, spettacoli in svariate sedi, le più stimolanti compagnie teatrali di ricerca italiane, proposte giovani e iniziative collaterali tra cui la presentazione di libri, uno da ricordare, dedicato a Leo De Berardinis, scomparso nel 2008. Il totale dà un festival tra i più importanti d’Italia. Dicono così... Continuiamo a mantenere una struttura ristretta e però è riconosciuta la nostra importanza per le personalità culturali che abbiamo ospitato: la stessa Emma Dante ha offer- regione per trovare strade alternative allo sviluppo industriale tradizionale: lo sviluppo delle attività culturali, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali e il rilancio di un settore come l’enogastronomia che per il Piemonte vuol dire agricoltura di qualità e circuiti turistici qualificati. I tre elementi messi insieme e coordinati hanno costituito l’anima dei Live Day, di questa presenza diffusa. Era la sintesi di tre linee di politica terri- IL PATRIMONIO ARCHITETTONICO, LO SPETTACOLO DI QUALITA’ E LA GRANDE CUCINA SONO GLI ASSI NELLA MANICA toriale che la Regione Piemonte ha portato avanti per un decennio”. La cultura come fattore “pesante” nell’economia, nel prodotto interno lordo del Piemonte? Sì, è stata un asse portante delle politiche dellaRegione. Quando ha deciso di investire sul recupero to qui le sue prime prove. Nonostante i non grandissimi finanziamenti riusciamo a strutturare un festival di assoluto rilievo. Come funziona il rapporto con “Piemonte dal Vivo”? Siamo nati nello stesso anno, il 1996, e si è sempre lavorato insieme. Negli anni “Piemonte dal Vivo” è molto cambiato, all’inizio ha rappresentato un modo per metterci in rete, condividere percorsi. Abbiamo organizzato per due anni consecutivi il Live Day, in cui tutti i sessanta festival presentavano uno spettacolo in contemporanea in un week end. Il rapporto con la Francia, per noi fondamentale, è passato attraverso il catalogo di “Piemonte dal Vivo”, un catalogo che oggi è la sua attività centrale: il direttore dell’Onda, l’Office National de Diffusion Artistique di Parigi, una emanazione del ministero degli Esteri, ci trovò la nostra programmazione, si incuriosì e venne a conoscerci in occasione di uno spettacolo allestito nella casa di campagna della famiglia Bruni Tedeschi. “Piemonte dal Vivo” è un mar- generalizzato delle residenze sabaude e del patrimonio architettonico si è anche posto il problema di come valorizzarli. Di qui la sinergia di bene culturale, spettacolo ed enogastronomia, con riscontri positivi sul piano economico. Insomma, la cultura come fattore produttivo. “Piemonte dal Vivo” è una struttura consolidata che lavora fruttuosamente con Province e Comuni. Per il futuro sono previste novità con il cambio in cabina di pilotaggio della Regione? È una domanda sull’indirizzo politico che non mi compete, io sono un tecnico. In questa fase stiamo confrontando insieme al nuovo assessore alla Cultura Michele Coppola ciò che è stato fatto in passato e i suoi indirizzi per i prossimi anni. È naturale che l’attenzione diffusa sul territorio s’incontri con la sua impostazione, da quel che ho potuto intuire. La grande scommessa per il futuro è continuare- e questo sarà occasione di verifica con l’assessore - sull’apertura all’euroregione Alpi Mediterraneo che coinvolge le tre regioni italiane, Valle d’Aochio doc, farne parte è un orgoglio. In cartellone si nota molta Francia, a partire da Wajdi Mouawad, attore, regista e autore francolibanese, che a Torino porta in prima nazionale “Seuls”. E c’è il progetto Carta Bianca. È il frutto della collaborazione con Chambery. Due anni fa abbiamo deciso di dedicare due edizioni sperimentali, una a Chambery nel 2007 e una a Torino nel 2008, ai giovani artisti della creazione contemporanea italiana e francese. Questa in cartellone è la tappa torinese di Carta Bianca, che propone quattro registi francesi, tre prime nazionali e un’anteprima assoluta che poi andrà ad Avignone. Sette giovani artisti si presenteranno al pubblico e agli operatori italiani. Sempre nei giorni di Carta Bianca, dal 3 al 6 giugno, discuteremo di diffusione del teatro straniero in Italia. In una storia di festival lunga quindici anni avete registrato momenti di difficoltà? Uno fu quando decidemmo di Carnevale degli animali dell’Israel Philharmonic Brass Quintet a Villa Pallavicino (foto di Andrea Sacchi per Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore) sta, Piemonte e Liguria e le due francesi, Rhone-Alpes e ProvenceAlpes-Cotes d’Azur . Un bacino di diciassette milioni di abitanti può essere un’opportunità per consolidare “Piemonte dal Vivo” e nello stesso tempo renderlo partecipe di un sistema molto più ampio. Una curiosità. Tra i cento festival, ben otto, comprese “Ratataplan” e “Mirabilia”, “Teatri Andanti” e “Inpiazzo Piazzoff,” sono le iniziative legate a circo e arte di strada. Quasi un record. Come mai? Il merito è della legge regionale 17 approvata nel 2003, che intende valorizzare gli artisti di strada. Una legge piccola, con un piccolo budget che però ha suscitato - attraverso i contributi ai Comuni scendere in città. La paura era tanta, come le difficoltà, si passava da prove di attori molto semplici a spettacoli tecnologicamente complessi. Il cambio in realtà è risultato vincente e ha contribuito a ringiovanire il nostro pubblico. Continuiamo a fare lavoro culturale, che per noi significa accompagnare gli artisti. Ci teniamo molto alla parola accompagnare: loro sono al primo posto. Progetti per il futuro? L’apertura alla creazione con- e l’assegnazione di cinque premi annuali ad artisti non solo piemontesi, è un concorso nazionale un’attenzione sul Piemonte come territorio attento e aperto all’attività degli artisti in strada. Questo ha fatto emergere un underground disseminato sul territorio, formato da tante piccole realtà. C’è una vivacità notevole e ultimamente le iniziative che già esistevano si sono potenziate, abbiamo festival davvero interessanti di teatro in generale e di arte di strada e nuovo circo che hanno proposto artisti sia storici che giovani. Andrea Aloi temporanea, europea e del Mediterraneo. Inoltre parteciperemo alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia con un festival dedicato alle lingue del nostro Paese. Non mancheranno due o tre presenze francesi, è la nostra missione, Torino è la porta della Francia. Non mancano le difficoltà: quest’anno avremmo voluto di nuovo al festival l’iraniano Amir Reza Koohestani, che però non vive un momento felice nella sua nazione. a. a Claude Perron in Pollock (foto di Elisabeth Carecchio) TEndenze 20 TEndenze tendenze BLUES IS NOT DEAD! non far suonare anche chi, pur Blues è sempre in moto così, non facendo strettamente parte magari tralasciando l’opzione di quel genere, a queste deve treno-merci tanto cara all’epica molto? Ecco quindi attaccare il Blues, perché dalla Toscana jack a Pistoia Bob Dylan, David non dirigersi verso la Sicilia? Il Bowie, Deep Purple, Frank Zap- Festival Etna in Blues di Mascapa, Jethro Tull, Lou Reed e Pat- lucia è ormai un cult. Dal 17 al ti Smith. Anche quest’anno i 19 luglio il Blues esploderà acpromotori non deluderanno le cordi sui fianchi del vulcano. La attese. Il Festival si insedierà nella splendida cornice di PiazA MASCALUCIA za Duomo per quattro giorni, da PER SCOPRIRE LO mercoledì 14 luglio a domenica ZYDECO, MUSICA 18 luglio. L’anima del Blues sarà rappresentata quest’anno CHE FONDE dall’americano Buddy Guy, conLA TRADIZIONE siderato da Eric Clapton il miCARAIBICA glior chitarrista vivente. Le giorE LO SPIRITUAL nate precedenti daranno spazio anche ad artisti non strettamente Blues; si esibirà, nell’unica prima sera si esibirà Sherman data italiana la rock band Por- Robertson, cantante e chitarricupine Tree e, alla fine di giove- sta della Louisiana che proporrà dì – giornata dedicata a sonorità il suo mix letale di Texas blues metal, genere che deve al Blues elettrico, Rythm&Blues, Louil’invenzione delle scale penta- siana Blues e Zydeco (la musica toniche – calcheranno la scena i tradizionale della Louisiana meQueensrÿche, band heavy metal ridionale che fonde tradizione di Seattle. Trovano un loro spa- francese, caraibica e spiritual). zio anche gli artisti italiani: Ma- La seconda serata suoneranno rio Biondi, voce della black mu- Danielia Cotton e Eric Bibb. La sic italiana, e il giovane chitar- prima, giovane songwriter di rista sardo Francesco Piu. Futu- grande presenza scenica, alterro e passato saranno sapiente- na composizioni intimistiche ad mente miscelati in piazza Duo- altre di sapore più southern & mo, numerosi sono gli artisti blues rock; mentre il secondo, emergenti presenti al Festival e chitarrista e armonicista di nooltre ai mostri sacri già citati il bili origini (padre cantante di 17 luglio sarà dedicato a Frank musical e zio componente del Zappa, leggendario musicista celeberrimo Modern Jazz Quarcaliforniano scomparso nel ‘93. tet), è un bluesman di origini Evento collaterale del Festival americane affermatosi in Eurosarà Obiettivo Bluesin 2010, pa che ha già all’attivo un nuconcorso nazionale per band mero 10:24:13 considerevole di album: pagina rivista.pdf 1 31/05/2010 emergenti che permetterà ai diciassette. Chiuderà il Festival vincitori di partecipare al Pisto- il Re del Rock’n’Soul: Solomon ia Blues. L’appassionato di Burke. Il membro della Rock L’INTRIGANTE CARTELLONE DI “TORRITA BLUES”, I CANNED HEAT IN RIVA AL TRASIMENO, IL “PISTOIA BLUES” COMPIE TRENT’ANNI E PRESENTA IL LEGGENDARIO CHITARRISTA BUDDY GUY. È UN’ESTATE DI FESTIVAL DAVVERO SPECIALI E ra il 1865 quando gli Usa abolirono definitivamente la schiavitù. Da allora il Blues è uscito dalle piantagioni di cotone e ha dominato il mondo intero. Dal jazz al pop, passando per il rock: ogni genere musicale moderno deve moltissimo alle blue notes in dodici battute e ai suoi primi interpreti neri. Il termine blues deriva dal senso nostalgico, di struggente melanconia, che le melodie costruite su intervalli inferiori al semitono provocavano negli ascoltatori bianchi alla fine dell’800. Gli stessi schiavisti, per giustificarne la bellezza – partendo dall’assunto che per far musica bisognasse possedere un’anima e sicuri che gli schiavi neri ne fossero privi – sostenevano fosse il frutto di un patto tra il musicista e il diavolo, da cui il detto “to have the blue devils”, avere i diavoli blu. Chi volesse approfondire si ascolti il brano Cross Road Blues dell’immortale Robert Johnson. Questa particolarità melodica, così strana alle italiche orecchie tanto che da noi il Blues venne definito “la musica stonata”, era la stessa presente nello spiritual e nelle work songs. Se le braccia erano state sottomesse alle dure leggi dello sfruttamento bianco, lo stesso non poteva dirsi per la cultura musicale. Il Blues si differenziava però dai suoi fra- UNA MUSICA “MALEDETTA” CHE FA ESPRIMERE ALL’ARTISTA I SENTIMENTI PIU’ PROFONDI telli maggiori per i temi trattati: se lo spiritual parlava di Dio e del rapporto tra questo e l’uomo e se le Work Songs erano una catarsi, il Blues parlava di sesso e alcool – era la sbronza, a volte triste ma meritata, alla fine di secoli di schiavitù. Con il Blues sono i tormenti e le gioie del singolo ad essere determinanti, non più le domande irrisolte o le fatiche della collettività, così, mentre in Europa prende piede la psicoanalisi, per le strade d’America si canta Blues. Un processo diverso solo nella forma, non nella sostanza: erano i sentimenti più profondi dell’artista che venivano sviscerati dal Blues, ben presto il palco divenne il lettino dell’analista e il pubblico lo strizzacervelli. Era questo minimalismo del Blues – bastavano una voce, un’armonica, una chitarra e una grande anima – che presto lo fece diventare la melodia più itinerante della storia della musica. I vagoni dei treni, gli incroci tra le strade, i bordelli di New Orleans, gli approdi lungo il grande Mississippi, i palchi improvvisati nelle sagre di paese erano le cornici predilette dai bluesman. Da quando è Ronny Baker Brooks nato, il Blues non si è mai stancato di viaggiare e ancor oggi i suoi maggiori esponenti sono per la maggior parte del tempo in giro per il mondo. È nel periodo dell’afa che l’Italia ospita molti e rinomati Festival di Blues.Per cominciare un’estate a suon di blue notes è consigliabile partire dalla Toscana. Il motivo è presto detto: il 25 giugno inizia il Torrita Blues 2010 - XXII edizione. La rassegna si tiene a Torrita di Siena, splendido borgo abbarbicato nel cuore delle colline toscane. Il gruppo di amici appassionati di Blues che ha fondato il Festival è riuscito a portare nel corso degli anni nomi come Taj Mahal, Robben Ford, Roy Rogers, Bettye Lavette, Popa Chubby, Luther Allison, Charlie Musselwhite e James Cotton. La crescita esponenziale del Festival ha portato al gemellaggio con New Orleans e all’adesione alla “Blues Foundation” di Memphis (USA). L’edizione di quest’anno, data la qualità e l’importanza dei nomi in cartellone, si preannuncia come una delle più intriganti. Un nome su tutti: Peter Green, leggendario chitarrista e leader storico dei Fleetwood Mac. Il Festival si concluderà con una frizzante band di boogie, The Faboulous Boogie Boys, che farà ballare la piazza, circondata dalle mura medioevali e dalla torre che sovrasta il palco, fino alle prime luci dell’alba. Dopo essersi goduto i dintorni, e magari tuffato nel folklore del Palio di Provenzano in quel di Piazza del Campo il 2 di luglio, il divoratore mai sazio di Blues è già in viaggio alla volta di Castelfranco dell’Emilia. In questa città in provincia di Modena si tiene, dal 2004, il Castel Franco Blues Festival. Le due serate, 3 e 4 Luglio, verranno entrambe aperte dalle giovani band vincitrici del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) sezione blues – rispettivamente tradizionale e contemporaneo. Il Sabato si esibiranno la Fabio Marza Band, con cover e brani originali scritti dal chitarrista Fabio Marzaroli, e i Big Harp Blues Band, formazione torinese che può fregiarsi di aver reinterpretato i classici del blues britannico insieme a Clive Bunker (batterista dei Jethro Tull). Chiuderà la serata di sabato un degno rappresentante del nuovo cantautorato italiano: Brunori S.a.s, che ha vinto il premio Ciampi 2009 e si auto dichiara “Imprenditore mancato e neo-urlatore italiano” – insomma, da provare. La domenica suonerà Veronica & The Red Wine Serenaders, progetto musicale che racchiude le suggestioni della musica popo- richiameranno nuovamente in terra toscana, ma nessuno scoglio a frantumarci la chiglia; tutt’altro. Il Pistoia Blues quest’anno compie trent’anni. Se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, allora una manifestazione che nel suo primo cartellone – affisso per le giornate del 14 e 15 luglio del 1980 vantava nomi come B.B. King, Muddy Waters, John Lee Hoo- ker e Fats Domino non poteva che durare radiosamente e a lungo. Le edizioni successive non hanno fatto rimpiangere la prima, tutt’altro. Chi ha fatto la storia del blues è passato almeno una volta da Pistoia: Stevie Ray Vaughan, Luther Allison, Otis Rush, John Mayall, Albert Collins, e Bo Diddle, solo per citarne alcuni. Le blue notes hanno influenzato tutti i grandi musicisti, allora perché C M Y CM MY CY CMY SI BALLA FINO ALL’ALBA CON I BOOGIE BOYS NELLA PIAZZA CIRCONDATA DALLE MURA MEDIOEVALI lar rurale degli anni ’20 e ’30, per poi lasciare spazio a Iskra Menarini, eccelsa cantante italo-francese vocalist di Dalla da oltre vent’anni e collaboratrice di un’infinità di artisti nostrani, che, accompagnata dalla Castelfranco Blues Band, chiuderà la due giorni emiliana. Come le sirene d’Ulisse le blue notes ci K Dr. John 17 21 and Roll Hall of Fame, celeberrimo autore di Everybody Needs Somebody To Love, farà ribollire ancora di più l’Etna. Se il Mississippi può vantarsi di aver cullato tra le sue onde il Blues Americano, uno dei nostri laghi può dire di essere stato da sempre una grande location per il Blues internazionale. Il Trasimeno Blues Festival giunge quest’anno alla sua XV edizione. L’evento, come ogni anno, si svolgerà nei luoghi più suggestivi delle diverse località intorno al lago e tutte le serate che andranno dal 22 luglio al 1 agosto vedranno la partecipazione di artisti di assoluto rilievo nazionale e internazionale. Quest’anno i nomi in cartellone che aumentano il peso dell’attesa sono due: Dr. John – chitarrista, pianista e compositore americano che sulla matrice Blues ha sa- SUL LAGO TRASIMENO LE NOTE DI DR. JOHN E I MIGLIORI VINI PER UN’ESPERIENZA TOTALE pientemente innestato nel corso degli anni sonorità pop, jazz e rock – e i leggendari Canned Heat, alfieri fin dai tempi del leggendario concerto di Woodstock e di “Going up the country” di un suono robusto e insieme suggestivo in grado di fondere splendidamente le sonorità boogie e il rock blues, regalando un mood inimitabile. Alla Peter Green (foto Il Popolo del Blues) band del compianto Bob Hite l’onore di chiudere l’ultima serata. Durante il Festival le note si fonderanno inoltre con i migliori vini del Trasimeno, a esaltare i profumi e i sapori delle particolarità gastronomiche del territorio, mentre musei, teatri e palazzi storici accoglieranno tutti i melomani, per offrire un’indimenticabile esperienza culturale a trecentosessanta gradi. Non resta che mettere in saccoccia un’armonica e buttarsi on the road perché il Blues non sarà mai tanto vivo come nell’estate che arriva. Matteo Poppi 22 tendenze BASTANO TRENTA BAND? A PISTOIA BLUES PIÙ ROCK PIÙ SOUL. INTERVISTA A GIOVANNI TAFURO, DIRETTORE ARTISTICO Grandi novità per l’edizione 2010 del festival che da oltre trent’anni accoglie nella magnifica atmosfera del centro storico pistoiese i più grandi nomi della musica internazionale. Non solo blues, ma anche rock, soul, vari contest e molte altre novità per i cinque giorni del festival. Proprio questa è la prima novità, alle classiche tre serate se ne aggiungono due, dal 14 al 18 Luglio. Oltre trenta le band che si esibiranno e 8 gli artisti in esclusiva italiana scaldati dall’entusiasmo dei tantissimi spettatori che ogni anno accorrono per immergersi nelle radici blues della musica. Una considerazione generale prima di entrare nello specifico del programma di quest’anno: da cosa nasce un legame così forte tra Pistoia e il blues e qual’è l’ingrediente principale di un successo così importante? Nascendo nell’80 il festival incontra un genere di blues più prioritario e con un maggior risalto nel campo musicale rispetto ad adesso. Inoltre, lungo la sua storia, la manifestazione ha portato in città tanti artisti di fama internazionale anche non prettamente blues ma i quali han fatto sì che la manifestazione vivesse tutti questi anni con un forte sostegno del pubblico. Oltre a ciò uno dei pilastri del successo del Pistoia Blues è sicuramente quello di trovarsi in un centro storico, suggestiva meta turistica che crea un’atmosfera importante intorno alla manifestazione. Le prime due serate del festival, chiamate “Rock Shock” sono dedicate a gruppi rock e metal. Come nasce la scelta di dedicare spazio a sonorità più “hard” rispetto al Blues? L’idea è quella di fare, quest’anno, un festival più articolato. Quindi due giorni rock iniziali, uno più raffinato, con headliners i Porcupine Tree, ed una più robusta, con i Queensryche. Cercando quindi di presentare un festival con moltissime sfaccettature. Ci sarà sempre molto blues ma andremo incontro anche a gusti diversi nelle varie giornate. Va considerato anche come una sorta di test, per quello che potrebbe essere lo sviluppo del festival. Perché tradizionalmente sono tre giorni, quest’anno sono cinque. Accoglieremo quindi una maggior varietà di generi per costruire dei programmi più articolati e allargare il bacino d’utenza della manifestazione. genti Obiettivo Bluesin e la Notte Blues. Qual è stata l’adesione e come si svolgeranno questi eventi? Come ogni anno, anche per questa edizione abbiamo avuto una risposta molto buona ad Obiettivo Bluesin, E’ arrivato tantissimo materiale, saranno circa 4-500 demo, che stiamo ascoltando e vagliando. Mentre durante la Notte Blues del 17 varie street band suoneranno per le vie del centro storico così come faranno i buskers nel Busker Contest, altra iniziativa di quest’anno. Qual è la situazione del Blues in Italia e che ruolo hanno i festival come Pistoia Blues nell’esibire e rilanciare questa immagine? La situazione è buona perché c’è molta gente che suona Blues, basti pensare appunto all’adesione a Bluesin che è altissima. Purtroppo quello che manca sono soprattutto gli spazi dove suonare. I locali di musica dal vivo sono calati, perlomeno i circuiti seri con un’attenta programmazione. Se negli anni ’90 c’è stata un’esplosione di locali, di posti dove ascoltare musica di qualità, negli ultimi anni s’è visto un forte calo. Molti locali storici hanno chiuso o si sono ridimensionati. I festival hanno un ruolo importante, perché fanno promozione, ma sono spesso degli eventi oneshot e fuori da tali manifestazio- Molto interessanti anche gli eventi paralleli al festival come il concorso per gruppi emer- ni diventa ormai difficile sostenersi senza uno sponsor, senza un partner che ti possa aiutare coi costi. Concludiamo con una considerazione personale. Se dovesse smettere i panni di direttore e vestire quelli di spettatore, qual’è l’evento che assolutamente non vorrebbe perdere in questa edizione? La serata che mi intriga di più è quella del sabato, perché si potrà vedere la band di Dweezil Zappa, oltre ovviamente a Buddy Guy, e gli altri grandissimi artisti. Però anche la serata del mercoledì coi Porcupine Tree è una serata che mi attira parecchio. a. m. Pistoia Blues 2009 il magazine dei festival italiani il magazine dei festival italiani Nasce Fanatic About Festivals,, il primo magazine dedicato ai festival italiani con rubriche,About interviste e approfondimenti sul Nasce Fanatic Festivals, , il primo settore. La ai rivista, cheitaliani si rivolge a chi ha magazine dedicato festival con dei festival la propria professione, rubriche,fatto interviste e approfondimenti sul sulle raccoglie informazioni, notizie, novità settore. più La importanti rivista, chemanifestazioni si rivolge a chiitaliane. ha fatto dei festival la propria professione, raccoglie informazioni, notizie, novità sulle Abbonarsi a Fanatic About Festivals più importanti manifestazioni italiane. Mettiamo in luce il vostro lato migliore. 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