un`estate dipinta di blues dai festival

il magazine
dei festival italiani
Esserci è un’altra storia.
Esserci è un’altra storia.
€5 - Trimestrale - Fanaticaboutfestivals - Anno VI Numero I - Bologna 1 giugno 2010 - Reg. Tribunale di Bologna n. 7442 del 06/07/2004.
editoriale
di Andrea Romeo
La cultura non è un costo ma un investimento
Mentre andiamo in stampa arriva, dopo mesi di dichiarazioni aggressive sugli sprechi, il taglio totale dei finanziamenti
agli enti culturali. Una soluzione drastica che sa tanto di
azzeramento della storia. Talmente radicale e indiscriminata da risultare implausibile.
Mosso da un fervore talebano il dicastero dell’economia
rivolge i suoi cannoni verso il patrimonio culturale italiano.
E’ solo un atto simbolico? O è l’espressione di un progetto
concreto di demolizione del patrimonio storico e culturale di un Paese che, impantanato nell’immobilismo e nella
conservazione perpetua, deve essere distrutto per poter essere ricostruito?
L’enormità della manovra fa gridare allo scandalo, tanto
che in poche ore il progetto viene accantonato. Ancora una
volta, cambiare tutto per niente cambiare.
Scampato il pericolo, e fatto un bel respiro, è bene però
che gli operatori culturali, invece di rimuovere il trauma
provino ad andare a fondo nell’analisi dei dati e dei ragionamenti che hanno generato un progetto tanto aberrante.
Inoltre, se sul piano nazionale l’azzeramento fa troppo rumore, non è detto che negli enti locali, messi alle strette da
una contagiosa esternalizzazione del taglio, qualche emulo
non decida di attuare con meno fragore e miglior fortuna la
sterilizzazione culturale di un territorio.
Per impedire che ciò avvenga però non è sufficiente una
levata di scudi: bisogna confutare il falso mito che investire nella cultura sia un inutile spreco. Un travisamento
che nasce da un ragionamento insidioso e più diffuso di
quanto non fosse in passato: “la cultura è un costo”. E’
proprio questo il teorema da confutare. La cultura è invece
un investimento strategico, ancor di più per un paese che
debba sviluppare la sua vocazione ai servizi, al turismo,
alla produzione di beni immateriali.
I finanziamenti diretti alla cultura, infine, sono allo stato
attuale inevitabili. Ciò perché sono - da troppo tempo - il
palliativo in attesa dell’unica soluzione alternativa sostenibile: una politica fiscale favorevole per i privati che decidano di investire nella cultura, e soprattutto per le imprese
culturali che - lo si dimentica sempre - generano direttamente enormi indotti economici e, a cascata, importanti valori non strettamente economici ma non per questo
meno essenziali.
UN’ESTATE DIPINTA DI BLUES
DAI FESTIVAL
Numeri & Poltrone
Corti, doc e indipendenti in concorso. Novità alla Taranta.
pagina 4
BUDDY GUY A PISTOIA, I CANNED HEAT IN RIVA AL TRASIMENO E MILLE EVENTI SPECIALI
Premi
Vincitori, menzioni speciali e premi
alla carriera assegnati dai festival.
pagina 4
I veri fenomeni culturali lasciano semi fruttuosi. Che una volta
manifestatisi nella storia, producono una serie di reazioni a catena capaci di modificare il corso
dell’agire e del sentire. Questo
ha fatto il Blues per la musica.
L’Italia, pur distante un oceano
dai luoghi che hanno dato i natali
- più di un secolo fa - alla “musica del diavolo”, offre ancora oggi
Festival di punta capaci di far
coesistere tanto esponenti della
“vecchia scuola” blues quanto
nuove leve in grado di innestare
sulla sua radice ancestrale melodie innovative. Il blues non è infatti “nota morta”, non è cultura
frusta inservibile se si vuole interpretare e spiegare il contemporaneo. Al contrario, ha ancora la
forza di catalizzare, interpretare
e dispiegare emozioni. Se ancora
siete scettici, buttatevi con noi
on the road nella torrida estate
italiana. Vi mostreremo quanto il
colore e il timbro delle blue notes
siano ancora e sempre sgargianti
e intriganti.
TEstimonianze
INCHIESTA
Festival e Internet
Modello Piemonte
Dal teatro al red carpet: “Nei Festival di cinema cerco il contatto
vero col pubblico”.
Non sempre i grandi eventi riescono a promuoversi sul web. Eppure ci sono grandi potenzialità.
Dal teatro alla danza al cinema.
Cento Festival al lavoro in rete
con “Piemonte dal Vivo”.
pagina 18
Isabella Ragonese
pagina 5
pagina 20
pagina 6
Calendario
Tutti gli appuntamenti di giugno,
luglio e agosto.
pagine 8-17
INSERTO centrale
Speciale Biografilm
Festival 2010
Intervista a Emanuela Ceddia.
TERRITORI
Buddy Guy Piazza Blues Bellinzona
Esserci è un’altra storia.
il magazine
dei festival italiani
Fanaticaboutfestivals - Anno VI Numero I
Trimestrale - giugno, luglio, agosto 2010
Reg. Tribunale di Bologna n. 7442 del
06/07/2004.
Direttore Responsabile
Andrea Romeo
Caporedattore
Andrea Aloi
Redazione
Federica Aliano, Alice Boscardin, Alessandro
De Simone, Giulia Piazza e Matteo Poppi
Progetto grafico
Mauro Luccarini (Cervelli Riuniti)
Grafica
Marco Pisciotta, Bryan Dumapay
Segreteria
Per informazioni e comunicati:
[email protected]
Per annunci, anticipazioni, bandi, cambi
date, cambi location:
[email protected]
Hanno collaborato
Alberto Morelli, Concetta Mucci, Marco
Pisciotta, Laura Turk, Annarita Vitolo
Centro stampa
Tipografia Moderna Srl - Via dei Lapidari,
1/2 40129 Bologna
Editore
The Culture Business TCB srl - Via Paolo
Fabbri, 1/3 40138 Bologna
Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione
dei contenuti, totale o parziale, in ogni
genere e linguaggio, è espressamente vietata
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EVENT MANAGEMENT
Master Full Time 11 mesi (compreso stage/field project)
Milano, dal 24 Novembre 2010
Sono aperte le selezioni
[email protected]
www.ied.it
dai festival 4
testimonianze
Isabella Ragonese 5
inchiesta
I festival e internet 6
calendario 8-17
territori
Piemonte 18
tendenze
I festival del Blues 20
4
DAI FESTIVAL
BANDI
On The Road Festival
1-4 luglio
Musicisti e artisti di strada
in concorso a
Pelago per il
22°
festival
On the Road.
Una
giuria
di esperti del settore valuterà
il materiale inviato dai partecipanti per decretare i vincitori e
assegnare premi per un totale di
2.325 Euro. Il materiale, curriculum e demo del gruppo, dovrà
essere spedito entro e non oltre
sabato 19 giugno. Modulo, informazioni e indirizzo a cui spedire
la documentazione sono scaricabili dall’apposita sezione del sito
del comune di Pelago.
www.comune.pelago.fi.it
Est Film Festival 2010
24 luglio-1 agosto
Aperte
le
iscrizioni per
inviare film,
cortometraggi
e documentari
alle selezioni
della quarta edizione di Est Film
Festival. L’iscrizione è gratuita
ed è aperta fino al 15 giugno.
Le opere, selezionate dalla Direzione Artistica, non saranno
soggette a limiti di provenienza,
genere e tema. Il festival presenterà anche quest’anno tre sezioni competitive: “Concorso” per
lungometraggi di finzione (primo
premio 7.000 euro), “Maratona
Corti” per cortometraggi (primo
premio 2.000 euro) e “Documentari” (primo premio 2.000
euro), oltre al premio del pubblico (premio di 2.000 euro). Bando
e regolamento scaricabili dal sito.
www.estfilmfestival.it
Cinema Invisibile
27-29 agosto
Il festival salentino
del
cinema indipendente organizza anche
per
questa
quinta edizione il concorso
per decretare il “Miglior
Film 2010” dedicato alle produzioni alternative italiane. Il concorso è aperto a fiction e documentari senza limiti di durata e
di genere, in lingua italiana o con
sottotitoli. Il premio per il primo
classificato è composto dalle
quote dei partecipanti (10 euro
di iscrizione, facoltative ma in
tal caso non si concorrerà all’assegnazione del montepremi) a cui
verrà sommata una quota fissa di
250 euro. Bando e scheda scaricabili dal sito. Il bando scade il
15 giugno.
http://digilander.libero.it/fioridifuoco
BaCo - Bagnolo Corti
Film Festival
ottobre 2010
Gli “Amici per la pell..icola” in collaborazione con il comune di Bagnolo Mella,
Assessorato alla Cultura, presentano:
Ba.Co.
Quarta edizione del BaCoBagnolo Corti Film Festival
Bagnolo Corti
dall’ 1 al 4 ottobre
Palazzo Bertazzol i , S a l o n e d e l l a F i l a n d a ,
Film
Festival,
concorso
pensato
via XXVI aprile. Bagnolo Mella (BS)
per esplorare ogni possibilità
espressiva del corto, con cinque sezioni: Corti (primo premio:
3
a
e d i z i o n e
500 euro), Very Short Baco (primo premio: 200 euro), Videoarte
(primo premio: 200 euro), Made
in Brescia (primo premio: 200
euro) e Little Baco (dedicato alle
scuole). Ogni autore può inviare
un solo cortometraggio per ciascuna sezione. La scadenza per
iscriversi al concorso è fissata al
30 giugno 2010.
www.amiciperlapellicola.it
Festival dei Popoli
13-20 novembre
La rassegna del Festival dei Popoli, dedicata al film documentario, si articola
in più sezioni:
Lungometraggi, Cortometraggi, Stile libero e Premio
del pubblico
oltre ad altre
sezioni
non
competitive.
Possono partecipare film
documentari
di
qualsiasi
nazionalità in
prima
mondiale,
internazionale, europea o italiana,
completati dopo il 1 ottobre
2009. L’iscrizione è gratuita e
dovrà essere effettuata entro e
non oltre il 15 giugno 2010, per
i film prodotti entro il 30 aprile 2010; il 2 agosto 2010 per
i film prodotti successivamente o in fase di lavorazione.
www.festivaldeipopoli.org
.
POLTRONE
La Notte Della Taranta
13-28 agosto
La novità dell’edizione 2010
del Festival è rappresentata dal
cambio di Maestro Concertatore
che quest’anno sarà Ludovico Einaudi e che si avvicenda a Mauro
Pagani direttore del concertone
finale dal 2007 al 2009.
Come negli anni passati il festival si terrà in agosto nei comuni
della Grecia Salentina e si concluderà con il concertone di Melpignano.
www.lanottedellataranta.it
Fiuggi Family Festival
24 luglio – 31 luglio
Alessandro Zaccuri è il nuovo
Direttore Artistico del Fiuggi Family Festival e subentra con Ivan
Montis (Direttore Organizzativo)
ad Andrea Piersanti (Direttore
Artistico) e Fabio Fabbi (Direttore Generale) che lasciano il FFF
per nuovi incarichi.
NUMERI
Giocateatro Numeri
9-25 aprile Torino
Numeri:
la XIV edizione del festival di
teatro per le nuove generazioni
Giocateatro Torino è giunta al
termine con la presenza di oltre
120 organizzatori teatrali italiani
e stranieri che, in 3 settimane
di eventi per la città di Torino,
il Piemonte e la Valle d’Aosta,
hanno visionato 40 spettacoli di
32 imprese teatrali provenienti
da 8 nazioni per un totale di ca.
10.000 spettatori.
International Journalism Festival
NOTIZIE
Giffoni Film Festival
Perugia 21-25 Aprile
Arcipelago Festival
Conclusa la quarta edizione del
Festival Internazionale del Giornalismo.
Oltre
35.000 presenze,
350 ospiti e più di 150 eventi.
Al pubblico nelle sale si è aggiunto il pubblico online con
33.700 utenti per il sito e oltre 158.000 pagine visualizzate. Vivo interesse anche per il
magazine, con 2.500 utenti, il
blog, la web radio e la web tv,
con 3.500 visite al giorno e
7.000 video scaricati,
Il grande successo del festival
si deve anche ai tanti volontari, 250 studenti e appassionati
di giornalismo tra i 15 e i 26
anni arrivati a Perugia da tutto
il mondo
Claudio Noce
autore dello
spot del Festival Internazionale dei Corti Arcipelago 2010
Reduce dall’ottimo esordio nel
lungometraggio con Good Morning, Aman (in concorso alla
Settimana della Critica di Venezia 2009 e candidato al David come miglior opera prima
), Claudio Noce festeggia il suo
decennale rapporto con Arcipelago regalando al festival uno
spot in cui Easy Rider ammicca
al cinema sexploitation di Russ
Meyer. Interpreti nella realizzazione Daniela Virgilio (Romanzo
criminale - La serie) e Lory White.
Cinema: Sarandon al Giffoni
film
festival
più anteprima
di Sansone e
Shrek 4. Tra le protagoniste della 40° edizione del Giffoni Film
Festival ci sarà l’attrice Susan Sarandon che, dopo aver dichiarato
di essere alla ricerca delle sue radici italiane, ha accettato l’invito
alla kermesse. Assieme all’attrice
saranno presenti Elijah Wood,
Pupi Avati e Claudia Pandolfi e
Giuseppe Tornatore. Il festival si
arricchisce, inoltre, di importanti
premiere: tra le più attese ‘Sansone’ della 20th Century Fox e l’ultimo capitolo del film d’animazione Dreamworks ‘Shrek e Vissero
Felici e Contenti’.
PresentatoUmbria
Jazz a New York
Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica
di Venezia
Far East Film Festival
Udine, 28 Aprile – 1 Maggio
Ha chiuso i battenti ad Udine
la dodicesima edizione del Far
East Film Festival che anche
quest’anno, ha oltrepassato la
soglia dei 50 mila spettatori,
raccogliendo un altissimo numero di adesioni europee e internazionali. Una decina i paesi
rappresentati: dagli Stati Uniti
alla Spagna, passando per la
Norvegia. Il bookshop ha venduto più di 1600 pezzi (tra libri,
t-shirt, poster, Dvd), il sito ufficiale (www.fareastfilm.com) ha
totalizzato 50.000 visitatori e la
fan page ufficiale su Facebook
ha sfondato il tetto dei 4400
iscritti.
18-24 giugno
9-18 luglio
L’ U m b r i a
sbarca nella
Grande Mela
portando
in
valigia Umbria
Jazz,Spoleto
Festival ed una serie di concerti
in una location esclusiva. Sulla
panoramica terrazza con vista
sull’Hudson di Rai Corporation,
il direttore artistico Carlo Pagnotta ha presentato il festival
illustrando nei dettagli il programma che dal 6 al 18 luglio
trasformera’ le strade delle cittadine umbre in un palcoscenico musicale.
18 – 31 luglio
1-11 settembre
Sarà il regista e sceneggiatore
statunitense Quentin Tarantino,
tra i più importanti autori del
cinema contemporaneo, la personalità chiamata a presiedere
la Giuria internazionale del Concorso della 67a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1-11 settembre
2010), che assegnerà il Leone
d’oro e gli altri riconoscimenti
ufficiali. La decisione è stata
presa dal Cda della Biennale
di Venezia, presieduto da Paolo
Baratta, accogliendo la proposta
del Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Marco Mueller.
PREMI
RIFF - Roma Independent Film Award
8-16 aprile
Arnold (UK)
Film vincitore del RIFF Award
2010 (come migliore lungometraggio): “Fish Tank” di Andrea
Altre premiazioni assegnate
Menzione speciale Lungometraggio: “SM-Rechter”
di Erik Lamens (Belgio)
Miglior Lungometraggio italiano: “Amore liquido” di
Marco Luca Cattaneo (IT)
Menzione speciale Opera prima italiana: “18 anni
dopo” di Edoardo Leo (IT)
Premio New Vision 2010 al docu-film: “Disco &
Atomic War” di Jaak Kilmi e Kiur Aarma (Estonia)
Premio Current: “On the road to Nahr Al Bared” di
Sebastian Talavera (Spagna)
Miglior Documentario italiano: “Via Volontè n.9” di
Lorenzo Scurati (IT)
Miglior Documentario straniero: “On the road to
Nahr Al Bared” di Sebastian Talavera (Spagna)
Miglior Corto italiano: ex aequo “Uerra” di Paolo
Sassanelli e “Come si deve” di Davide Minnella
Menzione speciale: “Tutto da sola” di Carlo Chiaramonte, “19 giorni di massima sicurezza” di Enzo
De Camillis e “La vita accanto” di Giuseppe Pizzo.
Miglior Corto straniero: “Ana’s Playground” di Eric
D. Howell (USA)
Menzione Speciale della Giuria: “Full Moon” di
Chairun Nissa (Indonesia)
Miglior Corto sezione Students short:
“L’Uomo dei Sogni” di Alessandro Capitani e Alberto Mascia (IT)
Miglior Corto d’animazione:
“Tragedie Grovick” di Mark Eacersall e Matthieu
Van Eackhout (Francia)
Miglior sceneggiatura per Lungometraggio:
“A Bitter Chalice” di Jaques Lipkau Goyard.
Miglior soggetto originale:
“Maradona è nato in Cina” di Matteo Berdini
Miglior sceneggiatura per Cortometraggio:
“Mi nonno se vole butta’ ar maranone” di Marco
Gianfreda
FAR EAST FILMFESTIVAL 2010
23 aprile – 1 maggio
Audience award
2010:
1° Castaway On
The Moon di Lee Hey-jun, 2009 – Korea
2°Accidental Kidnapper di Hideo Sakaki, 2010 –
Japan
3°The Dreamer di Riri Riza, 2009 - Indonesia
Black dragon audience award 2010:
1°Castaway On The Moon di Lee Hey-jun, 2009 –
Korea
2 ° The City Of Life And Death di Lu Chuan, 2009
– China
3°Accidental Kidnapper di Hideo Sakaki, 2010 –
Japan
My movies audience award 2010:
Bandage di Takeshi Kobayashi, 2010 – Japan
testimonianze
5
ISABELLA RAGONESE, TEATRO E RED CARPET
LA PRIMA PASSERELLA NON SI SCORDA MAI: “FU A VENEZIA, UN PIACERE ASSOLUTO. NEI FESTIVAL DI CINEMA CERCO
IL CONTATTO VERO CON IL PUBBLICO, POSSO FINALMENTE PARLARE DEL LAVORO CHE HO FATTO”
I
sabella Ragonese, l’indimenticabile Marta di “Tutta la vita
davanti”, ha ventinove anni
vissuti con il giusto entusiasmo e
una voglia non comune di continuare a crescere artisticamente,
culturalmente. Per questo ama i
Festival e il confronto diretto con
un pubblico che ha imparato a
“sentire” presto, fin da quando
ha cominciato a recitare in teatro.
Isabella, sta forse lì il segreto
della tua sorprendente maturità
espressiva? Della tua bravura nel
giocare tra i più vari registri? Sicuramente stare sul palcoscenico mi ha aiutato tantissimo,
anche se cinema e teatro sono
due mestieri diversi. Il teatro
è qualcosa di attivo, devi farti
sentire anche dalle ultime file,
i movimenti del corpo sono più
accentuati. Nel cinema succede
il contrario, puoi sussurrare e la
cinepresa è lì pronta a catturare
tutto. Ho una certa dimestichezza con la scena, questo sì, ho
iniziato presto a muovermi nel
mondo dello spettacolo. Ho pure
seguito corsi di danza e di musica, non per diventare danzatrice
o musicista, ma perché pensavo
fossero utili. L’inizio al cinema,
con Nuovomondo, è stato soft,
Emanuele Crialese ha un modo di
girare quasi teatrale. Pensavo fosse una parentesi e basta. Invece
un paio d’anni dopo ho avuto la
possibilità di ri-iniziare con una
specie di scuola di cinema, con
Paolo Virzì e Tutta la vita davanti.
Il cinema più lo fai, più cose hai
da imparare, ha dell’artigianale,
la scelta delle inquadrature, le
luci... E devi mantenere un certo fondo d’incoscienza, in modo
che il regista, se è bravo, ti rubi
l’espressione giusta...
Guardando la serie dei tuoi film si
nota una discreta alternanza fra
lavori “impegnati” e low budget
e altri più inseriti nel grande circuito. Dove ti trovi meglio?
Tutto può servire. Sto cercando di
fare quello che mi stimola come
sfida, unendomi a troupes con
budget basso o alto. Ci provi, no?
Prendi Oggi sposi, è una commedia, in quel momento volevo
sperimentarmi in quella cosa lì.
Mentre in Puglia ho lavorato in un
film a basso costo, Il primo incarico, con la regia di Giorgia Cecere, che in passato ha sceneggiato
lavori di Edoardo Winspeare. È il
suo primo film, è particolare, io
interpreto una maestrina del Salento che va a insegnare in provincia di Bari, negli anni ‘50. Gli
altri sono attori non professionisti. Mi piace essere poco catalogabile, così il pubblico ha meno
possibilità di stancarsi. È una forma di rispetto, anche.
Il cinema americano ha avuto celebrati attori che passavano da ruoli
drammatici a ruoli più leggeri...
Il cinema italiano permette meno
varietà, il pubblico ha difficoltà a
crederti quando piangi se in precedenza hai fatto commedie.
Quanto sopporti o trovi grade-
L’attrice Isabella Ragonese a Biografilm Festival 2008
voli alcuni aspetti del mondo
dello spettacolo, la passerella
e i fotografi, il red carpet?
Non sono aspetti che hanno molto a che fare con le mie scelte.
Ma faccio un lavoro divertente
e non accetto che ci si lamenti
per l’insistenza di un fotografo, la
prendo cone un segno di succes-
I FESTIVAL SONO
L’OCCASIONE PER
DECENTRARE,
PER RENDERE IL
NOSTRO CINEMA
UN FENOMENO
NAZIONALE
so. E poi non sono Britney Spears, mica mi fermano per strada.
Mi ha sempre affascinato Mastroianni, lo vedevi elegantissimo ai
Festival e al cinema era ugualmente credibile come fruttivendolo. Non bisogna mai perdere
l’umanità che ti rende plausibile
in determinati ruoli. La passerella va presa come un gioco, è il
lato dello spettacolo che fa un po’
sognare, è giusto così. Ricordo i
giorni del Festival di Venezia con
Nuovomondo, sono stati un piacere assoluto.
Cosa recepisci in particolare
dell’atmosfera di un Festival? Cosa
ti piace di più e cosa di meno?
Mi piace partecipare ai festival piccoli, riservano sorprese e
spesso sono organizzati benissimo, come il Biografilm di Bologna. Venendo dal teatro, cerco
nei Festival il contatto vero con il
pubblico, posso finalmente parlare del lavoro che ho fatto. A teatro
ricevi impressioni e puoi magari
cambiare qualcosa nelle rappresentazioni successive, al cinema
no, però è sempre interessante
avere i riscontri della gente. E i
premi sono un applauso del pubblico. No, non ho lati negativi da
sottolineare per quanto riguarda i
Festival di cinema, vado quasi a
tutti, sono utili scambi di esperienze con attori e registi. Sono
una finestra sul mondo, vedi lavori che non andranno nelle sale.
In assoluto trovo più interessanti
i Festival con una tematica definita, una linea precisa.
Qual è il Festival che ti ha
emozionato di più?
Sono affezionata a Venezia, ci
sono andata sovente, l’ultima volta nel settembre scorso per presentare Dieci Inverni di Valerio
Mieli, nella sezione Controcampo
Italiano. Di Berlino mi ha colpito
l’organizzazione, ma penso a tanti piccoli Festival che sono una
bellissima esperienza per il modo
in cui provano a fare innamorare
i ragazzi del cinema. E sono affezionata a Biografilm, nel 2008
ero la madrina del Festival.
Finora hai interpretato donne con
una vita normale che si dimostrano speciali. In futuro?
Non sono i ruoli ad essere importanti, potrei interpretare per
sempre lo stesso personaggio. È
il modo in cui viene raccontata
la vita che conta. Puoi raccontare la stessa storia in mille modi.
Io sono più riconoscibile come la
ragazza della porta accanto, ma
spero che, così come a teatro, anche al cinema ci sia la possibilità
di cambiare. Credo nella fantasia, nella voglia di osare.
Andrea Aloi
UN PRIMO PREMIO
SCRITTO NEL DESTINO
Ti viene in mente qualche momento particolare?
Indimenticabile la prima passerella a Venezia con Nuovomondo.
E l’inaugurazione del Biografilm
dentro al Mambo, il museo di arte
moderna, con tanto di bomboloni.
Che impatto possono avere sulla
cultura in generale i Festival?
Ti danno la possibilità di vedere i
film che decidi tu, non la grande
distribuzione. Ti danno la libertà
di decidere. E avvicinano la gente al cinema, pensa al Sud, sono
occasioni importanti per decentrare, per limitare l’egemonia
di Roma e rendere il cinema un
fenomeno davvero nazionale. Se
un italiano vincesse l’Oscar dovremmo esserne fieri come per
una vittoria ai Mondiali di calcio.
Isabella Ragonese nel film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì
Nata nell’81 a Palermo, Isabella Ragonese ha iniziato studiando recitazione e giovanissima, nel ‘98, ha vinto il primo premio del concorso
indetto dal’Istituto Nazionale Dramma Antico con un saggio sulla figura di Ecuba nella tragedia euripidea. Per il teatro ha scritto diversi
lavori, tra cui Mamùr, che ha portato in scena nel ‘98 al Festival Teatro
e colline di Calamandrana Alta, in provincia di Asti. Nel 2006 ha esordito sullo schermo in Nuovomondo di Emanuele Crialese e raggiunto
due anni dopo vasta notorietà col ruolo di protagonista in Tutta la vita
davanti di Paolo Virzì. Ha al suo attivo già dieci film, compreso l’ultimo
non ancora uscito nelle sale, Il primo incarico, con la regia dell’esordiente Giorgia Cecere.
6
INCHIESTA
INCHIESTA
7
FESTIVAL E RETE NON FANNO GOAL
SEMBRANO NATI PER ANDARE A BRACCETTO, EPPURE I FESTIVAL ANCORA NON RIESCONO A PROMUOVERSI SUL
NUOVO MEZZO COME DOVREBBERO. LUCI E OMBRE SU INTERNET USATO COME STRUMENTO DI CRESCITA
F
estival e internet: un connubio che ancora non riesce a
esplodere con tutta la sua
potenza deflagrante. Proprio il
mezzo che maggiormente potrebbe aiutare l’industria eventistica
culturale in Italia, grazie alle indubbie potenzialità promozionali
e ai costi relativamente bassi,
non trova terreno fertile, o quantomeno non quanto dovrebbe.
Se da una parte troviamo festival
già da molti anni attivi sul web,
come per esempio Arcipelago, la
storica manifestazione romana
dedicata al cinema cortometraggio creata da Stefano Martina,
che già da dieci anni ha un concorso dedicato ai giovani filmaker
che scelgono la rete come strumento per farsi conoscere,
dall’altra riscontriamo realtà che
sono ancora ai primordi dell’educazione internet. Non basta, infatti, avere un sito perché “oramai anche il salumiere all’angolo
ne ha uno”, formula usata spesso
da quelle new media agency poco
serie interessate a vendere un oggetto senza però dare indicazioni
di massima sul come utilizzarlo.
Il mondo virtuale nel corso di pochissimi anni si è totalmente rivoluzionato e diventa sempre più
difficile destreggiarsi tra blog, social network, viral marketing, pr
on line e le molte declinazioni
della promozione web, ormai
strumento indispensabile per far
È SEMPRE
PIÙ DIFFICILE
DESTREGGIARSI
TRA BLOG, SOCIAL
NETWORK, VIRAL
MARKETING,
PR ON-LINE
conoscere il proprio prodotto.
Non tutti i festival hanno le stesse esigenze e le variabili sono
moltissime, dalle specificità culturali dell’evento alla territoriali-
Festival della Creatività 2009
tà, fino alle necessarie considerazioni di budget. Facendo un excursus rapido delle realtà web più
interessanti nell’universo festivaliero italiano, scopriamo con piacere che non sempre i soldi fanno
la felicità. Prendiamo come esempio il Festival Internazionale del
Film di Roma: il più ricco evento
italiano si presenta con un sito
essenziale, senza alcuna connessione di social networking. Interessanti le applicazioni scaricabili
per mobile e iPhone, ma purtroppo si rivelano praticamente inutili
per buona parte dell’anno perché
non supportate da un lavoro d’aggiornamento continuo. Ma cosa
deve fare un festival per poter
avere una buona comunicazione
web senza dare fondo alle sue
casse e allo stesso tempo ottenendo il massimo risultato possibile? Gli elementi fondamentali
sono quattro: un sito ben realizzato e sempre aggiornato, un’attività di social networking massiccia
e ramificata, investimenti ragionati di advertisement web e un
continuativo e privilegiato rapporto con la sua utenza. Abbiamo
analizzato questi quattro punti
con uno dei festival italiani che
meglio di altri è riuscito a sintetizzarli.
Il sito del festival
“Il nostro sito web è fondamentale non solo per l’informazione/comunicazione del Festival verso gli
utenti, ma è stato sviluppato
come uno strumento di supporto
al lavoro della produzione”. Parole di Tommaso Rosa, responsabile
della comunicazione del Festival
della Creatività di Firenze che anima nell’ottobre gigliato la Fortezza da Basso: “Il sistema gestiona-
le del nostro sito web si interfaccia perfettamente con il sistema
gestionale usato dalla produzione
- tra l’altro sviluppato internamente - e consente, oltre alla condivisione di materiali on line, anche la pubblicazione dei contenuti direttamente dai curatori delle
UN SITO
CHE FUNZIONA
FINISCE CON
L’AIUTARE PRIMA
DI TUTTO CHI
LAVORA A
UN FESTIVAL
varie aree. In questo modo tutti i
soggetti che lavorano al festival direzione artistica, comunicazione e produzione - hanno a disposizione costantemente i materiali
aggiornati e la struttura redazionale che governa i contenuti del
sito può decidere di volta in volta
a quale dare maggiore risalto, potendo contare su una grande varietà di materiali a disposizione,
dalle fotografie alle schede biografiche, fino agli eventi e a eventuali link di approfondimento”.
Un sito che funziona, infatti, finisce con l’essere utile prima di
tutto a chi lavora in un festival,
oltre a facilitare la consultazione
al visitatore, che nella maggior
parte dei casi si trova davanti un
prodotto più utile rispetto a siti
costruiti come mera vetrina. Analizzando il sito del Festival
della Creatività non possiamo non
notarne la facilissima navigazione, l’estrema funzionalità e l’eleganza delle scelte cromatiche e
stilistiche. Ma la cosa più interessante è la lunga lista di social
network su cui il festival ha una
pagina personale.
Quanto è bello essere social
I social network sono stati una rivoluzione epocale per il popolo
della rete, finalmente autorizzato
ad aggregarsi a qualunque ora del
giorno e della notte. Era il web
2.0, ma la definizione era già
vecchia nel momento in cui fu coniata, perché il social networking
non implica che gli utenti forniscano di contenuti il mondo virtuale, ma che siano promoter del
contenuto, veicolandolo. Il formarsi di community attorno a determinati argomenti è quanto di
più simile al concetto di evento
festivaliero e il fatto che ogni sostenitore della community possa
diffondere il Verbo è esattamente
ciò di cui ha bisogno un festival
per farsi conoscere.
Sulla home page del Festival della
Creatività sono ben sette i social
sui quali la manifestazione si promuove. Lo storico Roma Europa
Festival ne conta addirittura dieci, mentre sono completamente
assenti sul sito della Biennale di
CON IL WEB
SI PRENDE LA MIRA
PARLA LORENZO OSTI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI
D-SIGN, AGENZIA DI COMUNICAZIONE DI BOLOGNA
Partendo dalla tua esperienza di
osservatore privilegiato delle dinamiche del web, pensi che i festival culturali ne sfruttino appieno le potenzialità? Cosa e in che
modo, deve essere ancora recepito
per adoperare al meglio la rete?
Purtroppo, sono ancora in pochi in
Italia a riuscire a sfruttare le potenzialità del web, sia per quanto
riguarda il mercato in generale,
che per il settore specifico della cultura, in cui l’utilizzo della
rete riveste un ruolo strategico.
Tre sono gli aspetti fondamentali
da considerare: il primo riguarda
la promozione, la capacità che il
web ha di colpire target di riferimento ben definiti, con relativa
possibilità, da parte di chi lo usa,
di raggiungere il proprio pubblico
in modo molto mirato. Internet è
un sistema variegato composto
da micro aree di interesse, ciò
vuol dire che chi è attratto da un
determinato tema concentra le
sue ricerche su siti, blog o forum
di settore. Questo risulta fondamentale per un festival che vuole
essere conosciuto dagli appassionati di un genere e raggiungere
un pubblico ben preciso.
Il secondo aspetto riguarda il
lato funzionale del web:tutte le
possibilità relative alle attività di
ticketing, accrediti ed iscrizioni,
nonché il supporto nelle questioni di logistica che mette a disposizione. Questi servizi sono ancora poco sfruttati dal circuito culturale e dai festival in particolare,
sarebbe però doveroso nell’epoca
in cui viviamo. Un terzo aspetto
che bisogna tener presente ri-
Lorenzo Osti, Amministratore Delegato D-Sign
Postazione multimediale a Festival of Festivals 2009
Venezia e del Torino Film Festival.
Una grossa pecca, se consideriamo che i social network possono
essere addirittura integrati nel
programma del festival. “I social
network continuano ad essere
uno strumento molto efficace di
comunicazione e soprattutto di
condivisione”, ci racconta ancora
Tommaso Rosa. “Nell’edizione
2009 abbiamo dato il premio al
miglior giovane creativo registrando le votazioni su Facebook
e il risultato è stato ottimo”.
Facebook, Friendfeed, Flickr,
YouTube: la promozione di un
evento non può prescindere dalla
presenza su questi quattro social
network. Ma a seconda dell’area
tematica si possono fare anche
scelte più settoriali, come Linkedin se si tratta di un evento dedicato ai professionisti del settore,
MySpace per le manifestazioni
musicali e Anobii per quelle letterarie: cercando in Rete si può
sempre trovare qualcosa che calzi
a pennello.
guarda la possibilità data ai festival di vivere tutto l’anno, facendo
sì che l’evento non si esaurisca
nei pochi giorni della sua durata.
Diventa possibile, grazie al web,
mantenere sempre aperto un dialogo con il pubblico e affermarsi
come riferimento di un settore di
interesse specifico, a prescindere
dai giorni di apice dell’evento.
diviene fondamentale quando le
risorse da impegnare sono poche,
dato che la pubblicità su riviste di
settore e altre attività hanno costi
più elevati e sono più dispersivi.
Pensi che oggi i costi di un investimento rispetto ad un’operazione culturale sul web siano
proporzionali rispetto al ritorno in termini di visibilità e di
pubblico che questo può garantire ad un festival oppure
restino ancora troppo alti?
In realtà, credo che sia vero il
contrario. Al giorno d’oggi, è impossibile pensare di richiamare
un grande pubblico ad un evento
senza farlo passare per il web. Internet, con grande lavoro di manodopera, permette di intercettare i target da colpire, e non investirvi significherebbe subire una
dispersione dei costi molto alta.
Sia attraverso un’operazione di
web marketing o nell’uso di un
social network, la rete permette
di ottimizzare i costi, cosa che
La pubblicità è l’anima della comunicazione
Come per tutte le attività, la pub-
LA PROMOZIONE
DI UN EVENTO
NON PUÒ
PRESCINDERE
DA FACEBOOK,
MYSPACE O
YOUTUBE
blicità è ancora oggi il mezzo
principale per farsi conoscere.
Nel mondo reale come in quello
virtuale sono molti i mezzi, a partire dalla più classica banneristi-
Ritieni
che
l’affermazione
dell’iPhone, l’arrivo dell’iPad
e di altri strumenti analoghi
apra una finestra importante
per le manifestazioni culturali e la loro fidelizzazione?
Sicuramente sì, nel momento in
cui almeno la portata di queste
nuove tecnologie può attaccare
su tantissime altre cose. Passiamo dallo step 1, che è quello di
avere internet mobile che dia accesso alle informazioni, diciamo
in linea di massima di carattere
logistico: se sono già arrivato al
festival e ho bisogno di sapere
a che ora è questa cosa, dov’è,
magari muovermi sulla città.
Questo è proprio lo step 1 che
possiamo già trovare tutti. Molto
affascinante è la tecnologia della
augmented reality che permette
di sovrapporre le informazioni
fotografiche nell’ambiente circostante attraverso le telecamere
presenti in questi dispositivi. Per
esempio: io sono in un centro
ca, fino ad arrivare a spot appositamente realizzati. Oltre a questi
strumenti, ne esistono degli altri
meno convenzionali, ma altrettanto efficaci.
“Il Festival della Creatività ha un
tipo di promozione che coinvolge
tutti i settori. Dal marketing non
convenzionale ai mezzi tradizionali. Lo scorso anno abbiamo pianificato la promozione sul web
attraverso banner, spot e anche
attraverso una capillare attività di
scambio link e scambio loghi con
i partner, festival gemellati e
blog/siti di opinion leader”, racconta Rosa.
Lo scambio di visibilità è una
strada sempre più praticata nel
mondo della cultura e dell’informazione, con vantaggi evidenti
per entrambe le parti; se a questo
si aggiungono opinion leader forti, sia sui blog che soprattutto sui
forum, l’immagine generale del
festival ne trae un evidente e duraturo giovamento. Non basta:
oggi il viral marketing è una realtà così radicata nella rete che
non ha nemmeno più bisogno di
passare inosservato. I migliori addetti a questa attività si presentano come tali e rivelano apertamente di star facendo informazione pubblicitaria: se l’informazione è corretta, esauriente e
utilizza un linguaggio web friendly, l’utenza il più delle volte la
saluta con entusiasmo.
Gli utenti sono anche il pubblico?
Come può l’utenza web trasformarsi in pubblico? Innanzitutto
c’è da sottolineare come la stampa tradizionale spesso navighi in
rete per trovare nuove tendenze e
informazioni, quindi come una
gestione ottimale di tutte le risorse sopraindicate contribuisca ad
accendere la curiosità anche nei
giornalisti, che a loro volta veicoleranno nome e contenuti del festival; inoltre più di un festival si
sente parlare, più c’è la possibilità che le persone vogliano prendervi parte. Un utente non sempre farà parte del pubblico, ma il
pubblico quasi sicuramente farà
parte dell’utenza.
“La nostra utenza web è quasi il
nostro target di riferimento”, ci
conferma Tommaso Rosa. “Il Festival della Creatività si caratterizza sempre di più per dinamicicongressi o al centro della città
dove ci sono più eventi, prendo il
mio iPhone, guardo attraverso la
telecamera e vedo in sovrimpressione, dove ci sono le sale, qual
è il convegno che si sta tenendo
in quel momento. Oppure di una
determinata sede posso vedere il
programma sovrapponendo alle
immagini reali delle informazioni. La tecnologia di una portata
così ampia che vedremo poi nei
prossimi anni crescerà tantissimo e renderà secondo me questi
strumenti mobili veramente indispensabili.
Per un’agenzia come D-Sign,
qual è la differenza nel lavorare
per aziende di mercato di largo
consumo e invece lavorare nella
cultura e negli eventi culturali?
Vi piace, quali sono le attenzioni che avete e quali sono anche
i valori particolari che questo
tipo di lavoro vi dà?
È una questione di piacere e
soddisfazione personale. Se
quello che viene chiesto è un risultato commerciale, cerchiamo
di trattare il prodotto culturale
come fosse comunque un prodotto. Perché bisogna portare al
tà e attenzione alle nuove tecnologie. Per questo dedichiamo uno
sguardo attento al web. La nostra
utenza poi ci aiuta a perfezionare
le nostre scelte e a calibrare meglio ogni mossa verso l’esterno,
dalla comunicazione alle scelte
artistiche, agendo anche come
L’UTENTE
WEB AIUTA
A CALIBRARE
LE MOSSE, A
PERFEZIONARE
LE SCELTE
ARTISTICHE
“primo revisore” delle scelte”.
Ovviamente, per far sì che tutto
questo funzioni, occorre monitorare costantemente la rete, non
solo aggiornando il sito ufficiale e
i profili dei social network, ma soprattutto dialogando con la propria utenza e navigando anche
alla ricerca di tutta una serie di
realtà parallele o in qualche modo
correlate al target del festival, in
modo da essere sempre aggiornati sul mondo in cui il pubblico
effettivamente vive e si muove.
Non è semplice, specie per un festival di piccole dimensioni, produrre tutto questo in casa. Se si
aggiungono la normale attività di
ufficio stampa e la promozione
classica, è praticamente impossibile. Per questo esistono le agenzie di web promotion, realtà che
conoscono la rete e il suo linguaggio e che sono in grado di
monitorare persino gli indici di
gradimento. La scelta di un’agenzia è fondamentale per un festival: in quale campo culturale
opera, quali social network è in
grado di coprire, quanti dei suoi
membri sono opinion leader sono
solo alcuni dei parametri per selezionarla. Anche un servizio di
ufficio stampa specifico per il
web è una voce importantissima.
Purtroppo in Italia questo concetto non è ancora ben recepito.
Ad oggi non ci sentiamo di affermare che i festival utilizzino appieno i mezzi che la rete mette a
disposizione, ed è un vero peccato che non si riesca a vedere
l’identità che sempre più assumono vita reale e virtuale di uno
spettatore, specialmente giovane.
Fino a che internet sarà recepito
come un qualcosa di esotico o di
solo intrattenimento, la realtà festivaliera tutta non potrà competere con gli altri fenomeni di massa.
Alessandro De Simone
Il sito web dell’edizione 2009 del Festival della Creatività
committente il risultato che si
aspetta, quindi le meccaniche
dovrebbero essere le stesse. È
chiaro che parliamo di cultura
e non di bulloni o materiali plastici quindi per noi, se capita
di aver a che fare con quello, è
molto più affascinante. Aggiungo
che normalmente gli operatori di
questo settore sono decisamente
più sensibili, colti e attenti di altri presenti in altri settori magari
industriali. Direi che è un piacere
poter lavorare in questo ambito.
Tu che lavori per brand come la
Champion, con grandi aziende
di abbigliamento e di prodotti
di largo consumo, vedi che rispetto alla capacità di presidiare delle nicchie da parte degli
eventi culturali c’è un’apertura
di attenzione, per quanto ancora embrionale, rispetto ai valori della cultura?
Sinceramente quello che penso è
che fino a oggi il punto d’incontro fra impresa e cultura, che poi
magari si traduce, da parte delle
imprese, in termini finanziari ad
aiutare, sponsorizzare gli eventi
culturali, viene guidata da una
questione di branding. Una gran-
de banca sicuramente si deve
far vedere attenta a certe cose,
a certi argomenti, però non è un
reale e tangibile vantaggio. Anzi
è un grande svantaggio, perché
fa sì che siano pochi i gruppi che
si possono permettere di investire senza un ritorno immediato. Quello che andrebbe fatto è
trovare delle meccaniche di apparentamento fra l’impresa e gli
eventi culturali che permettano
a chi investe in questi eventi di
avere dei ritorni più concreti. Ci
vogliono delle integrazioni molto
più forti. L’azienda che mette il
marchio sul volantino o sul manifesto di un festival ha un ritorno,
perché comunque il suo nome
viene abbinato a qualcosa di culturale di un certo spessore, però
non venderà una cosa in più. Se
invece riuscissimo, facendoli dialogare, a costruire meccaniche
più concrete, di maggiore interazione, secondo me stimoleremmo
molto l’impresa ad investire in
eventi culturali. Una cosa di cui
c’è molto bisogno e di cui non si
percepisce ancora il valore.
a. m.
8
CALENDARIO
GIUGNO
Per l’edizione 2010 BFF propone, oltre ad Anteprima Doc, Casa
Rossa Doc e Corto Doc, un nuovo concorso: Crossmedia, con il
quale il festival si apre alla nuova
frontiera del web documentario
e dei linguaggi della Rete. I ragazzi delle scuole medie saranno coinvolti in un workshop con
i professionisti di Bonsai.tv per
la realizzazione di un video sulla
loro città di residenza. Il programma prevede diverse rassegne ed
eventi: Nuove identità, rassegna
internazionale di documentari dedicati all’identità del nostro tempo e delle nostre città; le opere e
i giorni, dedicata al documentario
storico; Dissonanze, la musica nel
cinema come chiave per decifrare
la realtà; Festa di Compleanno,
omaggio al film Maledetti vi amerò, di Marco Tullio Giordana presente al Festival. Evento speciale
“W Solidarnosc”.
MI AMI
VI edizione
Milano, Idroscalo 4-5-6 giugno (7 giugno per il MI PENSI, day off
del festival; 9 giugno per il MI ODI)
http://www.rockit.it/miami
Rockit, conferma e rilancia la
sesta edizione del Festival della
Musica e dei Baci. La location
confermata è il Circolo Magnolia,
nella cornice naturale dell’Idroscalo di Milano. Il Palco Pertini
ospiterà alcuni tra i migliori gruppi italiani: Teatro Degli Orrori, Tre
Allegri Ragazzi Morti, Giardini di
Mirò, Africa Unite, Perturbazione,
Zen Circus, Nada e moltissimi altri. Mentre alla Collinetta di Jack
si potranno ascoltare, tra i tanti,
Brunori SAS, Karma, Ronin, My
Awesome Mixtape e gli Ex Otago.
Previsto anche un Contest Letterario dal tema “L’animale che
mi porto dentro”. Quest’anno si
introduce MI PENSI, il day off
del festival previsto per lunedì 7,
nella stessa location, per rivivere le emozioni del festival. Mercoledì 9 inoltre torna, per il secondo anno consecutivo, MI ODI,
versione chaos del festival.
Taormina Film Fest
LVI edizione
Taormina, 12-18 giugno
www.taorminafilmfest.it
Il Festival quest’anno si concentrerà principalmente nella città di
Taormina con un programma sempre più ricco di film e ospiti. Tre
le sezioni in cui si misureranno i
film in concorso: Mediterranea,
Oltre il Mediterraneo e il Miglior
Cortometraggio Siciliano. Gli studenti iscritti a Campus Taormina
grazie al progetto Officine Lab
potranno partecipare a un provino
pubblico e condividere workshop
e incontri con attori emergenti e affermati tra i quali Ambra
Angiolini. Collaborerà al festival
Shane Danielsen, ex direttore del
festival di Edimburgo e Sydney,
mentre tra i membri della giuria
internazionale sarà presente Dieter Kosslick, direttore della Berlinale. Annunciata, per la rassegna Grande Cinema, l’anteprima
italiana della commedia Death at
a Funeral, diretta da Neil LaBute
con Zoe Saldana, Tracy Morgan,
Chris Rock e Danny Glover.
Festival dei Due Mondi di Spoleto
LIII edizione
Spoleto 18 giugno-4 luglio
www.festivaldispoleto.com
Il Festival dei Due Mondi rappresenta uno dei più importanti
eventi culturali a livello nazionale
ed europeo. Tra gli eventi più attesi lo spettacolo, ibrido tra opera e teatro, The Infernal Comedy,
commedia in musica del regista
Michael Sturminger che vedrà nel
ruolo principale il pluripremiato
attore John Malkovich. Tra le proposte di quest’anno l’opera in due
atti Gogo No Eiko del compositore
tedesco Hans Werner Henze, mentre il Berliner Ensemble di Robert
Wilson, assieme al songwriter canadese Rufus Wainwright, musicherà e porterà in scena i Sonetti
di Shakespeare. Ogni giorno, dal
21 luglio i tradizionali Concerti
di Mezzogiorno. La danza vedrà
protagonista il coreografo John
Neumeier e l’ Hamburg Ballet da
lui diretto con The World of John
Neumeier, selezione delle più
significative coreografie dai suoi
balletti.
Lustando Music Festival III edizione
Lu Monferrato 18-20 giugno
www.lustando.com
Tre giorni di musica che spaziano di genere in genere scanditi
da iniziative che trasformeranno
LE BELLE VITE DEL BIOGRAFILM FESTIVAL
Lu in un centro pulsante di aggregazione giovanile. Si inizierà
venerdì 18 giugno con i ritmi in
levare del reggae e dello ska con
Naif, Eazy Skankers, Africa Unite e Bria Sound System. Sabato
19 giugno largo alle sonorità noise rock e all’elettronica con Zu,
Tying Tiffany, Meg vs. Phone Jobs,
Il Teatro degli Orrori e il dj set di
PassEnger&Xluve.
Domenica 20 giugno invece,
apertura dei cancelli anticipata
alle 15.30 per assistere alla partita dei campionati mondiali di calcio Italia – Nuova Zelanda, e poi
inizio ai concerti con The Electric
Diorama, The Fire, The Inspector
e Linea 77.
Filmfestival sul Paesaggio
I edizione
Palermo, Distretto Culturale delle
Madonie, 26 giugno-4 luglio www.madonie.info
Il Filmfest sul Paesaggio è una
manifestazione che intende valorizzare la risorsa del paesaggio
come bene comune da preservare. Clou della manifestazione è il
concorso per film, corti e documentari articolato in due sezioni:
Il paesaggio bene comune da preservare sulla tutela dell’ambiente
e della biodiversità del territorio.
E Il volto umano come paesaggio racconta gli incontri sui volti delle persone che incontriamo
tutti i giorni, a prescindere da
razza, provenienza e colore della
pelle. La manifestazione prevederà inoltre l’organizzazione di
altri eventi come escursioni naturalistiche letteral-musicali in
alcuni dei luoghi più suggestivi
delle Madonie, concerti di musica classica e jazz ad alta quota,
presentazioni di libri, dibattiti e
escursioni in mountain bike.
EMANUELA CEDDIA, DIRETTORE OPERATIVO, RACCONTA LE SFIDE VINTE E QUELLE FUTURE
U
na celebrazione delle
vite, perché ogni avventura umana è esemplare. Una festa del cinema e non
solo. Un appuntamento con un
pubblico fedele e una città,
Bologna. Insomma, più di un
Festival. Alla vigilia della sesta
edizione dedicata all’Italia anni
1
Emanuela Ceddia Direttore Operativo di Biografilm Festival
Sessanta, Emanuela Ceddia,
direttore operativo, racconta le
sfide vinte e quelle future del
Biografilm.
2
3
Ostia Film Festival: un esempio di decentramento
II edizione Ostia, 2-6 giugno www.ostiafilmfest.com
Il festival come opportunità per i giovani, ma anche occasione per creare
nuovi posti di lavoro sul territorio. Te domande a Francesco Cinquemani,
direttore di Ostia Film Festival, che solo alla seconda edizione registra
già un successo straordinario.
Comenascel'OstiaFilmFestival?Dadovevienel'ideadelviaggiocome
tema portante del concorso?
Il festival nasce dai discorsi di due amici, Luca Lianza e io. A entrambi piace il mare, spostarci e viaggiare. Il cinema è la forma di viaggio suprema: si viaggia stando fermi, anche un film introspettivo può
essere un viaggio attraverso le emozioni. Inoltre ci interessa aiutare
i giovani registi italiani: un festival diventa una forma di distribuzione alternativa per loro che hanno poco spazio.
Quali sono le novità di questa seconda edizione?
La sezione Ultravisioni, quella più sperimentale, è potenziata da una
collaborazione con Cartoons on the Bay, e inoltre diventa competitiva
grazia al premio Acea. Derive, la sezione documentari, è stata potenziata; con Energie! dedicata ai corti, speriamo di trovare nuovi talenti.
Abbiamo circa 15 anteprime nazionali e altre internazionali, una serie di ospiti e assegnamo dei premi. Inoltre quest’anno, oltre al Comune di Roma, siamo anche sul Comune di Fiumicino.
Questo è un evento culturale che si tiene in periferia. Com’è recepito da istituzioni e pubblico?
Lo scorso anno abbiamo avuto 12.000 presenze in due sale e negli spazi comuni 130.000; quest’anno abbiamo un lido di Ostia,
l’Open Bar, per il chill out, un galeone per le feste e tre sale del Cineland. Pensiamo di aumentare le presenze. Le istituzioni sono propense a patrocinare, ma i fondi arrivano soprattutto dai privati. Roma Lazio Film Commission crede molto nel nostro festival. Il decentramento
serve, permette di fare di più e di portare lavoro sul territorio.
f. a.
Un lavoro complicato?
Un lavoro complicato e avvincente, che porto avanti fin dalla
prima edizione del 2005, anche
se il progetto Biografilm incubava già da un po’ di tempo. Si partì in modo avventuroso, com’è
normale che accada quando fai
i primi passi. La Manifattura
delle Arti era la location ideale,
nel cuore della Cineteca, della
cultura cinematografica di Bologna. Il Biografilm, peraltro, è
sì focalizzato sui racconti di vita
ma attraverso una pluralità di
strumenti espressivi. Cinema,
quindi. E pure teatro, musica.
Senza trascurare l’aspetto letterario, che negli anni abbiamo
presenta
4
sempre più integrato nel racconto delle vite.
Con quali idee-forza ti sei mossa?
Come direttore operativo ho cercato di strutturare il Festival in
modo che risultasse efficace dal
punto di vista organizzativo senza però far prevalere le necessità
e gli obblighi di efficienza sulla
programmazione artistica. Ho
costantemente cercato di conciliare l’ispirazione della direzione
artistica nel proporre temi, contenuti e personaggi con le compatibilità economiche.
Come nasce l’idea del Biografilm?
Da Andrea Romeo, ispiratore e
fondatore. È stato per certi versi
un uovo di Colombo, era l’idea
semplicissima e insieme nuovissima di andare a presidiare
a livello internazionale, visto
che non esisteva nulla di simile, l’universo della biografia. Dal
progetto si è passati a un brand,
a registrato internazionalmente,
e quindi alla manifestazione.
Un Biografilm inteso non tanto
come genere, ma come possibilità di leggere la realtà attraverso la lente della biografia.
Vi hanno imitati? È nato qualcosa sulla vostra scia, magari
all’estero?
No, nessuna imitazione. Ci sono
comunque due aspetti da sottolineare. La nascita del Biografilm ha intercettato un momento
di grande rinascita e interesse
verso la biografia, penso al cinema, al biopic, che è tornato
a essere un genere cavalcato da
autori importanti e grandi produzioni. Giusto nel 2005, ad
esempio, è uscito The Aviator di
Scorsese con DiCaprio, dedicato
alla vita affascinante e controversa di Howard Hughes. Una
sintonia. D’altro canto Biografilm è nato come un format ripetibile, anche perché strutturato
in maniera modulare: non siamo
stati imitati, noi stessi l’abbia-
Da sinistra, il responsabile Cultura del Comune di Bologna Mauro Felicori, il commissario del Comune Annamaria
Cancellieri, il direttore creativo di Biografilm Andrea Romeo e Emanuela Ceddia
mo concepito come evento replicabile, nonostante sia ben
radicato a Bologna e con la città
si sia instaurato un fitto dialogo.
Ci sono progetti in questo senso
per l’Italia ed è prossima a concretizzarsi l’idea di una prima
edizione del Biografilm a New
York, dove proporremo alcune
grandi biografie italiane, affiancati dalla volontà dei nostri partner, la Regione Emilia Romagna
e Fiat Lancia, di rappresentarsi
nel contesto statunitense.
Fin dalla prima edizione del Biografilm vi siete detti: “Abbiamo
fatto centro”?
L’idea è piaciuta all’istante e
ce ne siamo accorti perché era
facile raccontarla. Anche - parlo dal mio punto di vista, quello
del marketing - a un potenziale
pubblico, ai possibili partner,
aziende, sponsor, alle istituzioni. Per quanto riguarda l’organizzazione, il primo Biografilm
si è intrecciato alla nascita del
mio bimbo, ho dovuto affrontare
diverse situazioni complesse...
Un esordio indimenticabile. A
ogni modo, fin dal primo anno
abbiamo messo a punto una formula che organizzativamente si
padroneggiava bene, con ogni
giorno del Festival dedicato in
modo verticale a una biografia.
Nell’edizione 2005 la più significativa fu quella di Enrico
Mattei. Trovammo un bel feeling
con la fondazione Mattei, con
l’Eni, con testimonial d’eccezione che avevano lavorato al
suo fianco, fu subito un evento.
Ed era una delle cinque giornate del Festival. L’altra idea,
che abbiamo mantenuto fino
a oggi, è che trasversalmente
il Festival fosse accompagnato dalla selezione ufficiale di
film, tutti a carattere biografico.
Segue nella penultima dello speciale
design inèditart & ©hico de luigi ph.
Bellaria Film Festival
XXVIII edizione
Bellaria, Igea Marina 3-6 giugno
www.bellariafilmfestival.org
il magazine
dei festival italiani
venerdì 2 luglio 2010
1. Marta sui Tubi, MI AMI
2. Meg, Lustando 3. Bellaria Film Festival 4. Teatro Caio Melisso, Festival
dei Due Mondi di Spoleto
5. Ostia Film Festival
La vita dolce nella Riviera Adriatica
dell’Emilia Romagna
promossa da
in collaborazione con
con il sostegno di
radio partner
per il programma e le offerte di soggiorno
5
www.lanotterosa.it
TRIO MOVIE con Danilo Rea,Franco Testa,
Ellade Bandini, vocalist Rosanna Brandi
presenta
I •GRANDI
OSPITI
MISANO ADRIATICO
La vita dolce nella Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna
Il Monty Python
MICHAEL PALIN
SAMUELE BERSANI
•RICCIONE
venerdì 2 luglio 2010
Il cantatutore e
pluristrumentista
CRISTIANO DE ANDRE’
DANCE THEATRE
IlEVOLUTION
premio
di
ANTONYOscar
HEINL
ANNI DELLA DOLCE VITA
per laGLI
sceneggiatura
mostra fotografica
di Se mi lasci
ti DEEJAY
cancello
RADIO
Sabato 3
CHARLIE
conKAUFMAN
NINA ZILLI
design inèditart & ©hico de luigi ph.
•CATTOLICA
MALIKA AYANE
GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS
presenta LA PINA
Il regista
•RIMINI di
MENGONI
Toto le Héros e Mr.MARCO
Nobody
MARIO BIONDI
JACO VAN DORMAEL
NICOLA PIOVANI
L’attore, scrittore e regista
PAOLO VILLAGGIO
ITALIA 60.
IL BELLO, IL BOOM,
LA DOLCE VITA
Il padre della
commedia all’italiana
MARIO MONICELLI
Sarà l’Italia dei mitici anni ’60 ad essere
protagonista di Biografilm 2010: dall’avvento
della televisione alle storiche olimpiadi di
Roma, passando per la Hollywood sul Tevere e le
leggendarie notti beat del Piper. Biografilm
celebra gli anni d’oro del nostro Paese,
ripercorrendo i momenti che hanno portato al
boom economico e al mito della dolce vita:
proiezioni, spettacoli e incontri con i
protagonisti di quella meravigliosa
stagione, ti aspettano nella
sorprendente scenografia
del Biografilm Village.
LA NOTTE DEI BUSKERS
CRACKING ART GROUP
REgeneration Rimini
mostra MIMMO ROTELLA
La felicità dello strappo
Assalti al Cuore presenta
AFTERHOURS
CATHERINE SPAAK Sabato 3
MARKUS STOCKHAUSEN Domenica 4
LA NOTTE ROSA DEI BAMBINI
EDOARDO BENNATO
•SAN MAURO MARE
ANDREA MINGARDI
•GATTEO A MARE
CUGINI
DI CAMPAGNA
I FILM
IN•CESENATICO
CONCORSO
RADIO BRUNO ESTATE con
ZERO ASSOLUTO
Il meglio
del cinema
SONOHRA
POVIA
biografico
mondiale
STADIO
in anteprima:
•CERVIA 10 “Biografilm”
TRAORÉ
per Ravenna Festival
su arte,•ROKIA
musica,
rivoluzione,
RAVENNA
RICCARDO
per Ravenna Festival
ecologia eMUTI
politica.
•LE SPIAGGE DI RAVENNA
GIUSEPPE GIACOBAZZI
•COMACCHIO
NOTTE ROSA IN LIRICA
The Cove, di Louie Psihoyos (USA). Premio Oscar 2010
The Thorn In The Heart (L’epine dans le coeur), di Michel Gondry (Francia)
Mr. Nobody, di Jaco Van Dormael (Canada/Francia)
Casino Jack and the United States of Money, di Alex Gibney (USA)
Kings Of Pastry, di D.A. Pennebaker e Chris Hegedus, (Olanda)
Art & Copy, di Doug Pray (USA)
Mercoledì 9 Giugno
JOHN LENNON
A COLORI
I FOCUS
Domenica 13 Giugno
FABRIZIO DE ANDRÉ:
“SE NON DEL TUTTO GIUSTO,
QUASI NIENTE SBAGLIATO”
Giovedì 10 Giugno
ALBERTO MANZI:
STORIA DI UN MAESTRO
Sabato 12 Giugno
PETER SELLERS:
“NON C’È NIENTE COME RIDERE!”
Venerdì 11 Giugno
ANGELA E LUCIANA GIUSSANI: LE
ALTRE DONNE DI DIABOLIK
Biografilm Village
dal 4 al 14 giugno
www.lanotterosa.it
promossa da
con il sostegno di
Dopo l’esordio alla regia con Synecdoche, New York e la retrospettiva che Biografilm
Festival gli ha dedicato nel 2008, arriva finalmente a Bologna Charlie Kaufman!
Un’occasione unica per incontrare lo sceneggiatore premio Oscar
di Se mi lasci ti cancello e Essere John Malcovich
e rivedere i suoi capolavori.
•BELLARIA IGEA MARINA
per il programma e le offerte di soggiorno
in collaborazione con
LE GRANDI ANTEPRIME
radio partner
Feste, spettacoli teatrali,
proiezioni… e le più disparate e inEVENTI SPECIALI
novative performance!
Venerdì 11 giugno
Un’oasi di relax dove
appuntamento in nero con
bere una birra, ascoltare
Eva Kant Night!
buona musica e assistere
Sabato 12 giugno
agli eventi in
Peter Sellers e il party per eccellenza
programma.
The Hollywood Party!
Comune di Cesena
Comune di Pieve di Cento
special guest:
Charlie Kaufman
John Lennon
Alberto Manzi
Le sorelle Giussani
Peter Sellers
Fabrizio De André
starring:
Italia 60.
il bello,
il Boom,
la dolce vita
Manifattura delle Arti Via Azzo Gardino 65
Bologna 9-14 giugno 2010
PUBBLICITÀ
Con il patrocinio
dell’Alma Mater Studiorum
Università di Bologna
Refreshed by
www.biografilm.it
Main Sponsor
Stefania Sandrelli ph. Enrico Santelli (1962) © Centro Cinema Città di Cesena - Art Direction: Mauro Luccarini (Cervelli Riuniti)
I GRANDI OSPITI
Il Monty Python
MICHAEL PALIN
Il cantatutore e
pluristrumentista
CRISTIANO DE ANDRE’
Il premio Oscar
per la sceneggiatura
di Se mi lasci ti cancello
CHARLIE KAUFMAN
Il regista di
Toto le Héros e Mr. Nobody
JACO VAN DORMAEL
L’attore, scrittore e regista
PAOLO VILLAGGIO
ITALIA 60.
IL BELLO, IL BOOM,
LA DOLCE VITA
Il padre della
commedia all’italiana
MARIO MONICELLI
Sarà l’Italia dei mitici anni ’60 ad essere
protagonista di Biografilm 2010: dall’avvento
della televisione alle storiche olimpiadi di
Roma, passando per la Hollywood sul Tevere e le
leggendarie notti beat del Piper. Biografilm
celebra gli anni d’oro del nostro Paese,
ripercorrendo i momenti che hanno portato al
boom economico e al mito della dolce vita:
proiezioni, spettacoli e incontri con i
protagonisti di quella meravigliosa
stagione, ti aspettano nella
sorprendente scenografia
del Biografilm Village.
I FILM
IN CONCORSO
Il meglio del cinema
biografico mondiale
in anteprima: 10 “Biografilm”
su arte, musica, rivoluzione,
ecologia e politica.
SPECIALE BIOGRAFILM
LE GRANDI ANTEPRIME
Dopo l’esordio alla regia con Synecdoche, New York e la retrospettiva che Biografilm
Segue
dalla prima dello
Festival
glispeciale
ha dedicato nel 2008, arriva finalmente a Bologna Charlie Kaufman!
Ecco, il Biografilm è partito bene per la trafila di permessi, di re- ta e Sessanta, due innovatrici
Un’occasione unica per incontrare lo sceneggiatore premio Oscar
ed è cresciuto velocemente, in lazioni internazionali, interventi e animatrici della vita culturale
maniera esponenziale come par- istituzionali. Hanno travolto il con lo spirito avventuroso. Una
di Seconmila lasci
ti cancello
e Essere
Malcovich
tecipazione di pubblico. Il gros- Festival
loro presenza,
delle due è stata
aviatrice....John
E
so di chi viene al Festival è tra con un concerto che tutti ricor- avremo ospite lo sceneggiatore
rivedere
suoi capolavori.
i venticinque e i quarant’anni. diamo. È stato un altroemomento
Charliei Kaufman,
con cui il FePer l’edizione 2009, soprattutto
per il tema Woodstock, abbiamo
registrato una grande partecipazione di pubblico più giovane,
strettamente universitario. Torneranno pure quest’anno, è un
nostro impegno offrire un Festival dove è molto piacevole stare.
in cui siamo usciti dall’ambito
puramente cinematografico, che
pure nel caso di Fela Kuti era di
rilievo, avevamo materiali inediti, consegnati dalla famiglia del
musicista.
stival da tempo sta dialogando,
nel 2008 gli abbiamo dedicato
una retrospettiva.
incrociato persone veramente
straordinarie. Mi ha colpito soprattutto, era il 2008, Lucio Urtubia, l’anarchico falsario spagnolo che ha lottato contro lo
strapotere delle banche: la sera
della premiazione vedere nella
stessa sala lui e i rappresentanti della Fondazione Carisbo, che
alla fine lo hanno applaudito,
è stato incredibile. Altrettanto
splendido è stato ospitare nel
2007 Seun Kuti, il figlio di Fela,
con la band in gran parte originale del padre. Ventitré nigeriani,
un’avventura portarli in Italia,
però sul filo della nostalgia. È
la cifra del Biografilm, si parla
del passato senza lacrimucce e
senza gusto del vintage. L’idea
è sempre quella di andare a ritrovare vite o momenti collettivi
per proporre chiavi interpretative della contemporaneità. Molto
sfizioso in questo Biografilm è il
focus sulle sorelle Giussani, le
inventrici ed editrici di Diabolik.
Intanto non siamo riusciti spesso a concentrarci su figure femminili e poi le sorelle Giussani
sono state personalità di spicco
nella Milano degli anni Cinquan-
di parlarne all’uscita della sala.
The Cove, di Louie Psihoyos
(USA). Premio Oscar 2010
Non mancherà naturalmente la
convivialità, la speciale compliThe Thorn In The Heart (L’epine
dans
coeur),
cità che
si crea le
sempre
al Bio- di Michel Gondry (Francia)
Cosa consigli nel menu dell’edi- grafilm tra pubblico e organizza2010?
Mr.zione
Nobody,
di Jacotori...
Van Dormael (Canada/Francia)
Quanti film vi sono arrivati Il tema sono i nostri anni Ses- Fin dal primo anno, tra allestiquest’anno?
santa. Come Woodstock l’an- menti e servizi, abbiamo cercato
Più di quattrocento,
per il con- Jack
no scorso,and
stavolta the
la pelleUnited
del di creareStates
un ambiente accoglienCasino
of Money, di Alex Gibney (USA)
corso ne selezioniamo dieci. C’è Festival, il motivo che ritorna te per la gente, gli ospiti, i gioruna peculiarità di Biografilm: è l’Italia del boom. Torna nella nalisti. Ma c’è una ragione legaKings Of Pastry, di D.A. Pennebaker e Chris Hegedus, (Olanda)
invitiamo il regista e spesso ri- comunicazione, è presente nella ta ai contenuti del Festival: sono
usciamo ad avere al Festival il mostra che allestiamo nei gran- così tante le storie personali, avprotagonista, la cui vita è rac- di spazi di affissione
venturose
complesse, Pray
sempre (USA)
Art &urbana.
Copy,
di oDoug
contata nel film, così abbiamo Gli anni Sessanti non raccontati toccanti, che suscitano la voglia
Mercoledì 9 Giugno
JOHN LENNON
A COLORI
Cosa vedi nel futuro del Festival?
Un Biografilm che fa un ulteriore salto di qualità, si internazionalizza, si allarga oltre i giorni
dell’evento, ad esempio col sito
interamente rinnovato, che di
fatto è un portale sulle biografie,
e con le attività editoriali collegate, come la collana Prima Persona di Rizzoli.
I FOCUS
Andrea Aloi
Clint Eastwood
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Milano
Tel 0331 177 3013
Fax 0331 177 0277
e-mail: [email protected]
CALENDARIO
17
LUGLIO-AGOSTO
Monfortinjazz - XXXIV edizione
Monforte D’Alba 1-31 luglio
www.myspace.com/monfortinjazz
A Monforte D’Alba, piccolo paese
dalle tante cantine prestigiose, si
rinnova l’appuntamento con Monfortinjazz, una della manifestazioni musicali più longeve e tenaci
del panorama italiano. Grande
apertura, giovedì 1 luglio, con la
star della chitarra rock blues Joe
Bonamassa. Sabato 10 è la volta
dell’unico concerto nel nord Italia del pianista americano Brad
Mehldau. Sabato 17 un altro concerto raro: quello della regina del
fado Dulce Pontes. Di ritorno dal
trionfale tour mondiale, sabato 24
Monfortinjazz ospita il compositore e pianista Ludovico Einaudi col
suo Nightbook Tour 2010. L’ultimo sabato di luglio gran finale
con Enrico Rava, jazzista italiano
conosciuto e apprezzato a livello
internazionale. A conclusione della serata, sarà possibile degustare
il Barolo di Monforte, offerto dai
produttori locali.
Opera Barga Festival
XLIII edizione
Barga 1-10 luglio
www.operabarga.it
La suggestiva cornice del borgo medievale di Barga ospita il
43mo Festival dell’Opera.
Molteplici le attività musicali che
prevedono tra le altre concerti di
musica barocca, contemporanea
e le serate dell’opera. Il concerto
d’apertura sarà affidato a Massimo Salotti e Simone Soldati
con la prima parte delle sonate
per pianoforte a quattro mani di
Mozart. La seconda parte è prevista per il giorno seguente. Tra
sabato 3 e lunedì 5 luglio i concerti dell’Ensemble le Musiche
animeranno le serate di Musica Nei Borghi. In chiusura sarà
protagonista l’opera di Donizetti,
con il melodramma giocoso L’Ajo
Nell’Imbarazzo, per la regia di Michael Moxham, eseguito da Opera
Barga e Ensemble le Musiche diretti da Simone Bernardini.
Sconfinando - XIX edizione
Sarzana, 9-25 luglio
www.sconfinandosarzana.it
Anche quest’anno Sconfinando
Sarzana Festival propone una serie di anteprime nazionali e mondiali, dando sempre più spazio e
voce agli interpreti delle grandi
tradizioni musicali del mondo e
facendo incontrare e mescolare
sonorità d’Oriente e d’Occidente. Ben duecento gli artisti che
si esibiranno per il pubblico. Tra
gli appuntamenti di maggior rilievo: la prima nazionale di Morganicomico realizzato da Morgan &
Ensemble Sinfonia Orchestra, la
prima mondiale di The Music of
Stan Keton con Francesco Cafiso,
Andrea Toffanelli e la Massimo
Nunzi ”Jazz Istruzioni per l’uso”
Orchestra; la prima nazionale del
concerto Orchesterverein Hilgen
1876/1912. Di grandissimo interesse anche le molteplici attività
del festival, corsi di meditazione
tibetana, mostre fotografiche, in-
contri con artisti e autori.
Piazza Blues Festival Bellinzona
XXII edizione Bellinzona, 15-17 luglio www.piazzablues.ch
Come ogni anno, il direttore artistico Fritz Jakober, porta sul palco di
Piazza Blues i protagonisti del panorama scegliendo accuratamente
i diversi stili e le aree di provenienza: dal Chicago Blues contemporaneo di Buddy Guy al raffinato Soul
Blues di Robert Cray. Dal Blues
di provenienza texana di Jimmie
Vaughan alla nuova generazione
di North Mississippi Blues, Cedric
Burnside & Lightnin’ Malcolm.
Esplorando la West Coast con i californiani Rick Estrin & The Nightbirds e San Pedro Slim. Presenti
anche le nuove generazioni emergenti, rappresentate dal chitarrista pluripremiato dell’ Ohio, Sean
Carney. Un occhio di riguardo per
il blues di provenienza europea
grazie al cantante-chitarrista inglese James Hunter, al virtuoso
dell’armonica Steve Baker, e agli
svizzeri Philipp Fankhauser e Marco Marchi & The Mojo Workers.
Festival Puccini - LVI edizione
Toscana, Torre del Lago
Piccini 16 luglio-22 agosto
www.puccinifestival.it
Nell’anno del centenario della prima messa in scena de La
Fanciulla del West la fondazione
presenta un nuovo allestimento
del capolavoro pucciniano firmato dallo scultore contemporaneo
Franco Adami e per la regia da
Kirsten Harms. Completano il cartellone, Madama Butterfly, Tosca,
Turandot per 16 serate d’opera,
affiancate dalla danza con il balletto Romeo e Giulietta e da un
grande concerto di gala con il soprano Renée Fleming, diretto dal
maestro Alberto Veronesi. Vi sarà
inoltre la possibilità di immergersi completamente nell’atmosfera
del Festival partecipando, previa
prenotazione, alla Cena di Gala in
compagnia degli Artisti al termine
della première di ciascuna opera.
Italia Wave Love Festival
IV edizione
Livorno 21-25 luglio
www.italiawave.com
Approda a Livorno il rock elettronico delle grandi band internazionali. Presenti in calendario gli
Underworld, i Faithless ed i Groove Armada. Da Chicago gli Ok Go
e dall’Inghilterra il ritorno in Italia
degli Editors. Il 21 luglio l’apertura del Festival sarà affidata al Medwave, progetto musicale dedicato
al Mediterraneo con la produzione
inedita di Daniele Silvestri, Orchestra di Piazza Vittorio e con artisti
in esclusiva provenienti da Marocco, Francia, Algeria, Spagna e
Libano come Hindi Zara, Amazig,
La Kinky Beat e I-Voice. Imperdibile la serata di chiusura, con il
concerto-fiesta degli Ojos de Brujo, il reggae di Julian Marley, figlio
del mitico Bob, e l’esibizione dei
vincitori dell’European Reggae
Contest, organizzato dal Rototom
Sunsplash.
Porretta Soul Festival
XXIII edizione
Porretta Terme 22-25 luglio www.porrettasoul.it
La ventitreesima edizione del Porretta Soul Festival si terrà al Rufus
Thomas Park di Porretta Terme
con l’esclusiva europea di grandi
personaggi della black music. Presenti le leggende del soul Thelma
Jones, Lavelle White, Clay Hammond, Fred Wesley & The New
JB’s, e per la prima volta in Europa The Green Brothers, McKinley Moore e Bruce James.
In programma anche una reunion
per il tributo al grande musicista
e produttore di Memphis Willie
Mitchell, l’esibizione della Memphis All Star Rhythm & Blues
Band e l’assegnazione del Lifetime
Award al leggendario Jerry “Iceman” Butler. Previsti inoltre workshop, mostre fotografiche, “marchin’ band” per le strade e mercatini vari, incluso dischi da collezione e strumenti musicali. Come
ogni anno, inoltre, gli emozionanti
concerti Gospel nella Chiesa dei
Padri Cappuccini di Porretta.
Ferrara Buskers Festival
XXIII edizione
Ferrara 20-29 agosto
www.ferrarabuskers.com
La Francia è la nazione ospite di
quest’anno, con quattro gruppi
sui 20 che saranno presenti. Dal
20 al 29 agosto la città estense
si trasforma come ogni anno in
uno straordinario palcoscenico per
artisti provenienti da ogni parte
del mondo. Il direttore artistico
Stefano Bottoni ha viaggiato da
Marsiglia a Parigi passando per
Lione, Avignone e Cavaillon, alla
ricerca di musicisti da scritturare, passando anche per la metro.
L’accento francese porta al festival un tocco di estrosità in più, ma
saranno comunque tutti artisti di
grande talento quelli che si esibiranno portando la musica nelle
piazze e nelle strade di una delle
più incantevoli città d’arte italiane. Un’occasione per conoscere
storie e persone provenienti da
ogni paese, raccontate con la suggestiva voce della musica.
Cinema Invisibile - V edizione
Lecce 27-29 agosto
http://digilander.libero.it/fioridifuoco/
Torna a fine agosto il Festival del
Cinema Invisibile, la manifestazione salentina dedicata al cinema
italiano indipendente. La quinta
edizione diretta come sempre da
Nicola Neto e Ornella Striani, proporrà in concorso e fuori concorso
le migliori fiction e i più premiati
documentari italiani indipendenti, senza limiti di tema, genere e
durata, con una programmazione
attenta a valorizzare ciascun film
attraverso incontri con gli autori e
approfondite presentazioni. Sono,
inoltre, previste lezioni di cinema,
interventi musicali, dibattiti, visite
alla città e… tanto mare.
1
1
2
3
4
5
6
7
1. Festival del Cinema
Invisibile 2. Ferrara Buskers, foto di Filippo Rubin
3. Trio Fresu, Gurtu, Sosa,
Sconfinando 4. Jimmie
Vaughan, Piazza Blues
Festival Bellinzona 5. Dulce
Pontes, MonfortinJazz 6.
Chick Rogers, Porretta Soul
Festival 7. Modellino de
L’Ajo nell’imbarazzo, Opera
Barga Festival
18
TERRITORI
TERRITORI
19
IL PIEMONTE SI FA IN 100
DAL TEATRO ALLA DANZA, DALL’ARTE DI STRADA AL CINEMA. TUTTI I FESTIVAL IN RETE E UNA SINERGIA PROMOSSA
DALLA REGIONE: È LA SCOMMESSA (VINTA) DI “PIEMONTE DAL VIVO”. NE PARLIAMO CON MARCO CHIRIOTTI
C
ento Festival in rete, da Mito
Settembre Musica a Novara
Jazz, da Cinema corto in Bra
a Terre d’Asti Festival. Cento realtà
promosse e coordinate dalla Regione Piemonte, allenate alla sinergia: questo è Piemonte dal Vivo.
Tutto comincia nel ‘96 con un
progetto della Regione che avverte
con lungimiranza la necessità di
governare una realtà imponente
di festival, nasce dalla coscienza peraltro storicamente sempre viva,
basta pensare al ruolo cruciale
dell’editoria torinese - che l’industria culturale è diventata ancora
di più un fattore produttivo centrale nell’economia del territorio. Era
EVVIVA IL
“GLOCAL”:
RADAR PUNTATI
SUL MONDO SENZA
PERÒ DIMENTICARE
LE RICCHEZZE
DEL TERRITORIO
una sfida lanciata, com’è costume
dei piemontesi, su basi solide,
oggi è una scommessa pienamente vinta che guarda al futuro. Ne
parliamo con Marco Chiriotti, dirigente presso l’Assessorato alla
Cultura della Regione Piemonte e
responsabile del settore spettacolo di “Piemonte dal Vivo”. Sovrintende al progetto, che ha un suo
gruppo di lavoro specifico.
Com’è scoccata la scintilla?
E per opera di chi?
All’epoca me ne occupavo in prima persona. Piemonte dal Vivo è
nato come un’esigenza congiunta
dell’assessorato alla Cultura della
Regione e degli operatori dell’Agis
di trovare delle forme coordinate
di promozione dello spettacolo e
dei principali Festival del Piemonte, all’interno del nostro territorio
ma anche all’estero. Già allora si
stava avviando una presenza del
Piemonte ad Avignon Off, con due
compagnie teatrali presenti ogni
anno. Si è iniziato con una pubblicazione cartacea attorno alla quale si è successivamente sviluppato
un progetto molto più ampio.
Come si colloca “Piemonte dal
Vivo” all’interno dell’istituzione
regionale e com’è organizzato?
Gode di un suo budget specifico?
Il lavoro si basa su un nucleo attualmente di quattro persone.
Due, interne alla Regione Piemonte, sono funzionari del settore
Spettacolo nell’assessorato alla
Cultura e poi ci si avvale della collaborazione con l’Agis Piemonte e
con il circuito teatrale del Piemonte, che mettono a disposizione
ciascuno una persona. Abbiamo
insomma una copresenza di personale regionale e personale esterno. Piemonte dal Vivo ha un suo
budget dedicato, all’interno delle
risorse della cultura regionale c’è
una quota che serve per la produzione editoriale e per la realizzazione delle attività di promozione.
Una rete di festival assolutamente
“glocal” e proiettata all’estero, con
i radar puntati sulle principali tendenze della produzione culturale
mondiale, e nello stesso tempo
molto concentrata sul territorio. È
stato così fin dall’inizio? E come
pensate di muovervi dentro questa
bipolarità?
Agli inizi eravamo fortemente
concentrati sul locale, ovvero la
messa in rete degli operatori e la
loro promozione coordinata in regione, in Italia e all’estero. D’altro
canto la nostra partecipazione, ad
esempio al festival di Avignon Off,
negli ultimi anni è aumentata considerevolmente, unitamente alle
collaborazioni transfrontaliere, soprattutto con la Francia, per cui i
due aspetti, il globale e il locale,
si sono man mano equilibrati. La
collaborazione con soggetti esteri
ha così creato un incremento di
iniziative spontanee, perché gli
operatori, una volta messi in contatto, si sono fatti autopromotori
di nuove idee. A volte si fa fatica
a starci dietro, però è sicuramente
un volano molto interessante. In
questo momento registriamo un
equilibrio tra attività di promozione delle nostre realtà e una forte
progettualità in collaborazione
con soggetti non piemontesi.
Dal 2000 “Piemonte dal Vivo”
punta decisamente a “fare sistema” con strategie comuni, coinvolgimento dei Beni Culturali,
economie di scala. Si può parlare di un Modello Piemonte?
Sì, in effetti è un esempio, un modello che finora ha dato risultati
positivi perché ci siamo resi conto che non ci si può fermare alla
sola promozione quasi pubblicitaria fine a se stessa, c’è bisogno di
creare intorno all’immagine anche
dei contenuti, verso l’interno e
verso l’esterno. Per quanto riguarda l’interno sono stati organizzati
percorsi formativi per gli operatori, sia regionali che dei festival,
mentre per ciò che concerne le
ATTENZIONE,
UNA BUONA
POLITICA DELLA
CULTURA SERVE
ANCHE ALLO
SVILUPPO
ECONOMICO
operazioni di marketing abbiamo sollecitato alleanze, la messa
in rete e c’è stata una politica di
promozione delle varie iniziative.
Aver fatto dialogare i festival e non
solo averli inseriti in un catalogo
è servito molto a farli conoscere
reciprocamente e a favorire, attraverso il dialogo, la creazione di
Il corso dei Pan.optimum ai Giardini della Reggia di Venaria Reale (foto di Lorenzo Passoni per Teatro a Corte)
che il mare” è stato un passaggio
laborioso su cui abbiamo riflettuto
e in ultima analisi è meglio che la
Regione abbia un ruolo di indirizzo, di organizzazione, di promozione di occasioni e non tanto di
soggetto che si fa committente di
produzioni.
Marco Chiriotti, responsabile del settore spettacolo di Piemonte dal Vivo
(foto di Gabriele Mariotti)
progetti. Non fermarsi a interventi
meramente promozionali ma farne
uno strumento di politica culturale e di crescita pure economica
del settore artistico e dello spettacolo può essere pensato come
un modello, attraverso il quale ci
confrontiamo con realtà esterne.
Oltre alla partecipazione della Regione Piemonte ai festival di Avignone e di Chalons dans la rue,
spicca anche la vostra produzione
diretta, nel 2007, di uno spettacolo dal vivo fra teatro, musica,
cinema e danza, con il coinvolgimenti di dodici “soggetti artistici”, dal Balletto dell’Esperia ai
Teatri di Confine al Festival delle
Province, il tutto riunito sotto il
titolo “Non ci manca che il mare
a risplendere forte”. Un ente pubblico che non si limita a finanziare
ma entra direttamente in campo: una scelta coraggiosa... È stata l’esperienza più coraggiosa e insieme la più faticosa.
Non è così semplice diventare
committenti di un lavoro che poi
i vari artisti devono realizzare. A
mio avviso, considerando quella
scelta a posteriori, è preferibile
da parte dell’ente pubblico sostenere iniziative che nascono
autonomamente dall’ispirazione
e dalla progettualità delle varie
realtà piuttosto che dare un input
diretto, perché il rischio è di avere
delle produzioni impostate sulla
celebrazione, che penalizzano o
mettono in secondo piano l’autonomia espressiva. “Non ci manca
UN VIVAIO PER IL TEATRO
DAL ‘96 IL FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI È
UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE NEL PANORAMA
CULTURALE ITALIANO. ISABELLA LAGATTOLLA RICORDA
LE TAPPE DI UN’AVVENTURA UNICA
Isabella Lagattolla, cuore pulsante e organizzativo, con Sergio Ariotti, del Festival delle
Colline Torinesi, quando parla
della creatura che ha contribuito a fondare e di una quindicesima edizione ricca di suggestioni, non può nascondere
l’entusiasmo. E una consapevolezza: quella di aver favorito la
ricerca teatrale e il risveglio di
un pubblico giovanile nei confronti del teatro.
Quali i motivi, l’ispirazione che
vi hanno portato a creare il Festival?
L’abbiamo fondato per portare
nei castelli e nelle ville della
collina, in piccoli paesi insomma, spettacoli che lì non erano
mai arrivati. Abbiamo iniziato
con delle prove d’attore, dei
recital, di grandi attori amici,
ma del livello di Marisa Fabbri,
Roberto Herlitzka, Massimo Popolizio. E Galatea Ranzi fu la
prima in assoluto a recitare al
festival. Organizzammo un censimento dei luoghi d’accordo
con i sindaci e con la Regione
Piemonte e pian piano ci organizzammo. A San Mauro, a
Gassino Torinese, a Pecetto, a
Castiglione Torinese, bellissimi
paesi della collina.
Ora il fulcro è Torino.
A partire dalla terza-quarta edizione si è cominciato a proporre
spettacoli a Torino: il primo fu
sui battelli che navigano il Po,
Scena tratta da Kansas di Chiara Lagani e Luigi de Angelis (© Luigi de Angelis)
Tra le vostre mille iniziative ci
sono i Live Day, delle conferenzespettacolo di presentazione del
catalogo annuale di “Piemonte
dal Vivo”. Eventi in cui le location, a partire dai castelli e dalle
residenze sabaude, giocano un
ruolo significativo, a cavallo di
contemporaneità e storia. Nello
stesso tempo vi giocate la carta
dell’enogastronomia, per il Piemonte un asso pigliatutto.
Avevamo l’esigenza di radicare
il progetto sul territorio, in modo
diffuso, con una presenza di “Piemonte dal Vivo” che ne spiegasse
le finalità anche là dove spettacoli
e festival si realizzavano. E poi si
trattava di non mettere insieme
banalmente degli aspetti attrattivi, vedi appunto l’enogastronomia
o la bellezza paesaggistica, ma di
unire tre filoni che negli anni si
sono rivelati strategici nella nostra
un altro sulla tramvia che collega Torino a Superga. Dal 2000
ci siamo rivolti alla creazione
contemporanea, un salto di qualità che ci ha portato a invitare
la Socìetas Raffaello Sanzio, i
Motus, Pippo Delbono ed Emma
Dante. Abbiamo anticipato il festival a giugno per coordinarci
con le iniziative estive di Torino,
e poco alla volta, dalla collina
siamo scesi in città. Aggiungendo a festival delle Colline Torinesi il sottotitolo Torino Creazione
Contemporanea.
Quest’anno in cartellone dal 3
al 23 giugno avete prime nazionali, spettacoli in svariate sedi,
le più stimolanti compagnie teatrali di ricerca italiane, proposte giovani e iniziative collaterali
tra cui la presentazione di libri,
uno da ricordare, dedicato a Leo
De Berardinis, scomparso nel
2008. Il totale dà un festival tra
i più importanti d’Italia.
Dicono così... Continuiamo a
mantenere una struttura ristretta e però è riconosciuta la nostra
importanza per le personalità
culturali che abbiamo ospitato:
la stessa Emma Dante ha offer-
regione per trovare strade alternative allo sviluppo industriale tradizionale: lo sviluppo delle attività
culturali, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali e il rilancio
di un settore come l’enogastronomia che per il Piemonte vuol dire
agricoltura di qualità e circuiti
turistici qualificati. I tre elementi
messi insieme e coordinati hanno costituito l’anima dei Live Day,
di questa presenza diffusa. Era la
sintesi di tre linee di politica terri-
IL PATRIMONIO
ARCHITETTONICO,
LO SPETTACOLO
DI QUALITA’ E LA
GRANDE CUCINA
SONO GLI ASSI
NELLA MANICA
toriale che la Regione Piemonte ha
portato avanti per un decennio”.
La cultura come fattore “pesante”
nell’economia, nel prodotto interno lordo del Piemonte?
Sì, è stata un asse portante delle
politiche dellaRegione. Quando
ha deciso di investire sul recupero
to qui le sue prime prove. Nonostante i non grandissimi finanziamenti riusciamo a strutturare
un festival di assoluto rilievo.
Come funziona il rapporto
con “Piemonte dal Vivo”?
Siamo nati nello stesso anno, il
1996, e si è sempre lavorato insieme. Negli anni “Piemonte dal
Vivo” è molto cambiato, all’inizio ha rappresentato un modo
per metterci in rete, condividere
percorsi. Abbiamo organizzato
per due anni consecutivi il Live
Day, in cui tutti i sessanta festival presentavano uno spettacolo
in contemporanea in un week
end. Il rapporto con la Francia,
per noi fondamentale, è passato attraverso il catalogo di “Piemonte dal Vivo”, un catalogo
che oggi è la sua attività centrale: il direttore dell’Onda, l’Office
National de Diffusion Artistique
di Parigi, una emanazione del
ministero degli Esteri, ci trovò
la nostra programmazione, si incuriosì e venne a conoscerci in
occasione di uno spettacolo allestito nella casa di campagna
della famiglia Bruni Tedeschi.
“Piemonte dal Vivo” è un mar-
generalizzato delle residenze sabaude e del patrimonio architettonico si è anche posto il problema
di come valorizzarli. Di qui la sinergia di bene culturale, spettacolo ed enogastronomia, con riscontri positivi sul piano economico.
Insomma, la cultura come fattore
produttivo.
“Piemonte dal Vivo” è una struttura consolidata che lavora fruttuosamente con Province e Comuni. Per il futuro sono previste
novità con il cambio in cabina
di pilotaggio della Regione?
È una domanda sull’indirizzo
politico che non mi compete, io
sono un tecnico. In questa fase
stiamo confrontando insieme al
nuovo assessore alla Cultura Michele Coppola ciò che è stato
fatto in passato e i suoi indirizzi
per i prossimi anni. È naturale che
l’attenzione diffusa sul territorio
s’incontri con la sua impostazione, da quel che ho potuto intuire. La grande scommessa per il
futuro è continuare- e questo sarà
occasione di verifica con l’assessore - sull’apertura all’euroregione
Alpi Mediterraneo che coinvolge
le tre regioni italiane, Valle d’Aochio doc, farne parte è un orgoglio.
In cartellone si nota molta Francia, a partire da Wajdi Mouawad,
attore, regista e autore francolibanese, che a Torino porta in
prima nazionale “Seuls”. E c’è
il progetto Carta Bianca.
È il frutto della collaborazione
con Chambery. Due anni fa abbiamo deciso di dedicare due
edizioni sperimentali, una a
Chambery nel 2007 e una a Torino nel 2008, ai giovani artisti
della creazione contemporanea
italiana e francese. Questa in
cartellone è la tappa torinese
di Carta Bianca, che propone quattro registi francesi, tre
prime nazionali e un’anteprima assoluta che poi andrà ad
Avignone. Sette giovani artisti
si presenteranno al pubblico e
agli operatori italiani. Sempre
nei giorni di Carta Bianca, dal
3 al 6 giugno, discuteremo di
diffusione del teatro straniero
in Italia.
In una storia di festival lunga
quindici anni avete registrato
momenti di difficoltà?
Uno fu quando decidemmo di
Carnevale degli animali dell’Israel Philharmonic Brass Quintet a Villa Pallavicino
(foto di Andrea Sacchi per Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore)
sta, Piemonte e Liguria e le due
francesi, Rhone-Alpes e ProvenceAlpes-Cotes d’Azur . Un bacino di
diciassette milioni di abitanti può
essere un’opportunità per consolidare “Piemonte dal Vivo” e nello
stesso tempo renderlo partecipe di
un sistema molto più ampio.
Una curiosità. Tra i cento festival,
ben otto, comprese “Ratataplan”
e “Mirabilia”, “Teatri Andanti” e
“Inpiazzo Piazzoff,” sono le iniziative legate a circo e arte di strada.
Quasi un record. Come mai?
Il merito è della legge regionale
17 approvata nel 2003, che intende valorizzare gli artisti di strada. Una legge piccola, con un piccolo budget che però ha suscitato
- attraverso i contributi ai Comuni
scendere in città. La paura era
tanta, come le difficoltà, si passava da prove di attori molto
semplici a spettacoli tecnologicamente complessi. Il cambio
in realtà è risultato vincente
e ha contribuito a ringiovanire il nostro pubblico. Continuiamo a fare lavoro culturale,
che per noi significa accompagnare gli artisti. Ci teniamo
molto alla parola accompagnare: loro sono al primo posto.
Progetti per il futuro?
L’apertura alla creazione con-
e l’assegnazione di cinque premi
annuali ad artisti non solo piemontesi, è un concorso nazionale un’attenzione sul Piemonte come
territorio attento e aperto all’attività degli artisti in strada. Questo
ha fatto emergere un underground
disseminato sul territorio, formato
da tante piccole realtà. C’è una
vivacità notevole e ultimamente
le iniziative che già esistevano si
sono potenziate, abbiamo festival davvero interessanti di teatro
in generale e di arte di strada e
nuovo circo che hanno proposto
artisti sia storici che giovani.
Andrea Aloi
temporanea, europea e del Mediterraneo. Inoltre parteciperemo alle celebrazioni dei 150
anni dell’Unità d’Italia con un
festival dedicato alle lingue del
nostro Paese. Non mancheranno
due o tre presenze francesi, è la
nostra missione, Torino è la porta della Francia. Non mancano
le difficoltà: quest’anno avremmo voluto di nuovo al festival
l’iraniano Amir Reza Koohestani,
che però non vive un momento
felice nella sua nazione.
a. a
Claude Perron in Pollock
(foto di Elisabeth Carecchio)
TEndenze
20
TEndenze
tendenze
BLUES IS NOT DEAD!
non far suonare anche chi, pur Blues è sempre in moto così,
non facendo strettamente parte magari tralasciando l’opzione
di quel genere, a queste deve treno-merci tanto cara all’epica
molto? Ecco quindi attaccare il Blues, perché dalla Toscana
jack a Pistoia Bob Dylan, David non dirigersi verso la Sicilia? Il
Bowie, Deep Purple, Frank Zap- Festival Etna in Blues di Mascapa, Jethro Tull, Lou Reed e Pat- lucia è ormai un cult. Dal 17 al
ti Smith. Anche quest’anno i 19 luglio il Blues esploderà acpromotori non deluderanno le cordi sui fianchi del vulcano. La
attese. Il Festival si insedierà
nella splendida cornice di PiazA MASCALUCIA
za Duomo per quattro giorni, da
PER
SCOPRIRE LO
mercoledì 14 luglio a domenica
ZYDECO, MUSICA
18 luglio. L’anima del Blues
sarà rappresentata quest’anno
CHE FONDE
dall’americano Buddy Guy, conLA TRADIZIONE
siderato da Eric Clapton il miCARAIBICA
glior chitarrista vivente. Le giorE LO SPIRITUAL
nate precedenti daranno spazio
anche ad artisti non strettamente Blues; si esibirà, nell’unica prima sera si esibirà Sherman
data italiana la rock band Por- Robertson, cantante e chitarricupine Tree e, alla fine di giove- sta della Louisiana che proporrà
dì – giornata dedicata a sonorità il suo mix letale di Texas blues
metal, genere che deve al Blues elettrico, Rythm&Blues, Louil’invenzione delle scale penta- siana Blues e Zydeco (la musica
toniche – calcheranno la scena i tradizionale della Louisiana meQueensrÿche, band heavy metal ridionale che fonde tradizione
di Seattle. Trovano un loro spa- francese, caraibica e spiritual).
zio anche gli artisti italiani: Ma- La seconda serata suoneranno
rio Biondi, voce della black mu- Danielia Cotton e Eric Bibb. La
sic italiana, e il giovane chitar- prima, giovane songwriter di
rista sardo Francesco Piu. Futu- grande presenza scenica, alterro e passato saranno sapiente- na composizioni intimistiche ad
mente miscelati in piazza Duo- altre di sapore più southern &
mo, numerosi sono gli artisti blues rock; mentre il secondo,
emergenti presenti al Festival e chitarrista e armonicista di nooltre ai mostri sacri già citati il bili origini (padre cantante di
17 luglio sarà dedicato a Frank musical e zio componente del
Zappa, leggendario musicista celeberrimo Modern Jazz Quarcaliforniano scomparso nel ‘93. tet), è un bluesman di origini
Evento collaterale del Festival americane affermatosi in Eurosarà Obiettivo Bluesin 2010, pa che ha già all’attivo un nuconcorso nazionale
per band
mero 10:24:13
considerevole di album:
pagina rivista.pdf
1 31/05/2010
emergenti che permetterà ai diciassette. Chiuderà il Festival
vincitori di partecipare al Pisto- il Re del Rock’n’Soul: Solomon
ia Blues. L’appassionato di Burke. Il membro della Rock
L’INTRIGANTE CARTELLONE DI “TORRITA BLUES”, I CANNED HEAT IN RIVA AL TRASIMENO, IL “PISTOIA BLUES” COMPIE
TRENT’ANNI E PRESENTA IL LEGGENDARIO CHITARRISTA BUDDY GUY. È UN’ESTATE DI FESTIVAL DAVVERO SPECIALI
E
ra il 1865 quando gli Usa
abolirono definitivamente
la schiavitù. Da allora il
Blues è uscito dalle piantagioni
di cotone e ha dominato il mondo intero. Dal jazz al pop, passando per il rock: ogni genere
musicale moderno deve moltissimo alle blue notes in dodici
battute e ai suoi primi interpreti neri. Il termine blues deriva
dal senso nostalgico, di struggente melanconia, che le melodie costruite su intervalli inferiori al semitono provocavano
negli ascoltatori bianchi alla
fine dell’800. Gli stessi schiavisti, per giustificarne la bellezza – partendo dall’assunto che
per far musica bisognasse possedere un’anima e sicuri che gli
schiavi neri ne fossero privi –
sostenevano fosse il frutto di un
patto tra il musicista e il diavolo, da cui il detto “to have the
blue devils”, avere i diavoli blu.
Chi volesse approfondire si
ascolti il brano Cross Road
Blues dell’immortale Robert Johnson. Questa particolarità melodica, così strana alle italiche
orecchie tanto che da noi il
Blues venne definito “la musica stonata”, era la stessa presente nello spiritual e nelle
work songs. Se le braccia erano
state sottomesse alle dure leggi
dello sfruttamento bianco, lo
stesso non poteva dirsi per la
cultura musicale. Il Blues si
differenziava però dai suoi fra-
UNA MUSICA
“MALEDETTA”
CHE FA
ESPRIMERE
ALL’ARTISTA I
SENTIMENTI
PIU’ PROFONDI
telli maggiori per i temi trattati:
se lo spiritual parlava di Dio e
del rapporto tra questo e l’uomo
e se le Work Songs erano una
catarsi, il Blues parlava di sesso
e alcool – era la sbronza, a volte
triste ma meritata, alla fine di
secoli di schiavitù. Con il Blues
sono i tormenti e le gioie del
singolo ad essere determinanti,
non più le domande irrisolte o
le fatiche della collettività,
così, mentre in Europa prende
piede la psicoanalisi, per le
strade d’America si canta Blues.
Un processo diverso solo nella
forma, non nella sostanza: erano i sentimenti più profondi
dell’artista che venivano sviscerati dal Blues, ben presto il palco divenne il lettino dell’analista e il pubblico lo strizzacervelli. Era questo minimalismo
del Blues – bastavano una voce,
un’armonica, una chitarra e una
grande anima – che presto lo
fece diventare la melodia più
itinerante della storia della musica. I vagoni dei treni, gli incroci tra le strade, i bordelli di
New Orleans, gli approdi lungo
il grande Mississippi, i palchi
improvvisati nelle sagre di paese erano le cornici predilette
dai bluesman. Da quando è
Ronny Baker Brooks
nato, il Blues non si è mai stancato di viaggiare e ancor oggi i
suoi maggiori esponenti sono
per la maggior parte del tempo
in giro per il mondo. È nel periodo dell’afa che l’Italia ospita
molti e rinomati Festival di
Blues.Per cominciare un’estate
a suon di blue notes è consigliabile partire dalla Toscana. Il
motivo è presto detto: il 25 giugno inizia il Torrita Blues 2010
- XXII edizione. La rassegna si
tiene a Torrita di Siena, splendido borgo abbarbicato nel cuore
delle colline toscane. Il gruppo
di amici appassionati di Blues
che ha fondato il Festival è riuscito a portare nel corso degli
anni nomi come Taj Mahal,
Robben Ford, Roy Rogers, Bettye Lavette, Popa Chubby, Luther Allison, Charlie Musselwhite e James Cotton. La crescita
esponenziale del Festival ha
portato al gemellaggio con New
Orleans e all’adesione alla
“Blues Foundation” di Memphis (USA). L’edizione di
quest’anno, data la qualità e
l’importanza dei nomi in cartellone, si preannuncia come una
delle più intriganti. Un nome su
tutti: Peter Green, leggendario
chitarrista e leader storico dei
Fleetwood Mac. Il Festival si
concluderà con una frizzante
band di boogie, The Faboulous
Boogie Boys, che farà ballare la
piazza, circondata dalle mura
medioevali e dalla torre che sovrasta il palco, fino alle prime
luci dell’alba. Dopo essersi goduto i dintorni, e magari tuffato
nel folklore del Palio di Provenzano in quel di Piazza del Campo il 2 di luglio, il divoratore
mai sazio di Blues è già in viaggio alla volta di Castelfranco
dell’Emilia. In questa città in
provincia di Modena si tiene,
dal 2004, il Castel Franco Blues
Festival. Le due serate, 3 e 4
Luglio, verranno entrambe aperte dalle giovani band vincitrici
del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) sezione blues
– rispettivamente tradizionale e
contemporaneo. Il Sabato si
esibiranno la Fabio Marza Band,
con cover e brani originali scritti dal chitarrista Fabio Marzaroli, e i Big Harp Blues Band, formazione torinese che può fregiarsi di aver reinterpretato i
classici del blues britannico insieme a Clive Bunker (batterista
dei Jethro Tull). Chiuderà la serata di sabato un degno rappresentante del nuovo cantautorato
italiano: Brunori S.a.s, che ha
vinto il premio Ciampi 2009 e
si auto dichiara “Imprenditore
mancato e neo-urlatore italiano” – insomma, da provare. La
domenica suonerà Veronica &
The Red Wine Serenaders, progetto musicale che racchiude le
suggestioni della musica popo-
richiameranno nuovamente in
terra toscana, ma nessuno scoglio a frantumarci la chiglia;
tutt’altro. Il Pistoia Blues quest’anno
compie trent’anni. Se è vero
che il buon giorno si vede dal
mattino, allora una manifestazione che nel suo primo cartellone – affisso per le giornate
del 14 e 15 luglio del 1980 vantava nomi come B.B. King,
Muddy Waters, John Lee Hoo-
ker e Fats Domino non poteva
che durare radiosamente e a
lungo. Le edizioni successive
non hanno fatto rimpiangere la
prima, tutt’altro. Chi ha fatto
la storia del blues è passato almeno una volta da Pistoia: Stevie Ray Vaughan, Luther Allison, Otis Rush, John Mayall,
Albert Collins, e Bo Diddle,
solo per citarne alcuni. Le blue
notes hanno influenzato tutti i
grandi musicisti, allora perché
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
SI BALLA FINO
ALL’ALBA CON
I BOOGIE BOYS
NELLA PIAZZA
CIRCONDATA
DALLE MURA
MEDIOEVALI
lar rurale degli anni ’20 e ’30,
per poi lasciare spazio a Iskra
Menarini, eccelsa cantante italo-francese vocalist di Dalla da
oltre vent’anni e collaboratrice
di un’infinità di artisti nostrani,
che, accompagnata dalla Castelfranco Blues Band, chiuderà
la due giorni emiliana. Come le
sirene d’Ulisse le blue notes ci
K
Dr. John
17
21
and Roll Hall of Fame, celeberrimo autore di Everybody Needs
Somebody To Love, farà ribollire
ancora di più l’Etna. Se il Mississippi può vantarsi di
aver cullato tra le sue onde il
Blues Americano, uno dei nostri
laghi può dire di essere stato da
sempre una grande location per
il Blues internazionale. Il Trasimeno Blues Festival giunge
quest’anno alla sua XV edizione. L’evento, come ogni anno, si
svolgerà nei luoghi più suggestivi delle diverse località intorno
al lago e tutte le serate che andranno dal 22 luglio al 1 agosto
vedranno la partecipazione di
artisti di assoluto rilievo nazionale e internazionale. Quest’anno i nomi in cartellone che aumentano il peso dell’attesa sono
due: Dr. John – chitarrista, pianista e compositore americano
che sulla matrice Blues ha sa-
SUL LAGO
TRASIMENO
LE NOTE DI
DR. JOHN E I
MIGLIORI VINI PER
UN’ESPERIENZA
TOTALE
pientemente innestato nel corso
degli anni sonorità pop, jazz e
rock – e i leggendari Canned
Heat, alfieri fin dai tempi del
leggendario concerto di Woodstock e di “Going up the country” di un suono robusto e insieme suggestivo in grado di fondere splendidamente le sonorità
boogie e il rock blues, regalando un mood inimitabile. Alla
Peter Green (foto Il Popolo del Blues)
band del compianto Bob Hite
l’onore di chiudere l’ultima serata. Durante il Festival le note
si fonderanno inoltre con i migliori vini del Trasimeno, a esaltare i profumi e i sapori delle
particolarità gastronomiche del
territorio, mentre musei, teatri e
palazzi storici accoglieranno
tutti i melomani, per offrire
un’indimenticabile esperienza
culturale a trecentosessanta
gradi. Non resta che mettere in saccoccia un’armonica e buttarsi
on the road perché il Blues non
sarà mai tanto vivo come
nell’estate che arriva.
Matteo Poppi
22
tendenze
BASTANO TRENTA BAND?
A PISTOIA BLUES PIÙ ROCK PIÙ SOUL. INTERVISTA A
GIOVANNI TAFURO, DIRETTORE ARTISTICO
Grandi novità per l’edizione
2010 del festival che da oltre
trent’anni accoglie nella magnifica atmosfera del centro storico
pistoiese i più grandi nomi della
musica internazionale. Non solo
blues, ma anche rock, soul, vari
contest e molte altre novità per
i cinque giorni del festival. Proprio questa è la prima novità, alle
classiche tre serate se ne aggiungono due, dal 14 al 18 Luglio.
Oltre trenta le band che si esibiranno e 8 gli artisti in esclusiva
italiana scaldati dall’entusiasmo
dei tantissimi spettatori che ogni
anno accorrono per immergersi
nelle radici blues della musica.
Una considerazione generale prima di entrare nello specifico del
programma di quest’anno: da
cosa nasce un legame così forte
tra Pistoia e il blues e qual’è l’ingrediente principale di un successo così importante?
Nascendo nell’80 il festival incontra un genere di blues più
prioritario e con un maggior
risalto nel campo musicale rispetto ad adesso. Inoltre, lungo
la sua storia, la manifestazione
ha portato in città tanti artisti di
fama internazionale anche non
prettamente blues ma i quali
han fatto sì che la manifestazione vivesse tutti questi anni con
un forte sostegno del pubblico.
Oltre a ciò uno dei pilastri del
successo del Pistoia Blues è
sicuramente quello di trovarsi
in un centro storico, suggestiva
meta turistica che crea un’atmosfera importante intorno alla
manifestazione.
Le prime due serate del festival,
chiamate “Rock Shock” sono
dedicate a gruppi rock e metal.
Come nasce la scelta di dedicare spazio a sonorità più “hard”
rispetto al Blues?
L’idea è quella di fare, quest’anno, un festival più articolato.
Quindi due giorni rock iniziali,
uno più raffinato, con headliners i Porcupine Tree, ed una
più robusta, con i Queensryche.
Cercando quindi di presentare un festival con moltissime
sfaccettature. Ci sarà sempre
molto blues ma andremo incontro anche a gusti diversi nelle
varie giornate. Va considerato
anche come una sorta di test,
per quello che potrebbe essere
lo sviluppo del festival. Perché
tradizionalmente sono tre giorni, quest’anno sono cinque. Accoglieremo quindi una maggior
varietà di generi per costruire
dei programmi più articolati e
allargare il bacino d’utenza della
manifestazione.
genti Obiettivo Bluesin e la
Notte Blues. Qual è stata l’adesione e come si svolgeranno questi eventi?
Come ogni anno, anche per questa edizione abbiamo avuto una
risposta molto buona ad Obiettivo Bluesin, E’ arrivato tantissimo
materiale, saranno circa 4-500
demo, che stiamo ascoltando
e vagliando. Mentre durante la
Notte Blues del 17 varie street
band suoneranno per le vie del
centro storico così come faranno
i buskers nel Busker Contest, altra iniziativa di quest’anno.
Qual è la situazione del Blues in
Italia e che ruolo hanno i festival
come Pistoia Blues nell’esibire e
rilanciare questa immagine?
La situazione è buona perché c’è
molta gente che suona Blues, basti pensare appunto all’adesione
a Bluesin che è altissima. Purtroppo quello che manca sono
soprattutto gli spazi dove suonare. I locali di musica dal vivo
sono calati, perlomeno i circuiti
seri con un’attenta programmazione. Se negli anni ’90 c’è stata
un’esplosione di locali, di posti
dove ascoltare musica di qualità,
negli ultimi anni s’è visto un forte calo. Molti locali storici hanno
chiuso o si sono ridimensionati.
I festival hanno un ruolo importante, perché fanno promozione,
ma sono spesso degli eventi oneshot e fuori da tali manifestazio-
Molto interessanti anche gli
eventi paralleli al festival come
il concorso per gruppi emer-
ni diventa ormai difficile sostenersi senza uno sponsor, senza
un partner che ti possa aiutare
coi costi.
Concludiamo con una considerazione personale. Se dovesse
smettere i panni di direttore
e vestire quelli di spettatore,
qual’è l’evento che assolutamente non vorrebbe perdere in
questa edizione?
La serata che mi intriga di più è
quella del sabato, perché si potrà
vedere la band di Dweezil Zappa,
oltre ovviamente a Buddy Guy, e
gli altri grandissimi artisti. Però
anche la serata del mercoledì coi
Porcupine Tree è una serata che
mi attira parecchio. a. m.
Pistoia Blues 2009
il magazine
dei festival italiani
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