Il concilio di Niceo : Gesù, volto umano di Dio
Gesù è il volto umano di Dio?
1) Ario risponde di no! Perché:
Se il Figlio di Dio fosse Dio, nel senso più forte del termine, si metterebbe in scacco la trascendenza di Dio
stesso e il monoteismo biblico; se dunque il Figlio di Dio è generato, allora è inferiore, è creato ( =
semiDio).
Sia Ario e sia, soprattutto, Apollinare ritengono poi che il Verbo incarnandosi ha assunto l'uomo senza
anima: è Lui stesso l'anima della sua umanità.
Dunque Cristo non è un mediatore solidale con Dio e l'uomo, ma un intermediario. In questa risposta di
Ario (e di Apollinare) viene vanificata la vera e soprattutto divina maternità di Maria.
2) I Padri conciliari di Nicea (325) rispondono di sì ! Perché:
«Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9): questa è la sconvolgente risposta di Gesù a Filippo. Gesù è il
volto umano di Dio!
«Crediamo [...] - confessano i Padri conciliari - in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, nato unigenito
dal Padre, cioè dalla stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, vero Dio da vero Dio, generato
non creato, consustanziale al Padre». (DS 125)
Cristo è dunque vero mediatore solidale con le due parti: per questo il Cristo è veramente uomo e veramente
Dio. Come tale ci ha veramente salvati: «Per noi e per la nostra salvezza si fece uomo [...]». Dirà Atanasio
che partecipò al Concilio:
«Se il Figlio fosse creatura, l'uomo resterebbe puramente mortale, senza essere unito a Dio [...]. L'uomo
non poteva essere divinizzato rimanendo unito ad una creatura, se il Figlio non fosse vero Dio» (1)
L'apollinarismo sarà condannato dal primo Concilio di Costantinopoli (381), che nel suo simbolo riprende
quello niceno e gli dà la forma definitiva, entrata nell'uso liturgico della Chiesa (DS 150).
E Maria ?
Dal momento che i Padri conciliari affermarono con forza la consustanzialità del Figlio con il Padre, è
chiaro che posero la premessa fondamentale per la vera e più profonda comprensione della divina maternità.
Inoltre per il fatto che il Concilio sottolinea con forza che «per noi e per la nostra salvezza si fece uomo»,
viene a precisare indirettamente che la divina maternità garantisce la nostra salvezza.
In questo contesto non suona strana l'informazione che l'Imperatore Costantino nel suo discorso
all'assemblea conciliare abbia fatto uso del titolo "Theotokos" (2).
[1] ATANASIO, 2° Discorso contro gli Ariani, 69 e 70: PG 26,293a e 296a.
[2] In EUSEBIO, Vita Constantini III 43: GCS I,95. Per un approfondimento storico e teologico del
Concilio di Nicea, Cf I. ORTIZ DE URBINA, Nicèe et Constanntinople, ed. De L'Orante, Paris 1963,
13-136; B. SESBOUÈ, Gesù Cristo nella Tradizione della Chiesa, 89-106.
A. Gila
Adoration des mages. Sarcophage datant de la première moitié du IV° siècle, musée Pio
Christiano Inv31459-Wikimedia CC.