PINOCCHIO, TU SEI MIO FRATELLO Quando ho iniziato questo lavoro, mi sono subito reso conto che per trattare dell’esoterismo nella favola di Pinocchio, non potevo affidarmi ai ricordi della lettura d’infanzia, ma dovevo rileggere l’opera con una diversa è più profonda consapevolezza, che infatti mi ha consentito di riconoscerne un linguaggio criptato che lo elevava da semplice libro per l’infanzia a lettura di ben più alto spessore per contenere un vero e proprio percorso iniziatico. Mi è venuto spontaneo chiedermi quale fosse l’intenzione di C. Collodi: comporre una favola per bambini o uno scritto massonico? Difficile credere che Collodi volesse un’opera per l’infanzia che terminasse, come terminava nella prima stesura al Cap. XV, con la morte per impiccagione del burattino appeso ad una quercia. D’altronde è altrettanto difficile credere che Collodi volesse un’opera massonica per essere quei primi 15 capitoli assolutamente privi della filosofia di un percorso iniziatico. Probabilmente per questioni economiche, solo in un secondo momento Collodi riprese il testo per cambiarlo, ampliandolo nella versione che oggi noi tutti conosciamo,ossia la storia di un burattino che arriva a vedere la luce attraverso un cammino iniziatico. I riferimenti all’iniziazione massonica sono evidenti sin dalle prime righe , infatti il lettore si trova in un Tempio dove per l’appunto si sta svolgendo una cerimonia ,che altro non è che una vera e propria iniziazione nei suoi tre passaggi di grado. ..in quel punto fu bussato……….aver la forza di rizzarsi in piedi Geppetto, bussa (da profano ) alla porta dell’officina di Mastro Ciliegia che sferzava colpi d’ascia al legno grezzo,mentre avrebbe dovuto usare un utensile ben diverso per il lavoro di sgrossatura a cui era intento, tanto che il pezzo di legno inanimato così colpito emetteva pianti e lamenti . .. oh questo legno è capitato…………….…. Gridò rammaricandosi la solita vocina Stavo dicendo che Geppetto si reca da M . Ciliegia per chiedergli un pezzo di legno e realizzare un bel burattino che sappia saltare , ballare e far divertire la gente, e con questo guadagnarsi un tozzo di pane ed un bicchiere di vino, con ciò l’arzillo falegname compila il suo Testamento. .. buon giorno mastro Antonio……………..che ve ne pare? Tornato a casa Geppetto prende subito gli arnesi ed inizia il lavoro di sgrossatura del legno, o della pietra grezza come la si voglia intendere, per realizzare un burattino, che sotto i suoi occhi prende sempre più forma, sino al termine del lavoro, così sino al passaggio dal 1° al 2° grado,evoluzione che in chiave Muratoria non può non ricordare la trasformazione della pietra grezza in pietra cubica, quali evidenti simboli delle imperfezioni dello spirito e del cuore che il Massone deve sforzarsi di correggere per arrivare alla perfezione, ossia il capo d’opera che deve realizzare l’apprendista. E’ per raggiungere la perfezione che Pinocchio compie viaggi fiabeschi che lo portano, attraverso diverse esperienze,( che altro non sono che tentazioni della vita profana di evidente funzione purificatrice), alla trasformazione e quindi al raggiungimento della Luce, prove imperniate sui quattro elementi della tradizione alchemica: terra, acqua ,aria ,fuoco. Infatti il nostro eroe incontra Mangiafoco, si lascia raggirare dal Gatto e la Volpe, s’imbatte negli assassini che lo impiccano, viene imprigionato, incatenato, ritrova poi la libertà, piange la morte della Fata, parte con Lucignolo per il paese dei balocchi, viene gettato in mare ed ingoiato dal Pescecane e quindi ritrova Geppetto che non lascerà più. Le esperienze del burattino richiamano i tre viaggi compiuti dal profano, ricordano le passioni, gli ostacoli, le difficoltà che l’uomo incontra e non può vincere se non acquisendo quella forza morale che gli permette di lottare contro le avversità. Anche il Grillo parlante, dispensatore di saggezza, è un personaggio con evidente significazione massonica, infatti rappresenta l’Oratore, guardiano della legge massonica nonchè perfetto conoscitore delle costituzioni e dei regolamenti dell’obbedienza, il cui simbolo è il sole e pertanto portatore di luce. Nell’opera predetta ricorrono altre analogie con i riti massonici,in particolare il riferimento alla coppa delle libagioni quando la Fata somministra a Pinocchio il liquido dolce e poi amaro, che lo porterà, una volta bevuto, a non sentire più le proprie pene ed a ritrovare la serenità dello spirito... appena i tre medici furono………………….…me lo prometti? SI Alla Fata va prestata particolare attenzione per essere personaggio misterioso, magico e fantastico, dopo Pinocchio. La Fata lo soccorre ed assiste, quasi gli fosse nel contempo madre e sorella ma nella sua evanescenza non è nè l’una nè l’altra. In questa enigmatica figura femminile c’è chi ha visto una chiara rappresentazione della allegoria della Libera Muratoria. Infatti la Fata, come la massoneria non ha età, muore e risorge, istruisce, regge e soccorre, fintanto che Pinocchio non diviene un uomo vero. Nella favola non mancano le figure negative, rappresentate dagli altrettanto famosi: il Gatto e la Volpe, Lucignolo, il cocchiere del carro per il paese dei balocchi. Agli stessi è riservata una triste fine, quale pena e / o castigo per le di loro censurabili condotte, che vìolavano il precetto muratorio: “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” , dal quale consegue l’altrettanto noto precetto “fare agli altri tutto il bene che vorresti gli altri facessero a te” . Particolarmente significativo è inoltre il passo dove si legge che Pinocchio si spoglia dei 40 soldi per consegnarli alla Lumaca, raccomandandosi di portarli alla Fata che si trovava in grave difficoltà. .. burattino dove corri non mi riconosci? ……….………..e tra due giorni torna qui che ti darò altri soldi Pinocchio quindi si spoglia dei metalli così come è invitato a spogliarsi il profano allorquando viene iniziato con la promessa di essere ricompensato di grande abbondanza di beni, che i fratelli possono ritrovare nei più elevati valori massonici . Un evidente richiamo alla promessa solenne del profano è la promessa che Pinocchio formula alla Fata di essere buono e di studiare migliorando se stesso stanco di essere burattino. .. Pinocchio promise e giurò che avrebbe studiato…………………....e diventerai un ragazzo perbene Infatti anche il profano promette di percorrere incessantemente la via iniziatica, di soccorrere i fratelli e quant’altro per essere pronto a ricevere l’iniziazione massonica e quindi intraprendere quel cammino che cambia fondamentalmente la vita dell’uomo che lo trasforma in massone. E’ chiaro il riferimento al terzo passaggio di grado nel capitolo in cui Pinocchio verrà divorato dal pesce-cane “Quando ritornò in sé, non sapeva raccapezzarsi. Intorno a se c’era da ogni parte il gran buio… e nel camminare i suoi piedi sguazzavano in una pozzanghera, e più andava avanti e più il chiarore si faceva rilucente, alla fine arrivò, ve lo indovinate cosa trovò….” Ma certo trova Geppetto , raffigurato in un vecchio tutto bianco ed in precarie condizioni di salute, intento a biascicare alcuni pesciolini. .. appena ebbe detto addio al suo amico tonno…………..……che gli scappavano di bocca L’artefice e la sua opera sono di nuovo insieme, pronti ad affrontare l’ultimo viaggio che li porterà , una volta fuori dal ventre del pesce-cane, a vedere la luce, che appare loro sotto forma di un cielo stellato ed un chiaro di luna. .. ma questa candela è l’ultima e dopo rimarremo al buio……….……..Pinocchio si gettò nell’acqua Il viaggio è compiuto, manca solo la levigatura della pietra sgrossata, il burattino inizia una nuova vita, lo studio ,il lavoro e con questo l’aiuto economico che potrà dare al babbo ed alla Fata. E la luce sia al colpo del maglietto, e cosi un bel mattino Pinocchio apre gli occhi e si accorge di esser un bel bambino, il passaggio al terzo grado è compiuto, l’iniziazione si è completata. .. a questo punto Pinocchio si svegliò…………..e come ora son contento di essere diventato un ragazzino perbene Sono questi brevi cenni e riflessioni che possono essere ulteriormente sviluppati in una più approfondita e personale lettura dell’opera di Collodi che offre continui spunti per un maggior approfondimento in chiave massonica dei contenuti pregni di metafore ed analogie esperienza e scelta di vita. HO DETTO Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo Claudio Selvagno maggio 2003 SAN MARINO giugno 2009 con la nostra