L’Amorosa 1 agosto 1999
L’Amorosa 1 agosto 1999
COMPAGNIA CORPS ROMPU
“Le Troiane”
Regia: Maria Claudia Massari
ANNO 3 - GIUGNO 2014
© 2014. È consentita la riproduzione e la stampa per uso personale
purché non con finalità commerciali di qualunque tipo o di
promozione aziendale.
Realizzazione: Edizioni Luì, Chiusi (Siena)
[Da Il Comune - Bollettino dell’Amministrazione Comunale
di Sinalunga - anno IX dicembre 1999]
TEATRO GRECO A L’AMOROSA
In scena “Le Troiane” di Euripide per la compagnia Corps ­rompu
diretta da Maria Claudia Massari.
II teatro classico a L’Amorosa: un appuntamento estivo che
sta diventando tradizionale. Dopo il Miles e Le Baccanti,
quest’anno e andato in scena Euripide con Le Troiane. Una
tragedia che inizia dove, generalmente, le tragedie greche finiscono: la catastrofe.
L’azione inizia il giorno dopo la distruzione di Troia ad opera
degli Achei e, come si legge nelle note di regia, “Dentro mantelli
di ferro duri come prigioni, pesanti come macchine da guerra,
le donne di Troia si avvicendano sulla spiaggia che già diventa
nave e raccontano il dramma dei deportati con voci diverse…
Le donne come ultima cinta muraria della città distrutta cantano la partenza verso il futuro deciso da altri, costruito come
condanna. Dalla guerra non arriva nessuna vittoria e per nessuno”.
Interpreti: Roberta Battista, Lorenzo Bartoli, Elena Borgogni,
Tobia Borgogni, Emma Dante, Oxana Kichenko, Marianne
Lewandowski, Maria Claudia Massari , Alessandro Pace, Gianluigi Tosto, Margherita Trefoloni.
Traduzione del testo: Giulio Guidorizzi.
Regia: Maria Claudia Massari.
[Dalle note di regia]
Il teatro nasce con l’uomo. Il male di vivere anche, e va aumentando, pare, insieme all’agio, al progresso tecnologico, alla apparente facilità di comunicazione. La rapidità del contatto ci
porta ad uno scambio sfuggente, anonimo superficiale. Non
ci viene più chiesto di metterci a rischio. Questi dati ormai accertati hanno conseguenze negative soprattutto nella fase della
crescita fino alla giovinezza.
La proposta dunque di fare Teatro per molte motivazioni. Il
teatro richiede tempo, una perdita di confini e di schemi che
favorisce il ritrovamento del “sé”.
La coesione in un collettivo di giovani allievi attori abbatte
barriere e convenzioni e tende ad affinare l’ascolto delle differenze come ricchezza, oggetto di scambio, occasione di crescita
comune.
Più sottilmente il Teatro educa all’accettazione completa della
realtà e restituisce l’integrità fondamentale di anima-corpo, non
importa se difficile, ambigua o felice. Il progetto di Teatro che
proponiamo deve aiutare i giovani a dare spazio alle proprie
paure ed alle proprie ansie per oggettivarle vederle come altro
da sé, per acquisire la capacità di una libera comunicazione del
sé, per conoscersi e farsi conoscere. Solo al raggiungimento della
consapevolezza di tutto ciò si insegna il mestiere del dominio
psicologico del sé.