10 agosto_La Reumatologia del San Carlo riconosciuta Centro di

UFFICIO STAMPA
10 agosto 2010
L'U.O. di Reumatologia del “San Carlo” riconosciuta Centro di Riferimento Regionale per la
malattia di Behcet.
Si conferma l'eccellenza dell'U.O. di Reumatologia del “San Carlo” diretta dal dott. Ignazio
OLIVIERI che, con apposita delibera regionale e su proposta dell'assessore alla sanità, Attilio
Martorano, è stata individuata come Centro Regionale di Riferimento per la Malttia di Behcet.
La realtà della Reumatologia lucana, che ha ormai una storia lunga più di dieci anni, rappresenta
un settore di eccellenza in cui non solo la gente non ha bisogno di emigrare (a furia di sentirsi dire:
“ma che venite a fare qua se a Potenza avete Olivieri?”) ma addirittura continua a crescere la
migrazione attiva. Impressionanti i dati sui pazienti che accorrono da fuori regione tanto a Potenza
quanto a Matera: negli ultimi anni sono più del 50% dei ricoverati, mentre la media dell’ambulatorio
e del day hospital oscilla tra il 20 e il 30%. Ovvero: l’eccellenza lucana attrae i pazienti dalle
patologie più complesse, in un raggio che non riguarda solo la sfera della prossimità. Della qualità
scientifica che sostanzia questa capacità attrattiva è inconfutabile dimostrazione l’elevato indice di
impatto delle pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali (più di una al mese nell’arco di dieci
anni) con una significativa impennata in qualità e quantità negli ultimi anni.
A questo va ad aggiungersi, in relazione all'expertise e alla capacità di presa in carico
assistenziale globale dei pazienti affetti da malattie reumatologiche rare, il riconoscimento di
Centro di Riferimento Regionale per la malattia di Behcet, una patologia che presenta, in
ambito regionale, un tasso di incidenza/prevalenza piuttosto elevato, pur rimanendo nei valori che
contraddistinguono le malattie rare a livello nazionale. L'individuazione dell'U.O. di Reumatologia
del nosocomio potentino a Centro di Riferimento Regionale per la malattia di Behcet rientra
all'interno della Rete Nazionale per la prevenzione, la sorveglianza e la cura delle malattie rare di
cui al DM n. 279 del 2001.
Il dott. Ignazio Olivieri, primario dell'U.O. di Reumatologia del “San Carlo, è uno dei massimi
esperti mondiali e infatti partecipa ai lavori della Commissione Internazionale per la definizione
delle linee guida per la diagnosi e la cura della malattia di Behcet.
La sindrome di Behçet è una patologia rara di origine autoimmune, multifattoriale, che può
portare gravi conseguenze a livello di ogni organo ed apparato ma principalmente cecità, sindromi
neurologiche, gravi quadri di dolore cronico per interessamento muscolo-scheletrico. Colpisce
prevalentemente fra i 20 ed i 30 anni ed è una malattia cronica.
UFFICIO STAMPA
10 agosto 2010
Le terapie a disposizione non sono molte e nessuna è stata specificatamente studiata per la
patologia, inoltre, l'esiguità dei casi (le malattie rare sono quelle patologie che colpiscono un
numero limitato di persone su un’intera popolazione, definite meno di 1 caso su 2000 persone) non
rappresenta, per le grandi ditte farmaceutiche, un target di interesse per investire nella ricerca.
Quasi ogni persona con una malattia rara incontra gli stessi problemi: ritardo e mancanza di
diagnosi, assenza di informazione sulla loro malattia, mancanza di riferimento verso professionisti
qualificati, mancanza di disponibilità di assistenza di qualità e benefici sociali, scarsa
coordinazione dell’assistenza al paziente, ridotta autonomia e difficoltà a reintegrarsi nel lavoro,
ambienti sociali e familiari impreparati.
Le persone affette da malattie rare sono più vulnerabili psicologicamente, socialmente,
culturalmente ed economicamente. Le malattie rare non sono diagnosticate a causa di una scarsa
conoscenza scientifica e medica. Nel migliore dei casi, solo alcuni sintomi sono riconosciuti e
trattati. Le persone possono vivere per diversi anni in condizioni precarie senza una competente
attenzione medica perché rimangono escluse dal sistema sanitario con una malattia non
diagnosticata. Il ritardo nella diagnosi inficia per tutta la vita l'efficacia delle terapie e l'aspettativa
nonché la qualità di vita dei pazienti.