Nutrizione Totale Fogliare L ' E V O LU Z I O N E Una risposta semplice a una problematica complessa BMS Micro-Nutrients © Copyright 2011 - Pubblicato da BMS Micro-Nutrients NV - Rijksweg 32 -2880 Bornem - Belgio. Creazione e compilazione: Hans Janssens Numero Verde: 800.87.61.70 - Tel: 00.32.3.899.10.10 - Fax: 00.32.3.899.40.45 [email protected]. I consigli e i programmi inseriti in questa publicazione sono da ritenersi “a titolo d'esempio” e devono essere adattati alle condizione climatiche e alle caratteristiche del terreno e devono tener conto anche delle specificità di ogni coltura. Vi raccomandiamo perciò, di consultare il nostro tecnico di zona o di contattare direttamente la Sede al Numero Verde sopraindicato. I marchi FRUCTOL, CHELAL, PRIMAFER, LANDAMINE, HYBEROL, BORMAG, KALITOL, MICROLAN e il logo di BMS Micro-Nutrients sono marchi registrati. Premessa Dal 1979, BMS Micro-Nutrients, si è specializzata nella nutrizione delle piante e nella fertilizzazione fogliare. Ha sviluppato una linea innovativa di prodotti basata su micro e meso-elementi chelati e macro-elementi per l'utilizzazione fogliare. BMS Micro-Nutrients si è dotata, negli anni, di un team di tecnici che hanno esperienza non solo in tutto il territorio Europeo, ma anche in altri paesi come Brasile, Argentina, Messico, Stati Uniti d’America, Nuova Zelanda, Egitto, Medio Oriente, che hanno sviluppato anche profonda attività di ricerca in collaborazione con vari centri scientifici e enti ufficiali: questa attività ha permesso di creare continue prospettive interessanti ed evoluzioni nel settore della nutrizione delle piante. L'attenzione di BMS Micro-Nutrients è da sempre proiettata a migliorare e ottimizzare la nutrizione delle coltivazioni. Per raggiungere questo obiettivo BMS Micro-Nutrients ha progettato e messo a punto alcune linee innovative di prodotti nutrizionali che permettono di gestire la nutrizione delle colture utilizzando la foglia come mezzo privilegiato per l'apporto dei nutrienti. La gamma di prodotti BMS Micro-Nutrients è composta, in primo luogo, da una serie di formulati che contengono principalmente micro-elementi chelati. La tecnologia produttiva e l’alta qualità dei formulati messi sul mercato da BMS Micro-Nutrients assicurano alle piante la completa disponibilità degli elementi distribuiti, in tutte le condizioni climatiche e vegeto-produttive. Inoltre BMS Micro-Nutrients ha sviluppato un'ampia gamma di fertilizzanti fogliari che permettono di apportare anche macro-nutrienti, in formulazioni appropriate per il corretto sviluppo della pianta. L'esclusiva tecnica nutrizionale messa a punto da BMS Micro-Nutrients non si limita all'apporto dei soli microelementi ma permette anche di attuare una NUTRIZIONE TOTALE FOGLIARE (NTF), apportando anche meso e macro elementi. La coltura della vite è stata la prima sulla quale BMS Micro-Nutrients ha sviluppato questa tecnica e che ha dimostrato la sua validità in test applicativi che durano già da più di 15 anni. Negli ultimi anni la tecnica “NTF” è stata testata ed applicata anche in altre colture come, ad esempio, fruttiferi, pomodoro da industria, ecc. Con questo dossier abbiamo voluto condividere e rendere pubblica la nostra esperienza relativa alla NTF della vite e dimostrare che questa tecnica, non solo è scientificamente fondata, ma ha dimostrato anche di essere un modo alternativo di fertilizzare la vite, garantendo produzioni di qualità ed una sostenibilità economica per l'agricoltore, nel pieno rispetto dell'ambiente. La Nutrizione Totale Fogliare non è un'EVOLUZIONE, ma una RIVOLUZIONE nel modo di fertilizzare i vigneti. 1 2 Nutrizione Totale Fogliare 3 I Fatti La problematica della fertilizzazione al suolo Le piante hanno un apparato radicale che gli permette, in primo luogo, di ancorarsi bene al suolo, ma che serve anche per assorbire l'acqua e i nutrienti dal suolo stesso. Nell'agricoltura tradizionale si sfrutta questa capacità di assorbimento che hanno le radici e, pertanto, i fertilizzanti vengono distribuiti al suolo. I fertilizzanti applicati al suolo, generalmente, vengono distribuiti diversi mesi prima del momento della loro effettiva necessità: ossia prima dell'inizio della fase vegetativa. Alcuni di questi fertilizzanti vengono distribuiti anche in quantità più elevate rispetto alle reali necessità delle colture per compensare la loro incerta e variabile disponibilità. Alcune peculiarità/caratteristiche specifiche dei suoli, come per esempio il pH, la percentuale di materia organica, la tessitura, il tipo di argilla, la salinità, ecc...., possono influire negativamente sul corretto assorbimento dei nutrienti distribuiti. Questi fertilizzanti sono sali o acidi di N, P, K, Mg, Ca, S e micro-elementi, forme chimiche che hanno un’alta capacità di reagire con le sostanze presenti nel suolo. Tutti i tipi di reazione che provocano precipitazioni e/o assorbimenti dei componenti del suolo, o che riducono la concentrazione nella soluzione del suolo, limitano anche la loro disponibilità per la coltura. In questo contesto è molto importante ricordare che le piante possono assorbire soltanto nutrienti a condizione che essi siano disciolti nella soluzione del suolo: quindi, ad esempio, è facile capire come vi siano gravi difficoltà, quando siamo confrontati con periodi di forte siccità, con assenza di acqua al suolo. Anche il clima può influire sulla disponibilità ed efficacia dei fertilizzanti applicati: la temperatura come l’umidità dell’aria e le precipitazioni condizionano la disponibilità degli elementi stessi del suolo. Sia un eccesso che una carenza di acqua determinano la disponibilità o meno degli elementi e possono agevolare la disponibilità di un elemento o di un altro (esempio: effetto DONAN pagina seguente). Per i motivi sopraesposti, che possono condizionare la disponibilità di elementi somministrati al suolo, BMS Micro-Nutrients propone un modo alternativo e altamente efficace di distribuzione dei fertilizzanti: NPK mb re la somministrazione dei nutrienti PER VIA FOGLIARE. Dice bre Nov em bre Otto bre o sto Sett em Ago Lug li gno G iu gio Mag ile Apr zo Mar raio Feb b Gen naio ??? LE APPLICAZIONI FOGLIARI possono sopperire ai blocchi di cessione di nutrienti da parte del terreno e ALIMENTARE la pianta CORRETTAMENTE 4 Concime al suolo E' bene sapere che… Diverse condizioni biochimiche del suolo nonché le variabili meteorologiche e lo stato vegetativo delle piante possono provocare il blocco dei nutrienti presenti nel suolo stesso. Di seguito indichiamo alcune condizioni che possono influire negativamente sulla disponibilità dei nutrienti presenti nel suolo, per le colture: Macro-elementi: - Squilibri nei rapporti tra Ca, K, Mg, Na influiscono negativamente sulla loro disponibilità. - Alte concentrazioni di Na e NH4 riducono la disponibilità di K, Mg e Ca. - I suoli argillosi possono ridurre la disponibilità di P e K - Temperature basse e piovosità eccessiva riducono la disponibilità del P. - pH alto riduce la disponibilità del P. - Eccesso di vigoria può peggiorare la problematica relativa alla carenza di Ca, infatti è molto importante per l'assorbimento corretto del Ca, un perfetto equilibrio tra foglie e frutti. - Suoli sabbiosi o acidi, trattengono poche riserve e si dilavano rapidamente. Micro-elementi: - pH elevati (basici) riducono la disponibilità di tutti i micro-elementi ( ad eccezione del Mo) - Temperature fredde ed eccesso di umidità riducono la disponibilità dello Zn. - Un eccesso di P riduce, in primo luogo, la disponibilità dello Zn e anche del Fe. - In caso di carenze di K, la carenza di Fe è più difficile da controllare. - L'eccesso di vigoria può aumentare gli effetti negativi della carenza di un micro-elemento. - E' importante rispettare gli equilibri e i rapporti tra i vari elementi ed in particolare: P/Zn, Ca/B, Fe/Mn,.... Altre condizione che influiscono negativamente sull’ assorbimento di tutti gli elementi: - Nei suoli con una struttura non adeguata, l'attività del sistema radicale è limitata, e così può essere compromesso il corretto assorbimento dei nutrienti. - Struttura del suolo: i suoli sabbiosi sono generalmente, poveri di elementi nutrizionali e non sono in grado di trattenere riserve sufficienti - Lunghi periodi di siccità - Concentrazioni basse di Sostanza Organica - Malattie dell’apparato radicale. 5 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0 7.5 8.0 NO3 K Ca Al P Fe Mg S Mn Mo Zn Cu B 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0 7.5 8.0 Nutrizione Fogliare È realizzabile? Il ricercatore americano, Prof. Tukey, capo del dipartimento di orticoltura presso la University del Michigan, in collaborazione con l'Istituto dell'Energia Atomica degli Stati Uniti d’America, scoprì, già negli anni cinquanta, la possibilità di nutrire le piante attraverso le foglie (5). Osservò che le piante erano in grado di assorbire sostanze nutritive, non solo dalle foglie, ma anche dai germogli, dalla frutta e dai fiori. Egli arrivò a una conclusione molto importante che espresse in questo modo: "...abbiamo osservato che le piante possono assorbire materiali (” sostanze” ) dalle foglie e che i medesimi si CONCIME APPLICATO muovono abbastanza facilmente all'interno della pianta. 100 % 100 % All'inizio le quantità in circolazione sembravano piccola ma, a compensazione di questo svantaggio, l'efficienza è risultata molto elevata. Infatti, è il modo più efficiente che AL SUOLO ALLA FOGLIA abbiamo scoperto finora, per applicare fertilizzanti alle piante. Più del 95% del quantitativo applicato viene assorbito. ...” (5) 10 % 95 % Completamente? DISPONIBILITÀ PER LA PIANTA Partendo dagli studi del Prof. Tukey, in seguito furono realizzate molte altre ricerche sul tema delle applicazioni fogliari dei vari nutrienti. Per quanto riguarda i micro elementi, la loro applicazione per via fogliare è già universalmente riconosciuta come essere la metodica più efficace e performante per apportare gli elementi stessi. Le applicazioni al suolo, per lo più, sotto forma di sale sono poco efficienti perché i fattori limitanti del suolo che riducono la disponibilità di questi micro elementi in esso contenuti bloccano anche i micro elementi forniti in aggiunta. Per questi motivi la nutrizione fogliare è risultata essere tra le 12 e le 100 volte più efficace rispetto all’applicazione al suolo (vedi la tabella allegata, nella quale vengono messe a confronto le unità che dovrebbero essere applicate al suolo per ottenere la stessa efficacia, rispetto all'applicazione delle unità per via fogliare). Poiché per quanto riguarda i microelementi le necessità delle piante sono esigue, si accetta, senza molta polemica, che gli stessi possano essere forniti totalmente per via fogliare. Per quanto riguarda i meso e macro-elementi, questi solitamente vengono somministrati con applicazioni occasionali in supporto alle Comparazione Fogliare/Suolo (kg/ha) concimazioni radicali. Il potenziale che la pianta ha quantità necessaria Per ogni unità (kg) per assorbire questi elementi è, comunque, molto da applicare forniti per al suolo (kg) via fogliare superiore rispetto alla minima quantità che gli viene Azoto 1 10-15 comunemente “concessa”. Fosforo 1 20 Il Prof. Mario Fregoni dell'Università Cattolica del Potassio 1 27 Sacro Cuore di Piacenza, ha dimostrato, con i suoi Calcio 1 35-40 ripetuti studi, la straordinaria capacità di M agnesio 1 28 assorbimento della foglia della vite, arrivando alla Zolfo 1 5-7 Boro 1 30 conclusione che: “ … Il vigneto ha una superficie Rame 1 35-38 fogliare che può essere nettamente superiore a Ferro 1 25-100 quella del terreno e una CSC fogliare altrettanto M anganese 1 20-25 superiore (di 3-4 volte)” (2). Zinco 6 1 12 E ciò significa che la capacità di assorbimento delle foglie di un vigneto è più che sufficiente per assorbire, ad esempio, l'elemento di cui questa coltura necessita in maggior quantità, il Potassio. Efficiente? Come già indicato dal Prof. Tukey, e confermato alla tabella nella pagina precedente, l'efficacia maggiore si ha con la somministrazione degli elementi per via fogliare. La ricerca sulla fisiologia della foglia ha dimostrato che le strutture delle cellule esterne delle foglie NON ne impediscono l'assorbimento. Il Dr Nino Rossi dell'Università di Bologna ha scritto "le cellule dei tessuti fogliari sono comunque in grado, similmente a quelle dei tessuti radicali, di assorbire i nutrienti necessari allo sviluppo e alla crescita della pianta. In entrambi i tipi di tessuto le membrane delle cellule dispongono degli stessi meccanismi biochimici per l'assorbimento e l'utilizzo degli ioni." (1) Questo stesso ricercatore ha evidenziato e messo in risalto un aspetto molto interessante della fertilizzazione fogliare. La maggior parte dei terreni ha una quantità di riserve di nutrienti che le piante non sono in grado di assorbire, e afferma: “I trattamenti con fertilizzanti fogliari spesso favoriscono la formazione di un apparato radicale addizionale, più largo e più profondo rispetto a quello delle piante non trattate. Questo maggior sviluppo, a sua volta, permette l’esplorazione di un volume maggiore di suolo e, quindi, anche un maggiore assorbimento dell'acqua e dei nutrienti provenienti dal suolo stesso. I due tipi di assorbimento, quello fogliare e quello radicale, interagiscono quindi fra di loro in modo positivo” (1) Noi, nei tanti anni di esperienze, abbiamo sempre rilevato questa positività. Nella sperimentazione realizzata in collaborazione con l'ERSA del Friuli, in Italia, (vedi per ulteriori spiegazioni le pagine 8-9), si è osservato che le piante senza fertilizzante al terreno ma con applicazioni fogliari, tanto di macro che di micro–elementi, avevano l'apparato radicale notevolmente più sviluppato. Le piante fertilizzate in modo tradizionale al suolo (in questo caso furono somministrati concimi organo-minerali) presentavano un apparato radicale più superficiale e meno sviluppato. Di seguito sono riportate alcune foto a confronto degli apparati radicali delle piante delle varie tesi, estirpate dopo 10 anni di prove: La nostra ricerca (ERSA del Friuli) conferma le osservazioni del dr Nino Rossi Fertilizzato 0 Fertilizzazione tradizionale aziendale 7 Fertilizzazione solamente per via fogliare con Chelal, Fructol e Kappa ... in campo Introduzione Nel 1992 BMS Micro-Nutrients iniziò una ricerca autonoma con l'obiettivo primario di conoscere meglio le necessità nutrizionali della vite e, come obiettivo secondario, la verifica se fosse realmente possibile nutrire la vite totalmente per via fogliare. In collaborazione con l'istituto italiano “Ente Regionale di Sviluppo Agricolo (ERSA)” del Friuli Venezia Giulia, fu pianificato e cominciò un programma di ricerca che si sarebbe poi sviluppato per 10 anni. Questi studi confermarono che la tecnica innovativa della NUTRIZIONE TOTALMENTE FOGLIARE della vite, poteva essere un'alternativa valida per la fertilizzazione del vigneto, in alternativa a quella tradizionale al suolo. Considerando quanto precedentemente affermato, dobbiamo tenere anche conto di tutte le conoscenze sulla capacità enorme di assorbimento della foglia e, in particolare, della foglia della vite, che possiede una Capacità di Scambio Cationico (CSC) molto elevata. Tanti anni fa si scoprì, grazie alla ricerca sia nazionale che internazionale, che la CSC del terreno è, generalmente, circa di 10-20 meq per ogni 100 grammi di materia secca (2). La CSC delle radici di monocotiledoni e di dicotiledoni è rispettivamente tra 100 e 200 meq per ogni 100 grammi di materia secca, mentre quella della foglia della vite è di 66,7 meq per 100 gr di materia secca. Cosa significano questi dati? La risposta è molto semplice. La capacità del suolo di scambiare nutrienti è chiaramente inferiore se la paragoniamo con l'assorbimento potenziale delle radici ed è anche notevolmente inferiore a quella delle foglie della vite. A seguito di questa informazione si può fare un calcolo semplice della capacità di + assorbimento della foglia della vite, per esempio per l'elemento Potassio (K con un peso equivalente di 39). Durante la fase fenologica “post fioritura” la vigna produce una quantità di foglie che, più o meno, corrisponde a 500 kg di Materia Secca/ha, nella fase “invaiatura” approssimativamente 1000 kg di Materia secca/ha. -> CSC della foglia è 66,7 meq/100 gr di MS = 667 meq/kg -> 667 meq/kg x 500 kg di MS (prodotto durante “post fioritura”) = 333 eq. + -> 333 eq. x 39 gr. (peso di 1 eq di K ) = 12987 g di K+ = 15,6 kg de K2O. Se prendiamo in considerazione che la foglia può assorbire circa l’80% di questa Foglie CSC Foglie CSC quantità ogni 48 ore, ciò dimostra che la vite può assorbire circa 12,5 kg di Grano 21,2 Ciliegia 19,5 K O ogni 48 ore nella fase fenologica 2 Avena 23,3 Pera 25,9 “post-fioritura”, e nella fase di Erba Medica 36,7 Mela 48,8 “invaiatura” 25 kg ogni 48 ore. Fagiolo 43,0 Pesca 53,7 Pomodoro Radici Grano Fagiolo 58,60 CSC 23,0 54,0 Vite 66,7 Radici Mais Pomodoro CSC 29,0 62,0 In milliequivalenti per 100 gr di materia secca 8 Questi calcoli mettono in evidenza l'enorme opportunità che abbiamo di nutrire la vite sfruttando la capacità di assorbimento della foglia e abbandonando la tecnica della fertilizzazione al suolo che è fortemente condizionata da fattori incontrollabili e non modificabili nel coso si una stagione. Sperimentazione ERSA Per mettere a confronto la teoria con la pratica, e per verificare se la tecnica della NTF fosse economicamente valida senza pregiudicare la produzione sia in quantità che qualità, BMS Micro-Nutrients iniziò nel 1992 questo progetto, in collaborazione con l'ERSA: questo importantissimo studio si è sviluppato per più di 10 anni. Per dimostrare che questa sperimentazione fosse rappresentativa per la viticoltura in generale, fu realizzata su 4 varietà (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Sauvignon). Le diverse tesi della prova furono: - Senza nessun fertilizzante (né al suolo, né fogliare) - Fertilizzazione tradizionale al suolo (con concimazione organominerale) - Fertilizzazione unicamente per via fogliare (tesi BMS MN) I primi anni (dal 1992 al 1994) furono impiegati, essenzialmente, per quantificare le necessità nutrizionali della vite. Per ottenere questi dati, furono estirpate intere parcelle di piante, durante diversi momenti del ciclo colturale, nelle varie fasi fenologiche. In primo luogo fu verificato il peso di ogni organo vegetale e, successivamente furono analizzati anche i componenti dei vari organi per valutarne il contenuto in nutrienti. Si poterono così redigere i grafici e le curve di crescita e di assorbimento nonché le tabelle riassuntive delle necessità nutrizionali, durante le diverse fasi fenologiche della vite. Di seguito potrete vedere il riassunto (la media dei rilievi effettuati sulle 4 varietà) delle necessità nutrizionali della vite. Questi dati ottenuti dalla sperimentazione di BMS MicroNutrients sono molto simili a quelli riscontrati da altri sperimentatori, come per esempio il Prof. Mario Fregoni dell'Università Cattolica di Piacenza (2). Negli anni successivi, dal 1995 al 1997, la sperimentazione proseguì con altri 2 importanti obiettivi: 1) verificare la capacità delle foglie di ricevere delle alte dosi di elementi nutritivi, distribuiti con atomizzatori, ad alte concentrazioni, per verificare a che livello si fossero prodotte eventuali fitotossicità. 2) Mettere a confronto la produzione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo delle diverse tesi della sperimentazione. Negli anni successivi, dal 1998 al 2001, furono sviluppate 3 formulazioni adattate alle ® esigenze specifiche della vite: Kappa V, Kappa G e Fructol . (cfr pag 13-14) Esportazioni l grappoli N (kg/ha) P2O5 (kg/ha) K2O (kg/ha) MgO (kg/ha) CaO (g/ha) S (g/ha) Na (g/ha) Fe (g/ha) Mn (g/ha) Zn (g/ha) Cu (g/ha) B (g/ha) 17 6 36 2 5600 1073 204 55 20 76 187 56 9 foglie intere 23 5 16 6 37800 2263 376 126 167 48 29 legno e radici 10 5 14 3 14000 523 199 396 43 81 122 16 perduti (suoli) 52 12 54 95 - Anni di esperienza! Tuttavia, prima della fine del progetto di ricerca avviato con ERSA, confortati dai primi positivi riscontri ottenuti, alcuni nostri clienti cominciarono, fin dal 1997, ad applicare i nostri programmi di NTF. Queste prime realtà produttive vitivinicole che approcciarono a questa nuova tecnica erano ubicate in Italia (Nelle province di Modena, Bologna, Ravenna e Forlì) e Spagna (Rioja, Ribera del Duero, Rueda, Penedès), Portogallo e Francia: ciascuna con le loro specificità di varietà, clima e suolo ma sempre molto simili fra di loro. Naturalmente, in ogni azienda fu necessario adattare il "programma generale NTF" ai problemi specifici della zona e dell'azienda stessa, più o meno nel seguente modo: - Furono aggiunti trattamenti per curare specifiche carenze (B, Fe, Mg,...) - Fu sostituito qualche prodotto nei “calendario base” dei trattamenti: per esempio, venne utilizzato Kappa V o, in alternativa, Kappa G per modulare la vegetazione delle piante (Kappa V per stimolare e Kappa G per “frenare” la vegetazione). - Fu realizzato qualche trattamento supplementare quando si era in presenza di terreni particolarmente poveri, ecc. Questa tecnica rappresentava una grande svolta nelle pratiche di coltivazione della vite che permise di “ liberarsi” , mediante le somministrazioni fogliari applicate secondo un programma in funzione dello sviluppo della vite, dalla “ consuetudine” della fertilizzazione al suolo. Questa “vecchia tecnica”, infatti, era frequentemente condizionata, in modo negativo, dalle specifiche caratteristiche del suolo (pH elevato, Sostanza Organica scarsa, CSC,...), dal clima, ecc.... Fino ad allora, BMS Micro-Nutrients, aveva applicato questo concetto solo per l’apporto dei micro-elementi capendo poi che anche per i meso e macro elementi la disponibilità è condizionata dai fattori esterni non controllabili: quindi evolse così verso programmi completi di tutti gli elementi: la NTF. Questi tipi di programma permettono una riduzione significativa della quantità di NPK somministrata, riducendo così considerevolmente l'impatto ambientale. Alcuni vantaggi rilevati dai primi clienti che applicarano l’ NTF, furono: - programmi facili da applicare (Possibilità di abbinarli ai trattamenti fitosanitari) - programmi in grado di controllare e condizionare la vigoria delle piante - programmi in grado di ottenere risposte tecniche veloci in caso di problematiche specifiche (Clorosi, carenze di specifici elementi, ecc.ecc.). - migliorare la qualità della produzione, ottenendo: - una maggiore uniformità dei grappoli - un aumento del grado alcolico - un migliore equilibrio delle caratteristiche organolettiche dei mosti e dei vini È anche importante menzionare che l'applicazione di alcuni trattamenti eseguiti a fine stagione, verso la fine della maturazione o dopo la raccolta, aiutano alla ricostituzione delle riserve interne delle piante. Così si evita l’eccessivo sfruttamento, assicurando una nutrizione sufficiente delle gemme e garantendo, per l'anno successivo, una ripresa vegetativa tempestiva e di buona qualità. 10 La ricerca conferma... Nel 2006 tre ricercatori, Bavaresco, Belvini e Della Costa impostarono una ricerca mettendo a confronto alcuni vitigni coltivati in tre tesi così suddivise: - Tesi SENZA nessuna fertilizzazione - Tesi fertilizzata al suolo, in modo TRADIZIONALE - Tesi con una fertilizzazione solo FOGLIARE (NTF) Questa verifica fu sviluppata su due varietà, Pinot Grigio e Cabernet Sauvignon. (3) Già nell'introduzione i ricercatori confermavano che “Per produrre uva di qualità bisogna quindi non esagerare con le concimazioni” e ribadivano “L’eccessiva concimazione, specie quella azotata, spinge la pianta a costruire (”produrre”) molta vegetazione a scapito del deposito di zuccheri ed altri componenti nobili nel frutto”. Confermavano anche che le piante con tanto vigore sono più sensibili alle malattie e infezioni. Informazione generale sullo studio: - 2varietà: Pinot Grigio (clone H1) innestato su 1103P; Cabernet Sauvignon (clone R5) su SO4 - Suolo relativamente ricco - Irrigazione possibile di emergenza - Studio durante gli anni 2000-2004: il 2003 fu un anno con delle condizioni climatiche eccezionali, caratterizzata da poche precipitazioni piovose e temperature elevatissime, per un lungo periodo. Tesi: NTF: programma che prevede la somministrazione di 16 kg Kappa V + 7,5 kg Fructol® + 20 kg Kappa G per ha e per anno Testimone: nessun tipo di fertilizzante Trat Trad: fertilizzante tradizionale al suolo (60 UF N e 120 UF K2O) Risultati e conclusioni di questa sperimentazione: Una differenza significativa osservata è stata che le tesi con l'NTF avevano una concentrazione maggiore di acidità (e conseguentemente il pH inferiore) rispetto alle altre tesi (0,8 – 1 gr/L più di acidità, pH 0,03-0,06 inferiore). I ricercatori hanno osservato che, soprattutto in anni con condizioni climatiche difficili, le differenze tra i 3 tipi di trattamenti sono sempre più evidenti. Il 2003 fu un'annata molto negativa dal punto di vista meteorologico, caratterizzato da temperatura elevatissima e una pluviometria (da Aprile a Ottobre) di soli 372 mm (meno della metà delle medie annuali del periodo). Le irrigazioni di emergenza (5 nel 2003) non poterono contenere completamente io stress delle piante dovute all'eccessiva siccità. Quell'anno si è rilevata anche una riduzione della produzione in tutte le tesi, ma: - i vitigni di Pinot Grigio con NTF avevano un maggior sviluppo vegetativo (Produzione di più quantità di legno di potatura alla fine dell'annata). - la qualità della produzione era migliore nel Cabernet Sauvignon: migliore il grado brix. Questi risultati positivi, in una annata così negativa, dimostrano che la tecnica della NTF è in grado di alimentare le piante in un modo corretto ed equilibrato ottenendo come risultato una maggiore vegetazione (più legno prodotto) e anche un miglior grado alcolico! (3) Le conclusioni dei ricercatori: “ La reale efficacia e superiorità della concimazione solo fogliare rispetto a quella al suolo ed al testimone si è evidenziata nell'annata caldo-arida del 2003, con un incremento consistente della concentrazione zuccherina a carico del Cabernet Sauvignon; nonostante i 5 interventi irrigui di sostegno, il testimone e la concimazione al terreno sono risultati meno efficienti nell'orientare favorevolmente il metabolismo glucidico” . 11 Tanti anni di esperienza!! hectogrado/ha Presentiamo ora un esempio di un vigneto dove si sta utilizzando da 15 anni la tecnica nutrizionale NTF, Az. Agr. Calderoni Gregorio di Russi (RA). Il grafico allegato dimostra chiaramente che non esistono differenze significative, a livello di produzione, confrontando la parte fertilizzata in modo tradizionale al suolo e quella eseguita con la tecnica NTF. A seconda degli anni la riduzione di NTF 21/8/04 danni grandine (78Concimazione Tradizionale 80%) fertilizzante ottenuta fra le due tesi varia dal 75 % al 5500 90% di unità utilizzate in meno di NPK. 5000 Una caratteristica di questa azienda, non soggetta alle 4500 limitazioni produttive della denominazione d'origine, è 4000 sempre stata quella di ottimizzare il rapporto 3500 3000 quantità/qualità delle produzioni. L'esperienza in 2500 questa azienda dimostra chiaramente che la tecnica 2000 1997 Gelo che fortemente influenzato il rendimento NTF funziona anche con produzioni molto alte 1500 (maggiore di 350 qli/ha) per molti anni. 1000 Riserva 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Un altro aspetto interessante che non abbiamo ancora affrontato è che le piante fertilizzate per via fogliare, generalmente, accumulano più riserve e, quindi, giungono al riposo invernale in condizioni ottimali, garantendosi, nella primavera successiva, una migliore ripresa vegetativa. Le colture perenni possono accumulare zuccheri, carboidrati e amido, in riserva, nel legno. Queste molecole costituiscono l’ energia necessaria per assicurare il funzionamento del “ metabolismo di sopravvivenza delle piante” durante l'inverno ma anche per le prime fasi della ripresa vegetativa (l'anno successivo), quando ancora non vi è sufficiente attività fotosintetica. La pianta accumula queste riserve alla fine del ciclo vegetativo (dopo la raccolta dei frutti) ed è, per questo motivo, molto importante mantenere, ancora in questa fase, un’ elevata attività fotosintetica. Nelle colture dove si registrano problemi di clorosi ferrica, è importante applicare un programma fogliare specifico tanto da garantire foglie verdi, fino alla fine della campagna: le piante che arrivano a fine ciclo con sintomi di clorosi alla successiva ripresa vegetativa, ripartono in modo disuniforme, ripresentando, spesso, nuovamente i sintomi di clorosi. I responsi ottenuti da diverse prove eseguite nei vari anni, confermano che anche nelle aziende dove non erano presenti gravi carenze specifiche, l’ applicazione sistematica dei programmi nutrizionali fogliari ha esercitato questo effetto positivo sul metabolismo delle piante (Formazione e accumulo di maggiori riserve.). A titolo di esempio riportiamo i risultati di alcuni test effettuati in Germania (vedi tabella sotto), in 2 aziende, su 3 varietà, dove sono stati messi a confronto tesi di -concimazione radicale con tesi fogliari (dove è stato impiegato il Fructol®). Adeneuer Ahweile - Var Spät Burgunder Testimone Trattato % Sost Secca 51,2 53,4 Zuccheri 5 5,6 Amido 6,5 8,2 Marcus Regmery - Var Riesling Testimone Trattato % Sost Secca 49,8 49,4 Zuccheri 6,4 6,6 Amido 3,3 4,3 Marcus Regmery - Var Sauvignon Blanc Testimone Trattato 12 % Sost Secca 44,4 48,8 Zuccheri 7 7,6 Amido 3,8 4,9 NTF I Prodotti I prodotti più importanti del nostro programma generale di NTF (cfr. p. 36) ® ® ® sono Fructol , Kappa V, Kappa G, Landamine PK o Landamine Zn. Ricordiamo che possono essere necessari, per completare il programma generale NTF, uno o più prodotti specifici nel caso in cui fossero presenti carenze nutrizionali ricorrenti nell’azienda. Fructol® è il prodotto più importante del programma generale NTF. Fructol contiene una miscela con alte concentrazioni di microelementi chelati, Magnesio chelato, Zolfo ed una limitata quantità di macro-elementi. Fructol viene utilizzato durante le fasi fenologiche più importanti, le iniziali, per garantire che il metabolismo e la fotosintesi della pianta siano attive a un livello elevato, aumentando così il potenziale produttivo della pianta. Una pianta sana e ben preparata dalla ripresa vegetativa alla fioritura, garantisce una migliore produzione. Fructol® (5-8-15-4,4): Azoto totale (N): 5,0 % (Azoto nitrico: 3,5 %; Azoto ammoniacale: 1,5 %); Anidride fosforica (P2O5) solubile in citrato ammonico neutro ed in acqua: 8,0 %; Anidride fosforica (P2O5) solubile in acqua: 8,0 %; Ossido di Potassio (K2O) solubile in acqua: 15,0 %; Ossido di Magnesio (MgO) solubile in acqua: 4,4 %; Triossido di Zolfo (SO3) solubile in acqua: 8,8 %; Boro (B) solubile in acqua: 0,85 %; Ferro (Fe) solubile in acqua: 0,8 % chelato con DTPA e EDTA; Manganese (Mn) solubile in acqua: 0,8 % chelato con EDTA; Molibdeno (Mo) solubile in acqua: 0,08 % chelato con EDTA; Zinco (Zn) solubile in acqua: 0,8 % chelato con EDTA. 13 NTF I Prodotti Kappa V, Kappa G, Landamine PK e Landamine Zn, sono fertilizzanti fogliari altamente concentrati per permettere di ® ® applicare alla vite tutti i macro-elementi (con 1 o 2 micro-elementi) necessari, in modo tempestivo per tutto il ciclo colturale. Questi 4 prodotti aiutano a modulare il vigore della pianta. Nel caso in cui la vite avesse bisogno di più spinta vegetativa, si utilizza il Kappa V che stimola la crescita. Il Kappa V è utilizzato nella prima parte del ciclo per accompagnare la crescita vegetativa; viene utilizzato anche dopo un periodo di stress per la pianta (per esempio forte siccità) per agevolarne un tempestivo recupero. Kappa G e Landamine® PK sono ideati per applicazioni durante la fase generativa della pianta, dalla allegagione alla maturazione. A dosi elevate il Kappa G (o Landamine® PK) può anche rallentare lo sviluppo vegetativo, in piante troppo vigorose. Landamine® Zn è un prodotto che può essere utilizzato con lo stesso obiettivo del Kappa G (o Landamine® PK). In molte zone viticole esistono anche carenze relativamente importanti di Zn. Kappa G (8,5-20-30): Azoto totale (N): 8,5 % (Nitrico: 6,5 %; Ammoniacale: 2,0 %); Anidride fosforica (P2O5) solubile in citrato ammonico neutro: 20,0 %; Anidride fosforica (P2O5) solubile in acqua: 20,0 %; Ossido di Potassio (K2O) solubile in acqua: 30,0 %; Fe (Ferro) solubile in acqua: 0,25 % chelato con EDTA. Kappa V (18-12-27): Azoto totale (N): 18,0 % (Nitrico: 7,0 %; Ammoniacale: 1,5 %; Ureico: 9,5 %); Anidride fosforica (P2O5) solubile in ammonico citrato neutro: 12,0 %; Anidride fosforica (P2O5) solubile in acqua: 12,0 %; Ossido di Potassio (K2O) solubile in acqua: 27,0 %; B (Boro) solubile in acqua: 0,32 %; Fe (Ferro) solubile in acqua: 0,25 % chelato con EDTA. Landamine® Zn (0-21-24): Anidride fosforica (P2O5) solubile in acqua: 21% (= 320 g P2O5/L); Ossido di Potassio (K2O) solubile in acqua: 24 % (= 360 g K2O/L); Zinco (Zn) solubile in acqua: 1,6 % chelato con DTPA, EDTA e HEEDTA (= 25 g Zn/L) Landamine® PK (0-25-28): Anidride fosforica (P2O5) solubile in acqua: 25 % (= 390 g P2O5/L); Ossido di Potassio (K2O) solubile in acqua: 28 % (= 436 g K2O/L); 14 NTF Alcune conclusioni riassuntive Nella tecnica NTF, la foglia è considerata la via privilegiata per l' apporto dei nutrienti. È risultato essere il modo più efficace per apportare sia i macro che i micro elementi, necessari per un intero ciclo produttivo. ***** I programmi di NTF contengono una quantità importante di microelementi chelati, elementi essenziali per assicurare un corretto metabolismo e un buon funzionamento di tutti i processi biochimici che si svolgono all'interno della pianta, aumentando il potenziale produttivo del vigneto. ***** “ La concimazione fogliare è sempre stata considerata una via alternativa parziale alla somministrazione per via radicale degli elementi “ a basso consumo" (micro-elementi), ma non per quelli a consumo elevato (Meso e Macroelementi). Da tempo l’ autore, sostiene che è possibile restituire nella loro totalità e soltanto per via fogliare anche i macroelementi.” (2) ***** I programmi nutrizionali fogliari possono essere applicati in abbinamento ai normali trattamenti di difesa, evitando così spese supplementari di distribuzione. La quantità ridotta di prodotto distribuito per ettaro/anno contribuisce anche alla diminuzione delle spese logistiche dell'azienda (Piccole quantità distribuite e in abbinamento ai trattamenti di difesa, rispetto alle quantità molto più elevate di fertilizzanti che normalmente vengono somministrati al suolo). Con la NTF si può gestire un vigneto in modo economico, in condizioni vegeto produttive ottimali tali da garantire produzioni in quantità e qualità superiori. ***** I programmi NTF non apportano nessun elemento al suolo, e funzionano con una quantità bassa di nutrienti: questo aspetto induce un impatto ambientale estremamente basso, praticamente nullo. Tutto questo senza pregiudicare la produzione e la qualità delle uve. 15 16 Altri aspetti della nutrizione della vite 17 Clorosi Ferrica Molte zone viticole europee sono ubicate in areali con terreni calcarei con pH elevati e alte concentrazioni di calcare attivo. In queste condizioni molti elementi nutritivi sono poco disponibili e, a volte, bloccati. Il Ferro (Fe) è senza dubbio l'elemento più problematico e le carenze di questo elemento sono molto diffuse. In questi tipi di suolo, anche altri elementi, come Manganese (Mn), Zinco (Zn) e Boro (B) sono poco disponibili. Per varietà di vite sensibili alle carenze di questi elementi, questa indisponibilità può provocare degli squilibri nutrizionali addizionali. Queste carenze secondarie sono complementari alla carenza principale del Ferro. I sintomi tipici della clorosi ferrica sono, senza dubbio, provocati dalla carenza di Ferro ma, frequentemente queste stesse piante hanno carenze di altri elementi con sintomatologie “ nascoste” perché simili al sintomo “ principale” del Ferro. Queste carenze secondarie sono importanti come la carenza principale del Ferro. Le somministrazioni “ tradizionali” di chelati di Ferro al suolo (Es. tipo EDDHA) apportano unicamente Ferro ed anche per questo motivo non sono quasi mai totalmente risolutive. BMS Micro-Nutrients ha sviluppato un programma nutrizionale fogliare, efficace perchè non apporta unicamente il Ferro, in quantità sufficiente, ma anche gli altri microelementi, nei giusti rapporti di quantità rispetto al Ferro. Un apporto simultaneo di questi elementi è sempre raccomandabile. Il nostro programma nutrizionale è ideato e studiato per prevenire e curare la carenza principale (Fe) e le carenze secondarie (principalmente di Zn e Mn). BMS Micro-Nutrients suggerisce 2 soluzioni fogliari con risultati molto efficaci, a un costo molto competitivo: 1. La combinazione di Chelal Fe con Chelal RD: - Il programma consiste nell'effettuare 2 o 3 trattamenti miscelando questi 2 prodotti (0,5-1,5 kg Chelal® RD+1-2 L Chelal® Fe/ ettaro) - Poi, in caso di persistenza della sintomatologia clorotica, continuare con 2-4 trattamenti solamente con Chelal® Fe. ® 2. Programma Chelal 3: ® Il prodotto Chelal 3, è una miscela “ pronta” dei 3 micro-elementi (Fe, Zn e Mn). In questo prodotto, il Ferro è presente in concentrazione più elevata rispetto agli altri elementi. Il programma consiste nell'effettuare 2-5 trattamenti alla dose di 2 L di Chelal® 3 per ettaro di vite trattata. ® ® Sintomi della carenza - la carenza si manifesta specialmente nelle foglie giovani degli apici dei germogli. - non è uniforme in tutta le parti della pianta - la clorosi si espande e provoca la necrosi delle foglie - i getti giovani si seccano e le foglie più sviluppate ingialliscono 18 Ferro Risultati Nel 2010, in collaborazione con l'università di Valladolid (Spagna), fu realizzato uno studio, in un vigneto, mettendo a confronto i trattamenti tradizionali al suolo e i nostri programmi fogliari. Lo studio fu realizzato in un suolo altamente sensibile alla clorosi ferrica, con un pH di 8,81 e una concentrazione di calcare attivo di 15,42 %. Le tesi erano così costituite: T0: testimone senza apporti di ferro TS: 10 g/pianta di chelato di FeEDDHA (6%, 5,25% Fe o/o EDDHA). La somministrazione corrisponde a 40 kg di questo prodotto per ettaro. TFe-RD: 3 applicazioni fogliari: 1,5 L Chelal® Fe + 0,5 kg Chelal® RD (2 Maggio); 2 L Chelal® Fe + 0,5 kg Chelal® RD (2 Giugno); 2 L Chelal® Fe + 0,75 kg Chelal® RD (22 Luglio) T3: 3 applicazioni fogliari: 2 L Chelal® 3 + 2 L Chelal® Alga L (2 Maggio); 3 L Chelal® 3 + 2 L Chelal® Alga L (2 Giugno); 3 L Chelal® 3 + 2 L Chelal® Alga L (22 Luglio) Le concentrazioni di clorofilla misurate all’ invaiatura Contenuti di clorofilla nelle foglie riflettono gli effetti ottenuti dai diversi trattamenti. 80 Dobbiamo anche tenere conto che nei programmi 78 76 fogliari si applica molto meno Fe rispetto alla tecnica 74 “ tradizionale” radicale. Nel TS, furono applicati 2400 gr di 72 70 Fe nei In confronto ai programmi fogliari dove vennero 68 applicati meno di 500 gr di Fe. 66 Trattamenti 64 62 60 T0 TS T Fe-RD 2 - 3 trattamenti di ® ® (0,5-1,5 kg Chelal RD NF + 1-2 L Chelal Fe) o (2 L Chelal® 3), continuando dopo con 2 - 4 trattamenti di unicamente ® ® 1-2 L Chelal Fe o 1-2 L Chelal 3 Raccomandiamo di iniziare i trattamenti quando appaiono i primi sintomi di carenza o di eseguire dei trattamenti preventivi, nei terreni con riconosciuta storicità clorotica. BMS Micro-Nutrients ha nella sua gamma vari prodotti a base di Ferro (Manganese e/o Zinco). Le raccomandazioni qui proposte servono come esempio. I nostri tecnici vi aiuteranno a scegliere la soluzione migliore azienda per azienda, adattata alle specifiche condizioni ed alle esigenze aziendali. Vantaggi - Controllo della carenza di ferro e delle carenze secondarie (Zn, Mn e B) - Assicura una nutrizione più equilibrata alla coltura - Grazie alla qualità degli elementi applicati, questi vengono assorbiti rapidamente e traslocati facilmente in tutta la pianta. - Le applicazioni fogliari superano le eventuali momentanee indisponibilità di questi elementi dal suolo. - Mantiene la pianta verde fino alla fine del ciclo assicurando così una migliore ripresa vegetativa, l'anno seguente. - Permette di realizzare applicazioni sia preventive che curative. - Permette l'abbinamento diretto dei prodotti con i trattamenti fitosanitari. 19 T3 Clorosi Ferrica I Prodotti Chelal Fe: Ferro (Fe) solubile in acqua: 5,2 % (= 65 g Fe/L); Ferro (Fe) chelato: 5,2 % chelato con DTPA, EDTA e HEEDTA (= 65 g Fe/L) ® Chelal RD NF: Boro (B) solubile in acqua: 0,85 % sotto forma complessata; Rame (Cu) solubile in acqua: 0,6 % chelato con EDTA Ferro (Fe) solubile in acqua: 3,5 % chelato con DTPA Manganese (Mn) solubile in acqua: 4,4 % chelato con EDTA Zinco (Zn) solubile in acqua: 5,5 % chelato con EDTA. ® Chelal 3: Ferro (Fe) solubile in acqua: 4,5 % chelato con DTPA (= 60 g Fe/L) Manganese (Mn) solubile in acqua: 1,2 % chelato con EDTA (=15 g Mn/L) Zinco (Zn) solubile in acqua: 0,5 % chelato con EDTA (= 6 g Zn/L). ® Chelal Mn: Manganese (Mn) solubile in acqua: 6,6 % ( = 90 g Mn/L) Manganese (Mn) chelato: 6,6 % chelato con DTPA, EDTA e HEEDTA ( = 90 g Mn/L) ® 20 Carenza di Boro Ruolo del Boro Il boro è un micro-elemento che ha un'influenza diretta sulla quantità e la qualità della produzione di tutte le coltivazioni, perciò anche sul vigneto.Valutando le funzioni che svolge questo elemento, si rileva la sua insostituibile funzione nei seguenti processi: - Stimola la fioritura e la produzione del polline - Assicura una divisione cellulare ordinata - Aumenta la fertilità - Stabilizza le pareti cellulari - Attiva l'allegagione - Regola e diminuisce il consumo di acqua - Aumenta la resistenza dei frutti agli sbalzi termici (brinate primaverili) - Influisce positivamente nel trasporto di sostanze come: fitormoni, zuccheri e altri elementi nutritivi (Ca, N, P) - Migliora l'assorbimento di K, Mg, Ca e P. - Aumenta l'accumulo degli zuccheri negli organi di riserva Sintomi della carenza - Acinellatura, cioè acini più piccoli, verdi e senza semi, indotti da una insufficiente impollinazione - Fecondazione insufficiente e difficoltà di maturazione - Foglie più spesse, rigonfie e raggrinzite - I nuovi getti si presentano più piatti, biforcati - Internodi più corti, con aspetto della pianta più compatto e con scarso sviluppo vegetativo - Gli acini sono più piccoli, tendono a disseccare e manifestano una limitata crescita ed una colorazione marrone. - Perdita prematura dei acini - Necrosi dell'apice vegetativo che può provocare ramificazioni secondarie 16 21 Boro Fattori di rischio - Suoli poveri di boro - Suoli sabbiosi - Suoli calcarei - Eccesso di azoto o di potassio - Successione di periodi molto umidi o molto secchi I Prodotti ® Chelal B è un prodotto unico nel mercato che contiene Boro complessato con alkalonamini e Boro chelato con polioli. Questa formulazione garantisce un assorbimento fogliare ottimale e una buona traslocazione verso tutte le parti della pianta, compreso l’ apparato radicale, i nuovi germogli, i grappoli in formazione, ecc… . ® Chelal B assicura una divisione cellulare ordinata influendo così sullo sviluppo dei tessuti meristematici quali germogli, radici e organi nuovi, tipo i fiori. Il Boro stimola la fioritura e la produzione del polline e la divisione cellulare dei frutti appena allegati. Esiste una correlazione positiva tra la presenza di Boro e la quantità e la qualità dei fiori, dell'allegagione e la quantità di semi presenti nei frutti (questo aspetto risulta molto importante per la successiva qualità della frutta!). Chelal® B è un formulato liquido che garantisce una facilità di utilizzazione ed una totale compatibilità con la maggior parte dei prodotti fitosanitari utilizzati per il vigneto. Composizione: Boro (B) solubile in acqua: 8 % (= 105 g B/L) chelato con polioli. ® Hyberol è un concime fogliare che contiene Boro, Zinco, estratti di alga (60 g/L ascophyllum nodosum), zuccheri naturali e Azoto (3% N = 37 g N/L). Composizione: Boro (B) solubile in acqua: 1,8 % (= 22 g B/L); Zinco (Zn) solubile in acqua: 2,8 % agente chelante dello Zinco DTPA, EDTA e HEEDTA (= 35 g Zn/L). Trattamenti 1 - 2 tratamenti di ® ® (1 L Chelal B o 3 L Hyberol ) Raccomandiamo di realizzare questi trattamenti prima della fioritura/allegagione. 17 22 Carenza Magnesio La vite necessita di Magnesio in grandi quantità, tanto da essere considerato un mesoelemento. Dato che la vite è abbastanza sensibile alle carenze di questo elemento è necessario dedicargli molta attenzione. Le carenze di questo elemento causano perdite in quantità e qualità delle produzioni. I nostri trattamenti fogliari permettono di intervenire in modo molto efficace nel corso del ciclo vegetativo. Ruolo del Magnesio - Influisce favorevolmente sull'assimilazione e la trasporto del Fosforo - È essenziale per la formazione della clorofilla e per la fotosintesi - Stimola la formazione di alcune proteine. Sintomi della carenza - Clorosi internervali - Da entrambe i lati delle nervatura principali rimane un bordo verde - I primi sintomi di carenza sono rappresentati da piccole macchie con clorosi (all'interno o al bordo della foglia) che si uniscono abbastanza velocemente dopo la loro comparsa. Si uniscono in forma conica dal bordo della foglia fino all'interno. - Necrosi fogliare: - varietà bianche: possono apparire inizialmente nella parte clorotica e soprattutto nel bordo della foglia - varietà rosse: stessi sintomi di carenza, ma invece di un ingiallimento si produce una colorazione rosso-violacea. - Necrosi sul grappolo "stem dieback" (disseccamento del grappolo: questo sintomo appare soprattutto nel momento dell’ invaiatura dell'uva). Questa necrosi riduce e compromette la circolazione della linfa verso gli acini, riducendo così l'apporto nutrizionale degli acini stessi. Gli acini si presentano con un aspetto appassito e raggrinzito e, in molti casi, cadono. Gli acini che rimangono attaccati ai grappoli, hanno un contenuto più elevato di acidità ed un aspetto di “ uva non matura” . - I sintomi della carenza di Magnesio sono più evidenti nelle foglie più vicine ai grappoli. 23 Magnesio Fattori di rischio - Suoli leggeri (sabbiosi) e acidi - Siccità - Suoli poveri in Magnesio - Periodi di piogge forti (soprattutto fra Maggio e Agosto): favoriscono l'assorbimento dei cationi monovalenti come K+ e NH4+(effetto Donan) - Produzioni elevate - Le piante giovani sono più sensibili alla carenza rispetto a quelle più adulte - Fertilizzazioni forti con Potassio (Antagonismo con K) o altri squilibri tra K e Mg: Il rapporto fra K/Mg deve essere preferibilmente tra 3 e 10. I sintomi di carenza appaiono: In varietà sensibili quando K/Mg >10 In varietà meno sensibili quando K/Mg >15 Sintomi di carenza di Mg provocati per l'effetto Donan Effetti dei trattamenti Dato che il Magnesio interviene nella formazione della clorofilla, le carenze hanno un effetto diretto sulla fotosintesi, il che significa che la crescita della pianta si arresta ma significa anche che la pianta non produce a sufficienza zuccheri per nutrire l'uva. Il famoso “ disseccamento dei grappoli/rachide” impedisce anche che la linfa (principalmente il floema che nutre i grappoli con i metaboliti fabbricati nelle foglie) arrivi in quantità corrette nei grappoli stessi. Come risultato si ha l’ appassimento dell'uva. Per questo motivo è raccomandato un apporto adeguato, per via fogliare, di Magnesio per assicurare una buona qualità dei grappoli e un buon contenuto di zuccheri. ® Chelal Mg Composizione: 3,7 % Ossido di Magnesio (MgO) chelato con EDTA e HEEDTA (= 27 g Mg/L o 45 g MgO/L) Trattamenti Le piante assorbono il magnesio in modo quasi continuo, dall'inizio della vegetazione fino all’ invaiatura, momento nel quale si regista il suo massimo assorbimento. Per questo motivo raccomandiamo di eseguire i primi trattamenti all'inizio dell’ allegagione e dalla fase di “ acini di dimensione pisello” , fino all’ invaiatura. 2 o 3 trattamenti di ® 2-4 L Chelal Mg/ha Ricordiamo che il nostro prodotto FRUCTOL® NF contiene anche un 4,4 % di MgO. Il ® nostro programma generale per la vite prevede vari trattamenti di FRUCTOL NF e, perciò, agisce anche come programma preventivo per le carenze Mg. 24 Nutrizione e sanità Una pianta più nutrita è anche una pianta più sana In questo capitolo desideriamo dimostrare che non solo l'assenza di carenze e l'equilibrio nutrizionale migliorano la produzione della vite, ma, con la nutrizione fogliare, possiamo ottenere anche degli effetti secondari enormemente importanti sul fronte della sanità della coltura. Piante nutrite in modo equilibrato risultano essere anche più sane. L'obiettivo finale dei programmi di nutrizione è di aumentare la redditività della coltura, migliorando la produttività, la qualità e anche la sanità della pianta; nutrire le piante in maniera equilibrata, evitando le carenze di qualsiasi nutriente (macro, meso e micro), ma anche mantenerle sane, inserendo trattamenti preventivi che possono migliorano l'autodifesa delle piante stesse. Perciò è molto importante applicare sempre i programmi completi così come raccomandati dai tecnici BMS MN. Introducendo il tema “ nutrizione e sanità delle colture” o “ autodifesa dei vegetali” , è bene sapere che alcuni elementi giocano un ruolo speciale: soprattutto Rame e Calcio. BMS Micro-Nutrients che vanta tanti anni di esperienza nella chelatura di meso e micro-elementi, ha sviluppato anche i prodotti, Chelal® Kubig e Chelal® Omnical, per apportare alla pianta gli elementi Rame e Calcio in maniera chimicamente ideale affinché la pianta possa utilizzarli per meglio difendersi dagli attacchi esterni. Chelal® Alga L invece, un composto a base di alga pura, in forma liquida, è un prodotto che stimola anche la pianta a prepararsi contro invasori (” effetto vaccino” ). C'è da tener presente che questi prodotti mantengono le loro funzioni nutrizionali e hanno effetti preventivi ma non curativi. Lo scopo di somministrare questi formulati è di ottenere un rafforzamento delle colture affinché siano maggiormente in grado di autodifendersi. 25 Calcio e Rame: elementi importanti In tutti gli esseri viventi, la corretta nutrizione influisce positivamente sulla salute. Tutti i nutrienti sono importanti, e non solo la lora corretta concentrazione all'interno della pianta ma va tenuta in grande considerazione anche l'equilibrio tra di loro. Di tutti questi elementi il Rame e il Calcio esercitano un'influenza speciale: Rame: Interviene nella biosintesi di lignine e aumenta in questo modo la resistenza fisica della pianta. Il Rame forma parte integrale dell'enzima poly-phenoloxidase, le cui funzioni più importanti sono il mantenimento dell’ equilibrio ormonale, la lignificazione delle cellule, la colorazione dei fiori e soprattutto l'aumento dell'autodifesa della pianta. Ugualmente il Rame attiva la sintesi delle fitoalessine che riducono la germinazione delle spore e la crescita dei funghi. Calcio: L'effetto positivo del Calcio è dato principalmente dalla somma di due fattori: in primo luogo il Calcio rinforza le pareti e membrane cellulari e, in secondo luogo, riduce l'attività dell'enzima “ pectolyase” (12) che è utilizzato dai patogeni per attaccare i tessuti delle piante, al momento della loro penetrazione. Il Calcio, in queste pareti cellulari, regola anche la loro permeabilità e così il passaggio degli zuccheri e degli amminoacidi, tra le cellule, nonché la concentrazione di questi metaboliti nelle cellule, gli spazi intracellulari, la linfa della pianta e gli essudati, ciò che può attrarre gli insetti succhiatori o diffondere lo sviluppo soprattutto dei funghi. Altri elementi Gli elementi Calcio e Rame sono fra quelli che svolgono le funzioni più importanti sulla salute delle piante ma esistono altri nutrienti importanti per queste funzioni. Di seguito si menzionano alcuni esempi su questo tema. Azoto: è un elemento indispensabile per la formazione delle proteine, ma se la concentrazione è superiore a quella ottimale per la coltivazione, la produzione endogena di componenti anti-funginei è minore e lo spessore delle pareti cellulari si riduce. Potassio: è importante per lo sviluppo della cuticola (una barriere fisica per le malattie). D’ altra parte, una concimazione e/o concentrazione alta nel suolo di questo elemento, può indurre una carenza di Calcio. Boro e Manganese: esercitano un'influenza sulla sensibilità delle colture nei confronti delle malattie. Il Boro controlla, insieme al Calcio, la traslocazione di metaboliti e, insieme al Magnesio, gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo dei fenoli, componenti tossici per tanti patogeni. Il Manganese, insieme al Rame, ha un ruolo determinante per la formazione delle lignine che costituiscono la barriera fisica di protezione della pianta. Zinco: agisce, insieme al Manganese, nella detossificazione dei radicali liberi riducendo così il possibile danno alle cellule e l'invecchiamento della pianta. Lo Zinco assicura anche la stabilità e integrità delle membrane cellulari. In caso di carenza si può osservare una fuoriuscita degli zuccheri verso l'esterno della cellula (o all'esterno della pianta). Generalmente si può osservare che tutti gli squilibri nutrizionali che inducono un aumentano degli zuccheri e gli ammino-acidi nella linfa o negli essudati della pianta promuovono rispettivamente lo sviluppo di funghi e l'intensità dell'attività patogena degli insetti con apparato succhiatore. Foglie gialle (con clorosi) provocate da qualche carenza attraggono anche insetti succhiatori che possono essere vettori di altre malattie. 26 ® Chelal Kubig ® Il Rame contenuto nel Chelal Kubig è completamente chelato e progettato per applicazioni fogliari. La traslocazione del Rame assorbito dalle radici verso la parte aerea della pianta è molto ridotta e rappresenta un problema per l'apporto nutrizionale di ® questo elemento. Il Chelal Kubig assicura una buona nutrizione, soprattutto nelle foglie, ® di questo elemento. Chelal Kubig è un chelato di Rame con carica positiva e agisce come un fertilizzante a “ lento rilascio” . La sua carica positiva assicura un assorbimento ® lento e graduale che fa sì che il Chelal Kubig sia poco tossico per la pianta. La formulazione completamente solubile permette di distribuire il Rame applicato in modo uniforme, tanto da formare una pellicola molto fine di rame sulle foglie. Anche se il Rame è un elemento nutrizionale essenziale per le piante, il suo eccesso può provocare tossicità sia per le piante che per i batteri e i funghi: le piante, però, tollerano concentrazioni superiori di Rame rispetto a forme di vita meno sviluppate (batterie, funghi, ecc.). Possiamo quindi approfittare di questa differenza di tolleranza nei confronti di questo elemento, mantenendo la concentrazione di Rame nella pianta (soprattutto nelle foglie) la più alta possibile, senza provocare problemi di tossicità; si viene a creare, di conseguenza, un ambiente poco favorevole per lo sviluppo di possibili patogeni, Chelato di Rame di nuova proteggendo così la pianta in modo naturale. 2+ generazione: CuTEPA Il carattere poliamminico del chelato di Rame contenuto nel Chelal® Kubig permette uno scambio e un'integrazione del Rame nelle proteine-SAR che proteggono la pianta (SAR = Resistenza Sistemica Acquistata). Perciò il Chelal® Kubig aiuta soltanto a rafforzare l'autodifesa della pianta in modo preventivo. Chelal® Kubig non ha un effetto curativo. Composizione: Rame chelato liquido per nebulizzazioni. Concime per nebulizzazioni su piante, NFU 42-003-02 Rame (Cu) solubile in acqua: 8,0 % Rame (Cu) in forma chelata: 8,0 %; Agente chelante: TEPA.Tenore dell'agente chelante: 24 % ® Chelal Omnical Il problema principale della nutrizione del Calcio è la traslocazione di questo elemento all'interno della pianta. BMS Micro-Nutrients ha sviluppato un prodotto che supera questo problema. La chelatura del Chelal® Omnical permette al Calcio applicato di essere traslocato verso i grappoli. Si evitano così non solo gli effetti negativi derivati dalla carenza di calcio (es. bitter pit, marciume apicale, ecc.) ma si incrementa la forza e la resistenza fisica delle membrane e delle pareti cellulari, migliorando cosi la protezione naturale della pianta della infezioni (es. Botrytis). Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo ad altri capitoli di questo dossier. Composizione: Ossido di Calcio (CaO) solubile in acqua: 8,5 % (= 100 g CaO/L); Ossido di Calcio (CaO) chelato: 6,7 % chelato con DTPA (= 80 g CaO/L) 27 ® Chelal Alga I formulati a base di alghe sono conosciuti, tra l’ altro, anche per la loro capacità di aumentare la resistenza sistemica acquisita (SAR) delle piante. Le piante producono composti per proteggersi dagli attacchi dei funghi e degli insetti (stimoli esterni). L'applicazione di estratti di alghe può indurre quest'azione all'interno della pianta che tende, come risposta ad una ferita, a produrre non solo componenti protettivi, ma anche altri che possono attaccare direttamente i parassiti. Questo meccanismo che si viene a creare può essere paragonato all’ “ effetto vaccinazione” negli animali. Le alte concentrazioni di antiossidanti nei composti di alghe, riducono i danni da infezioni da funghi (es. Muffa) mentre le citochinine hanno, come effetto secondario, un'azione repellente verso gli insetti riducendo la possibilità che questi trasmettano altre infezioni (vettori di funghi o virus). Chelal® Alga L promuove anche la produzione endogena di capsidiol, una fitoalessina che la pianta produce come prima linea di difesa contro gli attacchi dei funghi. Composizione: Estratto di alghe marine: 22,3 % (= 250 gr/L); Ossido di potassio (K2O) solubile in acqua: 4,5 %. Numero della deroga: EM062.AE (Belgio). Consentito in agricoltura biologica in conformità ai regolamenti 834/2007 e 889/2008 della CE. 28 Chelal Omnical Effetto sulla Botrytis cinerea In collaborazione con l'università di Bordeaux (Fr), fu realizzata un'importante “ Ricerca sulla poligalacturonasi, mettendo a confronto tesi con uva sana e uva inoculata con Botrytis cinerea - Influenza di Calcio” (10). In queste pagine riassumiamo i risultati più interessanti di questo importante studio. In primo luogo è importante ricordare che la maggior parte del Calcio (90-95 %) contenuto all'interno della pianta è posizionato nelle pareti cellulari e, una volta incorporato, NON si muove più. La pianta assorbe il Calcio prevalentemente in modo passivo. Una volta assorbito, il Calcio si trasloca dentro alla pianta quasi unicamente nello xilema, la corrente di linfa ascendente, favorito dalla traspirazione della pianta. Quando le piante hanno una buona traspirazione la circolazione dello xilema è più veloce e più abbondante, e la nutrizione di Calcio è migliore. Durante la formazione dei frutti, in questo caso uva, osserviamo che la maggior parte del Calcio contenuto all'interno dei grappoli (90 %) viene incorporato durante le prime 6 settimane, dopo la fioritura. Durante quest'epoca si produce una divisione cellulare molta attiva e ciò conferma che esiste una formazione di pareti cellulari continua. In questo momento la pianta incorpora il calcio nelle pareti cellulari, e aumenta l'integrità e la consistenza delle pareti cellulari degli acini. La penetrazione della Botritis avviene attraverso varie “ porte d'ingresso” che sono, principalmente, tessuti danneggiati, ferite ma anche lo stesso fungo produce enzimi per attaccare le pareti cellulari come per esempio la cutinase o la poligalacturonasi. Questi enzimi degradano le pareti cellulari: ciò permette al fungo di entrare nelle cellule. L'attività di questi enzimi è importante per i funghi per penetrare velocemente all’ interno degli acini. Nella prima parte di questo studio, si confronta la produzione della poligalacturonasi tra Botritis in vivo e in vitro. Si poteva notare una forte somiglianza tra questi due ambienti. Poi fu studiata l'influenza del Calcio sulla relazione pianta-fungo. In vitro, il Chelal® Omnical ha un coefficiente di Inibizione del 50 % a una concentrazione di 0,5 mM. Il Cloruro di Calcio non aveva ottenuto questo effetto nel contrastare lo sviluppo della Botritis. È importante evidenziare che il meccanismo d'azione del Chelal® Omnical è un effetto atto a frenare lo sviluppo della Botritis: il Chelal® Omnical NON ha avuto un'azione diretta fungicida ma ha inibito quasi completamente lo sviluppo di questo fungo, SENZA eliminarlo. Si è rilevata una inibizione del micelio e un'inibizione della germinazione delle spore. Riferimento: 10 mM CaCL2 Nessuna inibizione dello sviluppo 29 Chelal® Omnical: 5 mM Ca Inibizione 50 % a 0,5 mM, e quasi completa a 5mM 5 mM Ca = 1 L Chelal® Omnical in 300 L di acqua Una volta osservato questo effetto in laboratorio fu verificato anche in pieno campo, con uno studio specifico. Il protocollo dello studio fu il seguente: T0: testimone, con 2 applicazioni di sola acqua TA: applicazione di acqua nella fase di allegagione, applicazione di Chelal® Omnical all’ invaiatura. TB: 2 applicazioni di Chelal® Omnical: una all’ allegagione e una all’ invaiatura. ® TC: applicazione di Chelal Omnical all’ allegagione e applicazione di acqua, e all’ invaiatura. In seguito, fu valutata la concentrazione del Ca nelle foglie, negli acini, nella polpa e nella buccia degli acini stessi. In primo luogo si osservò che nelle foglie, l'effetto dei trattamenti è risultato essere insignificante o perfino un poco negativo (non significativo). Nell'uva, invece, si nota già l'effetto dei trattamenti. L’ uva, nelle parcelle trattate, presentava concentrazioni superiori di Ca. Soprattutto TB (2 trattamenti. con Chelal® Omnical) e TC (con trattamento alla allegagione) hanno concentrazioni maggiori di Ca. Concentrazione di Ca negli acini (mg/acino) Concentrazione di Ca nelle foglie (mg/g MS) Allegagione 35 Invaiatura Maturazione Invaiatura Maturazione 0,08 30 0,06 25 20 0,04 15 10 0,02 5 0 0 T0 TA TB TC T0 TA TB TC Separando la polpa e la buccia dell'uva e, analizzando queste due parti, si ottengono risultati estremamente interessanti. Nella polpa la concentrazione del Ca è inizialmente (inviaitura) superiore a quella del trattato (TB e TC) ma, nel momento della maturazione dell'uva, non esistono differenze significative. Contrariamente, nella buccia dell'uva, si trova una concentrazione di Ca abbastanza più alta per tutti i trattamenti, e per i trattamenti TB e TC questa differenza è molto grande (fino al doppio). Concentrazione di Ca nella polpa degli acini (mg/acino) 0,04 Invaiatura Maturazione Concentrazione di Ca nella buccia degli acini (mg/acino) 0,05 Invaiatura Maturazione 0,04 0,03 0,03 0,02 0,02 0,01 0,01 0 0 T0 TA TB TC T0 TA TB TC Questi risultati dimostrano che un'applicazione di Chelal Omnical al momento dell’ allegagione assicura l'incorporazione del Calcio nella buccia dell'uva, rinforzando così le pareti cellulari delle cellule della buccia e aumentando la resistenza fisica dell'uva in caso di attacchi, per esempio, di Botritis cinerea. ® 30 Nutrizione e sanità Raccomandazioni Diverse prove condotte in collaborazione con l'Università di Bordeaux, hanno ® confermato l'effetto del Chelal Omnical sullo sviluppo della Botrytis. È possibile utilizzare il Chelal® Omnical anche in combinazione con Chelal® Kubig, sommando gli effetti preventivi di questi 2 prodotti. In uno studio (su Pinot Grigio) realizzato in provincia di Udine, sono stati confrontati gli effetti dei trattamenti tradizionali fitosanitari antibotritici (Testimone) con una combinazione tra Chelal® Omnical (1,5 LLha)+ Chelal® Kubig (0,5 L/ha) (per 4 ripetizioni) (Trat BMS). I risultati sono molto interessanti nella Tesi BMS, per il controllo del “ Marciume Acido” . TESTIMONE Marciume acido Indice di diffusione 23,43% Chelal Omnical + Chelal Kubig Danno nella produzione TRATTATO con Chelal® Omnical e Chelal® Kubig 5,16% 49,57% Testimone 15,15% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Análisi della variazione e la media in paragone con il testimone di Duncan (P=0,05) Trattamenti Dato che i formulati di BMS Micro-Nutrients NON SONO PRODOTTI FITOSANITARI ma sono sviluppati per rinforzare la resistenza fisica della pianta e aumentare l'autodifesa della ® ® pianta stessa, è indicato e raccomandabile applicare Chelal Omnical e Chelal Kubig in modo preventivo. 4 trattamenti di ® ® (1,5 L Chelal Omnical + 0,5-1 L Chelal Kubig)/ha (allegagione, grappolo formato, inizio invaiatura, inizio della maturazione) 31 Agricoltura Biologica Informazioni generali I regolamenti della UE 834/2007 e 889/2008 controllano, sotto il profilo giuridico, l'agricoltura biologica. Questi stessi regolamenti determinano anche quali sono i fertilizzanti permessi in questo regime di coltivazione. Contrariamente al regolamento precedente (2092/91), questi nuovi regolamenti (834/2007 e 889/2008) NON impongono più che gli organismi di controllo registrino tutti i fertilizzanti che possono essere utilizzati nell'agricoltura biologica. Nonostante questa modifica importante apportata nei nuovi regolamenti, molti clienti agricoltori richiedono ancora se questi prodotti siano o meno inseriti nel registro istituito dagli organismi di controllo. Per questo motivo BMS Micro-Nutrients continua ad avere, in diversi paesi europei (Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Italia) un registro nazionale, gestito da alcuni organismi di controllo nazionali. Come norma generale possiamo affermare che tutti i Concime CE prodotti da BMS Micro-Nutrients, contenenti unicamente micro-elementi, sono permessi nell'agricoltura biologica (soltanto quando sia necessario e in quantità minime). Gli altri prodotti di BMS Micro-Nutrients che contengono macro- e/o meso elementi non sono permessi da questi regolamenti. Finalmente la legislazione europea permette, nell'agricoltura biologica, anche l'uso di certi tipi di estratti di alghe. I prodotti di BMS Micro-Nutrients adempiono a questi requisiti e perciò sono permessi: sono ammessi anche i formulati che contengono estratti di alghe miscelati con microelementi (Chelal AZ, Hyberol). Fructol Bio ® Da tanti anni il nostro prodotto Fructol® è uno dei formulati più importanti e più avanzati tecnologicamente, di tutta la gamma della produzione di BMS Micro-Nutrients. Fructol® è un prodotto molto completo che permette di ottimizzare la nutrizione delle piante e serve anche come ” prodotto pivot” per i nostri programmi di Nutrizione Fogliare. Dato che l'agricoltura biologica acquisisce ogni anno maggior importanza in Europa e in tutto il mondo, BMS Micro-Nutrients ha sviluppato un prodotto molto simile al nostro Fructol® “ classico” nel pieno rispetto, però, delle restrizioni imposte dalla legislazione dell'agricoltura biologica, per quanto riguarda le applicazioni dei fertilizzanti. Il nuovo prodotto, Fructol® Bio, contiene, in primo luogo, lo stesso equilibrio di microelementi chelati presenti nel Fructol® mentre è stata sostituita la parte di macro-elementi, Azoto e Potassio, a favore di un estratto purissimo di alghe. Composizione: Estratto di alghe marine a base di Ascophyllum nodosum: 12 % (= 150 g/L); Boro (B) solubile in acqua: 0,5 % (= 6 g B/L); Ferro (Fe) solubile in acqua: 0,8 % chelato con DTPA e EDTA (= 10 g Fe/L); Manganese (Mn) solubile in acqua: 0,8 % chelato con EDTA (= 10 g Mn/L); Molibdeno (Mo) solubile in acqua: 0,08 % chelato con EDTA (= 1 g Mo/L); Zinco (Zn) solubile in acqua: 0,8 % chelato con EDTA (= 10 g Zn/L). 32 Effetti di Fructol Bio ® ® Fructol Bio stimola e regola la vegetazione. Gli oligoelementi contenuti nel prodotto, controllano e stimolano tutte le funzioni enzimatiche delle piante. Carenze di questi elementi possono nuocere gravemente alla fotosintesi, alla respirazione, alla divisione cellulare, alla fioritura ed alla formazione delle riserve. La miscela di oligoelementi contenuta nel Fructol® Bio, fornisce alla pianta livelli elevati di questi elementi, in modo da garantire uno sviluppo armonioso delle colture, senza interruzione dei processi vegeto-produttivi. Fructol® Bio migliora la qualità, la resa e la precocità dei raccolti. L'estratto di alghe presente nel Fructol® Bio, fornisce aminoacidi, vitamine, betaina, antiossidanti, carboidrati e regolatori di crescita (citochinine, auxine). Insieme, questi componenti, migliorano la crescita e lo sviluppo delle piante e l'assorbimento delle sostanze nutritive. L'estratto di alghe marine ha anche altri effetti positivi: è dimostrato che alte concentrazioni di citochinine hanno un effetto repellente per gli insetti. Da tempo è anche provato che le piante sintetizzino composti per la protezione contro funghi ed insetti l'applicazione di estratto di alghe marine può indurre questo processo di "vaccinazione" nella pianta e, quindi, aumenta la sua "resistenza sistemica acquisita” (SAR). Uso del Fructol Bio ® Fructol® Bio è un prodotto liquido, facile da usare, ed è stato sviluppato specialmente per le applicazioni fogliari. In caso di carenze importanti, di uno o più micro-elementi, è necessario aggiungere al trattamento di Fructol® Bio, uno o più prodotti della nostra gamma che forniscono il/gli elemento/i necessari per curare la/le carenza/e. Vi ricordiamo che la maggior parte dei nostri prodotti, unicamente a base di micro-elementi, sono conformi alla legislazione presente in agricoltura biologica e possono essere applicati in caso di necessità. (Si può consultare la nostra lista di prodotti registrati in agricoltura biologica). La dosi raccomandata è: 3 - 4 trattamenti di 2-4 L Fructol Bio ® 33 Resultati delle Prove Fructol® Bio è stato testato su vigneto sia in Francia che in Italia. Queste prove hanno portato a risultati molto uniformi e omogenei. Le 4 varietà testate sono Cabernet Franc, Moscato, Pinot Grigio e Cabernet Sauvignon, le quali hanno dato una risposta molto positiva ai trattamenti fogliari con Fructol® Bio, sia dal punto di vista produttivo che su altri fattori qualitativi: - Grappoli e acini più omogenei - Acini più grandi e uniformi (riduzione dell’ acinellatura): questi fattori positivi hanno determinato un aumento medio del rendimento pari al 7% (tra il 2 e il 17%) - Valori enologici simili o migliori: nella maggior parte dei test eseguiti, si sono ottenute delle concentrazioni superiori di zuccheri, di alcool e, soprattutto, di polifenoli. Zuccheri (kg/ha) Alcool (%) Polifenoli (mg/L) Moscato Testimone: 2179 Fructol® Bio: 2753 Testimone: 10,40 Fructol® Bio: 12,98 Testimone: 69 Fructol® Bio: 130 Pinot Grigio Testimone: 2928 Fructol® Bio: 3046 Testimone: 12,61 Fructol® Bio: 12,81 Testimone: 33 Fructol® Bio: 37 Cabernet Sauvignon Testimone: 1563 (1) Fructol® Bio: 2245 Testimone: 13,14 Fructol® Bio: 13,32 Testimone: 102 Fructol® Bio: 159 (1): paragone tra Fructol® Bio e un’ altra linea di concimazione fogliare (Testimone) Cabernet Franc Testimone ® Fructol Bio Testimone 34 ® Fructol Bio Utilizzo e vantaggi I prodotti di BMS MN I micro-elementi chelati e i fertilizzanti fogliari di BMS Micro-Nutrients permettono di somministrare i nutrienti necessari alle piante, nel modo PIÙ efficace per le colture, assicurando un'alta efficacia e una rapida reazione della pianta. I prodotti di BMS Micro-Nutrients possono essere applicati con tutti i tipi di attrezzature normalmente utilizzate per realizzare polverizzazioni, così come quelle ultra moderne, con il recupero del liquido applicato. Le formulazioni di BMS Micro-Nutrients sono di altissima purezza e stabilità e per questo motivo, possono essere utilizzate in combinazione con la maggior parte dei prodotti fitosanitari attualmente presenti nel mercato: ciò permette di ottenere un risparmio importante in termini di tempo impiegato e costi delle applicazioni. Ciò premesso vi raccomandiamo di verificare la lista di compatibilità dei nostri prodotti che si trova pubblicata nella nostra pagina web: http://www.chelal.com/produkten.php: lista di miscibilità. L'alta qualità dei prodotti permette ampia flessibilità nei trattamenti. Si raccomanda, comunque, di rispettare le regole generali per le applicazioni fogliari, per ottenere il miglior effetto dalle applicazioni: - evitare i momenti più caldi del giorno. - sono preferibili applicazioni con atomizzatori che propagano gocce fini, ben micronizzate - rispettare le dosi e le concentrazioni massime indicate nelle etichette e nelle schede tecniche. - in situazioni di rischio (varietà sensibili a carenze, suoli con pH’ molto alti o molto bassi, ecc,...) dove le carenze appaiano tutti gli anni, raccomandiamo trattamenti preventivi Le piccole quantità di fertillizzanti che si utilizzano nei programmi di NTF per la vite, riducono tantissimo le spese logistiche per fertilizzare le vigne nonchè l'inquinamento ambientale. Fertilizzanti necessari per 1Ha di vigna=> 35 Programma NTF Dosi e raccomandazioni per Ha. Si prega di rispettare le concentrazioni massime indicate nelle etichette dei prodotti. Programma generale NTF ® 1,5 kg Fructol NF + eventualmente 2 kg Kappa V Grappoli visibili Grappoli aperti ® 2,5 kg Fructol NF + eventualmente 3 kg Kappa V Bottoni florali Fioritura ® 2,5 kg Fructol NF Allegagione Fine della allegagione: 5-10 kg Kappa V 5 Kg Kappa G Grappolo formato 5 Kg Kappa G Chiusura del grappolo Invaiatura Questo programma deve essere adattato alle condizioni locali e specifiche del terreno, nel caso che esista qualche carenza, integrare il programma con il (gli) elemento(i) che manca(no). Raccomandiamo di realizzare ogni 2-4 anni un analisi del suolo e/o un analisi fogliare (dopo la fioritura) per verificare lo stato nutrizionale della pianta per adattare eventualmente il programma indicato. 36 Carenze specifiche Dosi e raccomandazioni per Ha. Si prega di rispettare le concentrazioni massime indicate nelle etichette dei prodotti. Acinellatura (carenza di Boro) Clorosi ferrica (1) Disseccamento del grappolo (1) ® 1 L Chelal B Grappoli visibili ® 1,5 L Chelal Fe + ® 0,5 kg Chelal RD Grappoli aperti ® 1 L Chelal B ® 2 L Chelal Fe+ ® 0,5 kg Chelal RD Bottoni florali Fioritura ® 2 L Chelal Fe+ ® 0,5 kg Chelal RD ® 2 - 4 L Chelal Mg Allegagione Grappolo formato Chiusura del Grappolo in caso di forte carenza, ® ripetere con 2 L Chelal Fe in caso di forte carenza, ripetere l’ ultimo trattamento ® 2 - 4 L Chelal Mg Invaiatura 37 Bibliografia 1. Assorbimento di elementi e concimazione fogliare. Nino Rossi, Istituto di chimica agraria Università di Bologna, Agronomia 14/2000 p69-73 2. Potenzialità dell'assorbimento fogliare della vite. Mario Fregoni, Istituto di viticoltura Università Cattolica del Sacra Cuore Piacenza, L'informatore Agrario, 17/2000 p63-64 3. Concimazione di produzione per via fogliare nella vite. Paolo Belvini - Luigi Bavaresco - Lorenzo Della Costa, VigneVini 10/2006, p 67-70. 4. Enrico Maria Lodolini, Dipartimento di energetica, Università degli studi di Ancona, L'informatore Agrario 24/2002, p52-54 5. Early experimental Developmen of foliar feeding. Dr H.B. Tukey, Head Department of Horticulture Michigan State College in coop with the U.S. Atomic Energy Research. 6. Concimazione Fogliare E/O Fertirrigazione? Luigi Tarricone - Antonio Maria Amendolagine - Giovanni Gentilesco - Gianvito Masi, VQ aprile 2011 7. Non solo fuoco per eliminare i sarmenti di potatura. Claudio Corradi, Terra e Vita 47/2006, p59-60 8. Chimica viticolo-enologica. Elementi per la didattica di settore. M. Fregoni C. Fregoni - R. Ferrarini - F. Spagnoli. 9. Le cuivre nuit à la qualité aromatique. Viti N° 300, 10/2004 p11 10. Cabanne, Charlotte. “ Recherches sur la polygalacturonase du raisin sain et infecté par Botrytis Cinerea – Influence du calcium” , Thèse n°792 pour le Doctorat de l’ Université Bordeaux 2 (sous la direction de M.B. Doneche), Sciences Biologiques et Médicales, Option : Œ nologie et Ampélologie. 2000, 177 pages. 11.Fregoni, Mario. « Some aspects of epigean nutrition of grapevines ». In “ Foliar Fertilization – Proceedings of the First International Symposium on Foliar Fertilization” , Ed. Alexander, A. 1986, Martinus Nijhoff Publishers, pp. 205- 213. 12. wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Pectin_lyase 38 Production: BMS Micro-Nutrients NV - Rijksweg 32 - 2880 Bornem - Belgium Numero Verde: 800.87.61.70 - Tel: +(32)3.899.10.10 Fax: +(32)3.899.40.45 web: www.chelal.com - mail: [email protected]