Realizziamo

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PROGETTO 2 Quando gli oggetti parlano di noi
LABORATORIO - CHI SONO IO
Realizziamo...
la scatola del tempo
1. Analisi
●
PRIMA DI INCOMINCIARE
Una scatola del tempo è una scatola
dove la tua immagine è rappresentata
non da una fotografia, ma da oggetti
del tuo vissuto quotidiano. La scatola
va realizzata nella classe prima e poi
riaperta l’ultimo giorno di scuola della
classe terza, per osservare quanto sei
cambiato. Segui le istruzioni per realizzarla.
OCCORRENTE: fogli di carta, oggetti
vari, una scatola di metallo o da
scarpe, spago, pennarelli, etichette
adesive.
Individua piccoli oggetti che ti rappresentano e fanne
prima un elenco scritto. Potrebbero essere degli oggetti
del colore che ami di più, la carta della tua merendina
preferita, una figurina del cartone animato che guardi
più spesso in tv, una cartolina dal posto di villeggiatura
dove vai sempre in vacanza ecc. Pensa anche a qualche oggetto per te significativo in questo momento della
tua vita, per esempio un braccialetto colorato che ti ha
●
●
●
regalato un amico speciale, o la fotografia delle persone a cui vuoi più bene.
Infine, prepara su un foglio le risposte alle seguenti domande (è importante che tu scriva a mano le tue risposte perché anche la grafia cambia nel corso degli anni).
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Come ti immagini fra tre anni?
Che cosa vuoi fare da grande?
2. Realizzazione
●
●
Mi piace moltissimo il tè, questa è
una bustina del mio preferito.
Un pezzetto di lava che ho preso a
Ercolano, in uno dei miei viaggi.
14
Il biglietto d’ingresso a una mostra
che ho visitato con una persona
molto speciale.
Adoro le vecchie chiavi, ne ho
un’intera collezione, mi piace immaginare per ogni chiave la porta
che potrebbe aprire.
Il biglietto di un bellissimo castello
irlandese che abbiamo visitato in gita scolastica: mi ricorda le fiabe che
da piccola mi leggeva la mia mamma.
Mi piace molto il mare e questa
conchiglia ogni volta mi ricorda il rumore delle onde.
Procurati una scatola metallica o una scatola da scarpe. Appoggia sul fondo il foglio con le tue risposte e poi
disponi i tuoi oggetti all’interno della scatola. Se ci sono
cose fragili avvolgile in più fogli di carta velina.
Chiudi bene la scatola e poi assicurala con dello spago.
Quello che c’è qui dentro è segretissimo.
●
●
Scrivi sulla scatola il tuo nome e cognome e la data di
realizzazione (per le scatole di metallo applica un’etichetta adesiva con questi dati).
Ora occorre aspettare tre anni. Quando aprirai la scatola ritroverai il tuo io del passato.
Due anni fa sono andato a Disneyland
in America, è stato bellissimo, ho conservato i biglietti di ingresso e ho fatto
moltissime foto, voglio tornarci presto.
Mi piacciono molto gli animali.
Questo braccialetto del mio colore
preferito me l’ha regalato il mio migliore amico.
La piuma che un angelo ha perso
nel mio giardino.
Le rose sono i miei
fiori preferiti.
Amo i giochi fantasy e queste sono
le mie cards preferite.
Un CD con le canzoni che amo
di più.
Mi piace la pallacanestro; entro i prossimi tre anni spero di vincere insieme
alla mia squadra il campionato.
15
1
ANALISI D’OPERA
SCHIENALE DEL TRONO DI TUTANKHAMON
COMPETENZE
v Leggere l’opera
e collocarla nel
contesto
v Descrivere e
commentare l’opera
usando il linguaggio
specifico
v Realizzare un
elaborato personale e
creativo
Arte egizia
OBIETTIVI
v Riconoscere gli elementi del codice e i significati, leggere e interpretare l’opera
in relazione al contesto
Il contesto
La scoperta della tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re avvenne nel 1922
e fu uno dei rinvenimenti archeologici più eccezionali del secolo scorso. Infatti,
il tesoro del faraone era pressoché intatto, a differenza della maggior parte delle tombe egizie, depredate dai ladri. Oltre ai dipinti parietali e ai numerosi oggetti (vasi, statue, gioielli ecc.), la tomba conservava intatto il sarcofago con la mummia avvolta in bende di lino e lo splendido trono del faraone.
CLASSE
DATA
Il soggetto
Autore
anonimo
Denominazione
Schienale del trono del
faraone Tutankhamon
Data
1334 a.C.
Tecnica e materiali
legno, foglia d’oro,
pasta vitrea, smalti,
pietre dure
Luogo di ritrovamento
Biban el-Muluk, Valle
dei Re presso Tebe,
Egitto
Collocazione
Museo nazionale egizio,
Il Cairo
Il riquadro, che si trova sulla faccia interna dello schienale, rappresenta Tutankhamon
seduto sul trono mentre sua moglie compie l’atto rituale dell’unzione: infatti, nella mano sinistra tiene una coppa che contiene l’unguento. L’immagine del faraone in trono
– simbolo del potere regale – garantiva la sua continua presenza anche quando non
vi era fisicamente seduto. In alto al centro c’è il disco solare da cui si dipartono i raggi che terminano in forma di mano, a simboleggiare la benedizione di Aton, dio del Sole. I personaggi sono resi in maniera abbastanza realistica, poiché nell’arte egizia la
figura dipinta o scolpita era considerata la dimora del ka, cioè l’anima del defunto.
1. Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
V F
a. Il faraone è rappresentato interamente di profilo.
V F
b. La regina sta compiendo l’atto rituale dell’unzione.
V F
c. In alto domina uno scudo simbolo di potenza in battaglia.
V F
d. Le figure sono rese in maniera naturale e attenta ai dettagli.
4
Il codice visivo
L’opera ha come obiettivo quello di rendere il senso del potere assoluto del faraone; lo spazio è organizzato in maniera razionale con grande attenzione ai dettagli decorativi.
2. Cancella nelle frasi seguenti i termini che ritieni errati fra quelli in corsivo.
a. Le figure sono rese mediante linee / forme e volumi.
b. I colori pur essendo pochi / molti sono giocati in modo da dare una sensazione di vivacità cromatica / di piattezza e uniformità.
c. La scena è riccamente decorata / semplice e spoglia.
4
d. La composizione è piatta / dà un senso di profondità.
COGNOME
Il significato
3. Che cosa esprime la scena raffigurata? Sottolinea le definizioni che ti
sembrano più adeguate.
a. Le nozze del faraone.
b. Un rito che prevede l’unzione del sovrano.
c. Il dio Aton che irradia il faraone e la regina.
2
d. Un momento della vita privata dei sovrani.
OBIETTIVI
NOME
v Produrre e rielaborare
4. Prova a imitare gli artisti egizi, che rappresentavano la figura umana in
maniera lineare, di profilo o di fronte, secondo un canone preciso.
Ricalca su un foglio di carta da lucido le figure del faraone e della moglie e riportale su un foglio da disegno. Cerca altre immagini di figure umane dell’arte
egizia e ripeti l’operazione almeno due o tre volte. Ora rappresenta la tua classe e te stesso come faraone secondo lo stile egizio. Inventa uno sfondo di colore uniforme e decoralo con motivi ornamentali.
4
Punteggio
14
1
UNITÀ 6
ATTIVITÀ 32
DIFFICOLTÀ
v v u
SEZIONE 2 - Il codice del linguaggio visivo - Il colore
H LE TECNICHE DELLA PITTURA
H LE TEMPERE
La simbologia del colore
Obiettivi
Occorrente
v
v
Un foglio da disegno ruvido 33 x 48 cm
Colori a tempera
Al
lavoro!
Usando i colori a tempera, esprimi un tuo stato
d’animo, come ha fatto un ragazzo nel bel dipinto a
fianco, intitolato Il silenzio della notte. Oppure ti puoi
ispirare all’opera di Paul Klee Fuoco di sera (sotto).
In entrambi gli esempi il tema è stato interpretato in
modo astratto.
Nel primo si percepisce solo la presenza di un cerchio
luminoso che simboleggia la luna. Sono le gradazioni di azzurro a trasmettere la sensazione di calma,
immobilità, tranquillità, raccoglimento che bene si addice alla notte silenziosa e solitaria.
Nel quadro di Klee è subito riconoscibile il riferimento al titolo; il fuoco è rappresentato dal quadrato di
colore rosso vivo al centro, che domina e sembra attrarre verso di sé gli altri colori caldi. Il verde, i blu e
i freddi violetti, che rappresentano la sera, sono collocati all’estremità della composizione come se facessero da cornice al fuoco.
v Cerca di visualizzare mentalmente, magari socchiu-
dendo gli occhi, una delle seguenti situazioni:
a) L’incubo della foresta
b) Esplode la primavera
c) La danza del fuoco
d) Il risveglio del giorno
e) La desolazione del deserto
v Disegna sul foglio le linee e le forme individuate per
produrre un’immagine astratta o figurativa. Ricorda
che le linee orizzontali o quelle ad ampie curve comunicano quiete e tranquillità, mentre le linee spezzate esprimono movimento.
v Colora il tuo lavoro con le tempere a stesura omogenea, cercando di formare più gradazioni possibili e rendere così cromaticamente ricco il risultato.
Paul Klee, Fuoco di sera, 1929,
olio su cartone, 34 x 33,5 cm,
Museum of Modern Art, New York.
104
AREA COMPETENZE
AREA COMPETENZE
Il silenzio della notte
L’opera e il codice
v Utilizzare i colori per rappresentare una situazione e uno
stato d’animo
v Sperimentare l’uso della tempera a stesura piatta
Marc Chagall, La casa
blu, 1917-20, olio su
tela, 66 x 97 cm, Musée
d’arte Moderne et d’Art
Contemporain, Liegi.
1. Compila i dati identificativi dell’opera usando le informazioni della didascalia:
Autore:
Titolo dell’opera:
Datazione:
Tecnica:
Misure:
Ubicazione:
4. Questo dipinto riprende la tradizione francese della pittura all’aperto (en plein air) e dell’osservazione del variare della luce e delle condizioni ambientali. Chagall
concentra la sua attenzione sulla casa, soggetto di una
coppia di dipinti, in cui l’edificio viene rappresentato nel
passaggio tra il giorno e la notte. In questa tela il legno
prende tutto il colore del firmamento notturno. Il colore diventa espressivo e simbolico e si stacca dalla realtà: quali sensazioni ti comunica questa scelta? Serenità o inquietudine?
2. Quali colori compaiono nel dipinto di Chagall?
3. C’è una dominanza di colori:
쏔 secondari
쏔 primari
쏔 terziari
CONFRONTA
Come abbiamo detto, il colore va al di là della
semplice rappresentazione naturalistica e la
notte tinge di blu il legno dell’abitazione.
Osserva ora la casa dipinta da Munch, avvolta
dalla vite del Canada che d’autunno prende una
colorazione rossa. Qui la pianta rampicante
sembra quasi “inghiottire” la casa. Che cosa ti
ricorda il colore rosso delle foglie? Quali sensazioni ti comunica questa casa rispetto a quella
blu dipinta da Chagall?
E. Munch, Vite vergine rossa, 1900, olio su
tela, 119,5x121 cm, Munch-museet, Oslo.
5. Ti ricordi?
Abbiamo già incontrato un pittore divenuto famoso per lo
studio del mutare della luce che ritraeva su uno stesso edificio, come si chiamava?
RIELABORA
앫 Ricalca a linea il dipinto di
Chagall su un foglio da lucido e
poi riportalo su un foglio da
disegno.
앫 Colora con le matite colorate il
paesaggio sullo sfondo rispettando le tinte del quadro originale; decidi invece per l’abitazione un colore che esprime il
tuo concetto di casa.
105
SEZIONE 2 - Il codice del linguaggio visivo - La composizione
La
composizione
PER ENTRARE IN ARGOMENTO
OBIETTIVI
v Osservare e descrivere le caratteristiche di una
composizione, nella realtà e nelle immagini
v Osservare e descrivere i vari tipi di composizione:
simmetrica e asimmetrica, ritmica e modulare
v Conoscere i criteri della composizione nel
linguaggio visivo: campo e inquadratura, linee di
forza e peso visivo
v Produrre composizioni equilibrate, creative
ed espressive
v Individuare in un’opera d’arte gli elementi
compositivi ed analizzarne gli effetti espressivi
Alla base di ogni composizione ci sono alcuni elementi fondamentali su cui si costruisce l’equilibrio dell’opera. Questi
elementi sono il campo, lo scheletro strutturale, il peso visivo e le linee di forza.
Il campo
La prima cosa da decidere quando si compone, dopo aver
scelto i soggetti, è in quale campo sistemarli. Per campo
intendiamo la porzione di superficie sulla quale distribuiremo gli elementi.
Esistono campi di diverse forme: le più comuni sono regolari, come il quadrato, il rettangolo, l’ovale e il cerchio; ma esistono anche forme più insolite, come possiamo vedere nel3 , che racchiude in un trapezio il movimenl’opera di Balla ●
to della mano che suona il violino.
Bosch decide invece di rappresentare i sette peccati capitali in
4 , ponendo le scene una accanto all’altra.
un campo circolare ●
Il campo può anche essere sfondato, come accade nell’affresco
5 che, nella forma ovale della sua composizione, fa
di Tiepolo ●
uscire sbuffi di nuvole.
3 Giacomo Balla,
●
La mano del
violinista o Ritmi
del violinista,
1912, olio su tela,
52 x 75 cm,
Collezione Salome e
Eric Estorick.
4 Hieronymus Bosch, Sette Peccati Capitali, particolare, 1500-25,
●
olio su tavola, 120 x 150 cm, Museo Nacional del Prado, Madrid.
AREA CONOSCENZE
AREA CONOSCENZE
UNITÀ 8
1 Alcuni registi stanno inquadrando la scena da filmare.
●
1 ci sono degli uomiOsserva le due immagini. Nella fotografia ●
ni su un set cinematografico che stanno valutando un’inqua2 c’è un dipinto dalla struttura compodratura, nell’immagine ●
sitiva molto forte: le figure sono infatti disposte simmetricamente a formare un triangolo ascendente.
In entrambi i casi, di fondo c’è il pensiero di un artista che sceglie consapevolmente che cosa e come inquadrare, ovvero che
decide la composizione della scena o del dipinto.
5 Giambattista Tiepolo, Il trionfo di Zefiro e Flora, 1746-47,
●
affresco, Palazzo Labia, Venezia.
CAPIRE E PROVARE
2 Raffaello, Madonna del baldacchino, 1507-08, olio su tela,
●
276 x 224 cm, Palazzo Pitti, Firenze.
I fondamenti della composizione
Comporre significa accostare elementi diversi per ottenere
un effetto visivo significativo. Si compone non solo quando
si dipinge o si scolpisce, ma anche quando si decide un’inquadratura fotografica, quando si sistemano dei fiori in un
vaso, quando si allestisce una vetrina, quando si arreda una
118
1. Che cosa significa comporre?
Il taglio compositivo
2. Che cosa s’intende per campo?
In fotografia la scelta del campo si chiama inquadratura. È vero che
l’obiettivo fotografico è limitato a un campo rettangolare, che
può essere verticale o orizzontale, ma esistono infinite possibilità
di inquadrare il soggetto in maniera diversa, cioè di definire un
preciso taglio compositivo. I dipinti di Degas che ritraggono gli
orchestrali dell’Opera fecero scalpore perché per la prima volta in
pittura vennero rappresentate figure “tagliate” e di spalle, proprio come avviene nella fotografia e non certo come nella tradizione pittorica, in cui i soggetti venivano rappresentati in pose studiate a lungo dall’artista.
Vai all’ATTIVITÀ 39
stanza, quando si apparecchia una tavola. Gli elementi di
una composizione non sono disposti casualmente.
Comporre, infatti, significa organizzare, secondo precisi criteri, linee, colori e luci, forme e volumi in uno spazio definito, in modo da ottenere un risultato armonico.
info point
6 Edgar Degas, Orchestrali,
●
particolare, 1870-76, olio su tela,
69 x 49 cm, Städtische Galerie im
Stadelschen Kunstinstitut,
Francoforte.
119
UNITÀ 8
L’arte del Cinquecento
Le opere modello
La scena rappresenta il matrimonio tra san Giuseppe e la
Madonna alla presenza di un sacerdote. Intorno ci sono
gli altri pretendenti di Maria. Secondo la leggenda, ognuno di essi portò un ramo secco al tempio, perché era stato
predetto che ella avrebbe sposato l’uomo indicato da un
segno divino; e infatti il ramo secco di Giuseppe fiorì.
Per quest’opera Raffaello si ispirò a un quadro del suo
maestro Perugino. Attraverso il confronto tra le due opere
si coglie la grande innovazione del Rinascimento maturo:
in questo dipinto Raffaello ne sintetizza infatti i principali valori: classicità, ordine, armonia ed eleganza.
Inquietudine e dinamismo: il Giudizio Universale
Michelangelo è l’artista che dà origine e incarna il profondo cambiamento che avviene nell’arte a partire dagli anni
trenta del Cinquecento. La crisi e le angosce del tempo (le
guerre, la divisione nel mondo cristiano) danno luogo a
un’arte che non esprime più l’armonia classica incarnata
da Raffaello. Questi aspetti di crisi si colgono perfettamen-
te nel grandioso Giudizio Universale affrescato nella
Cappella Sistina. Il tema del Giudizio, poco diffuso nel
Rinascimento, fu scelto proprio per la situazione storica e
religiosa del tempo: la Roma fastosa dei papi aveva subìto,
quasi come un flagello divino, lo scisma protestante e il
saccheggio del 1527 da parte delle truppe imperiali.
쎱 Raffaello, Sposalizio della Vergine, 1504, olio su tavola, 170x117 cm,
Pinacoteca di Brera, Milano.
쎱 Michelangelo, Giudizio Universale,
1536-41, affresco, 13,70x12,20 m,
parete di fondo della Cappella Sistina,
Città del Vaticano.
Il Classicismo
L’immagine ideale del tempio sullo sfondo dell’ampia piazza testimonia la partecipazione di Raffaello agli ideali architettonici rinascimentali, soprattutto di Bramante (vedi pag.
188). Il tempio a pianta centrale con cupola e ordini classici è infatti in questo periodo il simbolo dell’architettura ideale, frutto di calcoli razionali, in cui tutte le parti sono perfettamente equilibrate e fedeli all’imitazione della classicità.
PERCORSO BASE
PERCORSO BASE
L’ordine e l’armonia: lo Sposalizio della Vergine
Tormento e movimento
La composizione (vedi lo schema qui sotto) è
tutta in movimento e pare ruotare in ogni direzione grazie alle diverse proporzioni adottate
nelle figure (più di 400), che si collocano su
piani spaziali diversi.
Il fulcro è rappresentato dal gesto energico di
Cristo giudice, che con il braccio alzato attira i salvati e con quello abbassato condanna i dannati.
Tutt’intorno è un turbinio di santi e angeli, mentre
nella zona inferiore le trombe degli angeli risvegliano i morti: a destra gli eletti salgono in paradiso,
mentre a sinistra i dannati sono tormentati dai
demoni e condotti da Caronte nell’inferno. La
composizione agitata, le espressioni tormentate e
i colori violenti esprimono inquietudine e sfiducia.
La profondità spaziale
Lo spazio acquisisce maggior realismo ed è concepito in chiave grandiosa e monumentale. Il semicerchio tracciato dalle figure crea un vuoto che contribuisce al senso di profondità. La
linea dell’orizzonte è più alta rispetto al quadro di Perugino,
in modo da dare più importanza alle figure e al tempio.
쎱 Pietro Perugino, Sposalizio della Vergine,
1499-1505 circa, olio su tavola, 234x185 cm,
Musée des Beaux-Arts, Caen (Francia).
Equilibrio ed eleganza
Rispetto a Perugino, i personaggi conservano le pose eleganti, ma
paiono più solidi e differenziati. Gli atteggiamenti e le espressioni sono
dolci ed eleganti ma anche naturali: è la grazia innata di Raffaello.
180
L’autoritratto del maestro
Al di sotto del Cristo giudice c’è san Bartolomeo martire, che tiene in mano la sua pelle
(fu scuoiato): nel volto deformato e triste si
riconosce Michelangelo, che si è qui autoritratto per esprimere il suo stato di inquietudine
religiosa.
Un modello per il Manierismo
Il Giudizio fu considerato un modello
per i manieristi per i colori forti e l’interpretazione tormentata dell’anatomia, che è all’origine della cosiddetta
“figura serpentinata” in cui il corpo si
avvita su se stesso.
PAROLE PER CAPIRE
1. Ritrova nel testo e spiega il significato
delle seguenti espressioni.
• Maniera moderna.
• Classicismo.
• Valori del Rinascimento maturo.
181
UNITÀ 12
CAPIRE I MAESTRI
L’arte tra Ottocento e Novecento
Vincent Van Gogh
Oltre l’Impressionismo
AREA COMPETENZE
Colori e forme dell’interiorità
La vita
Vincent Van Gogh (1853-1890) nacque in Olanda, lavorò per
diversi anni in una società di mercanti d’arte, fu predicatore
protestante e iniziò a dedicarsi alla pittura da autodidatta. Nel
1887, a Parigi, conobbe i pittori impressionisti, ma si trasferì
presto nella Francia del Sud, ad Arles. Il suo equilibrio psicologico, da sempre molto fragile, peggiorò e l’artista decise di
stabilirsi ad Auvers-sur-Oise, vicino a Parigi. Qui conobbe il medico che lo curò, Paul Gachet, al quale Van Gogh si legò profondamente. Morì suicida a soli 37 anni.
Il percorso artistico
Nonostante Vincent Van Gogh oggi sia tra gli artisti più
famosi e importanti della pittura europea e i suoi quadri
abbiano un valore inestimabile, condusse una vita povera
e tormentata. Grazie al fratello Theo, che viveva a Parigi,
poté trasferirsi dall’Olanda alla Francia ed entrare in con-
tatto con gli impressionisti. Iniziò allora a
utilizzare colori vivaci, stesi con rapidi
tocchi di pennello. Il suo sogno però era quello di creare
una comunità di artisti: si trasferì così ad Arles, ma non
riuscì nel suo progetto. Dopo una furiosa lite, il suo amico Gauguin (vedi pagg. 292-293) lasciò Arles per sempre.
Fu comunque nel sud della Francia che Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più celebri, con uno stile nuovo
e autonomo. Il suo stato d’animo inquieto e la sua grande
sensibilità deformarono e stravolsero i soggetti delle sue
opere, sia che si trattasse di ritratti, di architetture o di
paesaggi. Non dipinse per essere ammirato e neppure su
commissione: ciò che lo spinse fu una necessità interiore,
l’impulso di dare un’immagine alla propria percezione
del mondo. Non a caso Van Gogh è considerato il precursore dell’Espressionismo, un movimento d’avanguardia
del primo Novecento (vedi pag. 308).
Un artista autodidatta
A Parigi il colore si accende
Vincent Van Gogh si dedicò, intorno ai trent’anni, alla predicazione tra i minatori di una povera regione del Belgio. L’opera
più famosa di questo periodo è I mangiatori di patate, che rappresenta una povera famiglia intorno a un tavolo, durante la
cena. La caratterizzazione dei volti è molto marcata così come
gli abiti deformati e le mani nodose. I colori sono scuri e terrosi.
Quando si trasferì nella capitale francese presso il fratello Theo,
Vincent entrò in contatto con gli impressionisti e la sua tavolozza si accese di colori vivaci. Amico di Signac, pittore puntinista
come Seurat, Van Gogh dipinse spesso insieme a lui la periferia di Parigi. In questo dipinto l’artista guarda la città dalla campagna e il contrasto tra le due realtà è accentuato dal contadino al centro della scena.
Vincent Van Gogh, La camera da letto, 1889, olio su
AREA COMPETENZE
Van Gogh superò presto l’Impressionismo, iniziando a
stendere i colori a tinte piatte, in modo quasi grossolano
e pastoso. Tinte stridenti, poco vicine alla realtà, con
segni di contorno scuri e decisi. Nella celebre Camera da
letto, il pittore usa una prospettiva con effetto deformante, quasi la stanza fosse vista attraverso una lente grandangolare. Lo spazio non appare rasserenante e “misurato”, come nelle prospettive rinascimentali, bensì esasperato e carico di tensione. L’ambiente risulta mosso e
traballante. In questo modo Van Gogh trasforma la realtà visiva in una rappresentazione delle sue angosce,
ansie e paure.
tela, 57,5x74 cm, Musée d’Orsay, Parigi.
Una fine tragica
Una delle opere più significative dell’artista
è Campo di grano con volo di corvi, realizzata poco prima del suicidio. La tempesta
che sta per abbattersi e il volo scomposto
dello stormo di uccelli neri appaiono come
presagi di lutto. Le pennellate pastose e
dense, i tre sentieri che scompaiono all’orizzonte, il vento che agita le spighe di grano
comunicano tutta la disperazione e la solitudine dell’artista e, allo stesso tempo, testimoniano la sua grandezza.
Vincent Van Gogh, Campo di grano
con volo di corvi, 1890, olio su tela,
50,5x103 cm, Rijksmuseum, Amsterdam.
SPAZIO COMPETENZE
INTERPRETARE
1. Osserva il quadro a destra e rispondi.
• Che cosa ti ricorda la forma dei cipressi?
• Quale paese ti ricordano le forme allungate dei tetti delle case (nordico o mediterraneo?).
• Secondo te, quale particolare è più suggestivo (la luna-sole, le stelle, gli alberi, la scia a spirale…)?
FARE
2. Rappresenta la tua camera da letto con la tecnica che preferisci, ma usando il colore in modo che rispecchi il tuo stato d’animo
del momento, senza tenere conto delle tonalità reali degli oggetti.
Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate, 1885, olio su tela,
82x114 cm, Rijksmuseum, Amsterdam.
290
Vincent Van Gogh, Sobborgo di Parigi, 1887, olio su tela,
38x46 cm, collezione privata.
Vincent Van Gogh, Notte stellata, 1889, olio su tela, 73x92 cm,
Museum of Modern Art, New York.
291
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