CONCORSI PUBBLICI E ABILITAZIONE FORENSE I COMPENDI D’AUTORE diretti da Roberto GAROFOLI Per concorsi pubblici e abilitazione forense propone: “I COMPENDI D’AUTORE”: • Diritto Civile • Diritto Penale • Procedura Civile • Procedura Penale • Diritto Amministrativo • Diritto Internazionale privato e processuale • Diritto dell’Unione europea • Diritto Costituzionale • Diritto Ecclesiastico • Diritto del Lavoro, Sindacale e della Previdenza sociale • Diritto Commerciale • Diritto Tributario • Diritto Romano • Ordinamento giudiziario • Ordinamento forense e Deontologia • Contabilità pubblica Francesco BARRACCA Compendio di DIRITTO DEL LAVORO, SINDACALE E DELLA PREVIDENZA SOCIALE Aggiornato a: ‐ D.Lgs. 15 gennaio 2016, n. 8 (Disposizioni in materia di depenalizzazione, a norma dell’art. 2, co. 2, l. 28 aprile 2014, n. 67) ‐ D.Lgs. 15 gennaio 2016, n. 7 (Disposizioni in materia di abrogazione di reati e introduzione di illeciti con sanzioni pecuniarie civili, a norma dell’art. 2, co. 3, l. 28 aprile 2014, n. 67) ‐ L. 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016) ‐ L. 7 agosto 2015, n. 124 (c.d. Legge Madia) ‐ D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 148 (Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali, in attuazione della l. 10 dicembre 2014, n. 183) ‐ D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 149 (Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, in attuazione della l. 10 dicembre 2014, n. 183) ‐ D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 150 (Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'art. 1, co. 3, della l. 10 dicembre 2014, n. 183) ‐ D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151 (Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della l. 10 dicembre 2014, n. 183) Ed a tutti i decreti attuativi del JOBS ACT e alla ultimissima giurisprudenza 2015 e 2016 V Edizione 2016 SOMMARIO PARTE I IL DIRITTO DEL LAVORO CAPITOLO I LE FONTI DEL DIRITTO DEL LAVORO 1. l diritto del lavoro: nozione. 2. Il sistema delle fonti del diritto del lavoro. 3. Le fonti del diritto internazionale e dell’Unione Europea. 4. I principi costituzionali. 5. La legislazione ordinaria. Il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni. 5.1. Il riparto di competenze amministrative. 6. Usi normativi ed usi aziendali. QUESTIONARIO CAPITOLO II IL RAPPORTO DI LAVORO: LE DIVERSE TIPOLOGIE SEZIONE I IL LAVORO SUBORDINATO, AUTONOMO, PARASUBORDINATO, ASSOCIATIVO E GRATUITO 1. Subordinazione ed autonomia: definizioni e cenni preliminari 2. Il lavoro subordinato. 2.1. Definizione e caratteristiche. 2.2. Gli indici di configurabilità del vincolo di subordinazione. 3. Il lavoro autonomo. 3.1. La riforma delle partite IVA. 4. La c.d. area grigia del lavoro parasubordinato: caratteri identificativi e distinzione con figure affini. 5. Il contratto di lavoro a progetto (co.co.pro.) 6. Il contratto di agenzia. 7. Il lavoro occasionale. 8. Il lavoro accessorio. 9. Il lavoro nei rapporti associativi. 1 3 3 3 4 5 7 8 9 10 11 11 11 13 13 17 20 21 24 25 33 38 38 42 VII 9.1. L’associazione in partecipazione. 9.2. Le modifiche apportate dalla legge cd. Fornero e dalla legge 99/13 al rapporto di associazione in partecipazione al fine di combattere le false associazioni in partecipazione. 9.3. Il socio lavoratore di cooperativa: rapporto associativo e rapporto di lavoro. 9.4. Il lavoro nelle società di persone e di capitali. 10. Lavoro gratuito, lavoro familiare, volontariato. QUESTIONARIO SEZIONE II I CONTRATTI SPECIALI 1. Introduzione. 2. Il lavoro a tempo determinato. 2.1. Il ricorso al contratto a termine, tra ragioni giustificatrici ed acausalità. 2.2. Forma e contenuto. 2.3. Proroga, prosecuzione di fatto, rinnovo, durata massima. 2.4. Estinzione del rapporto. 2.5. Disciplina applicabile ai lavoratori a termine. 2.6. La nuova disciplina del contratto a termine prevista dal Codice dei contratti di lavoro (schema di decreto legislativo del 20.02.2015). 3. Il lavoro a tempo parziale (part time). 3.1. Nozione, forma, contenuto. 3.2. La durata della prestazione lavorativa: clausole elastiche, clausole flessibili, lavoro supplementare, lavoro straordinario. 3.3. Il lavoro parziale secondo il codice dei contratti di lavoro (d.lgs. n. 81 del 15 giugno 2015). 4. Il lavoro intermittente (job on call). 4.1. Nozione ed ipotesi giustificative. 4.2. Il lavoro intermittente con disponibilità. 5. Il lavoro ripartito (job sharing). 6. Il lavoro a domicilio. 6.1. Il telelavoro. 7. Il lavoro domestico. 8. Il lavoro sportivo. 9. Il lavoro di portierato. VIII 42 44 46 48 51 54 55 55 56 57 60 61 63 64 70 72 72 73 77 79 79 81 82 82 84 85 86 87 QUESTIONARIO 1. 2. 2.1. 2.2. 2.3. 3. 4. 5. SEZIONE III I CONTRATTI DI LAVORO CON FINALITÀ FORMATIVE Introduzione. Il contratto di apprendistato. L’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale. L’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere. L’apprendistato di alta formazione e ricerca. Il contratto di formazione e lavoro. Il contratto di inserimento. I tirocini formativi e di orientamento. 89 89 90 92 93 94 98 99 100 QUESTIONARIO 102 CAPITOLO III LA COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 103 SEZIONE I AUTONOMIA NEGOZIALE, PARTI ED ELEMENTI DEL CONTRATTO DI LAVORO 1. Fonte del rapporto di lavoro ed autonomia negoziale. 2. Le parti del contratto di lavoro. Il contratto del lavoratore minore. 3. Gli elementi essenziali del contratto di lavoro. 4. Gli elementi accidentali: il patto di prova. 5. Il contratto invalido e la prestazione di fatto. 6. Il contrasto al lavoro sommerso: misure e sanzioni. QUESTIONARIO 1. 2. 3. 4. 88 SEZIONE II LA CERTIFICAZIONE DEI CONTRATTI La funzione e l’oggetto della certificazione. Gli organi di certificazione. l procedimento di certificazione. L’impugnazione. 103 103 104 105 107 109 111 117 118 118 119 119 120 IX QUESTIONARIO SEZIONE III IL MERCATO DEL LAVORO E LE PROCEDURE DI ASSUNZIONE 1. 2. 3. 4. 4.1. 4.2. 5. 122 Il sistema del collocamento. Politiche attive per il lavoro: le assunzioni incentivate. Gli obblighi di comunicazione. Le assunzioni a regime speciale. I lavoratori disabili. I lavoratori extracomunitari. Lo stato di disoccupazione. QUESTIONARIO CAPITOLO IV LA DISSOCIAZIONE TRA TITOLARITÀ DEL RAPPORTO DI LAVORO ED UTILIZZAZIONE DELLA PRESTAZIONE LAVORATIVA 1. L’originario divieto di interposizione. 2. La somministrazione di lavoro. 2.1. Il contratto di somministrazione tra somministratore ed utilizzatore. 2.2. Il contratto di lavoro tra somministratore e lavoratore. 2.3. Il rapporto di lavoro. 2.4. Somministrazione irregolare e somministrazione fraudolenta: sanzioni. 3. L’appalto. QUESTIONARIO CAPITOLO V IL DECENTRAMENTO PRODUTTIVO 1. Il distacco. 2. Il trasferimento d’azienda. Nozione e disciplina. 2.1. La procedura di consultazione sindacale. 2.2. Il trasferimento delle aziende in crisi. QUESTIONARIO X 121 122 125 132 134 134 141 145 145 146 146 146 147 151 151 153 157 161 162 162 165 167 167 169 CAPITOLO VI LA PRESTAZIONE LAVORATIVA: OGGETTO, LUOGO, TEMPO 1. L’oggetto della prestazione lavorativa: mansioni, qualifiche, categorie. 1.1. Le categorie legali e le categorie contrattuali. 1.2. Il mutamento di mansioni. 2. Il luogo della prestazione lavorativa. 2.1. Il trasferimento. 2.2. La trasferta. 3. Il tempo della prestazione lavorativa: l’orario di lavoro. 3.1. Il lavoro notturno. 3.2. Pause, riposi, festività, ferie. QUESTIONARIO CAPITOLO VII DOVERI E DIRITTI DEL LAVORATORE 1. Introduzione. 2. Doveri del lavoratore: il dovere di diligenza. 3. Doveri del lavoratore: il dovere di obbedienza. 4. Doveri del lavoratore: l’obbligo di fedeltà. 5. Diritti del lavoratore: la retribuzione. 6. Diritti del lavoratore: la disciplina delle invenzioni. QUESTIONARIO CAPITOLO VIII POTERI E DOVERI DEL DATORE DI LAVORO SEZIONE I I POTERI 1. 2. 3. 4. I poteri del datore di lavoro in generale. Il potere direttivo. Il potere ispettivo. Il potere disciplinare. 170 170 171 172 178 179 182 185 187 188 195 196 196 196 197 197 200 210 210 212 212 212 213 213 219 XI QUESTIONARIO 222 SEZIONE II I DOVERI 1. Tutela della salute e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. Il d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81: il principio della prevenzione ed il modello partecipato della sicurezza. 3. Il danno alla persona del lavoratore. Il danno da mobbing. 4. La tutela della riservatezza. QUESTIONARIO CAPITOLO IX DISCIPLINA ANTIDISCRIMINATORIA, TUTELA DEL LAVORO MINORILE, TUTELA DEL LAVORO FEMMINILE 1. 2. 3. 3.1. 3.2. 3.3. Disciplina antidiscriminatoria. Tutela del lavoro minorile. Tutela del lavoro femminile. La tutela paritaria ed il divieto di discriminazioni. La tutela differenziata e le azioni positive. La tutela giurisdizionale. QUESTIONARIO CAPITOLO X LA SOSPENSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 5. Le ipotesi di sospensione. Malattia ed infortunio. Gravidanza, puerperio, congedi parentali. Adozione e affidamento. I congedi parentali. Licenziamento e dimissioni. Altri casi di sospensione del rapporto. La Cassa Integrazione guadagni. QUESTIONARIO XII 223 223 229 233 239 241 242 242 244 246 246 248 249 250 251 251 252 254 262 262 265 268 270 284 CAPITOLO XI L’ESTINZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO SEZIONE I DIMISSIONI E LICENZIAMENTO INDIVIDUALE 1. Introduzione. 2. La disciplina del recesso nel Codice civile. 3. Le dimissioni e la risoluzione consensuale del contratto di lavoro. 4. La legge delega n.183 del 10 dicembre 2014: il nuovo regime dei licenziamenti. 5. L’introduzione del principio di necessaria giustificazione del licenziamento. 6. Il licenziamento disciplinare 7. Requisiti formali e procedurali. 8. I licenziamenti illegittimi o ingiustificati: tutela obbligatoria, tutela di diritto comune e tutela reale: ambito applicativo alla luce della legge delega 183/2014 e del d.lgs. n.23 del 04 marzo 2015. 9. La tutela reintegratoria secondo la legge 92/12 (applicabile per i lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo n.23 del 04.03.2015). 10. L’offerta transattiva nei licenziamenti: le novità introdotte dal decreto legislativo n.23 del 04.03.2015. 11. Le altre norme del decreto legislativo n.23 del 04.03.2015. 12. Profili processuali. 12.1. I termini di impugnazione. 12.2. Il rito speciale. 12.3. L’onere della prova. 13. Area residuale del licenziamento libero. QUESTIONARIO SEZIONE II IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (TFR) 1. L’evoluzione normativa dell’istituto. 2. I criteri di calcolo. 3. Anticipazioni, Fondo di garanzia, indennità in caso di morte. 285 285 285 286 287 291 295 299 303 305 308 314 315 316 316 321 321 322 324 325 325 326 326 XIII 4. La devoluzione del TFR a forme di previdenza complementare. QUESTIONARIO CAPITOLO XII I LICENZIAMENTI COLLETTIVI E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI 329 332 333 1. 1.1 1.2. 1.3. 1.4. 1.5. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. I licenziamenti collettivi. I licenziamenti collettivi per riduzione di personale. I licenziamenti collettivi per messa in mobilità. La procedura di mobilità. Il sistema sanzionatorio. I licenziamenti collettivi dei dirigenti. I licenziamenti collettivi secondo il decreto legislativo n. 23 del 04.03.2015. Gli ammortizzatori sociali: la disciplina vigente. La mobilità. L’indennità di disoccupazione. L’assicurazione sociale per l’impiego (aspi), vigente fino al maggio 2015. I contratti di solidarietà. I lavori socialmente utili. Il contratto di reinserimento. I fondi bilaterali di solidarietà. Il prepensionamento. Gli ammortizzatori sociali in deroga. QUESTIONARIO 1. 1.1. 1.2. 2. 3. 3.1. 3.2. 4. XIV CAPITOLO XIII GARANZIE E TUTELE DEI DIRITTI DEL LAVORATORE Le garanzie dei crediti del lavoratore. La rivalutazione monetaria e gli interessi. I privilegi. Le rinunzie e le transazioni del lavoratore. La prescrizione e la decadenza. La prescrizione. La decadenza. La tutela giurisdizionale civile. 333 333 334 334 335 336 336 337 345 345 346 347 348 349 349 351 352 352 353 353 353 354 355 357 357 359 359 4.1. 5. 6. La conciliazione e l’arbitrato. La tutela amministrativa. La tutela penale. QUESTIONARIO CAPITOLO XIV IL PUBBLICO IMPIEGO 1. Definizione, caratteristiche ed evoluzione normativa del pubblico impiego. 2. L’ambito di applicazione della privatizzazione. 3. La costituzione del rapporto di lavoro. 4. Lo svolgimento del rapporto di lavoro: diritti e doveri del pubblico dipendente. 4.1. I diritti del pubblico dipendente. Il diritto allo svolgimento delle mansioni. 4.1.1. La dirigenza. 4.2. I doveri del pubblico dipendente. La responsabilità disciplinare. 5. Le tipologie contrattuali ed il ricorso alla flessibilità. 6. L’estinzione del rapporto di lavoro. 7. La mobilità. 8. Cenni sul riparto di giurisdizione. QUESTIONARIO PARTE II IL DIRITTO SINDACALE CAPITOLO I LIBERTÀ ED ORGANIZZAZIONE SINDACALE 1. 2. 3. 4. 5. 6. Il diritto sindacale: nozione. Breve cenni di storia del diritto sindacale. Le fonti del diritto sindacale. Il principio di libertà sindacale. L’associazione sindacale: natura giuridica e forme organizzative. La rappresentatività: nozione e criteri identificativi. 361 362 363 363 364 364 365 366 367 367 370 372 373 374 376 379 380 383 383 383 383 384 385 386 387 XV QUESTIONARIO CAPITOLO II L’ATTIVITÀ SINDACALE NEI LUOGHI DI LAVORO Le rappresentanze sindacali aziendali (r.s.a.) e le rappresentanze sindacali unitarie (r.s.u.). I diritti sindacali. L’attività sindacale nei luoghi di lavoro. La tutela dei rappresentanti sindacali. I diritti sindacali nel pubblico impiego La repressione della condotta antisindacale. La nozione di condotta antisindacale. Il procedimento giurisdizionale. QUESTIONARIO CAPITOLO III IL CONTRATTO COLLETTIVO 1. Il contratto collettivo di lavoro: legittimazione alla negoziazione e contenuto dell’accordo. 2. La struttura della contrattazione collettiva. 3. L’efficacia soggettiva del contratto collettivo. 4. L’efficacia oggettiva del contratto collettivo. 4.1. I rapporti tra contratto collettivo e contratto individuale. 4.2. I rapporti tra contratti collettivi di diverso livello. 4.3. I rapporti tra contratto collettivo e legge. 5. L’efficacia temporale del contratto collettivo. QUESTIONARIO CAPITOLO IV SCIOPERO E SERRATA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 6.1. 6.2. 1. 2. 3. 4. XVI Lo sciopero: natura e titolarità. I criteri classificatori: modalità di attuazione e finalità. I limiti interni ed i limiti esterni del diritto di sciopero. Effetti diretti dello sciopero sul rapporto di lavoro 388 389 389 392 393 394 395 396 396 398 399 400 400 401 401 403 403 404 405 405 406 407 407 408 408 409 5. Lo sciopero nei servizi pubblici essenziali. 6. La serrata. QUESTIONARIO CAPITOLO V IL DIRITTO SINDACALE NEL PUBBLICO IMPIEGO La contrattazione collettiva nel pubblico impiego: rapporti tra legge e contratto collettivo. I livelli, i soggetti ed il procedimento di contrattazione collettiva. Efficacia ed interpretazione del contratto collettivo. L’attività sindacale nel settore pubblico. QUESTIONARIO PARTE III IL DIRITTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1. 2. 3. 4. CAPITOLO I LA PREVIDENZA SOCIALE 1. Previdenza ed assistenza sociale. Il rapporto previdenziale come rapporto giuridico complesso: 2. struttura, soggetti, oggetto. 3. Il rapporto contributivo. 3.1. I contributi: natura giuridica e tipologie. 3.2. La quantificazione dell’obbligo contributivo. 4. Il rapporto erogativo o previdenziale in senso stretto. 5. Il principio di automaticità. La prescrizione dei crediti contributivi e le conseguenze di 6. irregolarità ed omissioni contributive. 7. Ricongiunzione e totalizzazione. QUESTIONARIO 410 411 412 413 413 414 415 416 416 417 419 419 421 423 423 424 425 425 426 427 428 XVII CAPITOLO II LA TUTELA PER LA VECCHIAIA, L’INVALIDITÀ, I SUPERSTITI 1. La gestione dell’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti. 2. La pensione di vecchiaia. 2.1. I requisiti di accesso. 2.2. I sistemi di calcolo: il sistema retributivo e quello contributivo. 2.3. Trattamento minimo, perequazione automatica e contributo di solidarietà. 3. La pensione di anzianità e la pensione anticipata. 4. Invalidità ed inabilità. 5. I trattamenti ai superstiti. QUESTIONARIO CAPITOLO III LA TUTELA PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Premessa. L’ambito di applicazione della tutela. L’infortunio sul lavoro. Le malattie professionali. Le prestazioni previdenziali erogate. La responsabilità del datore di lavoro. QUESTIONARIO CAPITOLO IV LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE 1. I tre pilastri del sistema previdenziale. La previdenza complementare. 2. I fondi pensione. 3. Fase di accumulo e fase di erogazione delle prestazioni. 4. Il regime delle anticipazioni. 5. La portabilità delle forme pensionistiche complementari. XVIII 429 429 430 430 432 433 433 434 435 436 438 438 438 439 443 444 445 445 447 447 447 448 449 449 QUESTIONARIO 450 CAPITOLO V LA TUTELA PER LA FAMIGLIA 1. 2. 3. 4. Il fondamento costituzionale della tutela per la famiglia. L’assegno per il nucleo familiare. Gli assegni familiari. Le prestazioni a sostegno della genitorialità: rinvio. QUESTIONARIO CAPITOLO VI L’ASSISTENZA SOCIALE 1. 2. 2.1. 2.2. 2.3. 2.4. 3. Il sistema integrato di interventi e servizi sociali. Le singole prestazioni assistenziali. La carta acquisti o social card. L’assegno sociale. Le misure a sostegno degli invalidi civili. Le misure a sostegno della famiglia e della natalità. L’accertamento tecnico preventivo previdenziale. QUESTIONARIO INDICE ANALITICO 451 451 451 452 453 453 454 454 455 455 455 456 458 458 461 462 XIX CAPITOLO III ‐ LA COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO l’oggetto di esso riguarda la prova di mansioni per le quali già vi è stata la verifica anche se queste sono state diversamente denominate. In particolare si è affermato che “nel lavoro subordinato, il patto di prova tutela l’interesse di entrambe le parti a sperimentarne la convenienza, sicché è illegittimamente stipulato ove la suddetta verifica sia già intervenuta, con esito positivo, per le stesse mansioni, ancorché diversamente denominate, e per un congruo lasso di tempo, a favore dello stesso datore di lavoro o di un precedente datore di lavoro‐ appaltatore, titolare del medesimo appalto”(massima tratta da Italgiureweb). 5. IL CONTRATTO INVALIDO E LA PRESTAZIONE DI FATTO. Il contratto è affetto da nullità per (art. 1418 c.c.): • violazione di norme imperative; • mancanza degli elementi essenziali, illiceità della causa, illiceità dei motivi nel caso dell’art. 1345 c.c., mancanza nell’oggetto dei requisiti di cui all’art. 1346 c.c.; • negli altri casi stabiliti dalla legge. È invece annullabile in caso di: • incapacità d’agire (art. 1425 c.c.); • errore, violenza o dolo (art. 1427 c.c.). All’attività lavorativa prestata sulla scorta di un contratto invalido si applica l’art. 2126 c.c. Tale norma prevede che vengano fatti salvi gli effetti del contratto di lavoro invalido per il periodo in cui il rapporto ha avuto esecuzione: il legislatore assicura quindi al lavoratore i diritti economici e previdenziali acquisiti grazie alla prestazione svolta. Qualora, però, la nullità derivi dall’illiceità dell’oggetto o della causa (ad es., perché l’attività lavorativa è in sé illecita), al lavoratore non sarà garantita la retribuzione corrispondente all’attività prestata, ma, al più, gli sarà corrisposto un indennizzo da ingiustificato arricchimento ex art. 2041 c.c. Il regime eccezionale dell’art. 2126, co. 1 trova comunque applicazione se l’illiceità scaturisce dalla violazione di norme poste a tutela del lavoratore, della sua persona e della sua professionalità: è il caso, sopra ricordato, delle attività svolte da soggetti al di sotto dell’età minima legale, che avranno in ogni modo diritto alla retribuzione, nonostante il contratto dagli stessi concluso sia viziato dall’illiceità dell’oggetto. In caso di attività lavorative espletate senza accordo preventivo, è opportuno 109 PARTE I ‐ IL DIRITTO DEL LAVORO distinguere: • se l’attività è ex post accettata dal datore di lavoro, la giurisprudenza tende a presumere il consenso di quest’ultimo ed a ritenere, salvo prova contraria, che il contratto sia stato concluso per fatti concludenti; • se la prestazione è posta in essere ad insaputa o contro la volontà del datore di lavoro, al lavoratore potrà al più spettare un indennizzo ex art. 2041 c.c. A) l’art.2126 c.c. secondo la più recente giurisprudenza. La Cassazione ha di recente affermato che il 2126 si applica anche nel pubblico impiego. In particolare la Suprema Corte, con la decisione n.991 del 20.01.2016, ha affermato che “La disposizione di cui all’art. 2126 c.c. ha applicazione generale e riguarda tutte le ipotesi di prestazione di lavoro alle dipendenze di una Pubblica Amministrazione, salvo l’ipotesi in cui l’attività svolta risulti illecita perché in contrasto con norme imperative attinenti all’ordine pubblico e poste a tutela di diritti fondamentali della persona” (massima tratta da Leggi d’Italia). In altra decisione la Cassazione, con la sentenza n.18540 del 21.09.2015, ha affermato che “In tema di prestazioni lavorative rese dal lavoratore extracomunitario privo del permesso di soggiorno, l’illegittimità del contratto per la violazione di norme imperative (art. 22 del T.U. immigrazione) poste a tutela del prestatore di lavoro (art. 2126 c.c.), sempre che la prestazione lavorativa sia lecita, non esclude l’obbligazione retributiva e contributiva a carico del datore di lavoro, in coerenza con la razionalità complessiva del sistema che vedrebbe altrimenti alterate le regole del mercato e della concorrenza ove si consentisse a chi viola la legge sull’immigrazione di fruire di condizioni più vantaggiose rispetto a quelle cui è soggetto il datore di lavoro che rispetti la disciplina in tema di immigrazione”(massima tratta da Italgiureweb). Da queste decisione si evince la perfetta applicazione ai casi di specie delle disposizioni previste dall’art.2126. Questa norma si pone in funzione protettiva del prestatore di lavoro, al fine di garantire allo stesso la titolarità dei diritti nascenti dal contratto invalido e dal rapporto che ne scaturisce per effetto della sua esecuzione. LA GIURISPRUDENZA PIÙ SIGNIFICATIVA ◙ La mancanza dei requisiti soggettivi in capo al lavoratore La giurisprudenza è dell’avviso che l’illiceità della causa o dell’oggetto non ricorra in ogni ipotesi di violazione di norma imperativa, ma nei soli casi di contrasto con 110 CAPITOLO III ‐ LA COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO i principi fondamentali di ordine pubblico. Pertanto, “il rapporto di lavoro subordinato concluso con chi sia privo di abilitazione necessaria per l’esercizio di una determinata professione (nella specie, quella di biologo presso un laboratorio di analisi cliniche) è nullo per violazione di norme imperative ma, conformemente al disposto dell’art. 2126 cod. civ., tale nullità non produce effetto per il periodo di esecuzione del rapporto stesso ed a maggior ragione ove, nel corso del rapporto, sia stata conseguita, da parte del lavoratore, la necessaria abilitazione.” (Cass. civ., sez. lav., 24 ottobre 2008, n. 25756) 6. IL CONTRASTO AL LAVORO SOMMERSO: MISURE E SANZIONI. Con la nozione di lavoro sommerso od irregolare ci si riferisce a tutti quei rapporti lavorativi inesistenti per i competenti uffici pubblici, svolti senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale – contributiva e per i quali ai lavoratori sono solitamente riconosciuti trattamenti economici e normativi inferiori agli standard di legge e contrattuali (BIAGI). Nel difficile intento di contrastare tale fenomeno, il legislatore ha introdotto diversi strumenti ed istituti: • la comunicazione anticipata di instaurazione del rapporto di lavoro ai Centri per l’impiego, corredata da una sanzione amministrativa pecuniaria (c.d. maxisanzione) tra i 1500 e i 12000 euro a lavoratore: art. 9 bis, l. 28 novembre 1996, n. 608 (cap. III, sez. III, par. 12); • la sospensione dell’attività (e l’interdizione dalla contrattazione e dalle gare pubbliche) dell’impresa che occupi personale in nero in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, art. 14, d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81; • l’obbligo di tenuta del libro unico del lavoro, in cui l’imprenditore, salvo il datore di lavoro domestico, deve iscrivere tutti i lavoratori (subordinati, parasubordinati ed associati in partecipazione) ed indicarne dati identificativi, compensi, calendario delle presenze e delle ferie (artt. 39 – 40, d.l. 25 giugno 2008, n. 112, conv. in l. 6 agosto 2008, n. 233). Con il libro unico del lavoro (detto anche LUL) vi è una notevole semplificazione degli adempimenti relativi alla gestione del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro deve procedere mensilmente ad aggiornarlo e deve essere conservato per cinque anni dalla data dell’ultima registrazione e deve essere conservato presso la sede legale del datore di lavoro in modo da poter essere esibito ogniqualvolta venga richiesto dall’autorità di vigilanza. Proprio per questo si prevede che la mancata tenuta del libro unico del lavoro presso la sede legale dell’impresa comporta il pagamento di una sanzione amministrativa. 111 PARTE I ‐ IL DIRITTO DEL LAVORO La compilazione del libro unico del lavoro consente al datore di lavoro di consegnare al lavoratore le scritturazioni effettuate nel libro unico del lavoro sostituendo, in tal modo, la consegna della busta paga al lavoratore. L’art.15 del D.lgs. n.151 del 14 settembre 2015 prevede che siano unificati presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali tutti i documenti “aziendali” attraverso la tenuta, in modalità telematica, del libro unico del lavoro. Tale attività costituisce il primo nucleo del cd. “Fascicolo dell’azienda”, previsto all’articolo 17 del decreto legislativo succitato, che si arricchisce con le informazioni provenienti dalle comunicazioni obbligatorie. La legge n. 9 del 2014, che ha convertito il D.L. n. 145 del 2013, ha previsto una maggiorazione delle sanzioni amministrative (con un aumento del 30%) riguardanti l’occupazione dei lavoratori a “nero”, la violazione della disciplina in materia di durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali, nonché una maggiorazione delle “somme aggiuntive” da versare ai fini della revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art.14 del D.lgs. n.81 del 2008. Questo nuovo regime sanzionatorio si applicherà soltanto per le violazioni che verranno commesse dopo l’entrata in vigore della legge. Da ultimo la legge 183 del 10 dicembre 2014 intende implementare il contrasto al lavoro cd. “nero” (ossia privo di regolarizzazione) sia semplificando le forme contrattuali che disciplinano i rapporti di lavoro che rafforzando l’attività di vigilanza da parte degli organi preposti (Ministero del Lavoro e gli enti previdenziali). In particolare l’articolo 1, co. 7 lett. l), prevede la“razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento ovvero attraverso l’istituzione, ai sensi dell’art. 8 del d.lgs. 30 luglio 1999, n.300, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, di una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l’integrazione in un’unica struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Inps e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale”. La legge delega, quindi, intende incrementare l’attività di vigilanza con la creazione di una unica agenzia del lavoro al fine razionalizzare e semplificare le attività di ispezione e garantire, in tal modo, una azione di contrasto maggiormente efficiente ed efficace al grave fenomeno del lavoro sommerso. In attuazione della legge delega è stato emanato il decreto legislativo n.149 del 14 settembre 2015 il quale ha istituito l’ispettorato nazionale del lavoro. L’ispettorato nazionale del lavoro nasce “al fine di razionalizzare e semplificare l’attività di vigilanza in 112 CAPITOLO III ‐ LA COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO materia di lavoro e legislazione sociale, nonché al fine di evitare la sovrapposizione di interventi ispettivi” (art.1, comma 1, del d.lgs. 149 del 2015). A) Funzioni e compiti dell’Ispettorato nazionale del Lavoro L’Ispettorato ha personalità di diritto pubblico e ha autonomia di bilancio e autonomi poteri per la determinazione delle norme concernenti la propria organizzazione ed il proprio funzionamento (potestà regolamentare). Gli organi dell’Ispettorato sono: 1) il direttore generale che ne ha la rappresentanza legale; 2) il consiglio di amministrazione 3) il collegio dei revisori (art.3 del D.lgs. cit.). La principale funzione dell’Ispettorato nazionale, risiede nel coordinamento, sulla base di direttive emanate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria. A tal fine, l’Ispettorato definisce tutta la programmazione ispettiva e le specifiche modalità di A tal fine, l’Ispettorato definisce tutta la programmazione ispettiva e le specifiche modalità di accertamento e detta le linee di condotta e le direttive di carattere operativo per tutto il personale ispettivo (compreso quello in forza presso INPS e INAIL). Per rafforzare la programmazione dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato, si prevede l’obbligo per l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle entrate di mettere a disposizione dell’Ispettorato, anche attraverso l’accesso a specifici archivi informatici, dati e informazioni, sia in forma analitica che aggregata. Al fine di rafforzare l’azione di coordinamento con altri organi preposti alla vigilanza si incentiva: ‐ la stipula di appositi protocolli, anche con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale onde assicurare l’uniformità di comportamento ed una maggiore efficacia degli accertamenti ispettivi, evitando la sovrapposizione degli interventi; ‐ l’obbligo per ogni altro organo di vigilanza che svolge accertamenti in materia di lavoro e legislazione sociale di raccordarsi con l’Ispettorato. Si prevede altresì che a causa del progressivo accentramento di tutte le funzioni ispettive presso l’Ispettorato nazionale del Lavoro, il personale ispettivo di INPS e INAIL è inserito in un ruolo ad esaurimento dei predetti Istituti con il mantenimento del trattamento economico e normativo in vigore e non potrà essere sostituito dagli Istituti (art.7 del d.lgs. cit.). Pertanto, il reclutamento del personale ispettivo, dall’entrata in vigore dei decreti attuativi, sarà riservato esclusivamente all’ispettorato del lavoro. 113