Il Settore Legno-Arredo di Treviso e Pordenone: analisi, prospettive e nuove leve per competere Pio De Gregorio Responsabile Corporate Value Analysis Anna Tugnolo Senior Analyst 27 gennaio 2017 Disclaimer Il presente documento è stato redatto da UBI Banca – Unione di Banche Italiane SpA (“UBI Banca”). Le informazioni e i dati contenuti nel presente documento hanno finalità meramente illustrativo e sono pubblicati esclusivamente a scopo meramente informativo. In particolare, il presente documento non può in nessun modo essere considerato come una ricerca e/o una consulenza in materia di investimenti, un’offerta d’acquisto o di vendita o una sollecitazione all’acquisto, alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari eventualmente citati, o come un invito ad effettuare operazioni di qualsiasi tipo. UBI Banca segnala che non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le informazioni e i dati qui contenuti. 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Il presente documento non può essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, ovvero pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza la preventiva autorizzazione scritta di UBI Banca. ‹N› Corporate Value Analysis Struttura della presentazione Sezione 1. Quadro macroeconomico, struttura del settore dell’arredamento italiano e previsioni di crescita Sezione 2. Risultati del sondaggio sugli orientamenti strategici delle imprese di Treviso e Pordenone Sezione 3. Analisi economico-finanziaria dell’aggregato delle imprese di Treviso e Pordenone ‹N› Corporate Value Analysis Struttura della presentazione Sezione 1. Quadro macroeconomico, struttura del settore dell’arredamento italiano e previsioni di crescita 1.1. L’economia mondiale e italiana ‹N› Corporate Value Analysis L’economia mondiale Commercio mondiale e Prodotto Interno Lordo Evoluzione storica e prospettica del Commercio Mondiale Evoluzione storica e prospettica del PIL mondiale 2012 2013 2014 2015 2016F 2017F 2018F 2019F 2020F 2012 2013 2014 2,8 3,5 3,8 2015 2016F 2017F 2018F 2019F 2020F 2,6 2,3 3,8 4,2 4,2 4,3 Mondo P. Avanzati P. Emergenti 3,5 1,2 5,3 3,3 1,2 5,0 3,4 1,9 4,6 Fonte: Thomson Reuters Datastream, stime FMI ottobre 2016 ‹N› Corporate Value Analysis 3,2 2,1 4,0 3,1 1,6 4,2 3,4 3,6 1,8 1,8 4,6 4,8 3,7 1,8 5,0 3,7 1,7 5,1 La congiuntura economica mondiale Il sondaggio di McKinsey presso i capitani d’impresa Potenziali rischi per la crescita economica mondiale nei prossimi 12 mesi Politiche dell’amministrazione Trump, esito elezioni in Francia e Germania, Brexit sono aree di incertezza per l’evoluzione del quadro geopolitico ed economico globale. A ciò si aggiunge il rallentamento della dinamica del commercio mondiale. Fonte: McKinsey&Company ‹N› Corporate Value Analysis La congiuntura economica mondiale Il prezzo delle materie prime Indici CRB delle materie prime Petrolio 120 120 Industriali 110 100 Stime FMI 2017: +17,9% (US$ 63 / barile) 100 US$ / barile 90 80 80 60 Petrolio 40 20 ‹N› Corporate Value Analysis gen-17 ott-16 lug-16 apr-16 ott-15 gen-16 lug-15 apr-15 ott-14 gen-15 lug-14 apr-14 ott-13 Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Thomson Reuters Eikon gen-14 lug-13 apr-13 ott-12 0 gen-13 gen-17 lug-16 ott-16 apr-16 gen-16 lug-15 ott-15 apr-15 gen-15 lug-14 ott-14 apr-14 ott-13 gen-14 lug-13 apr-13 ott-12 gen-13 lug-12 apr-12 gen-12 60 lug-12 Alimentari apr-12 70 gen-12 indici base 100 Totale L’economia italiana Il Prodotto Interno Lordo Italia - Prodotto Interno Lordo e sue componenti (variazioni % annue - storiche e previsioni Istat) 2013 2014 2015 2016* 2017F PIL -1,7 0,1 0,7 0,8 0,9 Consumi delle famiglie -2,5 0,4 1,5 1,2 1,1 Consumi della P.A. -0,3 -0,9 -0,6 0,6 0,3 Investimenti -6,6 -3,0 1,3 2,0 2,7 Esportazioni 0,7 2,9 4,3 1,6 2,7 Importazioni -2,4 3,3 6,0 2,4 3,8 * provvisorio Fonte: Thomson Reuters Eikon e stime Istat – novembre 2016 ‹N› Corporate Value Analysis Struttura della presentazione Sezione 1. Quadro macroeconomico, struttura del settore dell’arredamento italiano e previsioni di crescita 1.1. L’economia mondiale e italiana 1.2. Il settore italiano del mobile ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Dimensioni del settore Valore della produzione, saldo commerciale e mercato interno, 2012-2016 2012 2013 2014 2015* 2016* 19.494.842 19.536.556 20.100.455 20.542.665 21.056.232 Importazioni ('000 euro) 1.604.717 1.580.148 1.759.269 1.921.428 2.007.465 Esportazioni ('000 euro) 8.164.399 8.367.251 8.642.565 9.206.127 9.257.539 Saldo commerciale ('000 euro) 6.559.682 6.787.103 6.883.296 7.284.699 7.250.074 12.935.160 12.749.453 13.217.159 13.257.966 13.806.158 0,2% -1,5% 2,5% 3,5% -1,4% 2,9% 11,3% 3,3% 1,4% 3,7% 2,2% 9,2% 6,5% 5,8% 0,3% 2,5% 4,5% 0,6% -0,5% 4,1% Valore della produzione ('000 euro) Mercato interno ('000 euro) Tassi di variazione annua Valore della produzione Importazioni Esportazioni Saldo commerciale Mercato interno *stime UBI Banca Il valore della produzione è costantemente cresciuto a partire dal 2012 grazie al traino delle esportazioni e, più recentemente, anche del mercato interno. Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Dimensioni del settore Numero delle imprese Valore della produzione ('000 euro) Costo delle materie prime e servizi ('000 euro) Costo del personale ('000 euro) MOL ('000 euro) Investimenti ('000 euro) Dipendenti 2012 19.332 19.288.195 14.364.461 3.747.526 1.176.208 411.330 147.163 Dati di struttura e redditività Fatturato per impresa ('000 euro) Fatturato per dipendente ('000 euro) Costo del personale per dipendente ('000 euro) Costo delle materie prime e servizi in % del fatturato Costo del personale in % del fatturato MOL in % del fatturato Investimenti in % del fatturato Tassi di variazione annua Fatturato Costo delle materie prime e servizi Costo del personale MOL Investimenti Dipendenti 997,7 131,1 25,5 74,5% 19,4% 6,1% 2,1% 2013 18.773 19.469.635 14.363.257 3.708.240 1.398.138 390.334 142.619 2016* 18.427 20.940.165 15.257.159 3.975.501 1.707.505 429.882 139.999 1102,6 146,8 27,0 73,6% 18,4% 8,0% 1,8% 1108,7 148,7 28,0 73,2% 18,8% 8,0% 2,1% 1136,4 149,6 28,4 72,9% 19,0% 8,2% 2,1% 0,9% 0,0% -1,0% 18,9% -5,1% -3,1% 2,7% 2,4% -0,9% 14,9% -7,7% -4,5% 2,2% 1,7% 4,5% 1,5% 18,3% 0,9% 2,5% 2,0% 3,5% 4,8% 0,9% 1,9% Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat Corporate Value Analysis 2015* 18.427 20.429.429 14.960.455 3.839.496 1.629.478 425.953 137.353 1037,1 136,5 26,0 73,8% 19,0% 7,2% 2,0% *stime UBI Banca ‹N› 2014 18.130 19.989.657 14.710.119 3.673.769 1.605.769 360.138 136.185 Il settore italiano del mobile nel contesto europeo Confronto dimensionale in base al numero degli addetti per impresa Numero di imprese 2008 2009 2010 Unione Europea Germania 2011 2012 2013 126.000 123.774 119.921 2014 8.243 6.458 9.126 9.070 9.316 8.905 11.053 Francia 14.200 12.199 12.592 12.052 12.288 12.424 9.223 Italia 23.761 21.825 20.567 18.883 19.332 18.773 18.130 Polonia 10.790 14.692 14.336 14.421 14.295 14.390 14.802 6.397 6.384 6.207 6.130 6.130 6.019 5.937 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 1.000.000 998.700 971.600 146.958 141.984 142.373 144.089 142.679 62.240 71.297 56.872 54.593 49.993 UK Fonte: Eurostat Numero di addetti • Dal 2008 al 2014 il numero delle imprese italiane è diminuito del 23,7%. Nello stesso periodo il numero delle imprese è cresciuto del 34% in Germania e del 37% in Polonia. • Dal 2008 al 2014 in Italia il numero degli addetti del settore è diminuito del 28,2%. Nello stesso periodo gli addetti sono calati del 6,3% in Germania, mentre sono cresciuti del 1,5% in Polonia. •Il numero di addetti per impresa resta modesto sia a livello nazionale che europeo, a conferma del fatto che nel settore operano moltissime imprese con struttura poco più che artigianale. Unione Europea Germania 152.275 134.849 Francia Italia 189.707 175.142 163.744 149.841 147.163 142.619 136.185 Polonia 158.893 165.043 158.800 154.974 151.693 150.716 161.187 95.847 94.067 67.884 81.282 86.420 83.384 70.940 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 8,2 8,1 8,1 18,5 20,9 16,1 15,7 15,3 16,2 4,9 5,9 4,6 4,4 5,4 8,0 8,0 8,0 7,9 7,6 7,6 7,5 UK Fonte: Eurostat Numero di addetti per impresa Unione Europea Germania Francia Italia Polonia 14,7 11,2 11,1 10,7 10,6 10,5 10,9 UK 15,0 14,7 10,9 13,3 14,1 13,9 11,9 Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Eurostat ‹N› Corporate Value Analysis 12,9 Il settore italiano del mobile nel contesto europeo Confronto dimensionale in base ai ricavi per impresa Numero di imprese 2008 2009 2010 Unione Europea Germania 2011 2012 2013 126.000 123.774 119.921 2014 8.243 6.458 9.126 9.070 9.316 8.905 11.053 Francia 14.200 12.199 12.592 12.052 12.288 12.424 9.223 Italia 23.761 21.825 20.567 18.883 19.332 18.773 18.130 Polonia 10.790 14.692 14.336 14.421 14.295 14.390 14.802 6.397 6.384 6.207 6.130 6.130 6.019 5.937 2008 2009 2010 2014 UK Fonte: Eurostat Ricavi aggregati • In Italia, nel periodo dal 2008 al 2014, a fronte del calo del 23,7% del numero delle imprese, è stato registrato una flessione del 23% dei ricavi aggregati del settore. Pertanto i ricavi medi per impresa sono rimasti sostanzialmente stabili. m ilioni di euro Unione Europea Germania Francia Italia Polonia UK 2011 2012 2013 94.000,0 93.345,2 91.655,9 22.982,4 18.323,6 19.755,8 20.321,8 21.264,9 20.224,3 20.587,5 8.865,5 7.797,5 7.890,3 7.910,4 7.678,6 7.428,4 7.554,5 25.811,2 21.471,5 21.566,9 20.255,6 19.494,8 19.536,6 19.861,9 7.853,1 6.610,6 6.668,7 7.520,7 7.119,9 7.766,4 8.717,7 11.546,6 7.659,6 8.261,8 7.443,1 8.143,5 8.222,7 9.215,9 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 746,0 754,2 764,3 2.788,1 2.837,3 2.164,8 2.240,6 2.282,6 2.271,1 Fonte: Eurostat • In Germania il numero delle imprese è cresciuto più dei ricavi aggregati, per cui i ricavi per impresa hanno segnato una contrazione, pur rimanendo i più alti a livello europeo. Ricavi per impresa m igliaia di euro Unione Europea Germania • Anche la dimensione economica media delle imprese è comunque modesta tanto a livello nazionale che europeo. Francia Italia Polonia UK 624,3 639,2 626,6 656,4 624,9 597,9 819,1 1.086,3 983,8 1.048,6 1.072,7 1.008,4 1.040,7 1.095,5 727,8 449,9 465,2 521,5 498,1 539,7 589,0 1.805,0 1.199,8 1.331,0 1.214,2 1.328,5 1.366,1 1.552,3 Fonte: Eurostat Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Eurostat ‹N› Corporate Value Analysis 1.862,6 Il settore italiano del mobile nel contesto europeo Confronto della redditività operativa lorda Valore aggiunto in % del valore della produzione 2008 2009 2010 2011 Unione Europea 2012 2013 31,9 32,3 2014 Germania 31,4 34,0 35,3 33,3 33,9 34,6 34,7 Francia 34,0 35,3 34,9 33,0 34,0 32,5 30,1 Italia 25,8 27,2 23,6 26,4 25,2 26,2 26,3 Polonia 28,8 29,6 31,3 28,5 27,2 28,6 28,8 UK 41,2 38,2 40,8 41,4 41,9 42,0 38,6 2011 2012 2013 2014 Fonte: Eurostat Costo del personale in % del valore della produzione • Rispetto agli altri Paesi considerati, il settore italiano del mobile presenta il valore aggiunto più basso in % del valore della produzione. • Tuttavia il costo del personale in % del valore della produzione in Italia è il più basso, ad eccezione soltanto della Polonia. • Pertanto nel 2014 il margine operativo lordo in % del valore della produzione del settore italiano del mobile era in linea con quello rilevato in Germania e nettamente più alto di quello francese. UK e Polonia presentavano invece dei valori superiori. 2008 2009 2010 24,0 23,8 23,7 23,7 26,8 26,4 25,2 25,0 26,6 26,2 Unione Europea Germania Francia 29,9 30,1 29,1 30,6 29,4 27,6 Italia 18,0 20,3 19,4 19,6 19,2 19,1 18,3 Polonia 17,5 16,2 17,9 16,6 17,5 16,6 16,8 UK 26,3 25,2 23,8 27,3 25,9 25,2 26,7 2010 2011 2012 2013 2014 7,6 7,7 8,2 Fonte: Eurostat Margine operativo lordo (EBITDA) % dei ricavi 2008 2009 Unione Europea Germania 7,4 6,9 8,6 7,9 8,6 7,6 8,1 Francia 5,5 4,8 4,2 3,5 2,9 2,8 2,3 Italia 7,7 6,8 4,2 6,8 6,0 7,2 8,1 Polonia 10,8 13,2 12,8 11,3 9,0 11,3 11,4 UK 13,9 12,2 16,3 13,3 15,1 15,7 11,6 Fonte: Eurostat Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Eurostat ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile nel contesto europeo Confronto della produttività del lavoro corretta per il costo del personale Valore aggiunto per addetto (Apparent labour productivity) m igliaia di euro 2008 2009 2010 Unione Europea Germania 45,7 44,3 Francia 2011 2012 2013 28 29 29 2014 45,9 46,1 48,9 46,2 47,9 38,8 32,5 39,7 39,8 42,7 Italia 34,5 32,8 30,7 35,5 33,5 35,8 38,8 Polonia 13,6 11,8 12,6 13,1 11,9 13,9 14,8 UK 46,2 29,1 47,9 35,8 37,3 38,7 48,6 2009 2010 2011 2012 2013 2014 23,3 23,9 23,9 Fonte: Eurostat • In Italia, nel periodo dal 2008 al 2014, il valore aggiunto per addetto è cresciuto in linea con il costo del personale per dipendente. Pertanto la produttività del lavoro, corretta per il costo del personale, è rimasta stabile. Costo del personale per dipendente m igliaia di euro 2008 Unione Europea Germania Italia Polonia • In Germania nello stesso periodo il costo del personale per dipendente ha segnato una crescita lievemente più alta rispetto al valore aggiunto per addetto, ragion per cui la produttività del lavoro corretta per il costo del lavoro è leggermente calata. 36,4 36,5 37,1 38,8 37,9 39,0 39,0 38,9 32,5 42,0 42,8 43,7 29,9 30,1 30,4 32,4 31,2 32,0 33,1 9,1 7,2 8,0 8,5 8,6 9,0 9,6 UK 30,2 19,9 30,5 24,2 23,8 24,0 34,4 2011 2012 2013 2014 119 120 122 125,7 124,1 126,0 121,9 122,7 99,7 100,1 94,7 93,0 97,7 Fonte: Eurostat Valore aggiunto per addetto/Costo del personale per dipendente 2008 2009 125,6 121,5 Francia Italia 115,6 108,9 100,9 109,6 107,1 111,9 117,1 Polonia 150,5 163,4 156,7 154,2 138,4 154,2 154,6 UK 152,7 146,3 157,3 147,8 156,9 161,5 141,3 Fonte: Eurostat Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Eurostat ‹N› Corporate Value Analysis 2010 Unione Europea Germania • Tuttavia nel 2014 in Italia la produttività del lavoro corretta per il costo del personale risultava più alta solo di quella francese. 36,4 Francia Il settore italiano del mobile Indici del fatturato Indici del fatturato totale, domestico ed estero del settore del mobile (var. % annua sulla media mobile a 6 mesi) 120 indici base 100 su mm 12 mesi 110 +10% 100 90 -12% Fatturato Totale 80 -22% Fatturato Domestico 70 Fatturato Estero lug-16 feb-16 set-15 apr-15 nov-14 giu-14 gen-14 ago-13 mar-13 ott-12 mag-12 dic-11 lug-11 feb-11 set-10 apr-10 nov-09 giu-09 gen-09 ago-08 mar-08 ott-07 mag-07 dic-06 lug-06 feb-06 set-05 apr-05 nov-04 giu-04 gen-04 ago-03 mar-03 ott-02 60 Nel corso degli ultimi 15 anni il fatturato del settore italiano del mobile è calato del 12% dal momento che la crescita del fatturato estero ha compensato solo in parte il calo del fatturato interno. Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Thomson Reuters Eikon ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Suddivisione del fatturato tra domestico ed estero Evoluzione del valore del fatturato totale e breakdown tra fatturato domestico ed estero (miliardi di euro) Incidenza sul fatturato totale miliardi di euro Variazione 2011-2016 -1,7 +1,1 -2,8 * Stimato sulla base dei dati fino ad ottobre 2016 Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Il ‘Bonus Mobili 2017’: requisiti ed importo Nella bozza della Legge di Bilancio 2017 è stato confermato il bonus mobili per il 2017. Permetterà di acquistare arredi e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica fino a una spesa massima di 10mila euro, “finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione”. Chi usufruisce del Bonus ristrutturazioni al 50% (tetto di spesa massimo 96.000) potrà usufruire nel 2017 anche del Bonus Mobili ed Elettrodomestici al 50%, con un limite di spesa pari a 10.000 euro. I requisiti della spesa per i quali si potrà richiedere il Bonus mobili 2017 sono: acquisto di mobili ed elettrodomestici in concomitanza con interventi di ristrutturazione che rientrino nel ‘bonus ristrutturazioni’; acquisto di arredi e mobili ad incasso dal 1° gennaio 2017; acquisto di elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) e apparecchiature con etichetta energetica dal 1° gennaio 2017. Il ‘bonus arredi’ viene riconosciuto per le spese documentate e sostenute nel 2017, purché mobili ed elettrodomestici siano finalizzati all’arredo di un immobile oggetto di interventi di ristrutturazione, i cui relativi lavori siano iniziati a partire dal 1° gennaio 2016. Il ‘bonus mobili’ ha avuto un successo importante tra gli italiani: nel 2015, l’ammontare di spesa è stato di circa 1,1 miliardi di euro. Si stima che per l’anno 2017 l’agevolazione fiscale possa portare ad un ammontare di spesa di circa 1,7 miliardi di euro. Fonte: Il Sole 24 Ore e fonti varie ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Investimenti in costruzioni in Italia Indici degli investimenti in costruzione in Italia per comparti (base 2000 = 100) Il comparto della manutenzione straordinaria delle abitazioni ha registrato un aumento costante degli investimenti nel corso dell’ultimo decennio. Gli investimenti in nuove abitazioni sono sempre diminuiti a partire dal 2007 anche se con velocità minore negli ultimi due anni. Fonte: ANCE ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Compravendite di abitazioni in Italia Numero - migliaia L’ANCE prevede che nel 2017 proseguirà in Italia la ripresa delle compravendite di unità immobiliari ad uso abitativo, anche se la crescita delle transazioni dovrebbe essere lievemente inferiore a quella rilevata nel 2016. Fonte: ANCE ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Investimenti in costruzioni in Italia Investimenti per comparto nel 2007 Investimenti per comparto nel 2016 Fonte: ANCE ‹N› Corporate Value Analysis Il mercato mondiale del mobile Suddivisione dei consumi mondiali tra paesi ad alto reddito e paesi a medio/basso reddito Suddivisione dei consumi mondiali di mobili tra Paesi ad alto reddito e Paesi a medio/basso reddito 90% 80% Paesi ad alto reddito 70% 60% 50% 40% 30% Paesi a medio/basso reddito 20% 10% 0% 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013* 2014* 2015* *stime UBI Banca Il valore dei consumi di mobili nei Paesi a medio/basso reddito è pari a quello registrato nei Paesi ad alto reddito. Fonte: CSIL ‹N› Corporate Value Analysis Il mercato mondiale del mobile Dinamica dei consumi pro-capite dei paesi ad alto reddito e dei paesi e medio/basso reddito Evoluzione dei consumi pro-capite dei Paesi ad alto reddito e dei Paesi a medio/basso reddito 450 400 indice base 100 350 Paesi a medio/basso reddito 300 250 200 150 100 Paesi ad alto reddito 50 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013* 2014* 2015* *stime UBI Banca Il valore pro-capite dei consumi di mobili nei Paesi ad alto reddito è stagnante, mentre è fortemente cresciuto nei Paesi a medio/basso reddito. Tuttavia negli ultimi anni questa dinamica di crescita appare rallentata. Fonte: CSIL ‹N› Corporate Value Analysis Il mercato mondiale del mobile Quote di mercato degli esportatori italiani Emergenti Lontani Maturi Lontani Emergenti Vicini Maturi Vicini Evoluzione delle quote di mercato degli esportatori italiani di mobili per aree geografiche di destinazione 2010-2013 2014 2015 Area Euro 11,0 9,9 9,5 Altri Europa 11,0 10,9 10,6 Emergenti Europa 18,1 15,3 13,2 Paesi Mena 11,3 11,0 12,0 N. America, Oceania e Israele 2,6 2,8 2,6 Maturi Asia 3,6 3,1 2,8 Emergenti Asia 4,9 5,4 6,1 Africa Meridionale 5,0 4,4 3,9 America Latina 3,8 3,5 3,3 Fonte: ICE-Prometeia ‹N› Corporate Value Analysis Il mercato mondiale del mobile Previsioni di crescita del mercato mondiale Il mercato mondiale del mobile nel 2017 (variazioni % a prezzi costanti) 4,0% 3,6% 2,8% 3,0% 2,7% Tasso variazione annua 2,0% 2,0% 1,5% 1,0% 1,0% 0,0% -1,0% -1,0% -2,0% Sud America EU 28 + Norvegia Svizzera e Islanda Europa Centro Orientale e Russia Medio Oriente e Africa Fonte: CSIL ‹N› Corporate Value Analysis Nord America Asia e Pacifico Mondo Il settore italiano del mobile Previsioni di crescita Valore della produzione, saldo commerciale e mercato interno, 2014-2018 2014 2015* 2016* 2017F 2018F 20.100.455 20.542.665 21.056.232 21.877.425 22.599.380 Importazioni ('000 euro) 1.759.269 1.921.428 2.007.465 2.059.659 2.107.031 Esportazioni ('000 euro) 8.642.565 9.206.127 9.257.539 9.470.463 9.726.165 Saldo commerciale ('000 euro) 6.883.296 7.284.699 7.250.074 7.410.803 7.619.134 13.217.159 13.257.966 13.806.158 14.466.621 14.980.246 2,9% 11,3% 3,3% 1,4% 3,7% 2,2% 9,2% 6,5% 5,8% 0,3% 2,5% 4,5% 0,6% -0,5% 4,1% 3,9% 2,6% 2,3% 2,2% 4,8% 3,3% 2,3% 2,7% 2,8% 3,6% Valore della produzione ('000 euro) Mercato interno ('000 euro) Tassi di variazione annua Valore della produzione Importazioni Esportazioni Saldo commerciale Mercato interno *stime UBI Banca Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat ‹N› Corporate Value Analysis Il settore italiano del mobile Previsioni di crescita Numero delle imprese Valore della produzione ('000 euro) Costo delle materie prime e servizi ('000 euro) Costo del personale ('000 euro) MOL ('000 euro) Investimenti ('000 euro) Dipendenti 2014 18.130 19.989.657 14.710.119 3.673.769 1.605.769 360.138 136.185 2015* 18.427 20.429.429 14.960.455 3.839.496 1.629.478 425.953 137.353 2016* 18.427 20.940.165 15.257.159 3.975.501 1.707.505 429.882 139.999 2018F 18.427 22.648.694 16.506.292 4.324.709 1.817.693 435.963 142.016 Dati di struttura e redditività Fatturato per impresa ('000 euro) Fatturato per dipendente ('000 euro) Costo del personale per dipendente ('000 euro) Costo delle materie prime e servizi in % del fatturato Costo del personale in % del fatturato MOL in % del fatturato Investimenti in % del fatturato 1102,6 146,8 27,0 73,6% 18,4% 8,0% 1,8% 1108,7 148,7 28,0 73,2% 18,8% 8,0% 2,1% 1136,4 149,6 28,4 72,9% 19,0% 8,2% 2,1% 1185,2 155,3 29,3 73,0% 18,9% 8,1% 2,1% 1229,1 159,5 30,5 72,9% 19,1% 8,0% 1,9% Tassi di variazione annua Fatturato Costo delle materie prime e servizi Costo del personale MOL Investimenti Dipendenti 2,7% 2,4% -0,9% 14,9% -7,7% -4,5% 2,2% 1,7% 4,5% 1,5% 18,3% 0,9% 2,5% 2,0% 3,5% 4,8% 0,9% 1,9% 4,3% 4,4% 3,8% 4,2% 8,9% 0,5% 3,7% 3,6% 4,8% 2,2% -6,9% 1,0% *stime UBI Banca Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat ‹N› 2017F 18.427 21.840.592 15.935.930 4.125.862 1.778.800 468.234 140.669 Corporate Value Analysis Struttura della presentazione Sezione 1. Quadro macroeconomico, struttura del settore dell’arredamento italiano e previsioni di crescita 1.1. L’economia mondiale e italiana 1.2. Il settore italiano del mobile 1.3. Il settore del mobile di Treviso e Pordenone ‹N› Corporate Value Analysis Il settore del mobile di Treviso e Pordenone Numero di imprese e di occupati (dati 2014) LEGNO Treviso MOBILE N. Imprese: 857 N. Imprese: 939 (14% delle imprese del NordEst) (12% delle imprese del NordEst) N. occupati: 5.552 N. occupati: 16.740 (14% degli occupati del (28% degli occupati del NordEst) NordEst) Dimensione media: Dimensione media: 18 occupati/impresa 6 occupati/impresa Pordenone N. Imprese: 287 N. Imprese: 370 (5% delle imprese del NordEst) (5% delle imprese del NordEst) N. occupati: 1.805 N. occupati: 8.248 (5% degli occupati del (14% degli occupati del NordEst) NordEst) Dimensione media: Dimensione media: 6 occupati/impresa 22 occupati/impresa Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat ‹N› Corporate Value Analysis Il settore del mobile di Treviso e Pordenone Dinamica dell’export Mobili: export delle province di Treviso e Pordenone (in valore e variazione % annua) Incidenza export TV+PN sul totale export nazionale 2006 22,3% 2007 23,2% 2008 23,8% 2009 25,1% 2010 25,3% 2011 25,8% 2012 25,1% 2013 24,3% Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat ‹N› Corporate Value Analysis 2014 25,1% 2015 25,1% 2016 25,5% Il settore del mobile di Treviso e Pordenone Principali destinazione delle esportazioni TREVISO Export di(milioni mobili di euro) EUROPA 2014 2015 PORDENONE var. % annua var. % annua 2015 1.110,7 1.161,5 4,6% 542,5 567,0 4,5% 941,0 1.027,6 9,2% 465,8 507,0 8,8% Germania 237,0 234,5 -1,0% 106,7 119,1 11,6% Francia 260,4 280,7 7,8% 93,7 93,9 0,3% 169,7 133,9 -21,1% 76,7 60,0 -21,7% 212,7 240,6 13,2% 32,8 36,7 12,0% 190,8 217,8 14,2% 25,4 28,6 12,5% 21,9 22,9 4,5% 7,4 8,1 10,2% 163,6 175,5 7,3% 44,1 44,3 0,5% 40,3 47,4 17,6% 4,2 4,5 7,5% AFRICA 27,3 34,2 25,1% 19,6 27,9 42,4% OCEANIA 14,4 16,9 18,0% 2,5 3,4 34,8% 1.528,7 1.628,8 6,5% 641,5 679,4 5,9% Paesi UE28 Paesi Europa extra UE28 AMERICA America Settentrionale America CentroMeridionale ASIA Cina TOTALE MONDO Fonte: elaborazioni UBI Banca su dati Istat ‹N› 2014 Corporate Value Analysis Struttura della presentazione Sezione 1. Quadro macroeconomico, struttura del settore dell’arredamento italiano e previsioni di crescita Sezione 2. Risultati del sondaggio sugli orientamenti strategici delle imprese di Treviso e Pordenone Sezione 3. Analisi economico-finanziaria dell’aggregato delle imprese di Treviso e Pordenone ‹N› Corporate Value Analysis Descrizione del campione di imprese E’ stato selezionato un campione di 130 imprese appartenenti ai settori della fabbricazione di mobili e di prodotti in legno con attività operative nelle province di Treviso e Pordenone, con fatturato di almeno 5 milioni di euro nel 2015, per le quali fossero disponibili tutti i bilanci non semplificati dal 2010 al 2015. Pertanto il campione selezionato è un campione chiuso. Di queste, 80 aziende (il 62% del campione selezionato) ha risposto da un questionario qualitativo. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese Cluster di filiera e cluster di settori Tramite un questionario qualitativo, è stato chiesto alle aziende di indicare qual è l’area che rappresentasse l’attività principale. Numero di imprese SETTORI Cucina Living e notte Bagno Sedute Ufficio Totale Lavorazioni 6 4 1 1 2 14 Semilavorati e Componenti 6 2 0 0 0 8 Design, assemblaggio e vendita 15 24 8 4 7 58 Totale 27 30 9 5 9 80 FILIERA Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese Gli aspetti oggetto dell’indagine I fattori critici della produzione • Organizzazione del processo produttivo • Investimenti in ricerca e sviluppo I fattori critici della vendita • Sviluppo del marchio • Diversificazione geografica delle vendite I fattori critici della competizione • Principali punti di forza competitiva • Principali strategie adottate • Principali ostacoli alla competitività • Principali minacce Fonte: elaborazione UBI Banca 35 Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della produzione Alcune aziende hanno omesso alcune risposte del questionario, per cui la somma potrebbe non risultare uguale a 100 Quasi il 39% delle aziende intervistate esternalizza meno del 10% della propria produzione. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della produzione Alcune aziende hanno omesso alcune risposte del questionario, per cui la somma potrebbe non risultare uguale a 100 Poco più della metà delle imprese intervistate dedica alla R&S tra l’1% e il 3% del fatturato. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della vendita Alcune aziende hanno omesso alcune risposte del questionario, per cui la somma potrebbe non risultare uguale a 100 Il peso dei prodotti venduti a marchio proprio supera il 60% del fatturato per quasi l’80% delle imprese che hanno risposto al questionario. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della vendita Alcune aziende hanno omesso alcune risposte del questionario, per cui la somma potrebbe non risultare uguale a 100 L’esposizione all’estero è molto accentuata per circa un terzo delle aziende intervistate, ma per oltre la metà del campione il fatturato estero non supera il 40% del fatturato totale. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della vendita Alcune aziende hanno omesso alcune risposte del questionario, per cui la somma potrebbe non risultare uguale a 100 Oltre i tre quarti delle aziende intervistate ha dichiarato di avere piani di espansione all’estero nel prossimo triennio. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della vendita Alcune aziende hanno dato più risposte alla domanda, per cui la somma potrebbe risultare superiore a 100 I mercati esteri principali su cui le aziende intervistate hanno piani di espansione sono Paesi dell’area euro e nordamericani. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della competizione Era possibile indicare nella risposta fino a due fattori, per cui la somma delle risposte è superiore al 100% Riguardo il tema della competizione, quasi tre quarti delle imprese intervistate ha individuato quale principale punto di forza competitiva la flessibilità produttiva, ancor più della qualità e del prezzo. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della competizione: confronto con i risultati del Censimento Istat 2011 Era possibile indicare nella risposta fino a due fattori, per cui la somma delle risposte è superiore al 100% Se si confrontano i risultati del settore legno-arredo del Censimento Istat 2011 a livello nazionale, appare evidente la trasformazione in atto nel comparto: la flessibilità produttiva acquista maggiore importanza quale leva competitiva. La qualità diventa il secondo fattore più importante. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della competizione Era possibile indicare nella risposta fino a due fattori, per cui la somma delle risposte è superiore al 100% Strettamente connesso al tema della flessibilità produttiva, oltre i tre quarti delle imprese intervistate ha dichiarato di perseguire il contenimento dei costi di produzione quale principale strategia. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della competizione Era possibile indicare nella risposta fino a due fattori, per cui la somma delle risposte è superiore al 100% La maggioranza delle imprese intervistate ritiene che l’incertezza del quadro politico-economico internazionale sia la principale minaccia per le aziende del settore. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Il sondaggio qualitativo del campione di imprese I fattori critici della competizione Era possibile indicare nella risposta fino a due fattori, per cui la somma delle risposte è superiore al 100% Una quota consistente delle aziende intervistate lamenta difficoltà a reperire maestranze qualificate quale principale ostacolo allo sviluppo dell’impresa. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Sintesi dei risultati del sondaggio PRODUZIONE La quota di produzione affidata a terzi è mediamente bassa. La R&S ha un peso modesto rispetto al fatturato. VENDITA I prodotti venduti a marchio proprio hanno un peso rilevante sul fatturato totale. L’espansione all’estero resta un fattore strategico importante. I mercati sviluppati (area euro e USA-Canada) sono le principali destinazioni su cui puntare lo sviluppo all’estero. COMPETIZIONE La flessibilità produttiva ha una rilevanza centrale quale leva strategica per competere. Il contenimento dei costi di produzione è ritenuto indispensabile. Tra i principali ostacoli allo sviluppo dell’impresa, la difficoltà a reperire maestranze qualificate. L’incertezza del quadro politico-economico internazionale rappresenta la principale minaccia. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Industria 4.0 La nuova fabbrica digitale e flessibile Innovazione industria digitale Il flusso di comunicazione interno sarà continuo e in tempo reale fra le postazioni di lavoro, integrando produzione e magazzino; La facoltà di comunicare apporterà alla linea capacità autodiagnostica e permetterà il controllo a distanza della produzione, mentre la flessibilità dei sistemi permetterà di personalizzare i prodotti in funzione della domanda; La catena di produzione sarà ricostruita e simulata in un ambiente virtuale, per testarla, risolvere i problemi a monte e consentire l'addestramento del personale; I benefici derivanti da Industria 4.0 Maggiore flessibilità, attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala; Maggiore velocità, attraverso il passaggio immediato dal prototipo alla produzione in serie attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative; Maggiore produttività, attraverso minori tempi di set-up, riduzione errori e fermi macchina; Maggiore qualità e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale. All'uomo resterà il compito essenziale di controllo e correzione dei parametri di produzione, oltre che l'apporto creativo. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Soddisfazione dei principali fabbisogni strategici rilevati dal sondaggio Industria 4.0 Le misure di stimolo fiscale La Legge di Bilancio 2017 approvata al Senato il 7 dicembre dal dimissionario Governo Renzi ha introdotto, in aggiunta ad altre misure, il cosiddetto iperammortamento al 250% per gli investimenti in Industria 4.0 Super ammortamento 140% Iperammortamento 250% per l'acquisto di beni per l’industria digitale Beni strumentali Nuova Sabatini Detrazioni fiscali al 30% per chi investe nelle Pmi innovative e l’assorbimento da parte di società sponsor delle perdite di startup Detassazione sui capital gain Nuovo programma di acceleratori d’impresa Fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad elevato contenuto tecnologico Attivazione di nuovi fondi di venture capital per le start up in co-matching Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Struttura della presentazione Sezione 1. Quadro macroeconomico, struttura del settore dell’arredamento italiano e previsioni di crescita Sezione 2. Risultati del sondaggio sugli orientamenti strategici delle imprese di Treviso e Pordenone Sezione 3. Analisi economico-finanziaria delle imprese di Treviso e Pordenone ‹N› Corporate Value Analysis L’impresa standard Descrizione I valori dell’impresa standard non sono condizionati da quelli delle imprese con fatturati elevati. Dati dell’impresa standard T1 T2 T3 Ricavi al T1 aumentati/diminuiti in base alla mediana dei tassi annui di variazione delle aziende del cluster al T2 Ricavi al T2 aumentati/diminuiti in base alla mediana dei tassi annui di variazione delle aziende del cluster al T3 A Ricavi MEDIANA dei ricavi delle aziende del cluster al T1 B Conto Economico / ricavi MEDIA delle voci di conto economico / ricavi delle aziende del cluster C Stato Patrimoniale / ricavi MEDIA delle voci di stato patrimoniale / ricavi delle aziende del cluster Conto Economico e Stato Patrimoniale in valore Le incidenze B e C vengono moltiplicate per i ricavi Fonte: UBI Banca ‹N› T4 Corporate Value Analysis A Ricavi al T3 aumentati/diminuiti in base alla mediana dei tassi annui di variazione delle aziende del cluster al T4 Fatturato e margine operativo lordo delle imprese del campione Grafico di dispersione: fatturato e margine EBITDA per l’anno 2015 30,0% 20,0% 10,0% margine EBITDA 0,0% -10,0% -20,0% -30,0% -40,0% -50,0% -60,0% -70,0% -80,0% 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 Fatturato ('000 €) Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis 350.000 400.000 450.000 500.000 Analisi economica dell’impresa standard riferita all’intero campione migliaia di euro Ricavi I ricavi dell’impresa standard riferita al campione totale si sono attestati nel 2016 intorno a €14 milioni, con una crescita media annua del 1,8% nel periodo 2010-16. Prevediamo che nel periodo 2016-2019 i ricavi dell’impresa standard possano crescere ad un tasso medio annuo del 3,6%. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi delle imprese standard riferite ai singoli cluster Ricavi Per Cluster di Filiera 25.000 25.000 20.000 20.000 migliaia di euro migliaia di euro Per Cluster di Prodotto 15.000 10.000 15.000 10.000 5.000 5.000 0 0 2012 Cucina 2013 Living&Notte 2014 Bagno 2012 2015 Sedute Lavorazioni Ufficio I ricavi dell’impresa standard riferita al cluster ‘cucina’ hanno raggiunto €20 milioni nel 2015. All’estremo opposto, i ricavi dell’impresa standard del cluster ‘sedute’ si sono attestati poco sotto €10 milioni. Tutti i cluster mostrano ricavi in crescita nel 2015, che dovrebbe essere proseguita nel 2016. Corporate Value Analysis Semilavorati e Componenti 2014 2015 Design, Assembl. e Vendita I ricavi dell’impresa standard riferita al cluster ‘semilavorati e componenti’ mostrano un trend di costante crescita dal 2012 al 2015, al pari del cluster ‘lavorazioni’. Per il cluster ‘design, assemblaggio e vendita’ i ricavi dell’impresa standard appaiono invece stabili. Fonte: UBI Banca ‹N› 2013 Analisi economica dell’impresa standard riferita all’intero campione migliaia di euro Margine EBITDA Il margine EBITDA dell’impresa standard riferita al campione totale dovrebbe aver raggiunto l’8% nel 2016. Prevediamo che nei prossimi tre anni il margine EBITDA rimanga stabilmente intorno a questo valore. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi economica delle imprese standard riferite ai singoli cluster Margine EBITDA Per Cluster di Prodotto Per Cluster di Filiera 12,0% 9,0% 8,0% 10,0% 7,0% 8,0% 6,0% 5,0% 6,0% 4,0% 4,0% 3,0% 2,0% 2,0% 1,0% 0,0% 0,0% 2012 Cucina 2013 Living&Notte 2014 Bagno 2015 Sedute 2012 Ufficio Il margine EBITDA dell’impresa standard riferita al cluster ‘ufficio’ è molto superiore a quello relativo agli altri cluster, per i quali nel 2015 il margine EBITDA risulta compreso nel range 6%-8%. Per tutti i cluster si nota un aumento del margine EBITDA nel periodo considerato, che secondo le nostre stime è proseguito nel 2016. Lavorazioni Corporate Value Analysis Semilavorati e Componenti 2014 2015 Design, Assembl. e Vendita Il margine EBITDA dell’impresa standard del cluster ‘lavorazioni’ è lievemente più alto degli altri due. Spicca il netto miglioramento del margine EBITDA del cluster ‘semilavorati e componenti’, che dal livello poco superiore al 3% rilevato nel 2012 si è portato sopra il 7% registrato nel 2015. Fonte: UBI Banca ‹N› 2013 Analisi economica dell’impresa standard riferita all’intero campione migliaia di euro Margine EBIT Secondo le nostre stime, nel 2016 il margine EBIT dell’impresa standard riferita al campione totale dovrebbe aver raggiunto un valore prossimo al 4,5%, intorno al quale dovrebbe stabilizzarsi nel periodo 2017-2019. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi economica delle imprese standard riferite ai singoli cluster Margine EBIT Per Cluster di Prodotto Per Cluster di Filiera 8,0% 5,0% 7,0% 4,0% 6,0% 3,0% 5,0% 4,0% 2,0% 3,0% 2,0% 1,0% 1,0% 0,0% 0,0% -1,0% -1,0% -2,0% -2,0% 2012 Cucina 2013 Living&Notte 2014 Bagno 2015 Sedute 2012 Ufficio Il margine EBITDA dell’impresa standard riferita al cluster ‘ufficio’ è molto superiore a quello relativo agli altri cluster, per i quali nel 2015 il margine EBITDA risulta compreso nel range 6%-8%. Per tutti i cluster si nota un aumento del margine EBITDA nel periodo considerato, che secondo le nostre stime è proseguito nel 2016. Lavorazioni Corporate Value Analysis Semilavorati e Componenti 2014 2015 Design, Assembl. e Vendita Il margine EBITDA dell’impresa standard del cluster ‘lavorazioni’ è lievemente più alto degli altri due. Spicca il netto miglioramento del margine EBITDA del cluster ‘semilavorati e componenti’, che dal livello poco superiore al 3% rilevato nel 2012 si è portato sopra il 7% registrato nel 2015. Fonte: UBI Banca ‹N› 2013 Margini operativi delle imprese dell’intero campione Grafico di dispersione: margine EBITDA e margine EBIT per l’anno 2015 25,0% 20,0% margine EBITDA 15,0% 10,0% Impresa Standard 5,0% 0,0% -5,0% -10,0% -20,0% -15,0% -10,0% -5,0% 0,0% 5,0% margine EBIT Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% Analisi economica dell’impresa standard riferita all’intero campione migliaia di euro Capitale Investito – Lato operativo L’attivo immobilizzato rappresenta circa il 60% del capitale investito, mentre il capitale circolante netto ne rappresenta il rimanente 40%. Il valore dell’attivo fisso è previsto in crescita per effetto dell’accelerazione degli investimenti, in particolare nel corso del 2017. Il valore del circolante netto è previsto aumentare per effetto dell’espansione dei ricavi. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi economica dell’impresa standard riferita all’intero campione migliaia di euro Capitale investito – Lato finanziario Il patrimonio netto rappresenta un po’ più del 60% del capitale investito e quindi risulta sostanzialmente in linea con quello dell’attivo immobilizzato netto. Il debito netto pertanto finanzia quasi esclusivamente il capitale circolante netto. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi economica dell’impresa standard riferita all’intero campione migliaia di euro Dinamica della posizione finanziaria netta nel 2017 Secondo le nostre stime, nel 2017 il debito netto dell’impresa standard riferita all’intero campione dovrebbe aumentare dal momento che gli investimenti e l’assorbimento di liquidità dovuto alla variazione del circolante superano l’autofinanziamento. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi economica dell’impresa standard Indicatori di indebitamento Debito netto/EBITDA Posizione finanziaria netta Il debito netto dell’impresa standard riferita all’intero campione inizia a calare dal 2018 quando prevediamo che gli investimenti scenderanno a causa dell’esaurimento degli stimoli di natura fiscale. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi delle imprese standard riferite ai singoli cluster Indebitamento netto/EBITDA Per Cluster di Prodotto Per Cluster di Filiera 6,0 8,0 7,0 5,0 6,0 4,0 5,0 4,0 3,0 3,0 2,0 2,0 1,0 1,0 0,0 0,0 2012 Cucina 2013 Living&Notte 2014 Bagno 2012 2015 Sedute Ufficio Il rapporto Debito netto/EBITDA è calato per tutti i cluster. Il cluster ‘sedute’ presentava nel 2015 il livello più basso, il cluster ‘living&notte’ quello più alto. Lavorazioni Corporate Value Analysis Semilavorati e Componenti 2014 2015 Design, Assembl. e Vendita Il Debito netto/EBITDA dei cluster ‘lavorazioni’ e ‘semilavorati e componenti’ si attestava nel 2015 su valori inferiori a 2x, mentre quello del cluster ‘design, assemblaggio e vendita’ risultava prossimo a 3x. Fonte: UBI Banca ‹N› 2013 Analisi economica dell’impresa standard riferita all’intero campione ROI e ROE ROE ROI ROE e ROI sono calcolati sui rispettivi valori di stock al tempo t-1 Dopo il miglioramento registrato nel corso degli ultimi anni, secondo le nostre stime il ROI dell’impresa standard riferita all’intero campione dovrebbe stabilizzarsi sopra il 4,0%. Poiché l’elevata intensità di capitale tipica del settore rende difficile aumentare la rotazione del capitale investito, un significativo aumento del ROI richiede che venga accresciuto l’utile operativo netto in rapporto al fatturato. Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Analisi delle imprese standard riferite ai singoli cluster ROI Per Cluster di Prodotto Per Cluster di Filiera 14,0% 10,0% 12,0% 8,0% 10,0% 6,0% 8,0% 4,0% 6,0% 2,0% 4,0% 0,0% 2,0% -2,0% 0,0% -2,0% -4,0% 2012 Cucina 2013 Living&Notte 2014 Bagno 2015 Sedute Ufficio Nel periodo considerato il ROI di tutti i cluster è migliorato. Tuttavia esistono differenze notevoli tra i cluster. Il cluster ‘sedute’ presenta un ROI molto elevato grazie al fatto che l’intensità di capitale di questo cluster è più bassa rispetto a quella degli altri. All’opposto, il cluster ‘living&notte’ associa una redditività operativa debole ad un’intensità di capitale elevata. 2012 Lavorazioni Corporate Value Analysis Semilavorati e Componenti 2014 2015 Design, Assembl. e Vendita Il cluster ‘lavorazioni’ e ‘semilavorati e componenti’ mostrano nel 2015 un ROI di circa il 7%, molto più alto di quello raggiunto dal cluster ‘design, assemblaggio e vendita’. Ciò deriva dal fatto che i primi due cluster uniscono una redditività operativa maggiore ad una minore intensità di capitale rispetto a quella del terzo cluster. Fonte: UBI Banca ‹N› 2013 Analisi economica delle imprese del mobile di Treviso e Pordenone Sintesi dei risultati Crescita e margini operativi La crescita dei ricavi dovrebbe proseguire nel triennio 2017-19 grazie alla ripresa del mercato interno e al traino delle esportazioni. Il MOL in rapporto al fatturato dovrebbe stabilizzarsi su livelli prossimi a quelli raggiunti nel 2016. Gli investimenti dovrebbero aumentare sensibilmente nel 2017 per effetto degli incentivi fiscali. L’indebitamento netto di conseguenza potrebbe registrare un temporaneo incremento. ROI Dopo il generale miglioramento degli ultimi anni, il ROI ha raggiunto livelli adeguati per molte imprese del campione, mentre si attesta su livelli ancora insoddisfacenti per altre. In questi casi le strategie devono essere finalizzate ad accrescere i margini operativi, dal momento che l’intensità di capitale può essere difficilmente diminuita. Prospettive Nel complesso, quindi, le prospettive per le imprese del mobile di Treviso e Pordenone sono moderatamente positive. Il trend di crescita, sebbene modesto, dovrebbe proseguire. La performance reddituale dovrebbe stabilizzarsi su livelli generalmente soddisfacenti. I livelli di indebitamento, dopo l’aumento atteso per l’anno in corso, dovrebbero tornare a calare, sebbene lentamente. Strategie In questa cornice, nei prossimi mesi le imprese del mobile di Treviso e Pordenone possono guardare con fiducia alla realizzazione delle strategie competitive principali: investire in flessibilità ed efficienza produttiva e crescere sui mercati esteri, Fonte: UBI Banca ‹N› Corporate Value Analysis Grazie per l’attenzione 68 Corporate Value Analysis