“[...] Il libro di Desirée Pangerc offre un contributo rilevante all’insieme dei problemi indicati. Mostra innanzitutto una grande “familiarità” con la regione, con le persone, con le istituzioni. Che è tipica di chi conosce la lingua, è legato da esperienza pluriennale ai problemi, ed ha percorso con curiosità e meticolosa applicazione i luoghi, raccogliendo anche la viva testimonianza dei protagonisti….” “ [...] Questo studio di Desirée Pangerc costituisce dunque una ottima base, solida e completa, per ulteriori studi e approfondimenti sui complessi problemi delle forme radicali di illegalità diffusa della regione balcanica….,[...]”. Estratto della Prefazione al testo, scritta dal Prof. A. Colajanni, Professore ordinario di Antropologia, Università La Spienza, Roma “Il traffico di esseri umani attraverso i Balcani non si è mai arrestato. Trafficanti sempre più astuti e spietati costringono ogni anno centinaia, migliaia di persone – soprattutto donne – a entrare clandestinamente in Italia. Le mettono sulla strada, in pasto a uomini perversi. Per questo la giovane antropologa Desirée Pangerc, originaria di Trieste, ha deciso di ripercorrere le rotte dei migranti e di ricostruire le loro tragedie attraverso l’occhio dell’antropologia, della sociologia e anche della legge. È nato così Il traffico degli invisibili, il primo libro di Desirée Pangerc, appena arrivato sugli scaffali delle librerie italiane (Bonanno Editore), […] una monografia dal taglio innovativo e dai contenuti sconvolgenti, frutto del lavoro di anni di ricerca sul campo”. Lorenzo Alberini, giornalista, Il Referendum “Lo studio dell’antropologa Desirée Pangerc presenta profili di interesse anche per il penalista contemporaneo “attento” sia al fenomeno del contrabbando di migranti sia al fenomeno della tratta di esseri umani, nel contesto - delicato e complesso - dell’area dei Balcani. Il volume rappresenta uno “strumento” di conoscenza appunto per il penalista contemporaneo perché offre […] un quadro completo dei summenzionati fenomeni. […] Per il giurista assume particolare rilievo la succinta ma efficace descrizione, concernente sia le «dinamiche criminali» che l’attività di indagine, contenuta nel capitolo relativo alla rassegna delle principali operazioni di contrasto di alcune Procure italiane tese, ovviamente, a contrastare i sunnominati fenomeni”. Giuseppe Licastro, avvocato, Rivista Penale Note biografiche dell’Autrice Nata a Trieste nel 1980, si laurea a pieni voti assoluti e lode nel 2004 in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Nel 2010 consegue il titolo di Dottore di Ricerca presso il Centro di Ricerca sull’Antropologia e l’Epistemologia della Complessità dell'Università degli Studi di Bergamo, presentando una tesi sulle rotte migratorie illegali lungo i Balcani, tesi che le vale l’eccellenza e la dignità di menzione. Dal 2005 inizia a collaborare con la Cattedra di Antropologia Culturale della Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Trieste, specializzandosi negli ambiti relativi all’antropologia applicata e della sicurezza. Si forma inoltre all’estero, a Lipsia, Copenhagen, Montpellier e Lisbona. Nel 2006 avvia la sua ricerca settennale lungo le rotte balcaniche del traffico di esseri umani, fornendo consulenze a Enti locali, ONG, OO.II. e Forze Armate. Nel 2008, viene impiegata dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri prima come Programme Officer e poi come consulente specializzata presso l’Unità Tecnica Locale dell'Ambasciata di Sarajevo in Italia. Docente di antropologia dello sviluppo, di cooperazione allo sviluppo, di antropologia della sicurezza e di criminalità economica presso Università, Istituti di formazione e basi militari, è autrice di numerose pubblicazioni e conferenziera, sia a livello nazionale che i n t e r n a z i o n a l e . Nel giugno 2012, riconosciuto il merito e la valenza delle sue ricerche, viene eletta Fellow del Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland (UK). Del 2012 è anche la sua monografia Il traffico degli invisibili. Migrazioni illegali lungo le rotte balcaniche, presentata l’8 novembre dello stesso anno presso la Sala Bologna del Senato della Repubblica. Attualmente è docente di Antropologia Politica presso il C.d.L. in Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università degli Studi di Trieste. D. Pangerc, Il traffico degli invisibili. Migrazioni illegali lungo le rotte balcaniche, Bonanno Editore, 2012. Abstract del testo A causa della sua importante posizione geografica, l’Italia rappresenta uno tra i confini più facilmente attraversabili per i flussi di immigrati clandestini e trafficati. L’antropologa Desirée Pangerc decide nel 2005 di ripercorrere all’incontrario una delle rotte principali di questo mercato illegale, quella che passa attraverso il cuore dei Balcani e approda in Italia tramite la porta verso Oriente, il Friuli Venezia Giulia. Il viaggio la condurrà attraverso Slovenia, Croazia fino a portarla in Bosnia Erzegovina. Qui la ricercatrice si fermerà due anni sia per condurre il proprio fieldwork che per prestare servizio presso l’Ambasciata Italiana di Sarajevo in qualità di Programme Officer. La Bosnia Erzegovina viene difatti scelta perché si configura come caso-studio estremamente complesso, con fattispecie criminali davvero singolari. I fenomeni del traffico di esseri umani e di contrabbando di clandestini vengono affrontati all’interno del testo tramite un approccio multidisciplinare che spazia dall’antropologia all’epistemologia della complessità, passando per le teorie sociologiche, psicologiche e giuridiche connesse alla tematica affrontata.