Nel caso particolare in cui δl sia espresso in funzione delle coordinate p e T, è per trasformazione internamente reversibile pari a : δl = pdv lavoro di variazione di volume, essendo ∂v ∂v dv = dT + dp esso si può così esprimere ∂T v ∂p T ∂v ∂v dp + dT p ∂T v ∂p T δ l = p ponendo 1 ∂v β= e v ∂T p 1 ∂v kT = − si ha che v ∂p T δl = pvβ dT − pvkT dp Coefficiente di dilatazione isobara Coefficiente di comprimibilità isoterma COEFFICIENTI ELASTICI 1 ∂v 1 ∂ρ =− v ∂T p ρ ∂T p β= 1 ∂v 1 ∂ρ kT = − = v ∂p T ρ ∂p T 1 ∂v 1 ∂ρ k S = − = v ∂p s ρ ∂ p s Coefficiente di dilatazione isobara: caratterizza la variazione percentuale di volume specifico (o della densità) conseguente alla variazione isobarica della temperatura. Coefficiente di comprimibilità isoterma: caratterizza la variazione percentuale di volume specifico (o della potenza quarta della densità) conseguente alla variazione isoterma della pressione. Coefficiente di comprimibilità isoentropica: caratterizza la variazione percentuale di volume specifico (o della potenza quarta della densità) conseguente alla variazione isoentropica della pressione. CAPACITA’ TERMICA E CALORE SPECIFICO Per un sistema che subisca una trasformazione termodinamica si definisce Capacità termica per quella trasformazione il rapporto tra la quantità di calore scambiata dal sistema e la conseguente variazione di temperatura del sistema stesso. C= dQ in termini infinitesimi [J/K] dT C= Q che è in realtà una capacità media. ∆T La capacità termica di un corpo rappresenta l’opposizione di un corpo alla variazione di temperatura in seguito ad uno scambio di energia termica: tra due corpi che ricevono una stessa quantità di calore, quello a capacità termica minore avrà un maggiore aumento di temperatura. La relativa grandezza estensiva è detta calore specifico: c= dQ in termini infinitesimi [J/kgK] mdT c= Q m ∆T calore specifico medio. Calori specifici e coefficienti elastici ∂u cv = ∂T v Calore specifico a volume costante Per una trasformazione internamente reversibile: δ l = pdv per cui la forma differenziale della prima legge per un sistema chiuso che evolve in modo internamente reversibile è: du = δ q − pdv Se la trasformazione è isocora (v=cost): du = δ q per cui ( ∂q )v ∂u cv = = dT ∂ T v Quantità elementare di energia termica specifica trasferita a volume specifico costante. è una correlazione tra la definizione matematica e fenomenologica del calore specifico:correla il calore specifico (proprietà specifica) a volume costante con il rapporto tra la quantità di energia termica specifica trasferita al sistema e la corrispondente variazione della temperatura, in una trasformazione internamente reversibile a volume costante. ∂h cp = ∂T p Calore specifico a pressione costante Per una trasformazione internamente reversibile: per cui cp = (∂q ) dh = δq − vdp Quantità elementare di energia termica specifica trasferita a pressione costante. p dT Correla la definizione formale della proprietà specifica cp a quella fenomenologica. vTβ 2 c p − cv = kT e k= cp cv = kT ks Un altro modo per definire i calori specifici a pressione e volume specifico costanti si ottiene sfruttando le equazioni di Gibbs T ds du dv = +p ; dT dT dT per cui se è v = cost ∂s ∂u T = = cv ∂ ∂ T T v v se è p = cost ∂s ∂h T = = cp ∂T p ∂T p T ds dh dp = −v dT dT dT GAS Una sostanza è in fase gassosa (gas) se vale la relazione: pv = zRT J R è la costante del gas kgK z è il fattore di comprimibilità per z = 1 (p → 0) si ricava l' equazione dei gas ideali o perfetti : pv = RT in genere è z < 1 per valori elevati di p e T : noto z è possibile dall' equazione ricavare p, v oppure T . PARAMETRI RIDOTTI Riferiamo p e T allo stato critico e introduciamo i parametri ridotti: π= p pc π è la pressione ridotta e pc è la pressione critica T θ= Tc θ è la temperatura ridotta e Tc è la temperatura critica Lo stato corrispondente è lo stato termodinamico caratterizzato dai parametri ridotti definiti. Due sostanze diverse che hanno le stesse condizioni di pressione e temperatura ridotta, si trovano nello stesso stato corrispondente. PARAMETRI RIDOTTI Van der Walls enunciò il principio degli stati corrispondenti: sostanze diverse presentano gli stessi z se si trovano nello stesso stato di equilibrio corrispondente (in ogni stato di equilibrio l’equazione di stato f(p,v,T) è del tipo pv/T=cost). Per tutti i gas è valido lo stesso legame funzionale z = f(π, θ): nota la sostanza e noti pressione e temperatura, si può valutare z. Si può parlare di gas ideale, commettendo un errore < 8% se: π ≤ 0,15 per p → 0 θ ≥ 1 per T > Tc ottenendo che il valore di z sia =1 GAS IDEALE pv = RT oppure pV = mRT ln p + ln v = ln R + ln T ⇒ dT dv dp = + T v p pv = costante ⇔ f ( p, v , T ) = 0 in una parte della superficie caratteristica T EQUAZIONE DI STATO PER VIA SPERIMENTALE: ESPERIENZA DI JOULE u = f(T) TERMOMETRO Joule notò che nell’aprire la valvola di separazione tra il serbatoio contenente aria e quello contenente il vuoto, durante l’espansione dell’aria, la temperatura dell’acqua restava costante e non c’erano scambi di energia nel modo calore, sebbene volume specifico e pressione variavano: ARIA VUOTO ACQUA LIQUIDA du = δq − δl = δq = 0 ∂u = 0, ∂v T ∂u = 0 ∂p T Anche se v e p sono cambiati, u e T non lo sono; pertanto essi scelti insieme non caratterizzano lo stato, ovvero non sono tra loro indipendenti ⇔ u = f(T) PER VIA ANALITICA u = f(T) pv = RT du R p 1 ds = du + dv = + dv T v T T essendo ds un differenziale esatto ∂R / v ∂ 1 / T = =0 u v ∂ ∂ v u ∂R / v 1 ∂v = − = R 0 2 ∂u ∂ v u v v 1 ∂T ⇒ = ⇒ = f ( u) ⇔ u = u(T ) 0 T 1 ∂T ∂ 1 / T ∂v u ∂v = − T 2 ∂v u u analogamente si procede per h = h(T) h = u + pv = u + RT = h(T) E’ vera anche l’implicazione contraria: u = f (T ) ⇒ equazione di stato è h = g(T ) pv = cos tan te = R T Se il gas è ideale: ∂u du(T ) = cv (T ) cv = = dT ∂T v dh(T ) ∂h = c p (T ) cp = = dT ∂T p R ∂ T R ∂T R 1 1 ∂v 1 p = = β= = = v ∂T p v ∂T vp ∂T p vp T p 1 ∂v kT = − v ∂p T R ∂ T RT 1 1 p 2 = =− = v ∂p v p T 1 1 p 2 = p p Inoltre: β2 vTp vp c p − cv = vT = 2 = =R kT T T c p − cv = R RELAZIONE DI MAYER cp =k cv k 1 c p − cv = R ⇒ c p 1 − = R ⇒ c p = R k k −1 cp R cv − 1 = R ⇒ cv = k −1 cv CALCOLO PER u, h, s NEL CASO DI GAS IDEALE du = cv (T )dT dh = c p (T )dT dv dT dv du + R = cv (T ) +R ds = v T T v dh dp dT dp − R = c p (T ) −R ds = T p T p dT dv dp = + si ha essendo T v p dp dv ds = cv (T ) + c p (T ) p v CALCOLO PER u, h, s NEL CASO DI GAS IDEALE a calori specifici costanti con T ∆u = ∫1 cv dT = cv (T2 − T1 ) 2 ∆h = ∫1 c p dT = c p (T2 − T1 ) 2 2 dv v2 dT T2 ∆s = ∫1 cv + R ∫1 = cv ln + R ln = T v T1 v1 2 p2 T2 c p ln − R ln = p1 T1 p2 v2 c p ln + cv ln = p1 v1 TRASFORMAZIONI: ADIABATICA INTERNAMENTE REVERSIBILE du p ds = 0 ⇒ + dv = 0 T T per un gas ideale vale pv = RT per cui dT dv cv +R =0 T v se i calori specifici sono costanti con T, si ha cv ln T + R ln v = cost R R ln T + R ln v = cost poichè cv = ⇒ k −1 k −1 da cui TRASFORMAZIONI: ADIABATICA INTERNAMENTE REVERSIBILE ln T + (k − 1)ln v = cost ⇒ Tv k- 1 = cost pv pvv k −1 k T= ⇒ = cost ⇒ pv = cost R R RT TT k −1 v= ⇒ k −1 = cost ⇒ p p k T p = cost ⇒ k = cost k −1 p T k −1 p Adiabatica: pvk=cost Isoterma: T=cost, pv=cost v Sul piano pv la trasformazione isoentropica per gas ideale con calori specifici costanti è rappresentata da un’iperbole non equilatera Per sistemi chiusi e per trasf. Int. Rev : l’area sottesa in senso verticale a tale curva rappresenta il lavoro scambiato con l’ambiente da un sistema chiuso 2 2 l = ∫1 pdv = p1v1k ∫1 dv p1v1k − k +1 2 [v ]1 = =− k v k −1 p1v1 − k +1 [v2 − v1−k +1 ] =− k −1 k −1 k −1 v1 p2 p1v1 p1v1 l= 1 − = 1 − = k − 1 v 2 k − 1 p1 RT1 p2 = 1 − k − 1 p1 k −1 Per sistemi aperti e per trasf. Int. Rev.: l’area sottesa in senso orizzontale a tale curva rappresenta, ritenendo trascurabili le variazioni di energia cinetica e potenziale, il lavoro scambiato da un V.C. con l’ambiente . 2 1 2 k 1 1 1 1 l = − ∫1 vdp = − p v ∫ 1 k 1 p v1 p 1 = − 1 k − 1 p k dp k −1 k kk−1 k = − p v1 p2 − p1 = k −1 1 k 1 k k p2 = p1v1 = 1 − k − 1 p1 k −1 k k p2 = RT1 1 − k − 1 p1 k −1 1 − +1 k 2 = 1 Basta conoscere una delle due: c p = f1 (T ) cv = f 2 (T ) c p = f 2 (T ) + R oppure cv = f1 (T ) − R In genere cp(T) è espresso come una serie di potenze di T: c p (T ) = a + bT + cT 2 + dT 3 + .... a, b, c, d,……dipendono dalla sostanza e devono valutarsi sperimentalmente a meno di teorie che ne consentano la valutazione per la sostanza in esame (Tab.A.9). I corrispondenza di certi intervalli non molto ampi di temperatura (che dipendono dalla sostanza) si ha che cp (e quindi cv) non varia, è praticamente costante: in tal caso si parlerà di gas ideali a calori specifici costanti. In genere nell’intervallo di temperatura [0,100] considereremo sempre i calori specifici indipendenti da T.