La musica da camera fu per Dmitrij Shostakovich un rifugio intimo

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Con il Trio Čajkovskij continua a Parma l’omaggio a Dmitrij Šostakovič
Parma, Auditorium Niccolò Paganini mercoledì 8 febbraio 2006, ore 20.30
Con il Trio Čajkovskij - Pavel Vernikov al violino, Anatole Liebermann al violoncello e Konstantin
Bogino al pianoforte - continua l’8 febbraio alle 20.30 presso l’Auditorium Paganini di Parma il
progetto promosso dal Teatro Regio di Parma per celebrare i cento anni della nascita del compositore
Dmtrij Šostakovič.
Il concerto del prestigioso gruppo, costituitosi a Mosca nel 1975 dall’iniziativa di tre valenti musicisti
diplomatosi al Conservatorio della capitale russa, è dedicato a due capolavori della musica da camera
quali il Trio in la minore op. 50 di Čajkovskij e il Trio in mi minore op. 67 scritto da Dmtrij Šostakovič
durante la seconda guerra mondiale.
Il Trio op. 50 fu scritto da Čajkovskij in memoria dell’amico Nikolaj Rubinstein, pianista, direttore
d’orchestra e fondatore del conservatorio di Mosca, morto nel marzo 1881. Čajkovskij aveva appreso la
notizia a Nizza e subito era partito per Parigi, per dare l’ultimo saluto all’amico. Anche Šostakovič
volle dedicare un trio alla memoria dell’amico scomparso, riprendendo così il gesto di Čajkovskij con
il trio in mi minore.
La musica da camera fu per Dmtrij Šostakovič un rifugio intimo, una specie d’antidoto ai pezzi
celebrativi e retorici richiestigli dal regime, e non è dunque un caso che abbia iniziato il grande ciclo
dei suoi quindici quartetti per archi nel 1938, nel periodo della sua vita più difficile sul piano umano e
artistico, quando era stato messo al bando in seguito alla pubblicazione sulla Pravda dell’articolo “Caos
invece di musica”, ispirato dallo stesso Stalin, che non aveva gradito la sua opera Lady Macbeth del
distretto di Mtsensk.
Il Trio n. 2 in mi minore per pianoforte, violino e violoncello op. 67, composto tra il febbraio e l’agosto
del 1944, fu eseguito il 14 novembre dello stesso anno. Già da un paio d’anni la Sinfonia n. 7, dedicata
all’eroica resistenza di Leningrado contro le armate di Hitler, aveva riportato in auge la musica di
Šostakovič. Alla tragedia della guerra si aggiunse anche il profondo dolore per la morte prematura di
Ivan Sollertinskij, compagno carissimo fin dai tempi del conservatorio, rimastogli fedele anche quando
tutti gli avevano voltato le spalle, in seguito alla condanna staliniana della sua musica.
Nel centenario della nascita del compositore il progetto dedicato a Šostakovič sta vedendo a Parma la
presenza di bacchette di prestigio internazionali e solisti autorevoli impegnati in pagine sinfoniche e
cameristiche dell’autore russo, a cui il 24 febbraio sarà dedicata una giornata di studi conclusa dalla
proiezione di pellicole accompagnate da musiche originali del compositore russo, alla vigilia del
concerto dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta da Rudolf Baršai.
TRIO CAJKOVSKIJ
Il Trio Cˇajkovskij si è costituito a Mosca nel 1975. I suoi componenti, Pavel Vernikov, Konstantin
Bogino e Anatole Liebermann, hanno ottenuto brillantemente i rispettivi titoli accademici al
Conservatorio di Mosca, nei loro strumenti e in musica da camera, studiando con i più grandi
musicisti sovietici del periodo. Già in Unione Sovietica il Trio Cajkovskij ha riscosso clamorosi
successi, tenendo circa 180 concerti, tra il 1975 e il 1978, e partecipando a importanti avvenimenti
della vita musicale di quel periodo. Nel 1978 Pavel Vernikov e Konstantin Bogino si sono stabiliti a
Belgrado e nel 1979 hanno vinto, in duo, il primo premio al concorso ARD di Monaco e al Concorso
Vittorio Gui di Firenze. Il Trio, dopo questa breve e forzata interruzione, si è ricostituito nel 1981,
quando anche Anatole Liebermann lasciò l’Unione Sovietica. Da quel momento l’attività concertistica
del Trio si è sviluppata nei più importanti centri musicali di Francia, Italia, Paesi Bassi, ex Iugoslavia,
Finlandia, Giappone, Stati Uniti e Canada. È stato invitato ai maggiori festival internazionali, tra i
quali ricordiamo Mentone e Sully (Francia), Santander (Spagna), Naantali e Kuhmo (Finlandia),
Brescia/Bergamo e Torino (Italia). Ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto mondiali, come
Salle Gaveau e Musées d’Orsay a Parigi, Wigmore Hall a Londra, Teatro alla Scala e Conservatorio
Verdi a Milano, Teatro della Pergola a Firenze, Théâtre de la Maison Neuve a Montreal, Carnegie
Hall a New York, Concertgebouw ad Amsterdam e molte altre. Ha partecipato a molte trasmissioni
radiotelevisive e ha inciso numerosi dischi in Francia, Italia, ex Iugoslavia e Finlandia. I suoi
componenti fanno parte da molti anni delle giurie di vari concorsi internazionali. Individualmente
hanno svolto attività solistiche e didattiche, e hanno suonato musica da camera con musicisti quali
Krystian Zimerman, Christian Ivaldi, Oleg Kagan, Patrice Fontanarosa, Marielle Nordmann, Yuri
Bashmet, Maria Tipo, Natalia Gutman, Gérard Caussé. Tengono inoltre corsi di perfezionamento in
tutto il mondo. Recentemente il Trio, dopo alcuni anni di “separazione”, si è ricomposto. La comune
formazione musicale e la frequentazione assidua e durevole dei suoi componenti fanno del Trio
Cajkovskij un formidabile interprete del repertorio scritto per questa forma cameristica e di quello
russo in particolare. Pavel Vernikov suona un violino Pietro Guarneri (Baron Knoff) del 1743 e
Anatole Liebermann suona un violoncello Giovanni Grancino del 1712.
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