Non esiste salute senza psiche

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Non esiste salute senza psiche
di Mauro Grimoldi, presidente Ordine Psicologi della Lombardia
Un esperimento che brutalmente dimostra che l'essere umano vive strutturalmente e
imprescindibilmente come unità corpo-mente e che viene sovente ricordato in
letteratura è senz'altro quello di Federico II di Svevia nel secolo XIII. Egli voleva infatti
scoprire se i neonati in assenza di condizionamenti educativi parlassero la "lingua
originale", "la lingua di Adamo", escogitando un esperimento crudele quanto
emblematico: "a questo scopo tolse dei bambini appena nati alle madri e li affidò a
delle nutrici, a cui era stato ordinato di accudirli in tutto ma senza mai parlare".
I bambini in questa condizione non erano in grado di sopravvivere. L’uomo non esiste
se non in relazione con l’Altro, in una cornice piena di significato, di affetti, di
relazioni, di senso. L’uomo da solo, di converso perde di senso, non esiste. Muore. Non
c’è salute, senza psiche.
Intorno a questo orizzonte di senso abbiamo profondamente condiviso con il Comune
di Milano progetti che hanno a che fare con la solidarietà, il bisogno di salute, la
sussidiarietà.
Abbiamo creato una rete tra l’Ordine degli Psicologi della Lombardia e il Comune di
Milano che si è occupata di rendere la psicologia e la psicoterapia accessibile ai
cittadini in difficoltà, realizzando una rete di quasi 200 prese in carico gratuite e già
stiamo esportando questo modello di sussidiarietà concreta in altre città, in attesa, una
volta dimostrata l’utilità, di proporlo alla regione come servizio indispensabile.
Abbiamo realizzato insieme un fumetto da destinare agli adolescenti come strumento di
prevenzione e sensibilizzazione al bullismo e ai disturbi alimentari, e li abbiamo portati
a tutti gli adolescenti di Milano, in 60.000 copie.
Abbiamo parlato di minori autori di reato, che raramente vengono privati della libertà, e
rispetto ai quali la sicurezza sociale è affidata ad una diagnosi e ad un intervento
psicologico ed educativo corretto.
Siamo tecnici, non ce lo dimentichiamo. In questa veste ci interessa la modernità e il
tema dei valori, per fornire risposte concrete e verificabili.
Possiamo essere o no d’accordo sul matrimonio omosessuale, ma credo che nessuno ad
esempio negherebbe ad una persona malata la possibilità di essere assistita da chi ama.
Sapendo questo abbiamo affiancato e sostenuto il Comune di Milano fino all’apertura
di una Casa dei Diritti che rappresenta una svolta fondante nelle politiche sociali del
Comune e nella lotta al disagio e alla discriminazione.
Quali conseguenze riporta un bambino dal fatto di crescere in una coppia omosessuale?
E' una domanda diversa da una posizione di accordo o disaccordo e richiede una ricerca
a livello internazionale che offre spunti che possono talora essere sorprendenti.
La sofferenza e lo stigma derivante dal proprio orientamento sessuale può essere
gravemente invalidante, molto al di qua delle situazioni gravi e del rischio di suicidio,
pure presente in casi estremi. Penso a un mio giovanissimo paziente che ogni giorno
attende che tutti i suoi compagni abbiano lasciato la scuola prima di uscirne lui stesso,
in modo da non essere visto nel timore che da una sua movenza i compagni ne possano
indovinare l’orientamento omosessuale. Abbiamo a disposizione strumenti di
prevenzione per questo tipo di disagio.
La legge 194 sull’aborto, la 40 sulla PMA, la diffusione di procedure per ridurre il
dolore del parto e le sofferenze dei malati terminali, la discussione sull'omofobia. Tutti
questi sono ambiti in cui è fondamentale ancorarsi a posizioni scientifiche sulle quali
assumere decisioni etiche e politiche. L'Ordine si propone con chiarezza per una
collaborazione istituzionale sui temi valoriali più spinosi.
Quale può essere la reazione di una donna che subisce violenza da parte del proprio
compagno eppure che con pervicacia oltre ogni buon senso vuole credergli ancora, o di
un’altra che decida di abortire ma cui il medico spieghi che è prevista la sepoltura di un
feto o magari di un embrione di 3 settimane?
Pensiamo sia imperativo recuperare questi temi a affrontarli sulla base delle ricerche,
senza preclusioni.
Ancora oggi sono diffuse posizioni pericolose, pseudo-scientifiche come le terapie
riparative di Joseph Nicolosi, che partono dall’assunto che l’omosessualità sia una
malattia, incompatibile con uno sviluppo sano e contro tutte le pratiche “pseudoscientifiche” che promettono aiuto e di cura e producono invece il protrarsi di
sofferenze evitabili.
Gli psicologi sono una comunità di aiuto e di cura, è qui, presente e consapevole della
tentazione sempre presente di mettere fuori da sé le proprie paure più profonde per
aggredirle più facilmente.
La paura della propria incapacità si trasforma così nel senzatetto che dorme nel parco di
fronte a casa, quella della fragilità diventa intolleranza verso il diversamente abile,
quella di solitudine e diversità si fa omofobia interiorizzata.
Siamo qui, e ci siamo per difenderci da questa tentazione.
Un ultima nota. Un errore etimologico radicato riguarda l'interpretazione della frase
biblica tradotta come "l'eccezione conferma la regola". La traduzione esatta ribalta il
concetto, è invece "l'eccezione prova la regola", là dove si intende che un'eccezione può
mettere in crisi un sistema ampio di significati e di giudizi fino al punto di cambiare le
regole del gioco.
Siamo consapevoli di avere trovato nell'amministrazione del Comune di Milano
un'eccezione di questo tipo e ringraziamo per la collaborazione di questi anni.
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