ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE … PER CUSTODIRE IL PATRIMONIO DELL’UMANITÀ Convegno AMU, Sassone (Roma) 5-6 marzo 2011 _______________________________________________________________________________ Il Bene Comune in alcune culture africane Mons. Godefroy Sankara Buudu Africa – Centro Internazionale per l’Africa - Roma Introduzione Vorrei proporvi una lettura del bene comune in Africa secondo l’approccio dell’antropologia culturale e sociale. Il tempo a disposizione permette di tracciare giusto uno schizzo a grandi linee nel tentativo di aiutarvi a riflettere mentre affrontiamo le problematiche legate al bene comune secondo le eredità ed i contesti culturali della regione del Sahel e della savana, in Africa occidentale. Il mio percorso cerca di situare queste società, la loro esperienza del bene comune e le problematiche sollevate dal bene comune come sfida universale in un contesto globalizzato. 1 - Il contesto sociale delle società della savana Ci troviamo in società contadine costituite da agricoltori, pastori nomadi e artigiani (fabbri, tessitori). Queste società sono organizzate secondo delle strutture sociali fortemente contraddistinte da tradizioni patrimoniali e spesso patrilineari (discendenza dalla linea del padre). Vi si trovano delle tribù, dei clan e delle etnie. Cerco di proporvi delle definizioni sommarie per ridurre un po’ la confusione dovuta all’ignoranza o ai pregiudizi. Vi avverto che le terminologie sono soggette a divergenze e contestazioni. Sono delle nozioni (parole-chiavi) provvisorie per aiutare la nostra riflessione. La Tribù è una struttura politica che riunisce sotto la stessa autorità politica famiglie, clan e etnie. La Tribù è caratterizzata da un’organizzazione territoriale che prefigura in Africa lo statonazione come lo conosciamo oggi. Il Clan è un insieme di più famiglie associate da una parentela reale o mitica. Il legame principale è il riconoscimento di un antenato comune. Si può entrare in un clan per adozione mediante una filiazione o una seconda affiliazione il cui segno frequente è l’adozione del patronimico. L’Etnia sembra essere un concetto ambiguo, pieno di incertezze, di contestazioni e di pregiudizi; la confusione è totale. L’etnia nella visione antropologica è un gruppo che ha un’eredità ____________________________________________________________________________________________________________ Convegno AMU 2011: Alla ricerca del Bene Comune Associazione Azione per un Mondo Unito - Onlus Intervento di Godefroy Sankara www.amu-it.eu [email protected] -1- culturale comune i cui elementi più significativi sono: una lingua, un’area geografica, una tradizione, delle pratiche religiose e spesso delle pratiche economiche. Ma l’etnia si declina in maniera diversa in base ai contesti nei quali prende forma; possiamo riscontrare tipi di etnie diverse anche nello stesso paese, come in Burkina Faso, ed un altro esempio è il Burundi. Questo piccolo glossario può aiutare a capire che nelle società africane esaminate, il bene comune si manifesta nei legami sociali, nella riproduzione simbolica e nelle pratiche economiche. Queste comunità sono organizzate secondo classi d’età e caratterizzate da forti legami di parentela e di solidarietà. Emile Durkheim distingueva fra solidarietà meccanica, quella delle società tradizionali, e la solidarietà organica peculiare delle società moderne. Nelle società tradizionali in cui la coscienza collettiva è estremamente coercitiva, la solidarietà risulta dalla prossimità degli individui. Il gruppo, la comunità sono preminenti. Si tratta di una solidarietà per similitudine (somiglianza). 2 - Il Bene Comune e la sua gestione Queste comunità caratterizzate da una forte solidarietà e da una gerarchizzazione secondo classi di età esercitano il bene comune per rinforzare i legami sociali, per la riproduzione simbolica e per le pratiche economiche. Il bene comune è di tipo familiare ed etnico. Il principale bene comune in Africa è rappresentato in primo luogo dalla famiglia e dall’etnia. Ovvero, una comunità che fonda la propria identità sui legami di parentela. La gestione dei suoi valori spirituali e materiali è vincolata a quei valori. I riti, in particolare quello dei funerali, rinsaldano i legami della famiglia, e la mancata partecipazione o celebrazione a questi può escludere un membro dalla propria famiglia e dal gruppo d’appartenenza. Richiamo rapidamente il matrimonio per mettere in evidenza le alleanze matrimoniali. Queste sono il cuore dell’etnia perché favoriscono la stabilità del nucleo famigliare, ma anche delle famiglie a cui la coppia appartiene. Un altro bene comune è il bambino. Nella mia lingua mooré, del Burkina Faso si dice: Bi song ya neb fa biiga. Il bambino buono è quello educato da tutti gli adulti della comunità. Il bambino che tutto il villaggio ha educato e di cui tutti sono fieri. Egli fa onore alla comunità. Nei villaggi si può richiamare un bambino, anche se non se ne conoscono la madre e il padre. Infine, un altro esempio di bene comune è la terra. Questa è di tutti anche se è gestita da alcuni membri della comunità, i capi della terra, come nel Yatenga, nella zona nord-ovest del Burkina Faso. Gli appezzamenti di terra distribuiti sono inalienabili: non possono essere oggetto di scambio economico. Vorrei inoltre aggiungere che il mito, il totem e le proibizioni sono delle forme di gestione del bene comune come l’acqua, gli animali, gli alberi, ecc. Il totem è in primo luogo una visione mitologica dell’identità patrilineare, dei legami sociali. Inoltre, come già accennato, è una forma di gestione del patrimonio comune dei gruppi, ovvero una forma di amministrazione e di pratica ____________________________________________________________________________________________________________ Convegno AMU 2011: Alla ricerca del Bene Comune Associazione Azione per un Mondo Unito - Onlus Intervento di Godefroy Sankara www.amu-it.eu [email protected] -2- economica ed ecologica. Quando si proibisce di tagliare certi alberi, non è sempre perché questi rappresentano un antenato, ma a volte è una strategia di conservazione dell’ambiente considerato patrimonio del gruppo. Lo stesso ragionamento è valido per ciò che riguarda la proibizione di catturare un uccello con i suoi piccoli. 3 - Alla ricerca del Bene comune in Africa Il bene comune è ciò che lega i membri della comunità dal momento che crea la condivisioni di valori comuni. Con lo stato-nazione e le nuove religioni, ci troviamo di fronte ad una situazione ove viene rimessa in causa la coesione dei legami sociali e della solidarietà. Si passa da una comunità locale, quella della tribù, del clan, dell’etnia e della famiglia, a società più ampie e globali, come gli StatiNazione in un contesto globalizzato. Ma in Africa, non solamente nella zona che ci interessa, si constata come i valori tradizionali possono entrare in dialogo con il fenomeno della globalizzazione. Che ne è dunque oggi della comunità identificata culturalmente come etnia in uno spazio sociale che è quello dello Stato-Nazione, della Comunità di fede (religiosa), della Chiesa nel contesto della globalizzazione? Ci sono delle dinamiche africane nuove che sono quelle della sopravvivenza o del recupero dei valori sociali e culturali che si possono constatare in esperienze come quelle della modernizzazione e dello sviluppo con la creazione di associazioni, o nel ritorno dei cristiani alla loro fede tradizionale. Nelle città africane si assiste ad un fenomeno di ritorno all’identità perduta, quella dell’etnia o del clan. La creazione di numerose associazioni culturali e di sviluppo è (spesso) una maniera di ritrovare o di ricreare uno spazio simbolico nel quale si manifesta l’identità originaria al centro di appartenenze multiple (etnia, comunità religiosa, associazione sportiva, partito politico ecc.) che vengono adottate per preservare ciò che si ha di più caro. Ritrovare il bene comune oggi vorrebbe dire favorire il riconoscimento delle identità culturali, non per riprodurle nella loro valenza storica, ma per ispirarsi alle loro dinamiche in un contesto nuovo e imprescindibile. Qui per esempio, l’opzione pastorale Chiesa-Famiglia in Africa ha una forte connotazione di senso che può dare alle nostre comunità un vigore autentico. La creazione di cooperative nel contesto africano potrebbe aiutare a riconoscere meglio il bene comune, ma anche a gestirlo con la stessa forza della solidarietà. Come fare entrare le specificità culturali nello spazio della globalizzazione? Seguendo questo percorso culturale (la comunità solidale) che è quello degli africani, sulla strada della ricerca del bene comune, incontriamo le questioni essenziali delle diversità culturali, dell’interculturalità e della solidarietà. ____________________________________________________________________________________________________________ Convegno AMU 2011: Alla ricerca del Bene Comune Associazione Azione per un Mondo Unito - Onlus Intervento di Godefroy Sankara www.amu-it.eu [email protected] -3-