www.gliamicidellamusica.net Pubblicato il 17 Giugno 2016 Nella chiesa di Sant'Andrea a Levanto un appuntamento cameristico di grande interesse Saccon Di Ilio il duo nella Tempesta servizio di Gianluca La Villa LEVANTO (SP) - Finalmente in prima italiana, mai suonata qui neppure da Niccolò Paganini, torna “La Tempesta”, nella riduzione per violino e pianoforte elaborata da Daniele Zanettovich. Interpreti saranno il violinista Christian Joseph Saccon e il pianista Luigi Di Ilio; l'appuntamento è per venerdì 5 agosto 2016 nella chiesa di Sant'Andrea a Levanto. "La Tempesta" nella versione per violino e pianoforte venne eseguita proprio dal duo Saccon-Di Ilio a Londra in prima mondiale moderna il 19 luglio 2015 al Saint John’s Smith Square, dopo le due uniche esecuzioni dell’Autore a Vienna nel 1828. Paganini voleva chiedere a Beethoven di scrivere per lui un pezzo sul tema La Tempesta in vista della tournée del violinista a Vienna, ma la morte di Beethoven nel 1827 lo impedì. Paganini giunse a Vienna il 16 marzo 1828 dando alcuni acclamati concerti. A Vienna il grande violinista genovese scrisse tre nuove composizioni: un Capriccio su Mozart “Là ci darem la mano” - oggi perduto; la “Maestosa Sonata”, in gran parte di una serie di variazioni sulla corda di Sol e basate sull’inno austriaco; e “La Tempesta”, per violino e orchestra, inserita nel catalogo Moretti Sorrento al numero 52. A Vienna Paganini aveva conosciuto Joseph Panny, collega violinista e compositore, e commissionò a Panny di orchestrare “La Tempesta”, la cui parte di violino è un autografo Paganiniano. Il violinista genovese supervisionò la composizione e pagò a Panny 200 fiorini. La prima rappresentazione fu al concerto d'addio di Paganini nella città il 24 luglio 1828. L'Imperatore era presente per assistere al concerto di un uomo che aveva da poco nominato Imperial Regio Virtuoso. Anche se non particolarmente virtuosistica, è molto descrittiva ed è divisa in sezioni con diversi cambi di tempo: “Preludio di Turbine” , “Principio di Tempesta”, “Preghiera”,”Allarme Marittimo”, “Grande Tempesta”, “Allarme Massimo”, “Calma”- un esempio particolarmente bello della sua raffinata liricità un Andantino cantabile- e poi un “Finale” vivace con tema, due variazioni e una coda. Paganini impiegò la “scordatura” a un tono e mezzo - il violino è accordato nella versione odierna solo a un mezzo tono superiore - e quindi occorre più volte durante il corso della esecuzione cambiare il violino. “La Tempesta” è una delle poche musiche su commissione di Paganini - “Aroldo in Italia”, per viola e orchestra, affidata a Berlioz, fu un’altra - e una delle pochissime occasioni in cui Paganini scrisse una musica a programma. È giusto sottolineare che "La Tempesta" ebbe una tiepida accoglienza a Vienna. In parte ciò può essere dovuto alla orchestrazione di Panny ma successivamente l’oblio sul lavoro presumibilmente si deve anche al fatto che una composizione di questa natura non si inserisce facilmente nel comune repertorio violinistico. Seguirà la “Sonata in re minore” per violino e pianoforte di Robert Schumann, un capolavoro della musica romantica. L’ingresso al concerto, organizzato da Comitato per i Grandi Maestri di Ferrara, è libero. Crediti fotografici: Fototeca gli Amici della Musica.Net Nella miniatura in alto: Niccolò Paganini In basso: il violinista Christian Joseph Saccon e il pianista Luigi Di Ilio in foto di repertorio