Sound an and nd Music - Novità discografifiche Gennaio 2014 La nuova frontiera del CD Columnsweb - Gennaio 2014 Indice Hyperion ……………………………… APR …………………………………… CPO …………………………………… Alpha…………………………………… Ricercar ………………………………… Zig Zag ………………………………… LSO …………………………………… MDG …………………………………… Idis …………………………………… Tactus ………………………………… HI-Q Records …………………………… Japan Import …………………………… Naim …………………………………… OMR …………………………………… Premonition …………………………… Reference Recordings …………………… Speakers Corner ………………………… 2 6 7 11 11 12 13 13 17 18 19 21 27 29 32 33 33 Primo piano …………………………… 11 MARC-ANTOINE CHARPENTIER JEAN-BAPTISTE LULLY TE DEUM ALP952 (CD alto prezzo) Amel Brahim-Djelloul, Aurore Bucher, Reinoud van Mechelen, Jeffrey Thompson, Benoît Arnould, Le Poème Harmonique, Capella Cracoviensis, Vincent Dumestre 2 LUDWIG VAN BEETHOVEN INTEGRALE DELLE OPERE PER VIOLONCELLO E PIANOFORTE Steven Isserlis, violoncello Robert Levin, fortepiano CDA67981/2 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179810 L. van Beethoven: Sonata per violoncello e pianoforte op. 5 n. 1; Sonata per violoncello e pianoforte op. 5 n. 2; Sonata per violoncello e pianoforte op. 69; Sonata per violoncello e pianoforte op. 102 n. 1; Sonata per violoncello e pianoforte op. 102 n. 2; Variazioni per violoncello e pianoforte su See the conq’ring hero comes dal Judas Maccabaeus di Händel WoO 45; Variazioni per violoncello e pianoforte su Ein Mädchen oder Weibchen dal Flauto magico di Mozart op. 66; Variazioni per violoncello e pianoforte su Bei Männern, welche Liebe fühlen dal Flauto magico di Mozart WoO 46; Sonata per corno e pianoforte op. 17 (trascrizione per violoncello e pianoforte) In questo nuovo disco della Hyperion Steven Isserlis e Robert Levin presentano la loro magistrale – e attesissima – integrale delle opere per violoncello e pianoforte di Beethoven, compresa la trascrizione della Sonata per corno e pianoforte op. 17 realizzata dallo stesso autore. Il suono morbido ed evocativo del fortepiano spalanca a queste opere orizzonti e prospettive virtualmente inimmaginabili. Le cinque sonate per violoncello e pianoforte abbracciano quasi tutta la parabola creativa di Beethoven e sono considerate tra i cicli più significativi della letteratura violoncellistica di tutti i tempi. Nelle sue note di copertina, Isserlis scrive che con queste opere Beethoven «trasformò se stesso da virtuoso alla moda a sommo compositore dell’ultima fase del Classicismo viennese e in seguito seppe sviluppare tratti mistici che gli consentirono di scoprire universi di sovrumana bellezza, compiendo una prodigiosa trasfigurazione». Columnsweb - Gennaio 2014 Steven Isserlis su Hyperion: AA.VV. LIEUX RETROUVÉS PIANOFORTE – OPERE PER VIOLONCELLO E Steven Isserlis, violoncello Thomas Adès, pianoforte CDA67948 (CD alto prezzo) viene esaltata al massimo grado dal suo sapiente approccio, che rende del tutto incomprensibile il fatto che questi lavori siano oggi eseguiti solo in rarissimi casi. Sotto il profilo stilistico, queste sonate spaziano dai primi spunti dello Sturm und Drang in ambito tastieristico a sublimi imitazioni della voce umana, con alcune incursioni nel repertorio barocco e qualche citazione dell’illustre genitore di Carl Philipp Emanuel. Nelle sue interessantissime note di copertina, Esfahani afferma che «in queste opere Carl Philipp Emanuel Bach espresse nel modo più energico possibile il suo nuovo stile musicale». ROBERT SCHUMANN OPERE PER VIOLONCELLO E PIANOFORTE Steven Isserlis, violoncello Dénes Várjon, pianoforte CDA67661 (CD alto prezzo) JULIUS ISSERLIS OPERE PER PIANOFORTE Sam Haywood, pianoforte Steven Isserlis, violoncello CDA68025 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571280257 CARL PHILIPP EMANUEL BACH SONATE DEL WURTTEMBERG WQ 49 Mahan Esfahani, clavicembalo CDA67995 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571179957 C.P.E. Bach: Sonate del Württemberg Wq 49 (Sonata H30; Sonata H31; Sonata H33; Sonata H32; Sonata H34; Sonata H36) La Hyperion è orgogliosa di presentare il disco d’esordio del giovane e promettentissimo cembalista iraniano Mahan Esfahani, il primo virtuoso di questo strumento a ricevere una nomination per i BBC New Generation Artist e a essersi aggiudicato una borsa di studio dal Borletti-Buitoni Trust. In questo splendido disco Esfahani esegue le sei Sonate del Württemberg di Carl Philipp Emanuel Bach, opere scritte tra il 1742 e il 1743 e pubblicate nel 1744, la cui scrittura drammatica e fantasiosa J. Isserlis: Ballata op. 3 n. 1; Ballata op. 3 n. 2; Moment triste; Preludi op. 2; Prélude exotique op. 10 n. 2; Toccata per quarte op. 10 n. 1; Ballata in la minore; Skazka fiabesca op. 6; Drei Klavierstücke; Souvenir russe op. 9; Capriccio op. 12; Ricordi della fanciullezza op. 11; Warum?; Danza russa op. 7 Nel 1989 il giovane pianista Sam Haywood venne insignito dalla Royal Philharmonic Society della prestigiosa Julius Isserlis Scholarship. Alcuni anni più tardi, Haywood divenne amico di Steven Isserlis, nipote di Julius, e grazie a lui si imbatté in alcune composizioni per pianoforte di quest’ultimo. Quelle edizioni erano poco chiare e piene di errori di stampa, un fatto che comunque non impedì a Haywood di notarne la grande bellezza e lo spinse a realizzarne accurate edizioni critiche, i cui frutti possono essere apprezzati in questo disco di sorprendente bellezza. Julius Isserlis nacque nel 1888 a Kishinev, l’attuale Chisinau in Moldova, che allora faceva parte della Russia. Dopo aver studiato con alcuni compositori del calibro di Ta3 Columnsweb - Gennaio 2014 neyev e Widor, Isserlis fu costretto a lasciare Mosca a causa della sua fede ebraica, nel 1938 si trasferì a Vienna e in seguito trascorse la maggior parte della sua esistenza a Londra. Isserlis amava moltissimo la produzione di Fryderyk Chopin, che esercitò su di lui una grande influenza, un fatto che comunque non gli impedì di sviluppare uno stile molto originale. La maggior parte dei suoi brani più brevi per pianoforte è in tonalità minore ed è pervasa da una sottile vena di malinconia, nella quale si può riconoscere l’eco dei canti popolari e delle danze slave. Il sensazionale virtuosismo che caratterizza molte di queste opere costituisce un’indicazione molto eloquente non solo della assoluta padronanza tecnica di Isserlis, ma anche dei solisti a cui furono dedicate, primo tra tutti Pablo Casals, che ispirò la Ballata per violoncello e pianoforte, nella quale Haywood è affiancato da Steven Isserlis. AA.VV. REJOICE, THE LORD IS KING! – INNI DA WESTMINSTER ABBEY Robert Quinney, organo Westminster Abbey Choir, James O’Donnell CDA68013 (CD alto prezzo) Barcode: 0034571280134 to the Lord, the Almighty W. Croft: O worship the king W.H. Monk: Abide with me In questo nuovo disco il Westminster Abbey Choir esegue una vasta silloge di celebri inni sacri che costituiscono uno dei simboli più rappresentativi dell’identità e della storia del Regno Unito. Ascoltando questi brani si può quasi provare la sensazione di rivivere nella propria casa le ricorrenze più solenni che nel corso degli anni si sono tenute nell’abbazia londinese, dai matrimoni reali ai funerali di stato e alle celebrazioni delle feste più solenni. Il canto degli inni affonda le sue radici nei primi anni della chiesa cattolica e costituisce da allora uno degli elementi più caratterizzanti della liturgia. Nella chiesa anglicana – e soprattutto nell’Abbazia di Westminster – questa tradizione ha conservato la freschezza delle sue origini, comprendendo melodie cinquecentesche, brani metodisti pervasi da una suggestiva intensità espressiva, pagine vittoriane intrise di profondi sentimenti, le “riscoperte” di Ralph Vaughan Williams e i brillanti arrangiamenti dei compositori che collaborano con Westminster oggi. Già disponibili: AA.VV. O PRAISE THE LORD Robert Quinney, organo Westminster Abbey Choir, O’Donnell CDA67792 (CD alto prezzo) James CHRISTOPHER TYE MISSA EUGE BONE. WESTERN WYNDE MASS Robert Quinney, organo Westminster Abbey Choir, James O’Donnell CDA67928 (CD alto prezzo) R. Vaughan Williams: All people that on earth do dwell; I heard the voice of Jesus say; Come down, O love divine J. Goss: Praise, my soul, the king of heaven! J. Seymour Irvine: The Lord’s my shepherd W. Penfro Rowlands: Love divine, all loves excelling J. Hughes: Guide me, O thou great Redeemer G.F. Händel: Rejoice, the Lord is king!; Thine be the glory H. Purcell: Christ is made the sure foundation O. Gibbons: Love of the Father; Drop, drop, slow tears H. Howells: All my hope on God is founded C. Villiers Stanford: St Patrick’s Breastplate H. Parry: Dear Lord and Father of mankind; O praise ye the Lord!; Jerusalem S.S. Wesley: O thou who camest from above Anonimo: Let all mortal flesh keep silence; Praise 4 Columnsweb - Gennaio 2014 IGOR STRAVINSKY WILLIAM WALLACE LES NOCES E ALTRE OPERE CORALI POEMI SINFONICI Coro da Camera di Voronezh, Oleg Shepel; New London Chamber Choir and Ensemble, James Wood CDH55467 (CD basso prezzo) Barcode: 0034571154671 BBC Scottish Symphony Orchestra, Martyn Brabbins CDH55461 (CD basso prezzo) Barcode: 0034571154619 I. Stravinsky: Cinque Canti popolari nuziali dalla provincia di Voronezh; Le noces; Quattro Canti popolari russi; Canti popolari russi; Pater noster; Ave Maria; Credo; Tres sacrae cantiones di Carlo Gesualdo da Venosa; The dove descending; Introitus: T.S. Eliot in memoriam Questo meraviglioso disco ruota intorno a Les Noces, un’opera sacra dai toni brillanti ed estroversi considerata da molti studiosi l’epitome dello stile russo di Stravinsky, che vede l’eccellente New London Chamber Choir di James Wood affiancato dal Coro da Camera di Voronezh, che contribuisce a conferire all’interpretazione un colore squisitamente russo. A questa splendida opera sono stati abbinati alcuni canti popolari russi e le versioni slave dell’Ave Maria, del Credo e del Padre Nostro nella raffinata rielaborazione di Stravinsky. Il programma comprende anche The dove descending, un lavoro dai toni molto austeri basato su una celebre poesia di Thomas Stearns Eliot, e l’Introitus T.S. Eliot in memoriam, due pagine molto suggestive che consentono di apprezzare un lato completamente diverso dello stile del compositore di Petrouchka. W. Wallace: Sir William Wallace; Villon; The Passing of Beatrice; Sister Helen William Wallace fu uno studioso di antichità, un medico oculista, un poeta, un drammaturgo, un critico musicale e un compositore che George Bernard Shaw descrisse laconicamente come «un giovane musicista scozzese dotato di un talento sottile e molto intuitivo». Tra le opere orchestrali di Wallace spiccano alcuni lavori che possono essere ritenuti tra i primi esempi di poema sinfonico scritti in Gran Bretagna, le cui scelta di soggetti e di temi esprime l’ampiezza dei suoi interessi e delle sue inclinazioni. «La Hyperion ha fatto centro per l’ennesima volta salvando dall’oblio una bella silloge di brani di un compositore scozzese ingiustamente dimenticato […]Ancora una volta Martyn Brabbins e la BBC Scottish Symphony Orchestra ci offrono interpretazioni autorevoli e di gradevolissimo ascolto e anche la qualità della registrazione si colloca su livelli decisamente elevati» (Gramophone) «Questo splendido disco non può assolutamente mancare nella collezione di nessun appassionati del repertorio tardo romantico che si rispetti» (BBC Music Magazine) EDITOR’S CHOICE (Gramophone) CRITICS’ CHOICE (Gramophone). 5 Columnsweb - Gennaio 2014 AA.VV. REGISTRAZIONI SCELTE 1927-1947 Ethel Bartlett e Rae Robertson, pianoforte Orchestra non specificata, Sir John Barbirolli APR6012 (2 CD al prezzo di uno) Barcode: 5024709160129 Anonimo: Elizabethan Suite J.S. Bach: Piccola Fuga in sol minore; Jesu, Joy of Man’s Desiring; Sheep may safely graze; Concerto per pianoforte e orchestra BWV 1061 R. Schumann: Studio op. 56 n. 4; Andante e variazioni op. 46 C. Saint-Saëns: Variazioni su un tema di Beethoven N. Paganini: La Campanella F. Liszt: Liebesträume n. 3 A. Arensky: Valse (Suite n. 1 per due pianoforti) J. Strauss II: Fantasia su Die Fledermaus E. Granados: La maja y el ruiseñor M. Infante: Gracia (El vito) M. de Falla: Danza spagnola n. 1 E. Lecuona: Malagueña C. Debussy: En blanc et noir A. Bax: Moy Mell; Sonata per due pianoforti; Hardanger Tra i numerosi pianisti di grande talento che studiarono nel secondo decennio del XX secolo alla Royal Academy of Music di Londra con Tobias Augustus Matthay spiccano i nomi di Rae Robertson (1893-1956) e di Ethel Bartlett (1896-1978). Nel 1921 questi due talentuosi musicisti si sposarono e pochi anni dopo diedero vita a un duo pianistico che divenne la prima formazione di questo genere a raggiungere una grande fama a livello internazionale. Negli anni Trenta la Bartlett e Robinson si stabilirono negli Stati Uniti, dove fecero ascoltare per la prima volta al pubblico locale diverse opere di Francis Poulenc e di Igor Stravinsky. Questi due formidabili interpreti realizzarono la prima registrazione mondiale di molte opere entrate in seguito nel repertorio per due pianoforti e ispirarono molti compositori a scrivere per loro opere originali e arrangiamenti. In particolare, Arnold Bax scrisse per loro quattro lavori e le registrazioni di Hardanger e della Sonata per due pianoforti (mentre Moy Mell fu dedicata a Scharrer ed Hess, anch’essi allievi di Matthay) da loro realizzate per la NGS poco dopo la loro prima esecuzione assoluta rivestono una grandissima importanza storica. Date queste premesse, appare quasi incomprensibile il fatto 6 che questo straordinario insieme di registrazioni sia caduto nel più totale oblio dagli anni Cinquanta, una lacuna a cui oggi pone rimedio la Appian con questo splendido cofanetto doppio offerto a metà prezzo, che presenta una vasta silloge delle incisioni realizzate dalla Bartlett e da Robertson tra il 1927 e il 1947 per la NGS, la Homocord, la HMV e la Columbia inglese e americana. Columnsweb - Gennaio 2014 ANDRZEJ PANUFNIK INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 7 Michael von Schönermark, fagotto Sarah van der Kemp, mezzosoprano Konzerthausorchester Berlin, Orchestra Sinfonica della Radio Polacca, Lukasz Borowicz CPO777686 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203768622 A. Panufnik: Sinfonia di Sfere (Sinfonia n. 5); Concerto per fagotto e orchestra; Canto d’amore; Panorami Composta nel 1975, la Quinta Sinfonia di Andrzej Panufnik – conosciuta anche con il titolo di Sinfonia di Sfere – viene considerate da molti addetti ai lavori il massimo capolavoro orchestrale del compositore polacco. A titolo di esempio, riportiamo di seguito l’opinione di Christoph Schlüren, uno dei massimi studiosi dell’opera di Panufnik: «Un esaltante virtuosismo strumentale, stridenti dissonanze, passaggi nei registri estremi, crescendo molto coinvolgenti e momenti di spleen che sembrano sfumare nel nulla vengono inseriti con somma maestria in un eccellente ambito orchestrale, che dà vita a un’opera drammatica e commovente dai toni quanto mai originali. La Sinfonia di Sfere rientra nel novero dei più grandi capolavori del modernismo personale e anticonformista fiorito nella seconda metà del XX secolo e può essere paragonata alle opere orchestrali più famose di compositori del calibro di György Ligeti, Olivier Messiaen e Claude Vivier». Dietro il Concerto per fagotto e orchestra del 1985 si cela una storia molto commovente: «Quando iniziai a scrivere quest’opera venni a sapere dell’omicidio di Jerzy Popieluszko, un sacerdote cattolico torturato e brutalmente ucciso dalla polizia segreta polacca. Questa notizia mi commosse nel più profondo del mio essere e mi spinse subito a dedicare il mio concerto alla memoria di questo martire della chiesa». JACQUES-MARTIN HOTTETERRE INTEGRALE DELLE OPERE CAMERISTICHE – VOLUME 1 Camerata Köln CPO777790 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203779024 J.-M. Hotteterre: Suites op. 2 Jacques Hotteterre è il membro più conosciuto di una famiglia che conta numerosi costruttori di strumenti musicali che vissero e lavorarono a Parigi per diverse generazioni. Nel corso degli anni tra gli Hotteterre si misero in luce anche parecchi compositori e musicisti, che contribuirono a far grande la musica francese tra il XVII e la prima metà del XVIII secolo, tra cui oboisti, flautisti, fagottisti e suonatori di musette. Nel 1708 Jacques Hotteterre diede alle stampe una eclettica raccolta intitolata Pièces pour la flûte traversière et autres instruments. Sebbene fosse orgoglioso della sua vasta fama internazionale e non abbia mai mancato di citare il suo soprannome Le Romain nelle sue numerose opere in stile italiano, questo compositore – che era anche un flautista di grandissimo talento – si mantenne sempre fedele allo stile francese, come si può facilmente notare dalle sfumature espressive, negli impasti sonori, nella ritmica, nella leggerezza, nei toni trattenuti e nella nobiltà che costituiscono la cifra stilistica principale dei lavori presentati in questo disco. Date queste premesse, nessuno può sorprendersi dello straordinario calore con cui nel 1710 il pubblico parigino accolse l’uscita di questa raccolta. Con questa splendida registrazione la Camerata Köln inaugura la serie di quattro dischi dell’integrale delle opere di Hotteterre. 7 Columnsweb - Gennaio 2014 ROBERT SCHUMANN ANTON EBERL OPERE ORCHESTRALI OPERE PER PIANOFORTE Robert-Schumann-Philharmonie, Frank Beermann CPO777719 (SACD alto prezzo) Barcode: 0761203771929 Marie-Luise Hinrichs, pianoforte CPO777605 (CD medio prezzo) Barcode: 0761203760527 R. Schumann: Ouverture, scherzo e finale op. 52; Ouverture Manfred op. 115; Ouverture Julius Caesar op. 128; Ouverture Hermann und Dorothea op. 136; Sinfonia Zwickauer La stampa specializzata di tutto il mondo ha salutato con grande favore l’integrale delle sinfonie di Robert Schumann realizzata sulla base dell’accuratissima edizione critica curata da Joachim Draheim a partire dai manoscritti originali, definendola una scoperta della massima importanza. Questo nuovo disco presenta motivi di interesse non inferiori al cofanetto delle sinfonie. Sebbene sia stata oscurata per molto tempo dalle quattro sinfonie canoniche a causa della sua struttura “leggera” pensata per piacere al pubblico e della mancanza del movimento lento, l’Ouverture, Scherzo e Finale op. 52 di Schumann è caratterizzata dalla presenza di temi molto coinvolgenti, parti orchestrali brillanti e – soprattutto – da un meraviglioso gioco di armonie e di sfumature strumentali, che in questa nuova versione assume connotati del tutto nuovi. Il frammento dell’opera giovanile conosciuta come Sinfonia di Zwickau – presentato per la prima volta su disco nell’edizione critica curata da Matthias Wendt – dimostra meglio di qualsiasi parola come l’autodidatta Schumann avesse saputo battere con coraggio e fantasia strade innovative che avrebbero costituito il futuro della musica. Anche in questo caso, Frank Beermann – carismatico direttore principale della Robert-Schumann-Philharmonie – ci rivela queste opere e altre tre ouvertures del grande compositore di Zwickau in una luce finora inimmaginabile. A. Eberl: Grande Sonate op. 27; Dodici Variazioni sull’arietta Freundin sanfter Herzenstriebe; Dieci Variazioni su Zu Steffen sprach im Träume Nato a Vienna nel 1765, Anton Eberl ebbe la fortuna di conoscere da ragazzo Mozart, con il quale mantenne sempre una profonda e sincera amicizia. Nell’inverno tra il 1795 e il 1796 Eberl accompagnò la vedova di Mozart Konstanze e sua sorella Aloysia Lange in una lunga tournée in Germania, nel corso della quale eseguì i concerti per pianoforte e orchestra del grande Salisburghese e si esibì al pianoforte in alcune pagine cameristiche, ottenendo – per così dire – l’imprimatur ufficiale della famiglia. Eberl iniziò a comporre all’inizio dell’ultimo decennio del XVIII secolo e le sue opere ottennero subito un notevole successo editoriale, come dimostra il fatto che le due serie di variazioni proposte in questo splendido disco vennero pubblicate con il nome di Mozart. Nel diario di un viaggio da lui compiuto nel 1802, il famoso scrittore Julius Wilhelm Fischer mise Eberl addirittura sullo stesso piano di Beethoven come compositore di opere per pianoforte: «Sotto il profilo delle opere per pianoforte, Eberl e Beethoven sono senza dubbio i compositori migliori in circolazione. Entrambi possiedono una grande originalità, vigore ed energia, entrambi sono dotati di una creatività fuori dal comune ed entrambi hanno dato alle stampe una serie di lavori tanto difficili quanto gratificanti da eseguire». La Grande Sonate op. 27 e i due cicli di variazioni di Eberl vengono interpretati in questo splendido disco da Marie-Luise Hinrichs, una pianista in possesso di una assoluta padronanza stilistica e di una straordinaria musicalità, che le hanno permesso di ottenere nel corso degli ultimi anni recensioni molto lusinghiere da autorevoli quotidiani come Le Figaro e FAZ e da parecchie riviste specializzate come FonoForum. 8 Columnsweb - Gennaio 2014 ERNST THEODOR AMADEUS HOFFMANN AA.VV. OPERE SACRE NORTHERN GERMAN BAROQUE ORGAN – VOLUME 11 Friedhelm Flamme, organo CPO777597 (2 SACD alto prezzo) Barcode: 0761203759729 Sibylla Rubens, Jutta Boehnert, Rebecca Martin, Thomas Cooley, York Felix Speer, WDR Rundfunkchor Köln; WDR Sinfonieorchester Köln; Rupert Huber CPO777832 (CD alto prezzo) Barcode: 0761203783229 E.T.A. Hoffmann: Missa AV 18; Miserere AV 42 Sebbene sia unanimemente considerato uno degli scrittori più emblematici del Romanticismo tedesco, Ernst Theodor Amadeus Hoffmann compì parecchi tentativi per dedicare la sua vita alla musica. Si trattava di una pretesa tutt’altro che peregrina, visto e considerato che l’ottantina di opere che scrisse nel corso della sua vita abbracciando tutti i generi dell’epoca dimostrano che quest’uomo dagli interessi molto eclettici era dotato di un grande talento compositivo. Questo mese, la CPO propone uno splendido disco interamente dedicato alla sua produzione sacra. Circa un quarto delle 85 opere di Hoffmann giunte fino ai giorni nostri fu scritto per la devozione sacra e la liturgia cattolica e costituisce il frutto di una propensione per la musica sacra che in Hoffmann cominciò a maturare fin dalla fanciullezza. Tra il 1803 e il 1805 Hoffmann compose la Messa in re minore, un’opera di cui fece menzione in una lettera indirizzata al suo amico Hippel, definendola il lavoro migliore da lui scritto fino a quel momento. Il fatto che l’ouverture in due parti si concluda con una cadenza in la maggiore la rende perfettamente adatta per fungere da introduzione alla messa, anche se in origine fu concepita per un’altra Messa in re minore. Mettendo in musica undici dei ventuno doppi versetti del Salmo 50, il Miserere di Hoffmann si colloca nel solco della tradizione dei salmi penitenziali inaugurata da Josquin Desprez, che raggiunse il suo massimo splendore con il capolavoro a nove voci di Gregorio Allegri composto all’inizio del XVII secolo. Queste bellissime opere ci vengono proposte nella ispirata interpretazione di un eccellente cast di cantanti e di una WDR Sinfonieorchester Köln in forma smagliante diretti con polso e molto buon gusto da Rupert Huber. Integrale delle opere per organo di Delphin Strunck, Nicolaus Adam Strunck, Christian Flor, Dietrich Meyer, Johann Decker e Marcus Olter L’undicesimo volume della serie dedicata alla produzione organistica dei compositori attivi nelle città della Germania settentrionale nel XVII e XVIII secolo presenta tutte le opere giunte fino ai giorni nostri di Delphin Strunck e di suo figlio Nikolaus Adam Strunck e una vasta silloge di brani di Christian Flor, Dietrich Meyer, Johann Decker e Marcus Olter. Sebbene fino a questo momento gli studiosi non siano riusciti a scoprire quasi nulla sui primi anni di vita di Delphin Strunck, negli ultimi tempi è stata avanzata l’ipotesi che sia figlio dell’organista di Braunschweig Joachim Strunck. Delphin si occupò in seguito della composizione delle opere per le cerimonie sacre e municipali e intrecciò un rapporto molto cordiale con Heinrich Schütz. Con ogni probabilità, Delphin conobbe altri compositori attivi nelle regioni settentrionali della Germania. Il suo figlio primogenito Nicolaus Adam fu senza dubbio uno dei più autorevoli protagonisti del panorama musicale tedesco della seconda metà del XVII secolo. In particolare, la non comune profondità espressiva e l’utilizzo di elementi stilistici italiani e della Germania meridionale nei sette capricci e nei due ricercari in stile antico giunti fino ai giorni nostri diedero un contributo determinante alla rivitalizzazione della scuola della Germania settentrionale, come si può facilmente notare nelle opere scritte pochi anni più tardi da Matthias Weckmann durante il suo studio della produzione organistica e cembalistica di Johann Jakob Froberger. Un nuovo trionfo per Friedhelm Flamme, che si conferma tra gli interpreti più autorevoli di questo repertorio. 9 Columnsweb - Gennaio 2014 JOHANN SEBASTIAN BACH OPERE SACRE APOCRIFE Solisti, Alsfelder Vokalensemble, Steintor Barock Bremen, I Febiarmonici, Barockorchester Bremen, Wolfgang Helbich CPO777878 (8 CD basso prezzo) Barcode: 0761203787821 J.S. Bach: Gedenke, Herr, wie es uns gehet BWV 217; Gott der Hoffnung erfülle euch BWV 218; Siehe, es hat überwunden der Löwe BWV 219; Lobt ihn mit Herz und Munde BWV 220; Wer suchet die Pracht, wer wünscht den Glanz BWV 221; Mein Odem ist schwach BWV 222; Uns ist ein Kind geboren BWV 142; Das ist je gewisslich wahr BWV 141; Denn du wirst meine Seele nicht in der Hölle lassen BWV 15; Ich weiss, dass mein Erlöser lebt BWV 160; Missa BWV Anh. 25; Magnificat BWV Anh. 21; Missa BWV Anh. 26; Passione secondo Luca BWV 246 Anh. II 30; Jauchzet dem Herrn, alle Welt BWV Anh. 160; Unser Wandel ist im Himmel BWV Anh. 165; Nun danket alle Gott BWV Anh. 164; Ich lasse Dich nicht, Du segnest mich denn BWV Anh. 159; Merk auf, mein Herz und sieh dorthin BWV Anh. 163; Lob und Ehre und Weisheit BWV Anh. 162; Missa BWV Anh. 167; Magnificat BWV Anh. 30; Missa BWV Anh. 24; Sanctus BWV 240; Sanctus BWV 239; Sanctus BWV 237; Nach dir, Herr, verlanget mich BWV 150 Nel corso della sua carriera il direttore della Cattedrale di Brema Wolfgang Elbich seppe costruirsi una solida fama come uno dei più autorevoli interpreti del repertorio classico e romantico di tutta la Germania. Purtroppo, l’8 aprile del 2013, giorno del suo settantesimo compleanno, Wolfgang Helbich è scomparso, lasciando un profondo vuoto sia tra gli appassionati sia tra i numerosi cantanti e musicisti che hanno collaborato con lui nei suoi quarant’anni di carriera. Per onorare la memoria di questo grande direttore la CPO ha riunito in un cofanetto di otto dischi le sue registrazioni delle opere sacre apocrife di Johann Sebastian Bach, un progetto editoriale di grandissimo interesse, che era stato accolto con unanime entusiasmo sia dal pubblico sia dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Dopo l’uscita dell’ultimo volume di questa integrale, Helbich 10 scrisse: «Per molti anni mi sono occupato di queste opere nell’ipotesi che fossero state scritte da Bach. Ho sempre preso in considerazione anche i lavori che languivano nell’Appendice del catalogo bachiano e che non venivano presi in considerazione da nessuno, per cercare di capire per quale ragione Bach se ne fosse interessato e se fosse il caso di ripresentarli oggi in concerto e in disco. Gli otto dischi dedicati alle opere apocrife di Bach che io e l’Alsfelder Vokalensemble abbiamo realizzato per la CPO sono stati accolti con grande favore sia dal pubblico sia dalla stampa specializzata. Siamo orgogliosi di aver proposto al pubblico degli appassionati una serie di lavori affascinanti e commoventi finora del tutto sconosciuti». Columnsweb - Gennaio 2014 MARC-ANTOINE CHARPENTIER – JEAN-BAPTISTE LULLY AA.VV. TE DEUM A TRIBUTE TO SAX Amel Brahim-Djelloul, Aurore Bucher, Reinoud van Mechelen, Jeffrey Thompson, Benoît Arnould, Le Poème Harmonique, Capella Cracoviensis, Vincent Dumestre ALP952 (CD alto prezzo) Barcode: 3760014199523 Christian Debecq, sax soprano; Steve Houben, sax contralto; Guy Goethals, sax contralto; Roland Schneider, sax tenore; Ulrich Berg, sax baritone; Guy Penson, pianoforte Érard; Michel Benita, contrabbasso RIC341 (2 CD e libro di 60 pagine) Barcode: 5400439003415 Questa splendida registrazione live del Poème Harmonique di Vincent Dumestre esalta al massimo grado i Te Deum di MarcAntoine Charpentier e di Jean-Baptiste Lully, due opere dai toni trionfanti scritte per celebrare una delle vittorie più sfolgoranti di Luigi XIV e la sua guarigione da una seria malattia. Nonostante le sue origini italiane, Lully seppe incarnare come pochi altri l’essenza più autentica dello stile francese, mentre Charpentier inserì nel gusto musicale del suo paese la carica emozionale e molti elementi che aveva avuto modo di apprendere durante il suo periodo di apprendistato in Italia. Nel complesso, questo disco consente di ripercorrere le tappe salienti della carriera di due dei massimi protagonisti dell’epoca barocca e di scoprire le affinità e le differenze di due paesi, due modi di concepire la musica e di due universi culturali. Alla fine, il successo arrise a Lully, che finì per oscurare Charpentier e per relegarlo in una posizione subalterna, che questo nuovo disco dell’ensemble di strumenti originali Le Poème Harmonique diretto da Vincent Dumestre rivela del tutto ingiustificata. PERIODO ROMANTICO J.-B. Singelée: Duo concertant op. 55; Fantaisie Pastorale; Concerto op. 57; Septième solo de Concert op. 93; Premier Quatuor op. 53 J. Demersseman: Sérénade op. 33 JAZZ A Nightingale Sang; Out of Nowhere; All the Things You Are; Moon and Sand; Blue Daniel; A Time for Love; The Touch of Your Lips; I’ve Never Been in Love Before; Too Close for Comfort; People; It Never Entered my Mind; You Must Believe in Spring; Embraceable You; I Concentrate on You; As Time Goes By; You and the Night; My Old Flame; The Nearness of You; When the Sun Comes Out Per celebrare il secondo centenario della nascita di Adolphe Sax, la Ricercar presenta un’uscita di grande interesse dedicata al genio che ideò il sassofono. Le straordinarie risorse tecniche ed espressive di questo strumento vengono presentate da due generi di musica profondamente diversi tra loro, da un lato una serie di opere ascrivibili sotto il profilo stilistico al Romanticismo, scritte espressamente per il sassofono a Parigi poco dopo la registrazione del brevetto di Sax, e dall’altro una vasta silloge di celebri pagine jazz, che ovviamente l’inventore dello strumento non poté conoscere, ma che garantirono al sassofono una notorietà presso un pubblico vastissimo e dai gusti quanto mai eterogenei, che continua a crescere anche ai 11 Columnsweb - Gennaio 2014 giorni nostri (in fondo, che strumento suona Lisa, la figlia dei Simpson?). Come da abitudine della Ricercar, questa uscita è corredata da un corposo booklet contenente ampie note di copertina. In particolare, un articolo firmato da Jérôme Lejeune prende in esame l’invenzione dello strumento e le prime opere che gli vennero dedicate a Parigi nei periodo in cui Sax era alla ricerca di compositori interessati alle sonorità del sassofono. L’articolo di Jean-Paul Schroeder tratteggia invece una interessante storia del sassofono nell’ambito del jazz. Il programma “romantico” comprende una serie di opere di Jean-Baptiste Singelée e di Jules Demersseman eseguite con alcuni strumenti costruiti nel laboratorio di Adolphe Sax e copie dei bocchini originali. Il timbro di questi strumenti costituisce una vera scoperta, in quanto non si avverte nessuna traccia dell’ampio vibrato che venne tradizionalmente legato alla tecnica esecutiva del XX secolo. I brani jazz sono invece stati eseguiti da Steve Houben su un sax contralto del 1957. Le linee chiare e trasparenti di queste pagine vengono presentate senza accompagnamento di sorta e rivelano il grande talento dell’interprete e la ricca tavolozza sonora dello strumento. Alcuni brani sono stati registrati su due piste in modo da creare un duetto di sassofoni, mentre altri sono impreziositi dal delicato contrappunto del contrabbasso di Michel Benita. 12 FRANZ LISZT INTEGRALE DELLE TRASCRIZIONI DELLE SINFONIE DI BEETHOVEN – VOLUME 3 Yury Martynov, pianoforte ZZT336 (2 CD alto prezzo) Barcode: 3760009293366 F. Liszt: Trascrizione della Sinfonia n. 3 op. 55 Eroica; Trascrizione della Sinfonia n. 8 op. 93 Per Franz Liszt la trascrizione delle sinfonie di Beethoven costituì al tempo stesso un omaggio al genio del Titano di Bonn e un’occasione per esaminare da vicino il suo processo compositivo. Questi straordinari lavori offrirono al grande compositore di origine ungherese anche la possibilità di operare un confronto ai massimi livelli tra le risorse tecniche ed espressive del pianoforte e l’immenso potenziale di un’orchestra sinfonica. Sotto questo aspetto, la grandiosità della concezione dell’interprete e la sua capacità di comprendere l’essenza delle sinfonie beethoveniane costituiscono un elemento di primaria importanza per tutti coloro che si apprestano ad ascoltare queste monumentali trascrizioni di Liszt. Nel terzo volume della sua integrale delle trascrizioni delle sinfonie di Beethoven realizzate da Liszt, Yury Martynov ha scelto di utilizzare un pianoforte costruito da Blüthner nel 1867, uno strumento che Liszt apprezzava moltissimo. Columnsweb - Gennaio 2014 BENJAMIN BRITTEN MELCHIOR FRANCK THE TURN OF THE SCREW GEMMULAE EVANGELIORUM MUSICAE Andrew Kennedy, Sally Matthews, Michael Clayton-Jolly, Lucy Hall, Catherine Wyn-Rogers, Katherine Broderick, London Symphony Orchestra, Richard Farnes LSO0749 (2 SACD basso prezzo) Barcode: 0822231174929 Norddeutscher Kammerchor, Maria Jürgensen MDGSA1829 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623182964 In occasione del centenario della nascita di Benjamin Britten, Richard Farnes ha realizzato una splendida registrazione di quest’opera – considerata una delle più brillanti del compositore inglese – con un cast di alto livello composto interamente da cantanti inglesi, tra i quali spiccano i nomi di Andrew Kennedy, Sally Matthews e l’undicenne Michael Clayton-Jolly nel ruolo di Miles. Per la verità, secondo i progetti della LSO Live quest’opera avrebbe dovuto essere diretta dal compianto Sir Colin Davis, il cui posto è stato assunto egregiamente da Farnes, che si è rivelato il sostituto ideale, visto e considerato che in passato fu assistente di Davis. Nel 1932, il diciottenne Britten ascoltò alla radio «The Turn of the Screw, una commedia di Henry James meravigliosa e ricca di spunti interessanti, per quanto immersa in un’atmosfera terribilmente arcana e spaventosa». Questa spettrale vicenda ispirò a Britten un’opera da camera in un prologo e due atti, che fu rappresentata per la prima volta nel 1954. L’opera narra la storia di una governante, Mrs Grose, che fa di tutto per proteggere due bambini di nome Flora e Miles dalle spaventose manifestazioni che si verificano nell’ambiente apparentemente ovattato di una casa di campagna inglese. Questo disco presenta una serie di opere poco conosciute di meravigliosa bellezza. I mottetti evangelici di Melchior Franck costituiscono da un lato una preziosa testimonianza della prassi liturgica utilizzata nelle chiese protestanti all’inizio del XVII secolo e dall’altro una toccante intonazione dei testi biblici. Franck seppe tradurre i versetti delle Sacre Scritture in splendide immagini musicali, che grazie all’intensa interpretazione del Norddeutscher Kammerchor diretto da Maria Jürgensen riesce ad andare direttamente al cuore degli ascoltatori moderni. Maria Jürgensen ha scelto una splendida antologia dei mottetti che Melchior Franck scrisse per ogni domenica e festività del calendario liturgico luterano. Uno degli aspetti più importanti nell’esecuzione di queste opere è costituito senza dubbio dalla necessità di rendere il testo più comprensibile possibile, un obiettivo che i sedici componenti del Norddeutscher Kammerchor – che di tanto in tanto si alternano con una voce femminile e un liuto – raggiungono in maniera magistrale, sfoggiando una impeccabile definizione tonale e un istinto naturale per esaltare al massimo grado quelle che a prima vista potrebbero sembrare opere molto semplici, ma che in realtà celano un gran numero di preziosismi e di meravigliose sfumature che richiedono una grandissima cura. La meravigliosa acustica della chiesa del villaggio di Bernitt conferisce a queste opere dalla scrittura prevalentemente omofonica le sfumature ideali per esaltare al massimo grado la brillantezza della tavolozza sonora del coro. Questo SACD registrato con la tecnologia 2+2+2 della MDG trasporta prodigiosamente gli ascoltatori in uno spazio sacro così suggestivo da far dimenticare qualsiasi considerazione di natura acustica. Una vera liturgia musicale, che non mancherà di conquistare anche gli ascoltatori dai gusti più esigenti. 13 Columnsweb - Gennaio 2014 Già disponibile: JOHANNES ECCARD (1555-1613) MEIN SCHÖNSTE ZIER – MESSA A CINQUE VOCI E MOTTETTI Norddeutscher Kammerchor, Maria Jürgensen MDGSA1694 (SACD alto prezzo) AA.VV. L’APRÈS MIDI DES FLÛTES Die 14 Berliner Flötisten MDGSA1811 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623181165 Le reminiscenze rococò dei movimenti di danza vengono espresse in maniera veramente geniale e l’atmosfera irreale di Au clair de lune assume connotati del tutto particolari. Dopo queste incantevoli pagine di Debussy, questo ensemble affronta una sfida molto impegnativa, costituita da uno dei più grandi capolavori per strumenti a fiato del repertorio romantico, dimostrando di saper dire la propria anche nella celebre Serenata di Antonín Dvorák. Gli arrangiamenti di Christiane Hupka si rivelano azzeccati sotto tutti i punti di vista, evitando accuratamente qualsiasi forzatura. Nell’ouverture all’opera Donna Diana di Nikolaus von Reznicek, la Hupka presenta un brano di scintillante bellezza, che mette in grande evidenza lo straordinario talento, la brillante vitalità e la deliziosa arguzia dell’ensemble berlinese. Caratterizzato da una eccelsa qualità sonora, un approccio gaiamente virtuosistico e una coinvolgente joie de vivre, questo disco saprà sicuramente conquistare il cuore di tutti gli appassionati de grande repertorio flautistico – e non solo loro. Già disponibili: AA.VV. DANCING FLUTES Die 14 Berliner Flötisten MDG1114 (CD alto prezzo) AA.VV. FLUTES WAVES Opere di Claude Debussy, Richard Strauss, Antonín Dvorák, Nikolai Rimsky-Korsakov ed Emil Nikolaus von Reznicek Il Prélude à l’aprés-midi d’un faune di Claude Debussy è considerato tra le più grandi dichiarazioni d’amore nei confronti del flauto che la storia della musica ricordi. Ma cosa succede quando questo amore cresce a dismisura, raggiungendo livelli assoluti? In questo caso i quattordici membri dell’ensemble Berliner Flötisten diretto da Andreas Blan hanno la possibilità di sfoggiare tutto il loro incommensurabile talento. I componenti di questa formazione – tutti prime parti delle migliori orchestre berlinesi – aprono il programma di questo disco dedicato al celebre capolavoro della Francia fin de siècle con una loro trascrizione dai toni quanto mai virtuosistici. La Petite Suite dimostra anche quanto la musica finemente cesellata di Debussy si adatti al timbro caldo e fascinoso del flauto traverso, in quanto le delicate onde messe in moto dal tiepido vento di primavera di En bateau non potrebbero essere rappresentate in musica in maniera più realistica. 14 Die 14 Berliner Flötisten MDG1393 (CD alto prezzo) Columnsweb - Gennaio 2014 GEORG PHILIPP TELEMANN AA.VV. SONATE PER VIOLINO E BASSO CONTINUO (FRANCOFORTE 1715) A FESTIVAL OF ENGLISH ORGAN MUSIC Stephan Schardt, violino; Elisabeth Wand, violoncello; Sonja Kemnitzer, clavicembalo MDGSA1835 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623183565 Ben van Oosten, organo Henry Willis della Cattedrale di Salisbury MDG1836 (CD alto prezzo) Barcode: 0760623183626 Ponendosi in netto contrasto con le convenzioni dell’epoca, Georg Philipp Telemann diede alle stampe come opera prima una raccolta di sonate per violino e basso continuo, anziché di trio sonate per due violini. L’indipendenza creativa testimoniata da questa scelta era anche basata su una profonda conoscenza degli stili più in voga in quegli anni e trovò in seguito espressione in molte opere strumentali. In questo splendido SACD Stephan Schardt presenta in prima registrazione mondiale questi lavori di grande interesse, sfoggiando uno sbrigliato virtuosismo e una incantevole vena espressiva con l’accompagnamento elegante e tecnicamente ferratissimo della violoncellista Elisabeth Wand e della clavicembalista Sonja Kemnitzer. Le vivacissime opere prime di Telemann vengono presentate con una qualità tecnica degne di loro. D’altra parte, come si poteva dubitare di questo, visto che questo disco è stato pubblicato su un SACD basato sulla ormai famosa tecnologia 2+2+2? Grazie a questo sistema di registrazione, la musica esce dai diffusori con incredibile naturalezza, creando uno spazio acustico di sensazionale realismo. Quasi tre secoli fa Telemann scrisse: «La musica pretende che gli uomini si dedichino a lei anima e corpo», un obiettivo che viene pienamente raggiunto in questo splendido disco! Già disponibile: FERDINAND DAVID (1810-1873) OPERE PER VIOLINO E PIANOFORTE Stephan Schardt, violino Philipp Vogler, pianoforte MDG1774 (CD alto prezzo) Opere di Alfred Hollins, William Whitlock, Charles Villiers Stanford, William Thomas Best ed Edward Elgar Opere per organo di compositori inglesi? E perché no? Durante l’epoca vittoriana sia gli organari sia il repertorio organistico conobbero una inopinata fioritura, non inferiore per portata a quella che interessò le altre nazioni europee. Date queste premesse, non si può che accogliere con grande interesse questo nuovo disco che vede protagonista Ben van Oosten, uno degli specialisti più autorevoli di questo repertorio tuttora poco frequentato. Alla tastiera del magnifico organo Willis della Cattedrale di Salisbury, Oosten propone un programma che può costituire l’introduzione ideale per chi desidera approfondire le sue conoscenze su un’epoca su cui continuano a gravare pregiudizi del tutto ingiustificati e sull’opera organistica dei suoi compositori di maggiore spicco. Il disco si apre con l’Ouverture da concerto n. 2 di Alfred Hollins, un’opera caratterizzata da un incedere esuberante, una straordinaria ricchezza melodica e una scrittura estremamente virtuosistica in grado di mettere a dura prova anche gli interpreti più validi. Scritta in origine come brano improvvisato per una trasmissione radiofonica, l’Elegia di Sir George Thomas ThalbenBall è pervasa da una linea melodica molto commovente. Percy William Whitlock e William Thomas Best preferirono invece le miniature e le opere di breve durata. E nella Fantasia e nella Toccata di Sir Charles Villiers Stanford sembra manifestarsi l’ombra del grande vecchio Bach appena dissimulato nel tipico stile vittoriano. La maestosa Sonata op. 28 di Sir Edward Elgar riesce a far coesistere in maniera molto efficace la grandiosa eloquenza e la nobiltà melodica dell’età vittoriana con la ricchissima tavolozza timbrica che caratterizza le opere orchestrali più famose del grande compositore inglese. 15 Columnsweb - Gennaio 2014 Già disponibile: AA.VV. A FESTIVAL OF FRENCH ORGAN MUSIC Ben van Oosten, organo Stahlhuth/Jann della Chiesa di San Martino di Dudelange (Lussemburgo) MDG1705 (CD alto prezzo) per archi n. 8, un’opera dai toni austeri dedicata da Shostakovich «alle vittime del fascismo e della guerra», considerata tra i capisaldi della letteratura cameristica del XX secolo. Nell’intensa interpretazione della Dogma Chamber Orchestra, questo lavoro cresce di dimensioni fino a diventare una eloquente sinfonia divisa tra una spietata requisitoria della malvagità umana e un disperato senso di solitudine, la cui carica emozionale raggiunge spesso livelli insostenibili. La Dogma Chamber Orchestra su MDG: DMITRI SHOSTAKOVICH TRASCRIZIONI PER ORCHESTRA D’ARCHI PIOTR ILIC CIAIKOVSKY OPERE PER ORCHESTRA D’ARCHI Dogma Chamber Orchestra, Mikhail Gurewitsch MDG1654 (CD alto prezzo) Dogma Chamber Orchestra, Mikhail Gurewitsch MDGSA1830 (SACD alto prezzo) Barcode: 0760623183060 AA.VV. AMERICAN STRINGBOOK Dogma Chamber Orchestra, Mikhail Gurewitsch MDGSA1717 (SACD alto prezzo) D. Shostakovich: Ventiquattro Preludi op. 34; Quartetto per archi n. 8 op. 110 Dmitri Shostakovich compose i suoi ventiquattro Preludi per pianoforte op. 34 con una facilità impressionante. In questo disco della MDG la Dogma Chamber Orchestra presenta per la prima volta queste gemme di meravigliosa bellezza in una elegante versione per orchestra d’archi, che rivela lati inediti e di grandi interesse della versione pianistica. In particolare, in queste belle rivisitazioni è possibile apprezzare il morbido panneggio degli archi nel Preludio n. 3, e il carezzevole valzer del Preludio n. 2, che nel giro di pochi secondi si trasforma in un caos dai toni spiccatamente virtuosistici. Una marcia dall’incedere grottesco (Preludio n. 16) viene seguita da un assolo di violino al tempo stesso idilliaco e pacchiano, che sfoggia il classico virtuosismo dei salotti nobiliari del’ultimo scorcio del XIX secolo. Il Preludio n. 5 è invece caratterizzato da elettrizzanti cascate di note che vedono assoluti protagonisti i violini. Il programma cambia completamente atmosfera con il Quartetto 16 Columnsweb - Gennaio 2014 KATHEKEEN FERRIER & JANET BAKER sings “BRITISH SONGS IDIS 6669 Barcode 8021945002814 TRADITIONAL My bonny land, The keel row, I have a bonnet, My boy Willie, I known where I’m goin’, The fidgety bairn, I will walk with my love, Ca’ the yoewes, Willow, willow, Now sleep the crimson petal op.3.n.2, The daises op.8 n.3, Drink to me only, Down by the salley gardens; RALPH VAUGHAN WILLIAMS The Call, Youth and love; JOHN IRELAND, A thansgiving, Her song MICHAEL HEAD - A piper, This is a sacred city, Love is a sickness; THOMAS F. DUNHILL - The cloths bof heaven - To the queen of heaven; PETER WARLOCK – Balulalow, - Youth; HERBERT HOWELSS - King David -Come sing and dance; IVAN GURNEY – Sleep - Iwill go and dance; GERALD FINZI -Come away. Come away, death - It was a lover and hia lass Le isole britanniche hanno una lunghissima e splendida tradizione di canti popolari e d’autore, in genere poco conosciuta sul continente europeo. Questo CD riunisce per la prima volta le due più grandi interpreti del repertorio colto e popolare britannico del secolo scorso, Kathleen Ferrier e Janet Baker, in una sorta di ideale gara di bravura ricca di straordinarie suggestioni. Per chi ancora non conosce questo genere di musica, sarà una scoperta affascinante, un viaggio per le strade di campagna di un mondo che forse non esiste più. JEAN-PIERRE RAMPAL PLAYS SCHUBERT SCHUMANN, DEBUAAY & RAVEL Jean-Pierre Rampal, flauto F. SCHUBERT: Introduction and Variations for flute and piano D 802 R. SCHUMANN: 3 Romances for flute and piano op.94 C. DEBUSSY: Sonata for flute, viola and harp M. RAVEL: Introduction and Allegro for harp, flute, clarinet and string quartet IDIS 6671 Barcode 8021945002838 Più il tempo passa, più ci si rende conto che Jean-Pierre Rampal è stato senza alcun dubbio il più grande flautista del XX secolo. Dotato di una tecnica eccezionale, che lo poneva immediatamente al di sopra di tutti gli altri colleghi, Rampal era anche un musicista estremamente duttile e curioso. Il suo repertorio era sterminato, e andava dai concerti degli autori meno noti del XVIII secolo ai grandi capolavori del Novecento. Nel nostro CD sono proposte una serie di rarissime registrazioni degli anni Cinquanta, tra le quali spiccano, ovviamente, i due brani di Debussy e Ravel, di cui Rampal fu interprete impareggiabile. 17 Columnsweb - Gennaio 2014 MARCO ENRICO BOSSI AA.VV. INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOLUME 9 IL TRIONFO DI DORI (VENEZIA 1592) Andrea Macinanti, organo TC862719 (CD alto prezzo) Barcode: 8007194105698 Gruppo Vocale Arsi e Tesi, Tony Corradini TC590003 (CD alto prezzo) Barcode: 8007194105766 M.E. Bossi: Rapsodia in tre movimenti collegati opera postuma; Per la fine del terzo atto di Malombra; Dieci Composizioni op.118 Il nono volume dell’opera omnia organistica di Marco Enrico Bossi racchiude alcune tra le pagine più significative della sua maturità artistica, incise per la prima volta. Impressionante la versione per organo del Prologo di Malombra, l’opera lirica su testo di Antonio Fogazzaro che nel 1908 scatenò l’impeto compositivo di Bossi, ma che purtroppo restò incompiuta. Ancora dedicata a Malombra una preziosa scoperta musicologica: il finale per il terzo atto dell’opera, espressamente scritto da Bossi per organo. Si tratta di una pagina carica di pathos, una drammatica e magnifica passacaglia che fa intuire la grandiosità del pensiero del compositore nei confronti della celebre opera di Fogazzaro. Il programma si completa con la silloge formata dall’op. 118, edita a Lipsia e a Milano nel 1900, grande testimonianza dell’abilità dimostrata da Bossi nel declinare le risorse espressive dell’organo: dalla italianissima cantabilità della Melodia fino alla granitica struttura contrappuntistica della sezione centrale del Finale, che evoca il Bach più maturo. G. Croce: Ove tra l’herbe e i fiori O. Colombani: All’apparir di Dori O. Vecchi: Hor ch’ogni vento tace G. Gabrieli: Se cantano gli augelli A. Preti: Ninfe a danzar venite L. Marenzio: Leggiadre ninfe e pastorelli amanti G. de Macque: Vaghe ninfe selvagge I. Baccusi: Un giorno a Pale sacro G. Cavaccio: Giunta qui Dori A. Stabile: Nel tempo che ritorna Zefiro P. Bozzi: All’ombra d’un bel faggio T. Massaino: Su le fiorite sponde G. Matteo Asola: In una verde piaggia G. Eremita Smeraldi: Eran le rive P. de Monte: Lungo le chiare linfe I. Sabino: Dove sorge piacevole P.A. Bonini: Quando lieta vezzosa A. Striggio: Eran ninfe e pastori G. Florio: Più trasparente velo L. Leoni: Di pastorali accenti F. Anerio: Sotto l’ombroso speco G. Zerto: L’inargentato lido R. Giovannelli: Quand’apparisti o vag’o amata D.G. Costa: Mentr’a quest’ombr’intorno L. Bertani: Dori a quest’ombre è l’aura L. Balbi: Mentre pastori e ninfe G.G. Gastoldi: Al mormorar de’ liquidi cristalli C. Porta: Da lo spuntar de’ matutini albori G. Pierluigi da Palestrina: Quando dal terzo cielo Nel 1592 fu dato alle stampe Il trionfo di Dori. Il dedicatario, Leonardo Sanudo, patrizio veneziano appartenente a una delle più antiche famiglie della Serenissima, aveva fatto comporre ventinove poesie da altrettanti autori e aveva poi commissionato, a un numero analogo di musicisti, i madrigali su quei testi. L’operazione culturale che si concreta nel Trionfo vede configurarsi in modo originale il rapporto tra gli attori tipici dell’editoria musicale – committente, poeta, compositore, stampatore – che di solito si muovevano autonomamente, seppur interagendo: infatti in questa raccolta, come in altre iniziative analoghe, il Sanudo mette in campo anche una rete di relazioni amicali con nobiluomini, poeti e musicisti per diletto, che è difficile immaginare abbiano potuto contribuire all’opera per venalità, data la loro estrazione. 18 Columnsweb - Gennaio 2014 Questa raccolta di madrigali mostra aspetti che devono aver reso la sua realizzazione particolarmente laboriosa: fu commissionata per un evento specifico; venne costruita cronologicamente in due fasi (prima le poesie, poi i madrigali); ogni suo brano, come detto, fu affidato a un poeta e a un musicista diverso. Nel Trionfo di Dori, di ambientazione arcadica – l’Arcadia come luogo dell’età dell’oro, sorta di paradiso terrestre pagano – sono descritte scene idilliche, nelle quali s’intrecciano un mitico passato e un sereno mondo pastorale. Ogni brano termina con la frase «Viva la bella Dori!» – quasi un saluto alla sposa – che costituisce l’elemento unificante della raccolta. Su queste parole si fa sovente più vivace il gioco contrappuntistico delle voci. Dori, bella ninfa marina figlia di Oceano nella mitologia classica, è il nome dietro cui si intravvede la donna dedicataria dell’opera, Elisabetta Giustinian. JOHANNES BRAHMS OPERE ORCHESTRALI Wiener Philharmoniker, Sir John Barbirolli HIQLP036 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060218890362 J. Brahms: Sinfonia n. 3 op. 90; Variazioni su un tema di Haydn op. 56a Nel corso degli anni Sessanta i Wiener Philharmoniker registrarono soprattutto per la Decca, producendo parecchi LP entrati nella storia del disco con il team di John Culshaw nell’acustica della Sofiensaal della capitale austriaca. In ogni caso, a questi dischi vanno aggiunte diverse registrazioni di grande interesse pubblicate dalla Deutsche Grammophon e dalla EMI, che consentono ancora oggi di apprezzare l’eccelsa qualità interpretativa dei Wiener di quegli anni. Per la EMI, Sir John Barbirolli (1899-1970) incise l’integrale delle sinfonie di Johannes Brahms con i Wiener Philharmoniker, di cui ricoprì per molto tempo l’incarico di direttore ospite. Questo nuovo titolo della HI·Q Supercuts proviene da quella storica integrale, che venne accolta con unanime entusiasmo sia dagli appassionati sia dalla stampa specializzata di tutto il mondo. 19 Columnsweb - Gennaio 2014 AA.VV. PIOTR ILIC CIAIKOVSKY – CESAR FRANCK THE ACADEMY IN CONCERT OPERE ORCHESTRALI Iona Brown, violino Academy of St Martin-in-the-Fields, Neville Marriner HIQLP034 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060218890348 John Ogdon, pianoforte Philharmonia Orchestra, Sir John Barbirolli HIQLP037 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060218890379 T. Albinoni: Adagio F. Mendelssohn: Ottetto op. 20 (Scherzo) G.F. Händel: Minuetto (Berenice); Sinfonia Pastorale (Messiah) W.A. Mozart: Marcia K.335; Danza tedesca n. 3 K.605 J.S. Bach: Oratorio di Natale BWV 248 (Sinfonia); Suite n. 3 BWV 1068 (Aria sulla quarta corda) J. Pachelbel: Canone L. van Beethoven: Dodici Contraddanze Sir Neville Marriner iniziò la sua irripetibile carriera musicale come violinista, suonando prima in un trio e in un quartetto d’archi e poi nella London Symphony Orchestra. Negli anni trascorsi con l’orchestra londinese, Marriner maturò la decisione di fondare la Academy of St Martin-in-the-Fields, una formazione cameristica composta da alcuni degli strumentisti migliori del panorama musicale della capitale inglese. Inaugurata come un gruppo di amici che si riuniva a provare nel salotto della casa di Sir Neville, la Academy of St Martin-in-the-Fields diede il suo primo concerto nel 1958 nella omonima chiesa londinese. Grazie allo straordinario successo ottenuto in questa occasione, alla Academy of St Martin-in-the-Fields fu proposto di registrare un disco per la Oiseau-Lyre, un’etichetta allora appena costituita. A distanza di oltre mezzo secolo, questo fatto è ancora ricordato da Sir Neville: «Fummo notati dai responsabili della Oiseau-Lyre grazie a una recensione di Denis Stevens pubblicata su Gramophone. Poco dopo ci fu offerta la possibilità di fare una tournée in Germania, dove venimmo notati da altre case discografiche. Si trattò di un’occasione del tutto fortunata. Gli unici meriti che ci possiamo attribuire sono costituiti dalla decisione di ricorrere ai migliori musicisti disponibili e di presentarci sempre sul palcoscenico e in sala di registrazione preparati a dovere». Oggi la Academy of St Martin-in-the-Fields vanta la discografia più vasta rispetto a qualsiasi altra orchestra da camera del mondo, un traguardo straordinario che ha contribuito a renderla una delle formazioni più amate e ammirare del mondo. P.I. Ciaikovsky: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 23 C. Franck: Variazioni sinfoniche per pianoforte e orchestra Nel 1962 il Concorso Internazionale di pianoforte Ciaikovsky di Mosca vide la vittoria di due solisti di grandissimo talento, il russo Vladimir Ashkenazy e l’inglese John Ogdon. Ashkenazy fu messo subito sotto contratto dalla Decca, un fatto che gli consentì di portare avanti una intensa carriera concertistica in Occidente, mentre Ogdon firmò per la EMI, mettendosi in evidenza per la sua fenomenale tecnica e la sua profonda sensibilità, due caratteristiche che lo resero uno dei beniamini dei pubblici di tutto il mondo. Purtroppo, nel 1974 Ogdon ebbe un grave esaurimento nervoso, che sfociò in un serio disturbo bipolare, nel quale venne curato con amore e devozione da sua moglie Brenda Lucas. Nonostante questi problemi, Ogdon continuò a frequentare con assiduità sia le sale da concerto sia gli studi di registrazione fino all’agosto nel 1989, quando venne stroncato da una polmonite conseguente a un diabete non diagnosticato. In questo disco possiamo ascoltare Ogdon in due delle pagine più emblematiche della letteratura per pianoforte e orchestra del XIX secolo accompagnato dalla Philharmonia Orchestra diretta da Sir John Barbirolli. 20 Columnsweb - Gennaio 2014 JAPAN IMPORT GUSTAV MAHLER (1860-1911) SINFONIA N. 1 IL TITANO Chicago Symphony Orchestra, Carlo Maria Giulini, direttore HIQLP035 (LP da 180 grammi) Barcode: 5060218890355 AA.VV. Gustav Mahler (1860-1911): Sinfonia n. 1 in re maggiore Il Titano Carlo Maria Giulini (1914-2005) debuttò con la Chicago Symphony Orchestra nel 1955, ma fu nominato principale direttore ospite solo nel 1969 grazie all’interessamento dell’allora direttore principale Sir Georg Solti, che aveva bisogno di un sostituto di alto livello con cui dividere l’intensa attività concertistica dell’orchestra americana in un periodo in cui era impegnato sul podio della Royal Opera House Covent Garden di Londra. In questo periodo Giulini realizzò con la Chicago Symphony Orchestra diversi dischi di altissimo livello pubblicati della EMI, tra cui una straordinaria versione del Concerto per violino e orchestra op. 77 di Johannes Brahms con Itzhak Perlman premiata con un prestigioso Grammy Award e disponibile nel catalogo della HI·Q Supercuts (HIQLP033). Questo splendido disco ripropone la splendida versione della Prima Sinfonia di Mahler registrata il 30 marzo del 1971, che – nonostante il trascorrere degli anni – continua a essere considerata una delle pietre miliari della discografia del grande compositore di origine boema e che viene esaltata al massimo grado dalla straordinaria qualità sonora della HI·Q Supercuts. J.S. Bach: Concerto per due violini e orchestra BWV 1043 W.A. Mozart: Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra K.364 J. Brahms: Concerto per violino, violoncello e orchestra op. 102 Questo nuovo K2 HD Mastering di produzione giapponese consente di scoprire con una fedeltà fino a questo momento assolutamente inimmaginabile l’arte raffinata di Jascha Heifetz, uno dei violinisti più acclamati del XX secolo, in tre opere che si discostano sensibilmente dal suo repertorio abituale. Si tratta infatti di tre concerti doppi, che abbracciano oltre un secolo di storia della musica, partendo dal Concerto per due violini BWV 1043 di Johann Sebastian Bach, uno dei massimi capolavori strumentali dell’ultimo scorcio del Barocco, e dalla Sinfonia concertante di Mozart, per arrivare al Concerto per violino e violoncello op. 102 di Johannes Brahms, uno dei massimi esponenti del Tardo Romanticismo. Nel complesso, si tratta di un disco di grande interesse, che contribuisce a mantenere vivo il ricordo di uno dei virtuosi più grandi di tutti i tempi. CONCERTI DOPPI Jascha Heifetz, violino SOJPK2425 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837641425 21 Columnsweb - Gennaio 2014 FOURPLAY THE BANGLES JOURNEY GREATEST HITS Fourplay SOJPK2522 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837575522 The Bangles SOJPK2572 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837575720 Fields Of Gold; Play Around It; From Day One; Journey; Rozil; Cool Train; Avalabop; The Firehouse Chill; Departure; 147 4th Street Dopo aver ottenuto una prestigiosa nomination ai Grammy, la straordinaria band Fourplay ha continuato a mietere un grande successo sia artistico sia commerciale, aggiungendo al suo stile fondamentalmente jazz elementi propri del R&B e del pop. Questo disco – che può essere riprodotto su qualsiasi lettore CD – è stato rimasterizzato in K2 HD a 24 bit e 100 kHz, un formato che consente di ottenere una qualità sonora di incredibile realismo. Hero Takes A Fall; Going Down To Liverpool; Manic Monday; If She Knew What She Wants; Walk Like An Egyptian; Walking Down Your Street; Following; Hazy Shade Of Winter; In Your Rom; Eternal Flame; Be With You; I’ll Set You Free; Everything I Wanted; Where Were You When I Needed You Con i suoi quattordici brani, Greatest Hits è una imperdibile raccolta dei più grandi successi dei Bangles che consente di ripercorrere le tappe salienti di questa irresistibile band pop. Questo album fu pubblicato dalla Columbia Records l’8 maggio del 1990 per ottemperare agli accordi contrattuali presi con i Bangles, che nel frattempo si erano già sciolti. All’epoca della sua uscita, questo disco raggiunse il 97° posto nella classifica di Billboard e addirittura il quarto nel Regno Unito. Il programma di Greatest Hits comprende i remix dei singoli “Here Takes a Fall”, “Walking Down Your Street” e “I’ll Set You Free”, oltre alla cover di “Hazy Shade of Winter”, un brano scritto per la colonna Sonora del film Less Than Zero, che non era mai stato pubblicato su nessun album dei Bangles. Questo album consente di ascoltare anche la cover di “Where Were You When I Needed You” dei Grass Roots ed “Everything I Wanted”, un brano scritto in origine per l’album Everything, ma rimasto fino ad allora inedito e che venne pubblicato come singolo per fare pubblicità a Greatest Hits in Europa e in Australia. Per il Regno Unito venne invece scelto un nuovo remix di “Walk Like an Egyptian”, che raggiunse il 73° posto in classifica. Questo disco – che può essere riprodotto su qualsiasi lettore CD – è stato rimasterizzato in K2 HD a 24 bit e 100 kHz, un formato che consente di ottenere una qualità sonora di incredibile realismo. 22 Columnsweb - Gennaio 2014 CHET BAKER LET’S GET LOST Chet Baker SOJPK2602 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837466127 Moon and Sand; Imagination; You’re My Thrill; For Heaven’s Sake; Everytime We Say Goodbye; I Don’t Stand a Ghost of a Chance With You; Daydream; Zingaro A/K/A Portrait In Black & White; Blame It on My Youth; My One and Only Love; Everything Happens To Me; Almost Blue Uscito nel 1989, Let’s Get Lost è un documentario sulla vita turbolenta e sulla carriera del trombettista jazz Chet Baker scritto e diretto da Bruce Weber, il cui titolo deriva da una canzone composta da Jimmy McHugh e Frank Loesser per il film del 1943 Happy Go Lucky, che Baker incise per la Pacific Records. «Chet Baker Sings and Plays dal documentario Let’s Get Lost del 1989 vede protagonisti sia un trio sia un quartetto […] Anche se il tempo e gli stupefacenti avevano reso il viso di Baker simile a quello di un uomo con il doppio della sua età, il suo virtuosismo e la morbidezza vellutata della sua tromba continuano a stupire e a conquistare il cuore di un numero crescente di appassionati. Nel programma si può trovare tutti gli ingredienti di cui avrebbe bisogno una ragazza di buona famiglia il giorno della sue nozze: qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di preso a prestito e qualcosa di blu, beh Almost Blue!» (Lindsay Planer, All Music Guide, Quattro Stelle). Questo disco – che può essere riprodotto su qualsiasi lettore CD – è stato rimasterizzato in K2 HD a 24 bit e 100 kHz, un formato che consente di ottenere una qualità sonora di incredibile realismo. MICHAEL BOLTON SOUL PROVIDER Michael Bolton SOJPK2612 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837466127 Soul Provider; Georgia On y Mind; It’s Only My Heart; How Am I Supposed To Live Without You; How Can We Be Lovers; You Wouldn’t Know Love; When I’m Back On My Feet Again; From Now On (Duet with Suzie Benson); Love Cuts Deep; Stand Up For Love Questo album trasformò Michael Bolton in una stella di prima grandezza a livello internazionale. Grazie alla presenza di una serie di brani di straordinaria bellezza che entrarono nelle hit-parade di tutto il mondo, Soul Provider registrò una lunghissima permanenza nella Top 200 di Billboard, raggiunse la terza posizione nelle classifiche degli Stati Uniti e vendette più di 12,5 milioni di copie, che gli garantirono la bellezza di sei Dischi di Platino. «Michael Bolton non è un ingenuo e quando The Hunger iniziò a totalizzare vendite da Disco di Platino nessuno dovette suggerirgli di incidere un disco dello stesso genere. Bolton produsse la maggior parte dei suoi dischi da solo e collaborò frequentemente con i migliori autori di ballate romantiche rock, tra cui Diane Warren (che in questo album ha firmato con Bolton ben cinque brani) e Desmond Child, mentre l’impronta R&B viene garantita dalla versione della famosa “Georgia on My Mind” di Ray Charles. In questo disco Bolton esegue anche “How Am I Supposed to Live Without You” di Laura Branigan. Il risultato fu ovviamente strabiliante e si concretizzò in ben cinque singoli saldamente piazzati nella Top 40 e milioni di copie vendute. Bolton non era riuscito a diventare il re della arene dell’hockey su ghiaccio degli States, ma la sua voce sapeva accendere la passione e il romanticismo in tutte le case americane, un risultato del tutto apprezzabile» (All Music Guide, Quattro Stelle). Questo disco – che può essere riprodotto su qualsiasi lettore CD – è stato rimasterizzato in K2 HD a 24 bit e 100 kHz, un formato che consente di ottenere 23 Columnsweb - Gennaio 2014 una qualità sonora di incredibile realismo. TOTO PAST TO PRESENT 1977-1990 Toto SOJPK2621 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837575621 Love Has The Power; Africa; Hold The Line; Out Of Love; Georgy Porgy; I’ll Be Over You; Can You Hear What I’m Saying; Rosanna; I Won’t Hold You Back; Stop Loving You; 99; Pamela; Animal Durante il precedente tour Joseph Williams lasciò la band e i Toto si ritrovarono con Bobby Kimball, con il quale incisero alcune canzoni (tra cui “Goin’ Home”, che verrà in seguito inserita nell’album Toto XX). La casa discografica esercitò però forti pressioni per fare entrare nella band Jean-Michel Byron, che avrebbe cantato i quattro brani inediti di Past to Present. Durante il tour successivo i Toto si accorsero che Byron non era adatto al loro stile e quindi i quattro brani inediti contenuti in questa raccolta sono le sole tracce incise da Byron. Nonostante l’incompatibilità con Byron, Out of Love diventò comunque un singolo di successo in Europa. Da notare che nel brano “Animal”, i Toto si sono avvalsi della sezione fiati dei Tower of Power. 24 HERBIE HANCOCK HEAD HUNTERS Herbie Hancock, pianoforte SOJPK2622 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837466226 Chameleon; Watermelon Man; Sly; Vein Melter «No, non suono jazz. Suono musica nera». Parole e musica – la citazione è approssimativa – di Miles Davis. Chissà se a Herbie Hancock frullarono tra le orecchie, assistendo all’attacco incrociato che la critica jazz riservò a Head Hunters, album numero dodici a poco più di un decennio dall’esordio. È anche probabile che appena iniziarono a fioccare le royalties certi crucci siano evaporati come caligine mattutina: ci sono voluti quasi trenta anni affinché “Come Away With Me” di Norah Jones lo scalzasse dal piedistallo degli album jazz più venduti di sempre. Nel frattempo anche la critica aveva aggiustato il tiro, anche perché molto di quel che era accaduto individuava proprio in Head Hunters un capostipite, punto di riferimento e fonte d’ispirazione per hip-hopper d’ogni ordine e grado. Troppo facile però salire sul carro del vincitore. Meglio restare, per quanto possibile, al merito e all’epoca. Columnsweb - Gennaio 2014 SONNY ROLLINS ROD STEWART THE BRIDGE STILL THE SAME... GREAT ROCK TITLES OF OUR TIME Sonny Rollins, sax tenore SOJPK2824 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837640824 Rod Stewart SOJPK2921 (K2 HD Mastering) Barcode: 0888837347921 Without A Song; Where Are You?; John S.; The Bridge; God Bless The Child; You Do Something To Me Con questo album Sonny Rollins tornò alla ribalta con una forza sconvolgente dopo un lungo periodo sabbatico, insieme al sempre giovane Jim Hall, che fu sempre per lui il partner ideale. Questo album non costituisce solo un momento storico, ma anche un superlativo esempio di come molte caratteristiche personali di Rollins, le sue forti radici del passato, il presente così immanente e la concentrazione verso il futuro facciano parte delle sue caratteristiche musicali. Questo album non è solo un brillante ponte (bridge) del Rollins passato con quello presente, ma anche la promessa di un futuro positivo. La Sony giapponese ci ripropone questo titolo rimasterizzato utilizzando la nuova tecnologia Ultra HD a 32 bit per un suono semplicemente divino. Questo disco può essere ascoltato su qualsiasi lettore CD. Have You Ever Seen The Rain; Fooled Around And Fell In Love; I’ll Stand By You; Still The Same; It’s A Heartache; Day After Day; Missing You; Father And Son; The Best Of My Love; If Not For You; Love Hurts; Everything I Own; Crazy Love Dopo quattro anni passati a cantare con grande successo classici pop tratti dal Great American Songbook, con questo album Rod Stewart tornò a rivisitare vecchi classici, ma questa volta nel suo genere classico, il rock. Questo disco venne prodotto da Clive Davis e da John Shanks (il primo aveva prodotto anche gli American Songbook) e contiene alcune pietre miliari degli ultimi 40 anni compresi “It’s A Heartache”, “Day After Day” e il classico dei Creedence Clearwater Revival “Have You Ever Seen the Rain?”. 25 Columnsweb - Gennaio 2014 CHET BAKER CHET IS BACK! Chet Baker, tromba; Bobby Jaspar, sax tenore e flauto; Amadeo Tommasi, pianoforte; René Thomas, chitarra; Benoît Quersin, contrabbasso; Daniel Humair, batteria SOJPK2952 (K2 HD Mastering) Barcode: 0887654739520 Well, You Needn’t; These Foolish Things; Barbados; Star Eyes; Over The Rainbow; Pent Up House; Ballata in forma di blues; Blues In The Closet; Chetty’s Lullaby; So che ti perderò; Motivo su Raggio di luna; Il mio domani Quarantadue anni fa, Chet Baker – una delle figure più tragiche del jazz che visse sempre al massimo e che distrusse se stesso con la droga e l’alcool – era costantemente in viaggio in Europa da un jazz club a un altro. Dal momento che i gruppi ritmici locali non erano sempre eccellenti, venne naturale riunire i migliori elementi da numerosi stati europei per affiancare Chet in una produzione musicale per un film italiano. Fu così che la sussidiaria italiana della RCA portò un certo numero di musicisti in studio nel 1962. La parte dei due fiati necessitava dalla sezione ritmica una totale concentrazione e fu fornita con nonchalance dall’italiano Tommasi, dal belga Thomas, dal francese Quersin e dallo svizzero Humair. Le due ballate “These Foolish Things” e l’unica nuova composizione “Ballata in forma di blues” sono incorniciate tra gli altri brani per dare all’ascoltatore la possibilità di riprendere fiato. Ci sono brani con tempi veloci, i quali dimostrano la grande esperienza e l’alto standard musicale di Chet Baker e di Bobby Jaspar; oltre a questi c’è “Over The Rainbow”, il cui tema è da sempre accostato a un’altra tragica figura della storia della musica, Judy Garland. Chet con la sua tromba immette pura magia nella sezione centrale del brano. Per fortuna, queste registrazioni – effettuate a Roma nel 1962 – non sono riservate solamente ai collezionisti che vivevano negli anni Sessanta. Questa riedizione che utilizza la tecnologia K2 HD Mastering offre finalmente agli audiofili l’opportunità di ascoltare questa eccellente musica in forma digitale e al tempo stesso godere di questi standard come si 26 presentavano nell’edizione originale: una gemma senza prezzo. AA.VV. CONCERTO DI CAPODANNO 1987 Wiener Philharmoniker, Herbert von Karajan, direttore UNJPK2044 (K2 HD Mastering) Barcode: 0887654739520 Johann Strauss II: Ouverture da Die Fledermaus; AnnenPolka op. 117; Vergnügungszug op. 281; Unter Donner und Blitz Polka op. 324; Frühlingsstimmen op. 410; An der schönen blauen Donau op.314; Kaiserwalzer op. 437 Josef Strauss: Sphärenklänge op. 235; Delirien Waltz op. 212; Ohne Sorgen! op. 271 Johann Strauss e Josef Strauss: Pizzicato Polka (1870) Johann Strauss I: Beliebte Annen-Polka op. 137; Radetzky-Marsch op. 228 Il Concerto di Capodanno del 1987 non fu solo l’evento mondano dai toni frivoli e leggeri a cui ci siano abituati negli ultimi anni, ma anche una sorta di addio di Herbert von Karajan alle luci della ribalta che ne avevano illuminato i trionfi per quasi mezzo secolo, sintetizzato mirabilmente dall’accorata invocazione «Friede, Friede, Friede» (Pace, pace, pace) con cui salutò il pubblico prima della tradizionale Marcia di Radetzky di Johann Strauss padre. Sebbene fosse ormai gravemente malato, il leggendario direttore tedesco sfoderò ancora una volta un’interpretazione di inarrivabile eleganza, conferendo a ogni brano l’aristocratica leggerezza di una società ormai lontana anni luce dal mondo in cui viviamo. Questi brani ci vengono oggi riproposti in questa ristampa giapponese con la straordinaria qualità sonora del K2 HD Mastering, un supporto in grado di garantire un’incredibile fedeltà sonora. Columnsweb - Gennaio 2014 VANGELIS HUEY AND THE NEW YORKERS THEMES SAY IT TO MY FACE Vangelis UNJPK2182 (K2 HD Mastering) Barcode: 0042283951822 Huey and The New Yorker NACD180 (CD alto prezzo) Barcode: 0797537118024 End Titles from Blade Runner; Main Theme from Missing; L’Enfant; Hymn; Chung Kuo; The Tao of Love; Theme from Antarctica; Love Theme from Blade Runner; Opening Titles from The Bounty; Closing Titles from The Bounty; Memories of Green; La Petite Fille de la Mer; Five Circles; Chariots of Fire Ventiseiesima pubblicazione discografica dell’artista greco, questo disco raccoglie alcuni dei brani utilizzati come commento sonoro di film e documentari. Mentre alcuni sono tratti da vere e proprie colonne sonore (come Chariots of Fire, Opéra Sauvage, L’apocalypse des Animaux) altri sono stati estrapolati da album registrati in studio. All’epoca dell’uscita di Themes, i brani appartenenti alla colonna sonora di Blade Runner risultavano inediti, in quanto tale disco fu pubblicato solo nel 1994. I brani composti per le colonne sonore di Il Bounty (The Bounty) e Missing – Scomparso appartengono invece a colonne sonore che non sono mai state pubblicate ufficialmente. Questo disco è quindi una raccolta dei brani più conosciuti di Vangelis e uno dei suoi album più venduti, in quanto vinse due Dischi di Platino in Argentina (80.000 copie) e due Dischi d’Oro rispettivamente nel Regno Unito (100.000 copie) e in Svizzera (15.000 copie). NALP181 (LP da 180 grammi) Barcode: Guns On The Roof; Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker); Draggin’ The Line; My Funny Valentine; Don’t Think Twice, It’s Alright Say It To My Face è un album al tempo stesso ruvido, coinvolgente, intenso e divertente, che propone un autentico rock vecchia maniera, con il timbro baritonale di Huey che continua a conquistare il pubblico. Sotto il profilo stilistico e dei contenuti, questo disco può essere considerato uno scrigno di blues di New York, i cui brani prendono in esame i lati più dolenti e problematici della condizione umana. Fino a non molto tempo fa solista dei Fun Lovin’ Criminal, Huey Morgan sfoggia un disarmante stile narrativo che ricorda i bluesman dei bei tempi andati, al quale aggiunge toni che non mancheranno di piacere alle generazioni successive all’hip-hop. 27 Columnsweb - Gennaio 2014 BARB JUNGR LAURENCE HOBGOOD, CHARLIE HADEN E KURT ELLING STOCKPORT TO MEMPHIS WHEN THE HEART DANCES Barb Jungr NACD179 (CD alto prezzo) Barcode: 0797537117928 Laurence Hobgood, pianoforte Charlie Haden, contrabbasso Kurt Elling, voce NALP133 (LP da 180 grammi) Barcode: 0797537113326 Stockport To Memphis; Change Is Gonna Come; River; Old Man; New Life; Urban Fox; She’s (He’s) Not There; Fisherman’s Blues; Lay Lady Lay; Sunset To Break Your Heart; Till My Broken Heart Begins To Mend; Lost On The River; Way Down In The Hole Barb Jungr non è mai stata a Memphis, ma da ragazza nella Stockport degli anni Sessanta nutrì l’insopprimibile desiderio di scoprire questa favolosa città, che rappresentava la dolce musica soul che ballava nei locali notturni e un mondo più grande e pieno di promesse della metropoli degli Stati Uniti settentrionali da cui non vedeva l’ora di fuggire. Stockport to Memphis accompagna l’ascoltatore in un viaggio metaforico, non solo quello di Barbr verso il suo futuro nel mondo della musica, ma anche quello di tutte le persone che la circondano, compresi i suoi genitori, fuggiti dal Regno Unito durante la seconda guerra mondiale. 28 Que Sera Sera; When The Heart Dances; First Song; Sanctuary; Chickoree; Stairway To The Stars; New Orleans; Why Did I Choose You?; Leatherwood; Daydream; The Cost of Living Pianista di lungo corso, compositore e arrangiatore di grande talento, Laurence Hobgood è da sempre uno degli artisti più legati all’etichetta Naim. Negli anni Novanta Hobgood ha registrato due splendidi album con il gruppo Union e altri due non meno fortunati come solista con il Laurence Hobgood Trio, Left To Own Devices (2000) e Crazy World (2005). Descritto da Dave Brubeck come «uno dei pianisti più incredibili che mi sia mai capitato di ascoltare», Hobgood ha diretto per ben 15 anni le registrazioni della Blue Note (ora Concorde) di Kurt Elling, ottenendo una meritatissima nomination per il migliore arrangiamento strumentale scritto per accompagnare una voce con l’album Flirting With Twilight di Elling (2001). Chiunque abbia avuto la fortuna di ascoltare il Laurence Hobgood Trio accompagnare dal vivo Kurt Elling non può che concordare sul fatto che Hobgood sia il pianista jazz americano più creativo e meno considerato della sua generazione. Il critico del sito allaboutjazz.com ha descritto Hobgood come «uno dei pianisti di maggior talento oggi in circolazione». Ritenuto per molto tempo uno dei più grandi bassisti del mondo, Charlie Haden – oggi giunto alla rispettabile età di 72 anni – ha sempre dimostrato una grande ammirazione per i primi album pubblicati da Hobgood per la Naim. Il merito dell’incontro tra questi due straordinari musicisti va attribuito a Ken Christianson, ingegnere della True Stereo e buon amico di entrambi. Esaltato dagli audiofili per le sue eccezionali registrazioni edite dalla Naim, Haden si è messo in evidenza per la prima vol- Columnsweb - Gennaio 2014 ta verso la fine degli anni Cinquanta con il suo innovativo e spesso rivoluzionario approccio alla musica, che trovò piena espressione in un quartetto che lo vide al fianco di Ornette Coleman e poi negli anni Sessanta come componente dei Keith Jarrett Trio e dell’American Quartet. Negli anni Settanta Haden diede vita alla Liberation Music Orchestra, una formazione di free jazz attivamente impegnata in politica, che concentrò gran parte delle sue energie sulla guerra civile spagnola. Nei due decenni successivi Haden ha suonato con numerosi musicisti jazz e di altri generi, ottenendo un grandissimo successo di pubblico e di critica sia per la proficua collaborazione che lo ha visto al fianco del chitarrista Pat Metheney (“Beyond the Missouri Sky”) sia per i concerti che lo hanno visto alla testa del Quartet West, la formazione da lui costituita alla fine degli anni Ottanta. Grande amico e da sempre protagonista dei concerti di Hobgood, Kurt Elling – considerato da molti addetti ai lavori il più grande cantante jazz della sua generazione – ha accettato con grande piacere di prendere parte a When the Heart Dances, esibendosi in tre brani, “First Song”, “Stairway to the Stars” e “Daydream”. Elling – che oggi registra per la Concorde/Universal – possiede un meraviglioso timbro baritonale che abbraccia ben quattro ottave e in questo album sfoggia una disarmante padronanza tecnica e una profonda partecipazione emotiva, doti che nel corso degli anni gli hanno permesso di ottenere ben sette nomination ai Grammy Awards. Date queste premesse, non vale nemmeno la pena di sottolineare il fatto che l’incontro tra questi grandissimi artisti è destinato a diventare uno degli eventi da ricordare della storia della Naim. BOB DYLAN BLONDE ON BLONDE Bob Dylan MFSL3-45009 (3 LP da 180 grammi a 45 giri) Barcode: 0821797450096 Rainy Day Women #12 & 35; Pledging My Time; Visions Of Johanna; One Of Us Must Know (Sooner or Later); I Want You; Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again; Leopard-skin Pill-box Hat; Just Like A Woman; Most Likely You Go You Way And I’ll Go Mine; Temporary Like Achilles; Absolutely Sweet Marie; 4th Time Around; Obviously 5 Believers; Sad Eyed Lady Of The Lowlands Pubblicato nel 1966, Blonde on Blonde è il settimo album di Bob Dylan realizzato dalla Columbia Records. Questo disco è ritenuto il primo vero album doppio della storia del rock, essendo uscito qualche mese prima di Freak Out! di Frank Zappa, e segna il definitivo passaggio dall’era del 45 giri a quella del 33 giri. Le sessioni di registrazione ebbero inizio a New York nell’ottobre del 1965, con la partecipazione di numerosi session men, compresi i membri della backing band di Dylan, i The Hawks. Le sedute continuarono fino al gennaio 1966, ma venne portata a termine solo un brano, “One of Us Must Know (Sooner or Later)”. Dietro suggerimento del produttore Bob Johnston, Dylan, accompagnato dal tastierista Al Kooper e dal chitarrista Robbie Robertson, si trasferì a Nashville, nel Tennessee. Queste sessioni, che videro l’apporto di alcuni musicisti locali, si rivelarono più fruttuose e tra il febbraio e il marzo del 1966 venne registrate tutte le altre canzoni dell’album. Questo disco conclude la cosiddetta “trilogia elettrica” di Dylan, cominciata con Bringing It All Back Home e proseguita con Highway 61 Revisited (1965). Blonde on Blonde viene spesso definito dalla critica come uno dei più grandi album di tutti i tempi. L’album raggiunse la nona posizione nella classifica statunitense Billboard 200, diventando doppio disco di platino, e la terza posizione nel Regno Unito. Da questo album furono estratti due singoli di successo: “Rainy Day Women #12 29 Columnsweb - Gennaio 2014 & 35” e “I Want You”. Due ulteriori canzoni presenti sull’album, “Just Like a Woman” e “Visions of Johanna”, sono considerate tra le migliori composizioni di Dylan e sono state entrambe inserite nella lista delle 500 canzoni più belle di sempre redatta dalla rivista Rolling Stone. Nel 2003 questo disco venne collocato al nono posto nella lista della classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi redatta della rivista Rolling Stone. STEVIE WONDER FULFILLINGNESS’ FIRST FINAL Stevie Wonder MOFI1-017 (LP da 180 grammi) Barcode: 0821797100175 CAROLE KING TAPESTRY Carole King, voce e tastiere; Curtis Amy, flauto e sassofono; Joel O’Brien, batteria; Russ Kunkel, batteria; Charles Larkey, basso; Danny “Kootch” Kortchmar, chitarre e conga; James Taylor, chitarra acustica; Joni Mitchell, voce MFSL1-414 (LP da 180 grammi) Barcode: 0821797141413 I Feel the Earth Move; So Far Away; Its Too Late; Home Again; Beautiful; Way Over Yonder; You’ve Got a Friend; Where You Lead; Will You Love Me Tomorrow?; Smackwater Jack; Tapestry; (You Make Me Feel Like) A Natural Woman Documento storico del repertorio dei cantautori americani degli anni Settanta, Tapestry diede a Carole King un successo planetario, vendendo oltre dieci milioni di copie nei soli Stati Uniti e 22 milioni nel resto del mondo. Oltre a rimanere stabile nelle hit-parade di tutti i paesi principali per parecchi mesi, Tapestry si aggiudicò la bellezza di quattro Grammy Award, come Disco dell’Anno per “It’s Too Late”, come Album dell’Anno, come Migliore Canzone dell’Anno (“You’ve Got a Friend”) e come Migliore Interpretazione Vocale femminile. Numeri veramente impressionanti, che rendono quasi obbligatorio l’acquisto di questa straordinaria rimasterizzazione realizzata dalla OMR. 30 Smile Please; Heaven Is 10 Zillion Light Years Away; Too Shy To Say; Boogie On Reggae Woman; You Haven’t Done Nothin’; It Ain’t No Use; They Won’t Go When I Go; Bird Of Beauty; Please Don’t Go Vibrante, originale, spontaneo ed estremamente gradevole, Fulfillingness’ First Finale vede il leggendario vocalist Stevie Wonder riflettere sull’evoluzione delle relazioni umane in un album pieno di energia, che è passato alla storia del disco come una delle registrazioni soul più convincenti che siano mai state realizzate. Quarto dei cinque album del cosiddetto “periodo classico” di Wonder, questo disco del 1974 si aggiudicò la bellezza di tre Grammy Award, come Miglior Disco dell’Anno, Miglior Disco Pop Maschile e Migliore Esibizione R&B Maschile. La partecipazione di Minnie Riperton, di Paul Anka, di Deniece Williams e dei Jackson Five non fece altro che aggiungere interesse a un album che avrebbe comunque riscosso un clamoroso successo. Il supporto ritmico fu garantito dal celebre bassista della Motown James Jamerson e dal chitarrista Sneaky Pete Kleinow, ma – come prevedibile – al centro della scena c’è solo Wonder, che esprime con meravigliosa spontaneità le sensazioni dell’innamoramento, la realtà dell’amore e il dolore della separazione. Questo LP da 180 grammi Silver Label è stato rimasterizzato sul celebre impianto della OMR e stampato presso la RTI in edizione limitata. Columnsweb - Gennaio 2014 YAZ BETTE MIDLER UPSTAIRS AT ERIC’S THE ROSE Yaz MOFI1-020 (LP da 150 grammi) Barcode: 0821797100205 Bette Midler MOFI1-022 (LP da 150 grammi) Barcode: 0821797100229 Don’t Go; Too Pieces; Bad Connection; I Before E Except After C; Midnight; In My Room; Only You; Goodbye ’70s; Situation; Winter Kills; Bring Your Love Down (Didn’t I) Se è senz’altro vero che gli anni Ottanta saranno ricordati per sempre per l’affermazione dell’electro-pop, bisogna però riconoscere che in questo periodo uscirono pochissimi – a essere generosi – dischi paragonabili a Upstairs at Eric’s degli Yaz. Un calibratissimo mix di morbidi blues pervasi dall’aroma pungente del tabacco, eleganti arrangiamenti jazz, una ritmica che ricorda vagamente la disco music e un raffinato minimalismo dance si aggiungono in questo disco a un brillante electro-pop, creando nel salotto della vostra casa l’atmosfera di un intimo locale notturno, che con i suoi toni esotici e la gradevole complessità della sua scrittura vi terrà letteralmente incollati alla poltrona. Date queste premesse, nessuno può stupirsi del fatto che questo disco del 1982 sia tuttora considerato uno degli album più rappresentativi degli Anni Ottanta. Una nuova imperdibile addizione al catalogo di rimasterizzazioni della OMR. Whose Side Are You On; Midnight in Memphis; Concert Monologue; When a Man Loves a Woman; Sold My Soul to Rock’N’Roll; Keep on Rockin’; Love Me With a Feeling; Camelia; Homecoming Monologue; Stay With Me; Let Me Call You Sweetheart; The Rose Il primo ruolo interpretato da Bette Midler in un musical è rimasto insuperato. Come la colonna sonora del film, The Rose esalta al massimo grado la straordinaria interpretazione di Janis Joplin proposta dalla divina Miss M. Per il film, la Midler ricevette una nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista e, se è vero che il disco non può offrire la possibilità di vedere le immagini, va però detto che riesce a esprimere in maniera estremamente realistica le emozioni e la profonda immedesimazione con cui la cantante ha eseguito i brani scritti in omaggio alla compiante Joplin. Facendo leva sul suo naturale talento teatrale, la Midler sfoggia un’interpretazione di gran classe, passando con nonchalance dai toni dolorosi di “Stay With Me” alla sottile nostalgia che pervade “Sold My Soul to Rock’n’Roll” e “Keep on Rockin”. 31 Columnsweb - Gennaio 2014 PREMONITION WILLIE NELSON PATRICIA BARBER STARDUST MODERN COOL Willie Nelson MOFI1-026 (LP da 150 grammi) Barcode: 0821797100267 Patricia Barber PREBR90761 (Blu-ray alto prezzo) Barcode: 0669179076140 Stardust; Georgia On My Mind; Blue Skies; All of Me; Unchained Melody; September Song; On the Sunny Side of the Street; Moonlight In Vermont; Don’t Get Around Much Anymore; Someone to Watch Over Me «Perché essere prevedibili?». Questa fu la lapidaria domanda che Willie Nelson pose al dirigente della Columbia Nick Blackburn, quando quest’ultimo gli espresso i suoi dubbi circa l’opportunità di realizzare un album di pop classico. Ovviamente la domanda si poneva su un piano squisitamente retorico e ogni obiezione era destinata inevitabilmente a cadere. Ponendosi in netto contrasto con tutte le tradizioni, Stardust di Willie Nelson continua a essere considerato un disco geniale e di grande successo commerciale, un album di rara bellezza nel quale si può percepire il profondo rispetto che Nelson nutriva per i compositori e i testi di ogni canzone e alcune delle interpretazioni più intense della sua carriera. Si tratta di un disco che non può assolutamente mancare nella collezione di ogni appassionato che si rispetti. Touch of Trash; Winter; You & The Night & The Music; Constantinople; Light My Fire; Silent Partner; Company; Let It Rain; She’s a Lady; Love, Put on Your Faces; Postmodern Blues; Let It Rain [Vamp] Ancora uno splendido album di questa famosa vocalist di Chicago, che tanto incontra l’apprezzamento dei fanatici del jazz vocale. L’appoggio del trombettista Dave Douglas e del chitarrista John McLean aggiungono un ulteriore aspetto di interesse a quest’opera che vede anche la partecipazione di un coro che dà un’immagine vagamente soul all’album. Tra i molti riconoscimenti che l’album ha ricevuto, la prestigiosa rivista americana DownBeat gli assegnò l’agognato Cinque Stelle e lo definì «una delle migliori registrazioni mai effettuate da una cantante jazz con un piccolo ensemble». Ora con questo Bluray dual layer l’ascoltatore può godere di nuovo questa miracolosa registrazione rimasterizzata in alta risoluzione con multipli formati: in 5.1 Surround e in stereo. Questo Blu-ray utilizza il sistema Pure Audio, una nuova tecnologia che permette all’ascoltatore di utilizzare il disco usando il menu di navigazione su uno schermo oppure dal telecomando senza schermo TV. Mai ascolterete Patricia Barber con una tale qualità sonora; dodici tracce che vi faranno restare a bocca aperta 32 Columnsweb - Gennaio 2014 GEORGES BIZET ELVIS PRESLEY OPERE ORCHESTRALI HIS HAND IN MINE San Francisco Ballet Orchestra, Martin West RR131CD (HDCD alto prezzo) Barcode: 0030911113124 Elvis Presley SC-LSP2328 (LP da 180 grammi) Barcode: 4260019714503 Georges Bizet: Sinfonia in do maggiore; Jeux d’enfants op. 22; Variations chromatiques Questo disco consente al grande pubblico di scoprire un lato pressoché sconosciuto della produzione orchestrale del compositore francese passato alla storia per aver scritto l’opera Carmen e le due suites per l’Arlésienne, composte per l’omonima opera teatrale di Alphonse Daudet. In questi brani – che abbracciano tutta la parabola creativa di Bizet, dalla Sinfonia in do maggiore scritta a 17 anni ai Jeux d’enfants, portati a termine quattro anni prima di morire – si ritrova tutta la ricchezza melodica e l’energia delle opere più famose, che vengono esaltate al massimo grado dalla splendida interpretazione di una San Francisco Ballet Orchestra in forma smagliante diretta da un ispirato Martin West. Come sempre, la qualità sonora della Reference Recordings si pone su livelli decisamente elevati, con un’accurata definizione dell’orchestra e un’escursione dinamica molto vasta. His Hand In Mine; I’m Gonna Walk Dem Golden Stairs; In My Father’s House; Milky White Way; Known Only To Him; I Believe In the Man In the Sky; Crying In The Chapel (Take 1); Crying In The Chapel (Take 2); Joshua Fit the Battle; He Knows Just What I Need; Swing Down Sweet Chariot; Mansion Over the Hilltop; If We Never Meet Again; Working On the Building Quasi tutti amano il gospel. Dopo tutto, si tratta di un genere molto suggestivo, che annuncia un futuro di speranza e scalda il cuore anche di chi non professa nessuna fede religiosa. Ma cos’è che rende questi brani sacri così piacevoli? Cosa permette loro di entrare nelle orecchie e di andare diritto al cuore degli ascoltatori? Si tratta forse delle loro linee melodiche, al tempo stesso semplici ma di indimenticabile bellezza, degli accompagnamenti strumentali di volta in volta energici o delicati, o forse della vivace alternanza dei versi eseguiti dal coro e dai solisti? I fan di Elvis Presley potrebbero rispondere a questa domanda dando una semplice occhiata alla copertina di questo splendido disco, mentre gli estimatori della musica nera non farebbero fatica a riconoscere che si tratta di un album prodotto con grande cura e una professionalità oggi molto difficile da eguagliare. In questo disco Elvis permise alla sua giovane e vibrante voce di sfoderare uno swing di volta in volta robusto o delicato, che viene esaltato da un gruppo di coristi di alto livello. Le elaborate armonie vocali vengono eseguite con vera passione e non è sicuramente una coincidenza il fatto che a tratti emerga qualche analogia con il Golden Gate Quartet. In alcuni brani le voci raggiungono toni celestiali, mentre in altri scendono in un tenebroso registro grave, che viene esaltato al massimo grado da una brillante sezione ritmica. Per John Bush (critico di allmusic.com), «questo disco non è solo uno degli album migliori di Elvis, ma una delle registrazioni più belle 33 Columnsweb - Gennaio 2014 (e meglio registrate) di gospel di tutti i tempi». GEORGE GERSHWIN RAPSODIA IN BLUE. UN AMERICANO A PARIGI New York Philharmonic Orchestra, Leonard Bernstein SC-MS6091 (LP da 180 grammi) Barcode: 4260019714510 AA.VV. Reflection, musiche di Robert e Clara Scumann e Johannes Brahms Hélène Grimaud, piano CLELP23190 Barcode 0028947923190 Questa brillante opera per pianoforte e orchestra, che inizia con quello che è sicuramente il più famoso glissando per clarinetto della storia della musica, fu scritto con l’intenzione di presentare più aspetti possibile degli stili musicali fioriti negli Stati Uniti nello spazio di appena 15 minuti. Nella Rapsodia in Blu George Gershwin voleva «proporre al pubblico un caleidoscopio musicale del mio paese, questo immenso calderone culturale, con i nostri tratti caratteristici, il blues e la vita convulsa che si conduce nelle città più grandi». Perfettamente consapevole dell’intenzione dell’autore, Leonard Bernstein realizzò diverse registrazioni di questo capolavoro sia come direttore sia come pianista, tra le quali si segnala soprattutto questa versione incisa nel 1959 con la New York Philharmonic Orchestra. Anche in questo caso, il grande Lenny si esibì come pianista e direttore, disimpegnandosi egregiamente in questa ampia e variegata partitura, caratterizzata dalla presenza di ampie escursioni dinamiche e di eleganti passaggi solistici. Dal momento che in questo lavoro dai toni estremamente liberi né il pianoforte né l’orchestra si abbandonano a effetti bombastici o a personalismi virtuosistici fuori luogo, la Rapsodia in blu può essere legittimamente definita come una rapsodia nel senso migliore del termine. Nel lato B si può ascoltare un’altra composizione dalla scrittura estremamente libera, il brano autobiografico Un americano a Parigi, nella quale una New York Philharmonic Orchestra vi darà l’impressione di trovarvi quasi per magia nella raffinata capitale francese degli anni Cinquanta, nella quale si respirava comunque una vaga atmosfera a stelle e strisce. Questo è un album inusuale, un concept album che riunisce le opere di tre compositori sotto il tema comune del triangolo amoroso ed il rispetto che Robert e Clara Schumann nutrivano per Johannes Brahms. Poichè la scrittura musicale racconta solo parte della storia, la Grimaud ricerca i significati nascosti dietro la musica, rivelando spesso uno studio delle personalità e delle emozioni che costruiscono una particolare opera. Questa ricerca ci riporta sempre a quelli che sono i sentimenti umani basilari, come la gioia, il dolore, il dubbio, la vita, la morte e non ultimo l’amore. Una silloge importante sia dal punto di vista strettamente musicale, che da quello tecnico, infatti la remasterizzazione della Clearaudio porta quest’album – originariamente pubblicato dalla Deutsche Grammophone – a livelli sonori che sicuramente non tradiranno le aspettative di ogni audiofilo 34 Columnsweb - Gennaio 2014 Via Mazzarosa, 105 - 55100 Lucca Tel. 0583 581327 - Fax 0583 419115 [email protected] - www.soundandmusic.com Sound and Music Columnsweb - Gennaio 2014 35