La pianta in cui si struttura la chiesa

C 6b - Le strutture di una chiesa -
La pianta in cui si struttura la chiesa
Schemi diversi di spazi per i fedeli e per le celebrazioni Valloriate, chiesa parrocchiale di San Michele: recenti scavi hanno confermato il passaggio dalla chiesetta romanico‐gotica, orientata, all’aula affiancata da quattro cappelle e poi ingrandita nelle sacrestie
(disegno ipotizzato prima dei recenti sondaggi archeologici). Roccavione, chiesa parrocchiale della Visitazione di Maria Vergine: vasta chiesa basilicale, cresciuta nei secoli; lo schema basilicale prevale in Valle Vermenagna. Pradleves, chiesa parrocchiale di San Ponzio: la pianta centrale a croce greca, si amplia nel presbiterio e nell’abside con coro; è il modello delle chiese dell’alta Valle Grana. Pietraporzio, chiesa parrocchiale di Santo Stefano: la grande aula, affiancata da quattro cappelle; questo è lo schema più diffuso in Valle Stura La grande aula e le piante diverse delle chiese Mentre per il periodo medievale si conoscono due fondamentali tipi di chiese: a pianta basilicale o a navata unica, meglio organizzata con le campate gotiche; col periodo barocco, prevalgono le chiese a grandi aule affiancate da cappelle necessarie per la stabilità dell’edificio, con una gamma svariata di forme tendenti alla pianta centrale a croce greca, coperta da grandi vele e solo in alcuni casi sviluppata nella cupola. 36