Federazione
[email protected]
Italiana
Cinema
d’Essai
INTERPRETI:
David Garrett,
Jared Harris,
Andrea Deck,
Joely Richardson,
Veronica Ferres
SCENEGGIATURA:
Bernard Rose
FOTOGRAFIA:
Bernard Rose
MONTAGGIO:
Britta Nahler
SCENOGRAFIA:
Christoph Kanter
DISTRIBUZIONE:
Academy Two
NAZIONALITÀ:
Germania, Italia, 2014
DURATA: 122 min.
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wwww.spettacoloveneto.it
Associazione
Generale
Italiana
dello Spettacolo
di Bernard Rose
PRESENTAZIONE E CRITICA
Vive di nuovo sul grande schermo – dopo il film del 1989 Kinski
Paganini di e con Klaus Kinsi - il genio e la sregolatezza di
Niccolò Paganini, considerato il più celebre violinista del XIX
secolo. La vita del musicista ligure viene raccontata nel film di
Bernard Rose IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO, tra musica in
scena e citazioni dal Faust di Goethe. La storia di Mefistofele,
infatti, si adatta benissimo alle vicende cha hanno segnato il mito
di Paganini, inserita in modo intelligente e mai invasiva: si diceva
che il violinista virtuoso fosse così bravo perché in realtà avesse
stretto un patto con il diavolo in persona. Da queste dicerie il film
prende il titolo per inscenare l’ambiguo rapporto tra Paganini e il suo valletto Urbani, qui
rappresentato come un manager senza scrupoli. Dall’infanzia tormentata al grande
successo inglese, il film segue l’intero arco della vita del violinista, soffermandosi in
particolare sui vizi, dalla droga al gioco d’azzardo, e sulla storia d’amore con una giovane
cantante, Charlotte, che all’epoca fece scandalo sui quotidiani inglesi.
L’approccio de IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO è molto realistico, sia a livello visivo che
narrativo. Tutto quello che accade nella storia ha fonti documentate, dalla performance
finita su una sola corda di violino, allo scandalo sentimentale generato dalla storia
d’amore. L’idea di Rose e di Garrett, il famoso violinista tedesco-statunitense, che nel film
è interprete principale e compositore della colonna sonora, era quella di rappresentare
Paganini come una rock star. Le donne impazzivano per lui e la sua fama di donnaiolo lo
precedeva. Una sorta di Jim Morrison ante litteram, incompreso e rimasto nella storia
perché alle genialità da compositore affiancava un’aura misteriosa che attirava
prepotentemente il pubblico (…).
(www.oggialcinema.net)
Oggi a portare Paganini sul grande schermo è per la prima volta un musicista, il
wunderkind del violino solista David Garrett, che col suo carisma ha saputo comunicare la
passione per la musica classica a un pubblico anche molto giovane. Come concertista,
Garrett condivide con Paganini la vita di tournée, i rapporti con gli impresari e coi fan, il
successo con le donne (supponiamo) e il fatto di essere una personalità di rilievo. E solo
un virtuoso del violino, a suo dire, sarebbe stato capace di rendere giustizia a Paganini.
Per il timore di assistere all'ennesimo spettacolo di un attore che fa manifestamente finta
di suonare, ha dunque deciso non solo di eseguire e riarrangiare la colonna sonora del
film, ma anche di interpretarlo. Intendiamoci, Garrett sa benissimo di non essere un attore
e non ha intenzione di iniziare una nuova carriera, ma la sua scelta è comprensibile.
Certo, Paganini era assai più esile e meno dotato fisicamente, ed è un po' difficile ritrovare
nel ragazzone dissipato che vediamo sullo schermo il violinista genovese (che, ricordiamo,
veniva curato con sostanze a base di mercurio per la malattia che lo portò alla morte,
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di B. Rose
anche se nel film sembra che cerchi sfogo negli oppiacei). In fondo, però, anche Paganini,
come molte rockstar, godeva di un fascino maledetto ed è quello che il film rende meglio:
se da sempre molti grandi talenti sono condannati a portarsi dietro demoni da cui non
riescono a fuggire, è impossibile non pensare - il Paganini di Garrett non invecchia - a
figure come quella di Jim Morrison e Kurt Cobain (di cui tra l'altro David esegue in maniera
magistrale “Smells Like Teen Spirit”). Saggiamente, Bernard Rose e David Garrett
lasciano sulle spalle di altri e ottimi attori il peso di sostenere l'interpretazione del film, a
partire dal sempre bravissimo Jared Harris nel ruolo del mefistofelico impresario, mentre il
protagonista ha poche scene di dialogo e parla soprattutto con la voce del suo strumento.
Quando sulla scena impugna l'archetto e dà vita alle armonie, ai capricci e alle bizzarre
contaminazioni di Paganini, il film prende vita e vola (…).
(www.comingsoon.it)
(…) Chiamato inizialmente per eseguire la colonna sonora, il violinista David Garrett si è
trovato a vestire i panni del suo mito nonostante una totale inesperienza nella recitazione.
Dopo averlo visto all'opera durante i suoi concerti e di fronte la macchina da presa, il
regista si è reso conto di quanto il violino sia uno strumento fisico, il cui "corpo" diventa
tutt'uno con quello dell'esecutore producendo movimenti che, allo stesso tempo, sembrano
dar vita e seguire l'armonia. Da qui la scelta di affidarsi alle naturali capacità espressive di
un giovane artista capace d'infiammare le platee moderne con la sua musica e di esibire
un'evidente avvenenza, cosa che non guasta per un performer. Ma chi è David Garrett che
sullo schermo, come nella vita professionale, sfida il maestro Paganini? Oltre lo sguardo
ombroso e le labbra carnose si cela uno dei talenti più incredibili degli ultimi anni che,
partendo dalla Germania, è riuscito a conquistare l'Europa e gli Stati Uniti. Al suo attivo ha
due milioni e mezzo di dischi venduti, l'iscrizione nel Guinness dei primati per aver
prodotto l'esecuzione più veloce de Il volo del calabrone e, caso mai non bastasse, ha
raggiunto il successo di pubblico grazie all'album Rock Symphonies in cui ha portato il
classico a delle tonalità più rock. In nome di tutto questo e molto altro, dunque, gli si
perdona il costante atteggiamento da bello e dannato assunto nel film cui alterna un
languore di derivazione amorosa. Perché puoi chiamarti anche Paganini, ma se vendi
l'anima al diavolo per il successo non puoi pretendere di essere felice e corrisposto.
(www.movieplayer.it)
Eccellente è la performance di David Garrett, alla sua prima esperienza da attore, non
solo negli intensi assoli musicali, ma anche nell’interpretazione di Paganini: un
personaggio controverso, dall’animo tanto anticonformista quanto sensibile. Impeccabile
Jared Harris, attore inglese 52enne nei panni di Urbani, l’impresario diabolico che
manipola la vita di Paganini, donandogli ricchezze e fama “in cambio della sua anima”.
Famosa resta la sua battuta: “Non sono il Diavolo, io servo il Diavolo e tu sei il mio
padrone”. Un team di attori e musicisti di fama internazionale per un biopic “intenso,
appassionato e romantico”, che coniuga la passione amorosa a quella per le note. Una
colonna sonora d’eccezione, già in testa alle classifiche in Svizzera, Austra e Germania,
che mixa gli originali assoli di Niccolò Paganini con classici inediti e contaminazioni di
musica pop, curata interamente dallo stesso Garrett e dal compositore Franck van der
Heijden. “Abbiamo mantenuto nel film le composizioni originali del maestro per quanto
riguarda il violino – puntualizza Garrett – abbiamo però migliorato gli arrangiamenti
dell’epoca, attualizzandoli”. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO: assolutamente da non
perdere, consigliato sia ai neofiti che ai cultori della musica classica.
(www.dazebaonews.it)
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