Curriculum di Chiara Simonigh

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Curriculum di Chiara Simonigh
Chiara Simonigh è professoressa associata di Storia e Critica del Cinema presso la
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Torino.
Si è laureata in Lettere Moderne – curriculum Tecniche della Comunicazione –
all’Università di Torino nell’anno accademico 1995/96, con una tesi dal titolo “Cinema e
psicoanalisi. L’interpretazione di Cesare Musatti”.
Dopo essere stata Cultore della Materia in Storia e critica del cinema dall’anno
accademico 1996/97 nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino
e dal 1997/98 nella Seconda Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, vince alcune
Borse di Studio post lauream e, nell’anno accademico 1999/2000, vince la Borsa di
Dottorato di Ricerca in Discipline del Cinema e del Teatro all’Università di Torino e
consegue il Dottorato di Ricerca nell’anno accademico 2001/2002 con una tesi di ricerca
dal titolo “Il corpo cerimoniale cinematografico”. Nell’ottobre 2003 è nominata
professore a contratto di Storia e critica del cinema presso la Facoltà di Lingue e
Letterature Straniere dell’Università di Torino, dove insegna durante il primo semestre.
Nel luglio 2004 vince il concorso per Ricercatore universitario nel settore disciplinare LART/06 presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di
Torino. Nell’anno accademico 2004/2005 le viene rinnovato l’incarico di professore a
contratto di Storia e critica del cinema presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
dell’Università di Torino. Nel marzo 2006 vince il concorso per Professore Associato
nel settore scientifico-disciplinare L-ART/06 presso la Facoltà di Lingue e Letterature
Straniere dell’Università degli Studi di Torino, dove è nominata e prende servizio
l’1/4/2006.
Attività scientifica
La sua attività scientifica si è sin dal principio concentrata sullo studio della nozione
di drammaturgia del film, intesa come fondamento costitutivo dello spettacolo
cinematografico e colta in rapporto all’immagine tecnologicamente prodotta.
La sua ricerca si è perciò sviluppata, in primo luogo, nell’ambito della teoria e
dell’estetica del film al fine di approfondire e precisare appunto la nozione di
drammaturgia cinematografica e, in secondo luogo, in quello della pratica ermeneutica,
per validare e applicare tale nozione teorica.
Nel primo ambito di ricerca — la teoria cinematografica — si inscrive l’analisi degli
scritti di teoria del film di Massimo Bontempelli, prima mai analizzati negli studi sul
cinema, e che ha permesso di compiere, con l’ottica del drammaturgo, una prima
indagine sulla drammaturgia dell’“antico” e del “nuovo spettacolo” (indagine
documentata nel saggio Un’estetica per l’arte di massa). Sempre nell’ambito teorico, si
colloca lo studio esposto nella tesi di dottorato (“Il corpo cerimoniale cinematografico”)
su un elemento centrale della drammaturgia cinematografica quale la recitazione e, in
particolare, sulla dialettica tra i concetti formulati dal filosofo Deleuze di “corpo
quotidiano” e “corpo cerimoniale”, indagata principalmente negli scritti dei teorici del
film. Alla teoresi dello spettacolo cinematografico e alla nozione di drammaturgia del
film che sostiene tale teoresi è dedicato inoltre lo studio dei teorici del cinema che
appare nella prima delle due parti del volume L. Termine, C. Simonigh, Lo spettacolo
cinematografico. Teorie ed estetica. Lo statuto dello spettacolo cinematografico è stato poi
indagato in una prospettiva teorica ed estetica anche a partire dalla riflessione del
filosofo Jean Baudrillard sull’immagine tecnologicamente formata ― dalla fotografia al
cinema all’arte alla realtà virtuale. In tal modo, è stato possibile dedurre le implicazioni e
le trasformazioni che l’immagine e lo spettacolo cinematografici hanno apportato sia
nell’estetica sia nel sistema del pensiero moderno e contemporaneo dove introducono
una sorta di radicale ridefinizione del rapporto con la realtà. Il pensiero di Baudrillard,
non ancora assorbito nell’ambito della cultura italiana e in particolar modo negli studi sul
cinema, è stato interpretato da Chiara Simonigh nel volume Ontologia delle apparenze. Jean
Baudrillard e l’immagine-spettacolo (in corso di stampa), dove viene individuato, appunto per
l’immagine tecnologicamente prodotta, uno statuto spettacolare colto nelle sue
trasformazioni attraverso la formulazione e l’elaborazione del concetto di “immaginespettacolo” che segna la cultura moderna e contemporanea, come epoca di simulacri,
dalla camera obscura di Leonardo da Vinci sino alla realtà virtuale. La fenomenologia
dell’immagine-spettacolo è stata enucleata attraverso l’analisi di alcuni problemi
fondamentali, posti via via storicamente dalla simulazione e tali da scandire la storia della
cultura e dell’estetica fondamentalmente in due fasi: quella dei simulacri manifesti, legata
alla modernità e quella dei simulacri occulti, propria della contemporaneità. Nella
prospettiva di studio offerta dalla nozione di “immagine-spettacolo” si colloca anche il
saggio dal titolo L’immagine senza referente, “catastrofe” della complessità estetica nel quale viene
svolto uno studio delle trasformazioni intervenute nell’estetica dell’immagine
tecnologicamente prodotta nell’arco del “secolo breve” sotto la pressione di alcune
istanze di carattere ideologico, politico, economico e sociale.
La ricerca sviluppata in tale prospettiva si è più ampiamente diffusa sul tema del
corpo, che, come noto, è stato posto al centro del dibattito culturale dal Novecento ad
oggi da parte delle correnti e degli autori più rappresentativi della filosofia del
Novecento sulla scia di Nietzsche ― dall’esistenzialismo di Sartre alla fenomenologia di
Husserl, Heidegger, Merleau-Ponty, ecc. alle riflessioni di Foucault, Bataille, Agamben,
ecc.―, ma anche da parte della psicoanalisi di Freud, Jung, Hillman, dall’antropologia di
Marcel Mauss, Norbert Elias, Pierre Bourdieu, ecc. La centralità del tema del corpo
anche nella riflessione dei teorici del cinema ― da Canudo sino a Deleuze e oltre ―,
spesso generalmente trascurata, è stata ripresa e riconsiderata da parte di Chiara
Simonigh in alcuni saggi dedicati al problema del “corpo cerimoniale”. Questo tema è
stato sviluppato attraverso un esame dell’iconografia pubblicitaria del volto femminile
che ha permesso di tracciare un percorso della fenomenologia dell’inespressività (Il volto
assoluto); uno studio di teoria del film sul primo piano cinematografico del volto (i cui
risultati sono stati esposti al Convegno Internazionale di Studi sul Cinema di Udine del
2001 ed appaiono ora nel saggio L’uomo visibile, lo spirito visibile. Pragmatica e drammaturgia
del primo piano); un’analisi sull’espressività del corpo comico nel passaggio dallo
spettacolo circense a quello cinematografico muto dei gags, delle slapsticks comedies e
dei film di autori-attori quali Buster Keaton e Charlie Chaplin (Il corpo risibile che appare
nel volume antologico Storia del comico e del riso); una ricerca sulla rappresentazione del
corpo e la drammaturgia recitativa nel divismo della Hollywood classica, con particolare
riferimento a due casi emblematici quali Marilyn Monroe e Cary Grant (i cui risultati
appaiono in Anatomia visiva di un sex symbol e Anatomia recitativa e gestus sociale, compresi
rispettivamente nei volumi collettanei La bellezza di Marilyn. Percorso intornoe oltre il cinema e
Cary Grant. L’attore, il mito); e uno studio sul sincretismo spazio-temporale nella
recitazione così come concepito nella teoria cinematografica di Ejzenštejn. Sorta di
summa della ricerca svolta circa il problema del “corpo cerimoniale” appare nel volume
Il cinema, il corpo e l’anima edito nel 2008 dalla casa editrice Le Mani, in cui lo statuto
spettacolare del cinema e alla nozione di drammaturgia del film attraverso
un’impostazione di studio tale da render conto, con continuità di rimandi, intersezioni e
corrispondenze, appunto della coniugazione tra il pensiero teorico, estetico e
storiografico sul cinema e quello sviluppatosi in diversi ambiti culturali — dalla filosofia
all’antropologia e alla sociologia, dalla storiografia alla prima semiologia, dalla psicologia
alla psicoanalisi, ecc. In tal modo, è stato possibile rintracciare un fondamento
metodologico per lo studio di tale tema negli scritti teorici di Ejzenštejn e, in seguito,
elaborare un metodo per l’analisi dello stile recitativo cinematografico che è stato
esercitato attraverso la prassi ermeneutica dedicata ad alcuni exempla tratti tra le maggiori
figure di attori-autori della storia del cinema mondiale. Oltre allo stile recitativo, sono
state prese in esame le forme e i modelli della rappresentazione del corpo, introdotti
nella cultura iconografica dal cinema, come altrettanti elementi capaci di esprimere e
riflettere i mutamenti profondi dei modi di concepire l’essere umano e rapportarlo al
mondo con l’avvento della modernità e della contemporaneità; naturalmente, anche per i
modelli di rappresentazione del corpo, la prassi ermenutica, esercitata su alcuni casi
esemplari della cultura iconografica moderna e contemporanea, ha sostenuto la
riflessione svolta. Sul tema del corpo, infine, è incentrato il saggio Valentino, corpo
cerimoniale cinematografico (compreso nel volume collettaneo a cura di S. Alovisio e G.
Carluccio, Valentino in corso di stampa per i tipi di Kaplan, Torino) volto ad indagare un
fenomeno centrale nella cultura moderna e contemporanea qual è il divismo, colto, per
mezzo di Valentino, nella fase aurorale della sua storia e nella prospettiva di una sorta di
“archeologia del divismo cinematografico”, che permette di interrogarsi sia sugli inediti
fondamenti iconografici della mitologia moderna e contemporanea sia sulla natura
appunto di nuova icona che caratterizza la figura del divo, differenziandola da quella
dell’attore.
Nel secondo ambito di ricerca — la pratica ermeneutica — si situano l’analisi di
un’opera composta di dieci film e l’individuazione dell’elemento di sua coesione estetica
nella “drammaturgia del disorientamento” (che ha dato vita al volume La danza dei miseri
destini. Il Decalogo di Krzysztof Kieślowski); un primo lavoro di applicazione di analisi
drammaturgica del film (che ha dato vita al volume Tre colori - Film Blu); e la successiva
messa a punto di tale modalità di analisi (nei saggi L’impossibilità della trasmutazione
culturale: Piccolo Buddha; Moderna drammaturgia della danza macabra sul film Le invasioni
barbariche e Una simulazione drammaturgica che affronta il rapporto tra il fascismo e il
cinema, delineando la duplicità paradossale delle politiche di regime tra provincialismo
culturale e assunzione di modelli internazionali in chiave populista e demagogica.
La pratica ermeneutica si è poi orientata più decisamente verso un’analisi
dell’“immagine-spettacolo” tale da coglierne le implicazioni sociali, civili, ideologiche e
l’incidenza nelle strutture dell’immaginario collettivo e negli assetti della mitologia
contemporanea. In tal senso è stato concepito ed elaborato il saggio dal titolo Il sonno
della nazione, in cui viene analizzata una fotografia di Piero Pompili del 1993 in relazione
al contesto culturale e politico italiano colto nella delicata fase di transizione tra la
cosiddetta prima repubblica e la contemporaneità. Ed in tale prosettiva si inserisce anche
il saggio dal titolo L’assenza dell’altro che indaga, in due film dedicati agli eventi storici
accaduti l’11 settembre 2001 a New York, le forme e le convenzioni alla base di quella
mitopoiesi contemporanea attraverso la quale si rappresenta l’incontro-scontro tra
culture d’inizio millennio. Infine, il saggio dal titolo La dialettica tra verità e apparenza
nell’immagine-spettacolo intende indagare alcuni aspetti dell’influenza dell’“immaginespettacolo” nel processo di globalizzazione culturale.
A partire dall’anno accademico 2007/2008 Chiara Simonigh svolge una ricerca di durata
biennale dedicata alla figura e all’opera di Riccardo Gualino, uomo di cultura, mecenate tra i
principali produttori cinematografici italiani, il quale, a capo della Lux Film, ha avuto
importanza determinante nel sollecitare e imprimere svolte fondamentali nella storia del
cinema italiano ed europeo come, ad esempio, la nascita del Neorealismo e lo sviluppo di una
cinematografia di alta qualità culturale ed estetica e spesso anche di impegno civile. Tale
ricerca, finanziata nell’ambito del Progetto Alfieri dalla Fondazione CRT, ha dato origine ad
un saggio dal titolo Sguardi su un moderno mecenate.Riccardo Gualino nelle testimonianze degli uomini di
cinema, che confluirà in un libro monografico e collettaneo.
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Tra le sue principali pubblicazioni:
La carezza dell’artificio, in Liliana Cavani, Giuliana De Sio, Piera Degli Esposti, Lo
specchio e le brame. Immaginario femminile e pubblicità, (a cura di Liborio Termine),
Fiornovelli, Torino, 1996, pagg. 151-157;
Un’estetica per l’arte di massa. Commento agli scritti sul cinema di Massimo Bontempelli, in Ira
Fabbri, Chiara Simonigh, Liborio Termine, Il cinema e la vergogna negli scritti di Verga,
Bontempelli, Pirandello, Testo & Immagine, Torino, 1998, pagg. 154-214;
Poetica del disorientamento nel Decalogo di Krzysztof Kieślowski, in «La Valle dell’Eden», n.
2, maggio/agosto 1999, Costa & Nolan, Genova, pagg. 29-52;
La danza dei miseri destini. Il Decalogo di Krzysztof Kieślowski, Testo & Immagine,
Torino, 2000;
Nota bibliografica, in Cesare Musatti, Scritti sul cinema, (a cura di Dario Romano), Testo
& Immagine, Torino, 2000, pagg. 241-255;
Il volto assoluto, in «La Valle dell’Eden», n. 5, maggio/agosto 2000; Costa & Nolan,
Genova, pagg. 75-95;
Tre colori.Film blu di Krzysztof Kieślowski, Lindau, Torino, 2001;
L’uomo visibile, lo spirito visibile. Pragmatica e drammaturgia del primo piano, in AA.VV. (a
cura di Laura Vichi), L’uomo visibile, Atti del Convegno Internazionale di Studi sul
Cinema, Udine, 2002, pagg. 293-301;
L’impossibilità della trasmutazione culturale: Piccolo Buddha, in «La Valle dell’Eden», n.
9/10, luglio/ottobre 2002, Lindau, Torino, pagg. 145-163;
Una filmografia davvero pirandelliana, in AA.VV. (a cura di Enzo Lauretta), Il cinema e
Pirandello, Edizioni del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, Agrigento, 2003,
pagg. 209-228.
Il corpo risibile, in Liborio Termine, Storia del comico e del riso. Itinerari antologici nella cultura
e nell’arte, Testo & Immagine, Torino, 2003, pagg. 447-479;
Lo spettacolo nelle teorie del cinema, in Liborio Termine, Chiara Simonigh, Lo spettacolo
cinematografico. Teorie ed Estetica, UTET, Torino, 2003, pagg. 5-177;
Moderna drammaturgia della danza macabra, in «La Valle dell’Eden», n. 12/13, luglio
dicembre 2004, Carocci-Università degli Studi di Torino, Roma-Torino, pagg. 311318.
Una simulazione drammaturgica, in AA.VV. (a cura di F. Prono e S. Della Casa),
Alessandro Blasetti. Contessa di Parma. La modernità a Torino negli anni Trenta, Archivi
del Novecento, Roma 2007, pp. 63-72;
Anatomia visiva di un sex symbol, in AA.VV. (a cura di G. Carluccio), La bellezza di
Marilyn. Percorsi intorno e oltre il cinema, Kaplan Torino 2007, pp. 127-147;
Norma sociale e drammaturgica in Cary Grant, in AA.VV. (a cura di G. Alonge e G.
Carluccio), Cary Grant. L’attore, il mito, Marsilio, Venezia 2007, pp. 107-128;
Ejzenštejn e lo spazio-tempo della recitazione, in AA.VV. (a cura di M.P. Pierini), «L’asino
di B.», anno XI n. 12 gennaio 2007, pp. 41-54.
Il cinema, il corpo e l’anima, Le Mani, Recco 2008 (200 pp.);
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Il sonno della nazione, in «La Valle dell’Eden», anno XI, n. 22 gennaio-giugno 2009, pp.
44-45;
Un’icona della cultura moderna, in AA.VV., (a cura di S. Alovisio e G. Carluccio),
Valentino (in corso di stampa per i tipi di Kaplan, Torino);
L’immagine senza referente, catastrofe nella complessità estetica, in «Complessità», anno II, n.
2, giugno-dicembre 2009;
L’assenza dell’altro nel cinema dopo l’11 settembre, in AA.VV. (a cura di M. Muscarà),
Culture in dialogo. Percorsi interculturali, Kore University Press (in corso di stampa);
La dialettica tra verità e apparenza nell’immagine-spettacolo, in AA.VV., La ricerca della verità,
(in corso di stampa);
Ontologia delle apparenze. Jean Baudrillard e l’immagine-spettacolo, (in corso di stampa).
I principali convegni internazionali e nazionali ai quali ha partecipato in qualità di
relatrice sono:
- Convegno Internazionale di Studi sul Cinema “L’uomo visibile” svoltosi a Udine
dal 21 al 24 marzo 2001 con una relazione dal titolo “L’uomo visibile ovvero lo spirito
visibile. Pragmatica e drammaturgia del primo piano”;
- Convegno Internazionale di Studi Pirandelliani su “Il cinema e Pirandello”
svoltosi ad Agrigento dal 5 all’8 dicembre 2003 con una comunicazione dal titolo “Una
filmografia davvero pirandelliana”;
- Convegno Nazionale “La voce degli occhi” svoltosi a Torino il 15 novembre
2003 con una relazione dal titolo “Il cinema: un nuovo sguardo sul mondo”;
- Convegno Nazionale “Pastrone, gli altri e il cinema” svoltosi ad Asti con due
relazioni dai titoli “Le sirene immaginarie. Divine e divismo nel cinema muto italiano” e
“Il cinema verso il Cielo. Nascita del cinema religioso”.
- Convegno Internazionale “Premio Letterario Grinzane-Cavour Cinema e
Letteratura” svoltosi a Stresa dal 13 al 16 ottobre 2004 con una relazione dal titolo “Il
corpo scritto il corpo incarnato”;
- Convegno Nazionale “Il cinema di Cary Grant” svoltosi a Torino l’8 e il 9
novembre 2004 con una relazione dal titolo “Plasticità e astrazione nel corpo di Cary
Grant”;
- Convegno Nazionale “Donna e massa media” organizzato dalla Consulta
Femminile del Consiglio Regionale del Piemonte e svoltosi a Torino nel dicembre 2006
con una relazione dal titolo “Stereotipi femminili e mass media”;
- Convegno Nazionale “L’attore tra teatro e cinema” svoltosi a Torino nel
novembre 2006 con una relazione dal titolo “Ejzenštejn e lo spazio-tempo della
recitazione”;
- Convegno internazionale “Rodolfo Valentino. La seduzione del mito” svoltosi a
Torino nel febbraio 2009 con una relazione dal titolo “Valentino, corpo cerimoniale
cinematografico”;
- ha organizzato e coordinato la tavola rotonda nazionale con Wim Wenders
tenutasi nel novembre 2007 nell’aula magna dell’Università degli Studi di Torino e alla
quale hanno partecipato Francesco Casetti, Luigi Forte, Liborio Termine e Giorgio
Tinazzi;
- Convegno internazionale di studi interdisciplinari “Complessità e strategie della
conoscenza” con e su Edgar Morin, organizzato dal Centro Studi di Filosofia della
Complessità dell’Università di Messina il 26 e 27 marzo 2009. Relazione dal titolo
“L’immagine senza referente, ‘catastrofe’ della complessità estetica”;
- Convegno internazionale “Il lavoro sul film. Post-testualità: percorsi tra cinema e
media”, svoltosi a Torino nel dicembre 2009 con una relazione dal titolo: “L’immagine
elide la memoria?”
Attività didattica
Dall’anno accademico 1996/1997 svolge regolarmente attività didattica accademica,
dapprima con corsi seminariali e in seguito con insegnamenti di cui è stata affidataria e
infine titolare.
I corsi sono stati concepiti e condotti con l’intento di offrire agli studenti, da un lato,
un insieme di conoscenze sull’immagine tecnologicamente prodotta che nella cultura
odierna costituisce ormai parte fondamentale del sapere umanistico; e, all’altro lato,
strumenti analitici per la formazione e l’esercizio di un senso critico indispensabile in
rapporto alla vasta ed assai eterogenea produzione mediatica mondiale.
Per ciascun corso, nel rispetto delle reciproche specificità, si è cercato di analizzare e
approfondire, in maniera quanto più possibile unitaria, uno svolgimento tematico legato,
da una parte, all’immagine e al suo portato simbolico come si delinea nella teoria e nella
prassi dello spettacolo filmico e perciò pure nelle convenzioni, nei modelli e negli stili
della sua rappresentazione e della sua drammaturgia; e, dall’altra, alla drammaturgia della
voce nell’estensione delle sue varie articolazioni: teoria, attore, doppiaggio. In entrambi i
casi, l’attività didattica ha avuto strette correlazioni con quella scientifica; si è trattato,
anzi, di autentica e costante messa alla prova e validazione di ipotesi teoriche,
metodologiche ed ermeneutiche.
Tra i principali argomenti trattati nell’ambito dei corsi di Storia e critica del cinema e
di Drammaturgia del film tenuti presso la Facoltà di Scienze della Formazione e presso
la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Torino e
destinati agli studenti delle lauree di primo e secondo livello, vi sono: “Modelli
drammaturgici del film”; “La pragmatica del film”; “Film Blu di Krzysztof Kieślowski”;
“Effetto suspense: il cinema di Alfred Hitchcock”; “Principi dell’analisi drammaturgica
del film”; “Le necessità della legge e le ragioni del cuore nel Decalogo di Krzysztof
Kieślowski”; “La nozione di spettacolo cinematografico nelle teorie del film”; “Il cinema
di Federico Fellini”; “L’apporto della psicoanalisi alla teoria del film”; “La drammaturgia
della voce”; “Icone italiane. L’italia cinematografica tra immagine, immaginario e
immaginazione”; “Emotion pictures. Il cinema di Wim Wenders”, “L’immagine e lo
spettacolo oggi. L’interpretazione critica e ironica di Jean Baudrillard”, “Un solo
continente? La globalizzazione culturale e il cinema”, “La cultura contemporanea:
cinque interpretazioni cinematografiche esemplari”.
Negli anni accademici 2006/2007 e 2009/2010 ha tentuto il corso di Tecniche di
promozione d’immagine tramite supporti multimediali, visivi e in rete inserito
nell’ambito del Master Universitario di primo livello in Promozione e organizzazione
turistico-culturale del territorio promosso dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
dell’Università di Torino.
Dall’anno accademico 2006/2007 è tutor per gli studenti della Facoltà di Lingue e
Letterature Straniere che svolgono il tirocinio presso 110, la web radio dell’Ateneo
gestita dal Rettorato dell’Università di Torino.
Nell’anno accademico 2007/2008 è stata promotrice del tirocinio presso il Torino
Film Festival e, da allora, è tutor per gli studenti della Facoltà che di anno in anno lo
svolgono.
Nell’anno accademico 2008/2009 è stata promotrice ed è diventata tutor per gli
studenti della Facoltà che svolgono il tirocinio presso l’associazione no profit Turismo
per Tutti che realizza attività di sviluppo sociale volte a garantire alle persone con
disabilità motorie o sensoriali una maggiore accessibilità alle risorse culturali del
territorio piemontese.
Altre attività
Dal 2008 è componente del Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina
Pubblicitaria.
Negli anni 2005 e 2006 è stata componente della Giuria del Premio Eikon per la
Comunicazione Istituzionale e le donne promosso dalla Consulta Femminile del
Consiglio Regionale del Piemonte.
Ha fatto parte dei membri designati, da parte della Inamori Foundation di Tokio, per
l’assegnazione dell’International Kioto Prize in Arts and Philosophy del 2007 a Pina
Bausch (Prize Field: Theater, Cinema).
Ha fatto parte del comitato scientifico della sezione Cinema e Storia degli eventi
dedicati alle celebrazioni dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia .
Dal 1999 fa parte della redazione della rivista accademica di studi cinematografici «La
Valle dell’Eden».
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